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Le trasformazioni della donna
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gravidanza

DOPO IL PARTO: RITROVARE L’EQUILIBRIO ARMONIZZANDO CORPO E MENTE

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Gustav Klimt Le tre età (particolare)
1905

di Fiorenza Zanchi

Il puerperio o quarantena, come veniva chiamato riferendosi alla durata di circa 40 giorni, va dal periodo del “post- partum”, che comprende le prime 2/3 ore dopo il parto, all’incirca sino alla comparsa della prima mestruazione.
In questi fatidici 40 giorni nel corpo della neo mamma si compiono innumerevoli trasformazioni.

Una rivoluzione ormonale: bassi…

Ad esempio crollano letteralmente ormoni, come gli estrogeni e il progesterone, che avevano raggiunto livelli altissimi per sostenere la gravidanza e che, tra l’altro, contribuiscono in modo determinante all’equilibrio dell’umore nonché alla rigenerazione dei tessuti e, in particolare, delle mucose genitali.
Questi ormoni, unitamente a numerose altre sostanze presenti nel sangue che influenzano metabolismo, impulsi nervosi e intero equilibrio psicofisico, rimarranno sregolati nel corso di tutta la quarantena lasciando la puerpera in balia delle loro fluttuazioni.

… e alti

D’altro canto si eleva molto la prolattina, un ulteriore ormone che, come ricorda il suo nome, favorisce la lattazione ma più in generale il così detto ” comportamento parentale” ovvero una disposizione psichica di completa disponibilità, capacità di attenzione e difesa nei confronti del neonato e in contrasto, un relativo disinteresse nei confronti di qualsiasi “stimolo” che non sia il bimbo.

Insomma una vera e propria rivoluzione nel corpo e nella mente, resa ancora più complessa e delicata dalla comparsa al centro dello tuo spazio vitale, in tutta la sua concretezza, di un nuovo essere che per di più è totalmente dipendente da te.

Non ce la farò mai!

Piangere per ogni nonnulla, dormire poco e male, percepire ogni più piccolo inconveniente o problema come enorme o impossibile da superare, alternare momenti di eccitazione con crisi di terribile scoraggiamento, temere che il bimbo pianga troppo o troppo poco, dorma o mangi troppo o troppo poco, abbia la testa troppo lunga o schiacciata, che il latte sia insufficiente o poco nutriente… sono solo alcune delle reazioni, dei timori e dei sensi di inadeguatezza che accompagnano questa vera e propria rivoluzione ormonale!
Spesso inoltre non si sa da che parte cominciare e, soprattutto, a chi appoggiarsi: chi non uscirebbe almeno un po’ “esaurita” da tutti questi cambiamenti? Un momento di depressione, di crisi, di smarrimento, di “paura di non farcela” è del tutto naturale.

e la sessualità?

Anche i rapporti sessuali fanno fatica a riprendere sia per la “disposizione psichica” avversa, legata al rialzo della prolattina, sia perché il corpo non è ancora pronto: in particolare le mucose genitali, a causa degli estrogeni bassi, sono sottili e facilmente infiammabili. Insomma, con buona pace dei compagni, in questa prima fase più che di eros c’è bisogno di coccole e accudimento! Naturalmente è solo questione di tempo. Anche questo passerà: generalmente è la ripresa della mestruazione che avverte del progressivo ritorno a un equilibrio di “donna” e non solo di “madre”.

Un tempo per ogni cosa

Inoltre specie se ci sono state
– episiotomia, lacerazioni, ematomi, emorroidi o, ancor più un taglio cesareo, si può far fatica a muoversi, a camminare a sedersi. Ma anche in assenza di queste complicazioni il solo
– rilassamento dei legamenti del bacino, dovuto alla gestazione, può rendere difficile e penoso camminare provocando: dolori sciatalgici, o fitte all’inguine o senso di peso e tensione dolorosa alla vulva
Ugualmente
– l’allentamento dell’articolazione del pube, così come l’eccessiva mobilità dell’articolazione sacro coccigea, che hanno permesso al bacino di allargarsi e consentire il parto, possono provocare dolori che aumentano camminando.
– Ii piano perineale che ha dovuto tendersi e rilassarsi, se non essere inciso, per consentire il passaggio della testina durante il parto, può dolere e ostacolare sia la posizione seduta che la deambulazione, oltre che la sessualità.

E’ perfettamente normale che tutte queste lesioni dolgano anche per parecchio tempo, a volte anche al di là dei quaranta giorni, ad es. possono volerci anche due-tre mesi prima che i legamenti e le articolazioni ritrovino il loro tono usuale: d’altronde ci sono voluti nove mesi di continua trasformazione per arrivare al parto, non c’è da stupirsi e non si può pretendere che in un tempo molto più breve tutto ritrovi nuovi equilibri e una nuova armonia.

Niente di più naturale che sentirsi a pezzi, dolorante, bisognosa di cure, protezione e sicurezza piuttosto che pronta ad affrontare questa nuova enorme responsabilità che senti sulle spalle!

