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natura

QUALI ABBINAMENTI PER UN MENU EQUILIBRATO?

Posted by carlab on 6 Marzo 2023 | Leave a response
arlimentazione equilibrata

Quali sono gli abbinamenti migliori per il menu? Meglio carboidrati e verdure a pranzo e proteine con verdure a cena, oppure a ogni pasto carboidrati, verdure e proteine? Per orientarci aiuta seguire la filosofia della dieta mediterranea, che ispira i nostri suggerimenti.

di Carla Barzanò

Mode e raccomandazioni

Cibi ricchi di carboidrati, come la pasta, a pranzo; ingredienti prevalentemente proteici, per esempio carne e pesce, a cena. È una delle tendenze più diffuse in merito ai menu raccomandati per restare in forma.
Effettivamente questo modello può aiutare a ridurre la quantità complessiva di cibo che si consuma.
Osservando le tradizioni, la visione di un menu che separa carboidrati e proteine rischia però di risultare astratta. Nella dieta Mediterranea, per esempio, punto di riferimento per un’alimentazione sostenibile, cereali e legumi, o cerali integrati con cibi animali, sono in primo piano insieme, e il punto di forza è proprio il loro connubio, che apporta, nello stesso tempo, proteine e carboidrati.
Una tradizione antica, che trova riscontri nella ricerca scientifica moderna. Alcuni studi (1-2) mettono in luce che distribuire le proteine nei tre pasti principali, abbinandole ad adeguate quantità di carboidrati complessi, in forma di cereali poco raffinati, ortaggi e frutta, garantisce la migliore utilizzazione di questi principi nutritivi. Migliora, così, l’efficienza del metabolismo. Questo favorisce la rigenerazione delle cellule e dei tessuti, senza sovraccaricare fegato e reni, che possono risentire, invece, di quote proteiche isolate e molto elevate. Senza contare che la presenza delle proteine modula l’assorbimento dei carboidrati e previene, così, picchi di glicemia troppo elevati, causa di diversi disturbi.

L’armonia nel piatto

Ma come regolarsi serenamente con la scelta e gli abbinamenti dei cibi, senza privazioni e rigidità?
 Lo sappiamo, ma tendiamo a dimenticarlo: la qualità merita il posto d’onore. Ingredienti freschi, di stagione, poco raffinati, lavorati con procedimenti naturali (come lievitazione a pasta madre e fermentazione) senza additivi, assicurano l’equilibrio del metabolismo, riducono eventuali interferenze indesiderabili e garantiscono, nel contempo, il massimo apporto di principi attivi protettivi, fra cui vitamine, minerali e enzimi.
Un’altra priorità è la varietà, fondamentale per prevenire carenze, intolleranze e ridurre al minimo l’apporto di eventuali sostanze estranee proteggendo, contemporaneamente, la biodiversità.
Questi accorgimenti favoriscono anche il benessere della flora batterica intestinale, indispensabile per la salute.
Realizzate queste premesse, ogni pasto dovrebbe contenere in misura equilibrata carboidrati non raffinati, proteine e grassi. Meglio quindi abbinare cereali e ortaggi con ingredienti proteici vegetali (legumi, semi oleosi, come noci o nocciole) e/o animali (latticini, uova e altro…).

verdure, carboidrati e proteine

Il piatto unico è consigliabile?


Il classico piatto unico è certamente pratico, soprattutto quando non si ha molto tempo per cucinare, o si mangia fuori casa.
Da favorire sono i cereali integrali (in forma di pasta o a chicco intero, come riso, avena, farro…), con l’aggiunta di cibi proteici, per esempio legumi (fra cui tofu e altri derivati), o formaggio, oppure piccole quantità di pesce, magari in forma di ragù. Anche la classica pasta al pomodoro andrebbe integrata con fonti proteiche, per esempio grana. Una valida alternativa è la pasta di legumi, arricchita con formaggio, o pesto di semi oleosi, come mandorle e noci.
Paste ripiene, pizza o altre ricette realizzate con farine raffinate, sono piatti unici da utilizzare con maggiore parsimonia.
Una porzione abbondante di verdura, cruda e/o cotta, condita con olio extra vergine e succo di limone, non dovrebbe mancare. L’ideale, a pranzo, è servirla come antipasto, per mitigare l’appetito e regolare l’assorbimento dei principi nutritivi, carboidrati in testa.
La frutta a fine pasto non ha controindicazioni particolari, ma chi ha problemi di gonfiore può consumarla fuori pasto.

Cena leggera con tanti ortaggi


Un pranzo equilibrato aiuta, fra le altre cose, ad arrivare a cena con un appetito equilibrato, riducendo l’impulso a mangiare in modo sovrabbondante, usuale quando si è in carenza di calorie e principi nutritivi. Una buona zuppa di legumi, cereali e verdure, o una minestra a base di crema di verdure, seguita da un secondo, con ortaggi e pane integrale, sono un’ottima opportunità per il pasto serale e aiutano a variare gli ingredienti del pranzo con gusto. Dolci e carboidrati raffinati, invece, andrebbero utilizzati con moderazione nelle ore serali.

