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Salute, bellezza, buonumore: il ruolo dell’intestino “Equilibro della flora batterica intestinale: garanzia di benessere” di Barbara Aghina
L’intestino gioca un ruolo decisivo per salute e benessere dell’intero organismo ed ha un’importanza fondamentale per le difese immunitarie dell’intero organismo .
Il suo equilibrio è quindi molto importante per proteggerci da diverse malattie e aiuta a prevenire le sindromi influenzali o
para-influenzali con interessamento gastro-intestinale, i disturbi da raffreddamento stagionali, ma anche diversi altri squilibri.
Capita, per esempio, di non seguire una dieta ricca in frutta e verdura o di aver bisogno di alcune medicine, come antibiotici o antinfiammatori, il cui uso prolungato rischia di compromettere proprio l’equilibrio intestinale, indebolendolo.
In particolare l’alimentazione incongrua o l’uso continuo di farmaci, possono alterare il delicato ecosistema intestinale, costituito da una grande comunità di batteri, chiamata “microbiota intestinale” .
“Microbiota intestinale”: una comunità da conoscere e difendere…
Questa grande comunità è costituita da numerose famiglie batteriche benefiche che, nel corso di centinaia di migliaia di anni, sono entrate in equilibrio tra di loro e in stretta simbiosi di reciproco scambio, con le cellule della nostra mucosa intestinale creando la condizione fisiologica detta anche di “eubiosi”.
Sono diventate così una parte integrante dell’intestino di cui regolano numerose funzioni essenziali per la salute.
In particolare fanno parte del microbiota i grandi gruppi di batteri chiamati Lattobacilli ed i Bifidobatteri, tra le cui numerose attività di regolazione dell’organismo, figurano:
- aiutare il buon funzionamento della cosiddetta “barriera intestinale”, fondamentale per le difese contro l’aggressione di virus e batteri esterni nocivi;
- sostenere i processi di digestione degli alimenti;
- favorire la produzione di importanti vitamine;
- regolare il nostro sistema immunitario intestinale.
… Mantenere e
Dunque, vi sono diverse situazioni come: stress, alimentazione sbilanciata, ad esempio eccesso di zuccheri e grassi, o carenza di frutta e verdura, uso non corretto o abuso di farmaci, fumo, alcol, sedentarietà, che possono portare a un progressivo impoverimento, detto disbiosi, del numero e del tipo di batteri “buoni”.
Ciò favorisce l’alterazione di quelle funzioni benefiche che hanno questi batteri; ad esempio la barriera di difesa intestinale può indebolirsi, aprendo più facilmente la strada all’ingresso di virus o batteri nocivi, o di tossine di derivazione chimica o alimentare, favorendo l’impoverimento della produzione di importanti vitamine, o il rallentamento dei processi digestivi e abbassando l’assorbimento dei minerali e delle sostanze nutritive.
In questi casi prima di tutto è opportuno:
- riequilibrare la propria alimentazione, in particolare eliminando l’eccesso di zuccheri semplici, grassi e alcol, aumentando, invece, la quota giornaliera di frutta e verdura fresca e di stagione , per accrescere l’introduzione di fibre vegetali , importante “alimento” di rinforzo per i nostri batteri intestinali buoni , in particolare per i Bifidobatteri;
- limitare il fumo;
- praticare abitualmente attività fisica, per aiutare a “risvegliare” la motilità intestinale.
… Ripopolare
Inoltre è utile “rinforzare” direttamente il microbiota attraverso l’integrazione alimentare, e quindi il “ripopolamento” dei nostri batteri benefici, utilizzando simbiotici specifici, cioè preparati, certificati e monitorati con studi scientifici .
Gli integratori migliori sono a base di batteri “probiotici” benefici e mirati e fibra vegetale “prebiotica”, che possiedono un’attività di rinforzo sicura e un’ efficacia riequilibrante documentata dell’”eubiosi” intestinale.
L’impiego abituale di yogurt, o di altri prodotti fermentati (per esempio crauti) eventualmente fatti in casa, può essere una pratica alimentare quotidiana che completa un regime alimentare equilibrato ed uno stile di vita sano.
