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Author: carlab

BUON GIORNO A TAVOLA

Posted by carlab on 20 Marzo 2023 | Leave a response

PRIMA COLAZIONE, CHI BEN COMINCIA…

colazione equilibrata

È un pasto importante e dovrebbe essere completo, equilibrato, come gli altri. Ma frequentemente si trascura. Fretta e abitudini spingono, infatti, a favorire ingredienti ricchi di grassi, zuccheri, calorie “vuote”, con il rischio di squilibrare il metabolismo e di ridurre le capacità fisiche e mentali. Alcuni accorgimenti aiutano a migliorare.

di Carla Barzanò

Colazione abbondante: una usanza antica


“La mattina da re, a pranzo da principe, la sera da povero”, sono le parole chiave di un vecchio proverbio, che esprime una sapienza popolare condivisa in tutto il mondo. Fino all’avvento dell’industrializzazione, infatti, soprattutto in campagna, il pasto mattutino era copioso e ricco di ingredienti protettivi: ortaggi, frutta, cereali, comparivano a tavola, per esempio sotto forma di 
minestre, regalando l’energia per affrontare un lavoro faticoso. Oggi la prima colazione è spesso modesta, frettolosa, molto ripetitiva, basata su pochi ingredienti, non sempre equilibrati. C’è, poi, chi la “salta” del tutto.

Il “vizio” di non fare colazione

Alcune indagini mettono in luce che oltre la metà degli italiani dedica alla colazione meno di 10 minuti, mentre il 30%, in particolare bambini e adolescenti, non fa colazione al mattino o utilizza ingredienti inadeguati dal punto di vista quantitativo e qualitativo. Un errore che come ormai risaputo può favorire lo scadimento delle capacità psicofisiche, con difficoltà di concentrazione e affaticamento durante la mattina. Non solo. Si è riscontrato che una prima colazione adeguata può ridurre i rischi cardiovascolari migliorando quei parametri metabolici responsabili della salute nel suo complesso. Chi fa colazione abitualmente, ha livelli di colesterolo e LDL più bassi, migliore sensibilità all’insulina, maggiore tolleranza al glucosio e una più elevata regolazione della fame. La conseguenza è una riduzione della vulnerabilità a stress ossidativi, diabete e sovrappeso. In caso di diete, poi, a parità di calorie, mangiare la mattina fa dimagrire più rapidamente.
Circa il 15%, meglio il 20%, delle calorie quotidiane dovrebbero essere fornite dalla colazione attraverso una combinazione di cibi che contengono grassi di qualità, carboidrati, proteine nonché vitamine, minerali e altre sostanze protettive, comprese le fibre. Il classico cappuccino con brioches non basta. Occorre una colazione più varia e protettiva.

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Quali abbinamenti per un menu equilibrato?

Gli ingredienti in primo piano

acqua

1. ACQUA

un bicchiere, al naturale, al risveglio, aiuta a depurarsi. Per arricchirlo. unite liquidi in forma di succhi di frutta, preferibilmente freschi e senza zucchero, tisane, infusi e tè, in particolare verde.

cereali

2. CEREALI

influenzano positivamente la produzione di incretine, ormoni fondamentali per regolare glicemia e sazietà. Favorite i prodotti integrali, biologici, per esempio fiocchi, o pane a lievitazione naturale, che non causano picchi della glicemia e aiutano a equilibrare l’assorbimento degli zuccheri semplici aggiunti. Addolciteli con piccole quantità di frutta secca, miele, creme spalmabili senza emulsionanti (per esempio al cacao “bio”), marmellate casalinghe. Serve, poi, una piccola porzione di grassi, che favoriscono la sazietà e abbassano l’indice glicemico: olio evo, frutta oleosa, come mandorle e noci in forma di crema, piccole dosi di burro (se poi non si abusa di altri grassi animali durante il giorno), sono fra i migliori. Se optate per prodotti già pronti, come biscotti, fette biscottate o mix di fiocchi, preferite quelli realizzati con pochi zuccheri e grassi naturali, non raffinati.

