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Menopausa

MENOPAUSA: UN MONDO NUOVO

Posted by carlab on 14 Febbraio 2023 | Leave a response
donna che guarda al futuro

L’universo femminile è connotato dalla trasformazione. Con la pubertà inizia quel fluttuare ciclico che accompagna la donna nella parte centrale della vita, in risonanza con la Natura e i suoi ritmi. La gravidanza poi consente di sperimentare, fisicamente dal di dentro, comunanza e condivisione. Infine la Menopausa, ultimo step, trasborda la donna su una terra stabile di maggiore continuità ma è particolarmente difficile da affrontare: il contesto sociale teme il trascorrere del tempo ed enfatizza la perdita di funzioni e con esse della stessa posizione sociale della donna, piuttosto che l’acquisizione di nuove competenze.

di Fiorenza Zanchi

Un'inversione di tendenza

Comprendere e ritrovare un senso alle modificazioni di questa fase della vita, è un punto di partenza per poterle affrontare positivamente e scegliere cosa è meglio per ognuna.

le orche che nuotano
La menopausa dei cetacei
La menopausa dei cetacei

La menopausa è una caratteristica della specie umana condivisa solo da alcuni cetacei. Le orche femmine infatti, si riproducono fra i 12 e i 40 anni, ma possono sopravvivere fino a 90 anni, proprio come le donne (mentre i maschi della specie raramente superano i 50).

I ricercatori hanno rilevato che la presenza delle femmine più anziane nei gruppi di orche, aumenta i tassi di sopravvivenza dei piccoli e che le femmine post-menopausa sono le depositarie delle “conoscenze ecologiche” del loro gruppo, con una funzione leader che emerge in modo particolare quando vi sono anni difficili (1)

“I nostri risultati mostrano per la prima volta in che modo le femmine in età post-riproduttiva possono aumentare la sopravvivenza dei parenti, ossia attraverso il trasferimento di conoscenze ecologiche. Il valore della loro saggezza può contribuire a spiegare perché le orche femmina e gli esseri umani continuino a vivere a lungo dopo aver smesso di riprodursi”(1)

Con la menopausa il “destino biologico” femminile sembra invertire la sua tendenza passando da una evoluzione in senso riproduttivo, dove il funzionamento delle ovaie e il conseguente tenore ormonale sono necessari e dominanti, ad una evoluzione in senso personale e culturale, dove il funzionamento delle ovaie e il loro tenore ormonale, perdono rilevanza.

Il focus del cambiamento è la cessazione del bioritmo ovarico e dei relativi equilibri ormonali che si erano instaurati con la pubertà. Cessa il fluttuare ciclico. C’è più stabilità. Cessa l’emorragia mensile. C’è più energia a disposizione per sé stesse. Bisogna imparare a dirigerla.

più tempo

Più tempo per me stessa...

Non è facile. È necessario credere in sé stesse. Fidarsi dei messaggi che il corpo invia per inoltrarsi in un tempo della vita dove le scale di valore cambiano: dalla centralità riproduttiva e produttiva della giovinezza e della bellezza, intesa come prestanza fisica; dai modelli che investono su erotismo, sessualità e passioni più che su sentimenti e Amore; dalle richieste di prestazioni che antepongono quantità a qualità… alla riflessione che domina sull’azione, al maggiore bisogno di interiorità, di “tempo per sé”, all’approfondimento, all’esperienza…
Le energie per operare questo cambio di coordinate, al contrario di quanto si può pensare, ci sono: non più devolute verso l’esterno, come il sangue mestruale che si perde ad ogni flusso, o le gravidanze o la cura verso il mondo (figli, mariti, genitori…), possono essere dirette verso l’interno a nutrire la propria crescita. Non a caso una delle frasi più frequenti è: ”ho bisogno di più tempo per me stessa”

Guardarsi con occhi nuovi

L’atteggiamento psicologico con cui si affrontano le trasformazioni climateriche è una variabile fondamentale. Serve sviluppare uno sguardo nuovo. Gli occhi con cui ci si guarda, giudicanti e critici piuttosto che accoglienti e tolleranti, sono in grado di influenzare la maggiore o minore entità dei disturbi che si possono presentare, in particolare quelli legati all’equilibrio nervoso e ormonale. Non a caso nelle culture più “tradizionali”, africane o latino americane, dove l’ingresso in menopausa non solo non viene vissuto come perdita ma valorizzato come tempo di maggiore autorevolezza della donna, i sintomi fisici sono meno rilevanti (2)
Ma
“ Gli adulti e i vecchi possono istruire solo se accettano sé stessi. Se accettano di esporre la loro faccia, capace di mostrare la sua verità. Anziché fare tante teorie psicologiche e sociologiche sui giovani, la generazione dei genitori e dei più vecchi, farebbe meglio a mostrare la propria faccia, a mostrare “l’opera in corso”, a mostrare l’evoluzione, il cambiamento, il senso.”(3)

varie generazioni

Una "pratica" da iniziare presto...

