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Barbara Aghina

FEGATO: COME AIUTARLO QUANDO È AFFATICATO

Posted by carlab on 7 Aprile 2020 | Leave a response
albero che si riflette nella notte

Organo di importanza vitale, il fegato governa i processi di rinnovamento e depurazione così importanti in questa stagione. Come abbiamo visto, le sue eccezionali capacità di rigenerarsi sono sostenute anche da dieta e stile di vita equilibrati, fondamentali per proteggerlo, tanto più in questo periodo che mette alla prova le nostre capacità di resistenza. Una corretta integrazione alimentare può essere un ulteriore sostegno, soprattutto quando il fegato è affaticato e necessita di un supporto mirato . La dottoressa Barbara Aghina, responsabile scientifica della nutraceutica Guna, ci aiuta a comprendere come e quando utilizzarla.

Di Barbara Aghina

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Perché proteggere il fegato?

È uno degli organi più complessi e sofisticati dell’intero organismo. Straordinario  “laboratorio” biologico, produce la bile, essenziale per la digestione dei grassi, presiede alla sintesi di numerose sostanze ed è una sede di deposito fondamentale per diversi principi nutritivi, fra cui il Ferro, la Vitamina B12 e il rame. Il fegato possiede, inoltre, una insostituibile capacità di filtro per l’eliminazione delle scorie alimentari e per le sostanze tossiche. La sua funzione gioca quindi un ruolo centrale per il nostro equilibrio.

Come proteggerlo?

Alimentazione sbilanciata, eccesso di grassi o zuccheri, stili di vita sregolati, possono alterare la sua normale funzione. Per salvaguardarla è quindi per prima cosa indispensabile curare menu e stile di vita evitando ciò che rischia danneggiarlo, in particolare alcol, fumo, abuso di farmaci e cibi di scarsa qualità. Conta anche praticare regolarmente attività fisica. Lo yoga, per esempio, che abbina respirazione e movimenti mirati a riequilibrare, è un valido supporto cui far riferimento anche fra le mura domestiche.

 

yoga in città

Quando è consigliabile ricorrere a una integrazione alimentare?

L’attività del fegato può essere rallentata per la presenza di alcune situazioni di disequilibrio, dal necessario carico di farmaci da assumere per periodi prolungati, da un sovrappeso accentuato, specialmente legato a una dieta sovrabbondante. Anche l’avanzamento dell’età comporta un fisiologico rallentamento della funzionalità epatica.     
Gonfiore addominale, difficoltà digestive e sensazione di amaro in bocca, sonnolenza dopo i pasti, stanchezza, sono segnali di un affaticamento della funzionalità del  fegato. Oltre a prendersi cura di alimentazione e stile di vita, in situazioni di aumentato del fabbisogno, può essere utile ricorrere a una integrazione alimentare, che può contribuire a mantenere la fisiologica funzionalità epatica.

Quale integratore alimentare utilizzare?

La moderna ricerca nutraceutica Guna ha messo a punto Epatoguna, un integratore alimentare per la funzione epatica in compresse gastro protette a rilascio controllato. I suoi costituenti sono:

  • Fegato di suino liofilizzato: attraverso un processo di liofilizzazione controllata di fegato fresco di giovani suini, vengono resi maggiormente biodisponibili i suoi nutrienti.

  • Colina: nutriente essenziale che gioca diversi ruoli fondamentali per la salute dell’organismo. Numerosi studi evidenziano che l’integrazione di colina è utile per sostenere il buon funzionamento del fegato e contribuisce al normale metabolismo dei lipidi.

  • Tè verde (titolato al 40% in Epigallocatechina-3-gallato[EGCG]). È noto che tra i diversi composti presenti nel Tè verde vi sono i composti polifenolici, in particolare la catechina chiamata Epigallocatechina-3-gallato (EGCG), il cui consumo è raccomandato per favorire la funzionalità epatica.

Grazie alla particolare forma farmaceutica (compressa a strato “gastro protetto”), i componenti di Epatoguna oltrepassano intatti la barriera gastrica e resistono all’aggressione dei succhi gastrici, arrivando a livello del primo tratto dell’intestino tenue dove vengono rilasciati e resi disponibili.

