Movimento, vita all’aria aperta, cibo selezionato con cura, pratiche che attenuano lo stress, buone letture e altre attività culturali sono un balsamo vitale. Trascorse le vacanze è il momento dei buoni propositi per mantenere questo stato di grazia. Per cominciare ecco tre ricette facilissime per preparare la deliziosa farinata, ottimo secondo vegetale, con alcuni suggerimenti per integrarla con contorni di ortaggi che la arricchiscono di principi attivi protettivi. Se utilizzate la farinata come antipasto riducete le porzioni.
Versate la farina di ceci in una ciotola, unite l’acqua, mescolate, coprite e fate Riposare la pastella almeno 4 ore, mescolando un paio di volte.
Togliete con il ramaiolo l’eventuale schiuma che si forma in superficie.
Aggiungete l’olio, le spezie, il sale e mescolate bene. Incorporate gli altri ingredienti. Cuocete.
Fate riposare 10 minuti prima di servire. È buona anche riscaldata.
Vegetariana, classica, in padella, con un tocco di aglio e curcuma
Senza glutine, senza uova
Preparazione 25'
Cottura 25'
Facile
Va preparata con aticipo
Ingredienti per 4 persone:
200 g di farina di ceci
6 dl di acqua
4 cucchiai di olio evo
1 rametto di rosmarino
1 rametto di timo
1 spicchio d’aglio
2 prese di sale
1 presa di coriandolo
½ cucchiaino di curcuma
PER LA SALSINA
2 dl di yogurt liquido a temperatura ambiente (eventualmente di soia)
1 cucchiaio di olio evo
1 cucchiaio di origano
1 presa di sale
Preparazione:
1. Preparare
Preparate la pastella come descritto nel box. Trascorso il tempo necessario aggiungete 2 cucchiai di olio, sale, curcuma e coriandolo. Mescolate. Unite rosmarino, aglio e timo tritati. Mescolate di nuovo.
2. Mischiare
Mischiate lo yogurt con l’origano, l’olio e il sale.
3. Scaldare
Scaldate due padelle capienti (almeno 25 centimetri di diametro), spennellate il fondo con olio e versate in ciascuna metà della pastella.Coprite. Fate cuocere circa 12-13 minuti per parte. Tenete al caldo.
4. Tagliare
Tagliate a spicchi la farinata e servitela ben calda, con la salsina di yogurt.
Ricchi di proteine, i ceci sono una buona fonte di minerali e di fibre, che aiutano a regolare colesterolo e glicemia.
Come contorno: insalata di pomodorini (in autunno-inverno finocchi) e carote tagliate finissime, arricchita con semi di zucca.
Preparate la pastella e fate riposare come descritto nel box.
2. Tagliare
Tagliate a dadini la zucca, conditela con poco olio, 1 pizzico di sale, 1 di noce moscata. Copritela e stufatela, per 10-15 minuti, senza che si disfi.
3.Unire
Unite alla pastella 2 cucchiai di olio, sale, cannella e noce moscata. Mescolate. Aggiungete il rosmarino e il timo tritati, il grana. Amalgamate bene.
4.Coprire
Coprite con carta da forno una teglia da 30×25 centimetri, ungetela bene e disponetevi la zucca. Versatevi la pastella preparata.
5.Infornare
Infornate, a 200 gradi, per 25 minuti. Servite la farinata tagliata a losanghe.
La zucca è ricca di caroteni, antiossidanti che proteggono dall’inquinamento. Come contorno: insalata di indivia con gherigli di noci
Vegana, light, con broccoli
Senza uova e latticini, senza glutine
Senza glutine
Preparazione 20'
Cottura 40'
Facile
Va preparata con anticipo
Ingredienti per 4 persone:
200 g di farina di ceci
5.5 dl di acqua
400 g di broccoli
1 spicchio d’aglio
1 rametto di rosmarino
2 pomodori secchi ammorbiditi in acqua e ridotti a pezzettini
4 cucchiai di olio evo
2 prese di sale
1 presa di peperoncino
Preparazione:
1. Preparare
Preparate la pastella e fatela riposare come descritto nel box.
