fbpx
Le trasformazioni della donna
  • Chi siamo
    • Carla Barzanò, dietista, esperta in educazione alimentare
    • Fiorenza Zanchi, ginecologa, psicosomatista e omeopata
    • Pierluisa Robecchi, fisoterapista esperta in discipline corporee
  • Collaborano con noi
    • Anna Agostoni, dermatologa
    • Vanessa Bosquet Ortega, fotografa e film maker
    • Cristiana Cella, giornalista
    • Paola Dorigoni, avvocato
  • Missione
  • Contatti
  • Privacy Policy

Uno spazio di scambio dedicato a tutte le donne per imparare a stare bene con se stesse

Menu
  • Salute per la donna
    • Sessualità età della vita
    • Ginecologia
    • Menopausa
    • Gravidanza
  • Cibo e Benessere
    • Ricette
    • Dimagrire
    • Suggerimenti
  • Corpo e mente
    • Esercizi
    • Riflessioni e suggerimenti
  • Integratori e lifestyle
  • Terapie naturali
  • Eros e bellezza
    • Bellezza fai da te
    • Eros
    • Immagine, colore, moda
  • Società, lavoro e comunicazione
  • Storie di vita
  • Seminari e Corsi
  • Libri

Esercizi

DIGESTIONE E EQUILIBRIO IN AUTUNNO

Posted by carlab on 22 Novembre 2021 | Leave a response
autunno

L’autunno è la stagione che ci accompagna e aiuta a passare dal caldo dell’estate al freddo e al rigore dell’inverno. Per la Medicina Cinese il nostro corpo è intimamente collegato a tutte le influenze del cosmo e soprattutto della Terra, nostra base vitale. Le stagioni sono una delle espressioni di queste influenze.
Ecco alcune pratiche riequilibranti che aiutano anche la digestione suggerite da Pierluisa Robecchi, fiositerapista e maestra yoga.

di Pierluisa Robecchi

Autunno: ritirarsi, purificarsi…e...

Dopo l’esplosione e l’espansione della primavera-estate, in autunno la natura comincia a ritirarsi. Il calore e la luce diminuiscono progressivamente e ogni essere, dalle piante agli animali, si prepara all’inverno. Dovrebbe essere lo stesso per il nostro corpo. Secondo l’antica visione cinese, per esempio, l’organismo ha bisogno di purificarsi dal calore estivo in eccesso rimasto intrappolato in alcune sue parti, fra cui l’intestino crasso. Disturbi fastidiosi di intestino e stomaco, tipici dell’autunno, ne sarebbero un’espressione. La medicina Cinese inoltre ci suggerisce che, oltre a quella intestinale, dovrebbe essere sostenuta la funzione del polmone, in particolare attraverso una corretta e sana respirazione.

pratica yoga all'aperto

...Attenzione a stomaco e polmoni

In primavera ed estate siamo stati inondati dalla luce e dal calore del sole, ci siamo mossi con il corpo, ci siamo “espansi” verso l’esterno. In autunno questo movimento di espansione inverte la rotta. La luce e il calore diminuiscono, ci confiniamo sempre di più in luoghi chiusi e diminuiamo l’attività fisica. La Medicina cinese ci indica quali funzioni e che organi vanno sostenuti per produrre la stessa armonica energia che, in altre stagioni, viene fornita da calore, luce e movimento. In particolare, in autunno, le funzioni del Polmone, quindi della respirazione e quella digerente, vanno sostenute e coltivate.

Dieta ed esercizi mirati aiutano

Dieta equilibrata ( come già descritto in altri articoli del nostro sito ), esercizi mirati e alcuni piccoli cambiamenti nelle nostre abitudini, possono essere d’aiuto.

Leggi anche

La cura del cibo

candela d'ispirazione

Gli esercizi suggeriti di seguito, tratti dalla pratica del Qi Gong, sono particolarmente adatti alla stagione e svolgono un’ azione sui polmoni, rafforzano le funzioni respiratorie, implementano la capacità di diffondere in tutto il corpo le energie, migliorando il trofismo dei tessuti cutanei e la termoregolazione.
1- SAN XU XI (tre respiri verso il basso). L’attenzione rilassata, il respiro, ed il movimento, fanno scendere l’energia in eccesso verso il basso, dissipandola. Questo avviene con la fase espiratoria. Nell’inspirazione il respiro con il movimento delle braccia, attraverso il palmo delle mani assorbono l’energia proveniente dalla Terra, armonizzante per tutto il corpo. L’ esercizio va praticato almeno per tre respiri più volte al giorno. E’ indicato per chi ha eccesso di calore, con sintomi ipertensivi, disturbi di pienezza allo stomaco con dolori ed acidità, flatulenze, stipsi stagionali.

Sonoro della pratica di San Xu Xi
https://www.letrasformazionidelladonna.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/11/WhatsApp-Audio-2021-11-12-at-14.53.25-MP3.mp3

Questi esercizi, sono una parte di quelli che accompagnano temporalmente l’evolvere dell’autunno dall’estate all’inverno. Vanno praticati per 14 giorni consecutivi, almeno una volta al giorno, nel loro insieme. Ogni esercizio andrebbe ripetuto da 12 a 24 volte.
2- BAILU: rugiada bianca, va praticato in autunno come esercizio principale, due volte al giorno, da 12 a 24 volte ogni sessione. In questo periodo inoltrato di autunno, lo praticheremo 2 o 3 volte la settimana, aggiunto agli altri esercizi del momento. Anch’esso rafforza l’energia del polmone e favorisce la funzione di “generazione” e nutrimento dei Reni da parte del Polmone. Quindi tonifica le funzioni dei Reni. E’ molto indicato per i dolori della parte alta del corpo: dorso-lombari, spalle, mani e gomiti, e per i disturbi polmonari, quali dispnea e asma.