 

In che modo agisce Epatoguna?

Le parziali capacità riparative e rigenerative fisiologiche del fegato sono note da tempo, ma solo negli ultimi anni si è potuto evidenziare che esse sono legate principalmente alle cellule epatiche (o epatociti ), in particolare alla componente di cellule staminali epatiche adulte di cui il fegato è molto ricco.
Si tratta di un sistema costantemente in equilibrio dinamico (o in omeostasi) che regola finemente i tempi dei processi di riparazione e di rigenerazione necessari per mantenere il fegato in salute. Quando questo equilibrio si altera, come nel caso di alimentazione troppo ricca in grassi saturi, zuccheri semplici, in particolare fruttosio, alcol, o in seguito ad un uso elevato di farmaci, gli epatociti si trovano “soffocati”, soprattutto dalla sedimentazione dei grassi al loro interno, con un conseguente rallentamento di tutte le funzioni che svolgono. L’integrazione alimentare con Epatoguna può essere coadiuvante per l’equilibrio del fegato.

Come assumerlo?

Epatoguna si assume in ragione di 1 compressa deglutibile 2 volte al giorno, accompagnandola con acqua. Si consiglia l’assunzione di Epatoguna per almeno 2 mesi consecutivi.

Posted in: Integratori e lifestyle | Tagged: Barbara Aghina, bile, carciofi, equilibrio, fegato, ferro, grassi, omeostasi, rame, salute, serenità, star bene, vitamina b12, yoga

RESILIENZA E CAPACITÀ DI ADATTAMENTO: COME PREPARARSI ALLA PRIMAVERA?

Posted by carlab on 17 Febbraio 2020 | Leave a response
resilienza tramonto tra i monti

Riceviamo senza sosta stimoli differenti, talvolta contrastanti. Cibo, aria, condizioni climatiche, insieme alle sollecitazioni che provengono dal lavoro, dalle relazioni sociali, dalla cultura e dal movimento fisico, modificano incessantemente le condizioni in cui viviamo. Il nostro organismo è dotato di straordinarie capacità di adattamento che lo rendono in grado di affrontare i cambiamenti mantenendo l’equilibrio. Questa forma di resilienza, fondamentale per il benessere , è una peculiarità da coltivare sia sul piano fisico che psichico, soprattutto con l’arrivo della primavera. Accanto alla dieta, all’attività fisica e ad altre pratiche per il benessere di cui parleremo nei prossimi mesi , anche alcuni integratori alimentari possono essere di aiuto.
Continuiamo il nostro percorso sulla resilienza con il supporto della dottoressa Barbara Aghina, biologa molecolare, responsabile scientifica del settore nutraceutico Guna.

Di Barbara Aghina

Siamo in una stagione di passaggio che prepara alla primavera, importante momento di cambiamento e rigenerazione. Capita spesso di sentirsi stanche e poco resistenti. Cosa può aiutare per rafforzare la nostra resilienza e favorire l’equilibrio dopo i mesi invernali?

Spesso in inverno siamo portati a mangiare più del necessario. Abbondiamo con gli ingredienti di origine animale, mentre scarseggiamo con ortaggi e frutta, complici le diverse festività. Capita poi, di ridurre l’attività fisica, soprattutto all’aria aperta, anche a causa dell’inquinamento atmosferico, peggiorando la respirazione.
Questo insieme di fattori rischia di alterare l’equilibrio acido base dell’organismo il cui bilanciamento è uno degli elementi indispensabili per mantenere l’omeostasi dell’organismo e garantire il benessere nel tempo. L’equilibrio acido base dipende dal pH all’interno e all’esterno delle cellule. Assicura i complessi processi metabolici legati al mantenimento e rinnovamento dei tessuti e all’eliminazione delle tossine. Anche minime variazioni verso il basso, quindi verso uno stato di “acidosi” del valore base del pH, che per il sangue è pari a 7,41 (cioè leggermente alcalino), possono provocare squilibri e infiammazioni croniche all’origine di numerosi disturbi. 
Mal di testa, stanchezza, alterazioni dell’umore, insonnia, acidità gastrica e difficoltà digestive, infiammazioni articolari e osteoporosi , pelle atona e spenta, sono alcuni dei problemi che possono essere legati a un’ acidosi latente. Ma anche altri squilibri, talvolta difficili da decifrare, come carie, alitosi, paradontosi, problemi immunitari e metabolici, modificazioni della pelle e delle unghie potrebbero essere favoriti da questo squilibrio.
Aiutare a ripristinare il corretto equilibrio acido base è quindi importante per mantenere le capacità di adattamento dell’organismo nei cambi di stagione.

