Frutta e verdura sono ricche di sostanze protettive, indispensabili per la salute. Non solo. La loro produzione può contribuire a dare forza alle economie locali e a favorire la protezione dell’ambiente. Lo afferma la FAO, organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura.
La Latteria di Chiuro, impegnata nella promozione di dieta e stili di via sostenibili, ha contribuito alla realizzazione di La natura che bontà, un progetto educativo rivolto alle scuole dell’infanzia creato da Magia Verde Onlus, con il supporto di Ersaf, Regione Lombardia, per promuovere il consumo di questi ingredienti preziosi. Tanti gli spunti forniti dalle scuole e dalle famiglie.
di Carla Barzanò
La natura che bontà!
Frutta e verdura sono alimenti naturali, senza additivi. Il loro gusto varia da stagione a stagione, è legato alla zona di produzione e al clima. Quando le mangiamo, assaggiamo un po’ di natura. Completamente naturali sono anche vitamine, minerali, fibre e altri principi attivi protettivi che frutta e verdura ci forniscono, capaci di contribuire ogni giorno al nostro benessere con un effetto che nessun integratore può sostituire.
Tanti gusti diversi da amare
Gli esperti raccomandano di utilizzarne almeno 5 porzioni al giorno. Un quantitativo che non sempre è facile raggiungere, soprattutto per i bambini, spesso abituati ai gusti standardizzati dei prodotti industriali, dove prevalgono sapori dolci e consistenze cremose. Diversi ortaggi, in particolare, vengono penalizzati per i loro aromi pungenti, che possono non incontrare il gusto infantile, analogamente all’acido degli agrumi, o al croccante delle mele, di primo acchito ostico per la masticazione. Eppure, proprio questa sfaccettata varietà è salutare per noi, promuove la biodiversità della natura e valorizza le risorse umane impegnate nella produzione agricola. Imparare ad apprezzarla è importante fin dalla più tenera infanzia. Ma come fare, con i bambini?
Esempio e esperienze condivise giocosamente
Spesso noi adulti ci scoraggiamo di fronte ai rifiuti dei più piccoli e a tavola finiamo a proporre sempre le solite cose. Capita, poi, che per motivi differenti anche i nostri gusti siano circoscritti a pochi ingredienti, che utilizziamo con ripetitività anche per risparmiare tempo. Così bambine e bambini non hanno la possibilità di fare quelle esperienze differenziate, che nella delicata fase dell’accrescimento rappresentano un’occasione unica, una vera e propria alfabetizzazione dei sensi e del gusto. In che modo aiutarli ad apprezzare la varietà? La tipica incitazione: “mangia, perché ti fa bene” risulta poco convincente. Bambini e bambine hanno difficoltà a proiettarsi nel futuro, quindi faticano a comprendere il concetto di prevenzione. Quello che invece li influenza in modo decisivo sono gli esempi di noi adulti, tanto più se resi più intensi da un’atmosfera emotiva gratificante, giocosa, che li mette in gioco in prima persona.
Cucinare e assaggiare con loro
Non c’è nulla di più convincente, per spingerli a superare pregiudizi e avversioni nei confronti di ortaggi e frutta, che mettersi in gioco insieme, a tavola e in cucina, preparare con loro alcuni ingredienti, condividere assaggi e sperimentazioni. Il progetto “La natura, che bontà!”, ha aiutato insegnanti e famiglie a sviluppare dei veri e propri laboratori di sperimentazione, per avvicinare frutta e verdura con gioia e curiosità, favorendo lo scambio reciproco di competenze fra generazioni. Bambine e bambini hanno partecipato con grande entusiasmo, senza alcuna forma di diffidenza o rifiuto, dimostrando che l’ambiente che si crea intorno a loro è determinante anche per la formazione del gusto. I filmati realizzati durante l’esperienza potranno ispirarvi per trasformare la tavola in un momento di apprendimento ricco di sorprese e di piacere. Guardateli!