 

frutti di bosco

3. FRUTTA

fresca, di stagione, ben matura, e/o essiccata (in piccole dosi) è una sorgente di fibre solubili e insolubili, vitamine, minerali e altre sostanze protettive. Favoritela al naturale, in macedonia, oppure frullata (base ideale per zuppe con fiocchi di cereali al posto del latte) o, ancora, in forma di succo casalingo, aggiungendo ai cereali una parte della fibra che resta nell’estrattore. Aggiungete eventualmente verdura.

semi oleosi

4. SEMI OLEOSI

noci, nocciole, mandorle, semi di zucca e girasole, da alternare, secondo la stagione, contengono molteplici principi nutritivi, fra cui grassi polinsaturi, vitamina E, zinco e proteine, queste ultime preziose soprattutto nelle diete che escludono i latticini. Sono ottimi, per esempio, in aggiunta al mix di cereali, oppure su pane e miele, o nella macedonia.

yogurt

5. LATTICINI O SURROGATI

latte, e yogurt freschi, sono un “classico” per la prima colazione. L’impego dei prodotti “magri” è consigliabile solo in casi particolari, normalmente scegliete i prodotti interi, più sazianti e appetitosi. In alternativa provate i latticini freschi, come la ricotta, che analogamente a latte e yogurt sono una fonte di proteine, grassi, diverse vitamine e minerali. I succedanei del latte vegetali, ad eccezione della soia, sono più poveri di proteine. Per integrarli, abbinateli a semi oleosi e derivati dei legumi, per esempio creme a base di tofu, ceci, fagioli, come humus e paté vegetale da spalmare sul pane. 

Posted in: Benessere, Cibo e Benessere, Suggerimenti | Tagged: acqua, alimentazione, cereali, colazione, latticini, pasto più importante, prima colazione, salute

QUALI ABBINAMENTI PER UN MENU EQUILIBRATO?

Posted by carlab on 6 Marzo 2023 | Leave a response
arlimentazione equilibrata

Quali sono gli abbinamenti migliori per il menu? Meglio carboidrati e verdure a pranzo e proteine con verdure a cena, oppure a ogni pasto carboidrati, verdure e proteine? Per orientarci aiuta seguire la filosofia della dieta mediterranea, che ispira i nostri suggerimenti.

di Carla Barzanò

Mode e raccomandazioni

Cibi ricchi di carboidrati, come la pasta, a pranzo; ingredienti prevalentemente proteici, per esempio carne e pesce, a cena. È una delle tendenze più diffuse in merito ai menu raccomandati per restare in forma.
Effettivamente questo modello può aiutare a ridurre la quantità complessiva di cibo che si consuma.
Osservando le tradizioni, la visione di un menu che separa carboidrati e proteine rischia però di risultare astratta. Nella dieta Mediterranea, per esempio, punto di riferimento per un’alimentazione sostenibile, cereali e legumi, o cerali integrati con cibi animali, sono in primo piano insieme, e il punto di forza è proprio il loro connubio, che apporta, nello stesso tempo, proteine e carboidrati.
Una tradizione antica, che trova riscontri nella ricerca scientifica moderna. Alcuni studi (1-2) mettono in luce che distribuire le proteine nei tre pasti principali, abbinandole ad adeguate quantità di carboidrati complessi, in forma di cereali poco raffinati, ortaggi e frutta, garantisce la migliore utilizzazione di questi principi nutritivi. Migliora, così, l’efficienza del metabolismo. Questo favorisce la rigenerazione delle cellule e dei tessuti, senza sovraccaricare fegato e reni, che possono risentire, invece, di quote proteiche isolate e molto elevate. Senza contare che la presenza delle proteine modula l’assorbimento dei carboidrati e previene, così, picchi di glicemia troppo elevati, causa di diversi disturbi.

L’armonia nel piatto

Ma come regolarsi serenamente con la scelta e gli abbinamenti dei cibi, senza privazioni e rigidità?
 Lo sappiamo, ma tendiamo a dimenticarlo: la qualità merita il posto d’onore. Ingredienti freschi, di stagione, poco raffinati, lavorati con procedimenti naturali (come lievitazione a pasta madre e fermentazione) senza additivi, assicurano l’equilibrio del metabolismo, riducono eventuali interferenze indesiderabili e garantiscono, nel contempo, il massimo apporto di principi attivi protettivi, fra cui vitamine, minerali e enzimi.
Un’altra priorità è la varietà, fondamentale per prevenire carenze, intolleranze e ridurre al minimo l’apporto di eventuali sostanze estranee proteggendo, contemporaneamente, la biodiversità.
Questi accorgimenti favoriscono anche il benessere della flora batterica intestinale, indispensabile per la salute.
Realizzate queste premesse, ogni pasto dovrebbe contenere in misura equilibrata carboidrati non raffinati, proteine e grassi. Meglio quindi abbinare cereali e ortaggi con ingredienti proteici vegetali (legumi, semi oleosi, come noci o nocciole) e/o animali (latticini, uova e altro…).

verdure, carboidrati e proteine

Il piatto unico è consigliabile?