Le tradizioni insegnano

Non a caso invariabilmente in tutte le tradizioni la “quarantena” era tenuta in altissima considerazione e rappresentava un periodo di particolare protezione e accudimento. Qualsiasi sforzo fisico era risparmiato alla puerpera: tanto era considerata fragile che in alcune tradizioni veniva persino imboccata, così come in altre era il marito ad accudirla completamente, mentre alle nonne spettava badare al bambino che le veniva portato solo per l’allattamento…la tradizione ayurvedica, antica medicina che viene dai Veda, tuttora incoraggia la puerpera a restare in casa ed essere completamente accudita e nutrita con cibi speciali particolarmente nutrienti e raffinati per le prime tre- quattro settimane dopo il parto: questo periodo è ritenuto importantissimo per assicurare un buon rapporto tra la madre e il bambino ma soprattutto per proteggere il delicato sistema nervoso della puerpera.

Possiamo tuttavia aiutare e accelerare il “ritorno alla normalità” favorendo attivamente i nuovi equilibri che si stanno instaurando.

Cosa fare?
E’ tassativa:
-Una casa organizzata e accogliente
-La presenza di un gruppo famigliare – marito, madre, sorelle, zie..- o di un’amica disposti ad aiutare, seguire appoggiare.
-Se possibile l’ostetrica di fiducia con cui si ha confidenza e ricca di competenze cruciali per alleviare momenti di crisi
-Un’alimentazione idonea a sostenere le energie in ricostruzione e quelle donate in caso di allattamento.
In generale l’ambiente fisico e umano che circonda la puerpera deve costituire una sorta di “guscio” protettivo capace di garantire le condizioni migliori per affrontare serenamente le trasformazioni in corso.

-Alcuni semplici esercizi che aiutino a restituire energia al corpo, riposare meglio, ripristinare una buona postura, prevenire prolassi e disturbi urinari

Gli esercizi per armonizzare corpo ed energia dopo il parto

di Pier Luisa Robecchi

Dopo il parto e nelle settimane che seguono, è importante aiutare il riposo e restituire energia al corpo. Per farlo è sufficiente eseguire semplici esercizi di buona respirazione. Infatti per la sua centralità funzionale sui tre diaframmi (pavimento pelvico o perineo, diaframma della gola e diaframma epigastrico) quindi anche sul perineo, una respirazione corretta può aiutare ad attivare i muscoli del tronco e perineali per ripristinare una buona postura e, se gli esercizi sono regolari e mantenuti nel tempo, evitare prolassi e disturbi urinari.

  • Sdraiarsi a terra, su di una superficie morbida, gambe piegate e sostenute sotto le cosce da un rotolo, cuscini o coperta arrotolata. Porre un cuscinetto sotto il capo, braccia lungo i fianchi, palmo mani rivolto verso l’alto, o mani appoggiate con dolcezza sulla zona dell’ombelico, chiudere gli occhi. Ascoltare per qualche minuto il proprio respiro naturale. Quindi inspirando lentamente e profondamente, sentire l’espandersi della zona ombelicale. Espirando Il contrarsi progressivo della stessa zona e il suo rientrare leggermente. Continuare per alcuni minuti, senza forzare. Quando ci si sente rilassate, immaginare che il respiro sia pura energia bianca splendente, che si diffonda a tutto l’addome, al basso ventre, al perineo, all’utero, lenendoli, rilassandoli, armonizzandoli.

 

  • Dopo aver tolto i punti dell’episiotomia, ripetere la stessa respirazione aggiungendo nella fase espiratoria, quando la zona ombelicale si contrae e rientra un poco, una leggera contrazione progressiva dei muscoli perineali. Vale a dire contrarre la vagina e l’ano risucchiandoli un poco verso l’ombelico. Trattenere per due o tre secondi, quindi inspirare lasciando espandere la zona ombelicale e rilassando progressivamente i muscoli perineali. Ripetere per alcuni respiri. Quindi ascoltare le sensazioni della zona.

 

  • Sempre sdraiate, gambe piegate, piedi paralleli poggiati a terra aperti quanto l’ampiezza delle anche, braccia lungo i fianchi. Espirando la zona lombare si appiattisce sfiorando il pavimento, il coccige si stacca leggermente da terra, i muscoli perineali e addominali si contraggono: trattenere per tre secondi il respiro e la contrazione muscolare. Ispirando lasciare con un movimento morbido che il bacino basculi in antiversione: la zona lombare riprende la sua naturale curva lordotica, il coccige si appoggia a terra. La contrazione periombelicale e dei muscoli del perineo si rilassa progressivamente.

 

  • Dopo dieci quindici giorni dal parto gli esercizi diventano più intensi.

 

  • Medesima posizione: dopo aver ripetuto la retroversione ed antiversione del bacino per alcune volte, espirando, facendo perno sui piedi, sollevare il bacino contraendo con maggiore forza i muscoli perineali e sentendo la zona ombelicale rientrare, mentre la colonna vertebrale si stacca dal suolo, vertebra per vertebra, sino all’altezza delle scapole. Trattenere per alcuni secondi, quindi inspirando ritornare a terra, avendo cura di percepire il movimento della colonna, vertebra per vertebra, appoggiarsi al suolo.

