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verdure

QUALI ABBINAMENTI PER UN MENU EQUILIBRATO?

Posted by carlab on 6 Marzo 2023 | Leave a response
arlimentazione equilibrata

Quali sono gli abbinamenti migliori per il menu? Meglio carboidrati e verdure a pranzo e proteine con verdure a cena, oppure a ogni pasto carboidrati, verdure e proteine? Per orientarci aiuta seguire la filosofia della dieta mediterranea, che ispira i nostri suggerimenti.

di Carla Barzanò

Mode e raccomandazioni

Cibi ricchi di carboidrati, come la pasta, a pranzo; ingredienti prevalentemente proteici, per esempio carne e pesce, a cena. È una delle tendenze più diffuse in merito ai menu raccomandati per restare in forma.
Effettivamente questo modello può aiutare a ridurre la quantità complessiva di cibo che si consuma.
Osservando le tradizioni, la visione di un menu che separa carboidrati e proteine rischia però di risultare astratta. Nella dieta Mediterranea, per esempio, punto di riferimento per un’alimentazione sostenibile, cereali e legumi, o cerali integrati con cibi animali, sono in primo piano insieme, e il punto di forza è proprio il loro connubio, che apporta, nello stesso tempo, proteine e carboidrati.
Una tradizione antica, che trova riscontri nella ricerca scientifica moderna. Alcuni studi (1-2) mettono in luce che distribuire le proteine nei tre pasti principali, abbinandole ad adeguate quantità di carboidrati complessi, in forma di cereali poco raffinati, ortaggi e frutta, garantisce la migliore utilizzazione di questi principi nutritivi. Migliora, così, l’efficienza del metabolismo. Questo favorisce la rigenerazione delle cellule e dei tessuti, senza sovraccaricare fegato e reni, che possono risentire, invece, di quote proteiche isolate e molto elevate. Senza contare che la presenza delle proteine modula l’assorbimento dei carboidrati e previene, così, picchi di glicemia troppo elevati, causa di diversi disturbi.

L’armonia nel piatto

Ma come regolarsi serenamente con la scelta e gli abbinamenti dei cibi, senza privazioni e rigidità?
 Lo sappiamo, ma tendiamo a dimenticarlo: la qualità merita il posto d’onore. Ingredienti freschi, di stagione, poco raffinati, lavorati con procedimenti naturali (come lievitazione a pasta madre e fermentazione) senza additivi, assicurano l’equilibrio del metabolismo, riducono eventuali interferenze indesiderabili e garantiscono, nel contempo, il massimo apporto di principi attivi protettivi, fra cui vitamine, minerali e enzimi.
Un’altra priorità è la varietà, fondamentale per prevenire carenze, intolleranze e ridurre al minimo l’apporto di eventuali sostanze estranee proteggendo, contemporaneamente, la biodiversità.
Questi accorgimenti favoriscono anche il benessere della flora batterica intestinale, indispensabile per la salute.
Realizzate queste premesse, ogni pasto dovrebbe contenere in misura equilibrata carboidrati non raffinati, proteine e grassi. Meglio quindi abbinare cereali e ortaggi con ingredienti proteici vegetali (legumi, semi oleosi, come noci o nocciole) e/o animali (latticini, uova e altro…).

verdure, carboidrati e proteine

Il piatto unico è consigliabile?


Il classico piatto unico è certamente pratico, soprattutto quando non si ha molto tempo per cucinare, o si mangia fuori casa.
Da favorire sono i cereali integrali (in forma di pasta o a chicco intero, come riso, avena, farro…), con l’aggiunta di cibi proteici, per esempio legumi (fra cui tofu e altri derivati), o formaggio, oppure piccole quantità di pesce, magari in forma di ragù. Anche la classica pasta al pomodoro andrebbe integrata con fonti proteiche, per esempio grana. Una valida alternativa è la pasta di legumi, arricchita con formaggio, o pesto di semi oleosi, come mandorle e noci.
Paste ripiene, pizza o altre ricette realizzate con farine raffinate, sono piatti unici da utilizzare con maggiore parsimonia.
Una porzione abbondante di verdura, cruda e/o cotta, condita con olio extra vergine e succo di limone, non dovrebbe mancare. L’ideale, a pranzo, è servirla come antipasto, per mitigare l’appetito e regolare l’assorbimento dei principi nutritivi, carboidrati in testa.
La frutta a fine pasto non ha controindicazioni particolari, ma chi ha problemi di gonfiore può consumarla fuori pasto.

