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Le trasformazioni della donna
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Uno spazio di scambio dedicato a tutte le donne per imparare a stare bene con se stesse

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creatività

IL POTERE CREATIVO DELLA DONNA

Posted by carlab on 15 Febbraio 2021 | Leave a response

L’arte di costruire

enterprisin girls

Essere costruttive è una dote che richiede molta creatività. Permette di ricavare il meglio da ciò che si ha a disposizione. Anche nei momenti meno facili. Una vera e propria arte che le donne conoscono e praticano, in famiglia e sul lavoro. Il gruppo di amiche che fa riferimento all’associazione EnterprisinGirls, ha costruito una rete di relazioni e sinergie per valorizzare questa capacità creando la campagna “Costruttrici”, che accoglie anche gli uomini, perché insieme si lavora meglio.
Lo racconta Francesca Vitelli, presidente dell’associazione.

Di Francesca Vitelli

Costruire insieme

Costruttrici, costruttori, chi sono? Spesso nominati – soprattutto i costruttori – ma mai definiti, spiegati, individuati. Chi sono e cosa fanno le persone che costruiscono e – ricostruiscono l’economia tutti i giorni? Nell’associazione EnterprisinGirls conosciamo diverse di queste persone, sono quelle che lavorano in rete con noi: imprenditrici/tori, libere professioniste/i e donne e uomini del Terzo settore. Abbiamo pensato di lanciare una campagna di comunicazione per presentarli dal nostro sito web e dai social, persone poco visibili che investono tempo, esperienza, competenza, energie e risorse per far vivere, crescere e preservare un patrimonio collettivo: il loro know how. Se perderemo anche solo una/o di loro avremo perso tutte/i. Se una/uno di loro fosse travolto e lasciato indietro quel che si rischia è più dei posti di lavoro: è l’identità personale e sociale, è la dignità, è il bagaglio di conoscenze e competenze per lo sviluppo, è la storia che unisce con un filo sottile un passato iniziato oltre duemila anni fa che si proietta verso il futuro. Tutto quel che vediamo intorno a noi ci insegna a improntare – ogni singola azione – alla ricerca della bellezza, al perseguimento della creatività, al perdurare dell’attenzione per lo stile. È la nostra cifra stilistica, è il modo in cui pensiamo con la stessa naturale inconsapevolezza con cui respiriamo, è la creatività che genera il Made in Italy.

marisa enterprisin girls

Coltivare la bellezza

Nel nostro lavoro, nella quotidianità, la bellezza non è orpello, non è inutile accessorio: è l’essenza di quel che siamo. L’economia siamo tutte/i noi attraverso le scelte di acquisto che premiano le persone. L’economia ri-parte grazie alle persone: chi crea, ricerca, studia, investe, resiste, propone e coloro che scelgono di acquistare prodotti e servizi. Con le costruttrici e i costruttori vive e si rinnova il Made in Italy, la creatività, il design, il turismo, l’agricoltura, la comunicazione, la moda, i servizi alle imprese, le libere professioni, l’arte, la ricerca.

Creatività che genera bellezza

Succede con il lavoro di Donatella Gallone giornalista professionista della carta stampata e scrittrice che, oltre un decennio fa, intuisce le potenzialità del web e decide di creare un’impresa: una casa editrice e un portale culturale per promuovere il talento e la cultura napoletana. “Il Mondo di Suk”, sito web seguitissimo, racconta 365 giorni l’anno cosa accade a Napoli: mostre, libri, concerti, lirica, teatro, danza, fotografia ma anche convegni, dibattiti, incontri e ogni umano assembramento ove regni l’elaborazione del pensiero. Arte, spettacolo e cultura da vivere. Quel che distingue il lavoro di Donatella dai tanti siti che si occupano degli stessi temi è l’approccio democratico: tutti, ma proprio tutti, i talenti vengono raccontati e presentati. Piccoli, piccolissimi e ancora sconosciuti trovano posto accanto ai noti e famosi. Se c’è talento c’è il Mondo di Suk a raccontarlo.