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Quando questo equilibrio può alterarsi?

Nel suo ciclo fisiologico giornaliero, il metabolismo tende a produrre sostanze acide eliminate, in particolare, attraverso l’intestino, i polmoni e i reni. Queste sostanze devono essere inattivate nell’organismo, cioè tamponate con sostanze organiche fra cui sali carbonati e citrati di calcio e magnesio, contrastando così, l’eccessiva acidosi metabolica.
Ha un ruolo importante anche la matrice extra cellulare, in altre parole il connettivo, che durante la prima parte della giornata “assorbe” le sostanze acide prodotte dall’organismo in attività. Queste ultime vengono eliminate nella notte attraverso i reni, con un ritmo fisiologico continuo e bilanciato.
In alcune condizioni, come una dieta con eccesso di proteine e di alimenti acidi, lo stress psico-fisico, o l‘ uso incongruo di farmaci,
l’eccessiva produzione di sostanze acide legate al metabolismo non viene opportunamente bilanciata dai sistemi tampone squilibrati. Si crea così, una alterazione del ritmo dell’equilibrio acido base, con una maggiore tendenza a uno stato generale di acidosi dell’organismo.
La conseguenza è un’acidosi cronica dei tessuti, favorita talvolta dal fatto che spesso, dopo i 50 anni, i meccanismi di riequilibrio sono già di per sé meno efficienti.

Quali sono gli accorgimenti che aiutano a ritrovare l’equilibrio acido base?

Accanto a dieta e stile di vita equilibrati, certamente insostituibili, in situazioni di aumentato fabbisogno nutrizionale o di aumentato stress psico fisico, può aiutare ricorrere periodicamente a un integratore alimentare mirato.
È fondamentale scegliere un prodotto che assicuri un apporto di minerali alcalinizzanti ben bilanciato, in modo da valorizzare le sinergie naturali dei diversi componenti salini, con dosaggi ottimali per l’equilibrio dell’organismo, ma senza effetti collaterali, in particolare sulla funzionalità di cuore e reni.
Gunabasic è formulato per raggiungere questi obiettivi.


bamboo

Che componenti attivi fornisce?

Contiene un mix equilibrato di componenti attivi che agiscono in modo sinergico e complementare. Tra i suoi costituenti fondamentali si trovano sali minerali e oligoelementi in forma biodisponibile, utili per regolare le funzioni organiche, beta-caroteni, antiossidanti e altri estratti vegetali come ad esempio l’estratto di Ortica, noti per le proprietà riequilibranti dei fisiologici sistemi tampone salini, drenanti e remineralizzanti.
In particolare:

  • Lo Zinco contribuisce al fisiologico metabolismo acido-base.

  • Il Magnesio favorisce l’equilibrio elettrolitico.

  • Gli estratti vegetali di Carota e Finocchio sono utili per il drenaggio dei liquidi corporei.L’estratto vegetale di Tarassaco sostiene le funzioni depurative dell’organismo.

  • La fibra di bamboo stimola la funzione del tessuto connettivo.

  • Il silicio organico è un elemento basilare per mantenere la salute delle ossa.

  • La melissa e il tiglio hanno proprietà rilassanti.

 

A chi è d’aiuto in particolare Gunabasic?