2. Pulire i broccoli
Pulite i broccoli, divideteli a cimette, togliete la parte più fibrosa del gambo e tagliatelo a fettine. Metteteli in una padella insieme all’aglio tritato, i pomodori, poco sale, un goccio d’olio, 2-3 cucchiai di acqua. Mescolate, coprite e fate stufare finché i broccoli sono morbidi.
3.Unire
Unite alla pastella peperoncino, sale e 2 cucchiai di olio. Mescolate. Aggiungete i broccoli sminuzzati in piccoli pezzi e mescolate ancora.
4.Versare
Versate il composto in una teglia rettangolare da circa 25X30 centimetri, coperta di carta da forno, ben unta.
5.Infornare
Infornate, a 200 gradi, per circa 25 minuti. Servite a quadretti.
Ricchi di sostanze protettive i broccoli aiutano a contrastare i danni dell’inquinamento; i ceci li arricchiscono di proteine, fibre e minerali.
Come contorno: insalata di radicchio rosso tagliato finemente.
Vacanze, vita all’aria aperta, movimento e una dieta ricca di ortaggi e frutta di stagione, al momento vari e appetitosi, aiutano a seguire uno stile di vita salutare. Talvolta, tuttavia, si fatica a superare la stanchezza accumulata durante l’anno a causa di consuetudini che causano stress, affaticamento e scelte alimentari poco equilibrate. È un periodo favorevole per rinnovarsi e recuperare. Un aspetto importante da salvaguardare è il fisiologico equilibrio acido base. Praticare intensa attività fisica senza allenamento, fare, come si dice, “le ore piccole”, abbondare con i dolci, come può capitare durante le ferie, rischia di comprometterlo. Ecco alcuni suggerimenti della dottoressa Barbara Aghina, responsabile scientifica della Nutraceutica Guna.
Di Barbara Aghina
Qual’ è l’influenza dell’equilibrio acido base sul benessere dell’organismo ?
Vitalità e equilibrio hanno una stretta relazione anche con l’equilibrio acido- base dell’organismo (in termini scientifici definito anche “pH “, un parametro chimico). I complessi processi metabolici fisiologici, dipendono, infatti, anche dalla sua regolazione, che coinvolge il bilanciamento fisiologico dei sali minerali e delle funzioni depurative dell’organismo. Il valore del pH del sangue è leggermente alcalino, compreso in un intervallo fisiologico tra fra 7,32 e 7,42, intervallo che i sistemi fisiologici stessi, tendono a mantenere stabile.
Come avviene la regolazione fisiologica dell’equilibrio acido-base?
Normalmente l’organismo bilancia, anche attraverso l’eliminazione dell’eccesso, da polmoni, intestino e reni, la produzione di sostanze acide che derivano dai processi fisiologici del metabolismo. Inoltre, diverse sostanze organiche, fra cui carbonati e citrati, sostenute dalla presenza di alcuni minerali. contribuiscono mantenere in fisiologico equilibrio il pH, che segue anche il ritmo circadiano dell’organismo.
Quali fattori possono favorire delle condizioni di disequilibrio ?
Sedentarietà, inquinamento atmosferico, permanenza eccessiva in ambienti chiusi, respirazione disarmonica, sono fattori predisponenti, accanto a una dieta squilibrata. Ma anche un eccessivo allenamento fisico, se non è bilanciato da una graduale attività e dai tempi corretti di recupero e di riposo, l’idratazione insufficiente , posso disequilibrare il fisiologico equilibrio acido-base.
Come sostenere il fisiologico equilibrio acido-base ?