Leggi anche

Alcuni passi per una dieta sostenibile

Prima colazione: un pasto completo


La prima colazione merita il ruolo di un vero e proprio pasto. Se ben equilibrata, infatti, favorisce l’efficienza del metabolismo nella giornata.
Brioche e cappuccino non bastano a raggiungere un rapporto equilibrato fra carboidrati e proteine. Nel menu di ogni giorno meglio privilegiare cereali integrali (per esempio in forma di pane, o fiocchi) abbinati a frutta fresca, eventualmente a verdura e a ingredienti proteici, come latticini, uova, semi oleosi, derivati dei legumi (latte o yogurt di soia, humus). Il latte di cereali non è un’alternativa ai cibi proteici ma una fonte aggiuntiva di carboidrati.

yogurt e cereali

Come regolarsi con gli spuntini?


Alcune ricerche suggeriscono che è preferibile focalizzare l’attenzione sui pasti principali, perché mangiare spesso può squilibrare il metabolismo, favorendo l’aumento del peso. Yogurt, verdura, mandorle, noci o altra frutta oleosa sono da favorire rispetto agli snack dolci.

BIBLIOGRAFIA
BIBLIOGRAFIA
  • http://www.thenutritionsource.org
                                                                              The Nutrition Source, Department of Nutrition, Harvard T.H. Chan School of Public Health, e Harvard Health Publications, health.harvard.edu.”
  • 
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/30213062/
                                                  Giuseppe Della Pepa, Claudia Vetrani, Marilena Vitale, Gabriele Riccardi “Wholegrain Intake and Risk of Type 2 Diabetes: Evidence from Epidemiological and Intervention Studies”
  • 
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/24477298/
                                                  Madonna M Mamerow, Joni A Mettler, Kirk L English, Shanon L Casperson, Emily Arentson-Lantz, Melinda Sheffield-Moore,  Donald K Layman, Douglas Paddon-Jones “Dietary protein distribution positively influences 24-h muscle protein synthesis in healthy adults”

     

Posted in: Cibo e Benessere, Suggerimenti | Tagged: cereali, gusto, menu, menu equilibrato, natura, proteine, qualità, stare bene, verdure, yogurt

PILLOLE DI CORAGGIO: INSIEME PER EDUCARE AL GUSTO SOSTENIBILE

Posted by carlab on 11 Maggio 2022 | Leave a response
bambine che cucinano

Frutta e verdura sono ricche di sostanze protettive, indispensabili per la salute. Non solo. La loro produzione può contribuire a dare forza alle economie locali e a favorire la protezione dell’ambiente. Lo afferma la FAO, organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura.

La Latteria di Chiuro, impegnata nella promozione di dieta e stili di via sostenibili, ha contribuito alla realizzazione di La natura che bontà, un progetto educativo rivolto alle scuole dell’infanzia creato da Magia Verde Onlus, con il supporto di Ersaf, Regione Lombardia, per promuovere il consumo di questi ingredienti preziosi. Tanti gli spunti forniti dalle scuole e dalle famiglie.

di Carla Barzanò

La natura che bontà!

Frutta e verdura sono alimenti naturali, senza additivi. Il loro gusto varia da stagione a stagione, è legato alla zona di produzione e al clima. Quando le mangiamo, assaggiamo un po’ di natura. Completamente naturali sono anche vitamine, minerali, fibre e altri principi attivi protettivi che frutta e verdura ci forniscono, capaci di contribuire ogni giorno al nostro benessere con un effetto che nessun integratore può sostituire.

Tanti gusti diversi da amare

Gli esperti raccomandano di utilizzarne almeno 5 porzioni al giorno. Un
quantitativo che non sempre è facile raggiungere, soprattutto per i
bambini, spesso abituati ai gusti standardizzati dei prodotti
industriali, dove prevalgono sapori dolci e consistenze cremose. Diversi
ortaggi, in particolare, vengono penalizzati per i loro aromi pungenti,
che possono non incontrare il gusto infantile, analogamente all’acido
degli agrumi, o al croccante delle mele, di primo acchito ostico per la
masticazione. Eppure, proprio questa sfaccettata varietà è salutare per
noi, promuove la biodiversità della natura e valorizza le risorse umane
impegnate nella produzione agricola. Imparare ad apprezzarla è
importante fin dalla più tenera infanzia. Ma come fare, con i bambini?

