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Ginecologia

CISTI OVARICHE: QUALE REALTÀ?

Posted by carlab on 22 Settembre 2019 | Leave a response

di Fiorenza Zanchi

“dottoressa mi hanno detto che ho le cisti ovariche” “che non potrò avere figli” “Che dovrò prendere sempre la pillola se voglio avere le mestruazioni regolarmente” …
Sono frasi che molto spesso mi capita di sentire quando si presenta per una visita ginecologica un’adolescente, o una giovane donna.
Ma cosa si intende, in realtà, quando si parla di “cisti ovariche”?

Un ovaio che sta maturando

In effetti la presenza di “cisti ovariche” o ovaio policistico o multi follicolare, secondo le varie espressioni che si trovano comunemente usate, non implica necessariamente una condizione di patologia, specie quando è un segno isolato e/o viene rilevata in adolescenti che non hanno ancora completato la maturazione dei meccanismi ormonali che guidano il regolare ciclo ovulatorio e mestruale.
Diverso è invece se, in associazione all’ovaio policistico o a volte anche senza di esso, si trova un insieme di sintomi caratteristici, come:
–mestruazioni irregolari, in particolare che compaiono di rado o non compaiono proprio (oligo/amenorrea)
–aumento dei peli superflui e del loro spessore su aree che normalmente ne sono prive come collo, torace, addome, volto, braccia…(irsutismo) o, più raramente, perdita dei capelli e/o acne (iperandrogenismo clinico)
o anche riscontro, ad un esame per controllare gli equilibri ormonali, di:
–elevazione degli ormoni maschili o androgeni (testosterone libero e/o deidroepiandrosterone solfato) anche senza eccessivi peli superflui (iperandrogenismo biochimico).

PCOs: un male del secolo

Solo nel caso coesistano almeno due o più di questi sintomi si può sospettare una
–“sindrome dell’ovaio policistico” o PCOs, ovvero una condizione di squilibrio ormonale e metabolico costituita da un concorso di sintomi, appunto “sindrome”, che va distinta dal semplice e singolo ovaio policistico.
Dunque prima regola: non preoccuparsi e legarsi la testa per un isolato rilievo di “cisti ovariche”. Se è il caso, consultare uno specialista e fare tutti gli accertamenti necessari escludendo anche altre problematiche che possono generare sintomi somiglianti a quelli della PCOs.
Se tuttavia vi trovate effettivamente di fronte a questa sindrome non sentitevi strane o isolate perché è molto diffusa: viene infatti diagnosticata al 5-10% delle giovani donne ed è considerata l’alterazione endocrina più comune in età fertile!
Le sue cause sono ancora oggi controverse. Si suppone siano il risultato di una combinazione di fattori tra cui i geni, ma anche caratteristiche ambientali e stile di vita, hanno una loro rilevanza.

Iperandrogenismo: il prezzo dell’emancipazione?

Sicuramente, al di là di quale sia l’evento iniziale che innesca la reazione, una caratteristica domina:

– l’iperandrogenismo ovvero l’aumento degli ormoni maschili (androgeni), espressione di un complesso squilibrio funzionale del sistema riproduttivo.

Dal punto di vista simbolico, sembrerebbe quasi il prorompere di una “energia maschile”, sempre più presente nella vita delle donne, che deve ancora trovare un’armonia con quella femminile: “imparare” a bilanciarsi perché le parti maschile e femminile presenti in ciascuna, possano conciliarsi e non essere necessariamente in conflitto.

