fbpx
Le trasformazioni della donna
  • Chi siamo
    • Carla Barzanò, dietista, esperta in educazione alimentare
    • Fiorenza Zanchi, ginecologa, psicosomatista e omeopata
    • Pierluisa Robecchi, fisoterapista esperta in discipline corporee
  • Collaborano con noi
    • Anna Agostoni, dermatologa
    • Vanessa Bosquet Ortega, fotografa e film maker
    • Cristiana Cella, giornalista
    • Paola Dorigoni, avvocato
  • Missione
  • Contatti
  • Privacy Policy

Uno spazio di scambio dedicato a tutte le donne per imparare a stare bene con se stesse

Menu
  • Salute per la donna
    • Sessualità età della vita
    • Ginecologia
    • Menopausa
    • Gravidanza
  • Cibo e Benessere
    • Ricette
    • Dimagrire
    • Suggerimenti
  • Corpo e mente
    • Esercizi
    • Riflessioni e suggerimenti
  • Integratori e lifestyle
  • Terapie naturali
  • Eros e bellezza
    • Bellezza fai da te
    • Eros
    • Immagine, colore, moda
  • Società, lavoro e comunicazione
  • Storie di vita
  • Seminari e Corsi
  • Libri

dopo guerra

TUTTI, MA PROPRIO TUTTI, A TAVOLA. PER UNA MENSA…IMMENSA

Posted by on | Leave a response
la mensa della scuola

A scuola, il momento del pasto rappresenta un’occasione importante per la socializzazione e l’inclusione delle bambine e dei bambini, tuttavia, le sempre più precarie condizioni economiche delle famiglie italiane ha fatto sì che molti minori siano costretti a rinunciare al pranzo in mensa. Tiziana Luciani ci accompagna alla scoperta Raymond Paumier, il maestro francese che nel 1945 creò i primi “Ristoranti per bambini” all’interno delle scuole, intuizione destinata a cambiare per sempre l’ambiente scolastico.

La povertà in Italia

Forse li avete letti anche voi…sto parlando dei dati, relativi allo scorso anno, sulla condizione di povertà dei minori nel nostro paese.

Snocciolo qualche cifra, il minimo indispensabile per farsi un’idea.

In Italia nel 2022 si trovavano in condizione di povertà assoluta il 13,4% dei minori (sono 1.235.325 bambini e adolescenti), quasi un punto percentuale in più rispetto al 12,6% dell’anno precedente.

A questi va aggiunto il 23,5% in povertà relativa (sono 2.166.429 bambini e adolescenti).

Sono quindi quasi 3 milioni e mezzo (3.401.754) quanti vivono in povertà (assoluta o relativa).

La povertà economica si traduce purtroppo in povertà sociale e educativa, e quindi in esclusione dal presente e da un possibile futuro.  

Tempi duri per le mense scolastiche

Un indizio di questa situazione lo possiamo rilevare nelle mense scolastiche, all’ora di pranzo.

Diverse famiglie, specie quelle con più figli iscritti a scuola, non fanno richiesta del servizio mensa per non gravare troppo sul bilancio familiare.

Altre, che ne hanno usufruito pur non potendo pagare la quota, in alcune scuole ne vengono escluse.

Capita così di vedere all’ora del pasto bambini e bambine restare in classe a consumare una piccola merenda, mentre il resto della classe è in sala mensa.

Altri/e vengono riportati di corsa a casa, il tempo di mangiar qualcosa in cucina, e poi di nuovo a scuola. Tempi duri… Come un tozzo di pane secco!

Un salto nel passato

Allora dai, vi invito a fare un salto nel passato, per trarne utili spunti per il presente…

Il tema dell’inclusione a tavola ha un interessante precedente storico a partire dal lontano 1945, anno in cui un maestro francese, Raymond Paumier, iniziò la fortunata avventura dei così detti “Ristoranti per bambini”.

Come tante idee creative ed innovative anche questa trae la sua origine da una iniziale situazione di grande difficoltà.