Esempio e esperienze condivise giocosamente

Spesso noi adulti ci scoraggiamo di fronte ai rifiuti dei più piccoli e a tavola finiamo a proporre sempre le solite cose. Capita, poi, che per motivi differenti anche i nostri gusti siano circoscritti a pochi ingredienti, che utilizziamo con ripetitività anche per risparmiare tempo. Così bambine e bambini non hanno la possibilità di fare quelle esperienze differenziate, che nella delicata fase dell’accrescimento rappresentano un’occasione unica, una vera e propria alfabetizzazione dei sensi e del gusto. In che modo aiutarli ad apprezzare la varietà? La tipica incitazione: “mangia, perché ti fa bene” risulta poco convincente. Bambini e bambine hanno difficoltà a proiettarsi nel futuro, quindi faticano a comprendere il concetto di prevenzione. Quello che invece li influenza in modo decisivo sono gli esempi di noi adulti, tanto più se resi più intensi da un’atmosfera emotiva gratificante, giocosa, che li mette in gioco in prima persona.

Cucinare e assaggiare con loro

Non c’è nulla di più convincente, per spingerli a superare pregiudizi e avversioni nei confronti di ortaggi e frutta, che mettersi in gioco insieme, a tavola e in cucina, preparare con loro alcuni ingredienti, condividere assaggi e sperimentazioni. Il progetto “La natura, che bontà!”, ha aiutato insegnanti e famiglie a sviluppare dei veri e propri laboratori di sperimentazione, per avvicinare frutta e verdura con gioia e curiosità, favorendo lo scambio reciproco di competenze fra generazioni. Bambine e bambini hanno partecipato con grande entusiasmo, senza alcuna forma di diffidenza o rifiuto, dimostrando che l’ambiente che si crea intorno a loro è determinante anche per la formazione del gusto. I filmati realizzati durante l’esperienza potranno ispirarvi per trasformare la tavola in un momento di apprendimento ricco di sorprese e di piacere. Guardateli!

Assaggiare mele e agrumi

Carote, melagrane e altre sorprese

Gustare verdura e frutta insieme, i consigli di una mamma

Posted in: Benessere | Tagged: 5 porzioni al giorno, bambine, bambini, benessere, educazione alimentare, frutta e verdura, km 0, latteria di Chiuro, natura, sostenibile, Valtellina

ORTAGGI IN FERMENTO

Posted by carlab on 22 Dicembre 2021 | Leave a response
Babbo Natale

In questo periodo di feste vi auguriamo di avere più tempo per nuove esperienze. Regalatevi un piccolo spazio di rinnovamento anche in cucina e provate a realizzare qualche verdura fermentata. La fermentazione è una delle forme di conservazione degli alimenti più antiche della nostra storia e nonostante i recenti progressi tecnologici nella trasformazione degli alimenti continua a essere utilizzata con successo per i suoi numerosi pregi gustativi e nutritivi.

Ecco una ricetta a base di cavolo rosso fermentato che si adatta agli antipasti festivi.

È allegra, stuzzicante e vi aiuterà a digerire. Auguri a tutte voi!

Elena Folli

Insalata di cavolo rosso e mela fermentati

Procuratevi un contenitore di vetro ben pulito della capienza di circa 1 litro con una imboccatura larga.

Ingredienti per 4 persone:

  • 1 cavolo cappuccio rosso ben compatto, biologico, da circa 1 kg
  • 1 mela renetta biologica
  • 1 cucchiaino di semi di cumino dei prati
  • 3 bacche di ginepro
  • 2 stelle di anice
  • 1 stecca di cannella da circa 8 centimetri divisa in due pezzi
  • Circa 3 cucchiai di sale fino integrale

Preparazione:

1. Lavare

Lavate con cura il cavolo, sotto l’acqua corrente, senza disinfettanti.

2. Tagliare

Tagliatelo in 4 , togliete il torsolo al centro e affettare fine il resto.

3.Lavare

Lavate la mela, eliminate il torsolo, il picciolo, riducetela a bastoncini, senza togliere la buccia.

4. Mettere

Mettete il cavolo in una ciotola di vetro o terracotta capiente, aggiungete le spezie, il sale, la mela. Mescolate.

5. Strofinare

Con l’aiuto delle mani strofinate tutto energicamente per almeno 10 minuti.

6. Riposare

Fate riposare, fuori dal frigorifero, 30 minuti, finché il cavolo lascia fuoriuscire un po’ del suo liquido.

7. Trasferire

Trasferite il miscuglio, insieme al liquido fuoriuscito, nel barattolo di vetro che avete predisposto.

8. Pressare

Pressate accuratamente con un cucchiaio di legno per eliminare eventuali bolle d’aria. Devono restare 5 centimetri di spazio libero fra il cavolo e la fine del vaso.

9. Disporre

Disponete sulla superficie del cavolo un peso, per esempio una pila di tazze, o piattini. In questo modo il cavolo resterà coperto nel suo liquido di salamoia.

10. Chiudere

Chiudete il vaso con uno strofinaccio, o un pezzo di stoffa puliti, e fissate il tessuto con uno spago da cucina.

11. Riposare II

Fate riposare il recipiente al buio, a temperatura ambiente, lontano da fonti di calore, per 7-10 giorni. Man mano il cavolo si ridurrà di volume mentre aumenterà il liquido.