Già intorno ai 40 anni si può iniziare a fare il “punto” della propria vita, senza rimandare perché “tanto c’è tempo”, in realtà tempus fugit…
-cominciare a guardare un po’ più dentro sé stesse che fuori: ascoltarsi, per imparare a leggere i messaggi del corpo 

 

  • ritagliare maggiore tempo personale, con spazi riservati unicamente a sé, per relax, svago, pratiche yoga…


  • curare l’alimentazione, riscoprendo anche il piacere di cucinare e mangiare con gusto

  • 
fare un’attività fisica appagante, amando il proprio corpo per come è

  • diminuire lo stress, che significa anche:

  • riconsiderare i propri obiettivi di vita…

  • coltivare la spontaneità

Tutti elementi che possono aiutare a affrontare nel modo migliore i futuri cambiamenti.

Leggi anche

Donne con le mani legate

...Per un approdo sicuro

Una volta iniziata la “trasformazione” vale la pena di

  • prendere le distanze dai messaggi mediatici spesso poco rassicuranti, se non addirittura colpevolizzanti, verso quelle donne che non possono o non vogliono aderire agli stereotipi proposti 


  • acquisire maggiore consapevolezza di ciò che significa menopausa, di ciò che comporta, di quello che veramente succede, che si acquista e che si lascia (v. box e altri articoli sul tema) 


  • ricordarsi che la menopausa fisiologica non è mai un blackout improvviso: inizia da lontano 
preparando il cambiamento e procede per tappe progressive che hanno caratteristiche 
proprie e dunque un modo di presentarsi e intervenire diverso. Il corpo stesso insegna, basta ascoltarlo senza paure o preconcetti. 


"terminate le mestruazioni, il cuore della donna è come un bocciolo di loto che comincia a schiudersi"

(alchimia taoista femminile)

Climaterio
Climaterio

l’insieme dei fenomeni che precedono, accompagnano e seguono la cessazione dell’attività delle ovaie. Il S.N.C. e con esso la psiche, costituiscono un elemento centrale nel determinare l’insorgere della menopausa. Stress, depressione ansia si accompagnano a sintomi più fastidiosi e prolungati.


Si articola in 


  • Premenopausa: fase di passaggio tra l’attività ovarica (“periodo riproduttivo”) e l’esaurimento della attività ovarica (“periodo culturale”). Durata media è 6-8 anni.
E’ la fase più irregolare e complessa anche perché prende “di sorpresa”, dato che si può presentare già intorno ai 40 anni e comunque tra quarta e la quinta decade di vita.
Sono possibili: 


  • irregolarità mestruali che durano per molti anni e sono abbastanza evidenti, in altri casi sono appena percettibili tanto che la menopausa sembra insorgere all’improvviso. 


  • disturbi fisici, neurovegetativi, psichici, che non vengono minimamente collegati a questo processo ed invece ne sono le prime spie, come: tachicardie, stanchezza, fiato corto, vuoti di memoria, insofferenze, insonnia. 


  • modificazioni della forma corporea per deposizione di grasso addominale (“mi è venuta la pancia!”). 


  • riduzione del metabolismo basale, dunque del fabbisogno calorico e aumento del colesterolo, per il modificarsi delle sintesi 
ormonali, che rendono importante cambiare le abitudini alimentari e praticare attività fisica.


  • Menopausa: ultima emorragia fisiologica che si verifica durante il climaterio. Possono iniziare a comparire le “vampate di 
calore” in seguito alla progressiva diminuzione degli estrogeni.


  • Postmenopausa: periodo di amenorrea che segue la menopausa e conclude il climaterio. Non vi è più attività ovarica 
riproduttiva ma vi è produzione di più o meno modeste quantità di estrogeni grazie alla collaborazione del tessuto adiposo (quello depositato sulla pancia dunque ha un suo perché!) che trasforma in estrogeni gli androgeni che provengono principalmente dal surrene e dalle ovaie. Opporsi troppo all’aumento di peso, così come aumentare troppo, può produrre danni anche gravi; conoscere il senso delle trasformazioni in atto aiuta a dirigerle. 


