fbpx
Le trasformazioni della donna
  • Chi siamo
    • Carla Barzanò, dietista, esperta in educazione alimentare
    • Fiorenza Zanchi, ginecologa, psicosomatista e omeopata
    • Pierluisa Robecchi, fisoterapista esperta in discipline corporee
  • Collaborano con noi
    • Anna Agostoni, dermatologa
    • Vanessa Bosquet Ortega, fotografa e film maker
    • Cristiana Cella, giornalista
    • Paola Dorigoni, avvocato
  • Missione
  • Contatti
  • Privacy Policy

Uno spazio di scambio dedicato a tutte le donne per imparare a stare bene con se stesse

Menu
  • Salute per la donna
    • Sessualità età della vita
    • Ginecologia
    • Menopausa
    • Gravidanza
  • Cibo e Benessere
    • Ricette
    • Dimagrire
    • Suggerimenti
  • Corpo e mente
    • Esercizi
    • Riflessioni e suggerimenti
  • Integratori e lifestyle
  • Terapie naturali
  • Eros e bellezza
    • Bellezza fai da te
    • Eros
    • Immagine, colore, moda
  • Società, lavoro e comunicazione
  • Storie di vita
  • Seminari e Corsi
  • Libri

Benessere

PILLOLE DI CORAGGIO: SENZA GLUTINE, PERCÉ NON SEMPRE SI LEGGE IN ETICHETTA

Posted by carlab on 15 Luglio 2022 | Leave a response
bicchiere di semi

Sono sempre più numerose le persone che per differenti motivi seguono una dieta “senza glutine”, o ne riducono il contenuto nel loro menu. Le offerte, in questo campo, si moltiplicano e la legge prevede regole per tutelarci. Ma non sempre è facile interpretarle. Ecco alcune osservazioni che possono aiutare.

di Carla Barzanò

Senza glutine: perché?

Presente in frumento, orzo, segale, kamut, farro, spelta e tricale il glutine è una sostanza di origine proteica che in caso di celiachia va esclusa rigorosamente dalla dieta. Ne bastano, infatti, piccole tracce per suscitare reazioni infiammatorie di grave entità nell’intestino, origine di numerosi disturbi e malattie degenerative. Si è verificato che talvolta, anche se questa grave intolleranza legata al sistema immunitario non è dimostrata da esami di laboratorio, il glutine suscita reazioni indesiderate ed è preferibile ridurlo o eliminarlo del tutto.

Cosa dice la legge

Escluderlo con certezza è per qualcuno di importanza vitale e la legge regolamenta alcune indicazioni a proposito, da apporre liberamente sugli ingredienti trasformati, come biscotti, pasta e pane. Tutti questi prodotti sono preparati con attenzione alle contaminazioni crociate. Quando, invece, la catena produttiva non riesce a rispettare rigorosamente le norme per evitarle, la dicitura “può contenere tracce di glutine” è indispensabile per proteggere i celiaci. Allo stesso scopo ci sono poi i loghi, fra cui quello con la spiga sbarrata, garanzia di rigore nella filiera da cui provengono.

Leggi anche

Insieme per educare il gusto sostenibile.

Yogurt, latticini e altri ingredienti naturalmente senza glutine

Occorre però ricordare che numerosi ingredienti come ortaggi, frutta, legumi e latticini sono naturalmente senza glutine. Latte yogurt e formaggio, per esempio, non presentano criticità per celiachia e altre intolleranze al glutine. Nonostante, questo sulla loro etichettatura non è possibile indicare “senza glutine”. Per quale motivo?
Le indicazioni sulle pratiche leali di informazione dettate dall’Unione Europea (UE n. 1169/2011) stabiliscono che “le informazioni non dovrebbero indurre in errore suggerendo che un alimento possiede caratteristiche particolari, quando in realtà tutti gli alimenti analoghi possiedono le stesse caratteristiche.” Di conseguenza, nei prodotti realizzati con un solo ingrediente naturalmente senza glutine non vanno messe precisazioni.
Questo vale per yogurt, latte ma anche per diversi cereali e pseudo cereali che per natura non contengono glutine, fra cui riso, mais e grano saraceno. Un discorso a parte merita l’avena, da pochi anni ammessa fra gli ingredienti per celiaci ma a rischio di contaminazioni per via delle modalità di coltivazione e produzione. Il suo inserimento nella lista dei cibi per celiaci è assoggettato a particolari controlli, che consentono di contraddistinguerla con la dicitura “senza glutine”.
Nel caso di pasta, pane, biscotti ed altri numerosi prodotti lavorati destinati alla dieta senza glutine, il logo di identificazione è sempre indispensabile.