Gunabasic è un aiuto per sostenere il benessere dell’organismo, soprattutto in presenza fattori che possono alterare il suo equilibrio, in particolare in caso di:

  • dieta sbilanciata, troppo ricca di proteine e/o di zuccheri raffinati e povera di ortaggi e frutta

  • ritmi di vita stressanti o abitudini poco salutari (fumo, alcool, mancanza di attività fisica)

  • utilizzazione incongrua di farmaci

  • regimi alimentari dimagranti sbilanciati

Come assumerlo e per quanto tempo?

Privo di glutine e di sodio, dolcificato con glicosidi steviolici (stevia), Gunabasic si assume preferibilmente la sera prima di coricarsi, dopo averlo sciolto in un bicchiere di acqua. Il dosaggio raccomandato è 1 bustina al giorno, per cicli di almeno 1 mese da ripetersi nel corso dell’anno.

OMEOSTASI
OMEOSTASI

Omeostasi, dal greco”simile posizione” è una delle basi della vita perché permette di mantenere un sistema in equilibrio costante, nonostante i cambiamenti esterni. Rappresenta la stabilità dei sistemi fisiologici fondamentali, all’interno di un intervallo definito da alcuni parametri quali ad esempio: la temperatura corporea, i livelli di glucosio, la tensione di ossigeno e il pH, che vanno mantenuti a un livello ottimale per il corretto svolgimento delle reazioni vitali. Quando siamo sottoposte a sollecitazioni esterne che compromettono l’omeostasi, l’organismo mette in gioco l’”allostasi” un aggiustamento dinamico di questi sistemi, che favorisce l’adattamento e la resilienza. Sollecitazioni troppo frequenti o protratte nel tempo, che turbano l’omeostasi, rischiano di compromettere questa capacità di adattamento. Per questo è importante fare in modo di mantenere nei limiti i fisiologici alcuni parametri fondamentali, fra cui il pH, soprattutto attraverso uno stile di vita equilibrato.

Posted in: Integratori e lifestyle | Tagged: Barbara Aghina, carote, zinco

RINNOVARSI IN PRIMAVERA: L’EQUILIBRIO ACIDO BASE AIUTA

Posted by carlab on 24 Aprile 2019 | Leave a response

Di Barbara Aghina


Il desiderio di rinnovamento si fa strada, complice la natura che ci circonda, ma talvolta fatichiamo a entrare nel nuovo ritmo della stagione. Stanchezza, difficoltà di concentrazione, senso di pesantezza, sono disturbi frequenti dopo i mesi invernali e possono essere legati a una alterazione del fisiologico equilibrio acido- base dell’organismo, fondamentale per il nostro benessere. Rivedere le abitudini quotidiane, aiuta a superare il disagio e a ritrovare l’armonia, liberandosi dalle sostanze indesiderabili accumulate in inverno.

 

Un equilibrio delicato e importante

L’equilibrio acido- base dell’organismo (definito anche “del pH “), è fondamentale per la nostra vitalità ed il nostro benessere. La sua regolazione guida i complessi processi metabolici legati al mantenimento e al rinnovamento dei tessuti; inoltre sostiene l’equilibrio dei sali minerali e delle funzioni depurative dell’organismo.
Anche lievi alterazioni del pH, che nel sangue è pari al 7,41, quindi leggermente alcalino, possono provocare squilibri di questi sistemi.

La capacità dell’organismo di regolare l’equilibrio acido-base

Il ciclo fisiologico del metabolismo produce maggiormente sostanze acide, che in condizioni normali l’organismo stesso è in grado di riequilibrare, grazie a delicati processi di bilanciamento compiuti attraverso i polmoni , l’intestino e i reni. Per mantenere questo equilibrio entrano in gioco anche alcune sostanze organiche, fra cui sali minerali come i carbonati e i citrati, e i minerali calcio e sodio. Questi sali minerali hanno anche una funzione di “tampone” dell’acidità organica, e aiutano così a mantenere il fisiologico pH costante, contrastando quindi la tendenza ad un’eccessiva acidosi metabolica.
Anche la matrice extra- cellulare o connettivale dei tessuti, ha un ruolo centrale nel mantenimento dell’equilibrio acido-base, attraverso un ritmo circadiano ciclico di “carico” e di “purificazione” dell’acidosi, che si compie in parte in fase diurna e in parte in fase notturna.
In una condizione di eccessiva tendenza all’acidosi organica, quando i nostri sistemi tampone risultano insufficienti, può crearsi una condizione favorevole al deposito troppo elevato di acidi nella matrice extra cellulare, alla base di diversi squilibri generali.