In questa stagione cresce il desiderio di “mettersi in forma” e molte di noi inseguono il mito della dieta ideale. In realtà, come risaputo, non esistono ricette valide per tutte. Se il desiderio di rinnovarsi è certamente di buon auspicio, meglio però non lasciarsi irretire da schemi rigidi e iniziare un percorso di ascolto e osservazione di noi. Di cosa abbiamo davvero bisogno? Valutare le possibili fonti di stress che turbano il nostro equilibrio, prima ancora di “cosa mangiamo”, è un passo importante verso il benessere. I risultati di una ricerca appena pubblicata sono d’ispirazione.
Di Carla Barzanò
Il cellulare: una presenza troppo invadente?
Utile compagno nella vita quotidiana, come risaputo il cellulare può avere conseguenze indesiderabili sul benessere. Diverse indagini mostrano che abusarne rischia di compromettere il sonno e la concentrazione. Un interessante studio dell’Università di Lubecca suggerisce ora che le radiazioni emesse alterano anche la regolazione dell’assunzione di cibo.
Le comunicazioni mobili utilizzano, infatti, campi elettromagnetici ad alta frequenza, che possono avere un impatto sull’elaborazione di fame e sazietà nel cervello, quindi anche sulla regolazione del peso corporeo. Studi precedenti avevano già dimostrato che i roditori esposti alle radiazioni elettromagnetiche mangiano di più. Secondo gli scienziati di Lubecca questa connessione potrebbe esistere anche negli esseri umani.
Una osservazione che fa riflettere
La loro ricerca ha coinvolto 15 uomini normopeso di età compresa tra 21 e 29 anni. I soggetti sono stati irradiati a digiuno, in tre diversi momenti, con due differenti telefoni cellulari, o esposti a radiazioni fittizie, per circa 25 minuti, con una intensità analoga a quella standard dei cellulari.
Successivamente, i partecipanti hanno potuto servirsi da soli a un buffet. I ricercatori hanno determinato l’assunzione spontanea di cibo, vari valori ematici e il metabolismo energetico del cervello, usando la spettroscopia di risonanza magnetica al fosforo (MRS),
Dopo essere stati esposti alle radiazioni dei telefoni cellulari, 13 su 15 persone del test hanno consumato olltre 200 calorie in più rispetto ai controlli, principalmente sotto forma di carboidrati. I livelli di glucosio e insulina nel sangue non sono cambiati, ma il ricambio di energia nel cervello è aumentato dopo la radiazione. Le cellule nervose hanno bisogno di glucosio per generare energia. È possibile che il corpo volesse compensare l’aumento del fabbisogno aumentando l’assunzione di carboidrati.
Si potrebbe quindi pensare che le radiazioni dei telefoni cellulari non siano solo un potenziale contributo all’eccesso di cibo, ma modifichino anche il metabolismo energetico del cervello.
In attesa di approfondimenti: dalla ricerca alla pratica di ogni giorno
Lo studio, basato puramente sull’osservazione e su un numero limitato di partecipanti, ha certo bisogno di approfondimenti. Telefonare con l’auricolare, per esempio, protegge la testa dalle radiazioni, ma deve ancora essere chiarito in che misura abbiano effetto le attività apparentemente distanti dalla testa, come la ricezione e l’invio di messaggi.
In attesa di maggiori dati, resta valida la raccomandazione di non abusare del cellulare, anche per mantenere viva la soglia di attenzione necessaria ad essere presenti a noi stesse, agli incanti naturali che offre questa stagione, contributo irrinunciabile al benessere.
A tavola con attenzione
Cominciamo dal momento del pasto. Prima di iniziare una nuova dieta, proviamo a migliorare la modalità con cui assumiamo il cibo. Siamo presenti, vigili, riconoscenti. In qualsiasi momento, anche nelle giornate lavorative, concediamoci una “vera” pausa quando mangiamo. Solo in questo modo potremo attivare tutti i canali di percezione, goderne a pieno e riconoscere i segnali di appetito e sazietà.