C’è anche qualche vantaggio: l’aumento degli ormoni maschili (testosterone) può aumentare il desiderio, vivacizzando le relazioni sessuali!
Tuttavia è alla base dei sintomi caratteristici già visti:

  • eccesso di peluria su viso e corpo (irsutismo)
  • acne/seborrea e/o calvizie di tipo maschile
  • disturbi mestruali (mestruazioni irregolari, assenza di mestruazioni per più mesi, cicli scarsi o prolungati)

Possono inoltre comparire:

  • eccessivo aumento ponderale: circa il 50% delle donne con PCOs sono sovrappeso (particolare attenzione quando il giro vita arriva a 88 cm!)
  • alterazioni del metabolismo, in particolare degli zuccheri con possibile “resistenza all’insulina”, ovvero refrattarietà delle cellule all’azione di questo ormone, che consente loro di utilizzare come “carburante” lo zucchero. Conseguenza di questa refrattarietà è l’aumento dell’insulina circolante, per cercare di combattere la “resistenza”, con i suoi effetti negativi sull’equilibrio ormonale e metabolico.

PCOs e sindrome metabolica

L’insieme di questi fattori può predisporre dunque non solo a effetti di tipo estetico ma, a partire dalle alterazioni ormonali dell’apparato riproduttivo, alla così detta “sindrome metabolica”, con scarsa tolleranza agli zuccheri o diabete anche in giovane età, ipertensione arteriosa, aumento del colesterolo e dei trigliceridi, aterosclerosi …
Cosa fare? Provare a riportare in equilibrio i meccanismi che causano il problema, in particolare:

  • l’eccessivo aumento del peso, la resistenza all’insulina e l’aumento di ormoni maschili sono fortemente interdipendenti.

Dunque, passo fondamentale è :

  • ridurre l’eccessivo aumento di peso e prevenire il sovrappeso. E’stato dimostrato infatti che ridurre il sovrappeso e riconquistare il “peso forma” aiuta la ripresa di cicli mestruali regolari, favorisce la fertilità e contrasta le alterazioni metaboliche.

Qualche consiglio

Cominciare da alcune modifiche dello stile di vita:

1- una dieta ben bilanciata, ricca di ortaggi, frutta, cereali integrali, legumi e povera di ingredienti elaborati, in particolari grassi e carboidrati raffinati;

2- una adeguata attività fisica, indispensabile per attivare il metabolismo e favorire una perdita di peso equilibrata mantenendo il giusto tono dei tessuti;

insieme a :

3- una terapia con integratori specifici che migliorino la funzionalità ovarica, l’utilizzo degli zuccheri ma anche, qualora fossero in eccesso, i grassi nel sangue o l’omocisteina, fattori di rischio cardiovascolare;

4 – una terapia farmacologica, entrambe prescritte dallo specialista
contribuiranno a riattivare le condizioni fisiologiche migliorando contemporaneamente estetica e salute presente e futura.

 

Posted in: Ginecologia, Salute per la donna | Tagged: adolescenti, ciclo ovulatorio, cisti, condizione di patologia, equilibri ormonali, multifollicolare, ovariche, peli superflui, policistico

L’ “intimo” alla ricerca di un nuovo stile – La plastica vaginale: una tendenza in crescita fra le donne più giovani, di Fiorenza Zanchi

Posted by donnetra on 18 Gennaio 2018 | Leave a response

disegno di Pat Carra (SEX OF HUMOUR)

“Il corpo è mio e lo gestisco io”

Era questa la parola d’ordine con cui negli anni 70/80 le donne scendevano in piazza per rivendicare la consapevolezza della loro identità fisica e la volontà di tutelarla da qualsiasi tentativo di manipolazione o “esproprio” : sessuale, culturale, scientifico, medico, estetico…

Fare con e del proprio corpo quello che si vuole.

Sentirsi libere di affermare la propria identità così come è e per quello che è.

O di cambiarla.

L’ultima possibilità sembra oggi più che mai vincente: dopo seni, pance, nasi, labbra, occhi, orecchie…ormai anche i genitali, relegati a lungo in una sorta di “zona d’ombra” di scarsa attenzione, perlomeno “estetica”, emergono alla luce e acquistano piena visibilità … meglio se adeguandosi ai più affermati “modelli” proposti da blog, televisioni, riviste per… teenager.
Sono infatti queste ultime che negli USA richiedono in numero sempre maggiore interventi di plastica vulvare.
Ma il fenomeno è presente anche da noi, pur mancando ancora statistiche precise.