Cena leggera con tanti ortaggi


Un pranzo equilibrato aiuta, fra le altre cose, ad arrivare a cena con un appetito equilibrato, riducendo l’impulso a mangiare in modo sovrabbondante, usuale quando si è in carenza di calorie e principi nutritivi. Una buona zuppa di legumi, cereali e verdure, o una minestra a base di crema di verdure, seguita da un secondo, con ortaggi e pane integrale, sono un’ottima opportunità per il pasto serale e aiutano a variare gli ingredienti del pranzo con gusto. Dolci e carboidrati raffinati, invece, andrebbero utilizzati con moderazione nelle ore serali.

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Alcuni passi per una dieta sostenibile

Prima colazione: un pasto completo


La prima colazione merita il ruolo di un vero e proprio pasto. Se ben equilibrata, infatti, favorisce l’efficienza del metabolismo nella giornata.
Brioche e cappuccino non bastano a raggiungere un rapporto equilibrato fra carboidrati e proteine. Nel menu di ogni giorno meglio privilegiare cereali integrali (per esempio in forma di pane, o fiocchi) abbinati a frutta fresca, eventualmente a verdura e a ingredienti proteici, come latticini, uova, semi oleosi, derivati dei legumi (latte o yogurt di soia, humus). Il latte di cereali non è un’alternativa ai cibi proteici ma una fonte aggiuntiva di carboidrati.

yogurt e cereali

Come regolarsi con gli spuntini?


Alcune ricerche suggeriscono che è preferibile focalizzare l’attenzione sui pasti principali, perché mangiare spesso può squilibrare il metabolismo, favorendo l’aumento del peso. Yogurt, verdura, mandorle, noci o altra frutta oleosa sono da favorire rispetto agli snack dolci.

BIBLIOGRAFIA
BIBLIOGRAFIA
  • http://www.thenutritionsource.org
                                                                              The Nutrition Source, Department of Nutrition, Harvard T.H. Chan School of Public Health, e Harvard Health Publications, health.harvard.edu.”
  • 
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/30213062/
                                                  Giuseppe Della Pepa, Claudia Vetrani, Marilena Vitale, Gabriele Riccardi “Wholegrain Intake and Risk of Type 2 Diabetes: Evidence from Epidemiological and Intervention Studies”
  • 
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/24477298/
                                                  Madonna M Mamerow, Joni A Mettler, Kirk L English, Shanon L Casperson, Emily Arentson-Lantz, Melinda Sheffield-Moore,  Donald K Layman, Douglas Paddon-Jones “Dietary protein distribution positively influences 24-h muscle protein synthesis in healthy adults”

     

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QUANDO LA DIGESTIONE È DIFFICILE.

Posted by carlab on 8 Novembre 2021 | Leave a response
cattiva digestione

In autunno i disturbi digestivi possono diventare più insistenti e fastidiosi, soprattutto per chi è predisposta. Alcuni accorgimenti aiutano ad attenuarli e migliorano il benessere generale.

Elena Folli

Le difficoltà digestive compromettono equilibrio e benessere

“Questo proprio non lo digerisco”…”Mi sta sullo stomaco”…sono modi di dire ricorrenti che mettono in evidenza il disagio provato quando ci si trova in situazioni che si fatica ad accettare e a fare proprie, fino a causare fastidio e malessere. Le metafore digestive collegate a vissuti negativi del nostro immaginario ci fanno capire quanto la digestione sia centrale per il benessere. Dal punto di vista fisiologico è il processo di trasformazione chiave per trasformare e rendere parte di noi i principi nutritivi, assicurando da un lato il costante rinnovamento dell’organismo, dall’altro i processi di depurazione indispensabili perché ciò avvenga. Una digestione inadeguata compromette, fra le altre cose, il sistema immunitario, la regolazione dell’appetito e del peso, alterando l’equilibrio psicofisico nel suo insieme, con ripercussioni negative su umore sonno e capacità di concentrazione.
In questa stagione le difficoltà digestive sono più diffuse del solito e possono causare diversi disturbi fra cui senso di pesantezza, dolore alla parte superiore dell’addome o al torace, gonfiore. Talvolta si presentano anche eruttazione, alitosi, borborigmi (gorgoglio a livello addominale) nausea, stipsi o diarrea.

Da quali cause dipende una cattiva digestione?

