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difese immunitarie

PIÙ VERDURA, PIÙ FRUTTA!

Posted by carlab on 1 Marzo 2021 | Leave a response
Fao verdura e frutta

È questa la parola d’ordine della campagna internazionale promossa dalla Fao, che ha proclamato il 2021 anno della frutta e della verdura.
Una iniziativa volta a richiamare l’attenzione sull’ insostituibile effetto protettivo per la salute di ortaggi e frutta e contemporaneamente a sensibilizzare sull’importanza di ottimizzare la filiera alimentare che li porta fino alla nostra tavola, per limitare gli sprechi e favorire la sostenibilità.
A sostegno della campagna della Fao, nei prossimi mesi vi accompagneremo con ricette e consigli per imparare a apprezzare questi doni della natura, a promuoverli in famiglia, fra i bambini, in particolare, troppo spesso refrattari a avvicinarli. È una strategia che aiuta anche a sostenere il sistema immunitario. Il momento è favorevole per sperimentarla. Per iniziare, provate la ricetta che vi suggeriamo.
Se avete ricette e idee da condividere mandatecele, troveranno spazio sulle nostre pagine!

Cinque porzioni al giorno: di qualità

Gli esperti della Fao confermano le osservazioni diffuse da diversi anni dalle autorità sanitarie internazionali: utilizzare almeno 400-500 g al giorno di frutta e verdura, pari a circa cinque porzioni, aiuta a prevenire infiammazioni croniche responsabili di diverse malattie, favorisce la regolazione dell’appetito, quindi del perso corporeo, ha un importante effetto protettivo.
Meglio quindi consolidare l’abitudine di non farsele mancare, in nessun pasto, mettendo in primo piano la qualità.

frutta e verdura

Di stagione

Ma quali sono i prodotti di stagione? La risposta non è scontata. Il mercato offre grandi quantità di ortaggi e frutta provenienti da zone geografiche lontane, con un clima diverso dal nostro; oppure da coltivazioni forzate nelle serre. I banchi dell’ortofrutta mostrano quindi gli stessi prodotti in tutti i momenti dell’anno, portando a perdere di vista i legami con le stagioni. Per orientarvi, consultate un calendario sulla stagionalità, oppure rivolgetevi direttamente ai produttori, o ai gruppi di acquisto solidale della vostra zona.
Scegliere prodotti locali, in sintonia con la stagione, coltivati con metodi rispettosi dell’ambiente, aiuta a promuovere la biodiversità , protegge l’ambiente e assicura una gamma infinita di gusti e colori sorprendenti.

Buona e di tanti colori diversi

Come fare? Per prima cosa scoprite la varietà. Proponetevi di mettere in tavola ortaggi e frutta di almeno cinque colori diversi ogni giorno. Basta guardarsi intorno per vedere che la natura offre una gamma cromatica quasi infinita. Per superare pigrizia e pregiudizi cucinatale e presentatela in modo semplice ma stuzzicante. Se i menu sono rivolti ai bambini sbizzarritevi con le proposte. L’insalata, per esempio, è di solito più gradita in abbinamento al pane; zucca e carote ridotti a bastoncini cotti al forno, che ricordano vagamente le patate fritte. Colori e forme differenti incrementano la gamma di principi attivi, secondari benefici per la salute: proteggono di più di un menu monotono e ripetitivo.

No agli sprechi

Frutta e verdura sono spesso oggetto di sprechi, pur essendo perfettamente commestibili, a causa di irregolarità di forma e di aspetto. Adottate quelle dall’aspetto bizzarro e irregolare, quando potete, dando la preferenza ai prodotti meno standardizzati…sono spesso i più gustosi. Conservatele con cura, e controllate regolarmente la dispensa, per evitare che si deteriorino prima di essere utilizzate.

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Da assaggiare

Ecco una ricetta da provare. Con la stessa procedura potrete prepararne molte altre, colorate e appetitose.

macedonia di frutta di stagione

Macedonia di verdura di stagione stufata

Ingredienti per 2 persone:

  • 1 fetta di zucca (circa 200 g)
  • 2 gambi di sedano
  • 1 carota media
  • 2 cipolle rosse
  • qualche germoglio di catalogna spigata (puntarelle)
  • 1 spicchio d'aglio
  • 1 cucchiaio di olio evo
  • 1 presa di timo
  • 1 presa di sale

Preparazione:

1. Pulire

Pulite e lavate le verdure e tagliatele a pezzi regolari. Mettetele in una terrina, unite l’olio, il sale, il timo e 4 cucchiai di acqua. Mescolate.