isabella di enterprisin girls

Elasticità e resilienza favoriscono la creatività

La creatività permette anche di reinventarsi a 40 anni in un Paese come il nostro nel quale il mercato del lavoro è talmente rigido da non permettere un cambio di professione, una rigidità che impone la staticità, soprattutto alle donne. Si nasce in un settore e in quello si deve rimanere. Le coraggiose, però, ci sono sempre: Camilla Castaldo architetta a 37 anni si iscrive di nuovo all’università e tre anni dopo consegue la seconda laurea e rileva lo studio di famiglia di consulenza del lavoro. Facile? Non proprio. Possibile? Sì con impegno, tenacia e studio.
Ci sono, poi, settori dove scegli di rimanere anche quando la tempesta ti vorrebbe trascinare lontano, è il caso della ristorazione nel periodo della pandemia e di Isabella Preziuso che, sulla montagna di uno dei Borghi più belli d’Italia in provincia di Avellino, resiste per darsi e dare un futuro alla sua creatura: la Locanda La Molara. C’è tutta sé stessa in quella costruzione in pietra immersa nel verde: sogni, sacrifici, paure, desideri e le ricette della nonna rivisitate con i migliori prodotti del territorio.
E chi danzava fino a un anno fa, cosa fa adesso? Soffre e avverte l’impossibilità di creare nuove coreografie come la mancanza di un arto, una mutilazione del corpo e dell’anima. Maria Cira Iacomino dice di sé: I am a dancer! Ma questo non le basta e dopo aver aperto una scuola di danza con la sorella si è guardata intorno, i costumi e i tutù che vedeva non le piacevano. Ha aperto una azienda, una sartoria, dove li disegna e li realizza. Tutù unici, fatti su misura con disegni sorprendenti escono da Palcoscenico, la sua azienda. Ma se non si danza non servono tutù e l’impresa muore, così, avvia la produzione di mascherine che tutti indossiamo e consegue la certificazione ministeriale. Per rimanere in piedi e non licenziare non basta: mette in cantiere la produzione di abbigliamento femminile.

La creatività come antidoto

La creatività è l’antidoto contro un mercato del lavoro disintegrato, il coraggio e la determinazione sono il baluardo che contrapponiamo al disastro totale. L’ISTAT ha, nei giorni scorsi, reso pubblici i dati sui tassi di occupazione degli ultimi mesi: a dicembre 2020 sono 101.000 i posti di lavoro bruciati, di questi 99 mila erano occupati da donne. Se guardiamo il secondo trimestre dello scorso anno eravamo a meno 470 mila occupate rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Il tasso di occupazione femminile in Italia, sceso al 48,4%, è l’ultimo in Europa. A questo – non va dimenticato – bisogna aggiungere il divario tra le diverse zone del Paese: al Sud, prima della pandemia segnavamo un meno 30% rispetto al dato nazionale. Partivamo male, adesso ci troviamo tra le macerie. Gettare la spugna? Mai!

Mettersi in rete rigenera

La pandemia ha reso evidente quel che già sapevamo: è necessario lavorare in rete e a farlo si impara. Di cosa hanno bisogno le micro imprese, le libere professioniste le piccole realtà del Terzo settore? Di arrivare ai potenziali clienti, di essere raccontate, valorizzate e promosse. Hanno bisogno come l’ossigeno di creare relazioni, reti, rapporti. Lavoriamo a questo guardando con speranza al futuro ma senza mai perdere la consapevolezza che tutto dipenda da noi, dalla nostra capacità di essere costruttrici. Quella capacità che la piattaforma WEgate – European Gateway for Women’s entrepreneurship – creata dalla Commissione europea nel 2016 per favorire l’incontro tra le associazioni di imprese femminili di 32 Paesi ci ha riconosciuto segnalandoci tra le best practices: tra le tante associazioni presenti siamo la realtà più giovane e l’unica nata a sud di Roma.

Posted in: Storie di vita | Tagged: consulenza, creatività, donne, essere costruttive, impresa, interprisin girls, lavoro, lavoro femminile, pandemia, ricavare, ristoranti

CREATIVITÁ: L’ARTE DI VIVERE IN PIENA GIOIA

Posted by carlab on 7 Dicembre 2020 | Leave a response
muoversi nella natura

Il sostantivo CREATIVITA’, deriva dal verbo latino CREARE, che condivide, con crescere, la radice sanscrita KAR. Essa indica il FARE: “KAR-TR” è colui che fa dal nulla, il Creatore. Già nello Zendo, antichissima lingua iranica, fare ha una radice simile: Kere. Così come nel greco compiere, realizzare è Kraino. Fin dai tempi più antichi e un po’ dovunque, quindi, Creatività è l’attitudine a fare, compiere, realizzare. Una attitudine vitale. Condividiamo le riflessioni di una maestra di yoga.

Di Pierluisa Robecchi

Il significato di creatività

Secondo il vocabolario, la Creatività non è solo una dote innata ma una capacità che va coltivata, sviluppata e fatta crescere sfruttando tutte le opportunità offerte dall’ambiente circostante.
Un esempio di questa definizione è il rapporto fra DNA, nucleo della vita e del rinnovamento, e ambiente. L’epigenetica dimostra come essi siano sempre interattivi. Così la Creatività si esprime sfruttando, compensando, adeguando le influenze della realtà circostante, positive o negative che siano.
E’ una capacità produttiva, un’attività non fine a se stessa, ma orientata al conseguimento di un obiettivo che va ben oltre la sola autogratificazione.