Certamente, soprattutto in questa stagione, aiuta potenziare l’attività fisica equilibrata all’aperto, possibilmente in zone verdeggianti, lontane dal traffico. Le vacanze offrono spesso molte opportunità per creare un nuovo ritmo, e imparare a muoversi con attenzione al respiro, fondamentale per aiutare a bilanciare l’equilibrio- acido base. Rilassamento e meditazione sono un supporto per attenuare la tensione nervosa. Inoltre, influisce positivamente sul metabolismo, la scelta di un menu ricco di ortaggi e frutta di stagione, che in questo momento dell’anno sono particolarmente ricchi di vitamine, minerali e di sostanze antiossidanti. Di grande importanza, poi, è bere regolarmente, specialmente quando fa caldo e si suda, alternando l’acqua oligominerale, con un contenuto di minerali inferiore a 500 mg per litro, con quella minerale o medio minerale, più ricca di minerali alcalinizzati. Nel contempo è preferibile limitare la carne e altri cibi di origine animale (ad esclusione del latte) zucchero, cereali raffinati. Anche pizza, panini, bevande alcoliche e zuccherine, dolci, soprattutto se inseriti frequentemente nel menu, senza essere accompagnati da frutta e verdura, influenzano negativamente il fisiologico equilibrio acido-base dell’organismo.
Quali integratori alimentari possono essere consigliati?
Premesso che stile di vita e dieta equilibrata sono insostituibili, Guna ha formulato un integratore alimentare che contribuisce alla fisiologica regolazione dell’equilibrio acido-base. Si tratta di Gunabasic, prodotto a base di estratti vegetali e sali minerali, senza glutine, dolcificato con Stevia. Al suo gusto gradevole fa riscontro una composizione calibrata secondo il VNR ( Valore Nutritivo di riferimento),di minerali, oligoelementi ed estratti vegetali, utili per il naturale benessere dell’organismo fra cui:
zinco, contribuisce al fisiologico metabolismo acido-base
estratti vegetali di Carota, Finocchio e Ortica utili per il drenaggio dei liquidi corporei
estratto vegetale di Tarassaco e di Ortica , contribuiscono alle funzioni depurative dell’organismo
Quale è la dose consigliata?
Si suggerisce 1 bustina al giorno, da sciogliere in un bicchiere d’acqua (200 ml) la sera, prima di coricarsi, lontano dai pasti. Prima di utilizzarlo è necessario leggere e le raccomandazioni indicate sulla confezione, e consultare il medico, o al farmacista.
Rappresenta oltre la metà del corpo. Non fornisce calorie ma gioca un ruolo indispensabile in tutti i processi vitali: presiede agli gli scambi che avvengono nell’organismo, trasporta i principi nutritivi e le sostanze indesiderabili di cui garantisce l’eliminazione, contribuisce a regolare l’equilibrio acido base e regola la concentrazione di tutti i liquidi, dalla saliva al sangue. Insostituibile nel menu quotidiano, in questa stagione, quando se ne perde di più attraverso il sudore, il suo approvvigionamento deve essere costante. Oscillazioni, anche piccole, della concentrazione d’acqua nel corpo causano disidratazione, alterando il nostro equilibrio.
