Ci teniamo, a qualsiasi età: pelle e capelli esprimono il nostro equilibrio. Raccontano la nostra storia. Quando sono sani e ben tenuti, danno una sensazione di benessere e sicurezza. Non a caso investiamo molte risorse per curarli. Creme, shampoo e lozioni esterne sono sicuramente d’aiuto ma rischiano di essere vani senza il supporto di uno stile di vita armonioso. È quello, infatti, più di ogni altra cosa, che assicura le risorse necessarie per mantenere e migliorare anche l’aspetto esteriore. Ecco alcuni suggerimenti della dottoressa Aghina per coltivarlo in questa stagione.
Di Barbara Aghina
Coltivare il benessere e la bellezza
In questo momento, che appare particolarmente difficile per il cambio di stagione e i timori legati al Covid, si potrebbe pensare che l’aspetto esteriore non rappresenti una priorità. In realtà, se lo viviamo come un’espressione del nostro benessere complessivo, stati d’animo compresi, rivela molto di noi. Quando ci sentiamo in pace con noi stesse siamo più luminose, emaniamo una bellezza naturale, indipendentemente dall’età, che fa bene a noi e anche a chi ci circonda. In questo senso la cura di se non è tanto una frivolezza femminile, come vogliono alcuni luoghi comuni, quanto soprattutto una forma di rispetto verso se stesse e verso gli altri.
Attenzione e continuità
Lo sappiamo: per raggiungere questo stato di benessere profondo creme e lozioni non bastano. Servono soprattutto attenzione e continuità per dare forma ad abitudini che aiutino a trovare armonia. A partire dal sonno. Un riposo adeguato (v. articolo sulla luce) è indispensabile per assicurare i processi di rigenerazione. Sul ruolo protettivo e rigenerante della dieta si parla molto. In questo momento dell’anno abbondano ingredienti benefici per la pelle e i capelli, fra cui noci e altri semi oleosi, agrumi, zucca e ortaggi dai colori vivaci, da abbinare a cereali integrali, legumi, olio extra vergine d’oliva. Ripetiamo spesso quanto sia importante la consuetudine di muoversi regolarmente, meglio quando possibile all’aria aperta, per godere delle ore di luce che in questo periodo rischiano di scarseggiare. Anche le pratiche che aiutano ad affrontare lo stress e la fatica mentale, per molte di noi difficili da superare nella quotidianità, sono importanti. Yoga, meditazione, vari training fisici o psicologici, o anche semplicemente una buona lettura, l’ascolto della musica, un film coinvolgente, insieme ai rapporti sociali, da coltivare, se necessario a distanza, in questo periodo di covid, possono dare un contributo importante al benessere che si rispecchia anche nel nostro aspetto.
Vit Formula : un supporto nei momenti di aumentato fabbisogno di vitamine e minerali, per il normale metabolismo energetico e la protezione dai radicali liberi
Soddisfatte queste premesse, all’interno di un regime alimentare equilibrato, alcuni integratori possono supportare, a tutto vantaggio anche di pelle e capelli. Vit Formula Guna è un integratore multivitaminico e minerale scientificamente documentato, utile quando si verificano condizioni di aumentato fabbisogno o di ridotto apporto di questi nutrienti. Il suo impiego è consigliato soprattutto in caso di impegno fisico , intensa attività sportiva e ridotto apporto alimentare.
Composto da 15 vitamine e 9 minerali, selezionati e in quantità controllata, Vit Formula fornisce fra gli altri vitamina A, C, E, B12, B6, e fra i minerali magnesio, calcio e ferro. Nella sua formulazione sono poi presenti diversi oligoelementi fra cui rame, manganese e selenio. Le quantità di questi nutrienti sono state determinate in relazione ai livelli di assunzione raccomandati per la popolazione italiana (VNR), bilanciandole per valorizzare l’apporto di ciascun componente nutrizionale. In altre parole, sono stati dosati in modo da integrare con equilibrio i principi nutritivi contenuti naturalmente nei cibi Una caratteristica di Vit Formula è la presenza di metionina, aminoacido essenziale che deve essere assunto con l’alimentazione in quanto il nostro organismo non è in grado di sintetizzarlo; lo ritroviamo specialmente nella pelle e nei capelli. Da rilevare, inoltre, i componenti colina e inositolo.