Sonoro della pratica Bailu, Rugiada Bianca
https://www.letrasformazionidelladonna.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/11/WhatsApp-Audio-2021-11-12-at-14.53.47-MP3.mp3

3- QIUFEN: equinozio d’autunno. Va praticato dalla fine di settembre. Comunque consiglio di praticarlo anche ora e per tutta la durata dell’autunno, perché può essere un ottimo esercizio quotidiano di respirazione. Stimola e sostiene le funzioni di trasporto dell’energia del polmone e dell’intestino crasso, previene quindi i ristagni di calore che facilmente danno origine a pruriti cutanei, stitichezza e tosse con molto catarro.

Sonoro della pratica Qiufen, equinozio d’autunno
https://www.letrasformazionidelladonna.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/11/WhatsApp-Audio-2021-11-12-at-14.54.06-MP3.mp3

4- HANLU: rugiada fredda. Rende vigorosa l’energia del Polmone, scalda i quattro arti. Può aiutare chi soffre di dolori lombari, sacrococcigei, emorroidi e prolassi anali. Chi ha dolori o ernie discali, segua con attenzione le precauzioni indicate nel sonoro per l’esecuzione.

Sonoro della pratica Hanlu, rugiada fredda
https://www.letrasformazionidelladonna.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/11/WhatsApp-Audio-2021-11-12-at-14.54.31-MP3.mp3

5- SHUANGJIANG: È un esercizio da praticare verso la fine dell’autunno, quando il freddo dell’inverno comincia a conclamarsi. Facilita il passaggio dell’energia nei meridiani di polmone e intestino crasso, aiutando la sua circolazione dal torace alle mani e da queste al capo. È consigliato per mantenere liberi da dolori e da rigidità gli arti superiori e la zona cervicale.

Sonoro della pratica Shuangjiang, il gelo scende
https://www.letrasformazionidelladonna.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/11/WhatsApp-Audio-2021-11-12-at-14.54.50-MP3.mp3

ALCUNI ESERCIZI PER FAVORIRE LA DIGESTIONE.

Fanno parte degli “otto esercizi preziosi” che aiutano le funzioni di trasformazione del cibo da parte dello stomaco, rafforzandone l’energia di base.

    1. Battere i denti per 36 volte, con dolcezza. Aiuta a migliorare la circolazione nella bocca, previene i disturbi dei denti e delle gengive, stimola la produzione di saliva, che diventa più abbondante, a volte più liquida.

       

    2. Massaggiare le gengive: muovere in senso rotatorio, da destra verso sinistra, la lingua posta fra le gengive esterne e la parte interna delle labbra. Descrivere un cerchio con la lingua massaggiando la mucosa orale. Ripetere per 12 o 18 volte, prima in una direzione, quindi invertire da sinistra verso destra il movimento a cerchio della lingua. L’esercizio produrrà molta salivazione.

       

    3. Deglutire la saliva: dividere in tre parti il volume salivare prodotto dai due precedenti esercizi. Deglutire in tre volte, immaginando di mandare la saliva verso lo stomaco e al centro medio dell’energia, situato fra l’ombelico e la colonna lombare. Questo genererà una risposta funzionale degli organi deputati alla digestione e all’assimilazione, rafforzando l’energia essenziale alla base della vita

Alla fine della pratica percepire i sottili cambiamenti del corpo, delle energie e lo stato emotivo del momento.

equilibrio

Un massaggio per la digestione

Questo massaggio può aiutare chi nell’autunno ha squilibri funzionali dell’intestino crasso, come stipsi, flatulenza, senso di pienezza. Si può praticare sia da sdraiate, che in piedi:
– porre la punta delle dita della mano sinistra, sotto l’angolo sottocostale sinistro,(in corrispondenza dell’angolo colico superiore sinistro). Premere dolcemente ed imprimere un movimento vibratorio continuo sulla zona. Queste vibrazioni favoriranno l’espulsione dell’aria dall’intestino, diminuendo il gonfiore.
– Con il palmo delle mani massaggiare il ventre, descrivendo un cerchio da destra verso sinistra. Ripetere più volte. Favorisce L’espulsione delle feci per chi soffre di stitichezza. Riattiva i movimenti peristaltici dell’intestino.

Un ultimo consiglio

Se possibile quando si cammina, sia per andare al lavoro, a fare la spesa o per una passeggiata, cercare di essere consapevoli, in modo rilassato, del fluire del respiro, immaginando e percependo i polmoni, il torace ricolmo di energia luminosa, capace di guarire, armonizzando e nutrendo.

Posted in: Corpo e mente, Esercizi | Tagged: Autunno, benessere, buone pratiche, cambio stagione, esercizi, freddo, lezioni di yoga, meditazione, passaggio, Pierluisa Robecchi, polmoni, pratiche, prevenzione, respirazione, stare bene, yoga

PAURA UNA PRIGIONE DA TRASFORMARE E…

Posted by carlab on 23 Marzo 2021 | Leave a response
paura finestre

di Pierluisa Robecchi

Nel 2020, la pandemia di Covid-19 ha dato uno scrollone a tutte le nostre certezze, abitudini e stili di vita, generando un continuo stato di paura. Sentimento nuovo, soprattutto nel nostro mondo benestante di paesi industrializzati, perché nei paesi dove guerre, fame e migrazioni sono pane quotidiano, la paura è, purtroppo, una emozione costante che segna la sopravvivenza di molte persone.
Se analizziamo l’etimologia della parola “paura”, scopriamo che deriva dalla radice indoeuropea “pat” che significa “percuotere, colpire”. Anche la radice greca “palo” e quella latina “pavot”, hanno lo stesso significato di “percosso, abbattuto”. La paura è perciò generata dall’”essere colpiti”, di norma da un pericolo che attacca la sopravvivenza individuale e della specie.
Un’emozione necessaria a tutti gli organismi, dai più semplici alla specie umana, per reagire e affrontare i pericoli che possono minacciare la sopravvivenza ma che può, se prolungata nel tempo, causare un logoramento sempre maggiore, uno “stress”, in grado di minare le funzioni del sistema immunitario e quelle di tutto il corpo.