Omologarsi o affermare la differenza?

Lo rivelano studi recenti (a) sottolineando che il desiderio e la motivazione principali, nel richiedere una plastica vulvare, sono quelli di “adattarsi” -”omologarsi” a un’ idea collettiva del corpo femminile ideale, piuttosto che “distinguersi” affermando una propria specifica identità.

Insicurezza? Paura del confronto? identità in crisi così profonda da accettare di barattarsi con modelli mediatici astratti, ma che danno certezze e punti di riferimento?

Oppure eliminazione dei difetti e ricerca del bello, della perfezione, dell’armonia?

Superamento dei contrasti attraverso la cancellazione delle differenze individuali? “Globalizzazione” del corpo?

Il corpo: questo sconosciuto

Sicuramente: ignoranza del corpo reale.
E’ quello che più sovente verifico: il corpo è un “oggetto” sconosciuto, in particolare i genitali e tutti i “cicli” femminili che ruotano intorno ad essi.

Con inconsapevolezza di una identità fisica unica, diversa, speciale e “normale” per ogni donna.

Non a caso le fonti più comuni di informazione sulla “normalità” dei propri genitali e sulla chirurgia plastica sono, specie tra gli adolescenti, le riviste per teenager, i blog, la televisione…(b)

Che evidentemente hanno invece ben chiaro cosa e come deve essere il corpo delle donne.

Esiste la vulva “doc”?

E ciò, malgrado neppure tutta la buona volontà di studiosi e ricercatori, stimolata dalla sempre maggiore attenzione all’apparenza dei genitali esterni, sia riuscita ad arrivare a un consenso su parametri che permettano di stabilire la “normalità” o meno di una vulva. Nemmeno per indicare validi criteri di intervento chirurgico. (c)

E dopo 40 anni di professione, non posso che essere d’accordo.

L’aspetto dei genitali ha una grandissima variabilità e questo è perfettamente normale. Non solo non comporta alcun problema, ma anzi conferisce “eros” all’incontro sessuale.

In particolare le piccole labbra, le più “bersagliate” dalle richieste di restyling chirurgico, possono davvero avere rilevanti variazioni di forma, grandezza, aspetto, colore che sono del tutto normali e assolutamente peculiari in ogni donna(d). Persino l’asimmetria delle labbra vulvari è comune esattamente come non esiste praticamente una metà del corpo sovrapponibile all’altra metà.

Adolescenza: il mistero svelato

La pubertà è l’epoca in cui la vulva si modifica. In particolare proprio le piccole labbra che si ingrandiscono per raggiungere la loro dimensione adulta.

Per la prima volta questa parte del corpo diviene improvvisamente presente e visibile: impossibile ignorarla, tanto più che l’uso sempre più diffuso di depilare il pube rimuove anche quel “vedo/non vedo” che velava di un certo mistero l’anatomia genitale.

Nulla può sfuggire, la vulva è esposta in “primo piano”.

E’ facile avere dubbi sulla propria “normalità/bellezza” specie se ci si confronta con immagini/modello mediatiche, tanto idealizzate quanto asettiche, ma certamente persuasive, per  teenager alla ricerca di punti di riferimento. È facile convincersi che l’aspetto estetico dei propri genitali non sia adeguato, che esista una sorta di “vulva perfetta”.

Prendersi cura di sé…

Certamente è un bene prendersi cura di sé, come le donne hanno sempre fatto, per il proprio benessere e per migliorare la propria sicurezza, la propria energia seduttiva.

Può aiutare usare appositi detergenti, creme emollienti, pulire, profumare, anche tingere o tagliare i peli pubici; utilizzare, al bisogno, indumenti che non comprimano o stringano ma sostengano e supportino, specie durante le attività sportive, ovverosia dedicare tempo e cura anche ai propri genitali.

Altra cosa, ben più impegnativa e “definitiva” è intervenire chirurgicamente, atto che per modificare forma e volume dei genitali, inevitabilmente incide sull’integrità dei tessuti.