Come e quando
Vit formula è realizzato in una formulazione orosolubile, da assumere direttamente in bocca, di conseguenza si può usare con facilità, anche in caso di problemi di deglutizione, cattiva digestione e malassorbimento. Attraverso la sua forma farmaceutica orosolubile, senza glutine, i sui componenti sono più biodisponibili transitando solo in piccola parte nello stomaco. Si riducono così le probabilità di reflussi gastrici e difficoltà digestive. Inoltre, la formulazione orosolubile consente di assumere Vit Formula senza acqua, oppure con poca acqua a parte e di utilizzare il prodotto fuori casa. La dose consigliata è 1 bustina al giorno. Si può utilizzare in qualsiasi momento della giornata, sia ai pasti che fuori pasto, ma l’ideale per evitare di scordarlo è assumerlo durante la prima colazione. L’assunzione può essere di un mese.
Praticata con costanza e serenità, senza imporsi ritmi eccessivi, l’attività fisica è salutare e piacevole. Lo racconta Barbara Aghina, biologa molecolare, responsabile scientifica della nutraceutica fisiologica Guna, valida referente della pagina “Le trasformazioni della donna”. Nella sua impegnativa vita lavorativa il movimento ha uno spazio privilegiato, la aiuta a rilassarsi, a riposarsi. Ascoltate la sua testimonianza e raccontateci la vostra esperienza. Che attività avete scelto? Quando riuscite a praticarla nonostante gli impegni lavorativi e famigliari? Come la vivete? Avete dei suggerimenti per le altre donne?
Anche chi pratica sport amatoriale è spesso alla ricerca di integratori per il benessere. Meglio non dimenticare che nulla aiuta se mancano allenamento e alimentazione equilibrata. Una volta soddisfatti questi due presupposti fondamentali, gli integratori possono essere di supporto se scelti e calibrati con attenzione. Ecco alcuni consigli della Responsabile Scientifica dei prodotti nutraceutici Guna, sportiva appassionata ed esperta per esperienza personale.
Di Barbara Aghina
Gli integratori alimentari sono sempre necessari a chi pratica sport?
Gli integratori alimentari sono utili in caso di aumentato fabbisogno o di aumentata perdita di elementi nutrizionali, e non sostituiscono una dieta equilibrata e varia. Chi svolge attività fisica a livello amatoriale, praticando sport, per esempio, 2-3 volte a settimana, per 1-2 ore consecutive, se apporta tutti gli elementi nutrizionali alimentari con una dieta equilibrata, può non avere bisogno di assumere integratori alimentari. Un menu ricco di alimenti vitali, ispirato ad esempio alla dieta mediterranea può essere sufficiente per fornire un apporto adeguato di principi nutritivi. Servono ogni giorno 4-5 porzioni di alimenti ricchi di carboidrati, come pasta, riso, pane o patate, 2-3 porzioni di cibi proteici, fra cui legumi, uova, latticini, pesce, carne e semi oleosi. Il tutto integrato da almeno 5 porzioni al giorno di frutta e verdura e condito con olio extra vergine d’oliva, accompagnato dalla massima varietà alimentare possibile. Senza dimenticare un rifornimento costate di acqua, sia attraverso i cibi che ne sono ricchi, come frutta e verdura, anche ricavando succhi e estratti, sia utilizzando la semplice acqua, eventualmente in forma di tisane e infusi. Può essere utile, in caso di apporto inadeguato o di aumentata perdita di acqua, ad esempio quando la sudorazione è eccessiva, o si svolge attività fisica intensa e protratta, integrare con sodio, minerali ed eventualmente con altri elementi nutrizionali.
Quando aiutano gli integratori all’interno di una sana alimentazione?
Lo sport ha indubbiamente molti benefici per l’organismo ma se praticato a livelli più intensi, e se l’alimentazione non è equilibrata, può rappresentare un momento di aumentata perdita di elementi nutrizionali e minerali. Anche una corroborante passeggiata in montagna, o un giro in bicicletta, se svolti a lungo, magari sotto il sole e a ritmi sostenuti, comportano un elevato stress ossidativo legato all’aumento del metabolismo energetico delle cellule. Crampi e tensioni muscolari, affaticamento, stanchezza generale, possono essere solo alcuni dei segnali di uno sbilanciamento minerale; in questi casi è opportuno alimentarsi, reidratarsi abbondantemente e riposare. Il Magnesio, un minerale essenziale per il metabolismo dei muscoli, contribuisce alla normale funzione muscolare ed è utile in caso di crampi muscolari.