Le cause sono molteplici perché la digestione è fondata sull’azione sinergica di diverse funzioni cui partecipano bocca e apparato masticatorio, stomaco, intestino, fegato, pancreas, cistifellea e sistema nervoso. Il tutto è regolato dal sistema psico-neuro endocrino immunitario. Basta che una di queste funzioni si alteri per compromettere l’intero processo.
Diverse patologie hanno un effetto diretto sulla digestione, per esempio ernia iatale, gastrite, colicistite e calcolosi biliare. Anche intolleranze alimentari e assunzione di particolari farmaci, possono incidere. Occorre poi tenere presente che con l’avanzare dell’età, la produzione degli enzimi digestivi subisce un fisiologico rallentamento, rischiando di accentuare i problemi.
In caso di sintomi evidenti di cattiva digestione è raccomandabile rivolgersi al medico curante per gli opportuni accertamenti diagnostici.

cereali

Che accorgimenti aiutano a prevenire e attenuare i disturbi digestivi?

È esperienza comune che Stress, ritmi di vita e dieta poco equilibrati, hanno un influsso negativo sulla digestione. Le pratiche che favoriscono rilassamento e benessere, come lo yoga, la migliorano.
Anche l’alimentazione, come risaputo, è d’aiuto. Una generica dieta “dieta in bianco” ,però, in linea di massima non giova. Meglio valutare in modo personalizzato la sensibilità individuale ai singoli alimenti, le eventuali intolleranze e l’equilibrio della flora batterica intestinale.
Ci sono poi alcuni accorgimenti di base, in maggior parte di antica tradizione, che possono dare sollievo. Paiono scontati, ma in realtà troppo spesso fatichiamo a metterli in pratica. Per valutarne i benefici provate a seguirli qualche settimana di seguito.

olio evo

Per favorire la digestione

Ingredienti, qualità e preparazione
Tempi, spazi, modalità
Ingredienti, qualità e preparazione

 

  • Favorite cibi freschi, di buona qualità, senza additivi, cucinati in modo semplice e appetitoso, per esempio a vapore, o “al cartoccio”, non troppo a lungo, senza abusare di ingredienti processati e preconfezionati e di ricette elaborate. Meglio non sovrapporre ingredienti proteici di origine animale, come carne e formaggio.

  • Utilizzate le verdure crude come antipasto, condite con aceto di mele o succo di limone (da moderare in caso di acidità di stomaco). Per cena privilegiate le verdure cotte a vapore o stufate (lessate assorbono acqua, tendono a gonfiare e perdono più vitamine). Se soffrite di gonfiore, meglio usare la frutta fuori pasto. Fate in modo che sia ben matura.

  • Date spazio alle erbe aromatiche dall’effetto digestivo, fra cui salvia, rosmarino, menta, e alle spezie delicate, come curcuma, cumino, cannella di Ceylon.

  • Preferite l’olio extra vergine d’oliva crudo, uno dei condimenti più facili da digerire. Aggiungetevi succo di limone, aceto di mele (se non soffrite di acidità), sale senza eccedere.

  • Limitate pasti molto abbondanti e ricchi di grassi cotti.

  • Fra le bevande scegliete l’acqua, eventualmente naturalmente leggermente gassata, non ghiacciata. Usatela anche in forma di tisane calde, o tiepide, a base di erbe aromatiche, semi di cumino, anice e/o finocchio. Bevete acqua e tisane durante tutta la giornata, non solo i pasti.

  • Limitate in generale i cibi freddi di frigorifero (frutta, verdura, yogurt, ecc…).

 

Tempi, spazi, modalità

 

  • Mangiate a orari regolari, con calma e attenzione. Tre pasti principali e al massimo due spuntini sono sufficienti. Una maggiore frequenza può alterare il ritmo di riposo fisiologico dell’apparato digerente.

 

  • Durante i pasti, concentratevi sul piacere di mangiare, senza farvi distrarre da cellulare, televisore. Appena riuscite, concedetevi una pausa pranzo distensiva, se pure breve, anche durante il lavoro.

 

  • Scegliete una prima colazione varia a ricca, per esempio con cereali, frutta secca e oleosa, uova, latticini, oppure legumi (anche in forma di latte o yogurt). Cenate presto, se possibile, e la sera scegliete menu semplici.

 

  • Lasciate passare almeno 2-3 ore dai pasti prima di coricarvi, o di praticare sport intenso.

