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Integratori e lifestyle

VIDEO INTERVISTA ALLA DOTT.SSA BARBARA AGHINA.

Posted by carlab on 17 Novembre 2021 | Leave a response

Stress, alimentazione inadeguata,  assunzione di farmaci possono favorire disturbi digestivi.. La dottoressa Barbara Aghina, Responsabile Scientifico della Nutraceutica Fisiologica Guna,  ci presenta un integratore alimentare che può aiutare a trovare sollievo. Senza trascurare un percorso che aiuta a riequilibrare menu e stile di vita.

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Stile di vita

Posted in: Integratori e lifestyle | Tagged: Dott.ssa Aghina, Guna, intervista, stress, video, Video intervista, Youtube

PER UN VIAGGIO DI BENESSERE TRA CORPO E MENTE MEGLIO LA “NATURA”

Posted by carlab on 31 Luglio 2021 | Leave a response
fiore

di F. Zanchi

E’ sempre più sentito il bisogno di un approccio terapeutico in grado di prendere in considerazione non solo la malattia o il sintomo, dunque la parte, ma l’individuo nella sua totalità: corpo e mente per un benessere centrato sull’intera dimensione individuale. Per soddisfarlo le medicine “Naturali” e in particolare quelle “Olistiche”, possono essere un alleato prezioso.
Al punto che ormai anche lo sguardo istituzionale ha sottolineato le risorse che offrono.

Persona, non Sintomo

L’ISS (Istituto Superiore di Sanità) ha affrontato a più riprese il tema delle medicine “Naturali” (CAM come vengono chiamate nella letteratura scientifica, ovvero Complementary and Alternative Medicines) e preso posizione a riguardo facendo proprio il concetto di “… medicina che non si occupi solo del sintomo, ma del paziente tutto, inteso come persona nella sua complessità” “Una medicina a <misura d’uomo> che ponga al centro della prevenzione e della cura non tanto la malattia o il sintomo, nell’ambito di un’ottica riduzionista, ma l’equilibrio fisico, psichico e spirituale della persona.” (ISS comunicato 12/11/2012)

Tuttavia sotto il termine “medicine “Naturali” o alternative” sono compresi approcci terapeutici molto diversificati e spesso non c’è chiarezza sulle specifiche caratteristiche di ognuno di essi.

Classificazione delle CAM
Classificazione delle CAM

Le medicine e le pratiche non convenzionali ritenute in Italia come rilevanti da un punto di vista sociale sia sulla base delle indicazioni della Risoluzione n. 75 del Parlamento Europeo del 29/5/97 e della Risoluzione n. 1206 del Consiglio d’Europa del 4/11/99 che sulla base della maggiore frequenza di ricorso ad alcune di esse da parte dei cittadini oltre che degli indirizzi medici non convenzionali affermatisi in Europa negli ultimi decenni, sono:

  • Medicina Omeopatica
  • Fitoterapia
  • Agopuntura
  • Medicina Ayurvedica
  • Medicina Antroposofica
  • Medicina Tradizionale cinese
  • Omotossicologia
  • Osteopatia
  • Chiropratica

L’esercizio delle suddette medicine e pratiche non convenzionali è da ritenersi a tutti gli effetti atto medico (7).

omeopatia

Ma cosa sto usando?

Del lungo elenco di medicine Naturali, la più utilizzata è senza dubbio l’Omeopatia seguita a breve distanza dalla Fitoterapia. Proprio per la loro diffusione e per essere sovente impiegate in contemporanea, queste due CAM sono spesso confuse tra di loro mentre invece è bene sapere che ci sono differenze fondamentali tra i due approcci e soprattutto notevole diversità del rischio.

Utilizzo delle CAM
Utilizzo delle CAM

Omeopatia (7%), seguita dai trattamenti manuali, ovvero osteopatia e chiropratica (6,4%), fitoterapia (3,7%) e agopuntura (1,8%)(5).
L’omeopatia, medicina naturale e olistica per eccellenza, è in assoluto la CAM più diffusa e viene utilizzata regolarmente o occasionalmente dal 25% della popolazione tra i 18 e i 65 anni(1).
In Europa i medicinali omeopatici (e antroposofici) sono utilizzati da più di 100 milioni di persone, e 60 mila medici li prescrivono.
In Italia(2).
– 11 milioni i cittadini (ovvero 18,5% della, popolazione) (circa 150 milioni in Europa), usano l’omeopatia.
– 3 milioni usano l’omeopatia regolarmente(3-4).


