olfatto
EROS: andiamo a naso?
Di Fiorenza Zanchi
Cosa insegnano le favole
Nella favola “Psiche e Amore” (Apuleio- L’Asino d’oro) l’avvenente Psiche, in preda allo sconforto, è in procinto di gettarsi dalla rupe su cui è stata abbandonata in ossequio a una profezia.
Ma all’atto di gettarsi nel vuoto ecco che una dolce brezza, Zefiro agli ordini del dio Eros, la solleva dolcemente e la depone in una valle incantata dove trova ogni ben di dio e ogni bellezza. E non solo: durante la notte viene a visitarla, avvolto dall’oscurità, un amante appassionato ma il cui volto ella non dovrà mai conoscere.
Egli, pur rimanendo ignoto, è presto vagheggiato dalla dolce fanciulla, stregata dai suoi “divini amplessi che le travolgono e soggiogano i sensi”.
Tuttavia, con il passar del tempo Psiche inizia ad avere dubbi e timori sulla reale identità del misterioso visitatore notturno, infine vinta dalla curiosità, che è desiderio di sapere, diventa “virilmente audace”, si attrezza con lucerna e rasoio e attende la notte, decisa a svelarne il segreto.
Così, una volta addormentato, illumina l’amante e scorge, invece che una temuta feroce belva, la sconvolgente ed innocua bellezza del dio dell’amore in persona, Eros.
Immediatamente “il suo animo piagato da amore delira”.
Partiamo dalla base
Psiche dunque inizialmente, nell’oscurità, sperimenta una forza che “travolge e soggioga i sensi”, e solo successivamente, quando “vede” Eros, si innamora. A tal punto che per realizzare questa passione affronterà e supererà prove che al
trimenti non avrebbe mai voluto né sarebbe stata mai in grado di sostenere.
Partiamo allora dalla prima parte del racconto, ovvero dalla base/radice della relazione, in cui gli incontri degli amanti si svolgono al buio completo, per comprendere il messaggio simbolico di questa oscurità iniziale.
Buio e inconsapevolezza
Il buio, l’assenza di luce, ovvero l’impossibilità di vedere, nei racconti mitologici, nel simbolo, indicano sovente qualche cosa che si svolge lontano dalla consapevolezza.
Così in questa prima fase la relazione che coinvolge Psiche, immersa nell’oscurità, è priva di scelta e indipen
dente da Eros in quanto tale: Psiche non lo “vede”, non sa neppure chi o cosa sia, è totalmente inconsapevole della sua identità unica e specifica, carattere, interessi, ideali, pregi, difetti…
La guida dei sensi e…
L’attrazione sessuale che sperimenta inizialmente è del tutto impersonale, analoga a quella che regola la riproduzione della vita a ogni livello della Natura.
Quella che spinge gli esseri viventi di qualsiasi specie a cercare un compagno quando è il tempo e la stagione giusta: dove, al di là e prima di qualsiasi intervento consapevole, sono i segnali istintivi e “innati” che dirigono e guidano la relazione.
Dove dominano i sensi.
… il senso più antico ovvero: una questione di naso
Primo tra tutti l’olfatto il primo tra i nostri sensi a comparire, vera e propria base/radice dello sviluppo sensoriale.
Generalmente si sottostima questo senso arcaico anche se, in realtà, si continuano a investire tempo, sforzi e denaro in abbondanza su deodoranti e profumi per modificare e rendere più accattivanti gli effluvi che il corpo emette.
In effetti la strada per Eros passa, in prima battuta, proprio attraverso l’odore.
Come a dire: se Eros nel buio avesse emanato un odore sgradevole, Psiche avrebbe dovuto tapparsi il naso e difficilmente avrebbe goduto con tanta soddisfazione dei suoi amplessi!
L’arte dei profumi
Lo hanno sempre saputo le antiche civiltà che tenevano in altissima considerazione la guida dell’olfatto, tanto è vero che la tecnica di distillazione dei profumi risale ad almeno 5000 anni fa!
