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stress

RIDURRE L’USO DEL CELLULARE PUÒ AIUTARE A MANGIARE MEGLIO.

Posted by carlab on 4 Maggio 2022 | Leave a response
phone

In questa stagione cresce il desiderio di “mettersi in forma” e molte di noi inseguono il mito della dieta ideale. In realtà, come risaputo, non esistono ricette valide per tutte. Se il desiderio di rinnovarsi è certamente di buon auspicio, meglio però non lasciarsi irretire da schemi rigidi e iniziare un percorso di ascolto e osservazione di noi. Di cosa abbiamo davvero bisogno? Valutare le possibili fonti di stress che turbano il nostro equilibrio, prima ancora di “cosa mangiamo”, è un passo importante verso il benessere. I risultati di una ricerca appena pubblicata sono d’ispirazione.   

Di Carla Barzanò

Il cellulare: una presenza troppo invadente?

Utile compagno nella vita quotidiana, come risaputo il cellulare può avere conseguenze indesiderabili sul benessere. Diverse indagini mostrano che abusarne rischia di compromettere il sonno e la concentrazione. Un interessante studio dell’Università di Lubecca suggerisce ora che le radiazioni emesse alterano anche la regolazione dell’assunzione di cibo.

Le comunicazioni mobili utilizzano, infatti, campi elettromagnetici ad alta frequenza, che possono avere un impatto sull’elaborazione di fame e sazietà nel cervello, quindi anche sulla regolazione del peso corporeo. Studi precedenti avevano già dimostrato che i roditori esposti alle radiazioni elettromagnetiche mangiano di più. Secondo gli scienziati di Lubecca questa connessione potrebbe esistere anche negli esseri umani.

phone in cucina

Una osservazione che fa riflettere

La loro ricerca ha coinvolto 15 uomini normopeso di età compresa tra 21 e 29 anni. I soggetti sono stati irradiati a digiuno, in tre diversi momenti, con due differenti telefoni cellulari, o esposti a radiazioni fittizie, per circa 25 minuti, con una intensità analoga a quella standard dei cellulari.

Successivamente, i partecipanti hanno potuto servirsi da soli a un buffet. I ricercatori hanno determinato l’assunzione spontanea di cibo, vari valori ematici e il metabolismo energetico del cervello, usando la spettroscopia di risonanza magnetica al fosforo (MRS),

Dopo essere stati esposti alle radiazioni dei telefoni cellulari, 13 su 15 persone del test hanno consumato olltre 200 calorie in più rispetto ai controlli, principalmente sotto forma di carboidrati. I livelli di glucosio e insulina nel sangue non sono cambiati, ma il ricambio di energia nel cervello è aumentato dopo la radiazione. Le cellule nervose hanno bisogno di glucosio per generare energia. È possibile che il corpo volesse compensare l’aumento del fabbisogno aumentando l’assunzione di carboidrati.

Si potrebbe quindi pensare che le radiazioni dei telefoni cellulari non siano solo un potenziale contributo all’eccesso di cibo, ma modifichino anche il metabolismo energetico del cervello.

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L' ONNIVORO REALE

In attesa di approfondimenti: dalla ricerca alla pratica di ogni giorno

Lo studio, basato puramente sull’osservazione e su un numero limitato di partecipanti, ha certo bisogno di approfondimenti. Telefonare con l’auricolare, per esempio, protegge la testa dalle radiazioni, ma deve ancora essere chiarito in che misura abbiano effetto le attività apparentemente distanti dalla testa, come la ricezione e l’invio di messaggi.

In attesa di maggiori dati, resta valida la raccomandazione di non abusare del cellulare, anche per mantenere viva la soglia di attenzione necessaria ad essere presenti a noi stesse, agli incanti naturali che offre questa stagione, contributo irrinunciabile al benessere.

A tavola con attenzione

Cominciamo dal momento del pasto. Prima di iniziare una nuova dieta, proviamo a migliorare la modalità con cui assumiamo il cibo. Siamo presenti, vigili, riconoscenti. In qualsiasi momento, anche nelle giornate lavorative, concediamoci una “vera” pausa quando mangiamo. Solo in questo modo potremo attivare tutti i canali di percezione, goderne a pieno e riconoscere i segnali di appetito e sazietà.  

Posted in: Benessere | Tagged: benessere, campi elettromagnetici, CELLULARE, condividere, conviviale, cucinare, esperimento, frequentarsi, mangiare, radiazioni, stare assieme, stress

VIDEO INTERVISTA ALLA DOTT.SSA BARBARA AGHINA.