 

  • Medesima posizione iniziale: gambe piegate, piedi paralleli a terra, braccia lungo i fianchi, stendere il ginocchio destro e sollevare la gamba, mantenere per alcuni respiri. Ridiscendere in posizione iniziale e ripetere dell’altro lato.

 

  • Stendere a squadra le gambe verso l’alto, e descrivere dei piccoli cerchi con tutte e due gli arti uniti, prima da un lato e poi dall’altro. Durante l’esercizio aver cura di mantenere una leggera contrazione della vagina e dell’ano. Ascoltare l’impegno dei muscoli addominali.

 

  • A quattro zampe, peso diviso equamente sui quattro punti di appoggio, spalle rilassate che si allontanano dalle orecchie. Inspirando, muovere vertebra per vertebra dal coccige sino al capo, inarcando la colonna ad arco concavo. I muscoli dell’addome pur espandendosi rimangono attivi. Espirando contraendo i muscoli glutei, perineali e addominali, portare in retroversione il bacino ed accompagnare la colonna in arco convesso, rilassando il capo in avanti.

 

  • Sempre a quattro zampe, equilibrare bene il peso sui quattro arti, quindi stendere e sollevare in dietro l’arto destro, mantenere la posizione avendo cura di sentire la zona addominale controllata dall’impegno dei muscoli, le spalle rilassate che si allontanano dalle orecchie, e tutto il corpo ben equilibrato sui punti d’appoggio. Mantenere per tre o quattro respiri, quindi ritornare in posizione di partenza, rilassare ed eseguire con l’altro lato. Da 5 a 10 volte.

 

  • A quattro zampe, poggiare la punta dei piedi a terra e camminando con le mani assumere la posizione accovacciata. Se vi sono difficoltà a mantenere la posizione, allargare lo spazio di separazione fra i due piedi, e porre sotto i talloni un rialzo. Inspirare ed espirando risucchiare contraendoli l’ano e la vagina sino alla sua sommità. Inspirare rilassando progressivamente.

 

  • Preparare un rialzo con due o più coperte ben piegate, sedersi sul bordo anteriore del rialzo e stendersi a terra, in modo che tutto il bacino sia poggiato sulle coperte. Sollevare le gambe a squadra e mantenendo il corpo a terra rilassato, braccia lungo i fianchi, portare l’attenzione sul movimento di espansione della zona ombelicale durante l’inspirazione, ed alla sua contrazione con leggero rientrare durante l’espirazione. Mantenere da 5’ a 10’.

 

 

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DONNE, SESSUALITÀ, ETÀ DELLA VITA: LA GRAVIDANZA

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di Fiorenza Zanchi*

Un corpo che cambia

La gravidanza porta con sé un profondo mutamento della figura femminile: linee morbide, ricettive, arrotondate, modificano l’immagine corporea della neo mamma.
Nonostante la gioia dell’attesa e la meraviglia del potere creativo che le nuove forme esprimono non è facile accettare un corpo che cambia in modo così radicale allontanandosi inesorabilmente dall’ideale dominante di bellezza e sex-appeal sinonimi di magrezza e soprattutto, vero e proprio must, di “pancia piatta”.

Piacerò ancora?

Come non sentirsi inadeguate?
Come superare il timore di non essere più fisicamente desiderabili, di non attrarre più sessualmente il proprio compagno? E d’altra parte, come può vivere questo cambiamento il neo papà?

Imparare a “sintonizzarsi” senza insicurezze con questa fisicità che si espande, essere più che mai orgogliose di sé stesse è il segreto per non mettere a rischio la propria autostima e acquistare il senso di una nuova bellezza. Il corpo certo non è più quello di prima e a volte puoi sentirti grossa, pesante, impacciata…

Parola d’ordine: star bene con sé stesse

Tuttavia il “trucco” c’è. Non fermarti a pensare a ciò che eri o a confrontarti con modelli esterni, concentrati invece sulla tua nuova identità e originalità:
-valorizza le parti che acquistano in bellezza, come il seno, la pelle, i capelli, le unghie..
-utilizza indumenti comodi ma capaci di sottolineare la tua femminilità e..
-mostra con orgoglio il grande potere creativo che, innegabilmente, è in te.
Non lasciarsi coinvolgere e impressionare dalle immagini e dagli stereotipi del “magra è bello” è il passo fondamentale per superare i momenti difficili.

Insomma: star bene con sé stesse, facendo tutto ciò che piace e aiuta a sentirsi meglio. Percepirsi positivamente, accettare le trasformazioni in atto sentendosi a proprio agio, piene dell’esperienza che si sta vivendo, curiose dei cambiamenti che si verificano, pronte a sperimentare anche nuove sensazioni e nuove dinamiche nella vita sociale così come in quella privata e nel rapporto con il compagno.

Allora la gravidanza non solo non è una limitazione alle attività quotidiane né tanto meno un ostacolo alla sessualità e al rapporto con il partner, ma diviene un vero e proprio “territorio” di scoperta, di incontro, di conoscenza.