Quale è la funzione di un integratore alimentare per chi pratica sport?
All’interno di un equilibrato regime alimentare, un integratore adeguato deve avere una composizione bilanciata di elementi nutrizionali utili.
In particolare vi sono diversi elementi nutritivi definiti “essenziali”, che devono essere necessariamente introdotti con l’alimentazione, in quanto il nostro organismo non riesce a sintetizzarli. Tra gli elementi nutrizionali essenziali troviamo gli 8 aminoacidi essenziali – leucina, valina e Isoleucina -definiti “ramificati” per la loro struttura chimica e maggiormente presenti nel tessuto muscolare e Lisina,Fenilalanina, Treonina, Metionina, Triptofano , non ramificati e presenti nella muscolatura e in tutto l’organismo. Questi aminoacidi sono essenziali per costruire e riparare la muscolatura, in quanto sono i “mattoni” che costituiscono le proteine di struttura. Vengono rapidamente assorbiti e non hanno carico digestivo. Oltre agli aminoacidi essenziali, altri elementi nutrizionali essenziali per l’organismo sono alcune vitamine, Sali minerali e acidi grassi polinsaturi.
Con l’attività sportiva costante, l’organismo è sottoposto ad un elevato carico energetico e fisico, con il consumo di quantità maggiori di ossigeno, elementi nutrizionali e acqua, fortemente dispersa con la sudorazione, che deve costantemente reintegrata bevendo circa 2,5 l di acqua al giorno e attraverso l’alimentazione equilibrata. In seguito allo stato di affaticamento generato dall’attività sportiva, l’organismo mette in atto diversi processi riparativi e di recupero energetico, dove le proteine e gli aminoacidi giocano un ruolo fondamentale. Inoltre con l’abbondante consumo di ossigeno, l’organismo mette in campo diverse difese antiossidanti .
Con quali criteri è formulato Gunaminoformula sport?
Questo integratore alimentare contiene gli 8 aminoacidi essenziali in un rapporto proporzionale tra di loro, che ne favorisce la rapida assimilazione, producendo una quantità minima di scorie azotate, senza sovraccaricare fegato e reni.
Una novità di Gunaminoformula Sport è il componente contenuto chiamato POWERGRAPE®, costituito da un estratto vegetale di uva rossa, con polifenoli e Resveratrolo, che grazie alla sua composizione aiuta a contrastare i radicali liberi prodotti durante lo sforzo fisico.
Completano la formula il Magnesio che contribuisce alla normale funzione muscolare ed è utile in caso di crampi muscolari e le Vitamine del gruppo B (B2, B6, B12) che contribuiscono al metabolismo energetico.
Che vantaggi offre Gunaminoformula sport?
È un preparato in bustine , senza glutine, con la dose di 5 grammi di amminoacidi essenziali per bustina, amminoacidi di elevata qualità produttiva, derivati da vegetali, con vitamine e minerali e un estratto vegetale da uva rossa con Resveratrolo. Di sapore gradevole, si solubilizza in acqua. Gunaminoformula Sport per la sua composizione è utile supporto integrativo in caso di aumentata perdita o di aumentata richiesta di elementi nutrizionali.
Come utilizzarlo?
Si suggerisce l’assunzione di 1 bustina al giorno, in caso di intensa attività fisica, sciolta in 500 ml di acqua o succo di frutta, mescolando bene prima dell’uso.
Tra le avvertenze: conservare il prodotto in luogo fresco, asciutto e al riparo dalla luce. La data di scadenza si riferisce al prodotto correttamente conservato, in confezione integra. Tenere fuori dalla portata dei bambini al di sotto dei 3 anni di età. Non superare la dose giornaliera consigliata. Gli integratori non vanno intesi come sostituti di una dieta varia, equilibrata e di uno stile di vista sano. Non utilizzare in gravidanza e nei bambini, o comunque per periodi prolungati senza sentire il parere del medico.