2. Trasferire

Trasferite la verdura in una padella dal fondo pensante. Coprite.

3. Cuocere

Cuocete, a fiamma bassa, finché la verdura è morbida, ma ancora croccante.

cipolle rosse

Cipolle

hanno un effetto diuretico e aiutano a regolare pressione e glicemia.

Suggerimanti

Questa modalità di cottura conserva e valorizza i gusti naturali delle verdure e a differenza della cottura in acqua limita la perdita di vitamine e minerali.
Si presta per qualsiasi tipo di verdura, che si può cucinare sia singolarmente, sia in forma di macedonia. Fra le combinazioni particolarmente gradevoli per questa stagione provate finocchio e carote aromatizzati con semi di finocchio, carciofi, carote e patate con prezzemolo fresco, broccoli, cipolle e porro con rosmarino.
Potete variare a piacere le combinazioni, comprese le erbe aromatiche da aggiungere e unire semi oleosi, per esempio pinoli, mandorle o semi di zucca.
La verdura stufata è un contorno delizioso per qualsiasi tipo di secondo e si combina bene a ogni cereale, per esempio, con riso integrale. Se a tavola ci sono bambini, potete cuocere la verdura al forno, per renderla leggermente croccante, badando che non si creino bruciacchiature.

Posted in: Benessere | Tagged: benessere, cibo, cucinare, difese immunitarie, diversità, fao, macedonia, ricette, salute, sostenibilità, sprechi, stagionalità, stagioni, varietà

SISTEMA IMMUNITARIO, QUALI INTEGRATORI?

Posted by carlab on 1 Febbraio 2021 | Leave a response
donna affacciata sul mondo

Intervista a Barbara Aghina

Quali integratori coadiuvanti della normale funzione del sistema immunitario

Per sostenere l’organismo nel suo incessante lavoro di protezione della nostra salute attraverso le difese immunitarie, occorre innanzitutto migliorare lo stile di vita rinnovando le nostre consuetudini giornaliere, dalla scelta del cibo, all’attività fisica, alla prevenzione dello stress, ed impegnarsi in questa direzione per consolidare le cosiddette buone pratiche. Questa costanza fa bene non solo a noi, ma anche all’ambiente e a chi ci circonda. All’interno di uno stile di vita sano e di un regime alimentare equilibrato, alcuni integratori alimentari dalle caratteristiche precise, possono coadiuvare il nostro stile di vita. Ne parliamo con la dottoressa Barbara Aghina responsabile della Nutraceutica Guna

Perché si insiste tanto sull'equilibrio alimentare e lo stile di vita quando si parla di normale funzione del sistema immunitario?

L’organismo è dotato di meccanismi di difesa sorprendentemente complessi che possono essere influenzati anche da numerosi fattori legati al nostro comportamento e all’ambiente; ad esempio, l’alimentazione rappresenta uno dei fattori più importanti. Infatti una dieta troppo ricca in alimenti con grassi saturi ( fritti, dolci, etc.) o alimenti acidificanti come zuccheri semplici in elevata quantità e di proteine soprattutto se di origine animale associato ad un insufficiente apporto e consumo di frutta e di verdura, può comportare o può favorire l’insorgenza di stati di disequilibrio nutrizionale soprattutto in termini di vitamine essenziali, come la vitamina A, la vitamina C, il gruppo delle vitamine B eccetera , che dobbiamo necessariamente introdurre in quantità adeguata con l’alimentazione, poiché il nostro organismo non è in grado di sintetizzarle. Lo stesso ragionamento di riequilibrio vale per le situazioni stressanti, la sedentarietà e il conseguente elevato incremento del peso corporeo. Per tutti questi motivi, sottolineo la necessità di riconsiderare e migliorare l’alimentazione e lo stile di vita nel suo insieme, rendendolo più attivo e dinamico.