Bibliografia
Bibliografia

(1) Lauren J.N. Brent e coll. Ecological Knowledge, Leadership, and the Evolution of Menopause in Killer Whales” -Current Biologh, Vol.25, Issue 6,16 March 2015, Pages 746-750 
(2) Alfieri Chiara “Mutazioni di ruoli nel ciclo di vita femminile post riproduttivo: il caso della donna bobo”(e a seg.) – in “The Elderly in the Mirror – percezioni e rappresentazioni della vecchiaia” a cura di Antonio Guerci- Stefania Consigliere – Biblioteca di Antropologia della Salute, vol. 4- Erga edizioni
(3)Hillman J. ”La forza del carattere” – Milano: Adelphi, 2000

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Menopausa: un’opportunità per rinnovarsi

Posted by carlab on 11 Maggio 2018 | Leave a response

Di Fiorenza Zanchi

La menopausa è un momento di cambiamento importante nella vita femminile. Ancora troppe donne lo vivono con ansia, complice un’informazione non sempre corretta. Ecco alcuni suggerimenti della dottoressa Fiorenza Zanchi, ginecologa, omeopata e psicosomatista.


5 domande che ci stanno a cuore

Perché quando si avvicina la menopausa si ingrassa più facilmente, soprattutto sulla pancia?

L’aumento del tessuto adiposo è uno stratagemma della Natura per attenuare la trasformazione ormonale che sta avvenendo. In questa fase, infatti, gli estrogeni diminuiscono progressivamente, mentre aumentano gli androgeni.
Il tessuto adiposo che si forma non va vissuto solo come una zavorra inutile: è un vero e proprio organo endocrino, che gioca un ruolo importante nella trasformazione ormonale. Una delle sue funzioni, per esempio, è la produzione di aromatasi, enzima localizzato soprattutto nelle cellule adipose addominali capace di trasformare gli androgeni in estrogeni.
La forma che cambia può quindi aiutare a ridurre vampate di calore, nervosismo e insonnia. Favorisce, inoltre, una maggiore luminosità della pelle e previene osteoporosi, perdita di capelli, secchezza vaginale e altri disagi.

Vuol dire allora che non dobbiamo contrastare l’aumento del peso?

Certo non dobbiamo uniformarci ai modelli stereotipati che propongono donne eternamente adolescenti, con la pancia piatta. Un’ eccessiva magrezza può accentuare i disturbi della menopausa. Se il peso tende a lievitare occorre però rivedere lo stile alimentare e approfittare di questo momento di cambiamento per rinnovare le proprie abitudini, incrementando, fra le altre cose, l’attività fisica, che andrebbe svolta con regolarità. Un’ occasione unica per concedersi più attenzione, imparare a non trascurarsi e a volersi bene. Accanto alle passeggiate, lo yoga è una disciplina ideale perché aiuta a conoscersi meglio, rafforza e rende più elastiche e capaci di affrontare i cambiamenti

È vero che in menopausa cala il desiderio sessuale?

I mutamenti del corpo sono spesso accompagnanti da nuovi stati d’animo che ci portano a mettere in discussione il nostro ruolo, anche in relazione alla sessualità.
Il segreto è non tentare di arrestare i cambiamenti ma accettarli, andare fino in fondo,
approfittare di questo momento per cambiare davvero e liberarsi dai condizionamenti e dalle coercizioni.
Troppo spesso le donne mi raccontano di un lavoro schiacciante, dentro e fuori casa, diventato continuo, ripetitivo, senza gioia, fra obblighi famigliari e impegni produttivi.
È importante cercare uno spazio per rigenerarsi, ridare voce alla creatività e alle passioni.
Se si ritrova un rapporto con il proprio eros interiore, poi è più facile trasportarlo all’esterno, nelle relazioni e il sesso guadagnerà certamente.

Ci sono accorgimenti particolari che aiutano a mantenere l’equilibrio della sfera genitale?