Individuare e praticare strategie per la sostenibilità è un percorso di ricerca incessante, che ci coinvolge tutte e diventa sempre più importante nella quotidianità. Irene Pizzoccaro non lo affronta solo sul piano personale ma anche contribuendo a definire la pianificazione di Guna, azienda di cui è Vicepresidente. Attiva dal 1983 nel settore farmaceutico della medicina dei bassi dosaggi e della nutraceutica, Guna racchiude già nel suo nome sanscrito la vocazione a prendersi cura delle “qualità dell’essere”. La sostenibilità fa parte quindi delle sue priorità strategiche e il contributo di Irene Pizzoccaro è determinante per assicurare continua attenzione e rinnovamento verso questo tema complesso e irrinunciabile. Ecco la sua esperienza, di buon auspicio per rafforzare il nostro impegno nel nuovo anno.
Intervista a Irene Pizzoccaro, Vicepresidente Guna
1. La vostra impresa è particolarmente sensibile al tema della sostenibilità. Come è nato il suo interesse a rafforzare questo aspetto?
Guna pone da sempre attenzione al tema della sostenibilità, perchè è insito nella nostra stessa mission, offrire soluzioni terapeutiche efficaci, rispettose dell’Uomo e senza effetti collaterali. Io e le mie sorelle, in molti sensi, siamo nate e cresciute insieme a Guna, che è stata fondata dai nostri genitori. Di conseguenza siamo state educate nello stesso spirito che ha animato l’ambiente promosso e frequentato dai nostri genitori, per lo sviluppo di un modello di medicina centrato sull’Uomo come Unità di corpo, emozioni, mente, spirito, in armonia con la Natura. Come Vicepresidente, partecipo alla scelta e al monitoraggio continuo delle azioni con cui Guna direttamente e indirettamente contribuisce al rispetto dell’ambiente, della natura, della persona. Le attività di responsabilità sociale di Guna sono ampie e variegate: sosteniamo alcuni progetti di cooperazione allo sviluppo, per garantire, ad esempio, un facile accesso alle risorse sanitarie e all’istruzione, così come aderiamo al sistema di rimboscamento per compensare le emissioni di CO2 associate all’attività produttiva. Il nostro stabilimento ha incorporato da diversi anni un impianto di trigenerazione per la produzione e il consumo efficienti e sostenibili dell’energia necessaria al suo funzionamento. Cerchiamo di avere un impatto equilibrato nell’ambiente che siamo noi stesse, in cui operiamo e viviamo: dal microcosmo individuale, familiare e aziendale al macrocosmo planetario.
2. Gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU mettono in primo piano i temi della sostenibilità a 360° e sono un punto di riferimento importante per cittadini, produttori e legislatori. Quali aspetti rappresentano una priorità per la vostra azienda e vengono affrontati nel suo sviluppo?
Seguendo gli obiettivi dell’agenda ONU, i più rilevanti per Guna sono quelli in cui sentiamo di potere contribuire in modo più diretto e incisivo: il 3.”Salute e Benessere”, il 7 “Energia pulita”, il 12 “Consumo e produzione responsabile”, il 16 “Pace e giustizia”. In un sistema mondiale fortemente orientato al business e al ritorno degli investimenti, l’agenda ONU 2030 potrebbe essere percepita come utopistica. È altresì vero che i grandi cambiamenti possono partire da piccoli passi, come ci insegna il Premio Nobel per la Pace Wangari Maathai, che, nel 1977 iniziando da un villaggio kenyota, promosse il “Green Belt movement” in diversi Paesi africani, movimento di ecologia, rimboscamento e emancipazione femminile che ha portato a piantare 30 milioni di alberi e piante autoctone, in pochi anni.