Kiwi fonte di vitamina C

Quando Integrare l’alimentazione ?

Come ripeto frequentemente gli integratori non sono un antidoto per esorcizzare gli effetti dannosi di uno stile di vita poco armonioso, ma possono però integrare diverse sostanze nutrizionali nei casi di aumentato fabbisogno o di aumentata perdita, quando per esempio; per motivi di salute, di lavoro, eccetera, il regime alimentare e lo stile di vita possono non essere ottimali. La vitamina C ad esempio è una vitamina di fondamentale importanza per la salute dell’organismo, Infatti partecipa a tante reazioni enzimatiche ad esempio alla biosintesi del collagene ed è antiossidante. La vitamina C è nota anche come acido ascorbico ed è contenuta principalmente negli alimenti di origine vegetale come verdure quali peperoni, pomodori, ortaggi a foglia verde e frutta come kiwi, agrumi, fragole.

Su quali integratori concentrare l'attenzione?

Una scelta personalizzata, dopo una valutazione complessiva dello stato di benessere è sempre preferibile. Può essere consigliabile anche il riequilibrio della flora batterica intestinale. Accanto a questo accorgimento un nuovo integratore alimentare, frutto della ricerca Guna è Lipidic Vitawin C, una nuova formulazione a base di vitamina C, utile per contribuire alla normale funzione del sistema immunitario e alla riduzione di stanchezza e di affaticamento.

arance

Com'è composto Lipidic Vitawin C ?

È un integratore alimentare a base di Vitamina C o acido ascorbico, nella quantità di 333 mg /capsula, di origine vegetale, ottenuta da amido di mais tramite processi produttivi e tecnologici certificati, con fosfolipidi da soia OGM free. Lipidic Vitawin C è in forma di capsule di gelatina vegetale da tapioca, naturalmente fermentata in pullulan, ed è senza glutine e adatto anche ai vegetariani e ai vegani.

Qual è il suo aspetto innovativo ?

I fosfolipidi contenuti in Lipidic vitawin C, sono in grado di creare spontaneamente in acqua, strutture micellari come i liposomi, in grado di intrappolare al loro interno le molecole idrofile come la Vitamina C, disperse nel mezzo acquoso, che nel nostro caso ne facilita il transito attraverso la membrana cellulare

Come assumere Lipidic Vitawin C ?

Si assume 1 capsula 3 volte al giorno, con un abbondante bicchiere di acqua, considerando l’assunzione di 1 capsula ad esempio nei tre pasti principali, favorendo così la biodisponibilità della vitamina C.

Posted in: Integratori e lifestyle | Tagged: alimentazioni, benessere, Brbara Aghina, difese immunitarie, dottoressa Barbara Afhina, Guna, Integratori, intestino, nutriceutica, sitema inmmunitario, stare bene, stile di vita, tenersi in forma, Vitamina C

MANGIARE BENE PER AIUTARE LE DIFESE IMMUNITARIE

Posted by carlab on 18 Gennaio 2021 | Leave a response
aurora boreale

In questo periodo il sistema immunitario è messo alla prova. Un menu allegro, colorato, ricco di ortaggi e frutta, con una quantità equilibrata di grassi e proteine, è d’aiuto per sostenerlo. Ecco alcuni suggerimenti.

Varietà al primo posto: l'unione fa la forza

Ciò che mangiamo e beviamo influenza in modo significativo il sistema immunitario. L’effetto protettivo non è da ricondurre a un’unica sostanza, alimento o bevanda, ma a un’ orchestra di ingredienti e principi nutritivi. La varietà merita quindi il primo posto.

Un connubio di principi nutritivi

Diverse vitamine, fra cui quelle del gruppo B, la vitamina A, la vitamina C e la vitamina D, hanno un ruolo importante per mantenere l’integrità delle cellule, prevenire i processi infiammatori, regolare la produzione di anticorpi. Per conservare le difese immunitarie entrano in gioco poi diversi minerali, fra cui zinco, ferro, e selenio. Importanti sono, inoltre, le proteine e i grassi.

vegetali

Il ruolo di fibre e flora batterica

Nel cocktail che protegge il sistema immunitario non devono mancare le fibre, indispensabili per la salute della flora batterica intestinale. Il 70% delle cellule del sistema immunitario è collocato nell’intestino e ci difende da ospiti e sostanze indesiderabili. La flora che lo popola, a sua volta, ne regola in modo significativo le funzioni. Ortaggi, frutta, cereali integrali, legumi e cibi fermentati hanno un effetto positivo sul suo equilibrio.