Come nasce la creatività

La sua nascita prende forma dall’interazione fra pensiero logico e pensiero analogico. L’espressione di questa “collaborazione” sono i continui scambi di informazioni tra l’emisfero sinistro del cervello, regno della ragione e quello destro, regno della fantasia.

EMISFERO DESTRO
EMISFERO SINISTRO
EMISFERO DESTRO

L’emisfero cerebrale destro è deputato al pensiero logico, che ha alla sua base il principio di “causa-effetto”, con la valutazione di “premesse-conseguenze”. Inoltre in esso sono presenti i centri del linguaggio e quindi di comunicazione verbale.

EMISFERO SINISTRO

L’emisfero sinistro è invece di tipo analogico, procede per somiglianze tra oggetti e situazioni anche molto distanti tra loro, significati metaforici, differenze simmetriche ed asimmetriche, simboli, linguaggio non verbale.

La creatività produce nuove idee, quindi l’atto creativo è preliminare all’atto di innovare, trasformare introducendo sistemi o metodi nuovi.

E’ applicabile a tutto, perché non riguarda cosa si fa ma come lo si fa.

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Visionari brava gente

Quando creiamo?

Ebbene si, noi creiamo in ogni momento con le nostre azioni. Purtroppo l’abitudine, la mancanza di attenzione, l’irrequietezza della nostra mente, i pregiudizi su noi e su gli altri ci impediscono di essere consapevoli di questo grande dono che è il “fare” il “creare”, presente nel qui ed ora.
Quante volte ho sentito dire: ” io non possiedo neanche un briciolo di creatività, sono negata”.
Eppure ogni mattina ognuna di noi esprime creatività negli atti semplici di organizzare una casa, nell’abbellirla con un tocco di colore o di forma, inventando ricette, lavorando a maglia o trovando soluzioni armoniche nell’attuazione del proprio lavoro. Anche la cura dei figli può essere considerata una vera opera d’arte. L’arte non è solo dei grandi musicisti, pittori, scultori.. è qualche cosa che ci appartiene e va coltivato.
“Arte è qualsiasi forma di attività dell’uomo, come riprova o esaltazione del suo talento inventivo e della sua capacità espressiva.”

Coltivare i propri talenti

Ognuno di noi ha i suoi talenti innati, a volte non sappiamo riconoscerli a causa di errate opinioni su noi stesse (“non sono capace”, “non ho tempo”..), o per le condizioni ambientali che non ne hanno favorito lo sviluppo. Eppure ci sono e quando riusciamo ad esprimerli in un’opera, con la nostra attenzione attiva, siamo soddisfatte, appagate, felici.
E se proprio vogliamo insistere nell’affermare che non abbiamo nessun talento, quindi non siamo creative, ricordiamoci che possediamo una vera e propria opera d’arte, perfetta, stupendamente bella, articolata e complessa: il nostro corpo fisico.
Vi propongo di giocare un poco con il vostro corpo, come quando eravate bambine e sentivate il gusto della scoperta, del trasformare, nell’assoluto piacere di farlo.

ballo per gioco

Giochiamo a Creare

Scegliete due brani musicali che vi piacciono, uno lento e l’altro un po’ più brioso. Preparatevi avendo cura di avere uno spazio dove vi potete muovere liberamente. Scegliete l’intensità della luce che sentite di aver bisogno e preparate la musica perché possa partire fra qualche istante.
Ora scegliete un punto dello spazio che avete creato e sostate in piedi, ascoltando il vostro corpo, il vostro respiro. Se sentite disagio, appaiono immagini o ricordi di inadeguatezza, siatene solo consapevoli e con una ispirazione lenta e profonda ed una espirazione lenta e prolungata, lasciatele andare, scorrere via con il soffio del respiro.
Portate alla memoria un evento felice della vostra infanzia, nel quale avete sentito la gioia del corpo fusa con tutte voi stesse. Percepite la stessa gioia in ogni parte del vostro corpo così come è ora. Poi accendete la musica lenta e lasciate che il movimento spontaneo disegni la sua danza. Se una vocina dentro di voi comincia a giudicare: ” sei un pezzo di legno… non sei capace…..mi sento stupida..”, lasciatela andare, così come è venuta. Immergetevi nel piacere di sentire il corpo riempirsi di vita dalla punta dei piedi e delle mani sino al capo, in ogni cellula. Siate consapevoli di come il respiro accompagna il movimento, delle emozioni, dei ricordi che possono sorgere, dell’espressione che si disegna sul vostro volto, di come il vostro sguardo abbraccia lo spazio. Solo sempre come delle testimoni. Restate nel momento presente del corpo danzante.