Correlando l’obiettivo 3.”Salute e benessere” e il 12.”Consumo e produzione responsabile”, Guna si chiama in causa prepotentemente. Il nostro modello di business è opposto a quello di molte altre aziende farmaceutiche: dal momento che la nostra attenzione è incentrata sulla prevenzione delle malattie, non è sbagliato affermare che Guna “vince” e fa utili quando i cittadini non si ammalano. Al centro del nostro impegno è l’affermazione di un modello di salute differente, mediante la diffusione di una medicina focalizzata sulla persona, che mette in primo piano il paziente nella sua interezza e non solo la malattia o uno specifico organo, come fosse un oggetto rotto o un robot da riparare. In tal senso, ritengo che Guna stia dando il suo piccolo contributo al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
L’obiettivo 7. viene portato avanti, oltre che dall’impianto di trigenerazione incorporato nel nostro stabilimento produttivo e dal sostegno ad azioni e progetti di terzi nell’ambito della Responsabilita’ sociale, anche dalla scelta di un parco auto sempre meno inquinante e dalla continua ricerca di soluzioni per la produzione e il consumo di energia sempre piu’ rinnovabile da parte dello stabilimento e della sede aziendale.
Anche l’obiettivo 16. “Pace e giustizia” è nel nostro orizzonte: siamo l’unica azienda che ha introdotto ormai nove anni fa un Peace Manager, funzione che abbiamo assegnato a una nostra storica collaboratrice, Antonella Zaghini, con l’obiettivo di essere di supporto ai dipendenti e collaboratori dell’azienda e di organizzare iniziative attorno al tema della non violenza in azienda come in famiglia. Il due di ottobre, ad esempio, giorno della nascita di Gandhi e Giornata Mondiale della non violenza, organizziamo laboratori per i dipendenti, invitando nella nostra sede esperti internazionali in materia.
3. Rispetto alle materie prime, ai fornitori, alle scelte produttive e agli imballaggi cosa può comunicarci?
Siamo un’azienda farmaceutica e, come tale, sottoposta a stringenti norme legislative e regolatorie. Non è tuttavia impossibile integrare soluzioni di sostenibilità con la produzione e il commercio di medicinali, dispositivi medici, integratori e cosmetici. Per esempio, da diversi anni, abbiamo integrato le normative in ambito produttivo GMP, Good Manufacturing Practice, e distributivo GDP, Good Distribution Practice, con un codice etico da noi predisposto e che chiediamo ai nostri fornitori di sottoscrivere; nel corso delle periodiche ispezioni per la qualita’ che conduciamo presso i fornitori di materie prime, semilavorati e imballaggi e presso i corrieri e distributori, verifichiamo e controlliamo anche l’applicazione del codice etico. Come avrete capito, non ci accontentiamo dei risultati raggiunti. A ogni traguardo ci poniamo obiettivi piu’ ambiziosi. Tra i vari progetti in corso, stiamo lavorando per raggiungere uno status sempre piu’ “plastic-free”.
4. Rispetto alla pubblicità?
Seguiamo le disposizioni di legge in materia, pertanto al momento non possiamo in alcun modo fare pubblicità ai nostri farmaci omeopatici. Nostro ambasciatore al grande pubblico, per la linea di integratori nutraceutici, è Alessandro Del Piero, esempio molto positivo di eccellenza e fair play nello sport. Per il resto la nostra comunicazione è di tipo corporate: ci teniamo a far conoscere la missione dell’azienda, i nostri valori e i progetti di responsabilità sociale che ci vedono coinvolti, circa una trentina attualmente.
5. Crede che essere donna possa rappresentare un vantaggio per progettare percorsi produttivi più sostenibili?
Storicamente, le donne hanno mostrato una maggiore sensibilità anche verso l’ambiente. Oggi, tale sensibilità, anche a causa dei rischi sempre più evidenti che il Pianeta corre, mi sembra condivisa in modo trasversale tra i generi, soprattutto dalle nuove generazioni. Per questo motivo, non credo che per la buona riuscita di un progetto sostenibile sia rilevante il genere ma la sensibilità individuale e del gruppo con cui si lavora.
6. Il suo punto di vista femminile è in contraddizione con la logica aziendale legata alla produttività e al profitto?
Se con punto di vista femminile si intende una spiccata sensibilità verso l’ambiente in senso ampio, come ho illustrato nelle domande precedenti, non riscontro alcuna contraddizione. Al contrario, sono personalmente convinta, e con me le mie sorelle e nostro padre, che creare valore, anche per gli stessi azionisti, non sia in contrasto con l’assunzione di impegni a carattere etico in azienda e da parte dell’azienda. Anzi: crediamo che introdurre queste preoccupazioni, contribuire a risolverle e a renderle “sostenibili”, aumenti la resilienza dell’azienda, la sua capacità di reagire efficacemente ad eventuali crisi, la sua capacità di ottenere profitto attraverso l’innovazione continua. Fondamentalmente, facendo le cose bene, si è soddisfatti moralmente e si raggiunge il giusto ritorno sugli investimenti.