Un insegnamento viene dalla medicina tradizionale orientale, che pone l’attenzione sul piano, perineale, formato dai muscoli del pavimento pelvico: elevatore dell’ano, bulbo-cavernosi e ischio-cavernosi. In oriente questa zona è chiamata muscolo CHI e viene considerata fondamentale per aumentare la forza vitale e sessuale. Secondo le donne che si dedicano a discipline taoiste, per esempio, la condizione del perineo è determinante per lo sviluppo e la concentrazione dell’energia femminile: se questa regione non è sufficientemente tonica ed elastica, si può facilmente”disperdere” o non riuscire a “concentrare” energia. Oggi sappiamo che un eccessivo rilassamento del perineo, oltre a causare disturbi spiacevoli, come il prolasso o l’incontinenza urinaria, può essere alla base di una maggiore difficoltà a percepire il piacere sessuale. D’altra parte, l’eccessiva contrazione e rigidità di questa zona comporta una lubrificazione minore , quindi può suscitare dolore e/o impedire la penetrazione.
L’ attenzione nei confronti del perineo è quindi importante. Diversi esercizi di yoga aiutano a imparare a utilizzarlo.

Integratori e rimedi naturali aiutano?

Un aiuto viene dall’omeopatia, che fornisce diversi rimedi di supporto per attenuare alcuni dei disturbi più frequenti della menopausa, fra cui secchezza vaginale, vampate di calore, sbalzi dell’umore e insonnia.
Ci sono poi differenti integratori a base di composti naturali come l’ac. Ialuronico, il resveratrolo, vari tipi di vitamine, o vegetali, ad es. i fitoestrogeni, che mitigano gli effetti dei mutamenti ormonali e favoriscono il mantenimento dell’equilibrio, accompagnando i fisiologi cambiamenti legati all’età.
L’importante è scegliere in modo personalizzato, con il supporto di una/o specialista. Il “fai da te” non è consigliato, perché per usare efficacemente questi prodotti, ed evitare eventuali controindicazioni, occorre valutare caso per caso la scelta.
Fondamentale, inoltre, è favorire integratori di elevata qualità, che specificano con precisione gli ingredienti e la loro concentrazione.

(*) Trovate diversi articoli sulla menopausa della dottoressa Zanchi per approfondire questi temi su www.letrasformazionidelladonna.it , ginecologia naturale, menopausa.

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Ossa forti e muscoli tonici? nello stile di vita il segreto per mantenerli! di Fiorenza Zanchi

Posted by donnetra on 23 Maggio 2017 | Leave a response

mamma-mia

Ossa forti e muscoli tonici? nello stile di vita il segreto per mantenerli!
di Fiorenza Zanchi

“After fifty five never say goodbye” mi diceva tra il serio e il faceto un’amica molti anni or sono e ai tempi, ben precedenti i fatidici 55 anni, non realizzavo veramente il significato di questa arguta raccomandazione.
Come capii bene più tardi, sottolineava il comparire della nota “tendina” che, con il progredire dell’età, oscilla ineluttabilmente sotto il braccio quando lo si muove come per salutare.

Causa: la perdita di tono e massa muscolare (sarcopenia), che accompagna, come una vera e propria anima gemella, l’osteoporosi una delle conseguenze più temute della menopausa e, più in generale, del passare degli anni.

Le nostre ossa infatti, raggiungono un picco di contenuto in tessuto minerale osseo (picco di massa ossea), dai 20 ai 30anni, con differenze individuali legate per

– 80% alla costituzione genetica e per il

– 20% allo stile di vita:  infatti frequenza ed intensità dell’attività fisica e tipo di alimentazione, influenzano in prima linea la robustezza delle ossa, ma sono determinanti anche il clima (es. in Inghilterra, dove c’è meno sole, c’è più osteoporosi che in Italia), lo stress e il fumo di sigaretta.

Ma cosa è l’osteoporosi?

E’ un processo di rarefazione e indebolimento delle ossa che si instaura con il progredire dell’età e che, fatta salva la costituzione genetica, risulta più o meno marcato in relazione, come si diceva, allo stile di vita passato e presente, in particolare all’attività fisica e alle abitudini alimentari.

Perché, oltre che delle ossa, doversi preoccupare anche dei muscoli?

E’ un fatto: salute delle ossa e funzionalità muscolare, ovvero attività fisica, sono strettamente legate e questo profondo legame, può diventare un punto di forza su cui agire.

Infatti è proprio la stimolazione meccanica esercitata dal muscolo sull’osso durante l’attività fisica, che (insieme alla produzione di particolari sostanze: le miochine), contribuisce in modo determinante a una buona mineralizzazione delle ossa: attira e fissa il calcio nell’osso!

“Due piccioni con una fava” e..

