tempo
Donne, sessualità e età della vita: giovinezza, di Fiorenza Zanchi
Ogni cosa ha il suo tempo: anche il sesso
Nelle domande delle donne, specie giovani e giovanissime, emerge spesso la difficoltà di comprendere l’instabilità e/o l’ imprevedibilità del desiderio sessuale femminile, motivo di dubbi e disorientamento se non addirittura di timori riguardo alla propria “normalità”:
“Dottoressa in certi momenti non ho proprio voglia, il mio ragazzo vorrebbe ma io non ce la faccio, lui mi piace e ci vogliamo bene, cosa c’è in me che non va? Perché non sono sempre pronta come lui?”
oppure
“Dottoressa come mai il mio desiderio spesso aumenta proprio durante il periodo mestruale: sono normale?”
Ma è davvero così anomalo non essere sempre disponibili a un rapporto sessuale o magari esserlo in momenti spesso considerati “tabu”, come il flusso mestruale?
In realtà, sebbene la sessualità sia la risultante di infinite sfaccettature che uniscono corpo e psiche, vissuti personali e contesto culturale, ambiente, educazione, stress, stili di vita..,
le fluttuazioni del desiderio femminile sono naturalissime, un elemento di “base”, perché intimamente legate alla relazione tra Eros e ciclo mestruale.
L’attuale ricerca scientifica in campo sessuologico conferma che, accanto ai fattori psicologici e relazionali: “Nella donna il desiderio è fisiologicamente discontinuo in relazione anzitutto alla variazioni endocrine correlate ai diversi stati fisiologici e psicoemotivi del ciclo mestruale”(1) .
Desiderio e piacere sessuale sono quindi legati, tra l’altro, proprio agli ormoni sessuali, in particolare i “femminili” estrogeni ma anche i più “maschili” androgeni, che variando periodicamente modificano di conseguenza la ricettività e sensitività della donna.
Ogni tempo una diversa opportunità
Infatti i particolari equilibri ormonali che di volta in volta caratterizzano le diverse fasi del ciclo, anche se misconosciuti e sottovalutati, sono capaci di influenzare e rendere estremamente “diversificata” la percezione del desiderio e del piacere sessuale.
Il ciclo mestruale è caratterizzato, a grandi linee, da 4 fasi che si alternano regolarmente, modificando di volta in volta l’equilibro ormonale:
1-mestruazione: equilibrio ormonale con dominanza di androgeni
2-fase proliferativa/post mestruale: equilibrio ormonale con iniziale dominanza di estrogeni
3-ovulazione: equilibrio ormonale con picco di estrogeni
4-fase secretiva/premestruale: equilibrio ormonale con dominanza di progesterone
In particolare, i vertici del piacere femminile si collocherebbero, secondo molta ricerca, in due momenti fondamentali del ciclo mestruale:
1- nel momento dell’ovulazione
2– nella fase mestruale
Ovvero una sorta di
primo “fuoco” erotico, mediato dagli ormoni estrogeni, il cui picco è proprio la fase ovulatoria circa a metà ciclo: è il periodo in cui più facilmente si rimane incinta, in questo senso più legato alla accoglienza della riproduzione
ed un
secondo “fuoco” erotico, caratterizzato dagli ormoni androgeni, fortemente dominanti nel corso della fase mestruale, dunque non legato strettamente alla riproduzione (attenzione però: il concepimento è sempre possibile, anche durante il mestruo!) e, secondo molte donne, meno recettivo, più assertivo, più favorevole al contatto con parti profonde di sé stesse (2)
Siamo 9 a 1!
Due vertici, ovulazione e mestruazione e, naturalmente tra i due, tutta una gamma di “tonalità” intermedie… forse per ciò Tiresia, celebre indovino della mitologia greca, che per alterne vicende di vita era stato sia uomo che donna, affermava, per esperienza personale diretta che, se il piacere sessuale si compone di 10 parti, la donna ne sperimenta 9, l’uomo 1!
In questo senso la discontinuità ormonale del ciclo sarebbe una vera fonte di opportunità!
Naturalmente, al di là delle indicazioni statistiche, ogni donna avrà le sue personali e specifiche sfumature: è necessario imparare a conoscerle, “sintonizzarsi” sui segnali che il corpo invia per scoprire il ruolo che la propria ciclicità ha nel modulare differenti aspetti del desiderio sessuale.
Essenziale: riappropriarsi dei propri tempi.
Ascoltare, percepire, sperimentare.
Concedersi le pause necessarie e il diritto di lasciare che i messaggi del corpo si esprimano quando è il loro momento e con la maggiore libertà possibile.
