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Eros

MULADHARA- LE “RADICI” DEL FEMMINILE (E DEL MASCHILE)

Posted by carlab on 19 Agosto 2023 | Leave a response
donna nel sole

Il femminile viene frequentemente connotato negativamente nella nostra società (passività, discontinuità.) Queste stesse caratteristiche possono essere viste in maniera completamente differente, come punto di forza e qualità insite nel potere generativo.

di Fiorenza Zanchi

Nuovi occhi

Se, per esempio, al di là di connotazioni culturali, sociali, ideologiche e psicologiche, proviamo a vedere come femminile e maschile si esprimono nelle nostre cellule germinali (gameti), scopriamo che lo sguardo sulle valenze del femminile, così come del maschile, è spesso costituito solo da stereotipi inadeguati.

L’ ovulo, cellula seminale femminile e lo spermatozoo, cellula seminale maschile, sono i nostri capostipiti biologici, dalla loro unione prende origine ognuno di noi che esprimerà, in misura diversa, le caratteristiche di entrambi.

i miei nonni i miei genitori ed io

Con le loro peculiarità, sono i portatori dell’incredibile energia che permette l’inizio di una nuova vita.  Nel simbolismo dei chakra dello yoga, in quanto radici da cui corpo e mente si sviluppano, vengono attribuiti per analogia, al primo chakra: Muladhara, letteralmente proprio “radice”.  È il chakra della base, potentissimo, capace di dare appoggio, determinare e sostenere tutto ciò che da esso si origina. Muladhara, la radice, è la potenzialità di un processo. Così il seme è in potenza ciò che da esso si svilupperà.

Facciamo un viaggio alla scoperta di queste radici/Muladhara, i semi da cui prendiamo origine, per uscire dagli stereotipi di genere e acquisire nuovi occhi grazie alla consapevolezza delle loro specificità e potenzialità tra cui non esiste un meglio o un peggio, un positivo e un negativo, un utile o inutile ma tutte, incondizionatamente, sono ugualmente fondamentali per l’equilibrio della vita.

Ovulo

Come l’onda del mare

ovaio

L’ovulo, cellula germinale femminile, è collocato a corona nella parte più esterna dell’ovaio, (corticale ovarica). Alla nascita ci sono moltissimi ovuli, circa 1.000.000, ma poi si riducono gradualmente, tanto che alla pubertà ne rimangono intorno a 400.000. Di questi solo un numero relativamente piccolo (400-500), raggiungerà la maturazione completa nell’arco della vita:

 

  • solo 1 volta al mese 1 cellula uovo matura e completa il suo percorso di crescita!

Grazie allo stimolo dell’ipotalamo (piccola area al centro del cervello) che invia

  • segnali ciclici, con alti e bassi proprio come le onde del mare che si susseguono per tutto l’arco della vita, un po’ persino anche dopo la menopausa.

 

ciclo ovarico

Queste “onde” hanno proprie specificità, come equilibri ormonali, neurovegetativi, tissutali, del sistema nervoso centrale, e così via… in sincronia con i ritmi dell’organismo e dell’ambiente in cui esso è immerso. Ognuna di queste fasi ha una sua ragione d’essere e una sua necessità essenziali per garantire il perpetuarsi della vita.

Il ciclo della vita

Ci vogliono circa

–14 giorni perché un ovulo (nel suo follicolo) maturi e venga “liberato” dall’ovaio, (ovulazione) e altri

–14 giorni perché dall’ovulazione si arrivi al termine del ciclo (mestruazione).

Poi tutto ricomincia.

Solitudine e Potenza

ovulazione

Perciò l’ovulo è

  • solo: ne viene rilasciato ogni mese solamente 1. Una volta libero, si lascia trasportare dal liquido che attraversa le tube, verso la cavità uterina. Fluttua tranquillamente in  attesa dell’eventuale incontro con i milioni di spermatozoi (dai 15 ai 200000 milioni!) che potrebbe incontrare sul suo percorso. 