In parole povere il temuto deterioramento dell’apparato scheletrico che può accompagnare, tra l’altro, le trasformazioni ormonali della menopausa, ha un competitor naturale che possiamo efficacemente utilizzare: i muscoli.
Tono ed efficienza muscolare sono in grado di contrastare efficacemente l’indebolimento dell’osso con un “effetto collaterale” in più: contribuiscono a mantenere più netti e sodi i contorni del corpo.

…due regole d’oro

Dunque è possibile e alla portata di tutte mettere le nostre ossa nelle condizioni migliori per affrontare le trasformazioni degli anni e, contemporaneamente, preservare agilità e forma fisica, basta seguire 2 regole d’oro

-1 movimento fisico regolare

1 ora di ginnastica eseguita regolarmente almeno due volte alla settimana, è già in grado di determinare un miglioramento dei parametri metabolici e funzionali oltre che delle ossa, dell’intero organismo(v. articolo: “bellezza: alla ricerca di un nuovo aspetto” di Pierluisa Robecchi)

inoltre migliora

– l’abilità motoria, cioè riduce il pericolo di cadute. In tal modo l’atività fisica diviene protettiva anche nei confronti del rischio di fratture che è legato, oltre che all’osteoporosi, proprio anche alla sedentarietà, causa primaria dell’indebolimento e della perdita di massa muscolare con ridotto equilibrio posturale e cadute più frequenti.

in più

–l’attività fisica regolare, anche se non molto intensa, (ma meglio se quattro volte alla settimana) ha un bonus in più: riduce significativamente la mortalità dovuta a qualunque causa nelle donne in post menopausa; in particolare l’associazione è più stretta per 2 cause di morte:

  • le malattie cardiovascolari e
  • le patologie respiratorie

-2 adeguate abitudini alimentari, ovvero: introduzione giornaliera di proteine alimentari, calcio e vitamina D;
In particolare, a questo proposito, la European Society for Clinical and Economic Aspects of Osteoporosis and Osteoarthritis (ESCEO) raccomanda:

– assunzione di 1.0-1.2 g di proteine per chilogrammo di peso al giorno, con almeno 20-25 g di proteine di alta qualità ad ogni pasto principale: oltre che proteggere osso e muscoli aiutano a mantenere il “peso forma” ideale (v. articolo: Gunamino Formula: “dimagrire – gli integratori aiutano?” di Barbara Aghina)

– introduzione di 800 UI al giorno di vitamina D, per mantenere un livello plasmatico di questa vitamina superiore a 50 nmol/L;
– introduzione di 1000 mg di calcio al giorno, meglio se alimentare; (v. articoli: “la dieta naturale – dimagrire“ di Carla Barzanò  e  “acido ialuronico- un aiuto per il benessere di ossa, articolazioni, cute” di Barbara Aghina)

– movimento fisico almeno 4 volte la settimana, combinato con un’assunzione di proteine in prossimità dell’esercizio.

E’ stato infatti riscontrato un effetto combinato dell’introito proteico e dell’esercizio fisico sul muscolo e sull’osso

Un consiglio

Va bene prendere vit.D ma… non dimentichiamo il sole!
2 ore al giorno di sole sono fondamentali per combattere l’osteoporosi: in particolare i raggi ultravioletti sono attivi nella loro azione favorente la formazione della vit.D, quindi l’assorbimento del calcio, quando il sole sulla linea dell’orizzonte ha un’inclinazione superiore ai 35 gradi.

E per finire… qualche aiuto dalla natura:

-Integratori fitoterapici

– equiseto favorisce la mineralizzazione in particolare se assunto alle 10 di sera (alle 5 del pomeriggio, favorisce prevalentemente la diuresi)

– fieno greco integra eventuali carenze di sali minerali e vitamine.

-Omeopatia

  • calcarea carbonica: con artrosi
  • fosforica : con scoliosi e schiacciamento vertebrale
  • fluorica : con rachitismo ed iperlassità legamentosa
  • silicea : fragilità e sottigliezza ossea

Le tre calcaree e la silicea, possono essere assunte separatamente o insieme opportunamente assemblate, anche già presenti in specifici prodotti in commercio

spaccata

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Proteggere e prevenire in menopausa: quando gli integratori aiutano, di Barbara Aghina

Posted by donnetra on 28 Ottobre 2016 | Leave a response

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Proteggere e prevenire in menopausa

Menopausa. Un periodo della vita che è parte integrante della identità femminile e che tutte le donne hanno sempre vissuto, spesso in modo silenzioso e sereno.
Oggi se ne parla molto, talvolta, forse, troppo.
Emergono timori, ansie. Come cambia il corpo?