…un’opportunità per vivere con gioia e creatività

Dunque il nostro corpo risponde in maniera perfetta a tutte le sollecitazioni. E anche la paura fa parte degli strumenti per riportare in equilibrio ogni funzione e sistema. Ci sono specifiche aree cerebrali che aiutano ad interpretare la minaccia e a dare una informazione a tutto il corpo perché risponda adeguatamente e con giusta discriminazione.

mente
Paura e Cervello
Paura e Cervello

Cosa succede, a sommi capi, nel cervello quando proviamo paura?
Responsabile di questo “condizionamento alla paura” è l’Amigdala, un insieme di nuclei nervosi del cervello a forma di mandorla, che permette a tutto il corpo di entrare in uno stato di allerta per rispondere al bisogno di sopravvivenza. 


Grazie all’Amigdala una minaccia, generando paura, innesca una reazione a catena che attiva tutti i sistemi e organi coinvolti nella funzione cosiddetta di “attacco-fuga” attraverso il rilascio degli ormoni dello “stress”, ovvero cortisolo e catecolamine, tra cui l’Adrenalina e la Noradrenalina. Il corpo reagisce quindi attraverso: dilatazione delle pupille, respiro accelerato e irregolare, aumento della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa sistolica, aumento dell’apporto di glucosio e del flusso ematico muscolare e renale, mentre alcune aree del sistema gastrointestinale si vaso costringono e riducono la loro attività.


Tutto il corpo si prepara ad affrontare il pericolo. Anche altre parti del cervello, come l’Ippocampo e la corteccia prefrontale, aiutano ad interpretare la minaccia percepita e quindi a elaborare una risposta adeguata allo stimolo.

Ma affinché questa reazione, di per sé “sana”, non si trasformi in un pericolo, anzi possa diventare una opportunità per vivere con gioia e creatività, è necessario che la nostra mente sia in pace ed equilibrata e possa valutare e interpretare attraverso i sensi ed il discernimento, trovando ogni volta una soluzione adeguata.
Se non lo è, non solo si incorre in tutti i rischi di uno “stress” prolungato ma si può alterare persino la percezione dei sensi.

La paura fa 90
La paura fa 90

In alcune scritture dello yoga l’alterazione sensoriale indotta da una paura eccessivamente ansiosa, viene resa con l’esempio dell’uomo che non avendo più una mente attenta e focalizzata, scambia una fune ritorta sul terreno, per un serpente velenoso, procurandosi un grande spavento e sottoponendo inutilmente il proprio corpo allo stress della reazione “attacco-fuga”.

Parola d’ordine: superare il senso di separazione

Una via per mantenere discernimento e mente libera dalla paura la indica Gurumayi (1), il guru vivente del Siddha yoga che, al di là della neurologia, dà una interpretazione più “sottile” di come sorge in noi la paura:
“La paura sorgerà nell’uomo, che pur possedendo il discernimento, veda la purché minima differenza fra sé e l’Assoluto, il Brahaman infinito. Questa differenza si percepisce solo per ignoranza.”(2)
e ancora:
”Subito, quando si percepisce una separazione fra l’anima individuale e l’Anima suprema, la paura sorge in questo spazio. Mentre, quando l’unione fra anima individuale e anima suprema è tranquilla ed imperturbabile, c’è sicurezza totale, c’è allegria assoluta e un sentimento di dolci benedizioni e splendore, abbraccia tutto.”(1)
Difficile? In realtà ciò che vuole comunicare Gurumayi con queste parole, è molto semplice: invita a bandire la percezione di sentirsi divisi dal resto del mondo, di sentirsi distaccati, estranei, diversi… e a lavorare invece su un sentimento di appartenenza, condivisione, connessione con l’umanità e la Natura intera.
Quando ci sentiamo separati dal mondo che ci circonda e che vive in noi, ci separiamo dagli altri uomini e donne e dalla natura stessa. La separazione porta a difendere i propri confini, ad aver paura di essere invasi, anche dai virus… Abbiamo paura del diverso, per esempio del migrante, o di un animale, tutto è potenzialmente un nemico che attacca la nostra sicurezza ed incolumità.
Ci dimentichiamo che siamo tutti costituiti da un’unica materia, una stessa “anima universale”, allora sorge la paura, l’insicurezza.

universo
Le emozioni sono “energie” dell’universo
Le emozioni sono “energie” dell’universo

Le scritture dello yoga ci dicono che le emozioni non sono una nostra specificità: appartengono all’Universo e alla sua ”energia” universale, detta Shakti. Esistono da sempre, pervadono lo spazio, sono una sorta di “informazioni” necessarie in natura per poter, come nel caso della paura, garantire la sopravvivenza. Per questo non sono a priori buone o cattive. Le scritture avvertono tuttavia che alcune emozioni, come la collera, l’invidia e la paura stessa, possono diventare dei veri e propri nemici della nostra mente e del nostro corpo. Concentrare la nostra attenzione stabilmente su di esse porta l’essere alla disarmonia sia fisica che psichica. Altre emozioni al contrario, come la gioia, l’entusiasmo, l’allegria, l’essere appagati, sono vantaggiosi per tutto il nostro essere e ci aprono ad esperienze sempre più armoniche e positive che influenzano tutti gli eventi della nostra vita.

Quindi è proprio questo senso di separazione, per il pensiero orientale, il serbatoio di tutte le sfumature della paura.