7. L’impegno nei confronti della sostenibilità sul piano lavorativo ha una ricaduta anche nella vita privata e in famiglia?
Guna è una tipica azienda familiare italiana: l’interazione tra famiglia e lavoro, tra educazione familiare e valori aziendali è continua e sinergica. Posso citare un esempio tra tanti, di vita privata. Da quando ho iniziato a viaggiare autonomamente, le mie mete sono spesso in paesi in via di sviluppo economico, dove presto servizio per una ONG locale, in forma anonima. È stato naturale, fin dal mio primo viaggio a vent’anni, e continua ad esserlo, traslare il concetto di scambio e restituzione di beni e conoscenze tra imprenditori, scienziati, medici, pazienti (sistema Guna) nel contatto che ho con culture e terre più a Sud. Siamo tutti parte di sistemi circolari complessi, in forte interazione: credo che l’approccio sistemico sia l’unico da cui possiamo trarre gli strumenti per salvare il Pianeta.
7. Potrebbe indicarci tre parole chiave per un nuovo anno più sostenibile?
Consapevolezza di sé, “per sé”, per l’Altro e per l’Ambiente. Prendersi Cura, Empatia.
Irene Pizzoccaro
Vicepresidente / GUNA Spa
Laurea in Economia per le Arti, la Cultura e la Comunicazione all'Università Bocconi e Executive Master in Business Administration all’Ecole Supérieure de Commerce de Paris ESCP Europe, Irene Pizzoccaro è Vicepresidente con delega alla governance di GUNA Spa, azienda farmaceutica italiana che dal 1983 sviluppa proposte terapeutiche d’avanguardia nella medicina dei bassi dosaggi. Nel 2010 è entrata in GUNA, lavorando nella direzione commerciale. Tra le esperienze precedenti ha ricoperto per tre anni il ruolo di account in Mondadori Electa. Appassionata di arte contemporanea dei Paesi emergenti, sostiene personalmente diversi progetti in Europa e Africa.
Divisa fra diversi ruoli in ambito famigliare, domestico, sociale e lavorativo, la donna svolge certamente una vita molto impegnativa, che spesso la sottopone a livelli di stress elevato. Tanto più nella delicata fase della menopausa e negli anni successivi, che visto il prolungamento dell’età lavorativa vede molte donne immerse a lungo in un’intensa attività. Troppo spesso, per compensare lo stress, i faticosi percorsi quotidiani generano abitudini di vita che possono provocare squilibri. Fumo di sigaretta, dieta sbilanciata, sedentarietà, mancanza di un numero adeguato di ore di riposo, ad esempio, favoriscono sovrappeso, infiammazione cronica e altri disturbi che mettono a repentaglio l’equilibrio dell’apparato cardiocircolatorio.
Abitudini che possono generare squilibri
Contrariamente ai luoghi comuni ancora diffusi, i fattori di rischio delle malattie cardiovascolari non sono più un problema prevalentemente maschile ma rappresentano oggi la causa più significativa di mortalità e di invalidità della popolazione femminile, soprattutto dopo la menopausa. Adottare una corretta alimentazione e stili di vita sani è certamente la strada maestra per la prevenzione.
La strada del benessere
Un primo passo, non solo per la prevenzione dei fattori di rischio delle malattie cardiovascolari, ma per la salute in generale, è concedere uno spazio quotidiano alla cura di sé. Aiuta preparare il cibo con attenzione, fare regolarmente movimento, imparare pratiche di rilassamento che permettano di non farsi condizionare negativamente dai momenti di stress, dedicarsi ogni giorno a attività ricreative gradevoli e rigeneranti. Pare scontato, ma noi donne fatichiamo a inserire senza sensi di colpa il tempo per noi stesse nella pianificazione di ogni giorno, anche se è vitale. Occorre disciplinarsi per valorizzare questa consuetudine.
