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Cibo e Benessere

A TAVOLA: INSIEME C’È PIÚ GUSTO!

Posted by carlab on 31 Dicembre 2022 | Leave a response
pasto in famiglia

In questo periodo festivo incontrarsi attorno alla tavola apparecchiata è una tradizione irrinunciabile. Un momento che ci conduce a riflettere sul valore di mangiare insieme, opportunità che nella quotidianità è sempre di più trascurata.

Desideriamo augurarvi che nel nuovo anno l’occasione di mangiare sia per voi un momento piacevole di rigenerazione, scambio e scoperta.     

Riscopriamola insieme, con la guida di bambine e bambini che hanno condotto il progetto “A tavola: insieme c’è più gusto!   

Riscoprire il gusto di mangiare insieme

Vivere il momento del pasto e la preparazione del cibo come opportunità per stare insieme, godere il piacere di mangiare e nel contempo reinventare regole per un galateo che conduce a un futuro più sostenibile per l’ambiente, la salute e le risorse umane. Sono questi gli obiettivi del progetto “A tavola: insieme c’è più gusto!”, sviluppato in dodici scuole primarie della Valtellina con il sostegno di Magia Verde Onlus, Ersaf, Regione Lombardia e il contributo di alcuni produttori locali. Fra questi la Latteria di Chiuro, che ha supportato fin dall’inizio il percorso e l’ha seguito passo dopo passo, partecipando attivamente alla sua organizzazione.

Una opportunità unica trascurata

Gli esperti del comportamento alimentare parlano di “destrutturazione del desco” un fenomeno in continua crescita, legato alla progressiva perdita di rilevanza del momento di condivisione dei pasti, in famiglia e a scuola. Si mangia troppo spesso rapidamente, distrattamente. A scuola, la mensa offre frequentemente ambienti rumorosi, tempi ristretti, pietanze servite senza prestare attenzione, creando disagi a insegnanti e studenti.

In famiglia si sta a tavola e davanti al televisore acceso; utilizzare il cellulare per leggere, o telefonare, durante i pasti è una consuetudine. Raramente i famigliari mangiano contemporaneamente, a causa di differenti ritmi e orari di lavoro. L’uso di cibi preconfezionati è un’abitudine consolidata e rischia di impedire ai giovani di acquisire le competenze fondamentali per scegliere e trasformare il cibo.

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bambini a tavola

La tavola apparecchiata come occasione di apprendimento

Diverse ricerche mostrano che consumare i pasti con attenzione, in un ambiente curato, seguendo ritmi regolari e contribuire attivamente alla preparazione del cibo e all’allestimento della tavola, rappresenta, durante l’accrescimento, un fattore di protezione che favorisce la prevenzione dei disturbi del comportamento alimentare. I bambini che godono di questa opportunità hanno un’incidenza inferiore di sovrappeso e di altri problemi legati a una alimentazione squilibrata.

Secondo i ricercatori, un contesto curato per i pasti è infatti collegato a una maggiore attenzione nei confronti del cibo di qualità. Allo stesso tempo, rappresenta un’ opportunità di apprendimento, perché attiva quei canali di percezione sensoriali ed emotivi importanti per memorizzare gli ingredienti e le combinazioni e sviluppare la memoria del gusto. Proprio per questo aiuta a regolare fame e sazietà, che viene compromessa quando si mangia senza attenzione.

Non solo: prendere parte all’allestimento della tavola e al pasto con interesse e attenzione, in un’atmosfera emotivamente stimolante, consente di focalizzare, riconoscere e replicare, le pratiche di sostenibilità necessarie per scegliere e preparare cibi rispettosi dell’ambiente e della salute.

mangiare gli spaghetti

Un nuovo galateo per formare un gusto sostenibile

Alla luce di queste riflessioni è nato il progetto “A tavola: insieme c’è più gusto!”. Durante il percorso, bambine e bambini, guidati dai loro insegnanti, hanno riscoperto alcune regole del galateo tradizionale per reinventarle nella chiave di lettura della sostenibilità. 