Quando la tendenza all’acidosi è persistente

Stati di agitazione, nervosismo, difficoltà ad addormentarsi, alterazioni del tono dell’umore, sono alcune delle possibili conseguenze sul sistema nervoso di una tendenza persistente all’acidosi dell’organismo. A livello dell’apparato digerente si possono invece manifestare acidità e difficoltà digestive, sonnolenza postprandiale, mentre a carico dell’apparato locomotore possono evidenziarsi tensioni muscolari e depauperamento dei minerali ossei.

Superare i fattori di rischio dell’acidosi


La vita di ogni giorno presenta diverse situazioni che favoriscono questa condizione di squilibrio: stress, sedentarietà, inquinamento atmosferico, permanenza in ambienti chiusi, respirazione disarmonica, in particolare, sono fattori predisponenti, tanto più dopo i cinquant’anni, quando i meccanismi naturali di riequilibrio sono meno efficienti.
Per prima cosa quindi in questa stagione è importante incrementare l’attività fisica all’aria aperta in luoghi lontano da traffico e imparare nuovi esercizi di respirazione e rilassamento per attenuare la tensione nervosa.
Anche rinnovare la dieta può influire positivamente sull’equilibrio acido-base. La carne e altri cibi di origine animale, lo zucchero, i cereali raffinati, risultano essere i cibi più acidificanti. Frutta e verdura, anche se di gusto acidulo, hanno invece proprietà più verso la basificazione dell’organismo e andrebbero inseriti in ogni pasto per bilanciare gli altri alimenti. Menu frequenti a base di pizza, o panini, senza aggiunta di ortaggi e frutta, magari accompagnati da caffè, bevande alcoliche e zuccherine, soprattutto se ripetuti, possono influenzare negativamente l’equilibrio acido-base dell’organismo.

Gli integratori aiutano?

Stile di vita e dieta equilibrata sono sicuramente insostituibili per favorirlo.In alcuni casi, poi, anche gli integratori alimentari possono contribuire alla fisiologica regolazione dell’equilibrio acido-base. Una integrazione è utile, per esempio, durante i cambi di stagione, specialmente in primavera e in autunno, nei regimi alimentari squilibrati e in periodi di intensa attività sia fisica che mentale.

Quali integratori?

Gunabasic è un integratore alimentare a base di estratti vegetali e sali minerali. Senza glutine, viene dolcificato con Stevia ed ha un gusto gradevole.
Gunabasic apporta minerali, oligoelementi ed estratti vegetali, utili per il naturale benessere dell’organismo. Tra i suoi componenti spiccano:
Lo Zinco che contribuisce al fisiologico metabolismo acido-base.
Il Magnesio importante per l’equilibrio elettrolitico.
Gli estratti vegetali di Carota e Finocchio utili per il drenaggio dei liquidi corporei.
L’estratto vegetale di Tarassaco in grado di favorire le funzioni depurative dell’organismo.
Si consiglia di utilizzarne 1 bustina al giorno, da sciogliere in un bicchiere d’acqua (200 ml) la sera, prima di coricarsi, comunque lontano dai pasti.

Un accorgimento da non trascurare: prima di assumere integratori è importante leggere attentamente le avvertenze riportate sulla confezione, e chiedere sempre consiglio al medico, o al farmacista, se si stanno assumendo medicinali.