Le maggiori utilizzatrici di CAM sono donne!(5)

Quali sono allora le differenze fondamentali tra questi due principali approcci naturali e gli eventuali rischi da tenere presente?

Fitoterapia, un mondo da conoscere bene

Innanzitutto le terapie fitoterapiche utilizzano:

1. rimedi vegetali ottenuti da piante medicinali ovvero principi attivi naturali, non di sintesi, detti fitocomplessi

Questi principi attivi sono esattamente misurabili e dosabili inoltre, a differenza del farmaco chimico della medicina convenzionale


2. i fitocomplessi, come suggerisce il nome, non sono mai isolati, hanno anzi un’azione di “squadra” esercitata dalle diverse molecole presenti, rinforzando l’azione del rimedio


In secondo luogo vengono prescritte, come la medicina convenzionale, in base a una:

3. diagnosi basata sul sintomo (otite, rinite, epatite, amenorrea; ad es. per le vampate di calore in menopausa vengono utilizzati: fitoestrogeni, cimicifuga o isoflavoni della soya, iperico, equiseto…).

natura
La Natura è sempre con noi
La Natura è sempre con noi

I fitocomplessi di fatto sono i precursori dei moderni farmaci: molti dei principi attivi sintetizzati chimicamente dall’industria farmaceutica sono stati estratti per la prima volta da piante officinali (es.: flavonoidi, antinfiammatori come l’acido acetil salicilico, alcaloidi, ecc.) e ancora oggi vengono utilizzati per progettare e realizzare farmaci di sintesi: lo dimostra il fatto che più della metà dei farmaci attualmente in commercio, dall’aspirina ai più recenti farmaci antitumorali come il tamoxifene, sono di derivazione vegetale.

Inoltre va tenuto presente che, al contrario di quanto sovente si crede la fitoterapia può: 


4. non essere priva di tossicità. (v. Box).

Interazioni in fitoterapia
Interazioni in fitoterapia
  • Propoli, (sostanza resinosa che le api raccolgono dalle gemme e dalla corteccia delle piante ed elaborano) può determinare allergie anche gravi specie nei bambini.

  • Iperico, spesso utilizzato come antidepressivo naturale. E’ in grado di interferire con numerosi farmaci tra cui sicuramente i più noti sono i contraccettivi, la cui azione può essere vanificata determinando l’insorgere di gravidanze indesiderate! Ma anche l’assunzione associata ad altri antidepressivi comuni, come l’amitriptilina – può rischiare un effetto additivo con rischi da sovradosaggio o, ancora più grave, chi dovesse associarlo a ciclosporina, una sostanza utilizzata per ridurre la risposta immunitaria, utilizzata ad es. nei trapianti, può rischiare un rigetto dovuto all’associazione iperico-ciclosporina…

  • Ginseng : può aumentare l’attività del Cumadin (warfarin) un anticoagulante di uso comune o degli ipoglicemizzanti orali.

  • Liquirizia: può ridurre i livelli di potassio nel sangue ed in tal modo potenziare la tossicità della Digossina un farmaco di frequente utilizzato per i disturbi cardiaci o può indurre ipopotassiemia se associata con diuretici e cortisonici.

  • Ginkgo biloba: ha la capacità di interferire con la funzionalità piastrinica, può causare un effetto additivo con gli anticoagulanti come la warfarina e con i farmaci antiaggreganti piastrinici quali l’aspirina.

  • Pompelmo: si è scoperto che il suo succo inibisce alcuni isoenzimi del P450 ( una famiglia di sostanze che proteggono l’organismo da agenti tossici) con possibile aumento di tossicità delle statine, diffusamente utilizzate per ridurre il colesterolo, delle sostanze che riducono le risposta immunitarie, di antiipertensivi come i calcio antagonisti o di psicofarmaci diffusissimi come le benzodiazepine! 