Il classico piatto unico è certamente pratico, soprattutto quando non si ha molto tempo per cucinare, o si mangia fuori casa.
Da favorire sono i cereali integrali (in forma di pasta o a chicco intero, come riso, avena, farro…), con l’aggiunta di cibi proteici, per esempio legumi (fra cui tofu e altri derivati), o formaggio, oppure piccole quantità di pesce, magari in forma di ragù. Anche la classica pasta al pomodoro andrebbe integrata con fonti proteiche, per esempio grana. Una valida alternativa è la pasta di legumi, arricchita con formaggio, o pesto di semi oleosi, come mandorle e noci.
Paste ripiene, pizza o altre ricette realizzate con farine raffinate, sono piatti unici da utilizzare con maggiore parsimonia.
Una porzione abbondante di verdura, cruda e/o cotta, condita con olio extra vergine e succo di limone, non dovrebbe mancare. L’ideale, a pranzo, è servirla come antipasto, per mitigare l’appetito e regolare l’assorbimento dei principi nutritivi, carboidrati in testa.
La frutta a fine pasto non ha controindicazioni particolari, ma chi ha problemi di gonfiore può consumarla fuori pasto.

Cena leggera con tanti ortaggi


Un pranzo equilibrato aiuta, fra le altre cose, ad arrivare a cena con un appetito equilibrato, riducendo l’impulso a mangiare in modo sovrabbondante, usuale quando si è in carenza di calorie e principi nutritivi. Una buona zuppa di legumi, cereali e verdure, o una minestra a base di crema di verdure, seguita da un secondo, con ortaggi e pane integrale, sono un’ottima opportunità per il pasto serale e aiutano a variare gli ingredienti del pranzo con gusto. Dolci e carboidrati raffinati, invece, andrebbero utilizzati con moderazione nelle ore serali.

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Alcuni passi per una dieta sostenibile

Prima colazione: un pasto completo


La prima colazione merita il ruolo di un vero e proprio pasto. Se ben equilibrata, infatti, favorisce l’efficienza del metabolismo nella giornata.
Brioche e cappuccino non bastano a raggiungere un rapporto equilibrato fra carboidrati e proteine. Nel menu di ogni giorno meglio privilegiare cereali integrali (per esempio in forma di pane, o fiocchi) abbinati a frutta fresca, eventualmente a verdura e a ingredienti proteici, come latticini, uova, semi oleosi, derivati dei legumi (latte o yogurt di soia, humus). Il latte di cereali non è un’alternativa ai cibi proteici ma una fonte aggiuntiva di carboidrati.

yogurt e cereali

Come regolarsi con gli spuntini?


Alcune ricerche suggeriscono che è preferibile focalizzare l’attenzione sui pasti principali, perché mangiare spesso può squilibrare il metabolismo, favorendo l’aumento del peso. Yogurt, verdura, mandorle, noci o altra frutta oleosa sono da favorire rispetto agli snack dolci.

BIBLIOGRAFIA
BIBLIOGRAFIA
  • http://www.thenutritionsource.org
                                                                              The Nutrition Source, Department of Nutrition, Harvard T.H. Chan School of Public Health, e Harvard Health Publications, health.harvard.edu.”
  • 
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/30213062/
                                                  Giuseppe Della Pepa, Claudia Vetrani, Marilena Vitale, Gabriele Riccardi “Wholegrain Intake and Risk of Type 2 Diabetes: Evidence from Epidemiological and Intervention Studies”
  • 
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/24477298/
                                                  Madonna M Mamerow, Joni A Mettler, Kirk L English, Shanon L Casperson, Emily Arentson-Lantz, Melinda Sheffield-Moore,  Donald K Layman, Douglas Paddon-Jones “Dietary protein distribution positively influences 24-h muscle protein synthesis in healthy adults”

     

Posted in: Cibo e Benessere, Suggerimenti | Tagged: cereali, gusto, menu, menu equilibrato, natura, proteine, qualità, stare bene, verdure, yogurt