 

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RESILIENZA E ELASTICITÀ IL FEGATO AIUTA

Posted by carlab on 26 Marzo 2020 | Leave a response
albero isolato in un campo

Di Carla Barzanò

Regola il metabolismo, governa l’utilizzazione e la sintesi dei principi nutritivi . È un vero filtro “antitossine” fondamentale per tutti i processi di depurazione. Inoltre, il fegato sostiene il ruolo di sentinella della milza che stimola il sistema immunitario a intervenire quando è necessaria una difesa.
In questo momento delicato proteggerlo è particolarmente importante per favorire le difese, oltre ai processi di rigenerazione e di rinnovamento primaverili. Non perdetevi d’animo, anche se la condizione di clausura forzata sembra isolare da tutto …La natura prosegue il suo corso e possiamo aiutarla, dentro e fuori di noi, assecondandola con attenzione verso i meravigliosi ingredienti che ancora ci offre, nonostante tutto. Ecco qualche consiglio per trarne beneficio, con grande riconoscenza per la disponibilità di cibo.

Il menu mediterraneo fa bene

Una dieta equilibrata, ispirata al menu mediterraneo, molto varia e ricca di alimenti freschi e vitali, fra cui cereali integrali, ortaggi e frutta di stagione è la ricetta migliore per aiutare il fegato. Come risaputo, possono invece alterare la sua indispensabile funzione alcolici, menu squilibrati, cibi scadenti e ricchi di additivi, abuso di farmaci. Lo sovraccaricano inutilmente anche pasti irregolari e/o molto abbondanti e sostanze indesiderabili presenti negli alimenti, come i residui di fitofarmaci usati in agricoltura. Il primo passo per proteggerlo e depurarlo, quindi, è rivedere il menu sfrondandolo di alcuni ingredienti a favore della qualità e di un ritmo armonioso dei pasti.
Nelle prossime 2-3 settimane provate a concentrarvi su questo. Approfittate del rallentamento dei ritmi legato alla situazione per prestare maggiore attenzione a ciò che portate a tavola, per voi e per la vostra famiglia.
Non lasciatevi suggestionare da alcune delle proposte “detox” suggerite dalla della rete, che offrono miracolose pozioni troppo spesso realizzate con cibi “morti” depauperati della loro energia vitale. Al contrario. Specialmente ora avete bisogno di ingredienti appetitosi, freschi, che fanno bene e risollevano l’umore

Grassi di qualità e menu zuccheri semplici

A partire dai condimenti. Se è vero infatti che un eccesso di grassi, soprattutto se surriscaldati, può essere dannoso per il fegato, l’olio extra vergine d’oliva crudo meglio di produzione biologica, è un vero e proprio elisir. Fluidifica la bile, prevenendo la formazione di calcoli alla cistifellea e lo protegge dai danni ossidativi. Tre-quattro cucchiai al giorno a tavola non devono quindi mancare, soprattutto come condimento crudo, accompagnati, se possibile, da succo di limone.
Da rivedere, invece, è il consumo di zuccheri semplici. Attenzione, in particolare, al fruttosio, monosaccaride con un potere dolcificante elevato presente (insieme al glucosio) nel normale zucchero da cucina, nel miele, ma anche in molti dolcificanti alternativi, non del tutto a ragione proposti come variante salutare dello zucchero. È il caso, per esempio, dei concentrati di frutta aggiunti a marmellate e altri prodotti dolci, ma anche degli sciroppi d’agave, aloe e diversi addolcenti ricchi di fruttosio. Il loro abuso può favorire il cosiddetto “fegato grasso”, scientificamente “steatosi epatica”, che compromette la funzionalità del fegato.
La steatosi epatica, una volta collegata all’abuso di alcol, oggi è sempre più frequente anche fra i giovani, e persino fra i bambini che non bevono alcolici, proprio per l’eccessivo consumo di dolci e di fruttosio, spesso addizionato anche ai prodotti dedicati all’infanzia, come fuori pasto e bevande. Per questo è raccomandabile leggere bene le etichette dei prodotti confezionati, senza lasciarsi ingannare dalla dicitura “senza saccarosio” che non esclude, comunque, la presenza di zuccheri aggiunti.
A estratti e sciroppi, meglio favorire il dolce naturale della frutta tal quale, anche cotta, eventualmente addolcita con frutta secca, che per quanto ricca di fruttosio, lo contiene “diluito” con diverse sostanze protettive, fra cui le preziose fibre.
Se in questi giorni avete voglia di dolci, sbizzarritevi con frullati, frutta cotta, al forno, a vapore, o stufata con spezie e poca acqua. Anche torte, biscotti , crespelle, realizzati con farine integrali, in particolare grano e avena, frutta, olio evo, o yogurt, e poco miele possono fare per voi.