  • Melograno, come per il pompelmo e queste sostanze sono presenti in molti preparati in commercio utilizzati in particolare dalle donne, come gli antiflogistici delle vie urinarie… (6)


Dunque mai pensare che un rimedio, solo perché è “naturale”, sia di per sé innocuo o, comunque, privo di conseguenze e prima di assumere un qualsiasi prodotto sempre informarsi bene sulle sue proprietà e interazioni, meglio consultandosi con un esperto, inoltre, se ci si rivolge a un terapeuta, riferire sempre le sostanze che si stanno assumendo, anche se naturali!

onde
Io? Non prendo nulla...
Io? Non prendo nulla...

Una ricerca condotta dal National Prescribing Service (NPS) australiano ha evidenziato che circa la metà dei consumatori intervistati non dichiara l’uso di medicine complementari al proprio medico curante perché pensa che, in quanto naturali, siano ininfluenti, e non le collega con una vera e propria terapia, o a volte anche perché teme il rimprovero del medico che sente scettico, che “non ci crede”…

Omeopatia: il nostro “simile” ci aspetta.

Cos’è invece l’omeopatia? Oltre ad essere la forma di medicina complementare più utilizzata in assoluto è sicuramente una di quelle a cui l’approccio “olistico” è legato “strutturalmente”.
Iniziamo dal nome: Omeos = simile + pathos= sofferenza; sofferenza simile! Dunque l’Omeopatia è basata sulla “Legge dei Simili”(8).
Ma cosa si intende per “legge dei simili”?
Significa che è un metodo clinico-terapeutico basato sulla somministrazione a:

  • dosi deboli, di sostanze capaci di provocare, se somministrate all’uomo sano, una:

  • dimensione simile a quella presentata dalla persona malata, con sintomi fisici e psichici analoghi.

Proprio per questa sua caratteristica l’Omeopatia non vede la “malattia”, definita da sintomi standardizzati, ma vede quello specifico malato con il suo peculiare modo di essere, di reagire, di sentire, in quel dato momento.
Viene prescritta prendendo in considerazione l’intera dimensione individuale, per trovare il farmaco adeguato, il più possibile “simile” a come ci si sente in quel preciso momento. Esattamente come diceva l’ISS “prende in carico, il paziente tutto, inteso come persona nella sua complessità”.

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Una medicina di “casa nostra”

In secondo luogo sfatiamo possibili confusioni: non è una medicina orientale, anzi è un sistema di terapia decisamente di “casa nostra” cioè nato in occidente. Le sue radici non affondano in culture lontane, come lo yoga, l’ayurveda o l’agopuntura.., ma fanno parte della nostra tradizione, anche medica. Risalgono addirittura a colui che consideriamo il “padre” della nostra medicina, Ippocrate (460 a.c.), medico e pensatore greco che già asseriva, appunto, che “i simili curano i simili” (“similia similibus curantur”). Successivamente lo svizzero Paracelso, medico, erborista, farmacista, alchimista, astrologo e pensatore del cinquecento, applicò la stessa filosofia terapeutica. Infine il tedesco Samuel Hahnemann (1755/1843), stimato medico allopatico, ortodosso nella prima parte della sua vita, insoddisfatto delle terapie della medicina ufficiale dell’epoca, chiuse il suo studio, allontanò i suoi pazienti per ricercare altre possibilità di cura ed arrivò a enunciare e sistematizzare l’omeopatia che oggi conosciamo.

Nella Natura il rimedio per ogni problema

Infine, l’Omeopatia utilizza:

 

  1. rimedi ottenuti da tutto il mondo Naturale, vegetale, minerale, animale

  2. medicinali in diluizione (come recepito e specificato nel Decreto legislativo n.219 del 24/4/2006 e successivi atti.), ovvero a dosi deboli, anzi più il rimedio è diluito più è efficace, potente ed agisce in profondità.                                                                                                         A causa delle alte diluizioni:

  3. perde la sua eventuale tossicità. (es. arsenico!) e questo è un motivo fondamentale per cui l’omeopatia, specie alle alte diluizioni, presenta scarsi o nulli effetti collaterali o i rischi che abbiamo visto per la fitoterapia.