Né troppo né troppo poco

Se varietà e qualità sono fondamentali, conta anche la quantità. Recenti ricerche, svolte per indagare il ruolo del menu nella prevenzione e nella cura del Covid 19, hanno confermato che un’ alimentazione sovrabbondante e sbilanciata favorisce una forma di infiammazione cronica, a sua volta correlata a un maggior rischio di contrarre la malattia e a un decorso più difficile.
D’altra parte, anche la carenza di principi nutritivi e/o un’eccessiva magrezza riducono le nostre capacità di difesa.

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Valorizzare la semplicità

La strategia migliore per creare una sinergia protettiva è adottare un menu semplice, ricco di cibi freschi, poco lavorati e raffinati, cucinati in modo delicato. Alcune spezie e erbe aromatiche aiutano a rendere le ricette più gradevoli, stimolano l’appetito e la digestione, rafforzando l’effetto antinfiammatorio e la sensazione di appagamento che hanno un effetto benefico sull’intero l’equilibrio del corpo e della mente.

Accorgimenti che aiutano le nostre difese
Accorgimenti che aiutano le nostre difese
  1. Consumate ogni giorno almeno 5 porzioni fra frutta e verdura, fresche e di stagione. Scegliete nell’arco della settimana varietà e colori diversi, per godere a pieno dei differenti principi attivi protettivi presenti.

  2. Favorite cereali integrali provenienti da coltivazioni biologiche e cambiate frequentemente la varietà alternando mais, grano saraceno, riso, miglio, avena; farro, segale. Usate orzo, frumento e segale solo se non soffrite di intolleranze al glutine.

  3. Utilizzate quotidianamente accanto al buon olio extra vergine d’oliva almeno 30 grammi di frutta oleosa, in particolare, in inverno, noci.

  4. Aggiungete a ogni pasto una fonte proteica: legumi, uova, latticini, pesce e carne magra (se non siete vegetariane) in alternanza fra loro.

  5. Bevete adeguatamente acqua di qualità, non nelle bottiglie di plastica, eventualmente in forma di infusi e tisane

cavolo verza

Crauti fatti in casa

Il cavolo è naturalmente ricco di vitamina C, fibre e altri principi attivi secondari salutari. La fermentazione lo arricchisce di batteri probiotici, utili per l’intestino, e lo trasforma in un delizioso condimento per le verdure crude. Ecco una ricetta di antica tradizione per provare a fare i crauti in casa. Utilizzatene ogni giorno due tre cucchiai aggiungendoli, senza cuocerli, alle insalate e ad altre verdure crude, in sostituzione o in abbinamento ad aceto e succo di limone.

Ingredienti:

  • un piccolo cavolo verza, preferibilmente da coltivazione biologica
  • bacche di ginepro
  • semi di senape e di cumino come desiderato
  • 2-3 foglie di alloro
  • 3-4 cucchiai di sale grosso

Preparazione:

1. Togliere

Togliete le foglie esterne più dure del cavolo, lavate il cuore e riducetelo in 4 parti. Lavatele bene.

2. Eliminare

Eliminate la nervatura centrale (mettetela da parte, insieme alle foglie esterne, per una minestra).

3. Tagliare

Tagliate il resto molto sottile e raccoglietelo in una ciotola capiente di terracotta. Aggiungete il sale.

4. Premere

Con le mani ben pulite, chiuse a pugno, premete energeticamente il cavolo, a più riprese, per circa 10 minuti. Lascerà fuoriuscire del liquido: più è, meglio è.

5. Lavorare

Lavoratelo altri 5 minuti con le mani, premendolo ripetutamente. Unite senape, bacche di ginepro, cumino e mescolate.

6. Trasferire

Trasferitelo in un grande vaso di vetro sterile, unite l’alloro e tutto il liquido fuoriuscito, che dovrebbe coprirlo.