Una danza per scoprire sé stesse

Un opera d’arte non ha tempo, irradia la sua bellezza nel momento in cui la si guarda e la si sente.
Quando la musica termina, soffermatevi per alcuni minuti a osservare i cambiamenti del vostro corpo, le sensazioni, i sentimenti che sorgono. Riposate.
Quindi ritornate nel punto dello spazio, che sentite essere il vostro e preparatevi per la musica un po’ più briosa. Osservate ogni cambiamento. Quando avete terminato, ascoltatevi e riposate.
Forse avete notato che il vostro corpo si sente più a sua agio seguendo una musica lenta o viceversa, siatene solo consapevoli, senza iniziare un dibattito interno.
Potete scrivere sul vostro diario la vostra esperienza, magari anche con una poesia, oppure disegnare, dipingere, abbellire la vostra casa, o preparare una nuova ricetta…

dove andiamo

Un compagno prezioso

Ogni giorno state nella compagnia creativa del vostro corpo, come interagisce con gli altri e con tutti gli esseri, come camminate, come tagliate le verdure, come accarezzate un bambino… Godete della gioia di avere un così prezioso compagno, una vera opera d’arte che in ogni istante si rigenera.
E’ questa attitudine di consapevole attenzione rilassata che permette ai talenti inventivi, sopiti all’interno di ognuno di noi, di emergere con nuove forme creative per rallegrare e nutrire la nostra vita e tutto ciò che ci circonda.

Posted in: Benessere | Tagged: ballo, consapevolezza, creatività, meditazione, muoversi, non vergognarsi, pazienza, sentirsi bene, stare bene, yoga

IL POTERE CREATIVO DELLA DONNA

Posted by carlab on 8 Novembre 2020 | Leave a response
angelo che si affaccia su paesaggio

Saper immaginare diverse soluzioni ai problemi quotidiani, che rigenerano i percorsi usuali, rinnovandoli e aiutandoci a superare le difficoltà. È una capacità connessa alla creatività che possediamo naturalmente. Troppo spesso la mancanza di fiducia in noi stesse ci spinge a sottovalutare questa potenzialità così importante. Impariamo a coltivarla. Ci guidano alcune riflessioni di Francesca Vitelli, fondatrice e presidente del Network nazionale EnterprisinGirls, uno spazio dedicato a far nascere e crescere la creatività femminile.

di Francesca Vitelli

Visionari, brava gente

Che differenza c’è tra vedere ed essere visionari? Cosa ci spinge ad andare oltre l’ordinarietà? È la creatività, il bisogno di dar forma all’immaginazione che ci fa andar oltre. Esistono vari tipi di creatività, c’è quella funzionale a trovare soluzioni a necessità quotidiane – cosa posso mettere in tavola di appetitoso e originale con quello che ho in dispensa – e quella necessaria a superare il confine tra sopravvivere e vivere. Il processo creativo ha vari livelli, non siamo tutti geni e la creatività di Leonardo da Vinci apparteneva soltanto a lui, ma ognuno di noi – alla nascita – riceve in dote una certa attitudine a cimentarsi con essa. Crescendo decidiamo se coltivarla, allevandola con pazienza e coraggio, o sopirla in nome di una adultità che reclama attenzione verso traguardi più “concreti”.

gioconda con mascherina

La creatività è concreta?

In vero la creatività è parecchio concreta e permea tutti gli ambiti del nostro vivere, chi decide di soffocarla rinuncia al piacere della scoperta, al sapore della sfida, al brivido che regala il veder confermata una intuizione, alla bellezza di un pensiero che sezionato, ponderato, sperimentato e collaudato diventa realtà. Bisogna esser temerari per assecondare la propria creatività? Forse sì, poiché essa richiede tempo e dedizione da sottrarre ad altro e mai si accompagna con la garanzia che la nostra visione sia coronata da successo. Però…però senza creatività che vita sarebbe?

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Il potere creativo della donna.