Siamo in Francia, la seconda guerra mondiale è appena finita e gli scolari di Montgeron, nel Dipartimento dell’Essonne, consumano la pausa mensa in locali di fortuna.

Paumier capisce che aver cura di quel momento quotidiano, dopo anni di conflitto, penuria di cibo, perdite lutti e traumi, è davvero molto importante.

Così attrezza i locali di una vecchia villa, e crea “La Roseraie”, il primo “ristorante per bambini”, così in Francia sono chiamate le mense di qualità per gli scolari.

Il posto fu restaurato con cura, per non somigliare agli spazi anonimi del mangiar insieme.

Alle pareti, il menù giornaliero scritto e decorato dagli scolari e i commenti redatti a fine pasto, rendono la loro presenza viva e non anonima.

Molti bambini e bambine, che a causa della seconda guerra mondiale avevano perso i propri familiari e le loro case, e vivevano perciò in una condizione di vagabondaggio, furono attirati dalla possibilità di ricevere un pasto caldo.

Raymond Paumier

L’invenzione della mensa scolastica, un luogo per sfuggire dal degrado post-bellico

Quel posto a tavola fu il primo gancio che li ricondusse a frequentare la scuola, con le sue aule e le sue lezioni, salvando parte di quella disperata infanzia post-bellica dal degrado e dall’abbandono.

Le foto del primo “restaurant” ci mostrano interni curati e vivaci, tavoli al massimo per 5/6 commensali, piatti di ceramica decorati e con la scritta “La Roseraie”, acqua, pane e cibo accessibili alle piccole mani.

Gli arredi sono a misura di bambino, tant’è che in una fotografia si vede Paumier farsi piccino, piegando la schiena, per avvicinarsi ad un piccolo commensale, intento a mangiare.

Il pasto come momento per favorire la relazione e la socialità

Così strutturato, il momento del pasto favoriva la relazione fra i bambini e fra questi e gli adulti.

Nottin, direttore de “La Roseraie” racconta che alla ripresa scolastica dopo l’estate, “à la rentrée”, andò con tutta la scolaresca nella “salle à manger”, la sala da pranzo, invitando ciascuno/a scegliersi un posto preferito.

Anche Nottin scelse il suo posto, in un tavolo ancora vuoto.

Uscito per qualche attimo per una incombenza, al suo ritorno vide che al suo tavolo s’erano accomodati cinque ragazzini, guarda caso, tutti orfani di padre.

Ecco, pensò commosso, il mangiare insieme può offrire un momento benefico per tessere relazioni positive fra adulti e bambini e per riparare quelle che, purtroppo, si sono lacerate.

Sarebbe bene se, anche ai giorni nostri, quella pausa mensa non venisse disertata, o resa inaccessibile, proprio a chi ne ha più bisogno.  I posti a tavola vanno aggiunti, non tolti!

Posted in: Storie di vita | Tagged: 1945, cibo, dopo guerra, francia, mensa, Raymond Paumier, Ristoranti per bambini, scuola, socialità

Iscriviti alla nostra Newsletter

latte e formaggio

Seguiteci anche su Facebook!

Seguiteci anche su Facebook!

Articoli recenti

  • UN’OASI PER IMPARARE A DEGUSTARE
  • TUTTI, MA PROPRIO TUTTI, A TAVOLA. PER UNA MENSA…IMMENSA
  • LA VISTA E IL CIBO

Copyright © 2023 Le trasformazioni della donna.

Powered by WordPress and Magazine.

MENU
  • Salute per la donna
    • Sessualità età della vita
    • Ginecologia
    • Menopausa
    • Gravidanza
  • Cibo e Benessere
    • Ricette
    • Dimagrire
    • Suggerimenti
  • Corpo e mente
    • Esercizi
    • Riflessioni e suggerimenti
  • Integratori e lifestyle
  • Terapie naturali
  • Eros e bellezza
    • Bellezza fai da te
    • Eros
    • Immagine, colore, moda
  • Società, lavoro e comunicazione
  • Storie di vita
  • Seminari e Corsi
  • Libri
 

Caricamento commenti...