Leggi anche

Coltivare il coraggio con i fiori di Bach per affrontare paure e ansie

No alla tirannia della paura

Tutti i maestri, (nonché la moderna psiconeuroendocrinoimmunologia), concordano che vivere costantemente nella paura, senza affrontarla con nuove soluzioni per risolverla, può ridurre la nostra mente in schiavitù, attaccare il corpo e distruggerne il corretto funzionamento. Se l’emozione della paura è uno strumento in natura e nell’essere umano necessario alla sopravvivenza, protratta a lungo nel tempo, senza soluzioni che la trasformino, paralizza l’evoluzione, blocca la creatività. Attacca il corpo depauperandolo dell’energia che sostiene la vita. Non a caso, anche nella medicina Cinese si dice che la paura attacca il Rene, che rappresenta, in quell’ambito, l’organo-funzione depositario dell’energia “ancestrale”, ovvero della forza vitale ereditata sia dalla specie che dai nostri genitori. In esso, tra l’altro, sarebbe depositato anche il tessuto originario del nostro sistema Immunitario.
La paura può anche mascherarsi trasformandosi in altre emozioni. Molto spesso diventa odio, collera incontrollata e distruttiva verso l’oggetto o l’evento che la genera. (Esempi ne sono tutti i femminicidi!). Se invece è rivolta verso noi stessi, può manifestarsi con la percezione di un senso di inadeguatezza, di non essere all’altezza della situazione o del confronto con gli altri e generare timidezza, insicurezza, difficoltà nell’azione creativa, base per una vita gioiosa. Ancora una volta la percezione è di separazione, isolamento, dolore.


Per non soccombere alla “tirannia” della paura alcuni semplici consigli possono aiutarci.


Con essi proviamo a superare tutte le limitazioni imposte nella nostra vita da questa emozione.

buddha

Affrontare la paura: consigli pratici

PRIMO

  • Non scappare dalla paura, non ignorarla, se la provi va affrontata subito. Fermati e riprendi contatto con il corpo, focalizzando l’attenzione sul respiro. Già solo quest’azione, calma la mente e le impedisce di creare scenari catastrofici che alimentano questa emozione. Se puoi, assumi la posizione della montagna, o senti i tuoi piedi ben radicati e a contatto della forza della Terra. In un attimo sii consapevole di assorbirla: ora non sei più “separata” e hai una grande alleata al tuo fianco! Ti sta aiutando a sentire il tuo vero Fondamento: l’Essere infinito, di pace di armonia, in unione con il tutto, che è sempre presente in te.
  • Attraverso di Esso, guarderai “con occhiali diversi “l’oggetto o l’evento che ti scatenano la paura. Pian piano smetterai di emettere le vibrazioni dissonanti della paura e comincerai a sostituirle con la percezione di quelle d’amore, di gioia, di sicurezza.

(Nei miei vagabondaggi solitari per le montagne, a volte mi è capitato di fare i così detti “cattivi incontri “. Un animale aggressivo, infastidito dalla mia presenza, oppure persone che avrei preferito non incontrare. Ho imparato a focalizzarmi sul respiro per riportarlo calmo e naturale, ho potuto sentire così il mio fondamento fisico-spirituale e ho cominciato ad inviare un raggio di amore e di pace verso il cuore dell’altra persona o dell’animale. Per prima cosa, il mio corpo cambia, comincia a svanire la tensione sviluppata dalla reazione di fuga. L’atteggiamento diventa nei gesti più aperto nei confronti dell’altro. Spesso finisce, per esempio con un cane imbufalito, il suo abbaiare furioso si smorza, l’animale si avvicina con molta meno aggressività, fino a quando comincia a scodinzolare. Oppure con una persona si riesce a scambiare un sorriso e un augurio di buona giornata.)
Dalla separazione e dal contrasto, si riesce a tornare ad essere strumenti viventi di condivisione, di scambio, favorendo emozioni edificanti di pace e di gioia.

SECONDO

  • Dividi un foglio in tre parti. -Nella prima scrivi cosa, chi, o l’evento che crea in te paura. (dal timore di perdere il lavoro, di ammalarsi o che si ammali una persona cara, sino alle piccole paure quotidiane).

    -Nella seconda parte del foglio scrivi tutte le risorse che hai o puoi sviluppare per risolvere questo stato limitante.

    -Nella terza parte del foglio descriviti completamente libera da quella paura e visualizza tutti gli eventi positivi che ne conseguono. Per alcuni giorni focalizzati su questa visione e percezioni nuove.
  • Evita di focalizzare la mente sulla paura, invece sviluppa la fiducia incrollabile che in te ci sono le risorse necessarie a trovare nuove soluzioni per superarla.
  • Al mattino, appena sveglia, e durante la giornata ripeti di tanto intanto, con attenzione e sentimento, una frase positiva che rinforzi il tuo intento (esempio: “ sono libera da ogni paura, piena di gioia, sicurezza, pace”)
  • Impara a separare le situazioni di pericolo reale, da quelle generate dal rimuginare continuo della tua mente. (ricorda l’esempio della corda scambiata per serpente!)
  • Ascolta spesso i due sonori delle pratiche
Pratica di meditazione 1
https://www.letrasformazionidelladonna.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/03/WhatsApp-Audio-2021-03-09-at-12.36.45-MP3.mp3
Pratica di meditazione 2
https://www.letrasformazionidelladonna.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/03/WhatsApp-Audio-2021-03-09-at-15.15.20-MP3.mp3
Bibliografia
  1. “Valentia y contentamiento” Charlas sobre la vida espiritual – Gurumayi Chidvilasananda – Ed. Sidda Yoga Dham de Mexico
  2. “ Viveka Chudamani” – il gioiello della discriminazione, testo filosofico – maestro Shankaracharya – secolo ottavo
Posted in: Corpo e mente, Esercizi, Riflessioni e suggerimenti | Tagged: adrenalina, amigdala, cervello, controllo, covid, fuga, istinto, meditazione, natura, paura, Pierluisa Robecchi, reazione, stress, terrore

COLORIAMO IL NOSTRO MOVIMENTO

Posted by carlab on 20 Luglio 2020 | Leave a response

CON LA SAGGEZZA INNATA DEL FEMMINILE

YOGA SUL PALCO

Il movimento è una delle potenti manifestazioni della vita. Tutto si muove, dal micro livello di un atomo con le sue particelle, al macro livello, per esempio, del nostro corpo. Tutti i movimenti generano cambiamenti, informazioni, sono alla base dello sviluppo sia individuale che collettivo: Di conseguenza, possiamo dire che il movimento può essere alla base della conoscenza. Ecco alcune riflessioni della fisioterapista e maestra di yoga Pierluisa Robecchi.