Attenzione a non farla mancare
Una borraccia di acciaio inossidabile assicura un approvvigionamento costante senza pesare sul bilancio gravoso della plastica. Non scordate di averla sempre con voi. Acqua e sport In seguito a sforzi intensi si possono perdere, in poco tempo, anche due litri e1/2 acqua. Se non viene prontamente reintegrata può causare una diminuzione drastica del rendimento fisico, stanchezza, mal di testa, problemi circolatori e altri disturbi. Per prevenire questi problemi è indispensabile consumare abitualmente abbondanti quantità di ortaggi e frutta, specialmente nei pasti che precedono il movimento. Prima e durante l’attività fisica è inoltre consigliabile bere con regolarità. Bambini Il loro corpo è più ricco del nostro di acqua e per questa peculiarità hanno particolarmente bisogno di un rifornimento continuo, soprattutto quando trascorrono molte ore all’aria aperta. Stimolateli a bere spesso, ma evitate di tenere in frigorifero scorte di bevande zuccherate. Forniscono “calorie vuote” e rappresentano uno dei fattori di rischio del soprappeso infantile. Scegliete per loro acqua naturale insaporita con qualche cucchiaio di succo di frutta senza zucchero, infusi poco addolciti, spremute e centrifugati, anche di verdura, o acqua al naturale. Quando sudano molto preferite quella ricca di minerali. Anziani Nella terza età il centro della sete, situato nell’ ipotalamo, può perdere parte della sua capacità di regolazione. Di conseguenza, può diminuire il desiderio di bere. Occorre tuttavia “educarsi” a bere di frequente. Un apporto insufficiente d’acqua rende difficile l’eliminazione delle tossine e può aggravare la stipsi.
Al mattino a digiuno: un bicchiere per favorire la diuresi e combattere la stitichezza.
Durante il pomeriggio: una tazza, sotto forma d’infuso di menta o verbena, vince caldo e stanchezza.
Ai pasti: in piccole quantità, fresca, al naturale, favorisce la sazietà.
A fine pasto: al posto del caffè, infuso di semi di finocchio, anice scorza di limone, per digerire meglio.
Prima, dopo e durante lo sport: spesso, a piccoli sorsi, acqua minerale arricchita con succhi di frutta e verdura senza zucchero eventualmente con un pizzico di sale o una punta di miele.
ATTENZIONE
In caso di alcune malattie di cuore, fegato e reni è sconsigliabile bere molto. Consultatevi con il vostro medico.
L’acqua dell’acquedotto proviene da diverse fonti, spesso di primaria qualità Il suo effetto fisiologico idratante e depurativo è simile a quello dell’acqua in bottiglia. Per garantirne la sicurezza, viene esaminata e quando necessario trattata per avvicinarsi il più possibile a valori stabiliti dalla legge. Oltre all’eventuale presenza di batteri nocivi, gli accertamenti riguardano più di 50 sostanze, prime fra tutte minerali ed eventuali inquinanti chimici. Si intende così assicurare che l’acqua potabile non abbia conseguenze negative per la salute, anche se bevuta in grandi quantità nell’arco di tutta la vita. La depurazione attraverso filtri piuttosto complessi consente, almeno parzialmente, di eliminare eccesso di minerali ed altre sostanze indesiderabili, ma in alcune zone i problemi non mancano. I limiti definiti per diverse sostanze chimiche legate all’inquinamento ambientale, per esempio i fitofarmaci, sono oggetto di continue discussioni fra gli esperti. Sotto accusa è anche il cloro usato per la disinfezione, che oltre ad alterare il gusto è sospettato di favorire, sui lunghi tempi, l’insorgere di malattie degenerative all’apparato digerente. Talvolta, poi, la particolare composizione dell’acqua, pur non essendo nociva, risulta poco gradevole al palato. Le fontane comunali, sempre più diffuse, forniscono acqua proveniente direttamente dall’acquedotto, senza fare lunghi tragitti nelle tubature, che possono rappresentare un rischio aggiuntivo di contaminazione. Ha quindi spesso un contenuto più ridotto di cloro e origina da sorgenti di buona qualità. Di conseguenza è vantaggiosa rispetto all’acqua minerale in bottiglia, che per raggiungerci deve percorrere talvolta molti chilometri comportando l’impiego di ingenti risorse per trasporti e imballaggi. Questi ultimo, anche quando è possibile riciclarli, appesantiscono comunque l’impronta ambientale perché devono essere sottoposti a lavaggio ed eventuale nuova trasformazione. I filtri domestici, se di buona qualità, aiutano a ridurre o eliminare sostanze indesiderabili, migliorano il gusto dell’acqua e prevengono sprechi di risorse. La loro scelta va fatta con molta attenzione, valutando, di caso in caso, costi e benefici. La minerale in bottiglia può essere una alternativa, almeno come bevanda, in alternanza all’acqua del rubinetto, che tranne particolari emergenze si utilizza comunque in ogni giorno per cucinare. Per sceglierla leggete attentamente l’etichetta: le sue proprietà variano in modo considerevole secondo la composizione. Favorite le bottiglie di vetro. La plastica, rischia di rilasciare sostanze indesiderate e anche quella cosiddetta “ecologica” è meno facile da riusare.