… senza correre rischi

Tanto più che quello sui genitali non è un “intervento da nulla”

La chirurgia “estetica” interviene su una vulva, magari non “ideale” ma di per sé perfettamente sana, diversamente da un trattamento di “cura”, laddove sussiste una vera e propria  patologia che affligge i genitali. Motivo di più per valutare con estrema attenzione rischi e benefici.

Come sottolinea il documento di consenso dell’American College of Obstetricians and Gynecologists(a) la “labioplastica” non è un piccolo intervento privo di possibili conseguenze.

Esattamente come in ogni intervento chirurgico, infatti, ci possono essere complicazioni: ematomi, edemi, infezioni, retrazioni cicatriziali con esiti di sofferenza anche cronica, nonché rapporti più dolorosi e meno soddisfacenti… infatti, anche la sensibilità di una parte del corpo così delicata può venire alterata modificando, tra l’altro, proprio la percezione del piacere sessuale

Non dimentichiamo che la vagina è riccamente innervata e la maggior parte delle sue fibre nervose sono, appunto, deputate al piacere! Meglio pensarci bene prima di rischiare di comprometterle…

a) “Breast and Labial Surgery in Adolescents” Obstetrics & Gynecology -Number 686, January 2017 – Committee on Adolescent Health Care
b) Pearl A, Weston J. Attitudes of adolescents about cosmetic surgery. Ann Plast Surg 2003 Jun;50(6):628-30.
c)Hailparn TR. What is a girl to do? The problem of adolescent labial hypertrophy [abstract]. Obstet Gynecol 2014;123(suppl):124S–5S.
d) Lloyd J, Crouch NS, Minto CL, Liao LM, Creighton SM. Female genital appearance: “normality” unfolds. BJOG 2005;112:643–6.

(The great wall of vagina” – opera dello scultore Jamie McCartney)

Posted in: Eros e bellezza, Ginecologia, Salute per la donna | Tagged: chirurgia plastica, confronto, corposconosciuto, Fiorenza Zanchi, genitali, identità in crisi, Insicurezza, paura, plastica vulvare, teenager, vagina

Estate: sole, mare e… infezioni vaginali di Fiorenza Zanchi

Posted by donnetra on 26 Luglio 2016 | Leave a response

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Estate: sole, mare e… infezioni vaginali
Estate, sole, mare, bagni ma, c’è un ma, la calura estiva, specie se l’ ambiente è umido, favorisce le le infezioni vaginali e in particolare le micosi, quelle fastidiose infiammazioni della vulva e della vagina sostenute da miceti ( o “funghi”), come ad es. la candida albicans, che così spesso disturbano le tanto sospirate vacanze.

In genere causano sensazione di prurito e bruciore, arrossamento locale a volte con piccoli taglietti e tipiche perdite (dette: leucorrea) biancastre, spesso simili al latte cagliato.

Vediamo allora cosa si può fare per prevenire il disturbo o per combatterlo, se ci troviamo di fronte a queste manifestazioni.

Attenzione al costume..
Innanzi tutto: evitare di tenere troppo a lungo il costume bagnato e magari sporco di sabbia

Come già detto l’umidità insieme ad eventuali sostanze irritanti e germi presenti nella sabbia aumentano il rischio di infiammazioni.

In secondo luogo: tenere a portata di mano alcuni semplici rimedi, facili da usare:

1- bicarbonato di sodio per lavarsi, anche preventivamente:
1 cucchiaio in 1 L di acqua (precedentemente bollita e lasciata raffreddare) o

2- acido borico sia per lavande che in ovuli che si trovano preconfezionati

Entrambi creano un abitat sfavorevole ai funghi

Un “tubetto” sempre in borsa
A questa detersione, se il sintomo tipico si presenta,  potremo associare un prodotto omeopatico specifico per le micosi e facilissimamente trasportabile, ovvero:

3-Helonias 7ch 5 granuli da mettere sotto la lingua anche ogni ora, nella fase acuta, diminuendo la frequenza delle assunzioni man mano che il sintomo migliora

In caso invece di infiammazioni meno specifiche e comunque per rendere più veloce la risoluzione dei disturbi, si può utilizzare  localmente, per lavaggi esterni calmanti e rinfrescanti,  anche la

4- Calendula, antiinfiammatoria, antisettica, cicatrizzante. Utilizzate la TM (tintura madre), a sua volta facilmente trasportabile anche in borsa e pronta per ogni evenienza.

