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qualità

QUALI ABBINAMENTI PER UN MENU EQUILIBRATO?

Posted by carlab on 6 Marzo 2023 | Leave a response
arlimentazione equilibrata

Quali sono gli abbinamenti migliori per il menu? Meglio carboidrati e verdure a pranzo e proteine con verdure a cena, oppure a ogni pasto carboidrati, verdure e proteine? Per orientarci aiuta seguire la filosofia della dieta mediterranea, che ispira i nostri suggerimenti.

di Carla Barzanò

Mode e raccomandazioni

Cibi ricchi di carboidrati, come la pasta, a pranzo; ingredienti prevalentemente proteici, per esempio carne e pesce, a cena. È una delle tendenze più diffuse in merito ai menu raccomandati per restare in forma.
Effettivamente questo modello può aiutare a ridurre la quantità complessiva di cibo che si consuma.
Osservando le tradizioni, la visione di un menu che separa carboidrati e proteine rischia però di risultare astratta. Nella dieta Mediterranea, per esempio, punto di riferimento per un’alimentazione sostenibile, cereali e legumi, o cerali integrati con cibi animali, sono in primo piano insieme, e il punto di forza è proprio il loro connubio, che apporta, nello stesso tempo, proteine e carboidrati.
Una tradizione antica, che trova riscontri nella ricerca scientifica moderna. Alcuni studi (1-2) mettono in luce che distribuire le proteine nei tre pasti principali, abbinandole ad adeguate quantità di carboidrati complessi, in forma di cereali poco raffinati, ortaggi e frutta, garantisce la migliore utilizzazione di questi principi nutritivi. Migliora, così, l’efficienza del metabolismo. Questo favorisce la rigenerazione delle cellule e dei tessuti, senza sovraccaricare fegato e reni, che possono risentire, invece, di quote proteiche isolate e molto elevate. Senza contare che la presenza delle proteine modula l’assorbimento dei carboidrati e previene, così, picchi di glicemia troppo elevati, causa di diversi disturbi.

L’armonia nel piatto

Ma come regolarsi serenamente con la scelta e gli abbinamenti dei cibi, senza privazioni e rigidità?
 Lo sappiamo, ma tendiamo a dimenticarlo: la qualità merita il posto d’onore. Ingredienti freschi, di stagione, poco raffinati, lavorati con procedimenti naturali (come lievitazione a pasta madre e fermentazione) senza additivi, assicurano l’equilibrio del metabolismo, riducono eventuali interferenze indesiderabili e garantiscono, nel contempo, il massimo apporto di principi attivi protettivi, fra cui vitamine, minerali e enzimi.
Un’altra priorità è la varietà, fondamentale per prevenire carenze, intolleranze e ridurre al minimo l’apporto di eventuali sostanze estranee proteggendo, contemporaneamente, la biodiversità.
Questi accorgimenti favoriscono anche il benessere della flora batterica intestinale, indispensabile per la salute.
Realizzate queste premesse, ogni pasto dovrebbe contenere in misura equilibrata carboidrati non raffinati, proteine e grassi. Meglio quindi abbinare cereali e ortaggi con ingredienti proteici vegetali (legumi, semi oleosi, come noci o nocciole) e/o animali (latticini, uova e altro…).

verdure, carboidrati e proteine

Il piatto unico è consigliabile?


Il classico piatto unico è certamente pratico, soprattutto quando non si ha molto tempo per cucinare, o si mangia fuori casa.
Da favorire sono i cereali integrali (in forma di pasta o a chicco intero, come riso, avena, farro…), con l’aggiunta di cibi proteici, per esempio legumi (fra cui tofu e altri derivati), o formaggio, oppure piccole quantità di pesce, magari in forma di ragù. Anche la classica pasta al pomodoro andrebbe integrata con fonti proteiche, per esempio grana. Una valida alternativa è la pasta di legumi, arricchita con formaggio, o pesto di semi oleosi, come mandorle e noci.
Paste ripiene, pizza o altre ricette realizzate con farine raffinate, sono piatti unici da utilizzare con maggiore parsimonia.
Una porzione abbondante di verdura, cruda e/o cotta, condita con olio extra vergine e succo di limone, non dovrebbe mancare. L’ideale, a pranzo, è servirla come antipasto, per mitigare l’appetito e regolare l’assorbimento dei principi nutritivi, carboidrati in testa.
La frutta a fine pasto non ha controindicazioni particolari, ma chi ha problemi di gonfiore può consumarla fuori pasto.