Giocare con la creatività

Ricordo che nei lunghi pomeriggi invernali dell’infanzia, quando il buio dilagava presto, inventare giochi, passatempi e attività era il modo per sottrarsi agli artigli della noia. Le pagine illustrate di un libro erano lo spunto per dar vita a nuove storie, gli oggetti di uso comune servivano per costruire macchine del tempo, un vecchio teatrino di burattini era il lasciapassare per un mondo colorato. Ma allora la fantasia e la creatività sono la stessa cosa! È dunque vero che la creatività allontana dalla concretezza quotidiana per farci evadere in un mondo irreale con meno affanni? No, non lo credo.

creare

Fantasia e creatività: processi multiformi

Penso che la fantasia sia propedeutica alla creatività, la prima è la fase di elaborazione del pensiero, la seconda, attiene alla verifica di fattibilità di un progetto nutrito con la fantasia. Il processo creativo, in qualsiasi ambito, modalità, misura e aspetto si eserciti è irrinunciabile.
In sua mancanza esisteremmo senza misurarci con nessuna delle pericolose, entusiasmanti, frustranti e bellissime avventure quotidiane. Spesso mi sono imbattuta in chi considerava la creatività sinonimo di artisticità o abilità manuale: sono creative e creativi coloro che realizzano oggetti tangibili, escludendo l’idea che il processo creativo è multiforme, fluido e dinamico e si presta, con la sua gradualità, a innumerevoli interpretazioni che ricadono anche nel regno dell’immateriale.

Superare i limiti con occhi nuovi

Il mio lavoro è basato sulla individuazione dei punti di forza di una impresa e lo sviluppo di una strategia di valorizzazione che comporti crescita e sviluppo, oltre le competenze è necessaria una attitudine: la creatività. In questo periodo in cui le relazioni, i viaggi e la possibilità di visitare mostre, ascoltare concerti, andare a teatro ed esercitare i sensi che stimolano le sinapsi sono azzerate bisogna far appello a tutte le nostre risorse affinché la creatività non avvizzisca e continui ad abitare le nostre vite. Come? Non rinunciando ad andare oltre l’ordinarietà, anche nelle piccole cose. Quando si rinuncia alla visionarietà la creatività si spegne. Essere visionari non vuol dire avere allucinazioni o la testa tra le nuvole ma godere della dote di saper guardare alle cose, al mondo e alla vita con sguardo “altro”, uno sguardo capace di generare innovazione, diversità, originalità. Tutto il resto è copia, tutto il resto è noia.

Francesca Vitelli
Pubblicazioni
Francesca Vitelli

Francesca Vitelli

Nasce a Napoli nel 1968 e dopo aver conseguito il diploma di maturità al liceo classico si laurea con lode nel dicembre del 1992 in Scienze Politiche con una tesi sulla FAO nella quale dedica un capitolo al ruolo delle donne nel processo di sviluppo nei paesi del Terzo Mondo.
Fino al 1998 lavora per diverse testate giornalistiche e inizia la sua carriera nel mondo della formazione e della progettazione. Vince un concorso alla Camera di Commercio di Napoli per la consulenza alle PMI e si forma all’Istituto Guglielmo Tagliacarne. Dal 2001 al 2005 dirige il settore tecnico dell’ufficio provinciale di Napoli di una delle tre associazioni di categoria del mondo agricolo, entra nel direttivo e segue le “donne in campo” pubblicando per la Commissione Regionale Pari opportunità una ricerca sul lavoro delle donne in agricoltura. Avvia la libera professione di consulente d’impresa.
Nel 2002 vince un concorso alla Camera di Commercio di Napoli e fino al 2004 è consulente per l’imprenditoria femminile e lo start up di impresa per lo sportello ATHENA del Comitato per l’imprenditoria femminile.
Nello stesso periodo è membro del Nucleo di valutazione del Comune di Piano di Sorrento (Na).
Nel 2002 è consulente della III Commissione “Programmazione, Agricoltura, Turismo ed altri settori produttivi” della Regione Campania in materia di accesso ai finanziamenti da parte delle imprese a valere su fondi FEOGA  per la formazione e lo sviluppo di impresa.
Dal 2004 al 2012 è direttore dell’ente di formazione e ricerca UPN di Napoli
Dal 2006 al 2014 è responsabile della progettazione, gestione, rendicontazione. Monitoraggio  e valutazione di interventi formativi e sviluppo per le imprese a valere su fondi Ue, nazionali e fondi interprofessionali per la Confesercenti di Napoli.
Nel 2014 crea il network nazionale EnterprisinGirls e ne diventa la presidente, carica che ricopre a tutt’oggi, www.enterprisingirls.it.
Dal 2014 cura mostre d’arte contemporanea in Italia e all’estero.