Gustosi, ricchi di sostanze protettive, i legumi sono in primo piano per le loro qualità. Forniscono preziose proteine vegetali e oltre ai pregi nutritivi contribuiscono a fertilizzare il terreno durante la fase di coltivazione. Stanno quindi guadagnando il posto d’onore fra gli ingredienti amici dell’ambiente. Per digerirli con più facilità provateli nella versione germogliata.
Germogli a portata di mano
La germinazione inattiva alcune sostanze indesiderabili e rende quindi più facilmente disponibili i principi nutritivi, fra cui vitamine e minerali. I legumi germogliati vengono dunque tollerati meglio anche da chi ha problemi di digestione e meteorismo. Aggiungete sempre abbondanti erbe aromatiche durante le preparazione.
Per prepararli
Sciacquate i semi, metteteli a bagno in abbondante acqua per almeno una notte (24 ore per quelli di formato più grande, come i ceci).
Sciacquateli nuovamente e sparpagliateli, ben umidi, su un vassoio. Evitate che si ammassino, per prevenire la formazione di muffe.
Sciacquateli due volte al giorno, in modo che si mantengano umidi e lasciateli a temperatura ambiente, in una zona illuminata e ventilata, finché formano il germoglio e la radichetta. Il tempo varia dai 2 ai 4 giorni, secondo il seme.
Quando il germoglio è appena accennato i legumi possono essere usati per le consuete preparazioni, stufati, lessati o in forma di minestre. Se lasciate sviluppare un germoglio più lungo preparateli in insalata.`
Diversi semi germogliati possono essere usati anche crudi, nel caso dei legumi è però sempre preferibile una cottura, anche se breve, per esempio a vapore.
Prima di usarli sciacquateli bene.
Insalata tiepida di germogli di ceci
Vegana, senza uova e latticini, senza glutine
Autunno inverno
Preparazione 20'
Cottura 18'
Facile
Va preparata con anticipo
Ingredienti per 4 persone:
200 g di germogli di ceci
200 g di carote
1 rametto di rosmarino
150 g di spinaci novelli
1 spicchio d'aglio
50 g di semi di zucca leggermente tostati senza condimenti
il succo di 1 limone
3-4 cucchiai di olio evo
1 cucchiaio di scorza d'arancia non trattata
sale e coriandolo q.b.
Preparazione:
1. Lasciare
Lasciate a bagno i ceci in abbondante acqua per 24 ore. Sciacquateli e sparpagliateli, ben bagnati, su un vassoio. Fateli germogliare, sciacquandoli due volte al giorno, finché spuntano i germogli.
2. Mettere
Mettete i ceci germogliati in una casseruola, unite l’aglio, 1 cucchiaio di olio, il rosmarino e ½ bicchiere di acqua, coprite e stufate, 7-8 minuti. Unite le carote a tocchetti. Cuocete altri 7-8 minuti. Infine aggiungete gli spinaci, ben lavati, scottateli brevemente e spegnete.
3. Trasferire
Trasferite l’insieme in un’insalatiera, unite i semi di zucca e condite con un’emulsione preparata con olio, sale, succo di limone e scorza d’arancia.
Lasciate a bagno le lenticchie una notte, scolatele, sciacquatele e fatele germogliare.
2. Tritare
Tritate cipolle, carote e sedano e fateli rosolare, delicatamente, con 1 cucchiaio di olio e 1 presa di sale.
3.Unire
Unite i pelati, le lenticchie, circa 1 litro di acqua, le erbe aromatiche, coprite e cuocete, a fiamma bassa, 35-40 minuti, finché le lenticchie sono morbide.
4.Servire
Servite la zuppa con decorazioni di foglie di sedano e olio da aggiungere a piacere.
ottima per cena, con l’aggiunta 30-40 g per porzione di amaranto, oppure avena in chicchi, o riso integrale già cotti.