pane con formaggio

Alternanza, varietà e qualità proteggono dalle intolleranze

La dieta senza glutine non dovrebbe comunque trasformarsi in una moda. Quello che certamente aiuta a raggiungere il migliore equilibrio possibile e a prevenire le intolleranze, compresa quella al glutine, è seguire una dieta varia, con cibi di buona qualità.
È raccomandabile, fra le altre cose, alternare frumento e altri cereali che contengono glutine con prodotti senza glutine, senza focalizzarsi sempre sulla classica pasta di grano duro. Polenta, riso, grano saraceno, per esempio in forma di crespelle, sono deliziose varianti da inserire nel menu settimanale. Anche le nuove paste di cereali alternativi, come quella di avena e teff, o la pasta di legumi, rappresentano una appetitosa variante al frumento. Rispetto a quest’ultimo, recenti ricerche mostrano che le varietà più antiche sono tollerate con più facilità. Vale la pena di provarle.

Posted in: Benessere | Tagged: alimentazione, cibo, formaggio, frutta, GLUTINE, grano, gusto, intolleranze alimentari, salute, sapori, stare bene

PILLOLE DI CORAGGIO: LATTICINI E OSTEOPOROSI, QUALE RAPPORTO?

Posted by carlab on 24 Giugno 2022 | Leave a response

Nella moltitudine di messaggi sull’alimentazione diffusi dai media, latte e latticini sono spesso messi sotto accusa per i loro potenziali effetti negativi sulla salute. È davvero necessario rinunciarvi?

Latticini e osteoporosi

bicchiere di latte

Negli ultimi anni, latte e derivati sono spesso finiti sotto i riflettori, attaccati come se si trattasse di pericolosi veleni, tanto che c’è chi ha deciso di eliminarli completamente dalla dieta. In realtà, diverse ricerche che riguardano questi ingredienti indicano che possono dare un contributo alla salute delle ossa dall’infanzia, all’adolescenza, fino all’età adulta.

Un recente studio, durato due anni, mostra che il consumo di latte, yogurt e formaggio, alimenti naturalmente ricchi di calcio e proteine, potrebbe ridurre il rischio di fratture e cadute nella popolazione più anziana. La ricerca si è svolta in Australia, all’interno di 60 strutture residenziali per anziani, dove si è verificato, prima di tutto, se la quota quotidiana di calcio e proteine raccomandata dalle linee guida per la nutrizione fosse coperta. Ì valori raggiunti con la dieta sono risultati più bassi delle raccomandazioni.

Un gruppo di anziani ha quindi ricevuto una quantità supplementare di latte e formaggio ogni giorno. Il gruppo di controllo ha invece proseguito la dieta di sempre, scarsa in calcio e proteine. Dopo 12,6 mesi il gruppo che ha consumato più latte e latticini ha presentato una riduzione del rischio di fratture del 33% e una diminuzione del rischio di cadute (1).

mucche al pascolo

Come prevenire l’osteoporosi

I pareri sul tema non sono però sono univoci. C’è chi sostiene che latte e latticini favoriscono l’osteoporosi. Le prove scientifiche a proposito scarseggiano. Una cosa è comunque certa: per mantenere la salute delle ossa aiuta una dieta ricca di vegetali, in particolare ortaggi e frutta, che con il loro effetto alcalinizzante salvaguardano il bilancio del calcio. Meglio invece ridurre sale, zucchero e i cibi conservati che li contengono, come salumi e insaccati.