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Il cibo che aiuta ad adattarsi

Proteine in primo piano

Sono molto importanti per assicurare l’attività del fegato. Ma gli eccessi non servono. Anzi. Alcune ricerche sembrano mostrare che un abuso di proteine, soprattutto di origine animale, può alterare la funzionalità epatica. D’altra parte anche ridurle non è raccomandabile. Chi alle proteine favorisce i carboidrati semplici rischia infatti di accumulare grassi nel fegato.

Quali proteine?

Alternate a ogni pasto le proteine vegetali derivate dai legumi (ceci, piselli, lenticchie, fagioli, fagioli mung, fave) con quelle animali di uova, formaggio, yogurt, carne magra e pesce (sempre che non siate vegetariane). Tralasciate, comunque, carne e pesce processati e conservati a favore di prodotti freschi.
L’ideale, per utilizzare al meglio le proteine senza sovraccaricare il fegato, è abbinarle sempre a carboidrati complessi, come quelli dei cereali integrali e della verdura. Un accorgimento, questo, che aiuta fra le altre cose anche a mantenere in equilibrio il peso.

verdure

L’armonia nel piatto

Meglio quindi favorire piatti composti da una combinazione equilibrata di proteine, grassi, carboidrati. Le possibilità sono infinite, a partire dalla tradizione mediterranea. Pasta e fagioli, riso e piselli, zuppa di pesce con pane, polenta con ragù di carne o di legumi, per esempio, sono piatti unici che rispecchiano questo modello. Altre ispirazioni possono venire dalla cucina orientale, che prevede la combinazione di riso con ingredienti proteici come pollo, tofu o pesce. Il tutto cucinato in modo leggero, senza intingoli, insaporito con erbe aromatiche e spezie delicate. Le più indicate sono coriandolo, zenzero (possibilmente fresco), semi di finocchio, cumino, curcuma, menta.
È importante aggiungere sempre una porzione abbondante di ortaggi freschi, in particolare, in questa stagione, carciofi, cicoria, scorza amara, barba di frate, tutti i tipi di insalata verde. Senza scordare di favorire ai cereali raffinati quelli biologici, integrali in alternanza fra loro, in prima fila riso, grano saraceno, frumento, avena. Anche a cena non occorre rinunciarvi. Piuttosto, alleggerite le porzioni. Unite la frutta, se desiderata.

E per colazione?

Quello del mattino dovrebbe essere il pasto più importante della giornata e se non dovete correre al lavoro approfittatene per valorizzarlo. Mettete in tavola cereali integrali, accompagnati, sempre, da una fonte di proteine: latticini, meglio fermentati, uova, creme di legumi. Il tutto accompagnato da ortaggi, frutta e un buon tè verde, ricco di principi attivi che proteggono il fegato.

Le bevande

Accanto al tè verde del mattino (da non utilizzare nelle ore pomeridiane e serali per non compromettere il sonno) l’acqua è certamente la bevanda migliore, eventualmente arricchita con succo di limone, o succhi di frutta senza zuccheri aggiunti, in piccole quantità. Bastano 2-3 cucchiai per dare un tocco stuzzicante, che incoraggia a bere a sufficienza. Accantonate, in questo periodo, alcolici e caffè e favorire decotti, in particolare a base di cardo mariano, tarassaco, bardana, oppure la classica “scorzetta”, realizzata con scorza e succo di limone.

Quando serve un aiuto in più

In situazioni particolari, se il fegato è affaticato, sono di supporto anche alcuni integratori alimentari. La nostra esperta in questo settore ve ne parlerà prossimamente.

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RESILIENZA: IL CIBO CHE AIUTA AD ADATTARSI

Posted by carlab on 25 Febbraio 2020 | Leave a response
carote

di Carla Barzanò

Resilienza: il cibo che aiuta a adattarsi

Varietà, freschezza, qualità, stagionalità, cotture delicate, niente additivi inutili, associazioni equilibrate di carboidrati proteine e grassi (compresi i condimenti). Sono queste le parole chiave per la scelta di un cibo che aiuta a adattarsi e a mantenere l’equilibrio anche in condizioni di cambiamento che mettono alla prova. Niente diete rigide, quindi, ma un menu ricco di alimenti vitali e differenti, che ci rendono più forti e elastiche attraverso il continuo apporto di tutte le preziose sostanze nutritive presenti nella natura.