7. Chiudere

Chiudete il recipiente con un pezzo di stoffa pulita e fermatela con spago da cucina.

8. Tenere

Tenete il vaso al riparo dal sole, a temperatura ambiente, e rimestate il contenuto con un cucchiaio di legno 2-3 volte al giorno. Occorrono circa 10 giorni per completare la fermentazione.

9. Conservare

Quando il gusto acido ha raggiunto un’intensità gradevole, chiudere il recipiente e mettete i crauti in frigorifero prelevandoli man mano che vi servono.

Posted in: Cibo e Benessere, Suggerimenti | Tagged: aceto, cavolo verza, condire, covid, crauti, cucina, difendersi con il cibo, difese immunitarie, fermentare, influenza, limone, mngiare bene, probiotici, ricett, ricette sane, sapori, soluzioni culinarie, stare bene, verza

RESILIENZA E ELASTICITÀ IL FEGATO AIUTA

Posted by carlab on 26 Marzo 2020 | Leave a response
albero isolato in un campo

Di Carla Barzanò

Regola il metabolismo, governa l’utilizzazione e la sintesi dei principi nutritivi . È un vero filtro “antitossine” fondamentale per tutti i processi di depurazione. Inoltre, il fegato sostiene il ruolo di sentinella della milza che stimola il sistema immunitario a intervenire quando è necessaria una difesa.
In questo momento delicato proteggerlo è particolarmente importante per favorire le difese, oltre ai processi di rigenerazione e di rinnovamento primaverili. Non perdetevi d’animo, anche se la condizione di clausura forzata sembra isolare da tutto …La natura prosegue il suo corso e possiamo aiutarla, dentro e fuori di noi, assecondandola con attenzione verso i meravigliosi ingredienti che ancora ci offre, nonostante tutto. Ecco qualche consiglio per trarne beneficio, con grande riconoscenza per la disponibilità di cibo.

Il menu mediterraneo fa bene

Una dieta equilibrata, ispirata al menu mediterraneo, molto varia e ricca di alimenti freschi e vitali, fra cui cereali integrali, ortaggi e frutta di stagione è la ricetta migliore per aiutare il fegato. Come risaputo, possono invece alterare la sua indispensabile funzione alcolici, menu squilibrati, cibi scadenti e ricchi di additivi, abuso di farmaci. Lo sovraccaricano inutilmente anche pasti irregolari e/o molto abbondanti e sostanze indesiderabili presenti negli alimenti, come i residui di fitofarmaci usati in agricoltura. Il primo passo per proteggerlo e depurarlo, quindi, è rivedere il menu sfrondandolo di alcuni ingredienti a favore della qualità e di un ritmo armonioso dei pasti.
Nelle prossime 2-3 settimane provate a concentrarvi su questo. Approfittate del rallentamento dei ritmi legato alla situazione per prestare maggiore attenzione a ciò che portate a tavola, per voi e per la vostra famiglia.
Non lasciatevi suggestionare da alcune delle proposte “detox” suggerite dalla della rete, che offrono miracolose pozioni troppo spesso realizzate con cibi “morti” depauperati della loro energia vitale. Al contrario. Specialmente ora avete bisogno di ingredienti appetitosi, freschi, che fanno bene e risollevano l’umore