Un nuovo sex appeal

Questo “nuovo” corpo, così turgido e femminile è anche più che mai sensibile agli stimoli anche più tenui.
Non a caso i sondaggi epidemiologici rivelano che esiste un miglioramento spontaneo dei rapporti sessuali durante la gravidanza, in un numero statisticamente rilevante di coppie e fin dai primi mesi di gestazione. Ciò è probabilmente dovuto alla vera e propria inondazione ormonale cui va soggetta la neo mamma, in grado di incidere anche sulla sua sessualità.
Nelle mammelle così come negli organi genitali, circola più sangue e tutti i tessuti sono al massimo delle loro potenzialità percettive. Proprio per questa particolare disposizione fisica spesso il desiderio sessuale aumenta ed il rapporto può divenire molto più soddisfacente di prima. Anche la mutata forma del corpo esercita un nuovo sex appeal, spinge alla ricerca di nuove posizioni e funge così da stimolo alla fantasia.

Superare i tabù

Non a caso indagini rivelano che è molto bassa la percentuale di uomini che tradisce la moglie durante la gestazione, mentre sono molti quelli che si sentono attratti e affascinati dal corpo gravido che cresce: così profondamente e pienamente femminile.
Sono quindi solo vecchi tabù o infondate insicurezze che possono ostacolare una possibile vera e propria “rivitalizzazione” della vita sessuale.
L’unione della coppia può trarne giovamento ed anche la profondità e la soddisfazione del rapporto.

Fondamentale è che tu per prima ti guardi con piacere e scopra la nuova armonia che vai acquistando per poterla cogliere e comunicare a chi ti circonda.

Facciamo male al bimbo?

Il timore che fare l’amore sia pericoloso per il bimbo o per l’andamento della gestazione è un altro ostacolo alla serenità della vita sessuale in gravidanza.
In realtà è infondato: non c’è alcun rischio di infastidire il bambino e meno ancora di ferirlo, “contaminarlo” o infettarlo: è ben chiuso e protetto all’interno dell’utero e del suo sacco amniotico, dove è praticamente irraggiungibile!

Al contrario i rapporti sessuali vissuti con tenerezza e reciproca soddisfazione non possono che giovare, oltre che a mamma e papà, anche al bimbo che certamente percepisce un accresciuto benessere. Un buon rapporto sessuale migliora infatti l’equilibrio psico-fisico della gestante: il respiro diviene più ampio e profondo, la circolazione più libera e piena, maggiore è l’equilibrio ormonale, la digestione più rapida ed efficace… tutto ciò si comunica al feto sotto forma di messaggi bio-umorali positivi.

Controindicazioni e…

Dovrai limitare gli incontri con il compagno solo nel caso di una tendenza accertata all’aborto o al parto pretermine.
Il rapporto sessuale infatti può aumentare l’attività contrattile dell’utero e facilitarne la dilatazione grazie alla presenza nel liquido seminale maschile di particolari sostanze chiamate prostaglandine.
Queste sono in grado di influire proprio sul muscolo uterino e sul rilasciamento della cervice (collo dell’utero).
Per fortuna tale effetto si può verificare solo se esistono le adatte condizioni cioè se già l’utero tende a contrarsi spontaneamente e la cervice a rilasciarsi anzi tempo, come nel caso di minaccia di parto pretermine o, nel primo trimestre, di minaccia d’aborto. In assenza di condizioni patologiche non vi è alcun rischio di aborto o travaglio anticipato.
Anche qualche contrazione in più dopo un rapporto è assolutamente fisiologica e basta qualche minuto di rilassamento e di respirazione tranquilla perché l’utero si acquieti.

Benefici

Se poi si avvicina il termine della gestazione ( 38a-40a settimana) questa capacità di far aprire e contrarre l’utero, propria delle prostaglandine contenute nello sperma, diventa addirittura positiva perché, essendo ormai il momento propizio, può facilitare l’insorgenza e l’andamento del travaglio.

In alcune tribù africane è ritenuta “terapeutico” e viene consigliato alla gestante, vicina al termine dei nove mesi, di incrementare l’attività sessuale, per stimolare le contrazioni e garantire un buon andamento del parto in modo piacevole e del tutto…naturale.

Quale metodo di “parto pilotato” potrebbe infatti essere migliore?

 

 

 

 

 

 

*liberamente tratto da: “Avere un figlio” – G.Cella/F.Zanchi – Fabbri ed. ‘03

Posted in: Eros, Eros e bellezza | Tagged: acquistare bellezza, armonia, attrazione, coinvolgere, corpo che cambia, creatività, Dott.ssa Fiorenza Zanchi, femminilità, Fiorenza Zanchi, gravidanza, identità, indumenti comodi, lieee morbide, modelli esterni, mutamento, originalità, pelle, potere creativo, rapporti, seno, sessualità, stare bene, valorizzare le parti

Donne e sessualità, di Fiorenza Zanchi

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greenLa sessualità è un aspetto centrale della vita che emerge sovente nel corso della visita ginecologica, ricco di infinite sfaccettature che uniscono corpo e psiche, vissuti personali e contesto culturale, ambiente, educazione, età…

Tante domande emergono nella mia pratica quotidiana dalle esperienze che le donne raccontano. Ecco alcuni esempi.