Quanto alle proteine, se è vero che una carenza può favorire l’osteoporosi, anche l’eccesso non giova, soprattutto se derivato da proteine di origine animale. È quindi preferibile mescolare sapientemente fonti di origine animale, come uova, pesce e latticini, con le proteine vegetali derivate dai legumi e dai semi oleosi, per esempio noci e mandorle, ricche, fra le altre cose, di magnesio, un minerale che protegge le ossa.

Anche le diete vegane, se ben calibrate, riescono a garantire l’approvvigionamento di proteine. L’acqua con un contenuto di calcio superiore ai 300 mg litro può integrare l’apporto del minerale, soprattutto nei menu che ne scarseggiano (2).

Rispetto al latte e ai suoi derivati le “Linee Guida per una Sana Alimentazione Italiana” consigliano un consumo di 2-3 porzioni (da 125 g) di latte/yogurt al giorno e 2-3 porzioni di formaggio la settimana (3).

Leggi anche

Insieme per educare il gusto sostenibile

Aumentare l’attività fisica quotidiana e ridurre lo stress sono altri due elementi importanti per mantenere in equilibrio l’apparato muscolare e scheletrico, perché se la sedentarietà è nemica delle ossa, anche stati d’ansia cronici, per esempio legati a un eccesso di attività lavorativa, rischiano di compromettere la rigenerazione dei tessuti. Camminare ogni giorno una mezz’ora all’aria aperta, e aggiungere alle proprie abitudini pratiche di yoga, meditazione, respirazione, è un supporto ottimale a cui non rinunciare.

Note
Note

(1) Iuliano, S., Poon, S., Robbins, J., Bui, M., Wang, X., De Groot, L., … & Seeman, E.
(2021). Effect of dietary sources of calcium and protein on hip fractures and falls in older
adults in residential care: cluster randomised controlled trial. bmj, 375.

(2) SINU – Società Italiana di Nutrizione Umana (2014). LARN – Livelli di Assunzione di
Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana, IV Revisione. 2014.

(3) AA.VV. (2018). Linee guida per una sana alimentazione italiana, Crea (Consiglio per la
ricerca in agricoltura)

Posted in: Benessere | Tagged: c. barzanò, calcio, età, formaggio, fragilità, frutta, latte, latticcini, movimento, osteoporosi, salute, terza età, verdura, yogurt

PROTEGGERE L’INFANZIA DALLE NOTIZIE SULLA GUERRA?

Posted by carlab on 23 Maggio 2022 | Leave a response
bambini e guerra

In questo periodo ci si domanda se sia necessario parlare con i più piccoli della guerra, o se proteggerli da queste notizie.

 

Offro tre contributi alla discussione. Il primo proviene dalla cultura pop, il secondo da una antica leggenda, il terzo dalle riflessioni di due studiosi.

Di Tiziana Luciani

Una canzone che aiuta a riflettere

Il primo contributo è una canzone: “Come Away Melinda“, composta da  Fred Hellerman e Fran Minkoff, che venne interpretata da Harry Belafonte nel 1963, diventando poi una cover prediletta da vari artisti. Ve ne propongo due strofe, ma vi consiglio di ascoltarla per intero:

“Papà, papà, vieni a vedere
guarda cosa ho trovato
poco lontano da qui
mentre scavavo nel terreno

Vieni via Melinda
entra e chiudi la porta
non è niente, solo un album di foto
di prima della guerra”

Il padre è reticente nel dare spiegazioni, nell’album ci sono le foto della mamma e di altre bambine, morte in guerra.

monaco buddista

Una antica leggenda indiana

Il secondo contributo proviene da una antica leggenda indiana. Si racconta che il re Suddhodama, padre del principe Siddharta, volle tenere il figlio lontano dalla vecchiaia, la malattia, la morte. Il ragazzo visse beato ma, crescendo, la curiosità lo spinse a infrangere quel divieto, a uscire dalla reggia andando nelle vie della città, dove entrò in contatto con queste dimensioni della vita. Dobbiamo, come il padre di Melinda o quello di Siddharta, tenere lontano dalla realtà, che purtroppo comprende anche la guerra, figlie e figli? Ci sarà sempre una bambina che, tenace, scaverà nelle profondità del passato, un adolescente che con agilità salterà il muro della eccessiva protezione…