 

Quindi è molto importante avere ben chiara la terapia che si sta facendo, per sapere se si sta assumendo o meno qualche cosa che può interagire con altre terapie o che potrebbe provocare effetti collaterali o eventualmente per poter utilizzare, al bisogno, supporti terapeutici con il minimo potenziale di invasività.

Omeopatia
Erboristeria
Omeopatia

Il medicinale omeopatico è preparato a partire da tutti e tre i regni della Natura: vegetale minerale animale.
Si prepara una soluzione in acqua e alcol delle piante, animali, minerali di partenza.

La soluzione scelta viene progressivamente diluita e sottoposta, ad ogni passaggio di diluizione, a 100 energiche scosse, ovvero “dinamizzata”, un procedimento che conferisce maggiore energia al farmaco. Con queste due tecniche – diluizione e dinamizzazione – si riduce progressivamente la quantità di sostanza e quelle tossiche perdono la loro tossicità: sopra la diluizione di 12CH, il farmaco non contiene più molecole del prodotto di partenza, ma il medicinale diventa, paradossalmente sempre più efficace.
I procedimenti di diluizione e dinamizzazione sono tre e, dunque, le sigle che potete trovare per indicare il procedimento seguito sono: CH – K – LM
CH indica centesimale di Hahnemann. Ovvero è ottenuta seguendo il metodo originale di Hahnemann.
K indica centesimali di Korsakov (un omeopata russo, contemporaneo di Hahnemann). Differisce, sostanzialmente, per l’utilizzo di un flacone unico per tutte le successive diluizioni mentre, nel primo metodo, si cambia flacone ad ogni nuova diluizione.
LM indica diluizioni cinquanta-millesimali ed stata introdotta da Hahnemann nell’ultimo periodo del suo lavoro. Con questa metodica il medicinale è molto più diluito anziché uno a 100 addirittura uno a cinquantamila.

Erboristeria

Dalla pianta medicinale scelta si può ottenere:
– Succo: ottenuto meccanicamente da pianta fresca.
– Tisane:
 ° infuso = ottenuto versando acqua bollente su fiori o foglie
 °decotto = ottenuto mettendo in acqua fredda radici, cortecce o     semi, poi portate ad ebollizione.
  ° macerato = ottenuto mettendo la droga in acqua a temperatura ambiente. Il grado di sminuzzamento influisce sulla estrazione.
– Polvere: ottenuta mediante operazioni meccaniche dirette sulla droga vegetale essiccata.
– Tinture: ottenute da estratti idroalcolici di pianta secca (tintura officinale o Tintura FU) o da pianta fresca (tintura madre), non sono sottoposte a processi di eliminazione del solvente, né standardizzate in principi attivi.
– Estratti: ottenuti mediante vari metodi che consentono l’estrazione e la concentrazione dei principi attivi, con eliminazione parziale o totale del solvente (Estratti fluidi, o secchi), anche ad
alto titolo e standardizzati (concentrazione definita e costante nel tempo): i moderni metodi di frazionamento consentono di selezionare i costituenti o di eliminare le sostanze tossiche.
– Olio essenziale: ottenuto prevalentemente per distillazione, scarsamente solubile in acqua.