  • Momenti di crisi nell’erotismo con il partner che spesso accompagnano la menopausa, età di grande trasformazione della vita femminile: “dottoressa non ho più desiderio, cosa mi succede? Cosa posso fare?”
  • Disorientamento per l’instabilità del desiderio sessuale legata alla, poco conosciuta e ancor meno considerata, relazione tra Eros e fasi del ciclo mestruale: “in certi momenti non ho voglia, non ce la faccio proprio, cosa c’è in me che non va?
  • Frustrazione generata dall’ ignoranza dei tempi necessari alla risposta sessuale femminile, che “preliminari” troppo spesso frettolosi, trascurano: “per lui è facile, lui è subito pronto, ma io non riesco.”
  • Dubbi, specie nelle giovanissime, nei confronti della “normalità” dei propri genitali (forma, dimensione e simmetria delle grandi e piccole labbra, pigmentazione, distribuzione dei peli..), alimentati da interi siti che additano la vulva ideale, radicando il timore di essere sbagliate, carenti, sproporzionate, suscitando sensazioni di inadeguatezza, timore di non piacere o di “deludere” il partner :“dottoressa, ma sono normale?”
  • Timore di disturbare o nuocere al bambino, facendo l’amore durante la gravidanza…“ ma non gli farò male? La gravidanza non ne risentirà?”

Poco a poco vorrei affrontare insieme a voi le diverse problematiche, accompagnando le donne di ogni età.
Nelle prossime settimane, troverete, quindi, alcuni aggiornamenti su questi temi.
Intanto, se avete domande, dubbi, esperienze da raccontare, scrivetemi.
Sarò lieta di aiutarvi a sviluppare ciò che vi sta a cuore.

Local Input~ Legs in bed // // **FOR NATIONAL POST USE ONLY - NO POSTMEDIA** UNDATED -- infidelity cheating spouse man woman wife husband couple together sex cuddle cuddling intimacy CREDIT: GETTY IMAGES/THINKSTOCK (FOR NATIONAL POST USE ONLY)/pws na012015-women

 

 

Posted in: Eros, Eros e bellezza | Tagged: calo desiderio, desiderio, genitali, gravidanza, inadeguatezza, menopausa, mestruazioni, preliminari, sesso, sesso in gravidanza

Bellezza della pelle: provate i cosmetici personalizzati con i fiori di Bach, di Fiorenza Zanchi

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ceam
E’ possibile sentirsi bene nella propria pelle e migliorarne l’aspetto
personalizzando la crema di bellezza?

Si, almeno secondo gli insegnamenti di alcuni studiosi dei Fiori di Bach(*) e l’esperienza di chi li ha messi in pratica.

A partire dall’osservazione dell’aspetto e dunque delle specifiche esigenze che la propria epidermide, di volta in volta, a seconda dell’età, della fase del ciclo mestruale, dello stress, di eventuali gonfiori o arrossamenti, della stagione, dell’ora del giorno o della notte… manifesta.

Per provare a realizzare il “proprio” cosmetico, iniziate predisponendo un piccolo
set come descritto sotto:

Gli ingredienti per la crema

  • un vasetto da 30ml circa, possibilmente di vetro scuro e con coperchio che chiuda bene
  • qualche spatola di legno per mescolare (ma bastano anche degli stuzzicadenti lunghi) e, fondamentale,
  • i fiori di Bach scelti di volta in volta

e, come supporto,

  •  l’abituale crema utilizzata (preferita e/o consigliata dal dermatologo) o,  se si vogliono ridurre al minimo le “interferenze” esterne, una buona crema base naturale.

Osservando bene la vostra pelle, per individuarne le problematiche, deciderete quali fiori aggiungere alla porzione di crema, che avete nel frattempo travasato nel vasetto da 30 ml.

Versate 3 gocce per ogni estratto floreale scelto (1 goccia di essenza per ogni 10ml di crema) per un massimo di 7 fiori a preparazione(**)

Una volta aggiunte le gocce di fiori alla crema, sarà necessario mescolare molto accuratamente con la spatola di legno, per emulsionare bene.

Preparandone piccole quantità potrete, di volta in volta, fare una nuova “composizione” seguendo le specifiche esigenze del momento e così avere sempre un prodotto fresco e “aggiornato”.
In ogni caso queste creme, ben tenute e conservate in frigo, si mantengono circa 6 mesi.

Essendo un cosmetico naturale, senza conservanti, è importante usare molta igiene nel preparare la crema per non farla deteriorare velocemente, per lo stesso motivo è meglio usare sempre la spatola per prelevare la crema dal vasetto.

La crema così composta va utilizzata 2 volte al giorno.

Quali fiori aggiungere?