LEGGI ANCHE

La cura delle storie

Il contributo di due ricercatori

Ecco Il terzo contributo: Alfred e FranÇoise Brauner, lui sociologo dell’infanzia, lei pediatra e psichiatra infantile, affermano che hanno bisogno di esprimersi graficamente sulla guerra, sia i bambini e le bambine che ne fanno esperienza, sia i minori di nazioni non coinvolte nel conflitto. A seguito del disastro di Cernobyl, i due studiosi proposero a bambini e bambine di varie parti del mondo di disegnare su quel terribile evento. Se per lontananza geografica non erano stati esposti alle radiazioni, erano stati raggiunti dalle notizie in merito. Nei disegni avevano la possibilità di elaborarle.

Disegni bambini

Parlarne?

Quindi: dire o non dire della guerra?  Lo sappiamo, i bambini e le bambine hanno invisibili antenne fra i capelli, con le quali captano quel che noi adulti diciamo, ma anche quel che non diciamo. Secondo alcuni genitori i loro figli e le loro figlie sono al sicuro, perché in casa i telegiornali sono banditi. Ma quelle brutte notizie arrivano lo stesso, attraverso i coetanei, i social, la scuola. Meglio affrontarle insieme, dedicando cura a questo momento di condivisione.

Un contributo personale

Offro un contributo personale: nel 1963 la sera del 9 ottobre avvenne il disastro del Vajont.  Una frana precipitò dal monte Toc su un bacino idro-elettrico. La tracimazione di acqua e fango distrusse diversi paesi, morirono 1.197 persone, tra le quali 487 minori. Non avevo ancora 7 anni. Mio padre provò a spiegarmi quel che era successo. La sera per farmi dormire tranquilla mia madre mi diede un po’ di zucchero. Mi addormentai pensando a quelle parole e sciogliendo piano, piano i granelli dolci nella bocca.

bimbi che leggono

Come parlarne?

Ogni età ha il suo linguaggio: se abbiamo figli e figlie in età della scuola dell’infanzia e della scuola primaria, affrontiamo l’argomento con albi illustrati che, con un linguaggio metaforico, trattano questi temi. Se abbiamo figlie e figlie pre-adolescenti la familiarità con i videogiochi potrebbe indurli a vedere nel conflitto una replica di tali intrattenimenti. Con loro sviluppiamo l’empatia, attraverso storie di vita vissuta.  Insieme recuperiamo un senso di auto-efficacia compiendo gesti concreti, che mettono al riparo dal cinismo e dalla sensazione di impotenza. E poi, sopra ogni altra cosa, educarli alla pace, alla risoluzione dei conflitti, alla ragionevolezza, al rispetto di sé e degli altri…

Concludo con una citazione di Alfred e Françoise Brauner, che hanno dedicato le loro vite ai bambini e alle bambine, vittime innocenti della storia: “Ciò che conta è istillare l’idea della pace fin dalla più tenera età. La pace significa amicizia, ed esclude la forza bruta e la morte”.[1]

Nel testo accenno agli albi illustrati che, con linguaggio metaforico, possono aiutare bambini e bambine della scuola dell’infanzia e della primaria ad approcciare il tema della guerra.

[1] Alfred e Françoise Brauner, Ho disegnato la guerra, Edizioni Erickson, Trento, 2003, pag.100.

 

SUGGERIMENTI PER LA LETTURA
SUGGERIMENTI PER LA LETTURA
  1. Bisognerà, Thierry Lenain, Lapis Edizioni, 2005.