E oggi una notevole mole di studi conferma l’importanza di questo senso arcaico.
L’olfatto ai giorni nostri
E’ stato evidenziato (v.ad es. G..Preti, ricercatre presso il Monell Chemical Senses Center e Professore Aggiunto preso il Dipartimento di Dermatologia dell’Università di Pensilvania) come l’esposizione a sostanze odorose (in particolare quelle provenienti dal sudore delle ascelle!) sia in grado di innescare una serie di reazioni emotive e fisiologiche anche nell’essere umano: in primis proprio l’attrazione sessuale.
Uomini senza alcuna idea di quello che stanno annusando inspiegabilmente preferiscono l’aroma di magliette indossate da donne che sono in fase di ovulazione rispetto a quelle di donne che sono in altre fasi del loro ciclo o donne inondate da effluvi maschili giudicheranno più piacevole un odore la cui fonte, del tutto nascosta nel “buio”, condivide con loro un numero inferiore di geni del sistema immunitario simili al suo (evitando inconsciamente i consanguinei!) …
Una scelta meditata
Se questo “basic instinct” è, almeno in prima battuta, una guida così lungimirante sulla strada dell’Eros, è meglio aver chiaro cosa si sta facendo e perché lo si sta facendo quando si modificano i propri odori, non a caso in particolare proprio quelli ascellari e sempre di più spesso quelli genitali.
Vista l’importanza che le nostre esalazioni possono rappresentare, specie nella scelta di un compagno, vale la pena di fermarsi un momento a riflettere sui propri obiettivi e porsi qualche domanda:
Cosa c’è nel mio odore che voglio modificare?
Cosa mi piace o non mi piace?
Cosa temo di mostrare/suscitare?
Cosa voglio ottenere?
Cosa voglio comunicare di me stessa?
In che contesto mi devo muovere?
Forse il tipo di deodoranti o profumazioni che utilizzo per andare nello spazio ristretto e magari affollato di un ufficio può essere diverso da quello adatto a un incontro più personale?
Un senso fuori esercizio
Iniziamo anche a riappropriarci dell’olfatto e degli odori con piccoli accorgimenti
chiudere gli occhi e concentrarci sulle sensazioni che emergono quando aspiriamo un profumo
percepire i cambiamenti del proprio odore nelle varie fasi del ciclo mestruale o nei diversi periodi della vita (come la gravidanza o la menopausa), o quando siete stressate o rilassate… quale vi colpisce o piace o infastidisce di più?
confrontare i profumi che utilizzate normalmente con il vostro: sono molto lontani, o hanno qualche cosa in comune? Rinforzano, migliorano o annullano completamente il vostro odore?
soffermarsi qualche istante sulla prima reazione all’odore di un individuo che incontriamo, prima di lasciarvi coinvolgere all’impatto visivo…
Sarà Eros che scorgerete quando aprirete gli occhi?
Pillola e olfatto di Fiorenza Zanchi
La gran parte di voi ha certamente sperimentato come un odore specifico percepito in situazioni particolari sia in grado di rievocare immediatamente i momenti, i luoghi, le situazioni cui è associato.
D’altra parte, alcune malattie, come l’assunzione di certi farmaci che modificano aspetti centrali dell’identità individuale, alterano la percezione degli odori, così come gli odori emessi naturalmente dal corpo.
Pillola e olfatto
Un esempio collegato alla vita di tante donne è la pillola contraccettiva che, accanto alla modificazione del bioritmo ciclico tipico del femminile, modifica l’emissione degli odori e la loro percezione.
Numerose indagini hanno rilevato, ad es., che la scelta del partner effettuata durante l’assunzione della pillola, può riservare sorprese quando la pillola viene interrotta. Come mai?
L’odore non mente
L’odore di ognuno è unico. Espressione del così detto “complesso maggiore di istocompatibilità- o CMH” ovvero della capacità del nostro sistema immunitario di distinguere ciò che si è da tutto il resto. Per esempio è quello che determina il rigetto di un organo trapiantato se il sistema immunitario del ricevente non è adeguatamente neutralizzato.