La medicina ayurvedica dava precise indicazioni allo sposo sui periodi migliori “per far visita alla sposa”(3), ben sapendo che “se qualcosa è forzato fuor di tempo non si ottiene nulla”!(4)
Imparare a conoscersi e..
Ricapitolando: se vi capita di sfuggire a un rapporto pur desiderato con la testa, senza capire perché, magari colpevolizzandovi o sentendovi fredde, incapaci di rispondere, inadeguate, provate a far mente locale alla fase del ciclo, ad esempio:
– siete nella fase premestruale? il progesterone è ai suoi massimi livelli e “spegne” il desiderio.
Non a caso è l’ormone detto del “nido”, perché favorisce la gravidanza.
E’ normale dunque che vi sentiate più refrattarie: il vostro corpo, in questo momento, sta “pensando ad altro”, si prepara ad accogliere adeguatamente un eventuale ospite!
– avete appena finito di scrivere una relazione o una tesi “impossibile”?
– annaspate sommerse da problemi di lavoro e siete tutte “ nella testa”, in ansia e molto stressate?
L’adrenalina vi inonda ed è possibile che sia più alta la prolattina, un ormone che può aumentare in seguito a stress prolungati.
Entrambi questi ormoni inibiscono il desiderio che ha bisogno di calma, rilassamento e senso di benessere per potersi manifestare, specie nella donna.
– state prendendo la pillola e notate una diminuzione del desiderio e/o della vostra sensibilità?
può darsi che l’equilibrio ormonale del farmaco che assumete non sia il più adatto a voi: meglio parlarne con il vostro medico che provvederà a rivalutare con voi la terapia.
Imparare a conoscersi e a fidarsi dei messaggi del corpo è una tappa fondamentale, tanto più quanto più si è giovani e gli ormoni, ai loro massimi livelli, gridano a gran voce le loro ragioni…
… dar tempo al tempo
Da ultimo mai dimenticare che, posto che il momento sia quello giusto, tutto ciò che circonda, prepara, stimola il desiderio e il piacere non deve essere trascurato.
In particolare, ancora una volta, è tassativo avere a disposizione tempo, sufficiente per potersi “lasciare andare”:
gli ormoni della paura, dell’ansia e dello “stress”, come l’ adrenalina e il cortisolo, ostacolano non solo il desiderio ma anche la percezione del piacere e l’orgasmo!
Dunque parola d’ordine: non avere fretta, dar tempo al tempo…
Qualche aiuto a Eros dall’omeopatia
Per le ragazze riservate, un po’ solitarie, che non amano essere consolate, hanno tendenza ai brufoli e a un po’ di grasso sulla parte laterale delle cosce: si guardano alla specchio e si trovano sempre troppo grasse!
Fanno molta fatica a “lasciarsi andare”, a “fidarsi”; hanno il flusso mestruale irregolare, distanziato e scarso e magari una tendenza alla secchezza vaginale, può aiutare:
– Natrum Muriaticum 15Ch 5 gr. al giorno, dal lunedì al venerdì
Se siete di umore decisamente instabile, timide, emotive, bisognose di “coccole”, magari con un po’ di stasi venosa alle gambe e un ciclo sempre in ritardo e tendenzialmente scarso, che inizia, si interrompe e poi riprende, potete provare:
– Pulsatilla 15Ch 5gr. al giorno, dal lunedì al venerdì
Se la vostra libido è ai minimi perché siete stanche e stressate da morire, esaurite di “testa” per il troppo studio o lavoro, può aiutare:
– Phosphoricum acidum 15Ch una mono dose a giorni alterni
1)Sandra R.Leiblum, Raymond C. Rosen, “Principi e pratica di terapia sessuale”, ed. Italiana a cura di A.Graziottin, CIC Edizioni Internazionali,’04
2) James Hillmann, “Il Mito dell’Analisi”, ed. Adhelpi, ‘91
3)Chandra Shekkar, G. Thakkur, “Introduzione all’Ayurveda, ed. Ubaldini, ‘79
4)Ippocrate, “Regime”, libro I
Il piacere della leggerezza – Dimagrire, come? Nuove strade di Carla Barzanò
Nuove strade
La moda delle diete
Inzia la primavera e con la voglia di leggerezza si moltiplicano i consigli per perdere peso. Le indagini di mercato mostrano che oltre l’85% delle donne è insoddisfatto della propria immagine corporea; il 90 % ritiene inadeguato il suo modo di mangiare e vorrebbe cambiare. Un terreno fertile per le speculazioni.