Di Pierluisa Robecchi

Il movimento come cambiamento e accoglienza

Un esempio di incessante movimento viene dalle nostre cellule, che attraverso la loro intrinseca capacità di muoversi, acquisiscono nuove informazioni per mantenere le loro funzioni, adattandosi ai cambiamenti.
Ma si può parlare di un movimento al femminile? Direi di si, ecco alcune riflessioni che possono avvalorare questa tesi.
Se consideriamo l’atto riproduttivo, lo spermatozoo con la sua informazione, deve uscire fisicamente dal corpo dell’uomo in un vero viaggio che lo porti ad unirsi con l’ovulo femminile.  Il movimento che si esprime è verso l’esterno. Nella donna, tutto avviene all’interno del tempio del proprio corpo. L’ ovulo compie un movimento interno ed accoglie lo spermatozoo sempre all’interno, diventando il campo dove queste due informazioni, unendosi, generano attraverso il movimento della vita una struttura complessa e perfetta, quale è il corpo dell’essere umano.
Ogni cellula del nostro corpo vive questa esperienza, diventando partecipe dei complessi meccanismi che madre natura sviluppa per mantenere la continuità della vita. Nei nove mesi di gestazione, anche se inconsciamente, viviamo i tempi e gli spazi di questo movimento-informazione, che diventa sviluppo, in questo caso, di un nuovo essere umano.

leggi anche

Resilienza e elasticità

Percezioni sottili

Quindi in noi c’è questa innata tendenza all’interiorità, a sentire e a dosare i tempi delle nostre azioni, la percezione è più sottile, lo abbiamo imparato da madre natura. E’ un patrimonio prezioso, che possiamo utilizzare sempre, se evitiamo di assumere comportamenti e credenze che ci allontanano da questa matrice comune, provocando, a volte, un disagio che non riusciamo a spiegarci.
È un patrimonio presente nel DNA della donna, quindi nella memoria che ci accomuna, anche se non si è madri.

Movimento di raccolta

Un altro aspetto tipicamente femminile, è l’attività del provvedere alla raccolta del cibo di sussistenza. Le nostre antenate erano raccoglitrici che camminavano a lungo per scoprire erbe, frutti ecc. Un movimento più lento e continuo nello spazio circostante, una attenzione focalizzata, e soprattutto la capacità di entrare in contatto attraverso una forma sottile della loro coscienza, con la coscienza della pianta, riconoscendo quella buona e commestibile da quella velenosa o non commestibile. Quindi di prepararla per essere consumata.

Tutto questo è un patrimonio di esperienza che esiste nella nostra memoria e possiamo usarlo nella vita quotidiana, per esempio quando ci muoviamo.

Opportunità all’aria aperta

Prendiamo come esempio un’ attività di movimento come la passeggiata. Dopo le restrizioni di movimento causate dalla necessità di arginare la pandemia, oggi sentiamo la necessità di muoverci, di stare all’aria aperta. 
Proviamo ad applicare alla nostra passeggiata alcune di queste qualità intrinseche. Per esempio scegliamo di muoverci ( definendo velocità, tempi, distanze, ecc…) ” né troppo, né troppo poco” . Impariamo a sentire quello che è il giusto per noi in quel momento, evitando di sottoporre il nostro corpo a stress inutili e dannosi. Restiamo interiorizzate, ascoltando le percezioni che provengono dal nostro corpo, consapevoli del movimento, delle variazioni di equilibrio, del fluire del nostro respiro, del battito del nostro cuore… Sviluppiamo quell’attenzione rilassata, che ci permette di acquisire naturalmente nuove informazioni, aumentando la percezione e la conoscenza del nostro corpo, quindi anche di noi stesse. Rendiamo il rapporto con la realtà che ci circonda un atto creativo di comunicazione, evitiamo di osservare distrattamente ciò che ci circonda, superiamo quel senso di separazione, entrando, per esempio, in contatto con una pianta, un filo d’erba, un fiore o un insetto.

NUOTARE LIBERI

Un modo creativo di muoversi

Anche solo osservando con amore e attenzione, apriamo le porte della comunicazione fra noi e quello che stiamo osservando. Il fiore ci comunicherà la sua bellezza, la sua luce attraverso il colore, Forse potremo per un attimo diventare nella nostra coscienza quel fiore, così come il fiore per un attimo coglierà nella sua la nostra presenza amica. Questo è un modo creativo di muoverci,

il femminile che è la nostra radice, ci aiuta a sviluppare conoscenza e benessere.

Quest’ estate proviamo in ogni attività motoria che compiamo, a rimanere attente e focalizzate, a sentire le sensazioni del corpo, e il piacere del rapporto con la realtà che ci circonda. Se nuotiamo, per esempio, oltre a percepire il movimento del corpo in acqua, godiamo della presenza di questo elemento, cominciando a conoscerlo, a fonderci con esso  nello scambio di informazioni reciproco. 