Acqua: risparmiare è d’obbligo
Sempre meno acqua disponibile Se i 1,4 miliardi di metri cubi d’acqua presenti sulla terra fossero tutti potabili non ci sarebbero problemi. Ma il 97,5 % di questo gigantesco quantitativo è acqua marina, inutilizzabile, a meno di non ricorrere a complicati processi di desalificazione. Del 2,5% d’acqua dolce che resta 2/3 fanno parte dei ghiacciai, e solo 1/3, cioè l’0,8% di tutta l’acqua terrestre, è a nostra disposizione. Un quantitativo che diventa sempre più scarso, nonostante il progressivo aumento delle precipitazioni, che negli ultimi anni sono una delle maggiori cause di catastrofi naturali in tutto il mondo. I motivi sono molteplici. L’innalzamento progressivo della temperatura favorisce un’evaporazione più rapida, mentre i consumi crescono per via dell’aumento della popolazione, che comporta, fra l’altro, una maggiore richiesta d’ acqua per l’industria e l’agricoltura. D’altra parte questi fenomeni producono inquinamento (per esempio quello legato all’abuso di pesticidi) e salificazione (dovuta ad alcune pratiche agricole) dell’acqua potabile riducendone progressivamente la quantità disponibile. La distribuzione dell’acqua sul pianeta non è equa Le risorse idriche del nostro pianeta non sono distribuite equamente, quindi anche i consumi variano molto. Gli americani, per esempio, utilizzano oltre 900 litri d’acqua pro capite il giorno, gli europei 200, gli africani 30, mentre 1000 litri è la quantità d’acqua che consuma mediamente ogni giorno un turista in vacanza nell’area mediterranea. Un vero lusso considerando che almeno un terzo dell’umanità non ha accesso alle fonti idriche e la mancanza cronica d’acqua è una delle cause maggiori di carestie. Senza contare i problemi igienici che ne derivano, responsabili dell’80% delle morti nei primi cinque anni di vita. In alcune aree geografiche toccate dalla siccità, come il Medio Oriente, l’approvvigionamento dell’acqua scatena da anni profondi conflitti. Da noi non siamo ancora a questo punto ma sulla disponibilità d’acqua potabile incombono inquinamento, aridità e gravi carenze strutturali delle reti idriche, soprattutto al sud, dove spesso l’acqua è drasticamente razionata. Ogni goccia è preziosa Meglio risparmiare, e imparare a considerare questo liquido vitale come un patrimonio collettivo allenandosi ad evitare sprechi inutili.
LE SOLUZIONI INTEGRATIVE PER LE FISIOLOGICHE FUNZIONI CEREBRALI.
A cura della Dott.ssa Barbara Aghina
Più attenzione e più cura di se stessi : quale aiuto per superare la stanchezza?
Curare noi stesse e ciò che ci sta attorno. Prestare attenzione ai semplici eventi della vita di ogni giorno necessari per condurre la quotidianità, dalla scelta del cibo, alla sua preparazione, alla attività fisica, alla cura del corpo. Sono competenze importanti, ma non scontate. Fretta, stress, affaticamento legato a troppe incombenze, provocano spesso stanchezza e disattenzione che conducono alla trascuratezza, causa, a sua volta, di altri diversi disagi. Accanto alle pratiche che possono aiutarci a recuperare energie e a riprendere in mano il corso delle cose, di cui parleremo nei prossimi mesi, all’interno di uno stile di vita e alimentare equilibrato, quali integratori alimentari possono essere utili in caso di stanchezza mentale? Ne parliamo con la dottoressa Barbara Aghina, responsabile scientifica della Nutraceutica Guna
L’attenzione è una premessa importate per avere cura di noi e di ciò che ci circonda, da quali processi dipende?