  • grande: è la cellula più grossa del corpo, misura dai 120 ai 150 micron

  • praticamente immobile: l’ovulo, al momento dell’ovulazione, viene “partorito” dal follicolo, in cui è contenuto, che si rompe e proiettato in cavità addominale. Non ha una sua motilità attiva ma si lascia trascinare, quieto e imperturbabile, dal flusso del liquido peritoneale e viene risucchiato dal movimento dei sottili flagelli con cui terminano le tube uterine che lo catturano e lo trasportano verso la cavità dell’utero.

legumi e ovaie
  • accogliente: non ha bisogno di correre, sta lì, aspetta, pronto ad accogliere, a portare dentro di sé e unire, a nutrire e far crescere

  • lento: ci vogliono ben 7 giorni circa perché l’ovulo arrivi in cavità uterina

  • complesso: il citoplasma dell’ovulo, ovvero la sostanza che circonda il suo nucleo sede del DNA, contiene importanti strutture tra cui altro materiale genetico (come RNA messaggeri, RNA transfer, DNA messaggero, DNA ribosomiale),  ma soprattutto è particolarmente ricco di molteplici sostanze nutritive che, dopo la fecondazione, forniranno all’embrione l’energia necessaria per svilupparsi e crescere in attesa di arrivare nella cavità uterina.  Ci  sono inoltre  importantissimi organelli detti  mitocondri che sono i principali fornitori di energia delle cellule.

Una fonte di energia
Una discendenza materna
Una fonte di energia

I mitocondri sono vere e proprie “centrali” energetiche. Sono importantissimi perché, trasformando gli zuccheri, producono la maggior parte dell’energia della cellula: elaborano infatti una sostanza detta adenosina trifosfato (ATP) che costituisce la riserva energetica cellulare.  Essi hanno un loro proprio materiale genetico (DNA) che lavora in tandem con il sistema genetico del nucleo della cellula in cui sono inseriti, una vera e propria “collaborazione” di “teste” diverse!

Una discendenza materna

I mitocondri e il loro DNA, vengono trasmessi alla discendenza solo dalla madre le cui figlie, a loro volta, lo trasmetteranno alla propria discendenza e così via. Ad ogni accoppiamento, il gamete maschile non dà contributo al materiale genetico mitocondriale del nuovo embrione. Quella mitocondriale quindi è una discendenza solo matrilineare, che si tramanda dalla madre ai figli inalterata (o quasi) per generazioni e generazioni.

 

fecondazione

 

  • potente e forte: nel citoplasma dell’ovulo risiedono tutti i fattori che consentano l’attivazione del materiale genetico nucleare che permette e regola, all’atto della fecondazione, la replicazione cellulare e la formazione del nuovo individuo.

Una forza generativa
Una forza generativa

È il citoplasma dell’ovulo che può essere utilizzato per le clonazioni: attraverso il  trasferimento del nucleo (DNA) di una cellula somatica dell’individuo che si vuole  clonare, in un uovo non fecondato e privato del suo nucleo sede del materiale genetico (DNA). In questo nuovo individuo, tuttavia, rimarrà il materiale genetico dei mitocondri dell’ovulo “donatore”.

 

  • autonomo e autosufficiente: il citoplasma della cellula uovo mantiene, nutre, ossigena, ovvero fornisce energia all’embrione sino a che questo non si è impiantato nell’utero ed inizia a trarre dalla madre, attraverso la placenta, il suo sostentamento. 

Ciclicità e Accoglienza

Ciclicità, lentezza, quiete, accoglienza, autosufficienza, capacità generativa, mancanza di competizione, capacità di unire, paiono le caratteristiche del Muladhara/seme femminile. 

Spermatozoo

Una sorgente inesauribile

testicoli

Lo spermatozoo, “radice” maschile, è collocato nella parte più interna del testicolo, circondata da un tessuto con funzioni ormonali (stroma) e poi avvolta da un robusto tessuto biancastro (tonaca albuginea). Nel testicolo gli spermatozoi si formano continuamente (spermatogenesi). Dalla pubertà fino alla vecchiaia vengono prodotte milioni di cellule seminali maschili, anch’esse grazie allo stimolo dell’ipotalamo. Una vera sorgente inesauribile che procede praticamente senza interruzione per tutto l’arco della vita.

Cooperazione e Velocità

spermatozoi all'attacco

Perciò gli spermatozoi sono

  • moltissimi: in numero altissimo ad ogni eiaculato, circa 100 milioni per ogni cm3 di sperma (almeno sino a 30 anni fa; oggi la maggior parte degli spermiogrammi conta circa 30 milioni di semi per mm3). Una volta liberi, si dirigono tutti insieme, in formazione compatta, verso la loro meta: l’ovulo

  • piccoli: la loro “testa” misura circa 7 micron, ma possiedono una lunga coda di circa 60 micron che, una volta giunti nelle vie genitali femminili, li rende estremamente

  • mobili: gli spermatozoi sono molto mobili , guizzanti, “focosi”, decisamente molto attivi, capaci di andare verso l’esterno e separarsi dal luogo di origine.

spermatozoo
  • veloci: la velocità di progressione nelle vie genitali è di circa 1,5 mm al minuto. In 1 ora circa hanno raggiunto la tuba! La loro velocità è garantita da uno specifico  apparato locomotore, collocato nella coda, che serve loro per trasportarli a  destinazione.

fecondazione

Per ottenere questa grande mobilità e velocità sono

  • semplici: la loro “leggerezza” e agilità sono dovute al fatto che sono praticamente costituiti solo da  un nucleo con il materiale genetico (DNA), da mitocondri per la produzione di energia e da un flagello per il movimento che serve loro per trasportarli a destinazione.