Un galateo da vivere senza formalità, con tante esperienze diverse, da scuola a scuola. Accanto alle pratiche per prevenire gli sprechi, concentrandosi, in particolare, su acqua e pane, alcuni gruppi di bambine e bambini hanno realizzato esperienze per rendere più bella la tavola della mensa, per sé e per i compagni. Altri gruppi sono andati alla scoperta della frutta di stagione del territorio, per imparare a gustarla, e hanno sperimentato nuovi ingredienti per merende gustate con tempo e attenzione. 

Tutti i partecipanti si sono poi cimentati nella creazione di filastrocche e immagini per documentare i loro percorsi, che un regista e un musicista hanno riassunto creando un video.
Ringraziamo di cuore tutti i partecipanti per il loro impegno e concludiamo con le parole di bambine e bambine di una delle scuole che hanno preso parte al progetto, augurandoci che siano di auspicio per consolidare le pratiche di sostenibilità nel nuovo anno. 

A tavola insieme sarà più bello stare se il galateo imparerai a rispettare. Con cura e collaborazione si può migliorare ogni situazione.

Posted in: Cibo e Benessere, Suggerimenti | Tagged: amore, buone abitudini, cibo, convivialità, educazione, galateo, salute, tavola

FAME “NERVOSA”, QUANDO IL DESIDERIO DI MANGIARE DIVENTA INVADENTE

Posted by carlab on 2 Dicembre 2022 | Leave a response
fame ervosa

Le giornate si accorciano, le temperature si abbassano e in questo periodo capita più frequentemente del solito di avere il desiderio di mangiare fuori pasto. Succede, per esempio, che la sera, dopo cena, i dolci esercitino un’attrazione irresistibile. Anche durante i pasti veri e propri, talvolta ci coglie una voracità che ci spinge a mangiare più di quanto riterremmo necessario. I sensi di colpa non aiutano. Meglio imparare a conoscere, accettare e guidare questi momenti.

Fame: amica o nemica?

Dal punto di vista fisiologico la fame è un’alleata: regola l’assunzione di cibo, garantisce la sopravvivenza e fin dall’inizio dell’esistenza rappresenta una guida importante per il nostro equilibrio. In passato avevamo difficoltà a soddisfarla per mancanza di cibo, e ancora oggi, in molte aree geografiche del pianeta, la lotta “contro” la fame è legata alla scarsità, emergenza all’origine di gravi carenze.
Nella civiltà dei consumi, questa sensazione vitale sembra invece essere influenzata da una eccessiva disponibilità di cibo, che insieme allo stress e alle emozioni che ne derivano rendono difficile regolare il bisogno fisiologico di nutrirci.
Noi donne, in particolare, soggette ai cliché della moda, tendiamo a sentirci perennemente a dieta e conviviamo con una sensazione di fame latente. Dopo pasti frugali, a base di ingredienti che riempiono con poche calorie e dovrebbero “combattere la fame”, ci lasciamo travolgere dalle “tentazioni”. Ci capita, per esempio, di mangiare cioccolato e altri dolci senza riuscire a darci un limite. Oppure di attingere copiosamente alla tavola domestica quando compaiono piatti molto appetitosi, che riteniamo inadatti al nostro regime e vorremmo riservare ai famigliari. Poi i sensi di colpa ci conducono ed espiare, tornando a una frugalità talvolta eccessiva.

fame nervosa 2

Circoli viziosi

Occorre ammetterlo: superare questi circoli viziosi non è facile. Razionalmente sappiamo bene che è meglio non abusare di alcuni cibi e consumare pasti equilibrati e regolari. Ma la fame è guidata prima di tutto da meccanismi istintivi, che non partono dalla testa.
Quando abbiamo mangiato poco, per esempio, e ci coglie improvvisamente il desiderio di dolci, dovremmo domandarci se il pasto che abbiamo fatto era adeguato alle nostre esigenze. Quando apriamo una scatola di biscotti con l’intento di assaporarne un paio e lo svuotiamo interamente senza riuscire a fermarci, il più delle volte non è una questione di mancanza di forza di volontà, come tendiamo a credere. La fame che ci coglie, infatti, può essere il frutto di una sorta di tempesta ormonale, legata all’assunzione del dolce, a cui è ben difficile resistere.
Va poi aggiunto che nella maggioranza dei casi ai meccanismi fisiologici, poco controllabili, si aggiungono le emozioni. Spesso il cibo diventa un mezzo per lenire lo stress, il senso di vuoto di una giornata troppo faticosa, il disagio legato a conflitti e insoddisfazioni.