Per digerirgli meglio
Il gonfiore di solito diminuisce con l’abitudine. Aggiungete semi di finocchio, cumino, curcuma e erbe aromatiche in cottura per alleviare il problema. Non usate legumi crudi, anche se in forma di germogli. Lasciate a bagno i legumi secchi almeno una notte. Questo accorgimento vale anche per i legumi piccoli, come le lenticchie, e aiuta a migliorare la digeribilità. I legumi decorticati e spezzati, come le lenticchie rosse e i piselli non necessitano di ammollo preventivo e generalmente causano minori problemi di quelli interi in caso di colite. Prima di cuocerli sciacquateli con cura, quindi metteteli in acqua fredda, con aromi a piacere, copriteli e cuoceteli a fiamma bassa, coperti. Aggiungete il sale solo alla fine, per prevenire l’indurimento della buccia. Il bicarbonato aiuta a ammorbidirli ma riduce il contenuto di vitamine del gruppo B. Quanti? Una porzione media di legumi secchi è di circa 40-50 g, che corrispondono a circa 150 g di legumi cotti. Per risparmiare tempo e energia Cuocete più porzioni alla volta e congelate ciò che non vi serve , in dosi da 1-2 porzioni, in un vasetto di vetro (da non riempire completamente!). Utilizzate le scorte quando siete di fretta. Conservate anche eventuali resti del brodo di cottura, da riusare come base per minestre e risotti.
I legumi freschi
Contengono più acqua di quelli secchi e quindi sono più poveri di proteine e di altri principi nutritivi. Le quantità andrebbero quindi raddoppiate. I legumi surgelati, hanno un valore nutritivo sovrapponibile a quelli freschi che sono comunque preferibili nella loro stagione. I legumi in scatola, infine, utili in caso di fretta, hanno spesso un contenuto alto di sodio.
I germogli
Si possono preparare con tutti i semi a patto che non siano stati irradiati o privati del loro germe vitale, ma i legumi sono ottimali per ottenere germogli rigogliosi e croccanti. Per prepararli, lasciate a bagno i legumi una notte, sciacquateli e sparpagliateli, ancora ben bagnati, su un vassoio. Evitate che si ammassino perché potrebbero ammuffire. Sciacquateli in un colino, due volte al giorno. Manteneteli umidi e sparpagliati, in un luogo areato, finché spunta il germoglio. Quando sono pronti conservateli in frigorifero, in un recipiente chiuso. Durano 3-4 giorni. Se si formano muffe scartateli completamente..
L’autunno è la stagione che ci accompagna e aiuta a passare dal caldo dell’estate al freddo e al rigore dell’inverno. Per la Medicina Cinese il nostro corpo è intimamente collegato a tutte le influenze del cosmo e soprattutto della Terra, nostra base vitale. Le stagioni sono una delle espressioni di queste influenze. Ecco alcune pratiche riequilibranti che aiutano anche la digestione suggerite da Pierluisa Robecchi, fiositerapista e maestra yoga.
di Pierluisa Robecchi
Autunno: ritirarsi, purificarsi…e...
Dopo l’esplosione e l’espansione della primavera-estate, in autunno la natura comincia a ritirarsi. Il calore e la luce diminuiscono progressivamente e ogni essere, dalle piante agli animali, si prepara all’inverno. Dovrebbe essere lo stesso per il nostro corpo. Secondo l’antica visione cinese, per esempio, l’organismo ha bisogno di purificarsi dal calore estivo in eccesso rimasto intrappolato in alcune sue parti, fra cui l’intestino crasso. Disturbi fastidiosi di intestino e stomaco, tipici dell’autunno, ne sarebbero un’espressione. La medicina Cinese inoltre ci suggerisce che, oltre a quella intestinale, dovrebbe essere sostenuta la funzione del polmone, in particolare attraverso una corretta e sana respirazione.