  • poco autonomi: il citoplasma è praticamente assente, ovvero le scorte nutrizionali sono minime e ciò li rende fragili perché non si autosostengono, hanno vita breve con una possibilità di sopravvivenza che va da 3 a 4 giorni circa e che è strettamente legata alle condizioni stesse delle vie genitali femminili in particolare al grado di acidità (PH) che deve essere alcalino.

  • combattivi: di 2-3-4 cento milioni di cellule che si trovano in un eiaculato, solo una cellula, se tutto va bene, sopravvivrà, ovvero quella che sarà riuscita ad arrivare per prima a penetrare l’ovulo, le altre moriranno tutte! Per riuscirci il nucleo dello spermatozoo è avvolto da un cappuccio (acrosoma), ricco di enzimi, essenziali per mettere in grado il “vincitore”, di aprirsi un varco nella parete dell’ovulo.

 

Continuità e Combattività

  • Continuità, velocità, spinta in avanti, scarsa autonomia, combattività, competizione, capacità di separare, paiono le caratteristiche del Muladhara/seme maschile.

Il corpo insegna

Prendiamo contatto con le nostre radici, da cui oggi così spesso rischiamo di essere strappate sedotte da stereotipi artificiosi. Sono lì dentro il corpo, da vedere, da toccare, perché la pianta che noi siamo cresca ben solida sviluppando tutte le potenzialità contenute nel suo seme. La perdita di legame, la mancanza, il rifiuto o il non riconoscimento di parti di sé, genera fragilità e disagio. Per proiettarci nel futuro conosciamo e rafforziamo la nostra specifica unicità.

Posted in: Eros, Eros e bellezza | Tagged: amore, capostipiti, caratteristiche, cellula, chakra, ciclo della vita, equilibrio, fecondazione, Luladhara, ovuli, potenza, potenzialità, radici, scoperta, seme, solitudine, unione, velocità, vita

DONNE, SESSUALITÀ, ETÀ DELLA VITA: LA GRAVIDANZA

Posted by carlab on 11 Febbraio 2019 | Leave a response

di Fiorenza Zanchi*

Un corpo che cambia

La gravidanza porta con sé un profondo mutamento della figura femminile: linee morbide, ricettive, arrotondate, modificano l’immagine corporea della neo mamma.
Nonostante la gioia dell’attesa e la meraviglia del potere creativo che le nuove forme esprimono non è facile accettare un corpo che cambia in modo così radicale allontanandosi inesorabilmente dall’ideale dominante di bellezza e sex-appeal sinonimi di magrezza e soprattutto, vero e proprio must, di “pancia piatta”.

Piacerò ancora?

Come non sentirsi inadeguate?
Come superare il timore di non essere più fisicamente desiderabili, di non attrarre più sessualmente il proprio compagno? E d’altra parte, come può vivere questo cambiamento il neo papà?

Imparare a “sintonizzarsi” senza insicurezze con questa fisicità che si espande, essere più che mai orgogliose di sé stesse è il segreto per non mettere a rischio la propria autostima e acquistare il senso di una nuova bellezza. Il corpo certo non è più quello di prima e a volte puoi sentirti grossa, pesante, impacciata…

Parola d’ordine: star bene con sé stesse

Tuttavia il “trucco” c’è. Non fermarti a pensare a ciò che eri o a confrontarti con modelli esterni, concentrati invece sulla tua nuova identità e originalità:
-valorizza le parti che acquistano in bellezza, come il seno, la pelle, i capelli, le unghie..
-utilizza indumenti comodi ma capaci di sottolineare la tua femminilità e..
-mostra con orgoglio il grande potere creativo che, innegabilmente, è in te.
Non lasciarsi coinvolgere e impressionare dalle immagini e dagli stereotipi del “magra è bello” è il passo fondamentale per superare i momenti difficili.