MENOPAUSA: UN MONDO NUOVO

Posted by carlab on 14 Febbraio 2023 | Leave a response
donna che guarda al futuro

L’universo femminile è connotato dalla trasformazione. Con la pubertà inizia quel fluttuare ciclico che accompagna la donna nella parte centrale della vita, in risonanza con la Natura e i suoi ritmi. La gravidanza poi consente di sperimentare, fisicamente dal di dentro, comunanza e condivisione. Infine la Menopausa, ultimo step, trasborda la donna su una terra stabile di maggiore continuità ma è particolarmente difficile da affrontare: il contesto sociale teme il trascorrere del tempo ed enfatizza la perdita di funzioni e con esse della stessa posizione sociale della donna, piuttosto che l’acquisizione di nuove competenze.

di Fiorenza Zanchi

Un'inversione di tendenza

Comprendere e ritrovare un senso alle modificazioni di questa fase della vita, è un punto di partenza per poterle affrontare positivamente e scegliere cosa è meglio per ognuna.

le orche che nuotano
La menopausa dei cetacei
La menopausa dei cetacei

La menopausa è una caratteristica della specie umana condivisa solo da alcuni cetacei. Le orche femmine infatti, si riproducono fra i 12 e i 40 anni, ma possono sopravvivere fino a 90 anni, proprio come le donne (mentre i maschi della specie raramente superano i 50).

I ricercatori hanno rilevato che la presenza delle femmine più anziane nei gruppi di orche, aumenta i tassi di sopravvivenza dei piccoli e che le femmine post-menopausa sono le depositarie delle “conoscenze ecologiche” del loro gruppo, con una funzione leader che emerge in modo particolare quando vi sono anni difficili (1)

“I nostri risultati mostrano per la prima volta in che modo le femmine in età post-riproduttiva possono aumentare la sopravvivenza dei parenti, ossia attraverso il trasferimento di conoscenze ecologiche. Il valore della loro saggezza può contribuire a spiegare perché le orche femmina e gli esseri umani continuino a vivere a lungo dopo aver smesso di riprodursi”(1)

Con la menopausa il “destino biologico” femminile sembra invertire la sua tendenza passando da una evoluzione in senso riproduttivo, dove il funzionamento delle ovaie e il conseguente tenore ormonale sono necessari e dominanti, ad una evoluzione in senso personale e culturale, dove il funzionamento delle ovaie e il loro tenore ormonale, perdono rilevanza.

Il focus del cambiamento è la cessazione del bioritmo ovarico e dei relativi equilibri ormonali che si erano instaurati con la pubertà. Cessa il fluttuare ciclico. C’è più stabilità. Cessa l’emorragia mensile. C’è più energia a disposizione per sé stesse. Bisogna imparare a dirigerla.

più tempo

Più tempo per me stessa...

Non è facile. È necessario credere in sé stesse. Fidarsi dei messaggi che il corpo invia per inoltrarsi in un tempo della vita dove le scale di valore cambiano: dalla centralità riproduttiva e produttiva della giovinezza e della bellezza, intesa come prestanza fisica; dai modelli che investono su erotismo, sessualità e passioni più che su sentimenti e Amore; dalle richieste di prestazioni che antepongono quantità a qualità… alla riflessione che domina sull’azione, al maggiore bisogno di interiorità, di “tempo per sé”, all’approfondimento, all’esperienza…
Le energie per operare questo cambio di coordinate, al contrario di quanto si può pensare, ci sono: non più devolute verso l’esterno, come il sangue mestruale che si perde ad ogni flusso, o le gravidanze o la cura verso il mondo (figli, mariti, genitori…), possono essere dirette verso l’interno a nutrire la propria crescita. Non a caso una delle frasi più frequenti è: ”ho bisogno di più tempo per me stessa”

Guardarsi con occhi nuovi

L’atteggiamento psicologico con cui si affrontano le trasformazioni climateriche è una variabile fondamentale. Serve sviluppare uno sguardo nuovo. Gli occhi con cui ci si guarda, giudicanti e critici piuttosto che accoglienti e tolleranti, sono in grado di influenzare la maggiore o minore entità dei disturbi che si possono presentare, in particolare quelli legati all’equilibrio nervoso e ormonale. Non a caso nelle culture più “tradizionali”, africane o latino americane, dove l’ingresso in menopausa non solo non viene vissuto come perdita ma valorizzato come tempo di maggiore autorevolezza della donna, i sintomi fisici sono meno rilevanti (2)
Ma
“ Gli adulti e i vecchi possono istruire solo se accettano sé stessi. Se accettano di esporre la loro faccia, capace di mostrare la sua verità. Anziché fare tante teorie psicologiche e sociologiche sui giovani, la generazione dei genitori e dei più vecchi, farebbe meglio a mostrare la propria faccia, a mostrare “l’opera in corso”, a mostrare l’evoluzione, il cambiamento, il senso.”(3)

varie generazioni

Una "pratica" da iniziare presto...