Vediamo allora alcuni tra i fiori che si possono adoperare per le problematiche più comuni (**) che incontro come ginecologa ma, se si prenderà confidenza con questi rimedi, sarà possibile ampliare molto le possibilità di personalizzazione, scegliendo tra tutti i 38 fiori di Bach, in base alle proprie esigenze.

– Acne giovanile:
in questo caso, se la pelle è grassa e untuosa, come supporto potete usare, invece della crema, un gel di estratto fresco naturale di Aloe Vera ( va consumato entro 1 mese) a cui aggiungerete, sempre per 30 ml., 3 gocce di ognuno di questi fiori:

– Crab Apple (disinfetta, purifica, disostruisce)+ Vervein (antiinfiammatorio)+ Star of Bethlem (combatte traumi, ulcerazioni, ferite e favorisce l’azione dei fiori) +

se le lesioni acneiche sono molto gonfie, tese, irritate e fastidiose

– Vine (antiinfiammatorio/drenante)+ Beech (irritazione/prurito)+ Walnut ( favorisce il cambiamento e aiuta nei cambiamenti anche ormonali)+

se prevale lo squilibrio ormonale, come in fase premestruale, PCOS, stress prolungati…

– Sclerantus ( problemi a comparsa ciclica/ instabilità)

– Pelle e menopausa:
con la menopausa, a causa dei cambiamenti ormonali, la pelle può essere particolarmente secca; il “tono” del tessuto sottocutaneo inizia a diminuire, in questo caso usate la crema o, specie se utilizzate la preparazione per il corpo, questa può essere sostituita dall’olio di mandorle. Aggiungete:

Hornbeam (combatte perdita di tono e flaccidità, stimola il tessuto connettivo) +Walnut (protegge dagli agenti esterni)+ Crab Apple (purifica)+

se c’è molta stanchezza e perdita di energia

Olive, Centaury, Clematis (tutti forniscono apporto energetico, aggiungerne 1,2 o 3 a secondo dell’età o dello stato di esaurimento) +

Star of Bethlem (per appianare le rughe, combatte la retrazione fibrosa)+

Elm (tonificante) +

Honeysuckle (allontana dal viso il “peso” del passato)

– Gravidanza e smagliature:
il particolare equilibrio ormonale della gravidanza può favorire il formarsi delle così dette “smagliature”, ovvero quelle strisce di colore rossastro traslucide (Striae rubrae) che sovente si formano con il procedere della gestazione (ma non solo, anche quando, ad es., si ingrassa o si dimagrisce troppo) via via che la cute si distende.
Appaiono come dei veri e propri “strappi” del tessuto.
Sono inizialmente molto evidenti ma man mano, dopo il parto, si attenuano, diventando sottili strisce bianco perlacee (striae albae) dove l’infiammazione lascia il posto all’atrofia.

Aggiungete alla crema per il corpo o all’olio di mandorle:

Star of Bethlem (per il trauma dello “strappo) + Walnut ( per correggere lo scarso adattamento al cambiamento ormonale) +

Hornbeam (per donare elasticità e tono) + Elm (migliora l’elasticità e dona energia) + Olive (combatte lo stress dei tessuti)+

Chicory ( combatte ritenzione idrica e congestione)(***)

(*)Metodo terapeutico a base di estratti floreali ideato dal dott. Edward Bach

(**) materiale tratto dai miei appunti delle lezioni di R.Orozco e dal suo libro “Manuale per l’applicazione locale dei Fiori di Bach” ed. Centro di Benessere Psicofisico 2003

(***)per maggiori informazioni/studi/ricerca sulla floriterapia si può visitare il sito: www.sedibac.org; 

Posted in: Eros e bellezza, Ginecologia, Salute per la donna | Tagged: acne, cosmetici naturali, crema, Fiorenza Zanchi, fiori di bach, gravidanza, menopausa, mestruazioni, pelle, smagliature

Rinnovarsi al femminile: cambiamo vita! di Fiorenza Zanchi

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Pregnancy and motherhood-pregnant woman doing yoga

2015. Voglia di cambiare, desiderio di trasformarsi, di iniziare una “vita nuova”…
Il tema del rinnovamento si fa strada spesso dentro di noi, soprattutto all’inizio dell’anno e coglie tutti gli ambiti della vita: psicologico, emotivo, intellettuale, fisico, sociale, individuale…
È un tema profondamente analogo a una funzione che appartiene fisiologicamente alla “dimensione donna” la

– gestazione/maternità  che permette, appunto, di generare vita nuova, di trasformare un piccolo seme in un nuovo individuo.

Non si dice con perfetta analogia: concepire una nuova idea/ sentimento/ progetto… che a sua volta, dovrà successivamente essere accolto, sviluppato,“gestito” e infine, messo nel mondo, “partorito”?

Maternità: il vuoto che crea

Ma come cambiare?
Nel “modello maternità” la trasformazione inizia in una dimensione accogliente, ricettiva, “yin”, come indica la medicina tradizionale cinese.