È vero che dopo la menopausa si invecchia molto più rapidamente?  Il desiderio sessuale diminuisce? Le ossa diventano più fragili?
Cosa può aiutare a conservare il benessere anche in questo periodo delicato di trasformazione?

Sono queste le domande più frequenti delle donne che incontriamo ogni giorno e desideriamo cercare insieme alcune risposte per favorire strategie nella direzione di benessere e serenità.

Iniziamo con i suggerimenti della dottoressa Barbara Aghina, biologa molecolare esperta in prodotti nutraceutici.

Proteggere e prevenire in menopausa
Quando gli integratori aiutano
di Barbara Aghina

Vampate di calore, modificazioni della pelle e dei capelli, incremento del peso corporeo, inquietudine e difficoltà di dormire, sono alcuni dei disturbi legati ai mutamenti ormonali della menopausa, che talvolta assillano le donne.

Come superarli senza ricorrere alle terapie ormonali?

Occorre subito dire una cosa. Le basi per una menopausa serena ed equilibrata si costruiscono presto.
Le prime modificazioni, anche se non immediatamente percepibili, iniziano, infatti, già a partire dai 40 anni.

È importante, quindi, incominciare precocemente a prendersi cura di sé con più attenzione.
Ridurre lo stress, smettere di fumare, diminuire caffè e bevande alcoliche, per esempio, sono accorgimenti necessari nella vita frenetica di ogni giorno.

Di importanza fondamentale, inoltre, è la dieta.
Ortaggi, legumi, frutta, ricche in vitamine, minerali ed antiossidanti, sono alcuni degli ingredienti da non farsi mancare fin da giovani per fare rifornimento di sostanze protettive che rallentano l’invecchiamento e prevengono l’osteoporosi.

Infine è indispensabile abituarsi a svolgere regolarmente attività fisica: almeno mezz’ora al giorno, anche frazionata in brevi, ma ripetute, pause di 10 minuti, meglio ancora all’aria aperta.
È raccomandabile che questa buona abitudine diventi parte integrante della quotidianità, creando opportunità giocose e rilassanti.

Ci sono integratori alimentari utili?

Premesso che uno stile di vita equilibrato e armonioso è insostituibile, alcuni integratori possono effettivamente essere d’aiuto.
L’offerta di prodotti è molto ampia, e quando i disturbi della menopausa sono già conclamati è preferibile  rivolgersi a un esperto per scegliere in modo personalizzato.

La funzione e l’efficacia dei diversi integratori dipende infatti, spesso, dalla costituzione individuale e dai sintomi che ne conseguono.

Alcuni integratori possono invece essere utilizzati in autonomia per prevenire l’invecchiamento.
In questo caso  è raccomandabile fare cicli periodici di trattamento un paio di volte l’anno, già prima della menopausa.
A Partire dai 40 anni, un’ integrazione giornaliera di antiossidanti e anti-aging, per 30 giorni, ai cambi di stagione, specie primavera e autunno quando il metabolismo si “risetta”, aiutano a mantenere forma ed equilibrio psicofisico.

Quali integratori consiglia per l’effetto antiaging?

Un integratore bilanciato è composto da diversi ingredienti dotati di una azione specifica e sinergica sui differenti aspetti critici dei processi di invecchiamento,

Sono in particolare utili:

  • vitamina D 3, regola l’omeostasi del calcio e del fosforo, e di conseguenza della densità ossea. Inoltre sembra avere un effetto regolatore sull’immunità, la regolazione della glicemia e il tono dell’umore.
    Molte donne soffrono di una carenza latente, a causa della vita in ambienti chiusi, poiché la sintesi avviene soprattutto grazie all’esposizione ai raggi solari, mentre le fonti alimentari sono scarse.
  • Biotina. Chiamata anche vitamina H o B7, è coinvolta come coenzima in molte reazioni metaboliche ed entra in gioco nel mantenimento e nella rigenerazione dei tessuti, in particolare del sistema nervoso centrale, delle mucose, della pelle e dei capelli.
    Le fonti alimentari sono numerose sia nei cibi animali, sia nei vegetali, tuttavia la sua concentrazione può essere ridotta da alcuni farmaci, fra cui gli antibiotici, e da un’alterazione della flora batterica intestinale ad esempio in caso di disbiosi.
  • Calcio. Indispensabile per la regolazione degli impulsi nervosi, della coagulazione, del movimento muscolare e per numerose altre funzioni dell’organismo è uno dei componenti fondamentali del tessuto osseo.
    La sua assunzione con la dieta può risultare insufficiente anche a causa di un abuso di cibi animali e di una carenza di ortaggi e frutta, che ne impediscono la fissazione nelle ossa.
  • Probiotici. Sono i microrganismi benefici che popolano il nostro intestino e svolgono un ruolo fondamentale nel mantenimento dell’equilibro psicofisico regolando, oltre all’assorbimento di molti principi nutritivi e protettivi, anche l’umore, l’immunità e i processi anti-invecchiamento naturali.