Insomma: star bene con sé stesse, facendo tutto ciò che piace e aiuta a sentirsi meglio. Percepirsi positivamente, accettare le trasformazioni in atto sentendosi a proprio agio, piene dell’esperienza che si sta vivendo, curiose dei cambiamenti che si verificano, pronte a sperimentare anche nuove sensazioni e nuove dinamiche nella vita sociale così come in quella privata e nel rapporto con il compagno.

Allora la gravidanza non solo non è una limitazione alle attività quotidiane né tanto meno un ostacolo alla sessualità e al rapporto con il partner, ma diviene un vero e proprio “territorio” di scoperta, di incontro, di conoscenza.

Un nuovo sex appeal

Questo “nuovo” corpo, così turgido e femminile è anche più che mai sensibile agli stimoli anche più tenui.
Non a caso i sondaggi epidemiologici rivelano che esiste un miglioramento spontaneo dei rapporti sessuali durante la gravidanza, in un numero statisticamente rilevante di coppie e fin dai primi mesi di gestazione. Ciò è probabilmente dovuto alla vera e propria inondazione ormonale cui va soggetta la neo mamma, in grado di incidere anche sulla sua sessualità.
Nelle mammelle così come negli organi genitali, circola più sangue e tutti i tessuti sono al massimo delle loro potenzialità percettive. Proprio per questa particolare disposizione fisica spesso il desiderio sessuale aumenta ed il rapporto può divenire molto più soddisfacente di prima. Anche la mutata forma del corpo esercita un nuovo sex appeal, spinge alla ricerca di nuove posizioni e funge così da stimolo alla fantasia.

Superare i tabù

Non a caso indagini rivelano che è molto bassa la percentuale di uomini che tradisce la moglie durante la gestazione, mentre sono molti quelli che si sentono attratti e affascinati dal corpo gravido che cresce: così profondamente e pienamente femminile.
Sono quindi solo vecchi tabù o infondate insicurezze che possono ostacolare una possibile vera e propria “rivitalizzazione” della vita sessuale.
L’unione della coppia può trarne giovamento ed anche la profondità e la soddisfazione del rapporto.

Fondamentale è che tu per prima ti guardi con piacere e scopra la nuova armonia che vai acquistando per poterla cogliere e comunicare a chi ti circonda.

Facciamo male al bimbo?

Il timore che fare l’amore sia pericoloso per il bimbo o per l’andamento della gestazione è un altro ostacolo alla serenità della vita sessuale in gravidanza.
In realtà è infondato: non c’è alcun rischio di infastidire il bambino e meno ancora di ferirlo, “contaminarlo” o infettarlo: è ben chiuso e protetto all’interno dell’utero e del suo sacco amniotico, dove è praticamente irraggiungibile!

Al contrario i rapporti sessuali vissuti con tenerezza e reciproca soddisfazione non possono che giovare, oltre che a mamma e papà, anche al bimbo che certamente percepisce un accresciuto benessere. Un buon rapporto sessuale migliora infatti l’equilibrio psico-fisico della gestante: il respiro diviene più ampio e profondo, la circolazione più libera e piena, maggiore è l’equilibrio ormonale, la digestione più rapida ed efficace… tutto ciò si comunica al feto sotto forma di messaggi bio-umorali positivi.

Controindicazioni e…

Dovrai limitare gli incontri con il compagno solo nel caso di una tendenza accertata all’aborto o al parto pretermine.
Il rapporto sessuale infatti può aumentare l’attività contrattile dell’utero e facilitarne la dilatazione grazie alla presenza nel liquido seminale maschile di particolari sostanze chiamate prostaglandine.
Queste sono in grado di influire proprio sul muscolo uterino e sul rilasciamento della cervice (collo dell’utero).
Per fortuna tale effetto si può verificare solo se esistono le adatte condizioni cioè se già l’utero tende a contrarsi spontaneamente e la cervice a rilasciarsi anzi tempo, come nel caso di minaccia di parto pretermine o, nel primo trimestre, di minaccia d’aborto. In assenza di condizioni patologiche non vi è alcun rischio di aborto o travaglio anticipato.
Anche qualche contrazione in più dopo un rapporto è assolutamente fisiologica e basta qualche minuto di rilassamento e di respirazione tranquilla perché l’utero si acquieti.

Benefici

Se poi si avvicina il termine della gestazione ( 38a-40a settimana) questa capacità di far aprire e contrarre l’utero, propria delle prostaglandine contenute nello sperma, diventa addirittura positiva perché, essendo ormai il momento propizio, può facilitare l’insorgenza e l’andamento del travaglio.