Dal punto di vista dell’evoluzione è un meccanismo fondamentale per la sopravvivenza. Ci aiuta, infatti, a selezionare e a organizzare le informazioni che vengono dall’esterno, che cambiano incessantemente, e a regolare le risposte necessarie a comprenderle ed elaborarle. È una sorta di filtro, che ci rende capaci di scegliere gli stimoli più importanti per il nostro sviluppo e adattamento.
Si dice che noi donne siamo capaci di prestare attenzione a più cose contemporaneamente, c’è qualcosa di vero?
In realtà le ricerche mostrano che nonostante uomini e donne presentino aspetti diversi, incluso quello cerebrale, entrambi siamo in grado attivare i meccanismi che conducono all’attenzione. La differenza delle prestazioni è molto legata ai contesti culturali. Il nostro ruolo sociale, prevede contemporaneamente, la cura della prole, della casa, delle relazioni ed altri di compiti connessi alla quotidianità, portandoci a esercitare maggiormente l’attitudine a seguire più attività contemporaneamente. Sviluppare questa abilità rappresenta un vantaggio. Ma nello stesso tempo può causare un eccesso di carico mentale, che ci porta a sentirci esaurite, prive di energie, facendoci perdere attenzione e interesse verso la cura di noi e di ciò che ci sta attorno, con il rischio di affrontare le cose con disinteresse e superficialità.
Quali strategie adottare per superare queste difficoltà?
Anche se nei momenti di stanchezza e difficoltà di concentrazione la disciplina può sembrare irraggiungibile e coercitiva, in realtà è di grande aiuto. Occorre vederla con occhi nuovi, innamorarsi dei propri momenti di benessere, degli spazi dedicati alla cura di noi e di ciò che ci sta attorno, cercare di ritagliarli e di farli nostri con continuità. È un percorso da condurre a piccoli passi, con fermezza e benevolenza, senza auto-imposizioni. Se abbiamo trascurato l’attività fisica, per esempio, troviamo i momenti di riprenderla. Accontentiamoci di tempi contenuti, ma pratichiamola ogni giorno. Vista la nostra attitudine a fare troppo, l’esercizio fisico aiuta a esercitarsi a “staccare” da ogni altra attività, per concentrarsi completamente sul fluire dei movimenti e del respiro, sul loro ritmo. Distende e migliora le capacità cognitive restituendo il desiderio di ricreare questa opportunità. Lo yoga con a altre discipline di antica tradizione, sono un riferimento valido per trarre insegnamento. È un supporto, poi, concedersi alcune ore al giorno di “digiuno” da cellulare e collegamenti in rete. Soprattutto nelle ore serali e notturne. Siamo in troppe a restare collegate in rete fino alle ore piccole, sottraendo tempo prezioso al riposo.
Gli integratori alimentari possono fornire apporti nutrizionali specifici per l’organismo in situazioni di stress fisico e mentale?
L’apporto ideale di elementi nutrizionali utili alle funzioni cerebrali, deve essere sostenuto con la dieta giornaliera bilanciata , in particolare con una dieta che comprenda un apporto completo di vitamine, sali minerali, antiossidanti, acidi grassi polinsaturi come gli Omega 3 alla base della costituzione delle membrane delle cellule nervose, aminoacidi essenziali e bilanciate fonti energetiche. In caso di aumentato fabbisogno o di aumentata perdita, vi sono alcuni elementi nutrizionali ed estratti vegetali mirati, che possono essere integrati nella dieta, utili per sostenere le fisiologiche funzioni cerebrali. Dalla ricerca della Nutraceutica Fisiologica nasce Gunabrain un integratore , privo di glutine, utile supporto alimentare in situazioni di: Intenso studio o lavoro Intensa attività intellettiva Stanchezza mentale (difficoltà a concentrarsi)
Quali sono gli ingredienti di Gunabrain ?