 

Pubblicazioni

I prodotti tipici e la sicurezza per i consumatori, a cura di Francesca Vitelli e Domenico Mollica, 2002  ed. Direzione Provinciale di Napoli della Confederazione Italiana Agricoltori e Camera di Commercio di Napoli
Donne e agricoltura, Meridione Sud e Nord del Mondo atti del convegno Napoli 2002
La crisi del nocciolo, atti del convegno, Visciano 2003
I prodotti agricoli si coltivano, non si fabbricano – I problemi della tracciabilità in agricoltura, 2004 ed. Direzione Provinciale di Napoli della Confederazione Italiana Agricoltori e Camera di Commercio di Napoli
Cibele: l’altra metà della terra, ed. Direzione Provinciale di Napoli della Confederazione Italiana e Commissione Regionale Pari Opportunità –  2005

Posted in: Storie di vita | Tagged: creatività, donne, leonardo, potenziale, studio

DONNE, SESSUALITÀ, ETÀ DELLA VITA: LA GRAVIDANZA

Posted by carlab on 11 Febbraio 2019 | Leave a response

di Fiorenza Zanchi*

Un corpo che cambia

La gravidanza porta con sé un profondo mutamento della figura femminile: linee morbide, ricettive, arrotondate, modificano l’immagine corporea della neo mamma.
Nonostante la gioia dell’attesa e la meraviglia del potere creativo che le nuove forme esprimono non è facile accettare un corpo che cambia in modo così radicale allontanandosi inesorabilmente dall’ideale dominante di bellezza e sex-appeal sinonimi di magrezza e soprattutto, vero e proprio must, di “pancia piatta”.

Piacerò ancora?

Come non sentirsi inadeguate?
Come superare il timore di non essere più fisicamente desiderabili, di non attrarre più sessualmente il proprio compagno? E d’altra parte, come può vivere questo cambiamento il neo papà?

Imparare a “sintonizzarsi” senza insicurezze con questa fisicità che si espande, essere più che mai orgogliose di sé stesse è il segreto per non mettere a rischio la propria autostima e acquistare il senso di una nuova bellezza. Il corpo certo non è più quello di prima e a volte puoi sentirti grossa, pesante, impacciata…

Parola d’ordine: star bene con sé stesse

Tuttavia il “trucco” c’è. Non fermarti a pensare a ciò che eri o a confrontarti con modelli esterni, concentrati invece sulla tua nuova identità e originalità:
-valorizza le parti che acquistano in bellezza, come il seno, la pelle, i capelli, le unghie..
-utilizza indumenti comodi ma capaci di sottolineare la tua femminilità e..
-mostra con orgoglio il grande potere creativo che, innegabilmente, è in te.
Non lasciarsi coinvolgere e impressionare dalle immagini e dagli stereotipi del “magra è bello” è il passo fondamentale per superare i momenti difficili.

Insomma: star bene con sé stesse, facendo tutto ciò che piace e aiuta a sentirsi meglio. Percepirsi positivamente, accettare le trasformazioni in atto sentendosi a proprio agio, piene dell’esperienza che si sta vivendo, curiose dei cambiamenti che si verificano, pronte a sperimentare anche nuove sensazioni e nuove dinamiche nella vita sociale così come in quella privata e nel rapporto con il compagno.

Allora la gravidanza non solo non è una limitazione alle attività quotidiane né tanto meno un ostacolo alla sessualità e al rapporto con il partner, ma diviene un vero e proprio “territorio” di scoperta, di incontro, di conoscenza.

Un nuovo sex appeal

Questo “nuovo” corpo, così turgido e femminile è anche più che mai sensibile agli stimoli anche più tenui.
Non a caso i sondaggi epidemiologici rivelano che esiste un miglioramento spontaneo dei rapporti sessuali durante la gravidanza, in un numero statisticamente rilevante di coppie e fin dai primi mesi di gestazione. Ciò è probabilmente dovuto alla vera e propria inondazione ormonale cui va soggetta la neo mamma, in grado di incidere anche sulla sua sessualità.
Nelle mammelle così come negli organi genitali, circola più sangue e tutti i tessuti sono al massimo delle loro potenzialità percettive. Proprio per questa particolare disposizione fisica spesso il desiderio sessuale aumenta ed il rapporto può divenire molto più soddisfacente di prima. Anche la mutata forma del corpo esercita un nuovo sex appeal, spinge alla ricerca di nuove posizioni e funge così da stimolo alla fantasia.

Superare i tabù

Non a caso indagini rivelano che è molto bassa la percentuale di uomini che tradisce la moglie durante la gestazione, mentre sono molti quelli che si sentono attratti e affascinati dal corpo gravido che cresce: così profondamente e pienamente femminile.
Sono quindi solo vecchi tabù o infondate insicurezze che possono ostacolare una possibile vera e propria “rivitalizzazione” della vita sessuale.
L’unione della coppia può trarne giovamento ed anche la profondità e la soddisfazione del rapporto.