Cena leggera con tanti ortaggi


Un pranzo equilibrato aiuta, fra le altre cose, ad arrivare a cena con un appetito equilibrato, riducendo l’impulso a mangiare in modo sovrabbondante, usuale quando si è in carenza di calorie e principi nutritivi. Una buona zuppa di legumi, cereali e verdure, o una minestra a base di crema di verdure, seguita da un secondo, con ortaggi e pane integrale, sono un’ottima opportunità per il pasto serale e aiutano a variare gli ingredienti del pranzo con gusto. Dolci e carboidrati raffinati, invece, andrebbero utilizzati con moderazione nelle ore serali.

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Alcuni passi per una dieta sostenibile

Prima colazione: un pasto completo


La prima colazione merita il ruolo di un vero e proprio pasto. Se ben equilibrata, infatti, favorisce l’efficienza del metabolismo nella giornata.
Brioche e cappuccino non bastano a raggiungere un rapporto equilibrato fra carboidrati e proteine. Nel menu di ogni giorno meglio privilegiare cereali integrali (per esempio in forma di pane, o fiocchi) abbinati a frutta fresca, eventualmente a verdura e a ingredienti proteici, come latticini, uova, semi oleosi, derivati dei legumi (latte o yogurt di soia, humus). Il latte di cereali non è un’alternativa ai cibi proteici ma una fonte aggiuntiva di carboidrati.

yogurt e cereali

Come regolarsi con gli spuntini?


Alcune ricerche suggeriscono che è preferibile focalizzare l’attenzione sui pasti principali, perché mangiare spesso può squilibrare il metabolismo, favorendo l’aumento del peso. Yogurt, verdura, mandorle, noci o altra frutta oleosa sono da favorire rispetto agli snack dolci.

BIBLIOGRAFIA
BIBLIOGRAFIA
  • http://www.thenutritionsource.org
                                                                              The Nutrition Source, Department of Nutrition, Harvard T.H. Chan School of Public Health, e Harvard Health Publications, health.harvard.edu.”
  • 
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/30213062/
                                                  Giuseppe Della Pepa, Claudia Vetrani, Marilena Vitale, Gabriele Riccardi “Wholegrain Intake and Risk of Type 2 Diabetes: Evidence from Epidemiological and Intervention Studies”
  • 
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/24477298/
                                                  Madonna M Mamerow, Joni A Mettler, Kirk L English, Shanon L Casperson, Emily Arentson-Lantz, Melinda Sheffield-Moore,  Donald K Layman, Douglas Paddon-Jones “Dietary protein distribution positively influences 24-h muscle protein synthesis in healthy adults”

     

Posted in: Cibo e Benessere, Suggerimenti | Tagged: cereali, gusto, menu, menu equilibrato, natura, proteine, qualità, stare bene, verdure, yogurt

LA SCELTA GIUSTA

Posted by carlab on 17 Maggio 2020 | Leave a response

La crisi causata dal Coronavirus ha messo in luce la debolezza di un sistema economico fondato sulla crescita continua dei consumi senza tener conto della qualità dei prodotti e dalle ricadute ambientali e sociali della loro produzione. È ora di cambiare. Noi donne possiamo fare molto con le nostre scelte quotidiane. Non dobbiamo sentirci impotenti. È questo il messaggio della nuova campagna : #lasceltagiusta #leconomiasiamonoi promossa da Enterprinsgirl, associazione volta a promuovere e sostenere iniziative femminili in numerosi ambiti. Lo racconta La presidente Francesca Vitelli