...Attenzione a stomaco e polmoni
In primavera ed estate siamo stati inondati dalla luce e dal calore del sole, ci siamo mossi con il corpo, ci siamo “espansi” verso l’esterno. In autunno questo movimento di espansione inverte la rotta. La luce e il calore diminuiscono, ci confiniamo sempre di più in luoghi chiusi e diminuiamo l’attività fisica. La Medicina cinese ci indica quali funzioni e che organi vanno sostenuti per produrre la stessa armonica energia che, in altre stagioni, viene fornita da calore, luce e movimento. In particolare, in autunno, le funzioni del Polmone, quindi della respirazione e quella digerente, vanno sostenute e coltivate.
Dieta ed esercizi mirati aiutano
Dieta equilibrata ( come già descritto in altri articoli del nostro sito ), esercizi mirati e alcuni piccoli cambiamenti nelle nostre abitudini, possono essere d’aiuto.
Gli esercizi suggeriti di seguito, tratti dalla pratica del Qi Gong, sono particolarmente adatti alla stagione e svolgono un’ azione sui polmoni, rafforzano le funzioni respiratorie, implementano la capacità di diffondere in tutto il corpo le energie, migliorando il trofismo dei tessuti cutanei e la termoregolazione. 1- SAN XU XI (tre respiri verso il basso). L’attenzione rilassata, il respiro, ed il movimento, fanno scendere l’energia in eccesso verso il basso, dissipandola. Questo avviene con la fase espiratoria. Nell’inspirazione il respiro con il movimento delle braccia, attraverso il palmo delle mani assorbono l’energia proveniente dalla Terra, armonizzante per tutto il corpo. L’ esercizio va praticato almeno per tre respiri più volte al giorno. E’ indicato per chi ha eccesso di calore, con sintomi ipertensivi, disturbi di pienezza allo stomaco con dolori ed acidità, flatulenze, stipsi stagionali.
Sonoro della pratica di San Xu Xi
Questi esercizi, sono una parte di quelli che accompagnano temporalmente l’evolvere dell’autunno dall’estate all’inverno. Vanno praticati per 14 giorni consecutivi, almeno una volta al giorno, nel loro insieme. Ogni esercizio andrebbe ripetuto da 12 a 24 volte. 2- BAILU: rugiada bianca, va praticato in autunno come esercizio principale, due volte al giorno, da 12 a 24 volte ogni sessione. In questo periodo inoltrato di autunno, lo praticheremo 2 o 3 volte la settimana, aggiunto agli altri esercizi del momento. Anch’esso rafforza l’energia del polmone e favorisce la funzione di “generazione” e nutrimento dei Reni da parte del Polmone. Quindi tonifica le funzioni dei Reni. E’ molto indicato per i dolori della parte alta del corpo: dorso-lombari, spalle, mani e gomiti, e per i disturbi polmonari, quali dispnea e asma.
Sonoro della pratica Bailu, Rugiada Bianca
3- QIUFEN: equinozio d’autunno. Va praticato dalla fine di settembre. Comunque consiglio di praticarlo anche ora e per tutta la durata dell’autunno, perché può essere un ottimo esercizio quotidiano di respirazione. Stimola e sostiene le funzioni di trasporto dell’energia del polmone e dell’intestino crasso, previene quindi i ristagni di calore che facilmente danno origine a pruriti cutanei, stitichezza e tosse con molto catarro.
Sonoro della pratica Qiufen, equinozio d’autunno
4- HANLU: rugiada fredda. Rende vigorosa l’energia del Polmone, scalda i quattro arti. Può aiutare chi soffre di dolori lombari, sacrococcigei, emorroidi e prolassi anali. Chi ha dolori o ernie discali, segua con attenzione le precauzioni indicate nel sonoro per l’esecuzione.
Sonoro della pratica Hanlu, rugiada fredda
5- SHUANGJIANG: È un esercizio da praticare verso la fine dell’autunno, quando il freddo dell’inverno comincia a conclamarsi. Facilita il passaggio dell’energia nei meridiani di polmone e intestino crasso, aiutando la sua circolazione dal torace alle mani e da queste al capo. È consigliato per mantenere liberi da dolori e da rigidità gli arti superiori e la zona cervicale.
Sonoro della pratica Shuangjiang, il gelo scende
ALCUNI ESERCIZI PER FAVORIRE LA DIGESTIONE.