Una dimensione capace di “fare il vuoto”. Prima perché l’ovocita accolga dentro di sé lo spermatozoo e il concepimento possa avvenire, poi per far si che  l’utero accolga al suo interno l’uovo fecondato(annidamento) e lo sviluppo della “vita nuova” si possa compiere.

Inizia con l’acqua …

Capace di “fare vuoto” proprio come l’acqua, uno dei simboli centrali del femminile creativo, con la sua flessibilità, sempre fedele a sé stessa, “grande madre”originaria della vita.

L’acqua è in grado di accogliere, fare spazio, adattarsi a ogni forma senza perdere la sua forma.
Non per niente aumenta fin dall’inizio della gravidanza nel corpo materno e insieme a lei  aumenta notevolmente la funzionalità dell’organo che ne rappresenta il centro di controllo fondamentale, il rene.

Nella donna gravida

-il volume plasmatico aumenta fino al 40%, e tutti i liquidi corporei aumentano, la gestante ha complessivamente

– circa 6-8 litri di acqua in più che accumula sino a circa il settimo- ottavo mese di gestazione.

-la funzionalità renale aumenta del 25-30% ed inizia a sua volta a diminuire verso il settimo – ottavo mese di gestazione

 La voce delle tradizioni

Proprio nei reni, la medicina tradizionale cinese colloca l’energia primigenia e sottolinea il suo legame con le acque primordiali creatrici, con una dimensione “liquida” capace di  trasformarsi, matrice di tutte le forme.
E chi, più della donna gravida, si appresta a ridestare in sé l’energia ancestrale, per generare ancora una volta la vita?

Ma non è tutto: il rilassamento e la flessibilità della dimensione creativa sono così essenziali,  che nel “modello materno” un altro fenomeno contribuisce ad accentuare questa dimensione di recettività accogliente insieme all’aumento dell’acqua e della funzionalità renale: la presenza del progesterone, ormone che in gravidanza cresce moltissimo, favorendo quiete e recettività.

–Il progesterone è un ormone, cioè una sorta di messaggero chimico, prodotto dall’ovaio e normalmente presente nella seconda fase del ciclo mestruale.

-Stimola le ghiandole presenti nella mucosa che riveste la cavità dell’utero (endometrio), rendendole ricche di liquidi e nutrimento (fase secretoria), necessari per preparare le condizioni adatte all’annidamento dell’eventuale uovo fecondato.

-Se la gravidanza non si instaura il progesterone scompare.

-Correlato ad esso è infatti il proseguimento della gestazione: se vi è una cattiva produzione di questo ormone da parte dell’ovaio, la gravidanza si interrompe e per limitare questa possibilità, già al terzo mese, la placenta stessa lo produce.

-Il progesterone garantisce, infatti, lo stato di quiete, di rilassamento, di immobilità passiva della fibra muscolare uterina che per effetto della sua azione non può contrarsi.

– Il progesterone inizia a diminuire e a perdere importanza funzionale verso il settimo-ottavo mese.

Imparare a “fare il vuoto”

Dunque parole d’ordine per dare il via al cambiamento, sono: rilassamento, flessibilità, recettività.

Permettersi qualche spazio per sé stesse in più, “lasciarsi andare”/ fidarsi, accettare che l’avvenire possa essere anche imprevedibile, i ritmi della vita discontinui, avere pazienza.

Stress, programmazioni, calcoli, pianificazioni, rigidità, necessità di avere tutto sotto controllo… “riempiono”, innescano un processo controcorrente rispetto al “fare il vuoto” necessario per concepire, per favorire i processi fisiologici della gestazione.

In questo senso, non facilitano né la creatività, né la fertilità né, in generale, il buon andamento delle “gestazioni”…

...ma terminare con il fuoco

Altra cosa è la fase finale della gestazione, quando è necessaria  una dimensione che deve invece riuscire a “mettere al/nel mondo”.

Occorre, allora, il coraggio di buttare fuori ciò che è cresciuto dentro, di dividere. Serve dunque una forza tutt’altro che rilassata e recettiva ma al contrario, “assertiva”, attiva, focosa, in movimento, “Yang”.

Una sorta d i“fuoco bruciante”, energia capace di separare, che permette il parto e la nascita.

Non a caso l’atto finale della gestazione, la liberazione di una  nuova individualità, viene sovente espresso con immagini di fuoco, di movimento, di autodeterminazione, maschili, yang appunto.

Così in India, la mitologia di Visnu racconta:

“L’essere supremo, sotto forma di acqua, a poco a poco raccolse ed accumulò in sé un’energia incandescente, poi nella sua forza sterminata decise di produrre nuovamente l’universo”(Matsya Purana, CLXVII, 13-25)

In altre culture, come quelle latino americane, questo simbolismo viene addirittura attualizzato accendendo il fuoco nella camera della partoriente o facendole indossare i pantaloni del marito al contrario!(B.Jiordan-“la nascita in quattro culture” ed. Emme-Mi ‘84)

Tra il quinto e il settimo mese di gestazione

– l’acido cloridrico, vero e proprio “fuoco dello stomaco”, aumenta e si inizia a digerire meglio o, addirittura, ad avere i “bruciori di stomaco”

– la cistifellea che era ipotonica e rallentata, lavora meglio

– la funzionalità del fegato migliora, anzi, viene via via alimentata anche dalla placenta che incrementa alcune sintesi epatiche.