bibliografia
bibliografia

1- Astraricerche (socieà che conduce indagini di mercato) del 2013
2- ECHAMP 2014 (European Coalition on Homeopathic and Anthroposophic Medicinal Products, associazione no profit che rappresenta l’industria dei medicinali omeopatici e antroposofici nell’UE, che ha fatto il punto della situazione dei farmaci omeopatici nel Vecchio Continente e nel nostro Paese.)
3-Doxa Pharma 2012
4-Istat 2013 “Tutela della salute e accesso alle cure”: utilizzo delle terapie non convenzionali è pari all’8,2% nella popolazione
5-EURISPES – istituto privato di studi politici, economici e sociali che opera nel campo della ricerca politica, economica, sociale e della formazione- “rapporto Italia” del 2012
– ISTAT 2013
6-potete trovare i dati di interazione dei vari fitoterapici su: https://www.epicentro.iss.it/fitosorveglianza/ ; c’è anche un database
fitovigilanza Toscana e http://www.epicentro.iss.it/focus/erbe/caputi.asp
EPICENTRO è il portale dell’epidemiologia per la sanità pubblica a cura del Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute
7- “Linee guida sulle Medicine e Pratiche Non Convenzionali”. In occasione del del Consiglio Nazionale della FNOMCeO del 18 maggio 2002
8- “L’omeopatia è un metodo diagnostico e terapeutico, basato sulla -Legge dei Simili-”: questa definizione è stata acquisita e ufficializzata all’interno delle nostre strutture istituzionali in sede di Conferenza Stato-Regioni il 7 febbraio 2013 (accordo tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano concernente i “criteri e le modalità per la formazione ed il relativo esercizio dell’agopuntura, della fitoterapia e dell’omeopatia da parte dei medici chirurghi ed odontoiatri”). (SALUTE) Codice:4.10/2013/2 (Servizio III) Accordo ai sensi dell’articolo 4 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281. Repertorio Atti n.: 54/CSR del 07/02/2013)

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ESTATE

Posted by carlab on 28 Luglio 2021 | Leave a response
girasole

Vacanze, vita all’aria aperta, movimento e una dieta ricca di ortaggi e frutta di stagione, al momento vari e appetitosi, aiutano a seguire uno stile di vita salutare.
Talvolta, tuttavia, si fatica a superare la stanchezza accumulata durante l’anno a causa di consuetudini che causano stress, affaticamento e scelte alimentari poco equilibrate. È un periodo favorevole per rinnovarsi e recuperare.
Un aspetto importante da salvaguardare è il fisiologico equilibrio acido base. Praticare intensa attività fisica senza allenamento, fare, come si dice, “le ore piccole”, abbondare con i dolci, come può capitare durante le ferie, rischia di comprometterlo.
Ecco alcuni suggerimenti della dottoressa Barbara Aghina, responsabile scientifica della Nutraceutica Guna.

Di Barbara Aghina

Qual’ è l’influenza dell’equilibrio acido base sul benessere dell’organismo ?

Vitalità e equilibrio hanno una stretta relazione anche con l’equilibrio acido- base dell’organismo (in termini scientifici definito anche “pH “, un parametro chimico). I complessi processi metabolici fisiologici, dipendono, infatti, anche dalla sua regolazione, che coinvolge il bilanciamento fisiologico dei sali minerali e delle funzioni depurative dell’organismo.
Il valore del pH del sangue è leggermente alcalino, compreso in un intervallo fisiologico tra fra 7,32 e 7,42, intervallo che i sistemi fisiologici stessi, tendono a mantenere stabile.

Come avviene la regolazione fisiologica dell’equilibrio acido-base?

Normalmente l’organismo bilancia, anche attraverso l’eliminazione dell’eccesso, da polmoni, intestino e reni, la produzione di sostanze acide che derivano dai processi fisiologici del metabolismo. Inoltre, diverse sostanze organiche, fra cui carbonati e citrati, sostenute dalla presenza di alcuni minerali. contribuiscono mantenere in fisiologico equilibrio il pH, che segue anche il ritmo circadiano dell’organismo.

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Quali fattori possono favorire delle condizioni di disequilibrio ?

Sedentarietà, inquinamento atmosferico, permanenza eccessiva in ambienti chiusi, respirazione disarmonica, sono fattori predisponenti, accanto a una dieta squilibrata. Ma anche un eccessivo allenamento fisico, se non è bilanciato da una graduale attività e dai tempi corretti di recupero e di riposo, l’idratazione insufficiente , posso disequilibrare il fisiologico equilibrio acido-base.

yoga estate

Come sostenere il fisiologico equilibrio acido-base ?