In Gunabrain i componenti sono accuratamente selezionati e presenti in precise e bilanciate quantità per fornire un apporto equilibrato e un’elevata biodisponibilità; i componenti : L’N-acetilcisteina (NAC) è l’aminoacido precursore del glutatione, uno dei più importanti antiossidanti presenti nel nostro corpo. Selenio e del Manganese contribuiscono alla protezione delle cellule dallo stress ossidativo. L’estratto di foglie di Tè verde (Camelia sinensis) è un tonico, utile nei casi di stanchezza fisica e mentale ed ha inoltre un’azione antiossidante. La Withania somnifera (o Ashwaganda), pianta indiana appartenente alla Famiglia delle Solanacee, è un tonico-adattogeno, utile nei casi di stanchezza fisica e mentale. Il Coenzima Q10, fisiologicamente presente all’interno delle nostre cellule.
Come è consigliabile assumerlo?
La dose consigliata è di 1 compressa al giorno, salvo diversa indicazione medica. Le compresse vanno assunte con un po’ di acqua preferibilmente a stomaco vuoto.
Cura, dalla radice Ku- Kav, osservare, guardare; collegata al termine sanscrito Kavi, saggio. Nel linguaggio comune è un invito a mettersi in ascolto per agire con attenzione nei confronti della salute, dell’ambiente, delle relazioni e della comunità. “Avere cura, prendersi cura” è un’attitudine oggi più che mai necessaria. Esprime il desiderio di darsi da fare, con sollecitudine e dedizione. Quale “cura” e quindi quali attenzioni e premure possiamo rendere attive per il futuro?
Iniziamo con la cura di noi
Cominciamo da noi. Non è un atto egoistico ma il primo passo, fondamentale, per comprendere a fondo cosa significa “avere cura”. È un atto di rispetto verso sé stesse e verso gli altri, perché permette di restituire a chi ci sta attorno una versione di noi più ricca e equilibrata. Ci rende più forti, attente, capaci, mettendoci in grado di essere generose, di poterci prendere cura anche di ciò che ci circonda. Iniziamo a considerare la cura come una pratica che prende forma dal nostro modo di essere, e ci permette di elaborare pensieri, scegliere le priorità, orientare le abitudini, aiutare, valorizzare.
A partire dal cibo
Pensiamo al cibo. Ne abbiamo bisogno ogni giorno, più volte al giorno. Sappiamo che le nostre scelte influenzano in modo decisivo non solo il nostro benessere ma anche quello di chi ci sta intorno, l’equilibrio dell’ambiente e della natura. Eppure troppo spesso lo scegliamo e lo trasformiamo senza cura. “Non ho tempo” mi dicono frequentemente le donne che incontro per il lavoro che svolgo. “Ho altre priorità”. Comprendo profondamente questo atteggiamento e non intendo giudicarlo. È vero, fra le altre cose, che l’attività di preparare il cibo, come tutte quelle che riguardano la cura della casa e delle persone, è una competenza che la storia ha femminilizzato, con la complicità di una cultura patriarcale responsabile di aver relegato la donna al ruolo di “regina dei fornelli”. L’emancipazione ha così condotto molte di noi a una sorta di ribellione, più o meno consapevole. Spesso ci sentiamo più libere se ci allontaniamo da tutte le incombenze che conducono al desco domestico. C’è del vero. Delegando si risparmia tempo. Ma la libertà non è maggiore. Il rischio, infatti, è di perdere capacità, competenze, di dipendere dagli altri. In particolare da quella cultura patriarcale da cui vorremo fuggire, che domina in alcuni tipi di produzione alimentare imponendo ricette preconfezionate, standardizzate con la logica prevalente dell’ottimizzazione dei profitti.