Di Francesca Vitelli

L’economia siamo noi

L’economia è in ginocchio, cosa fare? Ma, soprattutto, cosa ognuno di noi può fare? Troppo facile arrendersi all’idea che solo i guru, le multinazionali e i grandi gruppi decidono le sorti dell’economia. L’economia siamo noi con le nostre scelte di acquisto quotidiano. Siamo noi che decidiamo chi premiare e chi no. Gli ultimi mesi hanno reso evidente i limiti e i danni causati da un paradigma socio economico in cui si è rincorso l’accumulo di cose di scarso valore e bassa qualità: la quantità in luogo della qualità. Abbiamo frigoriferi e armadi pieni zeppi di cibo e cose, less is more.
Il criterio guida predominante – quel che costa meno – ha condotto a un impoverimento del nostro tessuto produttivo facendo scomparire tutti coloro, artigiani, micro e piccole imprese non in grado di reggere la competizione appiattitasi su di un unico fattore: il prezzo.
Merci che arrivano da lontano di cui si sa poco e niente schiacciano il mercato con un prezzo stracciato.

hastag associazione donne

La nostra ricchezza è la qualità

La vera ricchezza dell’economia italiana è data dalla somma di caratteristiche che la rendono unica: artigianalità, qualità delle materie prime e della lavorazione, creatività, stile, originalità, design. La varietà del nostro territorio e delle sue tradizioni ha dato vita, nel tempo, a quel che il resto del mondo ricerca, il Made in Italy. Il nostro patrimonio identitario ed economico rischia di scomparire di fronte all’avanzata della standardizzazione omologante a basso costo. Chi l’ha detto che un gioiello o un capo di abbigliamento artigianale costi necessariamente di più di uno seriale? Il prezzo di un prodotto/servizio si compone di diverse variabili: costo delle materie prime, mano d’opera, oneri fiscali, oneri previdenziali, costi di locazione e manutenzione impianti e uffici, costo dell’energia, costi amministrativi, costi della comunicazione, costo dell’aggiornamento professionale, costi legati all’osservanza della legislazione ambientale etc.

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La capacità di cambiare

Tornare a saper scegliere

Cosa si può fare? L’associazione EnterprisinGirls che vede insieme imprenditrici, libere professioniste e donne del Terzo settore ha lanciato una campagna di comunicazione: #lasceltagiusta #leconomiasiamonoi per sensibilizzare all’acquisto consapevole di beni e servizi. Prodotti agricoli biologici – freschi e trasformati – gioielli artigianali, ristorazione che valorizza il territorio, accoglienza turistica in luoghi in cui la natura è protagonista, sete di San Leucio, occhialeria italiana, abbigliamento realizzato con filati italiani e mano d’opera italiana, editoria, comunicazione e scuole di lingue insieme con le libere professioni: avvocate, architette, consulenti del lavoro e consulenti d’impresa per sensibilizzare all’acquisto consapevole.

La scelta giusta ogni giorno

#lasceltagiusta è quella da fare ogni giorno per salvare tutti noi, la nostra storia, la nostra economia, il nostro lavoro, la nostra genialità, il nostro futuro. Chiediamoci sempre: cosa sto comprando? Chi sto premiando?
Un/a libero professionista che ha un onorario più basso – spesso- si traduce non in risparmio ma in danno per gli errori commessi e per le mancate opportunità che non farà cogliere al/la suo cliente, per non aver saputo sviluppare idee e progetti. Il risparmio non è mai guadagno è un vecchio adagio, che come spesso accade, raccoglie in sé una verità. Dove è finita l’attenzione alla qualità, la provenienza della materia prima, il luogo di lavorazione, ai prodotti agricoli freschi e quelli trasformati del territorio?
Dove è finita la ricerca di stile, qualità, design, creatività e originalità? Tutti i giorni dai social EnterprisinGirls presenta degli esempi di beni e servizi che racchiudono qualità e valore per promuovere l’economia e contribuire a un cambiamento culturale verso un nuovo paradigma socio-economico.