Certamente, soprattutto in questa stagione, aiuta potenziare l’attività fisica equilibrata all’aperto, possibilmente in zone verdeggianti, lontane dal traffico. Le vacanze offrono spesso molte opportunità per creare un nuovo ritmo, e imparare a muoversi con attenzione al respiro, fondamentale per aiutare a bilanciare l’equilibrio- acido base.
Rilassamento e meditazione sono un supporto per attenuare la tensione nervosa.
Inoltre, influisce positivamente sul metabolismo, la scelta di un menu ricco di ortaggi e frutta di stagione, che in questo momento dell’anno sono particolarmente ricchi di vitamine, minerali e di sostanze antiossidanti.
Di grande importanza, poi, è bere regolarmente, specialmente quando fa caldo e si suda, alternando l’acqua oligominerale, con un contenuto di minerali inferiore a 500 mg per litro, con quella minerale o medio minerale, più ricca di minerali alcalinizzati.
Nel contempo è preferibile limitare la carne e altri cibi di origine animale (ad esclusione del latte) zucchero, cereali raffinati.
Anche pizza, panini, bevande alcoliche e zuccherine, dolci, soprattutto se inseriti frequentemente nel menu, senza essere accompagnati da frutta e verdura, influenzano negativamente il fisiologico equilibrio acido-base dell’organismo.

frutti di bosco

Quali integratori alimentari possono essere consigliati?

Premesso che stile di vita e dieta equilibrata sono insostituibili, Guna ha formulato un integratore alimentare che contribuisce alla fisiologica regolazione dell’equilibrio acido-base.
Si tratta di Gunabasic, prodotto a base di estratti vegetali e sali minerali, senza glutine, dolcificato con Stevia.
Al suo gusto gradevole fa riscontro una composizione calibrata secondo il VNR ( Valore Nutritivo di riferimento),di minerali, oligoelementi ed estratti vegetali, utili per il naturale benessere dell’organismo
fra cui:

  • zinco, contribuisce al fisiologico metabolismo acido-base

  • magnesio contribuisce all’equilibrio elettrolitico

  • estratti vegetali di Carota, Finocchio e Ortica utili per il drenaggio dei liquidi corporei

  • estratto vegetale di Tarassaco e di Ortica , contribuiscono alle funzioni depurative dell’organismo

Quale è la dose consigliata?

Si suggerisce 1 bustina al giorno, da sciogliere in un bicchiere d’acqua (200 ml) la sera, prima di coricarsi, lontano dai pasti.
Prima di utilizzarlo è necessario leggere e le raccomandazioni indicate sulla confezione, e consultare il medico, o al farmacista.

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LA CURA DEL CIBO

Posted by carlab on 5 Luglio 2021 | Leave a response

Quali criteri per la dieta?

cucina meditteranea

Scegliere il cibo con attenzione alla salute, all’ambiente, alle risorse umane. È questo uno dei presupposti fondamentali per assicurare il nostro benessere e di chi ci circonda.
Se ne parla molto ma al momento di fare la spesa e di decidere il menu giornaliero, fra le mille informazioni contrastanti, spesso ci colgono i dubbi. Come orientarsi? Alcuni semplici criteri di base sono di aiuto, come spiega la dottoressa Barbara Aghina, Responsabile Scientifica della nutraceutica Guna, azienda che mette in primo piano la cura nello stile di vita e nella scelta del cibo, facendo riferimento alla massima sinergia dei diversi ingredienti che compongono la dieta giornaliera . Una sinergia che rappresenta una delle linee guida anche per la formulazione degli integratori alimentari.

1.Quali sono per lei i criteri di scelta più importanti?

Un aspetto fondamentale è la varietà. Nel corso della nostra evoluzione la possibilità per il nostro organismo di assimilare i nutrienti da diverse fonti di cibo, ha rappresentato una grande opportunità di sviluppo. Attingere dall’ampia gamma di risorse alimentari del regno vegetale e animale disponibili, assicura l’approvvigionamento ottimale dei molteplici principi nutritivi essenziali, di cui abbiamo bisogno e permette così l’equilibrata rigenerazione fisiologica.

2.È possibile scegliere una dieta naturale?

Dedicare cura alla scelta del cibo avvicina anche alla natura. Meglio non lasciarsi fuorviare dalle mille offerte del mercato e favorire ingredienti di stagione, freschi, poco lavorati, quindi quando possibile integri, e non processati, prodotti con metodologie che non comportano abuso di sostanze di sintesi, ( ad esempio coloranti, conservanti,etc.).

frutti di bosco

3.Perché una dieta con cibi naturali è così importante?