Posted by carlab on 17 Novembre 2021 | Leave a response

Stress, alimentazione inadeguata,  assunzione di farmaci possono favorire disturbi digestivi.. La dottoressa Barbara Aghina, Responsabile Scientifico della Nutraceutica Fisiologica Guna,  ci presenta un integratore alimentare che può aiutare a trovare sollievo. Senza trascurare un percorso che aiuta a riequilibrare menu e stile di vita.

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Posted in: Integratori e lifestyle | Tagged: Dott.ssa Aghina, Guna, intervista, stress, video, Video intervista, Youtube

PAURA UNA PRIGIONE DA TRASFORMARE E…

Posted by carlab on 23 Marzo 2021 | Leave a response
paura finestre

di Pierluisa Robecchi

Nel 2020, la pandemia di Covid-19 ha dato uno scrollone a tutte le nostre certezze, abitudini e stili di vita, generando un continuo stato di paura. Sentimento nuovo, soprattutto nel nostro mondo benestante di paesi industrializzati, perché nei paesi dove guerre, fame e migrazioni sono pane quotidiano, la paura è, purtroppo, una emozione costante che segna la sopravvivenza di molte persone.
Se analizziamo l’etimologia della parola “paura”, scopriamo che deriva dalla radice indoeuropea “pat” che significa “percuotere, colpire”. Anche la radice greca “palo” e quella latina “pavot”, hanno lo stesso significato di “percosso, abbattuto”. La paura è perciò generata dall’”essere colpiti”, di norma da un pericolo che attacca la sopravvivenza individuale e della specie.
Un’emozione necessaria a tutti gli organismi, dai più semplici alla specie umana, per reagire e affrontare i pericoli che possono minacciare la sopravvivenza ma che può, se prolungata nel tempo, causare un logoramento sempre maggiore, uno “stress”, in grado di minare le funzioni del sistema immunitario e quelle di tutto il corpo.

…un’opportunità per vivere con gioia e creatività

Dunque il nostro corpo risponde in maniera perfetta a tutte le sollecitazioni. E anche la paura fa parte degli strumenti per riportare in equilibrio ogni funzione e sistema. Ci sono specifiche aree cerebrali che aiutano ad interpretare la minaccia e a dare una informazione a tutto il corpo perché risponda adeguatamente e con giusta discriminazione.

mente
Paura e Cervello
Paura e Cervello

Cosa succede, a sommi capi, nel cervello quando proviamo paura?
Responsabile di questo “condizionamento alla paura” è l’Amigdala, un insieme di nuclei nervosi del cervello a forma di mandorla, che permette a tutto il corpo di entrare in uno stato di allerta per rispondere al bisogno di sopravvivenza. 


Grazie all’Amigdala una minaccia, generando paura, innesca una reazione a catena che attiva tutti i sistemi e organi coinvolti nella funzione cosiddetta di “attacco-fuga” attraverso il rilascio degli ormoni dello “stress”, ovvero cortisolo e catecolamine, tra cui l’Adrenalina e la Noradrenalina. Il corpo reagisce quindi attraverso: dilatazione delle pupille, respiro accelerato e irregolare, aumento della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa sistolica, aumento dell’apporto di glucosio e del flusso ematico muscolare e renale, mentre alcune aree del sistema gastrointestinale si vaso costringono e riducono la loro attività.


Tutto il corpo si prepara ad affrontare il pericolo. Anche altre parti del cervello, come l’Ippocampo e la corteccia prefrontale, aiutano ad interpretare la minaccia percepita e quindi a elaborare una risposta adeguata allo stimolo.

Ma affinché questa reazione, di per sé “sana”, non si trasformi in un pericolo, anzi possa diventare una opportunità per vivere con gioia e creatività, è necessario che la nostra mente sia in pace ed equilibrata e possa valutare e interpretare attraverso i sensi ed il discernimento, trovando ogni volta una soluzione adeguata.
Se non lo è, non solo si incorre in tutti i rischi di uno “stress” prolungato ma si può alterare persino la percezione dei sensi.

La paura fa 90
La paura fa 90

In alcune scritture dello yoga l’alterazione sensoriale indotta da una paura eccessivamente ansiosa, viene resa con l’esempio dell’uomo che non avendo più una mente attenta e focalizzata, scambia una fune ritorta sul terreno, per un serpente velenoso, procurandosi un grande spavento e sottoponendo inutilmente il proprio corpo allo stress della reazione “attacco-fuga”.