Non combattere “contro” la fame, ma imparare a conoscerla

Mangiare per contrastare i disagi, di natura fisica o emotiva, fa parte della nostra natura umana. Invece di provare a combattere questo comportamento con forza di volontà e sensi di colpa, aiuta provare a sviluppare nuovi comportamenti e strategie, che rendano più facile prevenire i disagi responsabili di una fame apparentemente immotivata, o comunque ci insegnino a riconoscerli, quando si verificano, e a guidare le nostre reazioni per attenuarli.

 

fame nervosa 3

Alcuni accorgimenti per regolare la fame

Non esistono ricette valide per tutte e se il disagio provocato dai cosiddetti “attacchi di fame” è elevato occorre cercare un aiuto esterno. Nel suo libro Mindful Eating la studiosa del comportamento alimentare Jan Chozen Bays suggerisce alcuni accorgimenti.

1. Rigenerazione e rilassamento

Quando tornate dal lavoro, soprattutto se trafelate e stressate, prima di mettervi in cucina o a tavola, stabilite un breve rituale di rilassamento. Cambiate i vestiti, lavatevi, e praticate una sequenza di respirazione, meglio ancora se accompagnata da qualche esercizio fluido che vi aiuti a sciogliere le contratture muscolari ispirandovi, per esempio, allo yoga.

2. Pasti curati e appaganti

Non seguite diete restrittive. Cercate di fare pasti completi e appaganti, con ingredienti graditi, vari, che comprendano cereali e ortaggi abbinati a una fonte di proteine come legumi, latticini o uova.

3. Attenzione e piacere

Mangiate con attenzione, in un luogo confortevole e comodo, senza fare contemporaneamente qualcosa d’altro, per esempio guardare il televisore o il cellulare. Concentratevi su ciò che mangiate, con tutti i sensi, godendo dal piacere che ne deriva.

4. Tempo e calma

Dedicate almeno venti minuti ad ognuno dei pasti principali. Lasciate sul tavolo le posate fra un boccone e l’altro, per mangiare con più calma.

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5. Spuntini

Tenete nella dispensa, o nel frigorifero, alcuni ingredienti gradevoli per gli spuntini, per esempio frutta cotta al forno, yogurt, semi oleosi.

6. Distrazioni

Prima di avvicinarvi al frigorifero, o alla dispensa, e di buttarvi su fuori pasto improvvisati, ripetete gli esercizi di rilassamento individuati per il rientro dal lavoro o cercate altre distrazioni. Al contrario della fame dovuta al bisogno fisiologico di nutrimento, che aumenta nel tempo se non si mangia, quella nervosa, legata al desiderio di ingredienti specifici, come i dolci, spesso sparisce nel giro di pochi minuti quando si sposta l’attenzione ad altro.

7. Una buona tisana

Durante la serata, prima di coricarvi, preparate una buona tisana speziata e sorseggiatela con calma. Provate, per esempio zenzero fresco grattugiato, cannella, scorza d’arancia, con una punta di miele.

Posted in: Cibo e Benessere, Suggerimenti | Tagged: alimento, autonomia, cibo, cibo nervoso, nervi, peso, psiche, stagionalità

SCIMUDIN, UN FORMAGGIO DI ANTICA TRADIZIONE

Posted by carlab on 3 Novembre 2022 | Leave a response
scimudin latteria chiuro

Nato nelle zone montane della Valtellina, probabilmente dal latte di capra, oggi lo Scimudin è diventato un formaggio prevalentemente di latte vaccino e resta saldamente ancorato alla tradizione valtellinese. Esempio emblematico della qualità dei prodotti locali è delizioso al naturale e si presta per tante ricette diverse. Vale la pena di provalo.