Grassi di qualità e menu zuccheri semplici

A partire dai condimenti. Se è vero infatti che un eccesso di grassi, soprattutto se surriscaldati, può essere dannoso per il fegato, l’olio extra vergine d’oliva crudo meglio di produzione biologica, è un vero e proprio elisir. Fluidifica la bile, prevenendo la formazione di calcoli alla cistifellea e lo protegge dai danni ossidativi. Tre-quattro cucchiai al giorno a tavola non devono quindi mancare, soprattutto come condimento crudo, accompagnati, se possibile, da succo di limone.
Da rivedere, invece, è il consumo di zuccheri semplici. Attenzione, in particolare, al fruttosio, monosaccaride con un potere dolcificante elevato presente (insieme al glucosio) nel normale zucchero da cucina, nel miele, ma anche in molti dolcificanti alternativi, non del tutto a ragione proposti come variante salutare dello zucchero. È il caso, per esempio, dei concentrati di frutta aggiunti a marmellate e altri prodotti dolci, ma anche degli sciroppi d’agave, aloe e diversi addolcenti ricchi di fruttosio. Il loro abuso può favorire il cosiddetto “fegato grasso”, scientificamente “steatosi epatica”, che compromette la funzionalità del fegato.
La steatosi epatica, una volta collegata all’abuso di alcol, oggi è sempre più frequente anche fra i giovani, e persino fra i bambini che non bevono alcolici, proprio per l’eccessivo consumo di dolci e di fruttosio, spesso addizionato anche ai prodotti dedicati all’infanzia, come fuori pasto e bevande. Per questo è raccomandabile leggere bene le etichette dei prodotti confezionati, senza lasciarsi ingannare dalla dicitura “senza saccarosio” che non esclude, comunque, la presenza di zuccheri aggiunti.
A estratti e sciroppi, meglio favorire il dolce naturale della frutta tal quale, anche cotta, eventualmente addolcita con frutta secca, che per quanto ricca di fruttosio, lo contiene “diluito” con diverse sostanze protettive, fra cui le preziose fibre.
Se in questi giorni avete voglia di dolci, sbizzarritevi con frullati, frutta cotta, al forno, a vapore, o stufata con spezie e poca acqua. Anche torte, biscotti , crespelle, realizzati con farine integrali, in particolare grano e avena, frutta, olio evo, o yogurt, e poco miele possono fare per voi.

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Il cibo che aiuta ad adattarsi

Proteine in primo piano

Sono molto importanti per assicurare l’attività del fegato. Ma gli eccessi non servono. Anzi. Alcune ricerche sembrano mostrare che un abuso di proteine, soprattutto di origine animale, può alterare la funzionalità epatica. D’altra parte anche ridurle non è raccomandabile. Chi alle proteine favorisce i carboidrati semplici rischia infatti di accumulare grassi nel fegato.

Quali proteine?

Alternate a ogni pasto le proteine vegetali derivate dai legumi (ceci, piselli, lenticchie, fagioli, fagioli mung, fave) con quelle animali di uova, formaggio, yogurt, carne magra e pesce (sempre che non siate vegetariane). Tralasciate, comunque, carne e pesce processati e conservati a favore di prodotti freschi.
L’ideale, per utilizzare al meglio le proteine senza sovraccaricare il fegato, è abbinarle sempre a carboidrati complessi, come quelli dei cereali integrali e della verdura. Un accorgimento, questo, che aiuta fra le altre cose anche a mantenere in equilibrio il peso.

verdure

L’armonia nel piatto

Meglio quindi favorire piatti composti da una combinazione equilibrata di proteine, grassi, carboidrati. Le possibilità sono infinite, a partire dalla tradizione mediterranea. Pasta e fagioli, riso e piselli, zuppa di pesce con pane, polenta con ragù di carne o di legumi, per esempio, sono piatti unici che rispecchiano questo modello. Altre ispirazioni possono venire dalla cucina orientale, che prevede la combinazione di riso con ingredienti proteici come pollo, tofu o pesce. Il tutto cucinato in modo leggero, senza intingoli, insaporito con erbe aromatiche e spezie delicate. Le più indicate sono coriandolo, zenzero (possibilmente fresco), semi di finocchio, cumino, curcuma, menta.
È importante aggiungere sempre una porzione abbondante di ortaggi freschi, in particolare, in questa stagione, carciofi, cicoria, scorza amara, barba di frate, tutti i tipi di insalata verde. Senza scordare di favorire ai cereali raffinati quelli biologici, integrali in alternanza fra loro, in prima fila riso, grano saraceno, frumento, avena. Anche a cena non occorre rinunciarvi. Piuttosto, alleggerite le porzioni. Unite la frutta, se desiderata.

E per colazione?

Quello del mattino dovrebbe essere il pasto più importante della giornata e se non dovete correre al lavoro approfittatene per valorizzarlo. Mettete in tavola cereali integrali, accompagnati, sempre, da una fonte di proteine: latticini, meglio fermentati, uova, creme di legumi. Il tutto accompagnato da ortaggi, frutta e un buon tè verde, ricco di principi attivi che proteggono il fegato.