Un prodotto sinergico  

Symbiofem® Plus è un prodotto con più nuclei d’azione che fornisce questi principi attivi in dosaggi tali da coprire i fabbisogni senza correre il rischio di sovradosaggi.

Le sue potenzialità anti-invecchiamento sono arricchite dalla presenza di  estratti di tè verde, ricco di tannini e alcaloidi dotati, fra le altre cose di un effetto antiossidante e regolatore dell’appetito. Contiene, inoltre, isoflavoni della soia in quantità moderate, tali da supportare il metabolismo osseo e il trofismo delle mucose e degli annessi cutanei.

Come e quanto

Symbiofem® Plus è realizzato in monodosi, costituite da due bustine separate per salvaguardare l’efficacia dei probiotici.
Il contenuto delle bustine va versato insieme in un bicchiere di acqua mescolando fino a completo scioglimento.
Si assumono 1 volta al giorno, durante uno dei pasti principali.

In caso di particolari problematiche e patologie, prima di utilizzare l’integratore è sempre consigliabile sentire il parere del proprio Medico.

Dott. Barbara Aghina

1aghi

 

 

 

 

 

 

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Vampate di calore: il fuoco che sale di Fiorenza Zanchi

Posted by donnetra on 9 Giugno 2014 | Leave a response

VAMPATE

 

 

 

 


Vampate di calore: il fuoco che sale

La gran pare delle donne alle prese con la menopausa, ultima grande trasformazione del femminile, sperimenta le “vampate di calore” .
Ma di cosa si tratta esattamente? Di un disturbo dovuto all’ instabilità dei centri ipotalamici (*)di termoregolazione con vasodilatazione, aumento della circolazione e arrossamento della parte alta del corpo: una sensazione di forte calore, appunto, che dalla bocca dello stomaco improvvisamente sale verso il collo e il viso che possono iniziare a sudare e diventare rossi.
Quanto più si è stanche e stressate, quanto più questa sorta di “fuoco” che sale crea ansia e imbarazzo, tanto più la reazione peggiora.

Godersi la vampata

Dunque primo trucco: niente disagi, anzi godersi la vampata.
Chiudere gli occhi e respirare lentamente, percependo l’aria fresca che entra dalle narici inspirando e il calore che esce espirando, mentre una nuova energia sale a nutrire il cervello.
Recita un passo dell’alchimia femminile taoista a proposito dell’arrestarsi del flusso mestruale:

“Il drago rosso ritorna alla testa e contempla le nuvole purpuree”

Come a dire che se da un lato il corpo si modifica e con esso l’immagine che abbiamo di noi stesse, dall’altro si liberano energie prima impegnate su fronti esterni (mestruazioni, gravidanze, fluttuazioni cicliche…) e “tornano alla testa” ovvero si rendono disponibili ad alimentare una nuova creatività interiore.

A ognuna il suo rimedio

Allora i cambiamenti della menopausa, mentre obbligano a fare i conti con il tempo che passa, favoriscono una  consapevolezza che può valere la pena sperimentare, ma in ogni caso, come ogni fase di trasformazione, non sono mai facili e variano da donna a donna. Per questo vanno accompagnati e  guidati  tenendo conto delle specifiche esigenze individuali, utilizzando di volta in volta rimedi che possono aiutare a modulare “quella” particolare “dimensione”.

Omeopatia

Per un trattamento di base si può utilizzare:

– F.S.H 15 CH 5 granuli da assumere di primo mattino;  sciogliere lentamente sotto la lingua, almeno mezzora prima di colazione.
E’ un ormone dell’ipofisi (*), la ghiandola che “dirige” la funzione delle ovaie, “omeopatizzato”.
Aiuta a stabilizzare i centri nervosi del cervello in cerca di nuovi equilibri.