Già intorno ai 40 anni si può iniziare a fare il “punto” della propria vita, senza rimandare perché “tanto c’è tempo”, in realtà tempus fugit…
-cominciare a guardare un po’ più dentro sé stesse che fuori: ascoltarsi, per imparare a leggere i messaggi del corpo 

 

  • ritagliare maggiore tempo personale, con spazi riservati unicamente a sé, per relax, svago, pratiche yoga…


  • curare l’alimentazione, riscoprendo anche il piacere di cucinare e mangiare con gusto

  • 
fare un’attività fisica appagante, amando il proprio corpo per come è

  • diminuire lo stress, che significa anche:

  • riconsiderare i propri obiettivi di vita…

  • coltivare la spontaneità

Tutti elementi che possono aiutare a affrontare nel modo migliore i futuri cambiamenti.

Leggi anche

Donne con le mani legate

...Per un approdo sicuro

Una volta iniziata la “trasformazione” vale la pena di

  • prendere le distanze dai messaggi mediatici spesso poco rassicuranti, se non addirittura colpevolizzanti, verso quelle donne che non possono o non vogliono aderire agli stereotipi proposti 


  • acquisire maggiore consapevolezza di ciò che significa menopausa, di ciò che comporta, di quello che veramente succede, che si acquista e che si lascia (v. box e altri articoli sul tema) 


  • ricordarsi che la menopausa fisiologica non è mai un blackout improvviso: inizia da lontano 
preparando il cambiamento e procede per tappe progressive che hanno caratteristiche 
proprie e dunque un modo di presentarsi e intervenire diverso. Il corpo stesso insegna, basta ascoltarlo senza paure o preconcetti. 


"terminate le mestruazioni, il cuore della donna è come un bocciolo di loto che comincia a schiudersi"

(alchimia taoista femminile)

Climaterio
Climaterio

l’insieme dei fenomeni che precedono, accompagnano e seguono la cessazione dell’attività delle ovaie. Il S.N.C. e con esso la psiche, costituiscono un elemento centrale nel determinare l’insorgere della menopausa. Stress, depressione ansia si accompagnano a sintomi più fastidiosi e prolungati.


Si articola in 


  • Premenopausa: fase di passaggio tra l’attività ovarica (“periodo riproduttivo”) e l’esaurimento della attività ovarica (“periodo culturale”). Durata media è 6-8 anni.
E’ la fase più irregolare e complessa anche perché prende “di sorpresa”, dato che si può presentare già intorno ai 40 anni e comunque tra quarta e la quinta decade di vita.
Sono possibili: 


  • irregolarità mestruali che durano per molti anni e sono abbastanza evidenti, in altri casi sono appena percettibili tanto che la menopausa sembra insorgere all’improvviso. 


  • disturbi fisici, neurovegetativi, psichici, che non vengono minimamente collegati a questo processo ed invece ne sono le prime spie, come: tachicardie, stanchezza, fiato corto, vuoti di memoria, insofferenze, insonnia. 


  • modificazioni della forma corporea per deposizione di grasso addominale (“mi è venuta la pancia!”). 


  • riduzione del metabolismo basale, dunque del fabbisogno calorico e aumento del colesterolo, per il modificarsi delle sintesi 
ormonali, che rendono importante cambiare le abitudini alimentari e praticare attività fisica.


  • Menopausa: ultima emorragia fisiologica che si verifica durante il climaterio. Possono iniziare a comparire le “vampate di 
calore” in seguito alla progressiva diminuzione degli estrogeni.