Fondamentale è che tu per prima ti guardi con piacere e scopra la nuova armonia che vai acquistando per poterla cogliere e comunicare a chi ti circonda.

Facciamo male al bimbo?

Il timore che fare l’amore sia pericoloso per il bimbo o per l’andamento della gestazione è un altro ostacolo alla serenità della vita sessuale in gravidanza.
In realtà è infondato: non c’è alcun rischio di infastidire il bambino e meno ancora di ferirlo, “contaminarlo” o infettarlo: è ben chiuso e protetto all’interno dell’utero e del suo sacco amniotico, dove è praticamente irraggiungibile!

Al contrario i rapporti sessuali vissuti con tenerezza e reciproca soddisfazione non possono che giovare, oltre che a mamma e papà, anche al bimbo che certamente percepisce un accresciuto benessere. Un buon rapporto sessuale migliora infatti l’equilibrio psico-fisico della gestante: il respiro diviene più ampio e profondo, la circolazione più libera e piena, maggiore è l’equilibrio ormonale, la digestione più rapida ed efficace… tutto ciò si comunica al feto sotto forma di messaggi bio-umorali positivi.

Controindicazioni e…

Dovrai limitare gli incontri con il compagno solo nel caso di una tendenza accertata all’aborto o al parto pretermine.
Il rapporto sessuale infatti può aumentare l’attività contrattile dell’utero e facilitarne la dilatazione grazie alla presenza nel liquido seminale maschile di particolari sostanze chiamate prostaglandine.
Queste sono in grado di influire proprio sul muscolo uterino e sul rilasciamento della cervice (collo dell’utero).
Per fortuna tale effetto si può verificare solo se esistono le adatte condizioni cioè se già l’utero tende a contrarsi spontaneamente e la cervice a rilasciarsi anzi tempo, come nel caso di minaccia di parto pretermine o, nel primo trimestre, di minaccia d’aborto. In assenza di condizioni patologiche non vi è alcun rischio di aborto o travaglio anticipato.
Anche qualche contrazione in più dopo un rapporto è assolutamente fisiologica e basta qualche minuto di rilassamento e di respirazione tranquilla perché l’utero si acquieti.

Benefici

Se poi si avvicina il termine della gestazione ( 38a-40a settimana) questa capacità di far aprire e contrarre l’utero, propria delle prostaglandine contenute nello sperma, diventa addirittura positiva perché, essendo ormai il momento propizio, può facilitare l’insorgenza e l’andamento del travaglio.

In alcune tribù africane è ritenuta “terapeutico” e viene consigliato alla gestante, vicina al termine dei nove mesi, di incrementare l’attività sessuale, per stimolare le contrazioni e garantire un buon andamento del parto in modo piacevole e del tutto…naturale.

Quale metodo di “parto pilotato” potrebbe infatti essere migliore?

 

 

 

 

 

 

*liberamente tratto da: “Avere un figlio” – G.Cella/F.Zanchi – Fabbri ed. ‘03

Posted in: Eros, Eros e bellezza | Tagged: acquistare bellezza, armonia, attrazione, coinvolgere, corpo che cambia, creatività, Dott.ssa Fiorenza Zanchi, femminilità, Fiorenza Zanchi, gravidanza, identità, indumenti comodi, lieee morbide, modelli esterni, mutamento, originalità, pelle, potere creativo, rapporti, seno, sessualità, stare bene, valorizzare le parti

Demetra: un modello di lavoro al femminile

Posted by carlab on 21 Settembre 2018 | Leave a response

Di Francesca Vitelli, Presidente di EnterprisinGirls

Sara Lubrano, 33 anni crea gioielli con l’antica tecnica della fusone a cera persa. Figlia di imprenditore poteva scegliere una vita facile e invece ha preferito andare ad apprendere a Roma un’ antica tecnica che alle falde del Vesuvio si usava dal IV secolo AC per riportarla nella sua città: Napoli. Ha creato, così, una collezione dedicata a Demetra usando gli stami di zafferano coltivati da un’altra donna sul Vesuvio. Anche lei ha scelto un ritorno alle origini, riprendendo un’ antica coltivazione realizzata interamente a mano.
Due donne, di generazioni diverse, hanno lavorato insieme. Il risultato: gioielli unici che racchiudono diversi significati. La capacità delle donne di creare sinergie, la forza della volontà, la capacità di credere in sé stesse, la voglia di rivitalizzare le proprie origini e radici.