Parola d’ordine: superare il senso di separazione

Una via per mantenere discernimento e mente libera dalla paura la indica Gurumayi (1), il guru vivente del Siddha yoga che, al di là della neurologia, dà una interpretazione più “sottile” di come sorge in noi la paura:
“La paura sorgerà nell’uomo, che pur possedendo il discernimento, veda la purché minima differenza fra sé e l’Assoluto, il Brahaman infinito. Questa differenza si percepisce solo per ignoranza.”(2)
e ancora:
”Subito, quando si percepisce una separazione fra l’anima individuale e l’Anima suprema, la paura sorge in questo spazio. Mentre, quando l’unione fra anima individuale e anima suprema è tranquilla ed imperturbabile, c’è sicurezza totale, c’è allegria assoluta e un sentimento di dolci benedizioni e splendore, abbraccia tutto.”(1)
Difficile? In realtà ciò che vuole comunicare Gurumayi con queste parole, è molto semplice: invita a bandire la percezione di sentirsi divisi dal resto del mondo, di sentirsi distaccati, estranei, diversi… e a lavorare invece su un sentimento di appartenenza, condivisione, connessione con l’umanità e la Natura intera.
Quando ci sentiamo separati dal mondo che ci circonda e che vive in noi, ci separiamo dagli altri uomini e donne e dalla natura stessa. La separazione porta a difendere i propri confini, ad aver paura di essere invasi, anche dai virus… Abbiamo paura del diverso, per esempio del migrante, o di un animale, tutto è potenzialmente un nemico che attacca la nostra sicurezza ed incolumità.
Ci dimentichiamo che siamo tutti costituiti da un’unica materia, una stessa “anima universale”, allora sorge la paura, l’insicurezza.

universo
Le emozioni sono “energie” dell’universo
Le emozioni sono “energie” dell’universo

Le scritture dello yoga ci dicono che le emozioni non sono una nostra specificità: appartengono all’Universo e alla sua ”energia” universale, detta Shakti. Esistono da sempre, pervadono lo spazio, sono una sorta di “informazioni” necessarie in natura per poter, come nel caso della paura, garantire la sopravvivenza. Per questo non sono a priori buone o cattive. Le scritture avvertono tuttavia che alcune emozioni, come la collera, l’invidia e la paura stessa, possono diventare dei veri e propri nemici della nostra mente e del nostro corpo. Concentrare la nostra attenzione stabilmente su di esse porta l’essere alla disarmonia sia fisica che psichica. Altre emozioni al contrario, come la gioia, l’entusiasmo, l’allegria, l’essere appagati, sono vantaggiosi per tutto il nostro essere e ci aprono ad esperienze sempre più armoniche e positive che influenzano tutti gli eventi della nostra vita.

Quindi è proprio questo senso di separazione, per il pensiero orientale, il serbatoio di tutte le sfumature della paura.

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No alla tirannia della paura

Tutti i maestri, (nonché la moderna psiconeuroendocrinoimmunologia), concordano che vivere costantemente nella paura, senza affrontarla con nuove soluzioni per risolverla, può ridurre la nostra mente in schiavitù, attaccare il corpo e distruggerne il corretto funzionamento. Se l’emozione della paura è uno strumento in natura e nell’essere umano necessario alla sopravvivenza, protratta a lungo nel tempo, senza soluzioni che la trasformino, paralizza l’evoluzione, blocca la creatività. Attacca il corpo depauperandolo dell’energia che sostiene la vita. Non a caso, anche nella medicina Cinese si dice che la paura attacca il Rene, che rappresenta, in quell’ambito, l’organo-funzione depositario dell’energia “ancestrale”, ovvero della forza vitale ereditata sia dalla specie che dai nostri genitori. In esso, tra l’altro, sarebbe depositato anche il tessuto originario del nostro sistema Immunitario.
La paura può anche mascherarsi trasformandosi in altre emozioni. Molto spesso diventa odio, collera incontrollata e distruttiva verso l’oggetto o l’evento che la genera. (Esempi ne sono tutti i femminicidi!). Se invece è rivolta verso noi stessi, può manifestarsi con la percezione di un senso di inadeguatezza, di non essere all’altezza della situazione o del confronto con gli altri e generare timidezza, insicurezza, difficoltà nell’azione creativa, base per una vita gioiosa. Ancora una volta la percezione è di separazione, isolamento, dolore.