In alcune tribù africane è ritenuta “terapeutico” e viene consigliato alla gestante, vicina al termine dei nove mesi, di incrementare l’attività sessuale, per stimolare le contrazioni e garantire un buon andamento del parto in modo piacevole e del tutto…naturale.

Quale metodo di “parto pilotato” potrebbe infatti essere migliore?

 

 

 

 

 

 

*liberamente tratto da: “Avere un figlio” – G.Cella/F.Zanchi – Fabbri ed. ‘03

Posted in: Eros, Eros e bellezza | Tagged: acquistare bellezza, armonia, attrazione, coinvolgere, corpo che cambia, creatività, Dott.ssa Fiorenza Zanchi, femminilità, Fiorenza Zanchi, gravidanza, identità, indumenti comodi, lieee morbide, modelli esterni, mutamento, originalità, pelle, potere creativo, rapporti, seno, sessualità, stare bene, valorizzare le parti

Donne, sessualità ed età della vita – Ritrovare equilibrio e forma fisica e dare nuovo impulso al desiderio? Integrare con le erbe aiuta! suggerimenti di Barbara Aghina

Posted by donnetra on 3 Aprile 2016 | Leave a response

patcarra1Ritrovare equilibrio e forma fisica e dare nuovo impulso al desiderio? Integrare con le erbe aiuta!
I suggerimenti di Barbara Aghina

La primavera è alle porte: è il momento lasciare alle spalle lo stress accumulato nei lunghi mesi “bui”.
Speciali miscele di erbe aiutano a risvegliare forma fisica e Eros.

Quali sono i legami tra stress e salute?

Lo stress prolungato o cronico costituisce un fattore di scompenso che si traduce in una alterazione del sistema psico-neuro-endocrino-immunitario (PNEI), ovvero di quella complessa rete di relazioni psiche/soma che permette alle diverse parti del nostro organismo di “parlarsi” per mantenere reciproci e salutari equilibri.

Cosa succede quando questo “dialogo” si interrompe?

Si verifica una perdita dell’ “omeostasi”, la capacità dell’ organismo di mantenere la stabilità dell’asse neuro-endocrino.
Ciò crea ripercussioni sui sistemi neuro-vegetativi ed emotivi e sull’assetto immunitario.
Quando questo squilibrio inizia a manifestarsi, può determinare l’insorgenza di stanchezza, affaticabilità maggiore suscettibilità alle infezioni, depressione, ansia.
Ma non solo…

Lo stress può alterare il ciclo mestruale?

Proprio a causa degli squilibri neuro endocrini ad esso collegati lo stress cronico è in grado di alterare il bioritmo del ciclo mestruale.(1)

D’altra parte, numerose osservazioni rilevano che, nella donna, il desiderio sessuale è fisiologicamente discontinuo in relazione proprio alle variazioni del ciclo mestruale.
Dunque è ipotizzabile che alterazioni del ciclo, legate a stress cronici, si riflettano anche sul desiderio sessuale.

La diminuzione del desiderio sessuale può quindi correlarsi allo stress?

In effetti stress prolungati o cronici possono determinare un aumento, ad es, di adrenalina e/o di  prolattina. 
Entrambi questi ormoni inibiscono il desiderio femminile che ha bisogno di calma, rilassamento e senso di benessere per potersi manifestare.

Dunque lo stile di vita che conduciamo è importante?

Modificare o rimuovere le cause che inducono questa tensione cronica è certamente è un passo fondamentale; in particolare possono aiutare una corretta attività fisica, tecniche di rilassamento, supporto psicologico e una dieta appropriata

Come è possibile affiancare e rinforzare questi strumenti?

La sindrome da “Stress Cronico” comporta il progressivo esaurirsi delle capacità dell’organismo di sintetizzare i mediatori neuro-ormonali deputati al controllo del sistema PNEI (in particolare l’asse HPA: ipotalamo/ipofisi/surrene).

Per favorire ulteriormente un processo di riequilibrio degli “ormoni dello stress” e, di conseguenza riequilibrare la forma fisica e apportare un beneficio anche alla vita sessuale, è necessario favorire il ripristino di queste capacità perdute.

Quali principi attivi aiutano?

Diversi studi legati all’osservazione (2) dimostrano che l’utilizzo dell’integratore alimentare Tonicoguna, anche in associazione a complessi vitaminici scelti, fornisce un apporto di sostanze vegetali attive proprio sul controllo della funzionalità dell’asse HPA , indispensabili per ripristinare le funzioni enzimatiche e di sintesi proteica compromesse dall’alterazione dell’omeostasi PNEI.