Fanno parte degli “otto esercizi preziosi” che aiutano le funzioni di trasformazione del cibo da parte dello stomaco, rafforzandone l’energia di base.
Battere i denti per 36 volte, con dolcezza. Aiuta a migliorare la circolazione nella bocca, previene i disturbi dei denti e delle gengive, stimola la produzione di saliva, che diventa più abbondante, a volte più liquida.
Massaggiare le gengive: muovere in senso rotatorio, da destra verso sinistra, la lingua posta fra le gengive esterne e la parte interna delle labbra. Descrivere un cerchio con la lingua massaggiando la mucosa orale. Ripetere per 12 o 18 volte, prima in una direzione, quindi invertire da sinistra verso destra il movimento a cerchio della lingua. L’esercizio produrrà molta salivazione.
Deglutire la saliva: dividere in tre parti il volume salivare prodotto dai due precedenti esercizi. Deglutire in tre volte, immaginando di mandare la saliva verso lo stomaco e al centro medio dell’energia, situato fra l’ombelico e la colonna lombare. Questo genererà una risposta funzionale degli organi deputati alla digestione e all’assimilazione, rafforzando l’energia essenziale alla base della vita
Alla fine della pratica percepire i sottili cambiamenti del corpo, delle energie e lo stato emotivo del momento.
Un massaggio per la digestione
Questo massaggio può aiutare chi nell’autunno ha squilibri funzionali dell’intestino crasso, come stipsi, flatulenza, senso di pienezza. Si può praticare sia da sdraiate, che in piedi: – porre la punta delle dita della mano sinistra, sotto l’angolo sottocostale sinistro,(in corrispondenza dell’angolo colico superiore sinistro). Premere dolcemente ed imprimere un movimento vibratorio continuo sulla zona. Queste vibrazioni favoriranno l’espulsione dell’aria dall’intestino, diminuendo il gonfiore. – Con il palmo delle mani massaggiare il ventre, descrivendo un cerchio da destra verso sinistra. Ripetere più volte. Favorisce L’espulsione delle feci per chi soffre di stitichezza. Riattiva i movimenti peristaltici dell’intestino.
Un ultimo consiglio
Se possibile quando si cammina, sia per andare al lavoro, a fare la spesa o per una passeggiata, cercare di essere consapevoli, in modo rilassato, del fluire del respiro, immaginando e percependo i polmoni, il torace ricolmo di energia luminosa, capace di guarire, armonizzando e nutrendo.
Cucinare è fondamentale per rendere il cibo più adatto alle nostre esigenze. I molteplici gesti legati alla sua trasformazione, a partire dagli acquisti, ripetono, all’esterno del nostro corpo, una sorta di digestione preliminare, decisiva per valorizzare le proprietà degli ingredienti, migliorandone la digeribilità senza compromettere il loro valore nutritivo. Va poi aggiunto che i cibi ben cucinati sono appetitosi, premessa importante per digerire. Anche i cibi che si utilizzano crudi vanno cucinati con cura. A partire dalle insalate, raccomandate all’unanimità per le loro proprietà salutari ma talvolta trascurate da chi ha problemi digestivi. Ecco alcuni consigli per trasformarle in deliziose ricette
di Carla Barzanò
Insalate in primo piano
La scelta
Acquistate solo i prodotti sfusi, senza involucri di plastica, utilizzando, per trasportarli, gli appositi sacchetti riutilizzabili.
Favorite ingredienti di stagione. In autunno-inverno non focalizzatevi esclusivamente sulle insalate a foglia verde, che spesso crescono in serra, ma date spazio anche a radici, bulbi, foglie resistenti al freddo, come quelle dei multiformi tipi di cavolo.
Scegliete almeno due-tre verdure con colori diversi per ogni insalata, volendo potete aggiungere altri ingredienti, in particolare legumi germogliati, semi oleosi, erbe aromatiche.
Date la precedenza ai prodotti biologici o a quelli coltivati da produttori locali di vostra fiducia che non abusano di fitofarmaci.