Monitorare la salute
Il monitoraggio della salute richiede poi la valutazione periodica di alcuni parametri. In primo luogo la pressione, che soprattutto dopo la menopausa tende a salire. Anche il cosiddetto “quadro lipidico” del sangue, va periodicamente controllato. Il colesterolo è uno degli indicatori . Ma fare riferimento alla sua concentrazione totale nel sangue non è sufficiente per valutare i fattori di rischio di malattie cardiovascolari e cerebrovascolari. Il trasporto del colesterolo nel sangue è infatti garantito da alcune lipoproteine. Le LDL, o lipoproteine a bassa densità, che lo portano dal fegato agli organi, sono collegate al cosiddetto “colesterolo cattivo”perché tende a depositarsi sui vasi sanguigni. Le HDL, viceversa, lipoproteine ad alta densità , rappresentano invece il “colesterolo buono”, lo raccolgono dagli organi e dai vasi sanguigni, comportandosi come dei veri e propri “spazzini”, per riportarlo al fegato, dove viene riutilizzato per nuovi scopi, fra cui la produzione della bile. Quando questo delicato meccanismo è alterato, le LDL si deposiatano sui vasi sanguigni favorendo alterazioni della coagulazione e processi infiammatori che restringono i vasi sanguigni ostacolando il flusso del sangue fino a compromettere la circolazione in zone vitali come il cuore e il cervello.
Fattori di rischio e protezione
La valutazione dei fattori di rischio, va sempre effettuata con il medico curante. HDL elevate rappresentano un buon fattore di protezione, anche quando il colesterolo è alto, mentre alti livelli plasmatici di LDL, favoriti anche da un innalzamento dei trigliceridi, possono contribuire a alterazioni dei vasi sanguigni. Importanza hanno poi i livelli di omocisteina, sostanza proveniente dal metabolismo dell’aminoacido metionina, il cui innalzamento, legato fra le altre cose alla carenza di acido folico e vitamine del gruppo B, risulta essere tra le principali cause dello stress ossidativo. Diabete, o pre-diabete, sovrappeso, soprattutto se localizzato a livello addominale, ipertensione, abuso di bevande alcoliche e fumo di sigaretta sono elementi che aumentano i rischi.
Quando l'integrazione aiuta
Omega formula è un integratore alimentare messo a punto da Guna per favorire l’equilibrio del colesterolo, in aggiunta a uno stile di vita sano e a una dieta ben bilanciata, ricca di ortaggi, frutta, cereali integrali, legumi e povera di ingredienti elaborati, grassi di qualità scadente e carboidrati raffinati. Disponibile in compresse al gusto d cacao, Omega formula è realizzato con diversi componenti accuratamente selezionati. Contiene riso rosso fermentato, ottenuto dalla fermentazione del riso (Oryza sativa L.) con un lievito, Monascus purpureus, da cui derivano particolari sostanze, fra cui la monacolina K, che favorisce il mantenimento dei normali livelli di colesterolo nel sangue. Un altro costituente importante è il seme del frutto del baoab, micronizzato attraverso una particolare tecnologia farmaceutica, in grado di mantenere inalterati i fitocomplessi presenti nella fibra. Ricco di steroli, polifenoli e acidi grassi insaturi omega 3 – omega 6 – omega 9, contribuisce alla regolazione del colesterolo e della pressione arteriosa. Importanti sono poi la Vitamina B6, e l’acido folico che favoriscono il normale metabolismo dell’omocisteina. La dose di assunzione quotidiana raccomandata per Omegaformula copre il 200% del fabbisogno medio giornaliero di Vitamina B6 e il 150% del fabbisogno medio giornaliero di acido folico.
Istruzioni per l’uso e avvertenze
Il dosaggio consigliato è di tre compresse al giorno, una durante o dopo ogni pasto, in funzione del regime alimentare . Questo quantitativo garantisce l’assunzione giornaliera di 10 mg di monacolina K, derivata da preparazioni di riso rosso fermentato, necessaria per ottenere l’effetto benefico sulla regolazione del colesterolo. Le compresse vanno masticate. Un consumo più elevato dell’integratore può avere effetti lassativi. Prima di utilizzarlo è comunque preferibile sentire il parere del medico. Non va impiegato in gravidanza, durante l’allattamento e in caso di terapia con farmaci volti a abbassare i lipidi nel sangue.