Walter Crane – Maschera delle 4 stagioni 1903-1909

Dall’antica tradizione greca

“Demetra” è più di un progetto di talenti e artigiani per valorizzare il territorio campano e quello pugliese, è un modello esemplare di collaborazione tra donne.
Le tesmoforie, appunto le feste della Grecia antica in onore della dea Demetra, sono la metafora per ripensare nuove possibilità di crescita e sviluppo in cui l’identità e la storia delle comunità territoriali sono il valore aggiunto di un made in Italy artigianale e di qualità. La bellezza è nell’unicità degli oggetti creati che possono essere simili ma mai identici perché non figli della omologante serialità ma frutto del lavoro umano, oggetti creati per chi ama ascoltare il racconto di storie, di luoghi e di persone.
Un progetto al suo primo traguardo: uno shooting fotografico per celebrare l’abbondanza della stagione estiva e i colori che restituiscono il calore del sole.

Sara: un esempio di creatività

Sara Lubrano indossa una collana e gli orecchini creati con gli stami di zafferano.

La prosperità, la rinascita, l’infinito ciclo naturale e il desiderio del ritorno alle origini hanno ispirato i disegni e guidato le mani di Sara Lubrano nella creazione di gioielli con la tecnica della fusione a cera persa, quella tecnica usata fin dal VI secolo avanti Cristo alle falde del Vesuvio e oggi praticata da pochissimi artigiani.
L’idea di superare l’effimero restituendo contenuti ed emozioni accompagna Sara nella vita e nel lavoro. I gioielli, per lei, non sono solo monili decorativi ma possibilità di regalare e regalarsi momenti di gioia perché legati ad oggetti personalizzati che testimoniano un ricordo, un pensiero, un’idea; l’impegno di chi ci ama nel voler cercare un artigiano/artista capace di esprimere e fermare nel tempo un frammento della nostra personalità, di chi siamo, ha un valore. Nei suoi gioielli Sara mette testa, cuore, mani e capacità di ascoltare e osservare chi li commissiona, la natura, i luoghi, le suggestioni, le luci, i colori e le passioni. Chi entra nel suo negozio laboratorio si affaccia in un mondo in cui c’è attenzione ai sentimenti e cura per i sogni e i desideri.

Una collezione in co-branding

Due associazioni in un campo di grano:
–EnterprisinGirls, associazione nazionale nata a Napoli nel 2014 che vede insieme imprenditrici, libere professioniste e donne del terzo settore per la promozione e la valorizzazione del talento nel lavoro attraverso un network che opera on line e off line,
–About associazione pugliese che si occupa di rigenerazione urbana, marketing strategico territoriale turistico sostenibile e valorizzazione dell’artigianato.

L’elemento naturale a cui si ispira la prima parte della collezione – che vedrà il suo seguito con il progredire del ciclo naturale delle stagioni – è la celebrazione di Demetra, emblema della rinascita della terra, attraverso il ricorso all’iconografia e l’apparato simbolico classico: lo zafferano,il grano, i papaveri, i serpenti e il melograno, elementi presenti non solo in modo astrattamente concettuale ma stupefacenti nella interpretazione materiale come nel caso dei gioielli realizzati con gli stami di zafferano coltivati a mano sul Vesuvio.
Un co-branding tra donne e associate di EnterprisinGirls: i gioielli di Sara Lubrano, lo zafferano di Clementina Iervolino della Masseria Clementina e le sete di San

Il gollfo di Napoli

Leucio di Maria Assunta Giaquinto della Silk & Beyond nell’ambientazione del servizio fotografico.
A loro si aggiungono le altre collaborazioni: gli abiti realizzati da Angela Barone della Sartoria Antonelli, da Giusi Marfella, i dipinti sugli abiti, la stola e i gioielli di Maristella De Giuseppe, le ceramiche Artigianali di Cerreto Sannita realizzate da Vincenzo Franco, gli allestimenti floreali di idea verde e la fotografia di Antonio Bufalo nel campo di grano biologico del Pastificio Spigaverde Bio.
In attesa delle prossime tappe assaporiamo la bellezza del lavoro di un gruppo di donne, capace di coinvolgere anche uomini, nel loro lavorare insieme in armonia.
In questo momento storico c’è bisogno di storie come queste: passione, legami tra donne, sacrifici, talento, ottimismo e combattività.

Posted in: Storie di vita | Tagged: antoniobufalo, cobranding, creatività, demetra, enterpriseingirls, femminile, gioielli, lavor, masseriaclementina, saralubrano, spigaverdebio, tesmoforie, vincenzofranco

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