Periodicamente, e soprattutto nei periodi “critici” che accompagnano e seguono stress e malattie, è poi d’aiuto un’ integrazione realizzata con tipologie di fermenti lattici batterici appositamente selezionati e finalizzata al ripopolamento del microbiota intestinale, quindi specifica per ristabilire l’eubiosi intestinale.
Questa selezione, consente di controllare sia il dosaggio che la sicurezza e la capacità attiva di colonizzare l’ambiente intestinale dei microrganismi prescelti.
La scelta dei batteri è il frutto di ricerche scientifiche specifiche, che permettono di identificare integratori alimentari costituiti da diversi tipi di fermenti lattici con la “carta di identità” e di associarli in modo tale da conseguire la massima efficacia di ripopolamento della microflora batterica intestinale, garantendo sicurezza e assenza di effetti collaterali.
…Un integratore speciale
Proflora (Guna) è un integratore alimentare, certificato privo di allergeni, di tipo simbiotico, cioè costituito da 6 diversi tipi di fermenti lattici “ probiotici” (chiamati anche ceppi), in forma microincapsulata gastroprotetta, associati a fibra naturale prebiotica, utile per riequilibrare efficacemente l’ecosistema intestinale.
Il processo brevettato di “microincapsulazione” protegge ciascuno dei 6 tipi di fermenti lattici probiotici dall’aggressione dei succhi gastrici, migliorando decisamente la loro sopravvivenza durante il transito gastroduodenale.
Si assicura così il raggiungimento dell’intestino del 100% dei fermenti lattici ingeriti, ancora vivi e vitali.
I fermenti lattici probiotici di Proflora, appartengono proprio ai Lattobacilli ed ai Bifidobatteri, ed insieme hanno un’azione sinergica che garantisce una pronta colonizzazione dei diversi segmenti intestinali.
La componente prebiotica è costituita da fibre vegetali chiamate “frutto-oligosaccaridi (FOS)”, che non essendo attaccati dagli enzimi digestivi, né assorbiti dalla mucosa intestinale , riescono a giungere intatti nel colon dove vengono fermentati selettivamente dalla microflora intestinale, in particolare dai Lattobacilli e Bifidobatteri benefici , aumentando l’effetto “barriera” della mucosa intestinale, favorendo l’assorbimento di alcuni minerali, in particolare calcio e magnesio.
Come si usa Proflora
È consigliata l’assunzione di 1 bustina al giorno, per un ciclo di almeno 30 giorni; il contenuto della bustina si scioglie in un bicchiere d’acqua.
Essendo i fermenti probiotici protetti dall’azione dei succhi gastrici, Proflora può essere assunto in qualunque momento della giornata, indipendentemente dai pasti.
Dottoressa Barbara Aghina
Pelle al sole? Preparatela e proteggetela con la dieta, Di Carla Barzanò
La prudenza è d’obbligo
Se è vero che l’abbronzatura è sinonimo di salute e giovinezza, il pericolo del “foto-aging” non va sottovalutato.
È accertato che un’eccessiva esposizione al sole attiva un invecchiamento precoce degli strati cutanei più profondi danneggiando le funzioni cellulari.
Rughe, perdita di elasticità, alterazione della tessitura e della pigmentazione cutanea sono tutti fenomeni da ricondurre alla luce solare, che può causare, fra le altre cose, un’elevata produzione di radicali liberi e mette a repentaglio i meccanismi naturali di riparazione favorendo anche malattie degenerative.
Il lato buono del sole
Occorre però dire che il sole non ha solo effetti negativi: i suoi raggi sono potenti attivatori biologici, indispensabili per il nostro equilibrio.
Una delle loro azioni più importanti è la stimolazione della sintesi di vitamina D, molecola importantissima per le sue molteplici funzioni di protezione e rigenerazione. Senza contare che la luce ha un’azione antidepressiva, grazie al suo effetto stimolante sulla produzione di serotonina e di endorfine.