12. Annusare

Il processo è concluso quando il cavolo emana un profumo gradevole e ha un gusto acidulo.

13.Distribuire

Una volta pronto potete distribuirlo in vasi di vetro più piccoli e conservarlo in frigorifero. Mettete delle etichette con la data di conservazione.

mela

Suggerimenti

Controllate il cavolo ogni giorno, per accertarvi che sia coperto di liquido. Se non dovesse essercene abbastanza per coprirlo, aggiungete ½ bicchiere scarso di acqua bollita, con 1 cucchiaino di sale. Quando il liquido scarseggia può svilupparsi muffa. Nel caso si formi schiuma in superfice, toglietela con carta da cucina. Assaggiate la stessa ricetta con cavolo verza, oppure con carote grattugiate grossolanamente. Gli ortaggi fermentati sono ottimi anche aggiunti a crudo alle verdure a vapore, o in insalata e sostituiscono l’aceto.

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paesaggio innevato
Posted in: Benessere, Cibo e Benessere, Ricette | Tagged: cavolo rosso, condimento, conservare, consigli, cucina, fermentato, inverno, natura, ricetta, salute, stare bene

BUONI PROPOSITI PER IL RIENTRO: INIZIAMO DAL CIBO

Posted by carlab on 20 Settembre 2021 | Leave a response
autunno soft

di Carla Barzanò

Movimento, vita all’aria aperta, cibo selezionato con cura, pratiche che attenuano lo stress, buone letture e altre attività culturali sono un balsamo vitale.
Trascorse le vacanze è il momento dei buoni propositi per mantenere questo stato di grazia. Per cominciare ecco tre ricette facilissime per preparare la deliziosa farinata, ottimo secondo vegetale, con alcuni suggerimenti per integrarla con contorni di ortaggi che la arricchiscono di principi attivi protettivi.
Se utilizzate la farinata come antipasto riducete le porzioni.

4 accorgimenti per prepararla
4 accorgimenti per prepararla

 

  1. Versate la farina di ceci in una ciotola, unite l’acqua, mescolate, coprite e fate Riposare la pastella almeno 4 ore, mescolando un paio di volte.

  2. Togliete con il ramaiolo l’eventuale schiuma che si forma in superficie.

  3. Aggiungete l’olio, le spezie, il sale e mescolate bene. Incorporate gli altri ingredienti. Cuocete.

  4.  Fate riposare 10 minuti prima di servire. È buona anche riscaldata.

 

farinata

Vegetariana, classica, in padella, con un tocco di aglio e curcuma

  • Senza glutine, senza uova
  • Preparazione 25'
  • Cottura 25'
  • Facile
  • Va preparata con aticipo

Ingredienti per 4 persone:

  • 200 g di farina di ceci
  • 6 dl di acqua
  • 4 cucchiai di olio evo
  • 1 rametto di rosmarino
  • 1 rametto di timo
  • 1 spicchio d’aglio
  • 2 prese di sale
  • 1 presa di coriandolo
  • ½ cucchiaino di curcuma
  • PER LA SALSINA
  • 2 dl di yogurt liquido a temperatura ambiente (eventualmente di soia)
  • 1 cucchiaio di olio evo
  • 1 cucchiaio di origano
  • 1 presa di sale

Preparazione:

1. Preparare

Preparate la pastella come descritto nel box. Trascorso il tempo necessario aggiungete 2 cucchiai di olio, sale, curcuma e coriandolo. Mescolate. Unite rosmarino, aglio e timo tritati. Mescolate di nuovo.

2. Mischiare

Mischiate lo yogurt con l’origano, l’olio e il sale.

3. Scaldare

Scaldate due padelle capienti (almeno 25 centimetri di diametro), spennellate il fondo con olio e versate in ciascuna metà della pastella.Coprite. Fate cuocere circa 12-13 minuti per parte. Tenete al caldo.

4. Tagliare

Tagliate a spicchi la farinata e servitela ben calda, con la salsina di yogurt.

ceci

Ceci

Ricchi di proteine, i ceci sono una buona fonte di minerali e di fibre, che aiutano a regolare colesterolo e glicemia. Come contorno: insalata di pomodorini (in autunno-inverno finocchi) e carote tagliate finissime, arricchita con semi di zucca.

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Melanzane e pomodori: è il momento di gustarli

la zucca

Vegetariana, con zucca e grana

  • Vegetariana, senza uova, senza glutine
  • Preparazione 30'
  • Cottura 45'
  • Va preparata con anticipo

Ingredienti per 4 persone:

  • 200 g di farina di ceci
  • 5.5 dl di acqua
  • 400 g di zucca
  • 5 cucchiai di olio evo
  • 60 g di grana grattugiato
  • 1 rametto di rosmarino
  • 1 rametto di timo
  • 1 presa di noce moscata
  • 1 presa di sale
  • 1 presa di coriandolo
  • 1 presa di cannella

Preparazione:

1. Preparare

Preparate la pastella e fate riposare come descritto nel box.