  • Postmenopausa: periodo di amenorrea che segue la menopausa e conclude il climaterio. Non vi è più attività ovarica 
riproduttiva ma vi è produzione di più o meno modeste quantità di estrogeni grazie alla collaborazione del tessuto adiposo (quello depositato sulla pancia dunque ha un suo perché!) che trasforma in estrogeni gli androgeni che provengono principalmente dal surrene e dalle ovaie. Opporsi troppo all’aumento di peso, così come aumentare troppo, può produrre danni anche gravi; conoscere il senso delle trasformazioni in atto aiuta a dirigerle. 


Bibliografia
Bibliografia

(1) Lauren J.N. Brent e coll. Ecological Knowledge, Leadership, and the Evolution of Menopause in Killer Whales” -Current Biologh, Vol.25, Issue 6,16 March 2015, Pages 746-750 
(2) Alfieri Chiara “Mutazioni di ruoli nel ciclo di vita femminile post riproduttivo: il caso della donna bobo”(e a seg.) – in “The Elderly in the Mirror – percezioni e rappresentazioni della vecchiaia” a cura di Antonio Guerci- Stefania Consigliere – Biblioteca di Antropologia della Salute, vol. 4- Erga edizioni
(3)Hillman J. ”La forza del carattere” – Milano: Adelphi, 2000

Posted in: Menopausa, Salute per la donna | Tagged: credere, destino biologico, donna, femminilità, figle, flusso, mariti, menopausa, mestruazioni, perdita di funzioni, tempo

ANNO NUOVO VITA NUOVA: ALCUNI PASSI PER UNA DIETA SOSTENIBILE

Posted by carlab on 31 Gennaio 2023 | Leave a response
sostenibilità

All’inizio dell’anno si fa strada il desiderio di cambiamento. Spesso ci sentiamo appesantite dai menu dei giorni festivi e ci lasciamo affascinare da qualcuno dei molteplici suggerimenti che provengono dai media, iniziando percorsi alimentari talvolta troppo coercitivi, quando non addirittura dannosi. 

Questo mese condividiamo alcuni accorgimenti per rinnovare le scelte a tavola, nella direzione della sostenibilità, senza rinunciare al piacere di mangiare e alla convivialità.

Buoni propositi per migliorare

Il desiderio di migliorare è positivo. A tavola, però, nella maggioranza dei casi, il benessere non si conquista con scelte provvisorie, estemporanee, ma attraverso la continuità che conduce, a piccoli passi, verso uno stile di vita più sostenibile per noi, l’ambiente e le persone che ci circondano. Questo momento di passaggio è adatto a un nuovo inizio. Anche a tavola.

Ecco alcuni accorgimenti per iniziare un percorso di rinnovamento che parte da dalle nostre esigenze e ci conduce a una maggiore attenzione verso il mondo attorno a noi. Perché solo sviluppando un punto di vista orientato anche all’esterno, possiamo davvero raggiungere l’equilibrio che ci auguriamo.

1. Ascoltare

Impariamo ad ascoltarci provando ad escludere i pregiudizi e ricette preconfezionate. Accostiamoci al cibo con attenzione, senza svolgere, contemporaneamente, altre attività. Impariamo a riconoscere fame, sazietà, appagamento che derivano dai pasti.

rispettarsi

2. Rispettarsi

L’equilibrio di ognuna di noi è differente, cambia in relazione all’età, alle condizioni del momento, agli stati d’animo. Meglio, quindi, non lasciarsi irretire da schemi estranei ma ascoltare i segnali che provengono dal corpo e dalle emozioni. Se ci sono, per esempio, cibi sgraditi, o che procurano disagio, è preferibile non utilizzarli forzatamente, soprattutto quando ci vengono raccomandati dall’esterno.

3. Progettare i menu

Abituiamoci a immaginare il menu per noi e la famiglia cercando di andare incontro alle esigenze di tutti con piatti appetitosi e semplici. La varietà merita un posto d’onore. Facciamo in modo che ai pasti siano sempre presenti ortaggi di stagione, cereali e piccole quantità di ingredienti proteici, fra cui legumi, semi oleosi, latticini, uova, carne o pesce, alternati fra loro senza eccedere con gli ingredienti di origine animale. La frutta si può aggiungere ai pasti e/o fuori pasto, come più gradita. 

A parte alcuni casi, le cosiddette diete “dissociate”, che separano proteine e carboidrati, rischiano di alterare il senso di sazietà e non portano particolari benefici.

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A tavola: insieme c'è più gusto!