  2. Cavalcavia, Gek Tessaro, Carthusia, 2016.

  3. Il giorno che non venne la guerra, Nicola Davies, Nord Sud Edizioni, 2018.

  4. Il muro, Giancarlo Macrì, Carolina Zanotti, Mauro Sacco, Nuinui Editore, 2018

  5. Il nuovo nido del piccolo Marsù, Benjamin Chaud, Bohem Press, 2017.

  6. La fioraia di Sarajevo, Mario Boccia, Orecchio Acerbo Editore, 2021.

  7. La guerra, Josè Jorghe Letria, Salani Editore, 2020.

  8. Odore di bombe, profumo di pioggia, Arianna Papini, Bacchilega, 2020.

  9. Tilli e il muro, Leo Lionni, Edizioni Fatatrac, 1989.

  10. Una coperta di parole, Irena Kobald, Freya Blackwood, Mondadori, 2015.

TIZIANA LUCIANI
TIZIANA LUCIANI

 

Tiziana Luciani

psicologa-psicoterapeuta e arte terapeuta clinica. Docente della Scuola di formazione per arte terapeuti de La Cittadella di Assisi.  Si occupa di formazione degli adulti dal 1980 nell’ambito: sanitario, sociale, educativo. Giornalista-pubblicista ha pubblicato: Se perdo te. Quando il lavoro manca (in collaborazione con Giovanni Grossi, Pliniana, 2013), E corrono ancora. Storie italiane di donne selvagge (Frassinelli, 2014), Eroine ed eroi in corso (Carthusia, 2021). Che forza! (con le illustrazioni di Bimba Landmann, Carthusia, 2021),

I come inquietudine (Cittadella Editrice, 2021). In uscita: La nostalgia dei sogni (in collaborazione con Alberto Terzi). Lavora a Perugia, Milano e Roma.

 

Posted in: Benessere | Tagged: bambine, bambini, Come away melinda, comunicare, disegni, grafica, guerra, Harry Belafonte, libri, metafore, Siddharta

PILLOLE DI CORAGGIO: INSIEME PER EDUCARE AL GUSTO SOSTENIBILE

Posted by carlab on 11 Maggio 2022 | Leave a response
bambine che cucinano

Frutta e verdura sono ricche di sostanze protettive, indispensabili per la salute. Non solo. La loro produzione può contribuire a dare forza alle economie locali e a favorire la protezione dell’ambiente. Lo afferma la FAO, organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura.

La Latteria di Chiuro, impegnata nella promozione di dieta e stili di via sostenibili, ha contribuito alla realizzazione di La natura che bontà, un progetto educativo rivolto alle scuole dell’infanzia creato da Magia Verde Onlus, con il supporto di Ersaf, Regione Lombardia, per promuovere il consumo di questi ingredienti preziosi. Tanti gli spunti forniti dalle scuole e dalle famiglie.

di Carla Barzanò

La natura che bontà!

Frutta e verdura sono alimenti naturali, senza additivi. Il loro gusto varia da stagione a stagione, è legato alla zona di produzione e al clima. Quando le mangiamo, assaggiamo un po’ di natura. Completamente naturali sono anche vitamine, minerali, fibre e altri principi attivi protettivi che frutta e verdura ci forniscono, capaci di contribuire ogni giorno al nostro benessere con un effetto che nessun integratore può sostituire.

Tanti gusti diversi da amare

Gli esperti raccomandano di utilizzarne almeno 5 porzioni al giorno. Un
quantitativo che non sempre è facile raggiungere, soprattutto per i
bambini, spesso abituati ai gusti standardizzati dei prodotti
industriali, dove prevalgono sapori dolci e consistenze cremose. Diversi
ortaggi, in particolare, vengono penalizzati per i loro aromi pungenti,
che possono non incontrare il gusto infantile, analogamente all’acido
degli agrumi, o al croccante delle mele, di primo acchito ostico per la
masticazione. Eppure, proprio questa sfaccettata varietà è salutare per
noi, promuove la biodiversità della natura e valorizza le risorse umane
impegnate nella produzione agricola. Imparare ad apprezzarla è
importante fin dalla più tenera infanzia. Ma come fare, con i bambini?