Le bevande

Accanto al tè verde del mattino (da non utilizzare nelle ore pomeridiane e serali per non compromettere il sonno) l’acqua è certamente la bevanda migliore, eventualmente arricchita con succo di limone, o succhi di frutta senza zuccheri aggiunti, in piccole quantità. Bastano 2-3 cucchiai per dare un tocco stuzzicante, che incoraggia a bere a sufficienza. Accantonate, in questo periodo, alcolici e caffè e favorire decotti, in particolare a base di cardo mariano, tarassaco, bardana, oppure la classica “scorzetta”, realizzata con scorza e succo di limone.

Quando serve un aiuto in più

In situazioni particolari, se il fegato è affaticato, sono di supporto anche alcuni integratori alimentari. La nostra esperta in questo settore ve ne parlerà prossimamente.

Posted in: Cibo e Benessere, Suggerimenti | Tagged: antiossidante, barzanò, depurarsi, depurativo, difese immunitarie, legumi, metabolismo, olio evo, primavera, principi nutritivi, resilienza, rinforzarsi, stare bene, verdure

Magici frutti di bosco

Posted by carlab on 2 Agosto 2018 | Leave a response

Rote grütze :  un dolce di sola frutta, ricco di sostanze protettive, ispirato alla cucina del nord 
di Carla Barzanò

Fragole, lamponi, mirtilli, ribes e altri frutti di bosco sono ricchi di vitamine e principi attivi  e non dovrebbero mancare nel menu di questa stagione. A patto di scegliere quelli biologici,
prodotti rispettando l’ambiente e la mano d’opera impegnata a raccoglierli . Oppure di approfittare di quelli che crescono spontanei. Ecco una ricetta di tradizione nordica, arricchita da un tocco mediterraneo,
per trasformarli in un  dolce prelibato, ricco di sostanze protettive.

Belli, buoni e salutari

Forme tondeggianti e colori sgargianti ricordano quelli delle pietre preziose e danno un tocco di magia alle ricette. Il loro  gusto delizioso, aromatico e leggermente  acidulo arricchisce macedonie, insalate, frullati e tanti altri piatti dolci e salati. Come se non bastasse i frutti di bosco sono una miniera di sostaze protettive, fra cui gli antociani, pigmenti vegetali  dotati di spiccate proprietà antiossidanti, disinfiammanti, depurative, elasticizzanti di tessuti e vasi sanguigni. Una peculiarità che rende i frutti di bosco ideali per proteggere  dall’invecchiamento.

Ecologici se di provenienza garantita

Un altro dei loro pregi  è che la loro produzione può contribuire a valorizzare la biodiversità e l’agricoltura in zone montane altrimenti difficili da coltivare. A patto, ovviamente, di scegliere prodotti biologici di stagione, raccolti da mano d’opera adeguatamente retribuita. Meglio, quindi, verificare l’origine e evitare prodotti venduti a prezzi “stracciati”,  che troppo spesso nascondo degradanti sfruttamenti di mano d’opera, prevalentemente femminile. Chi preferisce i frutti selvatici, dovrebbe sempre raccoglierli rispettando la natura, senza danneggiare le piante.

Tante possibilità per utilizzarli

Il loro contenuto di principi attivi è al massimo se si usano crudi e a poca distanza dalla raccolta , per esempio in forma di frullati, macedonie e sorbetti. Ma i frutti di   bosco sono squisiti anche come base per diversi tipi dolci cotti brevemente, come composte e gelatine, che preservano buona parte delle loro proprietà.

Una ricetta ispirata ai boschi del nord

Ecco una ricetta di antica tradizione che viene dalla Germania, dove quasi ogni famiglia coltiva i frutti di bosco  in giardino e il fresco delle notti estive li rende particolarmente aromatici.
Per dare un tocco mediterraneo, abbiamo sostituito lo zucchero con uvetta, e aggiunto pesche e albicocche.

La Ricetta Video

 

Posted in: Ricette | Tagged: belli e buoni, benessere, boschi del nord, difese immunitarie, ecologici, frutti di bosco, rimedi naturali, rote grutze, salutari, salute
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