 

Posted in: Corpo e mente, Esercizi | Tagged: ascolto, cardio, disciplina, movimento, nuoto, perseveranza, profumo, relax, respirazione, rilassamento, unione

CAMMINA CAMMINA

Posted by carlab on 2 Luglio 2020 | Leave a response
CAMMINARE SULLA SPIAGGIA

Tonificare il corpo, rinforzare l’apparato cardio circolatorio, ridurre lo stress e ritrovare il buon umore…camminando è possibile. Una sana e corretta alimentazione accompagnata da trenta minuti al giorno di camminata a passo sostenuto aiutano a vivere meglio con noi stesse e a rimetterci in forma. Non è un grande sacrificio, se mai un piacere, quindi perché non trasformarla in un’abitudine in grado di fare la differenza? La stagione aiuta! Ecco alcune riflessioni di una nostra lettrice.

di Piera Negri

“La vera casa dell’uomo non è una casa, è la strada. La vita stessa è un viaggio da fare a piedi.”

Bruce Chatwin

“Il camminare presuppone che a ogni passo il mondo cambi in qualche suo aspetto e pure che qualcosa cambi in noi.”

Italo Calvino

Una questione di sopravvivenza

I primi camminatori della storia dell’umanità sarebbero stati gli ominidi appartenenti alla specie dell’Ardipithecus ramidus. I loro resti, scoperti in Etiopia e datati tra i 5,6 e i 4 milioni di anni fa, li mettono in evidenza come i nostri primi antenati. Tutto cominciò quando questi nostri antenati, per esigenze legate alla caccia, alla pesca e alla raccolta, scesero dagli alberi. Effettivamente, per i movimenti a terra utilizzare due gambe è sicuramente più efficiente che utilizzarne quattro, infatti per percorrere un chilometro una persona di 50 kg spende 13 chilocalorie, mentre uno scimpanzé ne spende 46. Dal punto di vista pratico, poi, i vantaggi sono considerevoli: avere le mani libere, mentre si cammina, ci consente di maneggiare strumenti e di compiere azione che altrimenti sarebbero impossibili. La combinazione di questi due fattori consolidò negli ominidi la capacità di muoversi sulle due gambe stimolando una propensione al nomadismo che caratterizzò gran parte dell’evoluzione della nostra specie.

LEGGI ANCHE

INQUINAMENTO LUMINOSO

Dalla preistoria alla Grecia antica

Se l’Homo erectus di 200.000 anni fa praticava una camminata ancora fortemente legata alle esigenze di sopravvivenza scandendo la sua esistenza con consumi calorici quotidiani stimati nell’ordine delle 5000-5500 calorie, nella Grecia classica di più di duemila anni fa le cose andavano in modo molto diverso. Secondo i filosofi dell’antichità deambulare era il vero rimedio per i mali dell’anima. È da questo momento che, in occidente, la camminata assurge ad un ruolo più interiore, spirituale e metafisico. Socrate amava camminare e dialogare, gli stoici non erano da meno, i sofisti si spostavano a piedi di città in città per insegnare retorica e Aristotele era solito istruire i propri allievi, conosciuti come peripatetici, camminando sotto i portici del suo Liceo, il peripato.

 

PELLEGRINI DEL GANGE

Spiritualità pensiero e cammino

Muoversi con le proprie forze per raggiungere i luoghi della spiritualità è sempre stato centrale in tutte le religioni e non sorprende che i personaggi di riferimento di alcuni importanti dottrine teologiche siano anche stati dei viandanti in alcuni momenti della loro vita: lo furono Gesù, Maometto ed anche Buddha e Govinda. Nel mondo ebraico tutti i maschi ebrei sono tenuti ad andare a Gerusalemme, i mussulmani hanno l’obbligo di dover raggiungere la Mecca, ma anche buddismo ed induismo hanno da sempre favorito il pellegrinaggio.
Molti sono gli esempi riportati in letteratura e riferiti prevalentemente a personaggi maschili.
Se guardiamo il mondo laico dell’epoca moderna, troviamo pensatori del calibro di Hegel la cui strada percorsa a Heidelberg ha preso il nome di Philosophenweg o Kant le cui passeggiate ripetute maniacalmente ogni giorno alla stessa ora in quel di Königsberg davano la possibilità ai suoi concittadini di utilizzare il suo puntualissimo passaggio d’innanzi alle loro case per regolare gli orologi. In letteratura non si può non citare Dante che proprio sul suo pellegrinaggio nell’aldilà realizzò uno dei più grandi capolavori letterari di tutti i tempi. Poi, tra i tanti altri amanti delle passeggiate citiamo almeno: Petrarca, Cervantes, Coleridge, Whitman e Rimbaud.

Donne in cammino

Ma a cercare bene nella storia anche diverse donne hanno fatto del cammino un motivo centrale della loro vita, non solo alla ricerca della spiritualità ma anche per curiosità, desiderio di scoperta e di libertà.
I pellegrinaggi femminili rappresentavano una opportunità per evadere dalle coercizioni domestiche cui eravamo relegate e in epoche patriarcali non venivano sempre visti di buon occhio, perché spesso legati a occasioni di promiscuità e di incontri imprevisti. Così le donne pellegrine erano talvolta stigmatizzate, costrette ai margini della civiltà, fino alla rappresentazione estrema delle streghe relegate a nascondersi nei boschi.
Oggi un nuova rete si propone di mettere insieme le energie delle donne impegnate nel mondo del cammino e dell’ecologia: la rete nazionale delle donne in cammino.

 L’obiettivo è sostenere iniziative femminili volte a organizzare percorsi condivisi nel rispetto dell’ambiente e delle risorse individuali, che includono anche le esigenze di accudimento di famiglia e bambini. La via Francigena è uno dei cammini che questo gruppo valorizza.