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15 MARZO, SCIOPERO PER IL CLIMA

Posted by carlab on 13 Marzo 2019 | Leave a response

La Cucina Sostenibile

L’esigenza di trovare un modo di vivere che salvaguardi le risorse della natura incalza. Ognuna di noi può avere un ruolo fondamentale per rinnovare i percorsi della vita quotidiana in questa direzione. Approfittiamo di questa giornata dedicata all’ambiente per condividere con voi alcune riflessione sul tema del cibo e della dieta sostenibile. Vi invitiamo calorosamente a esprimere idee, proposte, esperienze.

Ridare un senso al risparmio

Gli anni del boom economico ci hanno diseducato a risparmiare. Dopo tanti secoli di ristrettezze, superate grazie a un grande allenamento al risparmio, ci siamo abituati a sprecare, coltivando l’illusione di avere a disposizione risorse illimitate.
Oggi il tema del risparmio torna a diventare un’emergenza. Non solo perché la crisi economica ha ridotto il budget a nostra disposizione, ma anche, e soprattutto, perché la natura sta indicando in modo talvolta drammatico che abbiamo superato ogni limite; non possiamo continuare a sfruttarla in modo indiscriminato. Lo sperpero pesa anche sulla nostra salute: inquinamento e consumi sovrabbondanti incidono pesantemente sul bilancio delle malattie degenerative in continua crescita. Occorre voltare pagina. Imparare di nuovo a risparmiare.

Risparmiare: come?

In realtà, il costo del cibo non è mai stato così basso. Si fa strada, quindi, la tentazione di approfittare delle offerte di discount e supermercati senza andare troppo per il sottile riguardo alla qualità di quello che acquistiamo. Formaggi, carne, pesce, primizie e frutta esotica a prezzi “stracciati” danno la sensazione di poterci concedere  ciò che vogliamo, aiutano a rinfrancarci dalle ristrettezze che dobbiamo imporci in altri settori.
Così, troppo spesso, acquistiamo più cibo di quanto ne abbiamo bisogno. Il risultato è una dieta squilibrata per eccesso, con tutte le conseguenze negative che conosciamo. Senza contare che capita sempre più frequentemente di scartare il cibo senza utilizzarlo. Uno spreco di risorse (non solo soldi ma acqua, terra, energia, lavoro umano) che non possiamo più permetterci.

Un nuovo modo di fare i conti


Ci siamo mai chieste cosa si nasconde dietro i costi apparentemente ridotti di alcuni prodotti?
Allevamenti di massa, abuso di pesticidi, importazione da paesi dove la produzione alimentare è ancora insufficientemente regolamentata da norme ambientali, sociali e igieniche, sono spesso i retroscena di alcune politiche produttive al ribasso. Il prezzo da pagare, in realtà, è molto alto. Inquinamento dell’acqua e del suolo, drastica riduzione della biodiversità e della fertilità del terreno, decimazione di insetti utili, come le api, provocano conseguenze ambientali dai costi incalcolabili per noi e per le generazioni future. Senza contare la ricaduta negativa sulla salute, la cui gestione rappresenta un drammatico passivo nei bilanci nazionali.
 Meglio quindi iniziare a vedere il risparmio con occhi diversi. Valutare i costi nel loro complesso, senza limitarsi al prezzo immediato. Un lusso per pochi? No, se riusciamo a riprogrammare le nostre scelte alimentari nella direzione di una qualità sostenibile per la salute e per l’ambiente.