In altre parole attraverso l’odore si “identifica” il partner al di là di qualsiasi sovrastruttura.
Secondo alcune ipotesi, ancora in fase di approfondimento, la pillola altererebbe la nostra capacità di individuare il “CMH” giusto, con possibili ripercussioni, oltre che sulla relazione, anche sulla fertilità di coppia
Ricontattare le radici con…
Dunque: l’odore ha l’impronta della struttura genetica individuale, è un “concentrato” dell’identità, esprime la totalità individuale, le radici più profonde in ogni momento. La pillola …può modificare questa dimensione.
Un piccolo esercizio per avvicinarvi alla vostra intimità
Se state prendendo la pillola concentratevi sul vostro odore e sulla vostra percezione olfattiva durante la sua assunzione.
Utilizzate poi eventuali periodi di interruzione per ricontattare le vostre radici più profonde, il vostro odore e quello di tutto ciò che vi circonda.
Per diventare consapevoli delle possibili differenze in rapporto a voi stesse, alle vostre relazioni, al vostro compagno.
Cambia qualche cosa? Se sì, che cosa? Ci sono ulteriori modificazione nella vostra percezione olfattiva durante le diverse fasi del ciclo mestruale? Il partner vi piace/attira come, più o meno di prima?
Attraverso questo esercizio di attenzione su un aspetto così intimo e personale come l’odore, imparate a conoscervi meglio, a utilizzare con maggiore consapevolezza strumenti di controllo delle funzioni del vostro corpo, peraltro utilissimi, come la pillola.
I misteri dei profumi, di Fiorenza Zanchi
EROS
“Non c’è Eros, se non nato dal femminile, soltanto la donna ne porta il sapore umido e caldo capace di far crollare il muro gelido delle logiche: il mondo ha bisogno della passione della donna!”( Annick de Souzenelle)
Cos’è Eros?
Eros, dio dell’amore, rappresenta una forza interiore primordiale e potentissima. Capace di “accendersi” indipendentemente dall’incontro amoroso. Religioni, miti e filosofie gli attribuiscono nel corso del tempo significati e sfumature diverse: da strumento per la continuazione della specie e forza passionale dell’amore sessuale, a principio che induce lo sviluppo dell’anima e una maggiore consapevolezza.
Così nel linguaggio dei simboli dello yoga kundalini, Eros richiama Manipura, il terzo chakra (centro di energia) dimora del fuoco, simbolo della forza bruciante delle passioni ma contemporaneamente sede della vista, metafora in tutte le tradizioni, del dischiudersi di una nuova consapevolezza di se stessi e del mondo.
Come se una sorta di “filo rosso” accomunasse: Eros, passioni, fuoco, vista, consapevolezza …
In questo senso, nella vita di ogni giorno, emozioni e passioni, evocano Eros e rappresentano una potenzialità rigenerante, in grado di risvegliare e guidare le capacità creative sia nel corpo che nella mente. Tanto più nella donna, con la sua particolare inclinazione ad accedere al “fuoco emotivo”, un’attitudine che all’occhio simbolico, ben lontano dal constituire una debolezza, si trasforma dunque in una predisposizione ad una maggiore creatività e consapevolezza.
Ma come incontrare e valorizzare questa forza capace di trasformare e trasformarci? Come saperla guidare senza reprimerla? Vediamo cosa insegnano le favole…
Incontrare Eros
Nel racconto “Psiche e Amore”, all’interno del libro L’Asino d’oro, Apuleio descrive la giovane e avvenente Psiche in preda a uno sconforto talmente profondo dall’essere in procinto di buttarsi dalla rupe su cui la famiglia l’ ha abbandonata per obbedire a un oracolo.