 

Posted in: Integratori e lifestyle | Tagged: abitudini, acido base, alterazione, Barbara Aghina, benessere, commplice, concentrazione, desiderio, difficoltà, disturbi, entrare, equilibrio, fisiologica, fondamenentale, frequenti, indesidirabili, inverno, natura, nuovo, organismo, pesantezza, rinnovamento, ritmo, senso, sostanze, stagione, stanchezza

BARBARA AGHINA, BIOLOGA MOLECOLARE: LA CURIOSITÀ DI SCOPRIRE I SEGRETI NASCOSTI DELLA NATURA

Posted by carlab on 5 Marzo 2019 | Leave a response

Come vivono le donne il loro lavoro? In che modo sono arrivate a svilupparlo?
Continuano i nostri approfondimenti sui percorsi femminili per coltivare attitudini e vocazioni, sul piano personale e professionale. In occasione della festa della donna abbiamo intervistato la dottoressa Barbara Aghina, biologa molecolare, Coordinatrice Scientifica del settore nutraceutico Guna, che in questi anni ci ha spesso accompagnato con approfondimenti sui temi della salute e dell’integrazione alimentare. Condividiamo con lei uno scambio sul lavoro che svolge e su come influenza la sua vita.

Perché ha scelto il suo lavoro?

La passione per piante e animali mi accompagna da quando ero bambina. Le infinite espressioni del mondo vivente sono sempre state per me uno stimolo a cercare, scoprire. La folgorazione è arrivata quando avevo sei- sette anni e mio padre mi ha regalato un microscopio, con i vetrini già predisposti per indagare diverse trame delle strutture viventi. Poco dopo ho ricevuto un telescopio. Non mi sono più staccata da questi strumenti.

Quale è stato il suo percorso formativo?

I miei genitori mi hanno sostenuto fin dai primi momenti. Ho scelto l’Istituto tecnico Agrario. Un corso di studi che consiglio molto, perché permette di fare molte esperienze al di fuori della scuola, nelle fattorie, in campagna, a contatto con la natura. Insegna a lavorare in gruppo, rafforzando le sinergie fra adulti e ragazzi. Poi mi sono iscritta a biologia, specializzandomi in biologia con indirizzo cellulare-molecolare , sempre spinta dalla curiosità di scoprire quello che a occhio nudo non si vede.

In quale modo arrivata al settore farmaceutico?

l percorso è stato lungo e poco convenzionale. Tutto è nato quando, fin da bambina, ho iniziato a praticare nuoto agonistico. Parallelamente, crescendo, mi sono appassionata sempre più alla biochimica, alla fisiologia e all’anatomia umana. Questo mi ha permesso di acquisire diversi brevetti di Istruttore sportivo e lavorare in questo ambito già durante gli studi, arrivando a gestire un centro fitness. Una passione che mi ha spinta ad approfondire ulteriormente queste tematiche, portandomi a sviluppare anche una tesi di laurea sulle proteine contrattili muscolari.
Nel corso degli anni successivi ho continuato a studiare questi temi e ho acquisito dei brevetti superiori, fino alla docenza in fisiologia sportiva ai più alti ambiti federali per diverse società sportive. Da qui, dopo la laurea magistrale, sono arrivata alla prima azienda farmaceutica, dove ho iniziato a occuparmi dello sviluppo di medicinali e integratori alimentari per lo sport, poi allargati al benessere in generale. Durante questi percorsi ho sviluppato anche le necessarie competenze manageriali con master dedicati , in Italia e all’estero.
Mi sento molto fortunata perché ho avuto modo di seguire le mie passioni di ricerca. Certo, ho dovuto impegnarmi molto. Non ho mai smesso di studiare.

Com’è ora il suo lavoro?

Alla Guna il mio lavoro è complesso. Come Coordinatore scientifico della Nutraceutica mi occupo contemporaneamente di aspetti tecnici e di gestione : devo quindi saper finalizzare i progetti nei tempi richiesti, interagire con diversi dipartimenti e persone. Analizzo e valuto le formulazioni dei prodotti e la loro applicazione migliore , già nella fase di progettazione e di sperimentazione e li accompagno fino al momento della distribuzione sul mercato. Seguo i programmi di formazione specifica rivolti ai medici, al personale sanitario, agli informatori scientifici, sostengo diverse aree di ricerca, tradotta, poi, in protocolli di trattamento che comunico ai professionisti, come relatore ai convegni e presso le università, interagendo anche con la parte estera. È un percorso molto articolato che mette in gioco numerose competenze e diverse persone. Il bagaglio di esperienze condotte nelle mie attività precedenti, sono di grande aiuto per guidarmi.