Risparmiare è naturale

La capacità di risparmiare, del resto, fa parte di noi, è integrata in ogni essere vivente. Basta osservare i cicli delle stagioni, il modo di nutrirsi di animali, piante e insetti, per rendersi conto di quanto i processi biologici naturali siano orientati al risparmio.
Anche il nostro metabolismo tende a risparmiare. La capacità fisiologica di accumulare energia sotto forma di grasso, e di non bruciarla troppo rapidamente, ha rappresentato nei lunghi tempi di carestia un grande vantaggio selettivo.
Oggi sembra dominare l’esigenza opposta: bruciare il più possibile, perché il nostro corpo non evidenzi gli abusi quotidiani legati alla società del benessere. Fatichiamo a dosare, a porci dei limiti; da grande privilegio l’abbondanza sembra talvolta essersi trasformata in una condanna che ci infligge i supplizi più impensati.
Alcuni consigli delle tante riviste femminili sconcertano per il trionfo dello sperpero. Cibi troppo ricchi di calorie e di proteine sono alternati a suggerimenti volti a consumare il più possibile attraverso ogni sorta di esercizio ginnico, per superare la nostra tendenza naturale e fisiologica al risparmio.
Sarebbe più conveniente, per noi e per l’ambiente, riscoprire il regime parsimonioso che ci ha accompagnato per secoli, affidarci alla saggezza del corpo assecondando la sua natura volta al risparmio. Sfoltire il mondo troppo affollato del cibo e imparare a selezionare non è una privazione. Al contrario, rassicura, rilassa. Una volta esclusi gli ingredienti superflui, non occorre più chiedersi continuamente cosa e quanto mangiare, si può scegliere liberamente, ascoltare senza sensi di colpa l’appetito, lasciare spazio alla soddisfazione dei sensi, che ha un ruolo così importante nel processo fisiologico dell’assimilazione del cibo.

 

La qualità al primo posto

Certo, dobbiamo imparare a conoscere e riconoscere l’origine e la natura del cibo mentre facciamo la spesa, investire un po’ di tempo in cucina e a tavola. È un percorso di apprendimento che comporta qualche rinuncia ma anche molte soddisfazioni. Il piacere di saper scegliere, trasformare e creare ricette appaganti per l’immaginario e per il gusto. La possibilità di costruire storie avvincenti per ogni cosa che mangiamo, ricollegandoci così all’ambiente, alla natura, alle risorse umane che hanno contribuito a generarla. La soddisfazione di alleggerire il menù dai cibi inutili, quando non addirittura dannosi, con una ricaduta immediata, positiva e percepibile sulla salute. L’opportunità di dare un senso alle azioni quotidiane apparentemente più banali, come cucinare e fare la spesa, sentendoci parte attiva nella progettazione del futuro. Così si supera la sensazione di frustrazione legata alle ristrettezze della crisi andando al di là dei meri problemi finanziari e immergendosi in una dimensione più complessiva e condivisa. 
È un percorso praticabile. Lo dimostra il fatto che nonostante l’austerità degli ultimi anni, alcuni prodotti di qualità stanno acquistando spazio anche fra le persone che non hanno un reddito elevato. Ma quali ingredienti scegliere?

 

Biologico e nuove tecniche per produrre il cibo

Anche se le polemiche degli ultimi tempi lo mettono in discussione, diverse ricerche mostrano che il biologico presenta un minore inquinamento da sostanze indesiderabili, come pesticidi e fertilizzanti di sintesi. Alcune indagini hanno poi messo in evidenza un gusto migliore e la presenza di una maggiore concentrazione di diverse sostanze nutritive nei prodotti biologici.
Certo, anche il ciclo produttivo del biologico presenta le sue criticità. Sceglierlo implica la necessità di ridurre i consumi (fatto del resto spesso positivo) per via degli spazi e dei tempi maggiori che richiede rispetto all’ agricoltura convenzionale.
Probabilmente le modalità di produzione biologica potranno essere migliorate con nuove tecniche ancora più rispettose dell’ambiente. Ma già da oggi ci sono numerosi vantaggi a suo favore nella direzione della sostenibilità e del risparmio delle risorse.
I costi più elevati del cibo biologico di elevata qualità non devono diventare un motivo per rinunciarci. La cucina sostenibile è raggiungibile anche con pochi soldi e una famiglia numerosa. Basta imparare a scegliere. Approfittare delle offerte locali e stagionali, senza lasciarsi tentare dalle primizie. Diminuire i cibi conservati. Evitare eccessi e avanzi. Vale la pena di provarci.