Ma proprio mentre si getta nel vuoto, Zefiro, agli ordini di Eros, la solleva con la sua dolce brezza e delicatamente la depone in una sorta di valle incantata, colma di ogni ben di dio e di ogni bellezza. In questo luogo magico, nel corso delle notti, viene a visitarla, avvolto dall’oscurità, uno amante splendido di cui però non dovrà mai conoscere il volto. Pur rimanendo invisibile, egli è presto vagheggiato dalla dolce fanciulla, stregata dai divini amplessi che travolgono e soggiogano i suoi sensi.
Tuttavia nel tempo, Psiche è assalita da dubbi su ciò che si potrebbe celare in quell’oscurità, pur tanto affascianante. Così, vinta dalla curiosità (che è desiderio di sapere) “diventa virilmente audace”, e notte tempo, munita di lucerna e rasoio, attende nel talamo nuziale per svelare il segreto dell’amante. Non appena lo illumina scorge solo la sconvolgente ed innocua bellezza del dio dell’amore in persona, Eros, ed “eccitata da tanto piacere, il suo animo piagato da amore delira”…
Psiche vede dunque Eros e solo allora si innamora, a tal punto che per realizzare questa passione affronterà e supererà prove che altrimenti non sarebbe mai stata in grado di sostenere e che la porteranno a una profonda e appagante maturazione.
Le radici dell’Eros
Come può nascere e svilupparsi il rapporto con Eros? In tutti gli ambiti, dallo sviluppo del cosmo sino a quello del corpo e della mente, ogni stadio di crescita conduce a quello successivo e nessuno può essere tralasciato, così anche la forza del “fuoco emotivo” si alimenta progressivamente. Andiamo allora per gradi e partiamo dalle origini, dalla base/radice di questa potente “energia”, ovvero dalla prima parte della fiaba simbolica dove gli incontri degli amanti si svolgono nell’oscurità.
Il buio, l’assenza di luce, l’impossibilità di vedere, nei racconti mitologici e nel simbolo, indicano sovente uno stadio primordiale, dove tutto accade nel mondo automatico degli istinti, lontano dalla consapevolezza.
Così, in questa prima fase, la relazione di Psiche è indipendente da Eros in quanto tale, con il suo carattere, i suoi interessi, i suoi ideali, i suoi pregi e i suoi difetti… cioè con la sua identità unica e specifica da “vedere”, da conoscere.
La guida dei sensi
Il loro rapporto rimanda invece all’attrazione sessuale impersonale, “ormonale”, che regola la riproduzione della vita a ogni livello della Natura. La forza che spinge gli esseri viventi, di qualsiasi specie, a cercare un compagno quando è il tempo e la stagione giusta: dove sono segnali più primitivi e “innati” che dirigono e guidano la relazione. Dove l’istinto è ancora più forte di qualsiasi ordine mentale e, al di là di ogni scelta consapevole, dominano i sensi.
Innanzitutto l’olfatto, il più antico tra essi, primo a comparire e base dello sviluppo sensoriale. Se Eros nel buio avesse emanato un odore sgradevole, difficilmente Psiche avrebbe goduto con tanta soddisfazione dei suoi amplessi!
Una meta da raggiungere
In effetti, la strada che conduce a Eros passa in prima battuta proprio attraverso l’olfatto, capace di evocare reazioni e emozioni intensissime, di indirizzare le nostre scelte più spontanee e istintive. Non a caso, la tecnica di distillazione dei profumi risale ad almeno 5000 anni fa!
Spesso sottostimiamo questo senso arcaico, anche se continuiamo a investire tempo, sforzi e denaro in abbondanza su deodoranti e profumi per modificare il nostro odore.
Oggi, il potere dell’olfatto è confermato da molti studi. Il professor Preti, del dipartimento di dermatologia dell’università di Pensilvania, per esempio, ha da tempo evidenziato come l’esposizione a sostanze odorose (in particolare quelle provenienti dal sudore delle ascelle!), sia in grado di innescare una serie di reazioni emotive e fisiologiche anche nell’essere umano: in primis l’attrazione sessuale.