2. Tagliare

Tagliate a dadini la zucca, conditela con poco olio, 1 pizzico di sale, 1 di noce moscata. Copritela e stufatela, per 10-15 minuti, senza che si disfi.

3.Unire

Unite alla pastella 2 cucchiai di olio, sale, cannella e noce moscata. Mescolate. Aggiungete il rosmarino e il timo tritati, il grana. Amalgamate bene.

4.Coprire

Coprite con carta da forno una teglia da 30×25 centimetri, ungetela bene e disponetevi la zucca. Versatevi la pastella preparata.

5.Infornare

Infornate, a 200 gradi, per 25 minuti. Servite la farinata tagliata a losanghe.

zucche

Zucca

La zucca è ricca di caroteni, antiossidanti che proteggono dall’inquinamento. Come contorno: insalata di indivia con gherigli di noci

Vegana, light, con broccoli

  • Senza uova e latticini, senza glutine
  • Senza glutine
  • Preparazione 20'
  • Cottura 40'
  • Facile
  • Va preparata con anticipo

Ingredienti per 4 persone:

  • 200 g di farina di ceci
  • 5.5 dl di acqua
  • 400 g di broccoli
  • 1 spicchio d’aglio
  • 1 rametto di rosmarino
  • 2 pomodori secchi ammorbiditi in acqua e ridotti a pezzettini
  • 4 cucchiai di olio evo
  • 2 prese di sale
  • 1 presa di peperoncino

Preparazione:

1. Preparare

Preparate la pastella e fatela riposare come descritto nel box.

2. Pulire i broccoli

Pulite i broccoli, divideteli a cimette, togliete la parte più fibrosa del gambo e tagliatelo a fettine. Metteteli in una padella insieme all’aglio tritato, i pomodori, poco sale, un goccio d’olio, 2-3 cucchiai di acqua. Mescolate, coprite e fate stufare finché i broccoli sono morbidi.

3.Unire

Unite alla pastella peperoncino, sale e 2 cucchiai di olio. Mescolate. Aggiungete i broccoli sminuzzati in piccoli pezzi e mescolate ancora.

4.Versare

Versate il composto in una teglia rettangolare da circa 25X30 centimetri, coperta di carta da forno, ben unta.

5.Infornare

Infornate, a 200 gradi, per circa 25 minuti. Servite a quadretti.

broccoli

Broccoli

Ricchi di sostanze protettive i broccoli aiutano a contrastare i danni dell’inquinamento; i ceci li arricchiscono di proteine, fibre e minerali. Come contorno: insalata di radicchio rosso tagliato finemente.

Posted in: Cibo e Benessere, Ricette | Tagged: balsamo, benessere, broccoli, buone abitusini, croccantezza, farinata, formaggio, gusto, movimento, natura, ricette, zucca

PER UN VIAGGIO DI BENESSERE TRA CORPO E MENTE MEGLIO LA “NATURA”

Posted by carlab on 31 Luglio 2021 | Leave a response
fiore

di F. Zanchi

E’ sempre più sentito il bisogno di un approccio terapeutico in grado di prendere in considerazione non solo la malattia o il sintomo, dunque la parte, ma l’individuo nella sua totalità: corpo e mente per un benessere centrato sull’intera dimensione individuale. Per soddisfarlo le medicine “Naturali” e in particolare quelle “Olistiche”, possono essere un alleato prezioso.
Al punto che ormai anche lo sguardo istituzionale ha sottolineato le risorse che offrono.

Persona, non Sintomo

L’ISS (Istituto Superiore di Sanità) ha affrontato a più riprese il tema delle medicine “Naturali” (CAM come vengono chiamate nella letteratura scientifica, ovvero Complementary and Alternative Medicines) e preso posizione a riguardo facendo proprio il concetto di “… medicina che non si occupi solo del sintomo, ma del paziente tutto, inteso come persona nella sua complessità” “Una medicina a <misura d’uomo> che ponga al centro della prevenzione e della cura non tanto la malattia o il sintomo, nell’ambito di un’ottica riduzionista, ma l’equilibrio fisico, psichico e spirituale della persona.” (ISS comunicato 12/11/2012)

Tuttavia sotto il termine “medicine “Naturali” o alternative” sono compresi approcci terapeutici molto diversificati e spesso non c’è chiarezza sulle specifiche caratteristiche di ognuno di essi.

Classificazione delle CAM
Classificazione delle CAM

Le medicine e le pratiche non convenzionali ritenute in Italia come rilevanti da un punto di vista sociale sia sulla base delle indicazioni della Risoluzione n. 75 del Parlamento Europeo del 29/5/97 e della Risoluzione n. 1206 del Consiglio d’Europa del 4/11/99 che sulla base della maggiore frequenza di ricorso ad alcune di esse da parte dei cittadini oltre che degli indirizzi medici non convenzionali affermatisi in Europa negli ultimi decenni, sono:

  • Medicina Omeopatica
  • Fitoterapia
  • Agopuntura
  • Medicina Ayurvedica
  • Medicina Antroposofica
  • Medicina Tradizionale cinese
  • Omotossicologia
  • Osteopatia
  • Chiropratica

L’esercizio delle suddette medicine e pratiche non convenzionali è da ritenersi a tutti gli effetti atto medico (7).

omeopatia

Ma cosa sto usando?