Basterà mettere  4-6 gocce di  T.M. in 1L di acqua e procedere alla detersione o, meglio ancora, se avete il tempo e l’attrezzatura, aggiungerla ad un infuso di

5-Camomilla, ottenuto mettendo 1cucchiaio di fiori in infusione in 1 L di acqua bollente per 10 minuti, e lasciando poi raffreddare, o di

6-Malva, ottenuto mettendo 1cucchiaio di foglie e fiori in infusione in 1 L di acqua bollente per 10 minuti, e lasciando poi raffreddare.  Tolgono egregiamente l’infiammazione aiutando a ridurre ulteriormente il fastidio.

Un “olio” antisettico
Più “potente” poi, in caso di un’infiammazioni più marcate, sia fungine che batteriche, è lo

7- olio essenziale di Melaleuca alternifolia o tea tree oil
che possiede efficacissime proprietà antisettiche immunostimolanti e antiinfiammatorie ( per il suo contenuto equilibrato in terpinolo-4 e 1,8-cineolo)

Per lavande vaginali si può usare
-l’olio essenziale diluito (attenzione a non eccedere!): 5 gocce in 250 ml di acqua bollita.
Per la disinfezione vaginale si trovano  anche
-ovuli di gelatina preconfezionati a base di calendula e tea tree.

Quando è meglio…chiedere aiuto al terapeuta
Tutto ciò se l’episodio di micosi o infiammazione vaginale è acuto e occasionale.
Nel caso di vaginiti croniche o recidivanti, per ottenere un effetto duraturo (specie nelle micosi recidivanti che sono decisamente frequenti), i rimedi consigliati sopra dovranno essere associati ad una diagnosi precisa della causa del ripetersi del disturbo (ormonale, infettiva, psicosomatica..) e  ad una conseguente terapia specifica  per quella causa e soprattutto, dal punto di vista omeopatico, per quel tipo di donna. Meglio dunque, in questo caso, rivolgersi al vostro terapeuta di fiducia.

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Posted in: Ginecologia, Salute per la donna | Tagged: acido borico, benessere, bicarbonato, calendula, camomilla, candida, donna, Fiorenza Zanchi, infezioni vaginali, malva, olio malaleuca, rimedi naturali

Bellezza della pelle: provate i cosmetici personalizzati con i fiori di Bach, di Fiorenza Zanchi

Posted by donnetra on 16 Settembre 2015 | Leave a response

ceam
E’ possibile sentirsi bene nella propria pelle e migliorarne l’aspetto
personalizzando la crema di bellezza?

Si, almeno secondo gli insegnamenti di alcuni studiosi dei Fiori di Bach(*) e l’esperienza di chi li ha messi in pratica.

A partire dall’osservazione dell’aspetto e dunque delle specifiche esigenze che la propria epidermide, di volta in volta, a seconda dell’età, della fase del ciclo mestruale, dello stress, di eventuali gonfiori o arrossamenti, della stagione, dell’ora del giorno o della notte… manifesta.

Per provare a realizzare il “proprio” cosmetico, iniziate predisponendo un piccolo
set come descritto sotto:

Gli ingredienti per la crema

  • un vasetto da 30ml circa, possibilmente di vetro scuro e con coperchio che chiuda bene
  • qualche spatola di legno per mescolare (ma bastano anche degli stuzzicadenti lunghi) e, fondamentale,
  • i fiori di Bach scelti di volta in volta

e, come supporto,

  •  l’abituale crema utilizzata (preferita e/o consigliata dal dermatologo) o,  se si vogliono ridurre al minimo le “interferenze” esterne, una buona crema base naturale.