Un gusto unico

Prodotto esclusivamente in Valtellina, prevalentemente con latte vaccino locale, in alcune zone ancora con latte di capra, o misto, lo Scimudin matura in 3-4 settimane. Si conserva in frigorifero, a temperature non superiori a 15 gradi e si consuma entro 45 giorni dalla data di confezionamento. Queste caratteristiche gli conferiscono il carattere di un formaggio poco stagionato. La crosta esterna, morbida, bianca con leggere sfumature grigie, racchiude una pasta cremosa, untuosa, bianco avorio, dal gusto con lievi toni aciduli e amarognoli. L’aroma può avere un tocco che richiama i funghi.

Sono peculiarità uniche, che insieme alle tradizioni a cui è legato, lo rendono un formaggio inconfondibile. Oggi lo Scimudin ha valicato i confini della Valtellina e rappresenta una valida alternativa a tanti formaggi di importazione, solo apparentemente simili, ma di qualità più scadente.

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Nutre e sazia

Come tutti i formaggi contiene vitamine del gruppo B, vitamina A e minerali, fra cui il calcio, che secondo alcune ricerche potrebbe contribuire all’ effetto regolatorio sulla pressione attribuito ai prodotti caseari. D’altra parte, la sua discreta concentrazione di sodio, rende consigliabile usarlo in abbinamento a ingredienti poco salati. Cento grammi di Sciumudin forniscono, poi, 20 grammi di proteine, con una concentrazione equilibrata di aminoacidi ad altro valore biologico, 27 grammi di grassi (fra cui 18 grammi di saturi) e 326 calorie.
Ma allora, fa ingrassare? Meglio sfatare i luoghi comuni. Il formaggio, di per sé, non fa ingrassare. Al contrario, alcune ricerche hanno mostrato che il suo inserimento nella dieta, all’inizio del pasto, contribuisce a regolare il senso di sazietà, soprattutto nelle donne adulte, quindi aiuta a mangiare in modo più equilibrato.
Certo, si tratta di un ingrediente sostanzioso, ricco di energia, con un contenuto di grassi e colesterolo non trascurabili. Meglio, quindi, seguire le raccomandazioni delle linee guida per una sana alimentazione della popolazione italiana, che suggeriscono di utilizzare i formaggi 2-3 volte la settimana in porzioni moderate.

formaggio

Formaggi in tavola: come?

Un altro accorgimento, per inserire lo Scimudin, come altri formaggi, in modo armonioso nel menu, è quello di non sovrapporlo nello stesso pasto ad altre fonti di proteine di origine animale, a meno di non ridurre decisamente le quantità di tutti questi ingredienti. Le moderne ricette del fast food, che prevedono, per esempio, hamburger e formaggio, rischiano di provocare un apporto eccessivo di grassi e di proteine. Lo stesso vale per l’usanza di sostituire la frutta con il formaggio alla fine di un pasto copioso.
Il famoso detto “la bocca non è stanca se non sa di formaggio” valeva in passato, quando i menu erano poverissimi, a base prevalentemente di cereali e ortaggi, senza proteine animali, e centellinare una piccola porzione di formaggio, preziosa rarità, contribuiva a prevenire il rischio di carenze. Oggi non ha più senso, visto che spesso i nostri pasti abbondano soprattutto di fonti proteiche di origine animale, mentre emerge l’esigenza di ridurle, anche per non pesare sul bilancio del metabolismo e su quello climatico.

Versatile in cucina

Gusto e consistenza rendono lo Scimudin un formaggio versatile che si presta a molte combinazioni. Si utilizza senza eliminare la crosta, non trattata, quindi edibile. È ottimo al naturale, per esempio spalmato su una fetta di pane integrale a pasta madre, o sul tipico pane di segale valtellinese, eventualmente decorato con verdure, come insalata, ravanelli tagliati sottili, sottili e/o carote grattugiate. Oppure, in una versione diversa dal solito, con frutta morbida e dolce, come cachi, fichi o pere ben mature.
A proposito di pane, un’ottima soluzione per combattere lo spreco e valorizzare quello avanzato, è tagliarlo a fettine e metterlo in padella, con poco olio, pomodori pelati (facoltativi), aromi a piacere e qualche fettina di Scimudin. Ne risultano pizzette irresistibili, molto amate dai bambini.
Visto che si scioglie con facilità è il formaggio ideale per dare un tocco di sapore in più a sformati di verdura e piatti a base di cereali, come polenta e risotto.
Tanti gli aromi che gli si addicono, dal cumino, ai semi di finocchio, a tutte le erbe aromatiche. Ricordate, sempre, che è molto nutriente, quindi non sovrapponetelo ad altri cibi di origine animale, come carne, pesce e uova, a meno che non siano in quantità decisamente ridotte.