La conservazione prima dell’uso
Eliminate i residui di terra e le eventuali parti deteriorate, ma conservate foglie integre e bucce fino al momento del consumo, aiutano a mantenere la freschezza.
Mantenete gli ortaggi, intatti, in sacchetti di carta o di tela cerata riciclabili comunque al riparo alla luce e dall’aria, in frigorifero, a 6-8 gradi.
Il lavaggio e la preparazione
Effettuateli solo poco prima del consumo. Il frigorifero può contaminare nuovamente gli ingredienti lavati.
Lavate, quando possibile, gli ortaggi ancora interi, prima di tagliarli e di sbucciarli, per evitare di perdere principi nutritivi. Nel caso di radici e tuberi, per togliere la terra spazzolateli delicatamente, senza graffiarli. Alcune foglie, come quelle di carote e ravanelli, possono essere tenute da parte per preparare minestre e condimenti.
Mettete a bagno le verdure, per 10 minuti, in una bacinella con acqua fredda, ma non gelata, e 2 cucchiai di bicarbonato ben sciolto. Non usate aceto e cloro. Prima di prelevare gli ortaggi dall’acqua strofinateli delicatamente con le mani, quindi risciacquateli con cura. Tenete presente che alcuni fitofarmaci non vengono completamente eliminati con lavaggio e sbucciatura, perché possono penetrare all’interno dei prodotti. Meno ce ne sono, meglio è.
Sbucciate solo quando è veramente necessario. La buccia contiene sostanze protettive ( a parte quella delle patate che va preferibilmente eliminata).
Procedete al taglio appena prima di andare a tavola. L’esposizione all’aria può ridurre il contenuto di vitamine. Tagli molto sottili favoriscono masticazione e digestione.
A tavola
Condite all’ultimo momento, con buon olio extra vergine d’oliva e erbe aromatiche, poco sale. Se amate il gusto acidulo, in sostituzione o in aggiunta al succo di limone, provate ad aggiungere 1 cucchiaio di cavolo fermentato (crauti). Aceto, succo di limone, erbe aromatiche e spezie delicate (fra cui cumino, semi di finocchio, curcuma, cannella) stimolano la digestione. In caso di acidità di stomaco non esagerate con i condimenti acidi.
Servite le insalate a temperatura ambiente, mai fredde di frigorifero.
Utilizzatele preferibilmente per il pranzo a cena favorite le verdure a vapore.
Gustatele con clama, masticando lentamente.
Insalata di carote e sedano
Tutte le stagioni
Vegana, Senza glutine
Preparazione 15'
Cottura --
Facile
Ingredienti per 4 persone:
300 g di carote
150 g di sedano con le foglie
3 cucchiai di olio evo
il succo di 1 limone
1 cucchiaio di timo tritato fine
2 cucchiai di semi di zucca
sale marino integrale q.b.
foglie di sedano per decorare
Preparazione:
1. Lavare
Lavate e pulite carote e sedano. Grattugiate grossolanamente le carote. Raccoglietele in un’ insalatiera. Unite i gambi di sedano tagliati molto sottili e le foglie sminuzzate o passate al tritatutto.
2. Aggiungere
Aggiungete il timo e i semi di zucca leggermente tostati in un padellino antiaderente.
3. Condire
Condite con un’emulsione di olio, succo di limone e sale. Mescolate e servite con decorazioni di foglie di sedano.
Lavate i cavoli rapa e grattugiateli grossolanamente in un’ insalatiera. Unite il cumino e i semi di zucca leggermente tostati in un padellino senza condimenti quindi passati al tritatutto.
2. Condire
Conditeli con un’emulsione di olio, sale e il succo di 1/2 limone. Decorate con limone ridotto a spicchi sottili e servite subito.
Al posto del limone assaggiate l’aceto d mele, o unite un cucchiaio di crauti. Provate a sostituire i semi di zucca con 30 g di gherigli di noce. È un ottimo antipasto.