Le raccomandazioni degli esperti

Le nuove linee guida per una sana alimentazione da poco rese pubbliche dopo un lungo lavoro di ricerca da parte di un nutrito gruppo di specialisti parlano chiaro, Per mantenere la salute e un peso equilibrato, meglio evitare diete rigide e mangiare in modo vario, incrementando, piuttosto, l’attività fisica.
Frutta, verdura, cereali integrali, legumi, condimenti di qualità come l’olio extra vergine d’oliva, e acqua sono in testa alla classifica dei cibi protettivi, che favoriscono le capacità di adattamento, migliorano la resistenza allo stress e a fattori esterni indesiderabili, fra cui l’inquinamento ambientale. A proposito di ambiente, le linee guida consigliano di mantenere sempre un occhio attento alla scelta degli ingredienti che lo rispettano, perché compromettendolo mettiamo in serio pericolo anche le nostre capacità di adattamento.
Alcol, zuccheri semplici, grassi di scarsa qualità, sale, sarebbero invece da moderare. Il loro abuso riduce la nostra resilienza e può compromettere l’equilibrio.
Da considerare con cautela sono anche integratori alimentari e diete stabilite senza fondamenti scientifici.(foto linee guida citando le fonti)

Come tradurre in pratica queste raccomandazioni?

Ecco un menu leggero e appetitoso adatto alla stagione, all’insegna della varietà. Se siete vegetariane potete sostituire il pesce con una hummus di legumi . Verdure e frutta aiutano a mantenere l’equilibrio acido base (v. articolo Aghina)
Scegliete ingredienti di qualità, preferibilmente provenienti da agricoltura biologica.

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Resilienza e capacità di adattamento: come prepararsi alla primavera?

zenzero
porro
rosmarino
carote

Vellutata di carote e porri allo zenzero

  • vegana, senza glutine
  • Preparazione 20'
  • Cottura 30'
  • Facile

Ingredienti per 4 persone:

  • 1 porro medio
  • 4 carote
  • 2 piccole patate
  • sale q.b.
  • circa 8 dl di acqua
  • 1 rametto di rosmarino
  • 1 rametto di timo
  • 2 cucchiai di olio extra vergine d’oliva
  • 1 cucchiaio abbondante di zenzero
  • timo e rosmarino per servire (realizzare la minestra densa)

Preparazione:

1. Lavare

Lavate la verdura, riducetela a tocchetti e rosolatela, delicatamente, in una grande pentola con una grattatina di zenzero, l’acqua, sale quanto basta, timo e rosmarino.

2.Coprire

Coprite e cuocete una ventina di minuti.

3. Frullare

Frullate e servite con decorazioni di rosmarino.

zenzero in polvere

Sgombro in guazzetto

  • Senza uova e latticini, senza glutine
  • Preparazione 25'
  • Cottura 15'
  • Facile

Ingredienti per 4 persone:

  • 4 sgombri medi
  • 1 cucchiaio di aceto
  • 1 mazzetto di erbe aromatiche (rosmarino, salvia, timo)
  • 1 foglia di alloro
  • 3 cucchiai di olio evo
  • 4 cucchiai di succo di limone
  • 1 cucchiaio di prezzemolo tritato
  • poco sale
  • prezzemolo per decorare

Preparazione:

1. Pulire

Pulite gli sgombri, lessateli e farli riposare finché sono tiepidi.

2. Togliere

Pulite gli sgombri, lessateli e farli riposare finché sono tiepidi.

3.Sciogliere

Sciogliete poco sale nel succo di limone, unite l’olio, emulsionate, aggiungete unire il prezzemolo.

4.Prima di servire

Appena prima di servire scaldate il pesce a bagnomaria e distribuire il condimento su ogni porzione. Decorate con foglie di prezzemolo.

Consigli utili

Aggiungete un contorno di verdura di stagione, per esempio indivia o finocchi cotti o crudi. E un dessert di frutta come le pere cotte o crude.

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DIMAGRIRE:QUALE DIETA?