salatura del formaggio

La ricetta da provare Torta di polenta in padella con broccoli e Scimudin

Ingredienti per 4 persone:

Circa 300 g di farina di mais integrale a cottura rapida, 250 g di Scimudin, 3-4 cucchiai di olio evo, 600 g di broccoli, 1 cipolla, 1 spicchio d’aglio, 5-6 pomodori essiccati, ben sciacquati (meglio addirittura ammorbiditi nell’acqua qualche ora) e tagliati a striscioline, rosmarino q.b.; qualche fettina di carota per guarnire. Moderate il sale, perché pomodori secchi e formaggio ne sono già ricchi..

Preparazione

1. Portate a bollore circa 1 litro di acqua, con un rametto di rosmarino, salate leggermente, versate a pioggia la farina, cuocete, a fiamma bassa, mescolando, per una decina di minuti. Lasciate riposare.
2. Nel frattempo lavate i broccoli, con l’aiuto di un coltello affilato separate le cimette. Togliete la parte fibrosa del gambo e tagliatelo a fettine.
3. Affettate sottili aglio e cipolla e stufateli, delicatamente, con poco olio, un una padella dal fondo pesante, insieme ai pomodori essiccati. Unite i broccoli, 2-3 cucchiai di acqua, coprite e cuocete, a fiamma bassa, finché i broccoli sono teneri ma ancora leggermente croccanti. Controllate il sale.
4. Quando la polenta è rassodata, rovesciatela su un piatto e tagliatela a fette.
5. Scaldate leggermente un poco di olio in una grande padella dal fondo pesante, cospargetela con qualche ago di rosmarino, quindi mettetevi un primo strato di polenta a fette. Sparpagliatevi sopra uno strato di broccoli e qualche fettina di Scimudin. Fate un secondo strato di polenta, quindi un altro strato di broccoli e Scimudin. Irrorate con poco olio. Decorate con qualche cimetta di broccolo disposta in cerchio. Coprite e fate scaldare a fiamma moderata, in modo che il formaggio si sciolga completamente.
6. Servite la polenta a fette, come se si trattasse di una torta, con guarnizioni di carota a fettine.

Suggerimenti

La cottura in padella, a fiamma moderata, è preferibile a quella al forno perché mantiene temperature più basse, che preservano i grassi del formaggio. È un piatto unico da abbinare a un antipasto di verdura , per esempio in pinzimonio e un dessert di frutta. Potete sostituire i broccoli con altre verdure di stagione gradite, leggermente stufate, per esempio cavolo verza, cime di rapa, erbette. È ottima anche con funghi champignon. I bambini la gradiscono molto con i pomodori. In autunno-inverno favorite i pelati ai prodotti di serra.

Posted in: Cibo e Benessere, Suggerimenti | Tagged: amminoacidi, formaggio, latteria chiuro, lattosio, proteine, ricette, scimudin

ORTAGGI E FRUTTA: COLORE E VARIETÀ IN PRIMO PIANO

Posted by carlab on 28 Settembre 2022 | Leave a response
broccolo romano

Rosso, viola, giallo, verde, arancio, blu. Ortaggi e frutta offrono un arcobaleno che porta in tavola allegria e benessere. I loro colori, infatti, non favoriscono solo il buon umore, ma corrispondono anche alla presenza principi attivi, differenti per ogni tonalità cromatica, dotati di diverse proprietà salutari. 

Spazio quindi alla varietà. Inserite nel menu di ogni giorno almeno 5 colori. Questa stagione di passaggio, ricca di offerte, è adatta per esercitarsi, per poi proseguire in autunno e in inverno, quando anche le conserve aiutano.