Poco sole nelle ore giuste
Approfittate dei prossimi mesi per una vera e propria cura di luce e di sole.
A patto di usare le precauzioni adeguate.
A partire dall’esposizione.
Meglio stare sotto il sole diretto solo per mezz’ora consecutiva e nelle ore in cui è meno aggressivo, evitandolo, invece, fra le 11 e le 15.
Ricordate che nuvole e ombrellone lasciano passare fino al 75% delle radiazioni, mentre la sabbia le intensifica del 25%.
Una buona crema ad alta protezione è quindi indispensabile, soprattutto per chi ha la pelle chiara.
Da proteggere con il cappello, inoltre, sono i capelli, decisamente sensibili agli effetti dei radicali liberi.
La dieta del sole
A tavola, alcuni accorgimenti aiutano. Iniziate la dieta per il sole almeno un mese prima dell’esposizione e proseguite fino a un mese dopo le vacanze all’aria aperta.
Ecco quello che non deve mancare.
- Ortaggi e frutta dai colori rosso, arancio, giallo e verde brillante, ricchi di carotenoidi, precursori della vitamina A che entrano in gioco nei processi di rigenerazione e pigmentazione cutanea.
L’assorbimento di questi composti è in realtà piuttosto limitato se si consumano ortaggi e frutta crudi e al naturale.
Usateli sotto forma di centrifugati, creme e succhi, oppure cotti, sempre con l’aggiunta di condimenti grassi (olio extra vergine d’oliva, olio di riso, olio di semi di lino…) che ne consentono l’assorbimento, poiché si tratta di vitamine liposolubili. - Yogurt, kefir e altri alimenti fermentati ricchi di probiotici contengono microoganismi benefici che aumentano le difese naturali.
Alcuni studi, per esempio, mettono in luce l’effetto fotoprotettore del Lactobacillus Johnsonii che pare favorire il rinnovamento delle cellule di Langerhans presenti nella cute con il ruolo di proteggerla dagli stati infiammatori. - Latticini freschi (anche derivati dalla soia biologica o dai semi oloeosi, se siete vegane), legumi, olio extra vergine d’oliva e di semi di lino (rigorosamente crudo, spremuto di fresco e in piccole dosi) garantiscono l’ apporto di proteine e grassi necessari per la rigenerazione e il sostengo della pelle.
- L’acqua fresca, al naturale, sotto forma di tisane o succhi di frutta resta uno degli ingredienti migliori per idratare la pelle ed è indispensabile durante e dopo i periodi di esposizione al sole, tanto più che favorisce la sudorazione grazie che contiene filtri solari naturali.
Ne serve almeno un litro e ½ al giorno, da distribuire prima durante e dopo l’esposizione al sole. - A proposito di bevande durante l’esposizione al sole meglio invece evitare alcolici di ogni tipo che analogamente al fumo di sigaretta rischiano di alterare i normali meccanismi di difesa dal caldo e dai radicali liberi.
- In caso di allergie e di predisposizione all’eritema solare, infine,limitate i cibi ricchi di istamina, in particolare formaggi stagionati, pesce e carni conservate (tonno e alici in scatola, salumi).
Maddalena Crippa, attrice: la bellezza come responsabilità
Maddalena Crippa è una attrice dalla bellezza vera, viva, di una intensità vibrante e carismatica fatta di voce, portamento, sguardi, espressioni che dal palco trasmettono profonde emozioni.
Perché hai scelto di fare l’attrice?
È stata una decisione istintiva, che ha radici molto precoci.
A dodici anni, partecipando ad uno spettacolo dell’oratorio, provai un’ emozione così intensa che mi legò per sempre al teatro.
Fino a 17 anni coltivai la mia passione mettendo in scena piccoli spettacoli in una bliblioteca privata della Brianza, con il supporto della mia famiglia.
A 17 anni Strehler mi scelse e la mia formazione proseguì al Piccolo Teatro di Milano. Da allora ho interperetato ruoli tragici e classici perfezionando incessantemente canto e dizione.