In particolare la presenza in Tonicoguna del succo di Morinda Citrifolia in quantità rilevante (33%) garantisce una efficace protezione del Sistema Nervoso Centrale dai danni ossidativi e vascolari causati dallo stress.
Questa condizione è essenziale per il ripristino dell’omeostasi PNEI che a sua volta può aiutare a  ritrovare forma fisica e desiderio sessuale.(3)

(1) NB Il prodotto contiene Hipericum perforatum dunque non va assunto dalle donne che prendono la pillola perché può determinare una perdita dell’effetto anticoncezionale
(2) Advanced Therapies ISSN 2281-485X / anno III- n.4- 2014 Desincronizzazione dell’asse HPA, stress e Sindrome da Stanchezza Cronica Studio osservazionale multicentrico sull’attività di Tonicoguna e Vit Formula™ nel sostegno della funzione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene
Desynchronization of HPA axis, stress and Chronic Fatigue Syndrome.

Observational cohort study on Tonicoguna and Vit Formula™ to support the function of Hypothalamus-Pituitary Gland-Adrenals axis
Donatella Brazioli1, Rosa Maria Calderone2, Simona Chierici3, Giuseppe Chimenti4, Ferdinando Diodati5, Maurizio  Lucarelli6,Vito Mannino7, Maria Letizia Primo8, Ornella Righi9, Paolo Spagnul10, Antonio Tartaglia11, Lucio Turco12
1Specialista in Malattie dell Apparato Digerente, Torino – 2Medico Chirurgo, Palermo – 3Medico Chirurgo, Bologna – 4Specialista in MedicinaInterna e Pediatria, Palermo – 5Specialista in Medicina Aeronautica e Spaziale, Roma – 6Specialista in Endocrinologia, Perugia – 7Specialistain Medicina dello Sport, Palermo – 8Medico Chirurgo Eq. in Psichiatria, Torino – 9Specialista in Pediatria, Piacenza – 10Specialista in MedicinaInterna, Udine – 11Medico Chirurgo Eq. in Psichiatria, Torino – 12Specialista in Psichiatria, Latina

(3) Quadro sinottico delle sostanze vegetali presenti in Tonico Guna e del rispettivo tropismo cellulare e d’organo

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Dottoressa Barbara Aghina

*(Illustrazione, in alto, di Pat Carra, tratta dal libro “Sex of humour”)

Posted in: Benessere, Eros | Tagged: adrenalina, Barbara Aghina, benessere, ciclo mestruale, desiderio, desiderio sessuale, donna, equilibrio, forma fisica, Guna, prolattina, salute, stress, Tonicoguna

Donne, sessualità e età della vita: giovinezza, di Fiorenza Zanchi

Posted by donnetra on 27 Gennaio 2016 | Leave a response


aria

Ogni cosa ha il suo tempo: anche il sesso

Nelle domande delle donne, specie giovani e giovanissime, emerge spesso la difficoltà di comprendere l’instabilità e/o l’ imprevedibilità del desiderio sessuale femminile, motivo di dubbi e disorientamento se non addirittura di timori riguardo alla propria “normalità”:

“Dottoressa in certi momenti non ho proprio voglia, il mio ragazzo vorrebbe ma io non ce la faccio, lui mi piace e ci vogliamo bene, cosa c’è in me che non va? Perché non sono sempre pronta come lui?”

oppure

“Dottoressa come mai il mio desiderio spesso aumenta proprio durante il periodo mestruale: sono normale?”

Ma è davvero così anomalo non essere sempre disponibili a un rapporto sessuale o magari esserlo in momenti spesso considerati “tabu”, come il flusso mestruale?

In realtà, sebbene la sessualità sia la risultante di infinite sfaccettature che uniscono corpo e psiche, vissuti personali e contesto culturale, ambiente, educazione, stress, stili di vita..,

le fluttuazioni del desiderio femminile sono naturalissime, un elemento di “base”,  perché intimamente legate alla relazione tra Eros e ciclo mestruale.

L’attuale ricerca scientifica in campo sessuologico conferma che, accanto ai fattori psicologici e relazionali:  “Nella donna il desiderio è fisiologicamente discontinuo in relazione anzitutto alla variazioni endocrine correlate ai diversi stati fisiologici e psicoemotivi del ciclo mestruale”(1) .
Desiderio e piacere sessuale sono quindi legati, tra l’altro, proprio agli ormoni sessuali, in particolare i “femminili” estrogeni ma anche i più “maschili” androgeni, che variando periodicamente modificano di conseguenza la ricettività e sensitività della donna.