Esempio e esperienze condivise giocosamente

Spesso noi adulti ci scoraggiamo di fronte ai rifiuti dei più piccoli e a tavola finiamo a proporre sempre le solite cose. Capita, poi, che per motivi differenti anche i nostri gusti siano circoscritti a pochi ingredienti, che utilizziamo con ripetitività anche per risparmiare tempo. Così bambine e bambini non hanno la possibilità di fare quelle esperienze differenziate, che nella delicata fase dell’accrescimento rappresentano un’occasione unica, una vera e propria alfabetizzazione dei sensi e del gusto. In che modo aiutarli ad apprezzare la varietà? La tipica incitazione: “mangia, perché ti fa bene” risulta poco convincente. Bambini e bambine hanno difficoltà a proiettarsi nel futuro, quindi faticano a comprendere il concetto di prevenzione. Quello che invece li influenza in modo decisivo sono gli esempi di noi adulti, tanto più se resi più intensi da un’atmosfera emotiva gratificante, giocosa, che li mette in gioco in prima persona.

Cucinare e assaggiare con loro

Non c’è nulla di più convincente, per spingerli a superare pregiudizi e avversioni nei confronti di ortaggi e frutta, che mettersi in gioco insieme, a tavola e in cucina, preparare con loro alcuni ingredienti, condividere assaggi e sperimentazioni. Il progetto “La natura, che bontà!”, ha aiutato insegnanti e famiglie a sviluppare dei veri e propri laboratori di sperimentazione, per avvicinare frutta e verdura con gioia e curiosità, favorendo lo scambio reciproco di competenze fra generazioni. Bambine e bambini hanno partecipato con grande entusiasmo, senza alcuna forma di diffidenza o rifiuto, dimostrando che l’ambiente che si crea intorno a loro è determinante anche per la formazione del gusto. I filmati realizzati durante l’esperienza potranno ispirarvi per trasformare la tavola in un momento di apprendimento ricco di sorprese e di piacere. Guardateli!

Assaggiare mele e agrumi

Carote, melagrane e altre sorprese

Gustare verdura e frutta insieme, i consigli di una mamma

Posted in: Benessere | Tagged: 5 porzioni al giorno, bambine, bambini, benessere, educazione alimentare, frutta e verdura, km 0, latteria di Chiuro, natura, sostenibile, Valtellina

RIDURRE L’USO DEL CELLULARE PUÒ AIUTARE A MANGIARE MEGLIO.

Posted by carlab on 4 Maggio 2022 | Leave a response
phone

In questa stagione cresce il desiderio di “mettersi in forma” e molte di noi inseguono il mito della dieta ideale. In realtà, come risaputo, non esistono ricette valide per tutte. Se il desiderio di rinnovarsi è certamente di buon auspicio, meglio però non lasciarsi irretire da schemi rigidi e iniziare un percorso di ascolto e osservazione di noi. Di cosa abbiamo davvero bisogno? Valutare le possibili fonti di stress che turbano il nostro equilibrio, prima ancora di “cosa mangiamo”, è un passo importante verso il benessere. I risultati di una ricerca appena pubblicata sono d’ispirazione.   

Di Carla Barzanò

Il cellulare: una presenza troppo invadente?

Utile compagno nella vita quotidiana, come risaputo il cellulare può avere conseguenze indesiderabili sul benessere. Diverse indagini mostrano che abusarne rischia di compromettere il sonno e la concentrazione. Un interessante studio dell’Università di Lubecca suggerisce ora che le radiazioni emesse alterano anche la regolazione dell’assunzione di cibo.

Le comunicazioni mobili utilizzano, infatti, campi elettromagnetici ad alta frequenza, che possono avere un impatto sull’elaborazione di fame e sazietà nel cervello, quindi anche sulla regolazione del peso corporeo. Studi precedenti avevano già dimostrato che i roditori esposti alle radiazioni elettromagnetiche mangiano di più. Secondo gli scienziati di Lubecca questa connessione potrebbe esistere anche negli esseri umani.

phone in cucina

Una osservazione che fa riflettere

La loro ricerca ha coinvolto 15 uomini normopeso di età compresa tra 21 e 29 anni. I soggetti sono stati irradiati a digiuno, in tre diversi momenti, con due differenti telefoni cellulari, o esposti a radiazioni fittizie, per circa 25 minuti, con una intensità analoga a quella standard dei cellulari.