4. Fare una spesa sostenibile per noi e per l’ambiente

Non è un luogo comune: la spesa è il primo passo per una dieta sostenibile. Meglio scegliere per farla un momento disteso e preparare una lista. Coinvolgiamo i famigliari, compresi i più giovani. Mettiamo in primo piano i prodotti semplici, stagionali e locali (per ortaggi e frutta in rete si trovano calendari per orientarsi). Proviamo a ridurre imballaggi, conservanti, additivi, grassi scadenti e raffinati (aggiunti, di solito, ai prodotti confezionati). Favoriamo cibi freschi e marchi che garantiscono la qualità. Evitiamo scorte eccessive, spesso spingono a mangiare più del necessario e favoriscono gli sprechi.

spesa sostenibile

5. Trasformare il cibo

Cucinare aiuta a conoscere il cibo, stimola a scegliere gli ingredienti con maggiore cura, aiuta a regolare fame e sazietà. Senza contare che nella maggioranza dei casi fa risparmiare preziose risorse ambientali. È piacevole. In compagnia dei famigliari, compresi i più giovani. Una volta imparate alcune ricette non occorrono ore, ma bastano pochi minuti. È una questione di allenamento.

Acquisito un ricettario di base, che favorisce il risparmio di tempo, proviamo a rinnovare il nostro repertorio sperimentando ingredienti. Bastano un paio di ricette nuove al mese per arricchire il menu con piacevoli scoperte valorizzando ingredienti sostenibili e trascurati, come legumi, semi oleosi (dalle noci al sesamo), cereali integrali.

6. Non sprecare

Lo spreco alimentare è una delle grandi criticità del nostro tempo. Gettare il cibo non significa solo sprecare denaro, ma anche risorse ambientali e umane: terra, acqua, mano d’opera, che giocano un ruolo importante sul benessere nostro e della società.

Abituiamoci a riusare gli avanzi. La tradizione è ricca di ricette prelibate che aiutano a raggiungere questo obiettivo. Se poi, per praticità, cuciniamo più porzioni in una volta sola, per esempio di ingredienti come i legumi, che hanno bisogno di cotture prolungate, il surgelatore è un valido supporto per mettere da parte riserve.

Posted in: Cibo e Benessere, Suggerimenti | Tagged: buoni propositi, dieta sostenibile, nuovo anno, serenità, sostenibilità, spesa, tavola

PRONTI? FACCIAMO UNA PAUSA!

Posted by carlab on 21 Gennaio 2023 | Leave a response
coltivare a scuola

di Raffaela Mulato e Stephan Riegger

Pronti? Si parte!

No, in questo caso, ci si ferma: per riprendersi un proprio tempo, per ascoltare il proprio respiro e il proprio corpo. Perché le Pause Attive sono insieme singolari e plurali. Si fanno in compagnia, ma si fanno prima di tutto per sé, docenti compresi.

È questo il significato del titolo che insieme alla casa editrice La Meridiana abbiamo voluto dare al nostro ultimo libro, che vuole essere uno strumento agile e spendibile nella quotidianità a scuola con tante proposte di giochi/break divertenti e nel contempo legate alla didattica. Lo stiamo riscontrando nei numerosi corsi di formazione realizzati in questi anni: la Pausa Attiva è salutare per tutti!

I bambini di oggi sono immobili in una scuola immobile. Il Covid ha rovesciato la punta di un iceberg che già esisteva: ha fatto deflagrare un problema e le regole di comportamento nella pandemia hanno ulteriormente danneggiato la crescita sana dei nostri bambini. Eppure, le neuroscienze ci dicono che il movimento è centrale nello sviluppo relazionale, motorio e intellettuale di un bambino fin dalla prima infanzia. Non a caso la Carta di Toronto per l’attività fisica dell’OMS consiglia almeno 3 ore al giorno di motricità per i bambini fino a 6 anni e almeno 1 ora fino ai 10.

Esperienze e ricerche con le Pause Attive in tutta Europa hanno confermato la loro efficacia, riconosciuta nel 2019 anche il Italia dal Ministero della Salute. I benefici: dalla capacità di concentrazione alla diminuzione dello stress per bambini e insegnanti. Per migliorare l’atmosfera in classe, non resta che mettersi in gioco e provare!

pronti facciamo una pausa
Posted in: Benessere | Tagged: bambine, immobilità, infanzia, motricità, pause attive, ragazze, scuola
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