 

Testo tratto dal libro “Risparmiare con la cucina bio” di Carla Barzanò, ed. Tecniche Nuove

 

Posted in: Cibo e Benessere, Suggerimenti | Tagged: 15 maro, ambiente, bio, biologico, Carla barzanò, cibo, condividere, condizioni di lavoro, cucina sostenibile, gusto, inquinamento, qualità, ridare senso, rinnovare i percorsi, risparmio, ruolo fondamentale, salute, salvaguardare la natura, sapore, sciopero del clima, sostenibilità, spreco, vita quotidiana

ADELE SCIRROTTA: L’OLIO È LA FONTE DELLA VITA

Posted by carlab on 5 Novembre 2018 | Leave a response

Di Francesca Vitelli

 

Il lavoro come vocazione

Adele non fa l’olivicoltrice ma È una olivicoltrice perché questo lavoro, la passione della sua vita, lo ha assorbito per osmosi prima dai nonni e poi dai genitori. A testimoniarlo c’è il nome dell’azienda A.co.s olearia: le iniziali dei nomi dei genitori. Adele coltiva, trasforma, imbottiglia e commercializza olio extra vergine di oliva italiano. Solo olive italiane.
Prendersi cura degli alberi significa alimentare la speranza, testimoniare il passato, ricercare il progresso, contribuire a un processo culturale per creare un futuro alle nuove generazioni.“La terra non spaventa” è il suo motto, anche quando le annate non sono buone, perché nella terra e con la terra non c’è mai fallimento, l’ulivo poi, è la pianta rigenerativa per eccellenza, il sempiterno, l’albero della speranza.

Incontrare persone e spiegare il valore dell’olio

Del suo lavoro le piace la possibilità di incontrare persone semplici di tutte le età: i bambini, i giovani, gli adulti e gli anziani a cui spiegare quanto sia importante, per la propria salute e per il benessere delle piante, scegliere un olio extravergine di qualità.
Portare in tavola un olio extra vergine italiano valorizza i territori, accentua le peculiarità delle diverse varietà che conferiscono caratteristiche di sapore, colore e piccantezza. Ma va bene anche l’olio di provenienza estera, nessuna demonizzazione a patto però, che siano rispettate due condizioni irrinunciabili: la qualità e la certezza della provenienza. Le etichette vanno lette. Sempre. Da dove vengono le olive, chi e dove le ha trasformate, chi, dove e in che anno ha imbottigliato l’olio.

Un ingrediente dalle proprietà uniche

L’olio extravergine – non si stanca mai di ricordarlo – ha le stesse proprietà chimico fisico del latte materno ed offre mille impieghi, non solo gastronomici. È usato per la preparazione dei saponi, delle creme di bellezza, dei prodotti per la cura dei capelli e per la manutenzione di utensili e oggetti in legno. I bambini delle scuole elementari – nei suoi progetti futuri – oltre ad andare in visita nelle fattorie, dovrebbero imparare l’educazione agroalimentare per conoscere e capire cosa c’è dietro un panino, un piatto di pasta e un uovo in tegamino, troppo spesso non hanno mai visto dal vero una mucca né una gallina. Una carenza da colmare.