Posted by carlab on 20 Maggio 2019 | Leave a response

 

 

 

Come ogni anno in questa stagione le diete incombono sui  media, con numerose proposte per perdere peso. Orientarsi non è facile. Alcune riflessioni possono aiutare a trovare un percorso per ritrovare l’equilibrio. Voi cosa ne pensate? Raccontateci le vostre esperienze. Se volete approfondire questo tema, o avete domande, scriveteci e vi risponderemo.

Alla ricerca della leggerezza

Cambiare giro (di vita), recitava, alcuni giorni fa, il titolo di un articolo sul tema del sovrappeso; nell’inserto della salute di un prestigioso quotidiano  nazionale. L’ articolo proseguiva, poi, illustrando i suggerimenti di ben cinque esperti per perdere peso nel giro di in paio di mesi, in modo da affrontare preparati la fatidica prova del costume da bagno. Cinque esperti, cinque percorsi diversi. Consigli talvolta contrastanti. Come accade sempre più spesso nelle migliaia di informazioni che riceviamo sul tema delle diete. Ma quale scegliere?

Ascoltarsi 

Occorre subito dire una cosa: le diete estemporanee servono a poco.  I risultati a lunga scadenza sono limitati. Peggio: si rischia di rallentare il metabolismo ingrassando, nel tempo, più di prima.
Certo  i chili di troppo pesano, infastidiscono, danno la sensazione di essere “fuori forma”, rischiando di metterci in crisi rispetto alla nostra identità.
Senza contare che possono compromettere la salute. Il desiderio di alleggerirsi è legittimo e può diventare salutare,  se stimola a cambiare i circoli viziosi che ci costringono a una dieta squilibrata e a una vita sedentaria, radicando buone pratiche nella vita quotidiana.
Il primo passo per ritrovarsi è imparare a conoscersi, accettarsi, accogliere la propria costituzione, diversa per ciascuna di noi. Occorre quindi ascoltarsi, cogliere emozioni, sensazioni, situazioni che tendono a squilibrarci. 
Introdurre con pazienza piccoli  cambiamenti, che  si inseriscano in modo armonioso nei percorsi di ogni giorno, senza strappi, per non accrescere i nostri disagi.

Da se stesse al mondo

Per cambiare, prima di concentrarsi sul giro vita, aiuta  iniziare a vedere il cibo come un dono prezioso, non solo come una minaccia per la linea, imparando a sceglierlo con rispetto e riconoscenza verso la sua storia, le risorse umane e culturali che l’hanno prodotto, nonché, l’ambiente da cui proviene.
In altre parole, si tratta di prestare  più attenzione alla qualità di ciò che si mangia, per  poter scegliere cibi, freschi, di stagione, meglio se locali,  legati alla  nostra tradizione mediterranea, o a altre tradizioni alimentari di antica sapienza, fondate sulla parsimonia, possibilmente imballati senza eccessi di plastica. I vegetali, in tutte le loro forme, quindi semi e derivati, frutti, foglie, radici, meritano un posto d’onore a tavola per la ricchezza di sostanze protettive, unita al fatto che la loro produzione pesa meno sull’ambiente rispetto a quella dei cibi  di origine animale. Da ridurre sono, invece, gli ingredienti elaborati, raffinati, ricchi di additivi, grassi di scarsa qualità e zuccheri semplici.

Un menu sostenibile fa bene alla salute a all’ambiente

Favorire  alimenti sostenibili  per l’ambiente, oltre che per la salute, dando largo spazio alla varietà, è un supporto per riequilibrare il menu perché lo sfronda da tanti ingredienti inutili, quando non addirittura dannosi, responsabili, fra le altre cose, di difficoltà di regolazione dell’appetito.