Durante la giornata:

se le vampate sono particolarmente improvvise, il viso diventa molto caldo e arrossato e c’è notevole sudorazione, si può utilizzare, alla comparsa del disturbo,

Belladonna 7 CH 5 granuli, eventualmente ripetuti al ritmo delle vampate. Sciogliere lentamente sotto la lingua, possibilmente lontano dai pasti

oppure

se l’arrossamento è più circoscritto alle guance e alle orecchie che sentiamo brucianti e magari il bruciore si estende alle mani e ai piedi, meglio

Sanguinaria canadensis 9 CH, 5 granuli due volte al giorno. Ha anche un ottimo effetto regolatore sugli sbalzi di pressione sovente legati a questo particolare periodo di instabilità neurovegetativa.
Sciogliere lentamente sotto la lingua, lontano dai pasti.

Se invece predomina una particolare stanchezza o la tendenza a deprimersi, la vampate non sono accompagnate da arrossamento del viso e magari si presenta un inizio di prolasso con senso di pesantezza al basso ventre o alle gambe, tendenza alle emorroidi e alle varici, può aiutare

Sepia 15 CH  1 mono dose ogni domenica. Sciogliere lentamente sotto la lingua, lontano dai pasti

Infine, se state facendo sogni particolarmente angoscianti, con fuoco, morte, spettri o simili, le vostre vampate si accompagnano a piedi freddi, andate soggette mal di testa congestizi, palpitazioni e tendenza al rialzo della pressione, siete facili alla comparsa di ecchimosi o magari alternate momenti di irrefrenabile parlantina ad altri di mutismo, il vostro rimedio  è

Lachesis 15 CH, 5 granuli alla sera prima di dormire

Oltre ai medicinali omeopatici, possono integrare utilmente anche alcuni

Fiori di Bach

Potete assumerli come trattamento di base insieme all’ F.S.H.:

Walnut è indicato per l’ansia dovuta ai cambiamenti, aiuta la trasformazione

Gentian combatte la tristezza

Olive rigenera in caso di stress. Se siete molto stanche può favorire il sonno e farvi fare una bella dormita ristoratrice.

Si possono prendere per bocca cinque gocce di ciascuno quattro volte al giorno per un mese o farvi preparare dal farmacista i 3 rimedi già miscelati in un flaconcino con contagocce da 30ml che potrete portare comodamente in borsa e prenderne durante il giorno sempre 5 gocce per quattro volte al giorno.

Fitoterapia

Se non riuscite a individuare la vostra specifica tipologia in quelle omeopatiche sopra indicate potete iniziare ad usare con beneficio qualche rimedio fitoterapico:

Biancospino: un cespuglio che secondo una leggenda è nato dal bastone piantato a terra da Giuseppe d’Arimatea la vigilia di Natale; ottimo equilibratore del sistema neuro vegetativo, aiuta quando compaiono angosce, irritabilità, palpitazioni e tachicardia;  favorisce il sonno e controlla la pressione che tende a rialzarsi e l’ansia, potete assumerlo in Tintura madre,  30 gocce alla sera o  2/3 volte al giorno: mattino, primo pomeriggio e sera prima di dormire.

Passiflora:  va bene per il controllo delle vampate di calore, in più riduce l’ansia serale e favorisce il sonno

Usate la Tintura madre, 30 gocce per  3 volte al al giorno, oppure l’estratto secco 200 mg per 2/3 volte al giorno,

se i problemi di insonnia sono importanti si può abbinare alla

Valeriana: Tintura madre (radice: titolata in ac. Valerenici 0,4 mg/ml) 50 gocce per 2 volte al giorno

Infine

Cimicifuga: è una delle piante più utilizzate nel trattamento dei disturbi neurovegetativi e psichici della menopausa.
Contiene isoflavoni.
Conosciuta come erba medicinale sin dal lontano Medioevo cresce in Europa, Asia del nord, Siberia e Nord America.
Se ne raccomandava l’uso già nel settecento anche per indurre il travaglio e curare la dismenorrea.

Tintura madre: 20 gocce in poca acqua tre volte al giorno, lontano dai pasti;

Attenzione a non eccedere: un dosaggio eccessivo può provocare cefalee, vertigini, nausea, vomito, diarrea e dolori addominali, disturbi della vista e bradicardia

(*) Per il significato di Ipotalamo e Ipofisi vedere articolo: “la sottile violenza dell’apparire”di F.Zanchi

 

Posted in: Menopausa, Salute per la donna | Tagged: calore, Fiorenza Zanchi, fiori di bach, fitoterapia, menopausa, omeopatia, vampate
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