 

Pensa che le donne siano portate a svolgere ruoli nella gestione?

La gestione è una consuetudine consolidata per noi, basta pensare al nostro ruolo fra le mura domestiche. Nel campo della salute, poi, c’è molto spazio, le donne sono in maggioranza. Forse gli uomini sono più pragmatici, mentre noi affrontiamo con maggiore facilità le sfumature legate alle relazioni che accompagnano gli aspetti tecnici, sappiamo gestire la complessità e operare su diversi livelli contemporaneamente. Sono convita, comunque, che la presenza maschile e femminile siano entrambe importati e si integrino reciprocamente.

Riesce a conciliare il lavoro con la vita personale?

Facendo i salti mortali, come molte altre donne. Ma soprattutto imparando a condividere i compiti con colleghi e famigliari. Occorre farlo. Saper delegare è anche una forma di fiducia, dà spazio e possibilità a noi e agli altri di confrontarsi ed esprimersi. Nel contempo ci fa capire, e accettare, che gli altri sono importanti per la nostra realizzazione.

Cosa significa, per lei, dedicarsi a un lavoro legato alla cura?

In senso etico, quando si lavora per lo sviluppo di una terapia, si cerca sempre quello che si userebbe per migliorare la propria salute o quella delle persone care. C’è una incessante volontà di migliorare, di scoprire, di trovare un’armonia interiore e esteriore che consente alle persone di sviluppare nel modo migliore le potenzialità individuali. Per me corrisponde anche alla tensione verso una maggiore consapevolezza, che stimola a una continua necessità di ricerca e di crescita.

Potrebbe dirci tre parole chiave d’auspicio per altre donne nel loro percorso?

La resilienza è una dote importante, permette di adattarsi ai cambiamenti ininterrotti nostri e del mondo. In ambito lavorativo aiuta a elaborare le continue scoperte scientifiche, a farle proprie e a trasformarle in uno stimolo per migliorare. Un altro aspetto da coltivare è la consapevolezza, non in forma di rigidità, autorità e chiusura. Al contrario, come autorevolezza, capacità di accoglienza e apertura mentale. Infine, metterei in primo piano l’allegria, il saper essere propositive e trasmettere la sensazione che anche le difficoltà si possono superare, per aiutarci a sviluppare una forma di gioia da cui attingere energia e interagire positivamente con gli altri.

Visto il suo amore per la natura, vorremmo illustrare questa intervista con uno dei suoi animali e delle sue piante favorite, ci può dare un suggerimento?

Amo particolarmente i felini, i cavalli, ma anche gli uccelli in particolare il barbagianni, con la sua faccia a forma di cuore, appartiene ai rapaci che hanno la capacità di restare silenti , nell’ombra attenti, con molta pazienza e sanno manifestare la loro potenza al momento giusto . Fra le mie piante favorite c’è il Frangipani, che ha fiori dalle forme dolci, con colori sgargianti e un profumo inebriante.

 

Barbara Aghina Biologa molecolare e coordinatrice scientifica del settore nutraceutico Guna. Dopo un approfondito percorso di studi, da molti anni si occupa di benessere e potenziamento della salute, con particolare attenzione per gli integratori alimentari.
Posted in: Storie di vita | Tagged: accompagnato con approfondimenti, Barbara Aghina, biologia molecolare, coordinatore scientifico, curiosità, donne, festa della donna, Guna, lavoro, natura, nutraceutico, percorsi, percorsi femminili, scoprire, segreti, vivere il lavoro

COME RAFFORZARE LE DIFESE DELL’INTESTINO?

Posted by carlab on 25 Febbraio 2019 | Leave a response

 

Universo affascinante e vitale, l’intestino gioca un ruolo chiave per il nostro benessere e l’equilibrio del sistema immunitario. Le ricerche si moltiplicano offrendo nuove prospettive. Insieme alla flora batterica benefica che lo popola, l’integrità delle mucose di cui è rivestito svolge un’importantissima azione protettiva. Come rafforzarla?