Chi ben comincia

Cominciate dalla prima colazione, un pasto spesso, a torto, trascurato e talvolta ricco di ingredienti poco equilibrati. Cambiarla è relativamente facile.
 Aiutano a fare il pieno di energia con un indice glicemico basso, mantenendo a lungo un piacevole senso di sazietà, fiocchi di cereali, o pane integrale lievitato a pasta madre, abbinati a frutta fresca  e secca, piccole quantità di latticini, preferibilmente  fermentati, come yogurt, o  alternative vegetali (senza zuccheri aggiunti) semi oleosi. Il tutto integrato con buon tè verde, o altre bevande non zuccherate.
Anche il pranzo durante l’intervallo di lavoro può migliorare molto. Basta privilegiare ortaggi e cereali, meglio integrali, arricchiti  con  una porzione di cibi proteici, fra cui non dovrebbero mancare i legumi.
È importante identificare un luogo di riferimento dove preparano cibi freschi e semplici, sollecitando gli esercenti a realizzare i menu desiderati. Spesso, se ci si unisce ad altre colleghe con esigenze analoghe e si assicura una certa continuità, si può  riuscire a indirizzare le proposte dei locali vicini all’ufficio. Quando manca un punto di riferimento valido, meglio portare qualcosa da casa.
 La stagione è propizia per deliziose insalate di cereali integrali, legumi e ortaggi. Qualche esempio? Ottimi e facili da preparare sono riso basmati , oppure: farro, orzo o cous cous integrali arricchiti  con verdure di stagione, come asparagi, pomodorini, zucchine con i fiori e legumi, fra cui piselli, fave o germogli di lenticchie, da gustare a temperatura ambiente.
Nel pomeriggio, poi, acqua e infusi di erbe aromatiche aiutano a mitigare la fame e a depurarsi.
 Una porzione di frutta fresca può integrare la pausa pomeridiana.
Per cena  utilizzate, come a pranzo, cereali, verdure,  ortaggi di stagione accompagnanti da ingredienti proteici fra cui legumi (compreso il tofu ricavato dalla soia), in alternanza a cibi animali, uova, formaggio di capra fresco, eventualmente pesce. Gli ingredienti prescelti dovrebbero essere differenti rispetto a quelli del pasto di mezzogiorno.
 Spezie delicate, come la cannella di Cylon, la curcuma, lo zafferano e differenti erbe aromatiche , danno un tocco di aroma che appaga, regola l’appetito e migliora la digestione.
 Carni conservate, salumi, pesce in scatola (come il tonno) , così come dolci confezionati e altri ingredienti conservati e ricchi di sale, o di zucchero, andrebbero, invece, ridotti al minimo. La frutta può sostituire i dessert tradizionali, appagando il desiderio di dolcezza.

 

Cibo buono e vario, oltre che sano

Un menu vario, allegro, stuzzicante, fondato su alimenti freschi e naturali, è la strada maestra per riequilibrare il peso e rafforzare la salute.
Non esistono, infatti, pozioni magiche capaci di sostituire lo straordinario connubio di sostanze attive presenti nei cibi.
Al contrario: le alternative al cibo fresco e naturale, 
potrebbero avere, sui lunghi tempi, ricadute negative sulla salute ancora poco indagate in ambito scientifico.
Lo stesso vale per le diete rigide e monotematiche.
In momenti particolari, eliminare del tutto alcuni ingredienti, o seguire per un periodo limitato un menu molto leggero, esclusivamente vegetale, può aiutare ad alleggerirsi, o ad attenuare alcune intolleranze,  ma è preferibile far riferimento a una guida esperta. Anche gli integratori alimentari di qualità, utilizzati in modo sapiente, sono un supporto.
Adottare integratori e regimi molto restrittivi solo sulla scia delle mode e di generici consigli rischia, però, di provocare disagi, più che risultati positivi.

Tempo e attenzione

Imparare a ascoltarsi, personalizzare, mettere a fuoco gli ingredienti che non si tollerano bene, diversi per ciascuna di noi, ridurli sostituendoli con altri ingredienti adeguati, per non incorrere in carenze richiede tempo e attenzione, oggi più che mai rari e preziosi.
Forse per questo ci illudiamo di poter risolvere i problemi con soluzioni rapide, che non mettono in gioco le nostre capacità, spesso impegnate su fronti che non riguardano la cura di sé e del cibo. Ma il dilagare delle diete e dei rimedi “lampo” per dimagrire è accompagnato da un numero crescente di squilibri legati a scelte alimentari scorrette, che rendono sempre più evidente l’inefficacia delle soluzioni miracolose e valide per tutti. 
Meglio riflettere, prima di scegliere.

Posted in: Dimagrire | Tagged: accettarsi, additivi, alleggerirsi, cibi di origine animale, cibi di stagione, cibi freschi, derivati, diete, dimagrire, frutti, giro vita, grassi, grassi di scarsa qualità, incombono, ingrassare, inserto della salute, lunga scadenza, media, numerose, perdere peso, peso ambientale, proposte, quale dieta, quotidiano nazionale, risultati, ritrovare equilibrio, scegliere, semi, sostanze protettive, sovrappeso, squilibrarsi, stagione, vegetali, verdure
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