Lavoro ormai da quarant’ anni e non smetto mai di imparare.
Che significato ha la bellezza per una attrice?
Per me è un concentrato di unicità.
Ogni donna dovrebbe rendersene conto e coltivare questa dote.
Certo, ciascuna di noi ha i suoi difetti.
Il mio punto debole, per esempio, sono i capelli, meno rigogliosi di quel che vorrei.
Ma l’imperfezione fa parte della bellezza.
La ricerca esasperata di una forma ideale, omologata, è inquietante.
Mi rincresce che nella cultura contemporanea le donne non siano capaci di credere in se stesse e aderiscano a modelli estetici preconfezionati.
Certi volti rifatti rappresentano un totale scollamento dal sè, mostrano ce ci siamo lasciate defraudare dalla nostra autonomia di pensiero, dall’anima e dall’interiorità.
Se non ce ne rendiamo conto vuol dire che abbiamo fallito, ci siamo ridotte a consumatrici passive.
Come coltivi la tua bellezza?
Mantenere l’ armonia che emana bellezza fa parte delle responsabilità legate al mio lavoro.
Ancora oggi, a 58 anni, posso permettermi di recitare nuda.
È non è solo una questione estetica: stare sul palco è faticoso, impegnativo.
Ho dovuto superare con l’esercizio i problemi di schiena che mi avrebbero impedito di recitare.
Solo con una costante disciplina posso restare fedele ai ruoli che interpreto, dare il meglio.
In passato ho praticato yoga.
Oggi, un grande aiuto mi viene dal pilates.
Impararlo mi ha aiutato a conoscere ogni muscolo del mio corpo, a plasmarlo e guidarlo con concentrazione, autocontrollo e consapevolezza.
La disciplina è angosciante?
No, non è angosciante: migliora, dona benessere.
Mi ha tolto, per esempio, i dolori di schiena.
Sono disciplinata anche con il cibo.
Ma rifuggo le diete di moda e gli estremismi.
Mangio di tutto, con ritmi regolari. Non faccio più di tre pasti al giorno.
Evito gli alcolici.
Mi concedo un bicchiere di vino solo la sera, fra amici.
Consumo la frutta fuori pasto.
Usi cosmetici particolari?
Ho un’estetista competente e appassionata che mi dedica le sue cure.
Utilizzo solo cosmetici naturali, senza conservanti e additivi.
La sera, prima di andare a letto mi strucco sempre perfettamente, anche se sono stanca per il lavoro.
Se dovessi descrivere la bellezza femminile con tre aggettivi, quali useresti?
A dire il vero mi viene in mente sempre lo stesso aggettivo: “unicità”.
Una unicità fatta di tante sfaccettature; caratteristiche uniche e irripetibili, aspetti armoniosi e piccoli difetti, irregolarità che nell’insieme esprimono vitalità, interiorità e formano la magia della bellezza.
Donne e bellezza: intervista a Sabine Beer
Donne e bellezza
Siamo abituate a coltivare la bellezza fin dalla più tenera età, non solo attraverso la cura di noi ma anche con l’attenzione a tutto ciò che ci circonda.
Che significato assume nelle diverse fasi della nostra vita e quali sono i percorsi che ci conducono a raggiungerla?
Per scoprirlo abbiamo pensato di intervistare alcune donne che attraverso differenti vie hanno fatto della ricerca dell’armonia che prelude la bellezza un punto di riferimento nella loro vita.
Le pubblicheremo nei prossimi mesi.
Avete qualcosa da raccontare anche voi?
Scriveteci e ci aiuterete ad approfondire questo tema.
Sabine Beer , fondatrice di Santaverde cosmetici, produce cosmetici naturali a base di Aloe Vera
La bellezza che nasce dalla natura
Alta, sottile, energica Sabine Beer emana una freschezza tutta naturale che trapela anche dalla voce convinta con cui racconta la sua storia.
Perché ha iniziato a occuparsi di bellezza?
Tutto è cominciato circa trent’anni fa, quasi per caso.