Del lungo elenco di medicine Naturali, la più utilizzata è senza dubbio l’Omeopatia seguita a breve distanza dalla Fitoterapia. Proprio per la loro diffusione e per essere sovente impiegate in contemporanea, queste due CAM sono spesso confuse tra di loro mentre invece è bene sapere che ci sono differenze fondamentali tra i due approcci e soprattutto notevole diversità del rischio.

Utilizzo delle CAM
Utilizzo delle CAM

Omeopatia (7%), seguita dai trattamenti manuali, ovvero osteopatia e chiropratica (6,4%), fitoterapia (3,7%) e agopuntura (1,8%)(5).
L’omeopatia, medicina naturale e olistica per eccellenza, è in assoluto la CAM più diffusa e viene utilizzata regolarmente o occasionalmente dal 25% della popolazione tra i 18 e i 65 anni(1).
In Europa i medicinali omeopatici (e antroposofici) sono utilizzati da più di 100 milioni di persone, e 60 mila medici li prescrivono.
In Italia(2).
– 11 milioni i cittadini (ovvero 18,5% della, popolazione) (circa 150 milioni in Europa), usano l’omeopatia.
– 3 milioni usano l’omeopatia regolarmente(3-4).


Le maggiori utilizzatrici di CAM sono donne!(5)

Quali sono allora le differenze fondamentali tra questi due principali approcci naturali e gli eventuali rischi da tenere presente?

Fitoterapia, un mondo da conoscere bene

Innanzitutto le terapie fitoterapiche utilizzano:

1. rimedi vegetali ottenuti da piante medicinali ovvero principi attivi naturali, non di sintesi, detti fitocomplessi

Questi principi attivi sono esattamente misurabili e dosabili inoltre, a differenza del farmaco chimico della medicina convenzionale


2. i fitocomplessi, come suggerisce il nome, non sono mai isolati, hanno anzi un’azione di “squadra” esercitata dalle diverse molecole presenti, rinforzando l’azione del rimedio


In secondo luogo vengono prescritte, come la medicina convenzionale, in base a una:

3. diagnosi basata sul sintomo (otite, rinite, epatite, amenorrea; ad es. per le vampate di calore in menopausa vengono utilizzati: fitoestrogeni, cimicifuga o isoflavoni della soya, iperico, equiseto…).

natura
La Natura è sempre con noi
La Natura è sempre con noi

I fitocomplessi di fatto sono i precursori dei moderni farmaci: molti dei principi attivi sintetizzati chimicamente dall’industria farmaceutica sono stati estratti per la prima volta da piante officinali (es.: flavonoidi, antinfiammatori come l’acido acetil salicilico, alcaloidi, ecc.) e ancora oggi vengono utilizzati per progettare e realizzare farmaci di sintesi: lo dimostra il fatto che più della metà dei farmaci attualmente in commercio, dall’aspirina ai più recenti farmaci antitumorali come il tamoxifene, sono di derivazione vegetale.

Inoltre va tenuto presente che, al contrario di quanto sovente si crede la fitoterapia può: 


4. non essere priva di tossicità. (v. Box).

Interazioni in fitoterapia
Interazioni in fitoterapia
  • Propoli, (sostanza resinosa che le api raccolgono dalle gemme e dalla corteccia delle piante ed elaborano) può determinare allergie anche gravi specie nei bambini.

  • Iperico, spesso utilizzato come antidepressivo naturale. E’ in grado di interferire con numerosi farmaci tra cui sicuramente i più noti sono i contraccettivi, la cui azione può essere vanificata determinando l’insorgere di gravidanze indesiderate! Ma anche l’assunzione associata ad altri antidepressivi comuni, come l’amitriptilina – può rischiare un effetto additivo con rischi da sovradosaggio o, ancora più grave, chi dovesse associarlo a ciclosporina, una sostanza utilizzata per ridurre la risposta immunitaria, utilizzata ad es. nei trapianti, può rischiare un rigetto dovuto all’associazione iperico-ciclosporina…

  • Ginseng : può aumentare l’attività del Cumadin (warfarin) un anticoagulante di uso comune o degli ipoglicemizzanti orali.

  • Liquirizia: può ridurre i livelli di potassio nel sangue ed in tal modo potenziare la tossicità della Digossina un farmaco di frequente utilizzato per i disturbi cardiaci o può indurre ipopotassiemia se associata con diuretici e cortisonici.