Ne parliamo con la dottoressa Barbara Aghina, biologa molecolare e responsabile scientifica del settore nutraceutici Guna .

Quale è il ruolo dell’apparato gastrointestinale nella regolazione del sistema immunitario?

La sua funzione di “barriera” rappresenta uno dei cardini per l’equilibrio del sistema immunitario e le difese di tutto l’organismo. I circa 300 m2 di superficie di contatto tra esterno e interno dell’organismo, fanno del sistema gastrointestinale il più importante terreno di scambio tra ciò che è “fuori di noi” e ciò che è “dentro di noi”.
Le caratteristiche della mucosa che ricopre la parete interna del tubo digerente (compreso tra cavità orale e ano), sono comuni con quelle del tessuto che riveste le vie respiratorie, la vescica e l’uretra perché derivano tutte dal medesimo foglietto embrionale. Ciò determina una stretta connessione tra questi tessuti, spiegando la complessità dei rapporti tra loro e le particolari correlazioni con il sistema immunitario delle mucose stesse, chiamato Sistema Linfoide Associato alle Mucose o MALT.

A quali fattori è collegato l’effetto barriera?

La formidabile funzione di “barriera” dell’intestino, affianca il compito primario di elaborazione, assorbimento dei nutrienti ed eliminazione delle scorie metaboliche.
La sua azione straordinaria è determinata principalmente da tre elementi. Gioca un ruolo da protagonista la mucosa intestinale, in particolare quella dell’intestino tenue, in cui è integrata una parte fondamentale del sistema immunitario, detta anche Sistema Linfatico Associato all’Intestino. Sostiene la sua attività il microbiota intestinale con i suoi batteri benefici, che aderiscono alla superficie della mucosa in una forma di simbiosi mutualistica. Fondamentale infine è il muco che riveste la mucosa intestinale e non ha solo una vera e propria funzione di barriera fisica, ma contiene anche elementi nutrizionali e regolatori essenziali per il microbiota intestinale. Si realizza, così, un’azione di “riconoscimento e selezione” degli agenti esterni fondamentale per la salute e l’equilibrio dell’organismo, in quanto sostanze alimentari o chimiche, tossine, inquinanti ambientali, germi patogeni e altri elementi nocivi vengono sostanzialmente trattenuti .

Come salvaguardare la barriera intestinale?

La scienza dell’alimentazione più moderna e lo studio della fisiologia umana, indicano come fattore determinante per mantenere in salute questa essenziale barriera intestinale, lo stile di vita. Una dieta poco equilibrata, soprattutto rispetto all’apporto di acqua, vitamine, aminoacidi essenziali, fibre e acidi grassi polinsaturi, così come l’eccesso di fumo e alcol, l’uso incongruo di farmaci, la scarsa attività fisica, la carenza di tempo dedicato al sonno e al recupero dallo stress quotidiano, concorrono attivamente ad alterare questa barriera difensiva, favorendo l’indebolimento dell’intero organismo.
Rivedere, quando necessario, le proprie abitudini e indirizzarle verso un maggiore equilibrio, oltre a migliorare il benessere generale, è certamente una strategia prioritaria per salvaguardare l’integrità della barriera intestinale.

Ci sono integratori specifici?

Numerosi studi hanno consentito di sviluppare nuove conoscenze sull’ effetto di una corretta nutrizione. Nei casi di aumentato fabbisogno, o di eccessiva perdita di nutrienti, la dieta può essere affiancata da un’ integrazione alimentare specifica. Spesso, accanto ai probiotici di elevata qualità, è d’aiuto associare altri integratori.

Posted in: casino 2 | Tagged: Barbara Aghina, barriera, benessere, Carla barzanò, dentro noi, difese, difese organismo, equilibrio, flora batterica, fuoti di noi, intestino, MALT, mucose, prebiotici, rafforzare le difese dell'intestino, ruolo chiave intestino, sistema gastrointestinale, sistema immunitario, sistema linfatico, terreno di scambio
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