Menu multicolore con ortaggi e frutta

Un’iniziativa di educazione alimentare significativa, “5 a Day the Color Way”, raccomanda di portare a tavola ogni giorno 5 ortaggi e frutti di colore diverso, per poter attingere al loro patrimonio di molecole naturali, che accanto a vitamine e minerali, comprendono anche altri composti protettivi. L’effetto benefico di queste sostanze sembra manifestarsi soprattutto grazie alle sinergie che si creano se vengono ingerite attraverso gli ingredienti che le contengono, mentre non ci sono prove sufficienti che agiscano allo stesso modo sotto forma di integratori, separate da ortaggi e frutta.

Mangiare quotidianamente almeno 400 g di frutta e verdura è quindi la strategia migliore per mantenere la salute. Ma la quantità non basta. Conta, molto, anche la varietà, che ha il pregio, fra le altre cose, di promuovere la biodiversità, contribuendo, così, alla salvaguardia dell’ambiente. Nel caso dei bambini il quantitativo è ridotto, ma la varietà resta in primo piano. Aiutarli ad apprezzare colori diversi è importante.

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Senza glutine, perché non sempre si legge in etichetta.

Ogni colore tante proprietà

carote

Rosso/arancio/giallo:

sono collegati a licopeni e caroteni, sostanze della famiglia dei carotenoidi. La loro azione antiossidante e antinfiammatoria è associata alla protezione della pelle e alla prevenzione di diverse malattie degenerative, fra cui alcuni tipi di tumore, patologie cardiovascolari e alterazione delle capacità cognitive. Oltre ai pomodori li contengono carote, albicocche, fragole, melone e arance rosse. Il loro assorbimento migliora con la cottura, quindi si mantengono bene nelle conserve. Anche la presenza di grassi lo favorisce, per questo non conviene consumare gli ortaggi sconditi.

verza

Viola/blu/con variazioni sul rosso:

derivano dalla presenza di antociani, pigmenti della famiglia dei flavonoidi, diffusi in forme differenti in diversi fiori e frutti. Uva, frutti di bosco, melanzane (buccia), cavolo rosso, fiori di carcadè e malva ne sono particolarmente ricchi. Hanno un effetto protettivo nei confronti dei vasi sanguigni e del sistema cardiovascolare e aiutano, fra le altre cose, ad attenuare la ritenzione idrica.

cime di rapa

Verde:

è legato in primo luogo alla presenza di clorofilla, pigmento vegetale che, come l’emoglobina nel regno animale, ha il ruolo di fissare l’ossigeno. Una delle sue basi è il magnesio, minerale prezioso per il suo effetto di regolazione sugli impulsi nervosi, la composizione delle ossa e la funzionalità dell’apparato digerente. Nei vegetali verdi la clorofilla è presente quasi sempre insieme a carotenoidi e polifenoli, che ne rafforzano l’effetto antiossidante, capace di proteggere, per esempio, dall’azione di alcuni composti dannosi presenti nei cibi cotti a temperature troppo elevate, con segni di bruciacchiature o dorature eccessive.

Per questo un bel piatto di insalata verde cruda non dovrebbe mancare nel menu, tanto più che le foglie sono una delle migliori sorgenti di acido folico, vitamina importante per l’equilibrio di sangue e sistema nervoso.

finocchio

Bianco:

ortaggi e frutta di questo colore, fra cui finocchio, cavolfiore, mela, pera, sono una sorgente di quercetina, flavonoide con azione antiossidante e antiinfiammatoria capace, fra le altre cose, di regolare il livello di colesterolo nel sangue. Aglio e cipolla contengono composti solforati fra cui l’allicina, utile per regolare la pressione.

insalata

Tanti colori per l’insalata

L’insalata contribuisce a regolare l’appetito, idrata e assicura l’apporto di preziosi principi attivi protettivi. Utilizzatela come antipasto, preferibilmente a pranzo, in ogni stagione dell’anno, e giocate a comporre combinazioni differenti puntando a raggiungere sfumature cromatiche sempre diverse, con gli ingredienti di stagione. Conditela con olio extra vergine d’oliva di qualità, un trito di erbe aromatiche e semi oleosi (per esempio di zucca, sesamo, girasole o mandorle), succo di limone, se desiderate un paio di cucchiai di yogurt.

Per cominciare, provate questi ingredienti, adatti alla stagione.