  • Ginkgo biloba: ha la capacità di interferire con la funzionalità piastrinica, può causare un effetto additivo con gli anticoagulanti come la warfarina e con i farmaci antiaggreganti piastrinici quali l’aspirina.

  • Pompelmo: si è scoperto che il suo succo inibisce alcuni isoenzimi del P450 ( una famiglia di sostanze che proteggono l’organismo da agenti tossici) con possibile aumento di tossicità delle statine, diffusamente utilizzate per ridurre il colesterolo, delle sostanze che riducono le risposta immunitarie, di antiipertensivi come i calcio antagonisti o di psicofarmaci diffusissimi come le benzodiazepine! 

  • Melograno, come per il pompelmo e queste sostanze sono presenti in molti preparati in commercio utilizzati in particolare dalle donne, come gli antiflogistici delle vie urinarie… (6)


Dunque mai pensare che un rimedio, solo perché è “naturale”, sia di per sé innocuo o, comunque, privo di conseguenze e prima di assumere un qualsiasi prodotto sempre informarsi bene sulle sue proprietà e interazioni, meglio consultandosi con un esperto, inoltre, se ci si rivolge a un terapeuta, riferire sempre le sostanze che si stanno assumendo, anche se naturali!

onde
Io? Non prendo nulla...
Io? Non prendo nulla...

Una ricerca condotta dal National Prescribing Service (NPS) australiano ha evidenziato che circa la metà dei consumatori intervistati non dichiara l’uso di medicine complementari al proprio medico curante perché pensa che, in quanto naturali, siano ininfluenti, e non le collega con una vera e propria terapia, o a volte anche perché teme il rimprovero del medico che sente scettico, che “non ci crede”…

Omeopatia: il nostro “simile” ci aspetta.

Cos’è invece l’omeopatia? Oltre ad essere la forma di medicina complementare più utilizzata in assoluto è sicuramente una di quelle a cui l’approccio “olistico” è legato “strutturalmente”.
Iniziamo dal nome: Omeos = simile + pathos= sofferenza; sofferenza simile! Dunque l’Omeopatia è basata sulla “Legge dei Simili”(8).
Ma cosa si intende per “legge dei simili”?
Significa che è un metodo clinico-terapeutico basato sulla somministrazione a:

  • dosi deboli, di sostanze capaci di provocare, se somministrate all’uomo sano, una:

  • dimensione simile a quella presentata dalla persona malata, con sintomi fisici e psichici analoghi.

Proprio per questa sua caratteristica l’Omeopatia non vede la “malattia”, definita da sintomi standardizzati, ma vede quello specifico malato con il suo peculiare modo di essere, di reagire, di sentire, in quel dato momento.
Viene prescritta prendendo in considerazione l’intera dimensione individuale, per trovare il farmaco adeguato, il più possibile “simile” a come ci si sente in quel preciso momento. Esattamente come diceva l’ISS “prende in carico, il paziente tutto, inteso come persona nella sua complessità”.

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Una medicina di “casa nostra”

In secondo luogo sfatiamo possibili confusioni: non è una medicina orientale, anzi è un sistema di terapia decisamente di “casa nostra” cioè nato in occidente. Le sue radici non affondano in culture lontane, come lo yoga, l’ayurveda o l’agopuntura.., ma fanno parte della nostra tradizione, anche medica. Risalgono addirittura a colui che consideriamo il “padre” della nostra medicina, Ippocrate (460 a.c.), medico e pensatore greco che già asseriva, appunto, che “i simili curano i simili” (“similia similibus curantur”). Successivamente lo svizzero Paracelso, medico, erborista, farmacista, alchimista, astrologo e pensatore del cinquecento, applicò la stessa filosofia terapeutica. Infine il tedesco Samuel Hahnemann (1755/1843), stimato medico allopatico, ortodosso nella prima parte della sua vita, insoddisfatto delle terapie della medicina ufficiale dell’epoca, chiuse il suo studio, allontanò i suoi pazienti per ricercare altre possibilità di cura ed arrivò a enunciare e sistematizzare l’omeopatia che oggi conosciamo.

Nella Natura il rimedio per ogni problema

Infine, l’Omeopatia utilizza:

 

  1. rimedi ottenuti da tutto il mondo Naturale, vegetale, minerale, animale

  2. medicinali in diluizione (come recepito e specificato nel Decreto legislativo n.219 del 24/4/2006 e successivi atti.), ovvero a dosi deboli, anzi più il rimedio è diluito più è efficace, potente ed agisce in profondità.                                                                                                         A causa delle alte diluizioni:

  3. perde la sua eventuale tossicità. (es. arsenico!) e questo è un motivo fondamentale per cui l’omeopatia, specie alle alte diluizioni, presenta scarsi o nulli effetti collaterali o i rischi che abbiamo visto per la fitoterapia.

 

Quindi è molto importante avere ben chiara la terapia che si sta facendo, per sapere se si sta assumendo o meno qualche cosa che può interagire con altre terapie o che potrebbe provocare effetti collaterali o eventualmente per poter utilizzare, al bisogno, supporti terapeutici con il minimo potenziale di invasività.