Il mondo del frantoio

Ma dove Adele fa la differenza è nella trasformazione. Il frantoio è un mondo maschile, le frantoiane sono figure di rottura. Adele è una frantoiana. Le donne, da sempre, si sono dedicate alla raccolta delle olive e ancora oggi in diverse aziende, non in quella di Adele, sono pagate meno degli uomini. Al frantoio ci andavano gli uomini che parlavano con altri uomini. Le donne e i bambini partecipavano al momento della condivisione dell’assaggio dell’olio nuovo sul pane accompagnato dalla trasmissione orale dei racconti, che creano la storia di una comunità.
Oggi il frantoio ha perso questa funzione socio-antropologica a favore della burocrazia diventando un luogo dove compilare dichiarazioni. Adele sente la mancanza della magia vissuta da bambina nella sua terra natale, la Calabria.
Già la Calabria. I terreni di famiglia sono lì, ma la sede legale Adele l’ha portata in Toscana dove ha deciso di vivere. I motivi della scelta sono diversi ma questa è un’altra storia…

Posted in: Società, lavoro e comunicazione | Tagged: a.co.s olearia, adele scirotta, amore, bambini, coltivare, cultura, extra vergine, frantoiane, frantoio, gusto, imbottigliare, imprenditrice, italiano, latte materno, lavoro, lavoro come vocazione, olio fonte di vita, olive, olive italiane, olivi, olivicoltrice, passione, profumo, qualità, salute, sapore, testimoniare, trasformazione, vocazione

Integratori? Attenzione alla qualità! – Intervista alla Dottoressa Barbara Aghina

Posted by donnetra on 18 Novembre 2017 | Leave a response


Integratori? Attenzione alla qualità!
Intervista alla Dottoressa Barbara Aghina

In un recente studio dell’American Association for Study of LiverDeseases è emerso che il oltre il 20% dei  danni al fegato è legato all’abuso di integratori alimentari di scarsa qualità.
Ecco gli accorgimenti per scegliere.

Il mercato degli  integratori alimentari è in continua crescita e le offerte si moltiplicano.

Occorre tenere presente, che anche i prodotti cosiddetti “naturali” richiedono particolare attenzione.

Le piante possiedono principi attivi che possono avere talvolta effetti collaterali, e vanno quindi dosate con competenza.

Senza contare la possibilità della presenza di inquinanti ambientali, che potrebbero essere presenti anche negli integratori a base di materie prime naturalissime, per esempio gli estratti di frutta e verdura, ma in concentrazioni maggiori di quelle rilevabili nei corrispettivi prodotti al naturale.

Negli Stati uniti le procedure di controllo che riguardano gli integratori sono meno severe rispetto a quelle previste per i farmaci.

In Europa, e in particolare in Italia, il settore è molto più controllato, la legislazione a proposito è severa.

Resta tuttavia fondamentale trovare criteri validi per imparare a scegliere integratori di alta qualità e ad usarli correttamente.

Ne parliamo con la dottoressa Barbara Aghina, biologa specializzata in biologia molecolare responsabile scientifica della nutraceutica Guna.

1- Gli integratori sono sicuri?

La sicurezza è garantita dalla filiera di qualità, disciplinata dalla legge, quindi soggetta a rigidi controlli che regolano anche le quantità da somministrare.
È quindi molto importante rispettare i dosaggi di assunzione indicati sulle confezioni.
In caso di incertezza meglio rivolgersi al medico curante, o al farmacista, senza mai ricorrere al “fai da te”aumentando o diminuendo le dosi senza il consiglio di un professionista.

2- Quali sono i criteri di scelta delle materie prime degli integratori di qualità?

Ogni singolo componente di un prodotto viene esaminato secondo parametri prestabiliti dalla normativa vigente, che identificano la quantità di principi attivi presenti e la loro qualità.
È possibile, così, verificare e certificare l’assenza totale di contaminanti chimici, biologici e di eventuali allergeni. Inoltre, tutte le fasi del processo produttivo, dalla scelta degli ingredienti fino al confezionamento, sono scrupolosamente controllati e certificati, passo dopo passo.

3- Gli ingredienti naturali sono più sicuri di quelli di sintesi?