Siamo parte della natura e i cibi naturali sono più vicini alla nostra costituzione . I sistemi biologici che regolano la funzionalità dell’ organismo si sono sviluppati nel corso di migliaia di anni attraverso la continua interazione con gli stimoli derivati dalla natura, di cui il cibo rappresenta un elemento fondamentale. Di conseguenza l’impiego di cibi artefatti, che contengono diverse sostanze artificiali o sono lavorati in modo tale da alterare la loro composizione naturale, per esempio attraverso cotture prolungate ad alta temperatura e metodi di conservazione molto spinti, aggiunta di additivi, sistemi di produzione che non rispettano le composizioni originali, rischia di alterare i meccanismi di regolazione biologica come ad esempio quello enzimatico

4.Si dice spesso “dieta equilibrata?”  come va inteso l’equilibrio?

La dieta mediterranea è una valida ispirazione. Numerose ricerche a livello internazionale mostrano i suoi effetti positivi per la salute. Senza contare che ha una ricaduta benefica anche sull’ambiente, perché consente di risparmiare preziose risorse e favorisce quindi la prevenzione dei problemi legati ai mutamenti climatici , a loro volta dannosi per il benessere di tutti gli esseri viventi.
Siamo privilegiati, perché fa parte della nostra tradizione, quindi per noi dovrebbe essere più semplice attingere all’infinità di ricette equilibrate e appetitose del repertorio che la distingue.
Riscoprire i suoi valori aiuta a rispettare i criteri di scelta legati a naturalità e varietà.
Il modello alimentare mediterraneo è infatti basato sulla sapiente mescolanza di cibi vegetali e animali. Ortaggi e frutta fresca, ricchi di sostanze protettive, sono protagonisti, accanto ai cereali poco raffinati e ai legumi, che arricchiscono il menu di preziose fibre vegetali utili per l’equilibrio dell’ecosistema intestinale, così importante per regolare le difese immunitarie e l’assorbimento dei principi nutritivi. Hanno un ruolo significativo anche i semi oleosi, come noci, mandole, pinoli, accanto all’olio extra vergine d’oliva importanti per il loro apporto di grassi polinsaturi salutari.
Latticini freschi, carne, uova e pesce azzurro, compaiono a integrazione dei cibi vegetali, in quantità moderate, rispettando varietà e alternanza, che accanto alla salute proteggono l’ambiente, promuovendo la biodiversità.

vegetali sani

5.Quando è utile usare gli integratori?

Gli integratori, come del resto è implicito nel loro nome, coadiuvano la dieta e lo stile di vita equilibrato, ma non possono certamente sostituirli. È importante usarli in modo appropriato, preferibilmente con la guida del medico, o del farmacista.
Le formulazioni proposte da Guna sono basate sulla ricerca della “Nutraceutica Fisiologica”, che utilizza componenti da fonti controllate, con principi nutrizionali mirati e in sinergia, scientificamente documentate, con una funzione di supporto, fondata sul rispetto dei meccanismi fisiologici di assimilazione dell’organismo. La combinazione, la lavorazione e il dosaggio degli ingredienti sono quindi stabiliti con criteri di riferimento precisi, per rispettare l’apporto di quantità utili in caso di aumentato fabbisogno nutrizionale o in caso di aumentata perdita.

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SISTEMA IMMUNITARIO, QUALI INTEGRATORI?

Posted by carlab on 1 Febbraio 2021 | Leave a response
donna affacciata sul mondo

Intervista a Barbara Aghina

Quali integratori coadiuvanti della normale funzione del sistema immunitario

Per sostenere l’organismo nel suo incessante lavoro di protezione della nostra salute attraverso le difese immunitarie, occorre innanzitutto migliorare lo stile di vita rinnovando le nostre consuetudini giornaliere, dalla scelta del cibo, all’attività fisica, alla prevenzione dello stress, ed impegnarsi in questa direzione per consolidare le cosiddette buone pratiche. Questa costanza fa bene non solo a noi, ma anche all’ambiente e a chi ci circonda. All’interno di uno stile di vita sano e di un regime alimentare equilibrato, alcuni integratori alimentari dalle caratteristiche precise, possono coadiuvare il nostro stile di vita. Ne parliamo con la dottoressa Barbara Aghina responsabile della Nutraceutica Guna

Perché si insiste tanto sull'equilibrio alimentare e lo stile di vita quando si parla di normale funzione del sistema immunitario?