Per non soccombere alla “tirannia” della paura alcuni semplici consigli possono aiutarci.


Con essi proviamo a superare tutte le limitazioni imposte nella nostra vita da questa emozione.

buddha

Affrontare la paura: consigli pratici

PRIMO

  • Non scappare dalla paura, non ignorarla, se la provi va affrontata subito. Fermati e riprendi contatto con il corpo, focalizzando l’attenzione sul respiro. Già solo quest’azione, calma la mente e le impedisce di creare scenari catastrofici che alimentano questa emozione. Se puoi, assumi la posizione della montagna, o senti i tuoi piedi ben radicati e a contatto della forza della Terra. In un attimo sii consapevole di assorbirla: ora non sei più “separata” e hai una grande alleata al tuo fianco! Ti sta aiutando a sentire il tuo vero Fondamento: l’Essere infinito, di pace di armonia, in unione con il tutto, che è sempre presente in te.
  • Attraverso di Esso, guarderai “con occhiali diversi “l’oggetto o l’evento che ti scatenano la paura. Pian piano smetterai di emettere le vibrazioni dissonanti della paura e comincerai a sostituirle con la percezione di quelle d’amore, di gioia, di sicurezza.

(Nei miei vagabondaggi solitari per le montagne, a volte mi è capitato di fare i così detti “cattivi incontri “. Un animale aggressivo, infastidito dalla mia presenza, oppure persone che avrei preferito non incontrare. Ho imparato a focalizzarmi sul respiro per riportarlo calmo e naturale, ho potuto sentire così il mio fondamento fisico-spirituale e ho cominciato ad inviare un raggio di amore e di pace verso il cuore dell’altra persona o dell’animale. Per prima cosa, il mio corpo cambia, comincia a svanire la tensione sviluppata dalla reazione di fuga. L’atteggiamento diventa nei gesti più aperto nei confronti dell’altro. Spesso finisce, per esempio con un cane imbufalito, il suo abbaiare furioso si smorza, l’animale si avvicina con molta meno aggressività, fino a quando comincia a scodinzolare. Oppure con una persona si riesce a scambiare un sorriso e un augurio di buona giornata.)
Dalla separazione e dal contrasto, si riesce a tornare ad essere strumenti viventi di condivisione, di scambio, favorendo emozioni edificanti di pace e di gioia.

SECONDO

  • Dividi un foglio in tre parti. -Nella prima scrivi cosa, chi, o l’evento che crea in te paura. (dal timore di perdere il lavoro, di ammalarsi o che si ammali una persona cara, sino alle piccole paure quotidiane).

    -Nella seconda parte del foglio scrivi tutte le risorse che hai o puoi sviluppare per risolvere questo stato limitante.

    -Nella terza parte del foglio descriviti completamente libera da quella paura e visualizza tutti gli eventi positivi che ne conseguono. Per alcuni giorni focalizzati su questa visione e percezioni nuove.
  • Evita di focalizzare la mente sulla paura, invece sviluppa la fiducia incrollabile che in te ci sono le risorse necessarie a trovare nuove soluzioni per superarla.
  • Al mattino, appena sveglia, e durante la giornata ripeti di tanto intanto, con attenzione e sentimento, una frase positiva che rinforzi il tuo intento (esempio: “ sono libera da ogni paura, piena di gioia, sicurezza, pace”)
  • Impara a separare le situazioni di pericolo reale, da quelle generate dal rimuginare continuo della tua mente. (ricorda l’esempio della corda scambiata per serpente!)
  • Ascolta spesso i due sonori delle pratiche
Pratica di meditazione 1
https://www.letrasformazionidelladonna.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/03/WhatsApp-Audio-2021-03-09-at-12.36.45-MP3.mp3
Pratica di meditazione 2
https://www.letrasformazionidelladonna.it/wordpress/wp-content/uploads/2021/03/WhatsApp-Audio-2021-03-09-at-15.15.20-MP3.mp3
Bibliografia
  1. “Valentia y contentamiento” Charlas sobre la vida espiritual – Gurumayi Chidvilasananda – Ed. Sidda Yoga Dham de Mexico
  2. “ Viveka Chudamani” – il gioiello della discriminazione, testo filosofico – maestro Shankaracharya – secolo ottavo
Posted in: Corpo e mente, Esercizi, Riflessioni e suggerimenti | Tagged: adrenalina, amigdala, cervello, controllo, covid, fuga, istinto, meditazione, natura, paura, Pierluisa Robecchi, reazione, stress, terrore