I suggerimenti sono molti, contrastanti. L’ informazione riempe di dubbi. Cinque pasti al giorno o tre? Saltare la cena? Togliere i carboidrati nel pasto serale? Carne sì o no? Zucchero o dolcificanti? Quali grassi? Le domande si accavallano e nel tentativo di trovare risposte rischiamo di cadere nelle reti di chi promette facili soluzioni, anche se troppo spesso le vie proposte per raggiungerle sono rigide e prive di fondamenti scientifici attendibili. Il bisogno di rassicurazione e di guida ci spinge a seguire le diete più disparate: “zona”, “del gruppo sanguigno”, “macrobiotica”…Diete che rischiando di farci dimenticare la nostra cultura, i segnali del corpo, il benessere emotivo. Certo, talvolta si dimagrisce, ma per quanto tempo si conservano i risultati? A quale prezzo?
Negli anni ho visto troppe donne pellegrinare da una dieta all’altra vittime dell’ultima moda alimentare, senza mai sentirsi soddisfatte della propria forma.
Le ricerche scientifiche che valutano i successi dei regimi dimagranti confermano la mia perplessità: il difficile non è tanto dimagrire, ma mantenere nel tempo un peso equilibrato, evitando bruschi sbalzi che possono danneggiare la salute più di quache chilo di troppo. Le adepte del dimagrimento rapido hanno solo il 5% di probabilità di successo a lunga scadenza.
Perché dimagrire?
Allora, perché dimagrire a tutti i costi, per poi ritornare come prima, o addirittura acquisire nel tempo un peso sempre più elevato?
Sicuramente preferiamo un’armonia stabile , che ci rispetta e ci valorizza. Ma per quale motivo è così difficile raggiungerla? Gli esperti parlano di ambiente alimentare “tossico”. Non tanto e non solo per le mille sostanze indersiderabili che hanno contaminato la natura, da cui il cibo deriva, ma anche a causa dei continui stimoli fuorvianti che ci raggiungono: lo stress cronico, gli infiniti prodotti industriali presenti sui banchi dei supermercati, il modo di mangiare destutturato legato ai ritmi di lavoro poco fisiologici, la pubblicità e la moda con i loro modelli astratti.
Non perdere l’orientamento
Non perdere l’orientamento è difficile. Pochi giorni fa, per esempio, in un negozio, ho provato un paio di pantaloni taglia “Large”. Non si allacciavano. Sono alta oltre 1 metro e 75; peso poco più di 60 chili. Dovrei dimagrire ? Se non avessi le competenze acquisite su cibo e dieta, forse, nella luce crudele dei camerini di prova, mi capiterebbe di tentennare, come succede a tante donne/ragazze vittime delle diete.
Occorre trovare una nuova strada. Lo ammetto: non è semplice. Spesso chi chiede una dieta desidera risultati immediati, ricette sicure, una guida intransigente.
Un percorso per alleggerirsi
In realtà, secondo le ricerche più aggiornate e attendibili, l’unica via per equilibrare il peso e ottenere cambiamenti stabili è imparare a ascoltare il proprio corpo, attivare una nuova attenzione, raggiungere autonomia e consapevolezza sulle scelte che riguardano il cibo.
Ecco allora un percorso per le prossime settimane. Se sentite il bisogno di alleggerivi, senza imporvi inutili privazioni, provate a seguire i suggerimenti che trovere giorno dopo giorno. Fiorenza Zanchi vi darà consigli sulle terapie naturali più adatte allo scopo e Pierluisa Robecchi vi giuderà attraverso il movimento e la respirazione. Scrivete senza timore domande, perplessità, riflessioni nello spazio che trovate al fondo della pagina. Uno scambio su questo tema vi sarà di supporto.
Datevi tempo
Per prima cosa domandatevi:
- perché voglio dimagrire?
- Da quanto tempo voglio dimagrire?
- Come ho accumulato i chili che mi pesano troppo? Quando? In quanto tempo?
- Desidero sentirmi a dieta per tutta la vita? Occuparmi senza sosta con il calcolo delle calorie e le tabelle nutrizionali?.
Rispondere a queste domande può aiutarvi a capire che il peso raggiunto è l’espressione di un modo di vivere, delle vostre scelte quotidiane. Può indicare il tentativo di compensare uno squilibrio emotivo, lo stress eccessivo, l’impossibilità di curare se stesse. Spesso ci vogliono mesi, o anni, per accumulare peso. Datevi tempo per perderlo. La pazienza è la prima dote da coltivare.
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