Uomini senza alcuna idea di quello che stanno annusando inspiegabilmente preferiscono l’aroma di magliette indossate da donne che sono in fase di ovulazione rispetto a quelle di donne che sono in altri periodi del loro ciclo. D’altra parte, donne inondate da effluvi maschili provenienti da fonti non identificabili, favoriscono odori di uomini con un corredo genetico il più possibile diverso dal loro, evitando inconsciamente i consanguinei.
Quale odore?
Se questo “basic instinct”, è una guida primaria così lungimirante sulla strada dell’Eros, come mai continuiamo ostinatamente a rimpiazzare i nostri odori, in particolare quelli ascellari, e sempre di più quelli genitali, spesso seguendo stereotipi diffusi, ma senza aver chiaro cosa stiamo facendo e perchè?
Qualche domanda sull’odore
Cosa c’è nel mio odore che non va?
Cosa temo di mostrare/suscitare?
Cosa voglio ottenere?
Cosa voglio comunicare di me stessa?
In che contesto mi devo muovere?
Forse il tipo di deodoranti o profumazioni che utilizzo per andare nello spazio ristretto e magari affollato di un ufficio, può modificarsi o addirittura essere superfluo, nel caso di un incontro più personale? Voglio rivelarmi o preferisco rimandare un contatto troppo profondo…
Riscoprire l’olfatto
Provate a riappropriarvi dell’olfatto e degli odori con piccoli accorgimenti:
Chiudete gli occhi e concentratevi sulle sensazioni che emergono quando aspirate un profumo.
Percepite gli eventuali cambiamenti del vostro odore in diversi momenti e situazioni emotive: quale vi piace di più, che collegamenti vi vengono in mente?
Confrontate i profumi che utilizzate normalmente con il vostro odore naturale: sono molto lontani, o hanno qualche cosa in comune? Rinforzano, migliorano o annullano completamente il vostro odore?
Soffermatevi sulla prima reazione che vi assale, quando sentite un odore che vi colpisce piacevolmente. Chiudete gli occhi continuate a percepire l’odore, respirando profondamente. Sarà Eros che scorgerete quando riaprirete gli occhi?
Il mercato dei profumi ha avuto nel 2012 un valore totale di oltre 9 miliardi di euro (11.9 miliardi di dollari) e la previsione al 2017 è di 12 miliardi di euro (15.7 miliardi di dollari), con un tasso di crescita pari al 5.8% (ricerca della BBC Research). Analizzando l’intero settore cosmetico italiano, i profumi occupano (donna e uomo) oltre l’11% del mercato; più precisamente i profumi da donna rappresentano il 7% del mercato italiano cosmetico, e quelli da uomo il 4.4% (tratto da: Novità di Mercato Settore Cosmetico CEC ed.). |
Godere il profumo del cibo, di Carla Barzanò
Profumo e qualità
Il profumo “naturale” di un cibo dice molto sulla sua qualità: solo se la produzione si è svolta rispettando la natura e i suoi tempi, può sprigionarsi il meglio dell’aroma. Basta pensare al differente profumo della frutta maturata al sole rispetto a quella di serra, oppure all’aroma del latte fresco, proveniente da mucche allevate al pascolo, in confronto quello industriale a lunga conservazione.
Un cibo senza profumo, o peggio, con un odore sgradevole, risulta poco invitante ancora prima di metterlo in bocca e non procura piacere mangiandolo. Molti alimenti industiali confezionati perdono il loro aroma durante la lavorazione. L’industria sopperisce allo scadimento delle qualità odorose aggiungendo aromi, ma difficilmente la loro presenza può sostituire il profumo naturale del cibo e la sua sottile energia.
Le radici dell’istinto
L’olfatto è un senso molto importante per riconoscere e apprezzare il buon cibo e guidare le scelte più istintive. Il buon profumo di un cibo conosciuto, per esempio, fa venire la cosiddetta “acquolina in bocca” e predispone ad accoglierlo.