Per due porzioni: 1 carota media grattugiata, 1 pomodoro medio a dadini, 1 gambo di sedano tagliato fine, eventualmente con le sue foglie tritate, 1 manciata di insalata a scelta, 1 spicchio di cipolla, 8-10 acini di uva nera divisi a metà e privati dei semi. Mescolate, condite e decorate con qualche fettina di carota.

Posted in: Cibo e Benessere, Suggerimenti | Tagged: cibo, ortaggi, sapori, stare bene, varietà

YOGURT, TRADIZIONE DA NON DIMENTICARE

Posted by carlab on 18 Agosto 2022 | Leave a response
yogurt con cereali e frutti di bosco

di Carla Barzanò

Ingrediente di antica tradizione, lo yogurt ha la fama di un cibo salutista. Nuove ricerche aiutano a scoprirne gli effetti benefici. Approfittiamo di questa stagione per godere del suo gusto rinfrescante, non solo nella classica combinazione con i fiocchi di cereali del mattino, ma anche in insolite ricette salate.

Le proprietà

Il suo consumo è associato a una diminuzione di diversi problemi di salute, fra cui obesità, diabete di tipo 2 e disturbi gastroenterici, ma alcuni meccanismi alla base dei suoi effetti sono ancora in parte poco conosciuti.

Certamente lo yogurt è una buona fonte di principi nutritivi preziosi: proteine e aminoacidi, fra cui il triptofano -precursore della serotonina, tonico dell’umore – calcio, fosforo e folati. Grazie alla fermentazione, è più facile da digerire del latte, anche in caso di intolleranza al lattosio, che i batteri dello yogurt trasformano in acido lattico. Quest’ultimo, raggiunto l’intestino, contrasta la crescita di batteri dannosi. 

Uno studio interessante riguarda l’effetto dello yogurt sulla funzionalità della barriera intestinale, un vero e proprio ecosistema fondamentale per la regolazione dell’assorbimento dei principi nutritivi e della risposta immunitaria, capace di difenderci dagli stati infiammatori. Esaminando un gruppo di persone che usano ogni giorno yogurt, alcuni ricercatori (1) hanno rilevato la riduzione di un bio- marcatore, che a livelli elevati indica una possibile alterazione di questa importante barriera protettiva.

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In cucina e a tavola

Uno dei modi migliori di gustare lo yogurt è inserirlo nella prima colazione del mattino insieme ai cereali integrali. A digiuno, infatti, i suoi preziosi batteri sembrano raggiungere più facilmente l’intestino. Senza contare che le fibre dei cereali hanno una funzione “prebiotica”, importante per la loro crescita.

La frutta di stagione regala un tocco di sapore in più. Un esempio è il classico porridge di fiocchi d’avena, abbinato a yogurt naturale e una macedonia estiva, ideale per la colazione delle giornate più calde. In autunno-inverno, meglio usare lo yogurt a temperatura ambiente, non freddo di frigorifero, con aggiunta di mele e pere, eventualmente grattugiate. 

Sempre in veste di dolce, lo yogurt arricchisce i dessert a base di frutta invece del gelato, con un significativo risparmio di zuccheri semplici, oppure può fare da base alle torte, al posto del latte, tenendo presente, però, che il calore distrugge i suoi batteri.

In molti paesi lo yogurt viene usato anche come condimento di patti salati, in forma di salsa, oppure, nella versione più densa, come alternativa al formaggio, per esempio con ortaggi a vapore o in insalata. 

È una variante saporita e leggera che sostituisce la solita maionese.

Note
Note

(1) Xiao Luo, Jing Sui, Brenda M. Birmann, Kerry L. Ivey, Fred K. Tabung, You Wu, Wanshui Yang, Kana Wu, Shuji Ogino, Hongbo Liu, Edward L. Giovannucci & Xuehong Zhang , Association between yogurt consumption and plasma soluble CD14 in two prospective cohorts of US adults,European Journal of Nutrition volume 60, pages 929–938 (2021) 

Posted in: Cibo e Benessere, Suggerimenti | Tagged: cereali, fiocchi d'avena, fragole, frutta, latteria chiuro, latticini, mirtilli, proprietà, salute, stare bene, yogurt
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