-il fibrinogeno, fattore che, come un vero e proprio “fuoco”, permette al sangue di coagulare, aumenta, al termine della gravidanza, fino a valori del 50% superiori a quelli rilevabili fuori gravidanza.

Ma soprattutto tra la 34-36° sett

– l’acqua, inizia a decrescere e la funzionalità renale a diminuire, così come il progesterone, mentre, dall’altra parte aumentano gli elementi di “fuoco/attività”:

– gli estrogeni, ormoni normalmente prodotti dall’ovaio che prevalgono nella prima metà del ciclo mestruale e

– la contrattilità muscolare, da essi favorita, che infatti man mano cresce sino all’apice del travaglio di parto.

Dall’acqua, al fuoco: il segreto di ogni nuova vita

Dunque è una acquosità iniziale recettiva, accogliente, yin/femminile, in cui progressivamente si accumula  una forza attiva, focosa, in movimento, yang/maschile, che alla fine libera la “nuova creazione”.

Il “modello maternità” insegna, occorre “concedersi” un po’ di tempo per mettersi in ascolto: è già dentro ogni donna, al dì là del piano fisico, in cui non si esaurisce, né trova la sua unica espressione, proiettandosi invece in ogni ambito della sua dimensione creativa.

Gli AIUTI NATURALI per favorire la RECETTIVITA’/FERTILITA’

Fiori di Bach

In un flaconcino di vetro scuro da 30 ml munito di contagocce, mettete 4/5 di acqua oligominerale + 1/5 di cognac +3gtt di ognuno dei seguenti rimedi

Star of Bethlhem

Scleranthus

Rock Water

Impatiens

Pine

Walnut

Prendete 4 gtt di fiori  x 4 volte al giorno x cicli di 2/4 mesi

Fitoterapia

Agnocasto TM:  prendete 30gtt x 3 volte al giorno per cicli di 2/4 mesi

o

Agnocasto estratto secco: prendete 1 cps  x 1 volta al giorno x 2/4 mesi

COSA NE PENSI?

PRO

1- Da: MARINO NIOLA-Siamo tutti Madri.Repubblica 24.1.’14

“… Come e perché il concepimento sia diventato una pratica trasversale, che va al di là dei sessi, dei generi e dell’ età, lo racconta la genetista britannica Aarathi Prasad in Storia naturale del concepimento. Come la scienza può cambiare le regole del sesso. .. la tesi di Prasad è che … la fecondazione assistita sta progressivamente mettendo fuori gioco il pensiero unico della maternità. Quello che dalla notte dei tempi considera la donna il solo essere concepito per concepire. Un’ incubatrice ambulante. Una portatrice passiva. .. . specchio di una natura e di una società entrambe immutabili, che assegnano le parti una volta per tutte.

… negli Stati Uniti a nascere in laboratorio è un bambino su cento. E in Inghilterra addirittura uno su cinquanta. … Perché la natura ha smesso di essere la custode unica e inflessibile dei limiti ultimi dell’ agire umano.

… in Australia (2008 ndr) gli scienziati del Dipartimento di medicina del New South Wales, hanno creato il primo utero artificiale servendosi di un oggetto comunissimo ed economicissimo come un contenitore di plastica…”

CONTRO

2-Da: Articolo 117 del regolamento
Cristiana Muscardini (ECR)

Interrogazioni parlamentari 17 marzo 2014

Parlamento Europeo

“La genetista britannica AarathiPrasad scrive nel suo saggio «Storia naturale del concepimento. Come la scienza può cambiare le regole del sesso» che con la scienza sarà possibile fare figli senza ricorrere al sesso e senza dovere portare avanti la gestazione, grazie all’utilizzo di un «utero artificiale esterno». Un’ipotesi che fa rabbrividire al solo pensiero, portata avanti con furore ideologico dalla scienziata sostenitrice dei «parti verginali», secondo cui «i ruoli sessuati assegnati in base al genere sono stati usati per opprimere le donne e giustificare i pregiudizi contro gli omosessuali.» La ricercatrice Hung-chingLiu della CornellUniversity di New York sta già lavorando alla costruzione di un utero artificiale esterno e alla creazione di ovuli e spermatozoi artificiali. Ma che umanità può avere la persona, se è frutto di una creazione artificiale e non dell’amore di due genitori? Comprendiamo gli aiuti della scienza alle coppie che non possono avere figli, ma qui si sta andando molto oltre: si sta prefigurando un mondo in cui a dare la vita non sarà più la natura ma le macchine, in cui la nascita di bambini e bambine sarà determinata in laboratorio con un’eugenetica non lontana dal programma nazista Aktion 4.”

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Posted in: Gravidanza, Salute per la donna | Tagged: acqua, Fiorenza Zanchi, fiori di bach, fitoterapia, fuoco, gravidanza, maternità, progesterone, rinnovamento
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