Mi trovavo nella mia nuova casa in Andalusia, circondata da terreni coltivati a patate e pomodori.
Era estate e il sole aveva aggredito la mia pelle delicata.
Un amico texano, in visita alla finca se ne accorse, raccolse una foglia di aloe, presente nella tenuta, ne estrasse la polpa carnosa e mi consigliò di applicarla regolarmente sulle parti infiammate.
Il risultato lenitivo stupefacente mi spinse a dare spazio a un’idea: perché non riconvertire le coltivazioni di ortaggi, in mano a un affidabile contadino, in una piantagione di aloe vera?
Figlia di imprenditori diedi forma al progetto con l’intento di vendere poi i derivati dell’aloe a imprese tedesche impegnate nella produzioni di cosmetici naturali.
Aloe pura
Ma i contatti con la produzione mi delusero.
I preparati a base di aloe non venivano infatti realizzati con la pianta fresca, come mi sarei aspettata, ma con l’estratto di aloe in polvere, che una volta diluito con acqua dava forma un un succo di aloe non completamente naturale, sacrificando così diverse delle sostanze presenti.
Insoddisfatta di questo procedimento, attivai una ricerca per trovare soluzioni diverse.
Ci volle tempo ma fu un successo.
Riuscimmo a ideare un metodo di estrazione che permetteva di conservare la pianta fresca fino al momento di produrre i cosmetici ottenendo, così, succo di agave “vivo”, ancora ricco di tutti i preziosi enzimi della pianta.
È questa la base dei cosmetici che ormai da alcuni anni propongo.
La loro peculiarità, rispetto agli altri cosmetici a base di aloe, è di essere realizzati senza aggiunta di acqua, con puro succo estratto direttamente da aloe vera fresca.
L’efficacia dei prodotti e il consenso ottenuto da parte delle donne mi hanno incoraggiato ad ampliare la gamma dei prodotti e ad occuparmi di bellezza in modo più ampio, fondando un’ Accademia per la formazione agli addetti ai lavori.
Quale significato ha per lei la bellezza femminile?
Sentirsi bene nella propria pelle è il primo passo per emanare bellezza.
Una esigenza da soddisfare per se stesse, ma anche per gli altri.
Il senso per la bellezza è innato, viene dalla natura, che possedere una bellezza profonda e ci imprime un suo messaggio di armonia.
Una bellezza naturale esercita quindi un’attrazione spontanea e rasserenante su ciascuna di noi.
Questa armonia è più difficile da raggiungere con i percorsi artificiali di ricerca della bellezza.
Se dovesse descrivere con tre aggettivi la bellezza femminile, quali userebbe?
Una donna “aggraziata” per me esprime uno stato di equilibrio e di appagamento fonte di bellezza. Ma anche una donna “espressiva”, ”intelligente” che mostra i segni del suo carattere e la sua maturità emotiva emana bellezza.
Quali sono le linee guida che usa per i suoi prodotti?
I cosmetici che produco seguono un principio olistico, che potenzia le sinergie dei principi attivi valorizzando il contesto naturale da cui provengono.
Più che isolare singole sostanze valorizzo quindi le materie prime nel loro insieme.
I miei cosmetici, inoltre, non devono avere controindicazioni per la salute.
Creme e lozioni, infatti, non restano solo in superficie ma vengono assorbite in larga misura dalla pelle.
Eventuali sostanze indesiderabili penetrano giorno dopo giorno nell’organismo. I cosmetici e la loro produzione devono infine essere completamente innocui per l’ambiente e sostenibili, dal punto di vista sociale ed economico, per tutte le persone che contribuiscono a produrli.
A quali prodotti di bellezza non rinuncerebbe?
Idratare e nutrire sono i cardini su cui si fondano i cosmetici che uso.
Porto quindi sempre con me una crema, più o meno ricca di grassi secondo la stagione, e un olio ricco di principi attivi, che aggiungo in piccole quantità alla crema per potenziarne gli effetti.
Sabine Beer Cosmetici Santaverde