Non è detto. La base di una formulazione di qualità è il controllo il più preciso possibile dei principi attivi e della loro concentrazione. L’efficacia degli integratori è, infatti, fondata sul dosaggio di assunzione e sulle sinergie dei componenti, e non sempre è possibile quantificare con esattezza i principi attivi naturali effettivamente contenuti.
Viceversa, quelli di sintesi possono essere misurati con più facilità, e riproducono con precisione il componente nutritivo  più adatto al nostro organismo .
D’altra parte, gli estratti di origine naturale contengono spesso un insieme di sostanze, i cosiddetti fitocomplessi, che agiscono in sinergia con il composto primario utilizzato, rafforzandone l’efficacia.

Di conseguenza, spesso gli integratori di qualità prevedono l’abbinamento di ingredienti naturali, come gli estratti vegetali delle piante officinali, e di sintesi, per esempio la vitamina C.
Proprio nel caso della vitamina C, talvolta, quella di sintesi viene associata con vitamina ricavata da ingredienti naturali, assicurando così la massima sinergia, premessa per una elevata efficacia.

4- Gli integratori si possono utilizzare insieme a  cure omeopatiche?

Sono formulati con criteri diversi rispetto ai prodotti omeopatici e in linea di massima non esistono problemi di interazione. Anzi, in alcuni casi è opportuno associarli.

5- Che accorgimenti suggerisce per selezionare integratori alimentari di qualità?

Per prima cosa le confezioni devono avere diciture chiare e complete, che prevedono indicazioni d’uso, tabella nutrizionale, con calorie e principi nutritivi presenti per porzione di consumo e per 100 g di prodotto, eventuali dichiarazioni sulla presenza o l’assenza di allergeni.
Importante, inoltre, è verificare la presenza di un foglietto illustrativo che spiega con chiarezza i componenti.

Un aspetto da valutare è poi la serietà e la professionalità dell’azienda produttrice.
In linea di massima, i prodotti realizzati dalle industrie farmaceutiche di provata e pluriennale esperienza e venduti in farmacia e in parafarmacia sono sottoposti a studi di fattibilità e a controlli più severi.

Un ultimo fattore da prendere in considerazione è la comunicazione delle qualità del prodotto.
La legge vieta di decantare proprietà non dimostrate, o di far riferimento a un’efficacia terapeutica, come è invece consentito per i farmaci.
Gli integratori non sono medicamenti e non possono in alcun caso sostituirli, ma eventualmente accompagnarli, così come non vanno considerati un’alternativa a una dieta equilibrata.
Vanno quindi considerati un supporto  per completare l’assunzione di  principi nutritivi  in caso di carenza, o di aumentato fabbisogno.
Le indicazioni relative alle loro proprietà possono dunque riferirsi solo alla loro capacità di attenuare alcune condizioni di squilibrio, come la carenza di ferro, nel caso di integratori che contengono questo minerale, o le alterazioni della flora batterica intestinale, quando si parla di probiotici.

Per confermare l’efficacia e la sicurezza di queste proprietà integrative, Guna, come altre ditte farmaceutiche serie, ha sviluppato un importante settore di ricerca clinica.
Si eseguono, così, costantemente, studi guidati da medici con metodo scientifico, per valutare gli effetti dell’ assunzione dei diversi prodotti .

6- Perché alcuni integratori hanno prezzi molto più bassi di altri,  apparentemente simili?

In realtà, l’accurata selezione delle materie prime e i controlli meticolosi della filiera di produzione hanno costi elevati.
Talvolta, poi, gli integratori prevedono l’associazione di numerosi ingredienti diversi, per assicurare la loro efficacia e adeguarli alle complesse esigenze metaboliche e biologiche dell’organismo.
Questo, insieme alla ricerca scientifica, comporta un ulteriore innalzamento degli investimenti necessari per produrli.

Certo un prezzo più elevato non è di per sé garanzia di qualità, ma di fronte a integratori molto economici è sempre preferibile esaminare con particolare attenzione tutti i dettagli che li riguardano.

Dottoressa barbara Aghina
specializzata in biologia mlecolare

Posted in: casino 2 | Tagged: Barbara Aghina, Guna, Integratori, qualità

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