Osservando bene la vostra pelle, per individuarne le problematiche, deciderete quali fiori aggiungere alla porzione di crema, che avete nel frattempo travasato nel vasetto da 30 ml.

Versate 3 gocce per ogni estratto floreale scelto (1 goccia di essenza per ogni 10ml di crema) per un massimo di 7 fiori a preparazione(**)

Una volta aggiunte le gocce di fiori alla crema, sarà necessario mescolare molto accuratamente con la spatola di legno, per emulsionare bene.

Preparandone piccole quantità potrete, di volta in volta, fare una nuova “composizione” seguendo le specifiche esigenze del momento e così avere sempre un prodotto fresco e “aggiornato”.
In ogni caso queste creme, ben tenute e conservate in frigo, si mantengono circa 6 mesi.

Essendo un cosmetico naturale, senza conservanti, è importante usare molta igiene nel preparare la crema per non farla deteriorare velocemente, per lo stesso motivo è meglio usare sempre la spatola per prelevare la crema dal vasetto.

La crema così composta va utilizzata 2 volte al giorno.

Quali fiori aggiungere?

Vediamo allora alcuni tra i fiori che si possono adoperare per le problematiche più comuni (**) che incontro come ginecologa ma, se si prenderà confidenza con questi rimedi, sarà possibile ampliare molto le possibilità di personalizzazione, scegliendo tra tutti i 38 fiori di Bach, in base alle proprie esigenze.

– Acne giovanile:
in questo caso, se la pelle è grassa e untuosa, come supporto potete usare, invece della crema, un gel di estratto fresco naturale di Aloe Vera ( va consumato entro 1 mese) a cui aggiungerete, sempre per 30 ml., 3 gocce di ognuno di questi fiori:

– Crab Apple (disinfetta, purifica, disostruisce)+ Vervein (antiinfiammatorio)+ Star of Bethlem (combatte traumi, ulcerazioni, ferite e favorisce l’azione dei fiori) +

se le lesioni acneiche sono molto gonfie, tese, irritate e fastidiose

– Vine (antiinfiammatorio/drenante)+ Beech (irritazione/prurito)+ Walnut ( favorisce il cambiamento e aiuta nei cambiamenti anche ormonali)+

se prevale lo squilibrio ormonale, come in fase premestruale, PCOS, stress prolungati…

– Sclerantus ( problemi a comparsa ciclica/ instabilità)

– Pelle e menopausa:
con la menopausa, a causa dei cambiamenti ormonali, la pelle può essere particolarmente secca; il “tono” del tessuto sottocutaneo inizia a diminuire, in questo caso usate la crema o, specie se utilizzate la preparazione per il corpo, questa può essere sostituita dall’olio di mandorle. Aggiungete:

Hornbeam (combatte perdita di tono e flaccidità, stimola il tessuto connettivo) +Walnut (protegge dagli agenti esterni)+ Crab Apple (purifica)+

se c’è molta stanchezza e perdita di energia

Olive, Centaury, Clematis (tutti forniscono apporto energetico, aggiungerne 1,2 o 3 a secondo dell’età o dello stato di esaurimento) +

Star of Bethlem (per appianare le rughe, combatte la retrazione fibrosa)+

Elm (tonificante) +

Honeysuckle (allontana dal viso il “peso” del passato)

– Gravidanza e smagliature:
il particolare equilibrio ormonale della gravidanza può favorire il formarsi delle così dette “smagliature”, ovvero quelle strisce di colore rossastro traslucide (Striae rubrae) che sovente si formano con il procedere della gestazione (ma non solo, anche quando, ad es., si ingrassa o si dimagrisce troppo) via via che la cute si distende.
Appaiono come dei veri e propri “strappi” del tessuto.
Sono inizialmente molto evidenti ma man mano, dopo il parto, si attenuano, diventando sottili strisce bianco perlacee (striae albae) dove l’infiammazione lascia il posto all’atrofia.