COLTIVARE IL CORAGGIO CON I FIORI DI BACH PER AFFRONTARE PAURE E ANSIE

Posted by carlab on 19 Marzo 2021 | Leave a response
paura di cadere

di Sergio Laricchia

Paura e ansia

Paura e ansia, sono due stati d’animo con cui spesso abbiamo a che fare, per una ragione o per l’altra. Nel tempo che stiamo vivendo sono quanto mai attuali, spaziando dalle paure immediate per un possibile contagio a quelle più distanti per l’incertezza legata alle proprie attività o al proprio lavoro. Queste emozioni possono avere diverse sfumature e gradi di intensità:

Timore
Ansia
Paura
Panico
Terrore
Orrore
Timore

è il sentimento provato a fronte di una situazione ambigua dalla quale ci si attende un piacere ma anche un possibile dolore, costituito anche solo dal mancato ottenimento del risultato sperato. Es. “domani aspetto Luca, ma temo che non verrà”.

Ansia

è lo stato d’animo in cui vi è sostanziale equivalenza tra l’aspettativa di un piacere e di un dolore, che crea un senso di attesa e conflitto. Es. “sono in ansia per l’esame: potrei diplomarmi ma anche fallire”.

Paura

è un’emozione provata in una situazione dominata dalla minaccia o dalla percezione di dolore (reale o immaginario, fisico o psichico, attuale o futuro) che induce al desiderio pervasivo di evitamento, di allontanamento o di fuga dalla fonte del dolore stesso. Es. “il bosco è in fiamme, ho paura, devo andarmene subito da qui!”.

Panico

è la condizione in cui l’intensità della Paura diventa travolgente, portando a una fuga irrazionale e insensata, nel tentativo di rifuggire la minaccia. Es. “i tifosi si sono fatti prendere dal panico, si accalcavano alle uscite dello stadio, cadendo gli uni sugli altri”.

Terrore

è una forma estrema di Paura in cui la fuga si rivolge all’interno di sé, portando ad uno stato di immobilità, paralisi, rigidità e riduzione della sensibilità. Es. “ero immobilizzata dal terrore di fronte a quel cane aggressivo”.

Orrore

è un sentimento in cui la Paura si fonde ad un senso di ribrezzo e repulsione, suscitato da un evento percepito come ripugnante e crudele sul piano fisico o morale. Es. “si sentivano inermi di fronte agli orrori della guerra”.

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paura nel bosco

I fiori di Bach per il coraggio, la tranquillità e la fiducia

Posto che è sempre opportuno farsi aiutare da un professionista qualificato, possiamo affrontare ansie e paure anche facendo appello ai fiori di Bach, archetipi floreali di stati d’Animo ai quali ispirarci, mentre ne assumiamo l’essenza, per evocare le nostre innate risorse e capacità di adattamento. Il Dr. Bach scriveva che non bisogna accanirsi contro le condizioni indesiderate, quanto piuttosto sviluppare la virtù opposta. Ad esempio, anziché cercare di non aver paura, è opportuno sviluppare il coraggio. Questo concetto è espresso anche nella Kabbalah, la mistica ebraica, in cui il Creatore rappresenta un infinito desiderio di dare piacere (anche detto “luce”) e la creatura un infinito desiderio di ricevere piacere (detto anche “recipiente”). Possiamo pensare dunque alla paura come al “recipiente” per il coraggio.

Esiste un intero gruppo di fiori che il Dr. Bach ha definito utili per la paura.

 

  • Chi prova paure definite (dei ragni, del buio, di volare, ecc.), è timido e tende all’evitamento può farsi ispirare da Mimulus per richiamare a sé la compassione verso chi, provando paure simili alle nostre, diventa lo stimolo ad osare per proteggerlo;

  • Chi ha paure vaghe e indefinite, presentimenti nefasti, può trovare in Aspen il simbolo della centratura su sé stessi;

  • Chi teme per la salute dei propri cari, preoccupandosene eccessivamente, può trovare in Red Chestnut il suo archetipo ed evocare la virtù dell’ottimismo e della fiducia;

  • Chi è preda del terrore, la paura “raggelante” che impedisci il movimento, può farsi ispirare da Rock Rose per risvegliare il proprio coraggio;

  • Chi ha paura di perdere il controllo, sentendosi trascinato dai propri istinti, può trovare in Cherry Plum il simbolo della padronanza e della maestria dei propri istinti.