Cambiare punto di vista
Se cambiassimo punto di vista? Il lavoro che svolgo mi ha aiutato a farlo. Da tempo vedo la capacità di scegliere e trasformare il cibo come una enorme opportunità di indipendenza. La possibilità di connettersi intimamente con il mondo che ci circonda, con ogni sfumatura delle risorse umane, territoriali, ambientali che generano ciò che mangiamo. Ho coltivato l’istinto ancestrale della raccoglitrice. Colgo ogni possibilità per godere dei doni della natura, mi lascio sorprendere, riconoscente dei diversi colori, dei profumi, delle tonalità di gusto sempre diverse. Anche dall’occasione di risparmiare, ottimizzare le risorse, scoprire percorsi inattesi, ottenere il massimo con le cose più semplici. Certo, la mia professione impone molto allenamento in questa direzione. Per consigliare gli altri devo prima aver provato. Si tratta di un esercizio creativo, armonioso e privo di sforzo. Vorrei che lo fosse per tutti. Senza distinzione di sesso. Non è infatti rinunciando alle competenze che ci si libera, ma condividendole e cercando di fare in modo che molte altre persone le acquisiscano. Distribuendo i compiti. Mi impegno quindi ogni giorno per condividere ciò che ho imparato.
Le soddisfazioni non mancano. Gioisco quando percepisco l’entusiasmo, il senso di meraviglia di chi prova a cambiare e ci riesce, nelle piccole cose, con effetti che riempiono di stupore. Talvolta basta poco. Pochissimo. Una visita al mercato locale. Un contatto con i gruppi di acquisto solidale. La scoperta di nuovi ingredienti. Poi, una volta a casa, un fiore messo sul tavolo. La frutta ben disposta nella fruttiera. Una ricetta molto facile, che con gli ingredienti selezionati viene inaspettatamente squisita, allegra e colorata.
Provare per credere
Con l’esercizio questi piccoli miracoli quotidiani si ripetono. La cura diventa una pratica usuale e piacevole. Restituisce molto. Vale la pena di provare, iniziando con piccoli passi. Preparate, per esempio, l’insalata in un modo diverso dal solito. È la stagione delle foglie, del verde. Le opportunità non mancano. Ecco un suggerimento. Valorizzate la preparazione della ricetta come un momento di contemplazione. Rilassatevi e rimirate i colori, le differenze di forma e di consistenza.
Insalata Verde
Ingredienti per 4 persone:
250 g di verdura a foglie verdi tenere (scegliete almeno 3 tipi di foglie differenti, per esempio lattughino, radicchio e spinaci novelli),
1 carota
8 ravanelli
2 gambi di sedano con le foglie
2 cucchiai di semi di zucca
una manciatina di foglie di menta
se desiderato e gradito 1 cipollotto con il verde
2 cucchiai di olio evo
Preparazione:
1. Lavare
Lavate tutte le verdure e asciugatele. Grattugiate carota e ravanelli, tenendone da parte due per decorare. Affettate molto sottile il sedano e, se la gradite, la cipolla. Accantonate le foglie per decorare.
2. Lavare
Lavate il limone e la menta.
3. Tritare
Tritate finemente i semi di zucca e unitevi un pizzico di sale.
4. Spremere
Spremete il limone, grattugiate un pochino di scorza, in modo da ottenere circa 1 cucchiaino, tagliate un altro pezzetto per decorate.
5. Raccogliere
Raccogliete la verdura in una insalatiera preferibilmente di vetro o ceramica.
6. Condire
Conditela con un’emulsione di olio e succo di limone. Unite la scorza grattugiata, i semi di zucca, la menta lavata e sminuzzata. Mescolate.
7. Servire
Servite l’insalata con decorazioni di ravanelli a fettine, foglie di sedano e mettete al centro in pezzettino di scorza di limone.