L’organismo è dotato di meccanismi di difesa sorprendentemente complessi che possono essere influenzati anche da numerosi fattori legati al nostro comportamento e all’ambiente; ad esempio, l’alimentazione rappresenta uno dei fattori più importanti. Infatti una dieta troppo ricca in alimenti con grassi saturi ( fritti, dolci, etc.) o alimenti acidificanti come zuccheri semplici in elevata quantità e di proteine soprattutto se di origine animale associato ad un insufficiente apporto e consumo di frutta e di verdura, può comportare o può favorire l’insorgenza di stati di disequilibrio nutrizionale soprattutto in termini di vitamine essenziali, come la vitamina A, la vitamina C, il gruppo delle vitamine B eccetera , che dobbiamo necessariamente introdurre in quantità adeguata con l’alimentazione, poiché il nostro organismo non è in grado di sintetizzarle. Lo stesso ragionamento di riequilibrio vale per le situazioni stressanti, la sedentarietà e il conseguente elevato incremento del peso corporeo. Per tutti questi motivi, sottolineo la necessità di riconsiderare e migliorare l’alimentazione e lo stile di vita nel suo insieme, rendendolo più attivo e dinamico.

Kiwi fonte di vitamina C

Quando Integrare l’alimentazione ?

Come ripeto frequentemente gli integratori non sono un antidoto per esorcizzare gli effetti dannosi di uno stile di vita poco armonioso, ma possono però integrare diverse sostanze nutrizionali nei casi di aumentato fabbisogno o di aumentata perdita, quando per esempio; per motivi di salute, di lavoro, eccetera, il regime alimentare e lo stile di vita possono non essere ottimali. La vitamina C ad esempio è una vitamina di fondamentale importanza per la salute dell’organismo, Infatti partecipa a tante reazioni enzimatiche ad esempio alla biosintesi del collagene ed è antiossidante. La vitamina C è nota anche come acido ascorbico ed è contenuta principalmente negli alimenti di origine vegetale come verdure quali peperoni, pomodori, ortaggi a foglia verde e frutta come kiwi, agrumi, fragole.

Su quali integratori concentrare l'attenzione?

Una scelta personalizzata, dopo una valutazione complessiva dello stato di benessere è sempre preferibile. Può essere consigliabile anche il riequilibrio della flora batterica intestinale. Accanto a questo accorgimento un nuovo integratore alimentare, frutto della ricerca Guna è Lipidic Vitawin C, una nuova formulazione a base di vitamina C, utile per contribuire alla normale funzione del sistema immunitario e alla riduzione di stanchezza e di affaticamento.

arance

Com'è composto Lipidic Vitawin C ?

È un integratore alimentare a base di Vitamina C o acido ascorbico, nella quantità di 333 mg /capsula, di origine vegetale, ottenuta da amido di mais tramite processi produttivi e tecnologici certificati, con fosfolipidi da soia OGM free. Lipidic Vitawin C è in forma di capsule di gelatina vegetale da tapioca, naturalmente fermentata in pullulan, ed è senza glutine e adatto anche ai vegetariani e ai vegani.

Qual è il suo aspetto innovativo ?

I fosfolipidi contenuti in Lipidic vitawin C, sono in grado di creare spontaneamente in acqua, strutture micellari come i liposomi, in grado di intrappolare al loro interno le molecole idrofile come la Vitamina C, disperse nel mezzo acquoso, che nel nostro caso ne facilita il transito attraverso la membrana cellulare

Come assumere Lipidic Vitawin C ?

Si assume 1 capsula 3 volte al giorno, con un abbondante bicchiere di acqua, considerando l’assunzione di 1 capsula ad esempio nei tre pasti principali, favorendo così la biodisponibilità della vitamina C.

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