Infatti, troviamo Rock Rose e Cherry Plum, insieme a Clematis – archetipo della dissociazione e del suo opposto, la presenza – nel composto pronto Resource Remedy (“Relax no Stress”).

Lo stato d’ansia, oltre che dal citato Aspen, è ben rappresentato anche da altri archetipi floreali a seconda delle manifestazioni:

 

  • L’ansia di anticipazione, la frenesia, l’impazienza, è incarnata da Impatiens, a cui ci si può ispirare per evocare la tranquillità e la pazienza;

  • Il tormento nascosto dietro una maschera di allegria è simboleggiato da Agrimony, la cui virtù è quella dell’apertura e dell’armonia;

  • Il pensiero ossessivo e la rimuginazione sono rappresentati da White Chestnut, archetipo anche della pace interiore e della calma.

fiori di Bach good night

Infatti, questi tre fiori li troviamo anche nel composto pronto Resource GoodNight (“Sonno Sereno”).

  • La paura di essere interiormente “sporchi”, “contaminati”, a volte accompagnata dal disprezzo per tutto o parte del proprio aspetto, è tipica di Crab Apple, archetipo anche della purezza e dell’accettazione.

fiori di Bach Harmony

Quest’ultimo, insieme ai citati Cherry Plum e Impatiens, è incluso anche nel composto pronto Resource Harmony (“Armonia Femminile”) a cui ci si può ispirare, in particolar modo, nei momenti di sensibilità legati al ciclo o alla menopausa.

  • La paura di non essere all’altezza, di essere inferiori agli altri è tipica di Larch a cui ci si può ispirare per evocare l’audacia;

  • La paura di dire di “no” è invece rappresentata da Centaury, simbolo anche dell’assertività;

  • La paura di fallire nuovamente e lo scoraggiamento sono l’aspetto “ombra” di Gentian, la cui “luce” è la fiducia.

Confidence fiorii di Bach

 

Questi tre fiori sono infatti inclusi nel composto pronto Resource Confidence (“Autostima e Fiducia”).

Per meglio focalizzare le virtù opposte, è utile ripetere mentalmente, ad ogni assunzione, le affermazioni positive che, per i composti pronti Resource, si trovano nel foglietto interno alla confezione.

Per approfondire, scarica qui l’eBook gratuito sui fiori di Bach.

 
 
 
Posted in: Corpo e mente | Tagged: angoscia, Bach, curare, equilibrio, fiori di bach, laricchia, natura, panico, stare bene, stress, terrore, timore

MUOVERSI È BELLO

Posted by carlab on 17 Settembre 2020 | Leave a response
maratona le trasforamzioni della donna

Di Fiorenza Zanchi

Che esercizio fisico sia sinonimo di salute e bellezza è noto: dall’armonia delle forme all’equilibrio del peso, dalla prevenzione e miglioramento di malattie come diabete e obesità, al miglioramento dell’aspettativa di vita, ma anche un più regolare funzionamento dell’intestino, una maggiore elasticità delle articolazioni, nonché la prevenzione dell’osteoporosi ottimizzando, nelle giovani e giovanissime, il picco di massa ossea e rallentando, nelle meno giovani, la rarefazione dell’osso. Senza contare che anche umore ed equilibrio mentale ne traggono giovamento.

La “misura” è d’obbligo

Ma, per ottenere tutti questi benefici, un segreto c’è: la “misura”.

Come si suol dire “il troppo è nemico del bene” specie quando si ingaggiano vere e proprie maratone ginniche per inseguire modelli ideali di bellezza e forma fisica.

In particolare un eccesso di attività fisica, più comune in coloro che fanno sport competitivi o in chi eccede nel fitness, può divenire nocivo proprio per le donne, coinvolgendo la funzione femminile attraverso squilibri di diversa gravità.

Dalle semplici irregolarità nel ciclo mestruale sino all’amenorrea vera e propria (blocco delle mestruazioni) e all’infertilità, ma anche ad una maggiore vulnerabilità alle infezioni o ai disturbi della sessualità così come, nell’epoca climaterica, paradossalmente, ad un aumentato rischio di osteoporosi o di depressione.