Successivamente, i partecipanti hanno potuto servirsi da soli a un buffet. I ricercatori hanno determinato l’assunzione spontanea di cibo, vari valori ematici e il metabolismo energetico del cervello, usando la spettroscopia di risonanza magnetica al fosforo (MRS),

Dopo essere stati esposti alle radiazioni dei telefoni cellulari, 13 su 15 persone del test hanno consumato olltre 200 calorie in più rispetto ai controlli, principalmente sotto forma di carboidrati. I livelli di glucosio e insulina nel sangue non sono cambiati, ma il ricambio di energia nel cervello è aumentato dopo la radiazione. Le cellule nervose hanno bisogno di glucosio per generare energia. È possibile che il corpo volesse compensare l’aumento del fabbisogno aumentando l’assunzione di carboidrati.

Si potrebbe quindi pensare che le radiazioni dei telefoni cellulari non siano solo un potenziale contributo all’eccesso di cibo, ma modifichino anche il metabolismo energetico del cervello.

leggi anche

L' ONNIVORO REALE

In attesa di approfondimenti: dalla ricerca alla pratica di ogni giorno

Lo studio, basato puramente sull’osservazione e su un numero limitato di partecipanti, ha certo bisogno di approfondimenti. Telefonare con l’auricolare, per esempio, protegge la testa dalle radiazioni, ma deve ancora essere chiarito in che misura abbiano effetto le attività apparentemente distanti dalla testa, come la ricezione e l’invio di messaggi.

In attesa di maggiori dati, resta valida la raccomandazione di non abusare del cellulare, anche per mantenere viva la soglia di attenzione necessaria ad essere presenti a noi stesse, agli incanti naturali che offre questa stagione, contributo irrinunciabile al benessere.

A tavola con attenzione

Cominciamo dal momento del pasto. Prima di iniziare una nuova dieta, proviamo a migliorare la modalità con cui assumiamo il cibo. Siamo presenti, vigili, riconoscenti. In qualsiasi momento, anche nelle giornate lavorative, concediamoci una “vera” pausa quando mangiamo. Solo in questo modo potremo attivare tutti i canali di percezione, goderne a pieno e riconoscere i segnali di appetito e sazietà.  

Posted in: Benessere | Tagged: benessere, campi elettromagnetici, CELLULARE, condividere, conviviale, cucinare, esperimento, frequentarsi, mangiare, radiazioni, stare assieme, stress
1 2 … 8 Successivo »

Iscriviti alla nostra Newsletter

latte e formaggio

Seguiteci anche su Facebook!

Seguiteci anche su Facebook!

Articoli recenti

  • PILLOLE DI CORAGGIO: SENZA GLUTINE, PERCÉ NON SEMPRE SI LEGGE IN ETICHETTA
  • PILLOLE DI CORAGGIO: LATTICINI E OSTEOPOROSI, QUALE RAPPORTO?
  • PROTEGGERE L’INFANZIA DALLE NOTIZIE SULLA GUERRA?

Copyright © 2022 Le trasformazioni della donna.

Powered by WordPress and Magazine.

MENU
  • Salute per la donna
    • Sessualità età della vita
    • Ginecologia
    • Menopausa
    • Gravidanza
  • Cibo e Benessere
    • Ricette
    • Dimagrire
    • Suggerimenti
  • Corpo e mente
    • Esercizi
    • Riflessioni e suggerimenti
  • Integratori e lifestyle
  • Terapie naturali
  • Eros e bellezza
    • Bellezza fai da te
    • Eros
    • Immagine, colore, moda
  • Società, lavoro e comunicazione
  • Storie di vita
  • Seminari e Corsi
  • Libri