Ogni tempo una diversa opportunità

Infatti i particolari equilibri ormonali che di volta in volta caratterizzano le diverse fasi del ciclo, anche se misconosciuti e sottovalutati, sono capaci di influenzare e rendere estremamente “diversificata” la percezione del desiderio e del piacere sessuale.

Il ciclo mestruale è caratterizzato, a grandi linee, da 4 fasi che si alternano regolarmente, modificando di volta in volta l’equilibro ormonale:
 1-mestruazione: equilibrio ormonale con dominanza di androgeni
2-fase proliferativa/post mestruale: equilibrio ormonale con iniziale dominanza di estrogeni
3-ovulazione: equilibrio ormonale con picco di estrogeni
4-fase secretiva/premestruale: equilibrio ormonale con dominanza di progesterone

In particolare, i vertici del piacere femminile si collocherebbero, secondo molta ricerca, in due momenti fondamentali del ciclo mestruale:

1- nel momento dell’ovulazione

2– nella fase mestruale

Ovvero una sorta di

primo “fuoco” erotico, mediato dagli ormoni estrogeni, il cui picco è proprio la fase ovulatoria circa a metà ciclo: è il periodo in cui più facilmente si rimane incinta, in questo senso più legato alla accoglienza della riproduzione  

ed un

secondo “fuoco” erotico, caratterizzato dagli ormoni androgeni,  fortemente dominanti nel corso della fase mestruale, dunque non legato strettamente alla riproduzione (attenzione però: il concepimento è sempre possibile, anche durante il mestruo!) e,  secondo molte donne,  meno recettivo, più assertivo, più favorevole al contatto con parti profonde di sé stesse (2)

Siamo 9 a 1!

Due vertici, ovulazione e mestruazione e, naturalmente tra i due, tutta una gamma di “tonalità” intermedie… forse per ciò Tiresia, celebre indovino della mitologia greca, che per alterne vicende di vita era stato sia uomo che donna, affermava, per esperienza personale diretta che, se il piacere sessuale si compone di 10 parti, la donna ne sperimenta 9, l’uomo 1!

In questo senso la discontinuità ormonale del ciclo sarebbe una vera fonte di opportunità!

Naturalmente, al di là delle indicazioni statistiche, ogni donna avrà le sue personali e specifiche sfumature: è necessario imparare a conoscerle, “sintonizzarsi” sui segnali che il corpo invia per scoprire il ruolo che la propria ciclicità  ha  nel modulare differenti aspetti del desiderio sessuale.

Essenziale: riappropriarsi dei propri tempi.
Ascoltare, percepire, sperimentare.
Concedersi le pause necessarie e il diritto di lasciare che i messaggi del corpo si esprimano quando è il loro momento e con la maggiore libertà possibile.

La medicina ayurvedica dava precise indicazioni allo sposo sui periodi migliori “per far visita alla sposa”(3), ben sapendo che “se qualcosa è forzato fuor di tempo non si ottiene nulla”!(4)

Imparare a conoscersi e..

Ricapitolando: se vi capita di sfuggire a un rapporto pur desiderato con la testa, senza capire perché, magari colpevolizzandovi o sentendovi fredde,  incapaci di rispondere, inadeguate, provate a far mente locale alla fase del ciclo, ad esempio:

– siete nella fase premestruale?  il progesterone è ai suoi massimi livelli e “spegne” il desiderio.

Non a caso è l’ormone detto del “nido”, perché favorisce la gravidanza.
E’ normale dunque che vi sentiate più refrattarie: il vostro corpo, in questo momento, sta “pensando ad altro”, si prepara ad accogliere adeguatamente un eventuale ospite!

– avete appena finito di scrivere una relazione o una tesi “impossibile”?
– annaspate sommerse da problemi di lavoro e siete tutte “ nella testa”, in ansia e molto stressate?
L’adrenalina vi inonda ed è possibile che sia più alta la prolattina, un ormone che può aumentare in seguito a stress prolungati.
Entrambi questi ormoni inibiscono il desiderio che ha bisogno di calma, rilassamento e senso di benessere per potersi manifestare, specie nella donna.

– state prendendo la pillola e notate una diminuzione del desiderio e/o della vostra sensibilità?
può darsi che l’equilibrio ormonale del farmaco che assumete non sia il più adatto a voi: meglio parlarne con il vostro medico che provvederà a rivalutare con voi la terapia.