Omeopatia
Erboristeria
Omeopatia

Il medicinale omeopatico è preparato a partire da tutti e tre i regni della Natura: vegetale minerale animale.
Si prepara una soluzione in acqua e alcol delle piante, animali, minerali di partenza.

La soluzione scelta viene progressivamente diluita e sottoposta, ad ogni passaggio di diluizione, a 100 energiche scosse, ovvero “dinamizzata”, un procedimento che conferisce maggiore energia al farmaco. Con queste due tecniche – diluizione e dinamizzazione – si riduce progressivamente la quantità di sostanza e quelle tossiche perdono la loro tossicità: sopra la diluizione di 12CH, il farmaco non contiene più molecole del prodotto di partenza, ma il medicinale diventa, paradossalmente sempre più efficace.
I procedimenti di diluizione e dinamizzazione sono tre e, dunque, le sigle che potete trovare per indicare il procedimento seguito sono: CH – K – LM
CH indica centesimale di Hahnemann. Ovvero è ottenuta seguendo il metodo originale di Hahnemann.
K indica centesimali di Korsakov (un omeopata russo, contemporaneo di Hahnemann). Differisce, sostanzialmente, per l’utilizzo di un flacone unico per tutte le successive diluizioni mentre, nel primo metodo, si cambia flacone ad ogni nuova diluizione.
LM indica diluizioni cinquanta-millesimali ed stata introdotta da Hahnemann nell’ultimo periodo del suo lavoro. Con questa metodica il medicinale è molto più diluito anziché uno a 100 addirittura uno a cinquantamila.

Erboristeria

Dalla pianta medicinale scelta si può ottenere:
– Succo: ottenuto meccanicamente da pianta fresca.
– Tisane:
 ° infuso = ottenuto versando acqua bollente su fiori o foglie
 °decotto = ottenuto mettendo in acqua fredda radici, cortecce o     semi, poi portate ad ebollizione.
  ° macerato = ottenuto mettendo la droga in acqua a temperatura ambiente. Il grado di sminuzzamento influisce sulla estrazione.
– Polvere: ottenuta mediante operazioni meccaniche dirette sulla droga vegetale essiccata.
– Tinture: ottenute da estratti idroalcolici di pianta secca (tintura officinale o Tintura FU) o da pianta fresca (tintura madre), non sono sottoposte a processi di eliminazione del solvente, né standardizzate in principi attivi.
– Estratti: ottenuti mediante vari metodi che consentono l’estrazione e la concentrazione dei principi attivi, con eliminazione parziale o totale del solvente (Estratti fluidi, o secchi), anche ad
alto titolo e standardizzati (concentrazione definita e costante nel tempo): i moderni metodi di frazionamento consentono di selezionare i costituenti o di eliminare le sostanze tossiche.
– Olio essenziale: ottenuto prevalentemente per distillazione, scarsamente solubile in acqua.

bibliografia
bibliografia

1- Astraricerche (socieà che conduce indagini di mercato) del 2013
2- ECHAMP 2014 (European Coalition on Homeopathic and Anthroposophic Medicinal Products, associazione no profit che rappresenta l’industria dei medicinali omeopatici e antroposofici nell’UE, che ha fatto il punto della situazione dei farmaci omeopatici nel Vecchio Continente e nel nostro Paese.)
3-Doxa Pharma 2012
4-Istat 2013 “Tutela della salute e accesso alle cure”: utilizzo delle terapie non convenzionali è pari all’8,2% nella popolazione
5-EURISPES – istituto privato di studi politici, economici e sociali che opera nel campo della ricerca politica, economica, sociale e della formazione- “rapporto Italia” del 2012
– ISTAT 2013
6-potete trovare i dati di interazione dei vari fitoterapici su: https://www.epicentro.iss.it/fitosorveglianza/ ; c’è anche un database
fitovigilanza Toscana e http://www.epicentro.iss.it/focus/erbe/caputi.asp
EPICENTRO è il portale dell’epidemiologia per la sanità pubblica a cura del Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute
7- “Linee guida sulle Medicine e Pratiche Non Convenzionali”. In occasione del del Consiglio Nazionale della FNOMCeO del 18 maggio 2002
8- “L’omeopatia è un metodo diagnostico e terapeutico, basato sulla -Legge dei Simili-”: questa definizione è stata acquisita e ufficializzata all’interno delle nostre strutture istituzionali in sede di Conferenza Stato-Regioni il 7 febbraio 2013 (accordo tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano concernente i “criteri e le modalità per la formazione ed il relativo esercizio dell’agopuntura, della fitoterapia e dell’omeopatia da parte dei medici chirurghi ed odontoiatri”). (SALUTE) Codice:4.10/2013/2 (Servizio III) Accordo ai sensi dell’articolo 4 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281. Repertorio Atti n.: 54/CSR del 07/02/2013)

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