CAMMINARE PER RITROVARSI

Camminare alla ricerca di se stesse

L’arte di camminare conserva per noi le sue potenzialità liberatorie, che consentono di affrancarci da tempi lavorativi e famigliari spesso troppo lontani dai nostri ritmi.
Fare lunghe camminate significa abbandonare la dimensione dello spazio per addentrarsi in quella del tempo. A chi cammina per lunghe distanze non interessa quanta strada ha percorso perché diventa proprietaria del suo tempo, di cui può disporre come vuole. I lunghi cammini, quelli che durano diversi giorni, non sono scanditi dai minuti che passano sull’orologio come in una qualsiasi, frenetica, giornata lavorativa. Sono pellegrinaggi dove lo scorrere del tempo è avvertito dagli stimoli cui vengono sottoposti i nostri sensi. Così, il sopraggiungere della fame o della stanchezza, l’indolenzimento di un muscolo o la scoperta di un luogo in cui valga la pena di fermarsi, possono farci propendere per una conclusione anticipata della giornata. “Oggi mi fermo qui!”, verrebbe da dire, perché siamo noi le demiurghe del nostro itinerario finale che è in costante divenire e non importa se non coincide con quello della pianificazione che avevamo fatto prima di partire. Nel frattempo, infatti, anche noi siamo cambiate, le nostre esigenze non sono più quelle che precedevano il viaggio e il nostro obbiettivo non è quella destinazione, perché come diceva T.S. Eliot: “The journey not the arrival matters”(Quello che conta è il percorso del viaggio e non l’arrivo).

Camminare fa bene

Camminare, quindi, oltre ad essere l’attività più antica praticata della nostra cività è anche quella che più si adatta alla nostra conformazione fisica. Noi siamo state create per camminare e per questo molteplici sono i benefici che derivano dalla questa pratica, vediamone alcuni:

 

  • Mantiene in equilibrio il peso e la glicemia

  • Regola la pressione sanguigna, con riduzione, spesso, dell’ipertensione arteriosa

  • Riduce la trigliceridemia

  • Bilancia il colesterolo, aumentando quello buono HDL e riducendo il cattivo LDL

  • Diminuisce i fattori di rischio per le patologie metaboliche e l’obesità

  • Riequilibra gli stimoli di sete e appetito

  • Ottimizza l’efficienza mentale, migliorando le capacità mnemoniche

  • Previene le degenerazioni cerebrali

  • Migliora l’umore

  • Previene i sintomi ansiosi e depressivi

  • Previene e migliora la stipsi

  • Limita il rischio di alcune forme tumorali

  • Aumenta l’aspettativa di vita

Come procedere

PRIMA
DURANTE
OBBIETTIVI
PRIMA

 

  • È consigliabile camminare almeno una mezz’ora al giorno se siete più allenate, o mezz’ora ogni due – tre giorni se alle prime armi.

  • All’inizio, se non riuscite a sostenere tutti e trenta i minuti continuativi, nessun problema, intervallate tranquillamente il cammino con delle pause, dieci minuti di movimento e tre di pausa, in cui rilassarsi godendosi il paesaggio

  • Scegliete delle scarpe appropriate, scarpe comode e ben ammortizzate, meglio se da jogging, diminuiscono il rischio di infortuni e la possibilità di avere dolori.

  • Favorite luoghi suggestivi, se possibile in mezzo alla natura, in ogni caso tenevi lontane da strade trafficate

DURANTE

 

  • Appoggiate bene prima il tallone e poi in modo graduale il resto del piede. Un appoggio del piede ben impostato protegge le articolazione della caviglia, del ginocchio e delle anche da traumi e logoramenti inappropriati.

 

  • Utilizzate le braccia ondulandole ritmicamente a scandire i passi. Eventualmente per migliorare l’azione sulle braccia e rinforzare ulteriormente le spalle, potete supportare questi movimenti con dei bastoncini da sci, nordic walking.

 

OBBIETTIVI

L’OMS consiglia di praticare 10.000 passi al giorno che equivalgono a 7 km, se anche non arrivaste a compiere questa distanza, visto che farli in mezz’ora camminando sarebbe impossibile, è comunque indicato cercare di procedere con un ritmo sostenuto evitando di parlare e concentrandosi sull’azione che si sta compiendo e sulla respirazione, guardare il paesaggio che ci circonda ed eventualmente ascoltare della buona musica può aiutare.

Posted in: Corpo e mente, Esercizi | Tagged: cuore, curarsi, mente, PAESAGGIO, PASSEGGIO, stare bene, tempo

RESILIENZA E ELASTICITÀ

Posted by carlab on 30 Marzo 2020 | Leave a response

GLI ESERCIZIA PER FEGATO E POLMONI

Il fegato ha una funzione chiave in questa stagione e può aiutarci ad aumentare resistenza e capacità di adattamento.
Ecco gli esercizi suggeriti dalla fisioterapista Pierluisa Robecchi da praticare mattina, o pomeriggio, lontano dai pasti, per favorire la funzione del fegato, dell’apparato digerente e dei polmoni. Se per voi la sequenza è troppo lunga, dividetela in due parti, in diversi momenti della giornata.

di Pierluisa Robecchi

1.

sdraiati

Sdraiatevi a terra e per qualche minuto e ascoltate il fluire del respiro naturale.

2.

Ponete le mani sull’addome, inspirate sentendo l’aria che le riempie, mentre la parte bassa delle costole e l’addome si ampliano. Siate consapevoli del movimento del diaframma che si abbassa, apprezzandone la spinta che opera sugli organi e visceri dell’addome.
Espirando, lasciate che il diaframma risalga naturalmente, accompagnate la fine dell’espiro con una contrazione leggera degli addominali, per favorire un miglior svuotamento dei polmoni.
Questo è il massaggio continuo che il corpo opera, con il respiro diaframmatico, su organi e visceri .
Continuate per qualche minuto, senza forzare, sentendo che il respiro diventa più profondo.
Quindi, rimanendo rilassate, ritornate a sentire il fluire il vostro respiro naturale.