Il riconoscimento degli odori entra in gioco molto precocemente nella vita. I neonati riconoscono il latte materno già nei primi giorni e durante lo svezzamento, l’odore degli ingredienti che vengono somministrati rimane impresso nella memoria condizionando i gusti fino all’età adulta. Non per niente latte, omogeneizzati, biscotti e altri prodotti per l’infanzia sono spesso arricchiti con aromi, come quello di vaniglia, capaci di lasciare tracce indelebili nel ricordo. Gli stessi aromi compaiono poi in diversi prodotti per gli adulti, fra cui cioccolata e altri dolciumi, che proprio per questo esercitano una grande forza di attrazione. Per contro, odori sconosciuti, o sgraditi perché collegati a ricordi spiacevoli, ci spingono a rifiutare il cibo automaticamente.
Attenzione, però, all’uso degli aromi aggiunti artificialmente al cibo per renderlo più gradevole, secondo alcune ricerche il loro abuso può ingannare la capacità istintiva di regolare fame e sazietà ed avere un’influenza negativa anche sul tono dell’umore.
Scoprite il piacere degli aromi naturali
Meglio quindi scegliere cibi naturalmente ricchi di aromi perché di qualità elevata. Le possibilità sono infinite, frutta e ortaggi freschi, miele, olio, vino, erbe aromatiche e spezie, per esempio, offrono una molteplicità di profumi che vi raccontano dove e come sono stati prodotti. Imparate a apprezzarli. Evitate, invece, gli alimenti confezionati che contengono aromi aggiunti.
Come riconoscerli?
La dicitura “aromi” in etichetta indica la presenza di aromi artificiali. Ma anche la scritta “aromi naturali” può nascondere complessi processi tecnologici che trasformano materie prime effettivamente presenti in natura in sostanze aromatiche. L’aroma “naturale” di fragole aggiunto agli yogurt, per esempio, deriva dalla segatura. Solo l’indicazione “aroma naturale di…”, con specificato l’ingrediente di provenienza (per esempio arancio), garantisce che almeno il 90% di dell’aroma aggiunto è stato ricavato dal prodotto specificato.
Rafforzando il vostro olfatto, senza ingannarlo con cibi aromatizzati artificialmente, diventate molto più sensibili al profumo naturale del cibo e imparate ad apprezzarlo.
Percepite a fondo l’aroma
Percepire a fondo l’aroma naturale dei cibi vi aiuta anche a raggiungere un piacevole benessere e a sentirvi sazie al momento giusto, durante i pasti, evitando di magiare più del necessario.
Per percepire gli aromi nel modo migliore non consumate gli alimenti (per esempio la frutta, o i formaggi) freddi di frigorifero.
Poiché a tavola annusare è considerato un tabù, o quasi, dal galateo, allenatevi a sentire gli aromi con la bocca. Mentre masticate, tenete la bocca chiusa e espirate lentamente e profondamente. Le particelle odorose del cibo raggiungeranno così le cellule olfattive, situate fra il naso e la bocca, facendovi registrare a pieno gli aromi.
Usate spezie delicate, erbe aromatiche e poco sale
Mangiare troppo salato, o molto piccante, attira l’attenzione dei sensi sul gusto e può rendere l’olfatto meno sensibile. Abituatevi quindi a moderare l’intensità di sale e spezie. Preferite spezie delicate e erbe aromatiche, come cannella, coriandolo, curcuma, salvia, rosmarino…Aggiunte in piccole quantità migliorano l’appetito, l’umore la digestione e attenuano stress e fatica.
Riempitevi di profumo
Se soffrite di attacchi di fame improvvisa provate a attenuarli con gli oli essenziali. Spargeteli nell’ambiente con l’apposito fornello “spargi aromi”, oppure, mettetene qualche goccia su un batuffolo di cotone. Per godere le loro proprietà annusateli inspirando ripetutamente, rapidamente, a più riprese, un po’ come fanno gli animali, per 3-4 minuti. Continuate poi a respirare lentamente e profondamente finché la percezione del profumo si attenuerà spontaneamente. La menta ha un effetto saziante, mentre lavanda e scorza d’arancia aiutano a attenuare l’ansia e di conseguenza leniscono la fame nervosa.