Muscoli e grasso: una questione di equilibrio

Base di queste disfunzioni: l’eccessiva riduzione del peso corporeo e la carenza di massa grassa, legate all’ abuso di sport e spesso aggravate da una dieta inadeguata e dallo stress legato alla troppa fatica fisica.
Esiste uno stretto rapporto, infatti, tra forma corporea ovvero quantità, tipologia e distribuzione del tessuto adiposo, massa muscolare ed equilibrio ormonale.
Peso corporeo e massa grassa vengono infatti registrati da una zona specifica del cervello: l’ipotalamo. Piccolissima regione alla base del cranio, collegata ad una delle ghiandole più importanti del nostro organismo: l’ipofisi sede, tra l’altro, degli ormoni che dirigono ovaie e ciclo mestruale e coinvolta nel controllo del metabolismo.

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Grasso e cervello: un dialogo costante

Un calo ponderale eccessivo unito all’ eccesso di “stress”, vengono subito comunicati all’ipotalamo che riduce la produzione degli specifici ormoni ipofisari. Quando l’equilibrio ormonale si modifica ne risentono il ciclo mestruale e non da ultimo, il SNC (sistema nervoso centrale) e le ossa.
E’ come se il cervello, in dialogo costante con il tessuto adiposo, registrasse una situazione di fatica e “carestia cronica” e di conseguenza riducesse ogni dispendio energetico non fondamentale per la sopravvivenza, compresa, tra l’altro, la funzione riproduttiva.
Non a caso aumenta la prolattina, l’ormone dello “stress”, mentre diminuiscono le gonadotropine, gli ormoni che regolano il ciclo mestruale.

 

ciclo mestruale
CELLULE ADOPOSE: UN RUOLO MISCONOSCIUTO
CELLULE ADOPOSE: UN RUOLO MISCONOSCIUTO

Il tessuto adiposo non è una inerte “imbottitura” ma le sue cellule svolgono molteplici funzioni. Una di queste è la produzione di una particolare proteina plasmatica direttamente legata alla regolazione ipotalamica del peso corporeo necessario per l’attivazione dell’ipofisi e del ciclo mestruale: la Leptina. Livelli adeguati di Leptina, e dunque di cellule adipose, sono necessari per il mantenimento di una normale funzione riproduttiva, così come livelli calanti di Leptina, in risposta a dimagrimento eccessivo, comportano amenorrea e infertilità.
Non a caso, l’inizio della pubertà è associato a livelli crescenti di Leptina che consentono la comparsa del ciclo mestruale: se il tessuto adiposo è eccessivamente scarso, la Leptina non cresce e la pubertà si blocca;

respiro

Mestruazioni “Cartina di Tornasole”

Dunque le Mestruazioni sono una vera e propria “cartina di tornasole” che permette di comprendere se la tipologia e la quantità di attività fisica adottata è della giusta misura. Se il ciclo si blocca: meglio controllare peso, alimentazione e livelli di stress. Approfittarne per conoscersi meglio ed esprimere sé stesse invece che seguire indicazioni o modelli stereotipati.
Perché cercare la propria forma e la propria salute vuol dire in prima linea aderire a sé stesse. Per farlo è necessario guardarsi spassionatamente per quello che si è, non per ciò che si vorrebbe astrattamente essere.
Questo è il primo passo perché il movimento sia realmente fonte di salute e benessere, dopo di che tutto può andare bene basta che sia congegnale al vostro corpo e alla vostra personalità e che vi dia piacere.

Parola d’ordine: piacere

E’ così: l’attività fisica deve essere anche piacevole, non sentita come dovere o costrizione. Svolta in ambiente confortevole, se possibile all’aperto, anche una semplice passeggiata in montagna o in un parco o lungo il mare o attività quotidiane, come camminare a passo svelto, fare le scale a piedi, andare a lavoro in bici, portare a spasso il cane, ballare, o anche un angolino dedicato in casa che vi rispecchi e possibilmente dove vi sia luce e tranquillità.
Non deve essere eccessiva ma costante.
Dunque parole d’ordine che dovrebbero caratterizzare la scelta del vostro modello di movimento: “Misura”, Adesione a sé stesse, Piacere.

Posted in: Bellezza fai da te, Eros e bellezza | Tagged: dieta inadeguata, infertilità, ipofisi, ipotalamo, massa grassa, mestruazioni, ormoni, serenità, SNC, sport, stare bene, stress, vulnerabilità
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