Imparare a conoscersi e a fidarsi dei messaggi del corpo è una tappa fondamentale, tanto più quanto più si è giovani e gli ormoni, ai loro massimi livelli, gridano a gran voce le loro ragioni…

… dar tempo al tempo

Da ultimo mai dimenticare che, posto che il momento sia quello giusto, tutto ciò che circonda, prepara, stimola il desiderio e il piacere non deve essere trascurato.
In particolare, ancora una volta, è tassativo avere a disposizione tempo, sufficiente per potersi “lasciare andare”:

gli ormoni della paura, dell’ansia e dello “stress”,  come l’ adrenalina e il cortisolo, ostacolano non solo il desiderio ma anche la percezione del piacere e l’orgasmo!

Dunque parola d’ordine: non avere fretta, dar tempo al tempo…

Qualche aiuto a Eros dall’omeopatia

Per le ragazze riservate, un po’ solitarie, che non amano essere consolate, hanno tendenza ai brufoli e a un po’ di grasso sulla parte laterale delle cosce: si guardano alla specchio e si trovano sempre troppo grasse!
Fanno molta fatica a “lasciarsi andare”, a “fidarsi”; hanno il flusso mestruale irregolare, distanziato e scarso e magari una tendenza alla secchezza vaginale, può aiutare:

– Natrum Muriaticum 15Ch   5 gr. al giorno, dal lunedì al venerdì

Se siete di umore decisamente instabile, timide, emotive, bisognose di “coccole”, magari con un po’ di stasi venosa alle gambe e un ciclo sempre in ritardo e tendenzialmente scarso, che inizia, si interrompe e poi riprende, potete provare:

– Pulsatilla 15Ch  5gr. al giorno, dal lunedì al venerdì

Se la vostra libido è ai minimi perché siete stanche e stressate da morire, esaurite di “testa” per il troppo studio o lavoro, può aiutare:

– Phosphoricum acidum  15Ch una mono dose a giorni alterni

1)Sandra R.Leiblum, Raymond C. Rosen, “Principi e pratica di terapia sessuale”, ed. Italiana a cura di A.Graziottin, CIC Edizioni Internazionali,’04
2) James Hillmann, “Il Mito dell’Analisi”,  ed. Adhelpi, ‘91
3)Chandra Shekkar, G. Thakkur, “Introduzione all’Ayurveda, ed. Ubaldini, ‘79
4)Ippocrate,  “Regime”, libro I
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Donne, sessualità ed età della vita: una ricetta per stimolare i sensi Minestra di zucca e barbabietola

Posted by donnetra on 17 Dicembre 2015 | Leave a response

minestra

Ecco una ricetta che abbina i colori e i principi attivi di diversi vegetali.
Risveglia i sensi, soddisfa l’appetito, riscalda ed ha un benefico effetto antistress.
Provatela a cena, come piatto unico, vi aiuterà anche a lenire gli effetti indesiderati di pasti troppo abbondanti.

Minestra di zucca e barbabietola

Ingredienti per 2 persone:
250 g di zucca a dadini, 1 piccola radice di curcuma, 1 piccola cipolla rossa, 150 g di barbabietola rossa grattugiata grossolanamente, 100 g di verde di sedano, 1/2 mela, 1 presa di coriandolo appena macinato, 3 cucchiai di olio extra vergine d’oliva, 80 g di yogurt greco o di yogurt di soia denso (facoltativi), sale marino integrale q.b.; per accompagnare la zucca, 2 fette di pane integrale biologico a pasta madre, leggermente tostate, strofinate di aglio e ridotte a dadini (facoltativo).

Preparazione
Tritate la cipolla e rosolatela delicatamente con poco olio e la curcuma sbucciata e grattugiata.
Unite la zucca e la mela a dadini, circa 3/4 delle foglie di sedano spezzettate e stufate, a pentola coperta, con un pizzico di sale, per 5 minuti.
Aggiungete circa 4 dl di brodo vegetale fatto in casa.
Coprite e cuocete 10 minuti.
Unite quindi la barbabietola grattugiata, controllate il sale e proseguite la cottura, sempre a pentola coperta, altri 10 minuti.
Intanto, mescolate lo yogurt con il coriandolo, poco sale ed un goccio d’olio.
Aggiungete alla zuppa le foglie di sedano rimaste, dopo averle tritate, ed un goccio di olio crudo.
Distribuite la zuppa in due ciotole, preferibilmente bianche o di vetro trasparente e mettete al centro di ogni porzione due cucchiai di yogurt.
Servite con i dadini di pane ancora caldi.

Per depurare

Nota: se usate la minestra come riequilibrante dopo pasti e libagioni troppo abbondanti, eliminate yogurt e pane e abbondate con  il brodo di verdure.
Non aggiungete altro al pasto.

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