Aggiungete alla crema per il corpo o all’olio di mandorle:

Star of Bethlem (per il trauma dello “strappo) + Walnut ( per correggere lo scarso adattamento al cambiamento ormonale) +

Hornbeam (per donare elasticità e tono) + Elm (migliora l’elasticità e dona energia) + Olive (combatte lo stress dei tessuti)+

Chicory ( combatte ritenzione idrica e congestione)(***)

(*)Metodo terapeutico a base di estratti floreali ideato dal dott. Edward Bach

(**) materiale tratto dai miei appunti delle lezioni di R.Orozco e dal suo libro “Manuale per l’applicazione locale dei Fiori di Bach” ed. Centro di Benessere Psicofisico 2003

(***)per maggiori informazioni/studi/ricerca sulla floriterapia si può visitare il sito: www.sedibac.org; 

Posted in: Eros e bellezza, Ginecologia, Salute per la donna | Tagged: acne, cosmetici naturali, crema, Fiorenza Zanchi, fiori di bach, gravidanza, menopausa, mestruazioni, pelle, smagliature

Pillola e olfatto di Fiorenza Zanchi

Posted by donnetra on 14 Aprile 2014 | Leave a response

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La gran parte di voi ha certamente sperimentato come un odore specifico percepito in situazioni particolari sia in grado di rievocare immediatamente i momenti, i luoghi, le situazioni cui è associato.

D’altra parte, alcune malattie, come l’assunzione di certi farmaci che modificano aspetti centrali dell’identità individuale, alterano la percezione degli odori, così come gli odori emessi naturalmente dal corpo.

Pillola e olfatto


Un esempio collegato alla vita di tante donne è la pillola contraccettiva che, accanto alla modificazione del bioritmo ciclico tipico del femminile, modifica l’emissione degli odori e la loro percezione.
Numerose indagini hanno rilevato, ad es., che la scelta del partner effettuata durante l’assunzione della pillola, può riservare sorprese quando la pillola viene interrotta. Come mai?

L’odore non mente


L’odore di ognuno è unico. Espressione del così detto “complesso maggiore di istocompatibilità- o CMH” ovvero della capacità del nostro sistema  immunitario di distinguere ciò che si è da tutto il resto. Per esempio è quello che determina il rigetto di un organo trapiantato se il sistema immunitario del ricevente non è adeguatamente neutralizzato.
In altre parole attraverso l’odore si “identifica” il partner al di là di qualsiasi sovrastruttura.

Secondo alcune ipotesi, ancora in fase di approfondimento, la pillola altererebbe la nostra capacità di individuare il “CMH” giusto, con possibili ripercussioni, oltre che sulla relazione, anche sulla fertilità di coppia

Ricontattare le radici con…

Dunque: l’odore ha l’impronta della struttura genetica individuale, è un “concentrato” dell’identità, esprime la totalità individuale, le radici più profonde in ogni momento. La pillola …può modificare questa dimensione.

Un piccolo esercizio per avvicinarvi alla vostra intimità


Se state prendendo la pillola concentratevi sul vostro odore e sulla vostra percezione olfattiva durante la sua assunzione.

Utilizzate poi eventuali periodi di interruzione per ricontattare le vostre radici più profonde, il vostro odore e quello di tutto ciò che vi circonda.

Per diventare consapevoli delle possibili differenze in rapporto a voi stesse, alle vostre relazioni, al vostro compagno.

Cambia qualche cosa? Se sì, che cosa? Ci sono ulteriori modificazione nella vostra percezione olfattiva durante le diverse fasi del ciclo mestruale? Il partner vi piace/attira come, più o meno di prima?

Attraverso questo esercizio di attenzione su un aspetto così intimo e personale come l’odore, imparate a conoscervi meglio, a utilizzare con maggiore consapevolezza strumenti di controllo delle funzioni del vostro corpo, peraltro utilissimi, come la pillola.

Posted in: Ginecologia, Salute per la donna | Tagged: Fiorenza Zanchi, olfatto, pillola
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