3.

gambe incrociate

Nella stessa posizione piegate e incrociate le gambe, se sentite tensione alla zona lombare, ponete dei cuscini sotto le ginocchia per sostenerle. Tenete le braccia a terra, lungo i fianchi. Praticate lo stesso respiro diaframmatico, avendo cura, alla fine dell’inspirazione, di trattenere per qualche attimo il respiro all’interno. Dopo questo breve trattenimento dell’aria a polmoni pieni, espirate lentamente e a lungo.
Continuate l’esercizio per qualche minuto, poi stendete le gambe a terra e rilassatele, ascoltandovi.

4.

Piegate entrambe le gambe sull’addome, abbracciatele, proseguite ascoltando il movimento del respiro addominale.

5.

arco concavo e convesso

A quattro zampe, distribuite il peso uniformemente sui quattro punti di appoggio, Inspirate lasciando che la colonna si porti vertebra per vertebra in arco concavo. L’attenzione è sulla respirazione che va dall’ombelico alla gola, ampliando progressivamente l’addome e il petto.

Espirando invertire la curva, dal bacino sino al capo, vertebra per vertebra, in modo che la colonna si porti in arco convesso. Rilassate il capo verso il basso. Nel farlo, contraete progressivamente i glutei, i muscoli del perineo (ano, vagina) e i muscoli addominali. Ripetete per 10 volte. Quindi ritornate a terra.

Leggi anche

Acquietare la mente

6.

Sdraiate a terra, con la pancia rivolta verso l’alto, aprite le braccia in fuori, all’altezza delle spalle, con i palmi rivolti a terra. facendole riposare contatto con il suolo.

Afferrate con le mani le caviglie, sollevate il bacino e la schiena dal suolo. Sollevate la gamba destra portandola verso l’addome e piegando il ginocchio. Inspirate ed espirando rotolate, accompagnandovi con il braccio e la gamba destra sul fianco sinistro.( non poggiate né la gamba né il braccio a terra).

Ispirando ritornate al centro, stendete la gamba destra, piegate la sinistra e rotolate sul fianco destro. Ripetete più volte. Quindi riposate a terra, respirando naturalmente.

7.

A terra, piegate le gambe, poggiate i piedi paralleli al suolo, aperti quanto l’ampiezza del vostro bacino. Afferrate con le mani le caviglie. Inspirando sollevate progressivamente il bacino e poi la colonna, sino a portare il peso del corpo distribuito sui piedi e la parte superiore delle scapole. Tutto il tronco s’inarca. Mantenete le ginocchia parallele.
Respirate profondamente, per il tempo che vi è possibile, senza forzare. Se avete difficoltà ad afferrare le caviglie, rispettate la vostra possibilità di movimento. Intrecciate le mani e lasciate che le braccia riposino a terra, sotto l’arco che la vostra schiena ha formato. Ritornate alla posizione iniziale.

8.

RESPIRARE

In piedi gambe aperte quanto l’ampiezza del vostro bacino, piedi paralleli, braccia lungo i fianchi. Colonna vertebrale eretta.

Con una lenta e profonda inspirazione sollevate le braccia in fuori continuando verso l’alto, appena al disopra del capo. Gomiti leggermente flessi, braccia morbide, ruotate il palmo delle mani verso il basso. Espirare emettendo il suono XU ( è il suono dell’organo Fegato) che accompagna il movimento di discesa delle mani e delle braccia, davanti, lungo la parte anteriore del tronco, sino a ritornare in posizione di partenza. Sentire che la vibrazione del suono arriva al fegato e lo pervade. Ripetete l’esercizio da 12 fino a 36 volte.

9.

A terra, sdraiate sul fianco destro, raccogliete le gambe in posizione fetale. Piegate il braccio destro, la mano si appoggia a contatto con il lato destro del capo. La posizione deve essere confortevole e rilassante . Chiudete gli occhi. Immaginate che tutto intorno una luce bianca splendente, purissima, vi circondi. Inspirando, assorbitela e dirigetela al vostro fegato, riempiendolo. Espirando immaginate che tutte le tossine e le disarmonie dell’organo escano insieme al vostro respiro. Continuate a lungo. Quindi, inspirando, immaginate che la stessa luce di rigenerazione si espanda, contemporaneamente, ai polmoni e agli organi della digestione. Espirate come prima.
Potete praticare questo rilassamento-visualizzazione prima di andare a letto e in ogni momento, quando sentite la possibilità di rilassarvi .

Posted in: Corpo e mente, Esercizi | Tagged: benessere, diaframma, elasticità, equilibrio, esercizi, fegato, flessibilità, pier luisa robecchi, yoga
1 2 3 Successivo »

Iscriviti alla nostra Newsletter

latte e formaggio

Seguiteci anche su Facebook!

Seguiteci anche su Facebook!

Articoli recenti

  • PRONTI? FACCIAMO UNA PAUSA!
  • DONNE CON LE MANI “LEGATE”
  • A TAVOLA: INSIEME C’È PIÚ GUSTO!

Copyright © 2023 Le trasformazioni della donna.

Powered by WordPress and Magazine.

MENU
  • Salute per la donna
    • Sessualità età della vita
    • Ginecologia
    • Menopausa
    • Gravidanza
  • Cibo e Benessere
    • Ricette
    • Dimagrire
    • Suggerimenti
  • Corpo e mente
    • Esercizi
    • Riflessioni e suggerimenti
  • Integratori e lifestyle
  • Terapie naturali
  • Eros e bellezza
    • Bellezza fai da te
    • Eros
    • Immagine, colore, moda
  • Società, lavoro e comunicazione
  • Storie di vita
  • Seminari e Corsi
  • Libri
 

Caricamento commenti...