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Le trasformazioni della donna
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Uno spazio di scambio dedicato a tutte le donne per imparare a stare bene con se stesse

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profumo

COLORIAMO IL NOSTRO MOVIMENTO

Posted by carlab on 20 Luglio 2020 | Leave a response

CON LA SAGGEZZA INNATA DEL FEMMINILE

YOGA SUL PALCO

Il movimento è una delle potenti manifestazioni della vita. Tutto si muove, dal micro livello di un atomo con le sue particelle, al macro livello, per esempio, del nostro corpo. Tutti i movimenti generano cambiamenti, informazioni, sono alla base dello sviluppo sia individuale che collettivo: Di conseguenza, possiamo dire che il movimento può essere alla base della conoscenza. Ecco alcune riflessioni della fisioterapista e maestra di yoga Pierluisa Robecchi.

Di Pierluisa Robecchi

Il movimento come cambiamento e accoglienza

Un esempio di incessante movimento viene dalle nostre cellule, che attraverso la loro intrinseca capacità di muoversi, acquisiscono nuove informazioni per mantenere le loro funzioni, adattandosi ai cambiamenti.
Ma si può parlare di un movimento al femminile? Direi di si, ecco alcune riflessioni che possono avvalorare questa tesi.
Se consideriamo l’atto riproduttivo, lo spermatozoo con la sua informazione, deve uscire fisicamente dal corpo dell’uomo in un vero viaggio che lo porti ad unirsi con l’ovulo femminile.  Il movimento che si esprime è verso l’esterno. Nella donna, tutto avviene all’interno del tempio del proprio corpo. L’ ovulo compie un movimento interno ed accoglie lo spermatozoo sempre all’interno, diventando il campo dove queste due informazioni, unendosi, generano attraverso il movimento della vita una struttura complessa e perfetta, quale è il corpo dell’essere umano.
Ogni cellula del nostro corpo vive questa esperienza, diventando partecipe dei complessi meccanismi che madre natura sviluppa per mantenere la continuità della vita. Nei nove mesi di gestazione, anche se inconsciamente, viviamo i tempi e gli spazi di questo movimento-informazione, che diventa sviluppo, in questo caso, di un nuovo essere umano.

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Resilienza e elasticità

Percezioni sottili

Quindi in noi c’è questa innata tendenza all’interiorità, a sentire e a dosare i tempi delle nostre azioni, la percezione è più sottile, lo abbiamo imparato da madre natura. E’ un patrimonio prezioso, che possiamo utilizzare sempre, se evitiamo di assumere comportamenti e credenze che ci allontanano da questa matrice comune, provocando, a volte, un disagio che non riusciamo a spiegarci.
È un patrimonio presente nel DNA della donna, quindi nella memoria che ci accomuna, anche se non si è madri.

Movimento di raccolta

Un altro aspetto tipicamente femminile, è l’attività del provvedere alla raccolta del cibo di sussistenza. Le nostre antenate erano raccoglitrici che camminavano a lungo per scoprire erbe, frutti ecc. Un movimento più lento e continuo nello spazio circostante, una attenzione focalizzata, e soprattutto la capacità di entrare in contatto attraverso una forma sottile della loro coscienza, con la coscienza della pianta, riconoscendo quella buona e commestibile da quella velenosa o non commestibile. Quindi di prepararla per essere consumata.

Tutto questo è un patrimonio di esperienza che esiste nella nostra memoria e possiamo usarlo nella vita quotidiana, per esempio quando ci muoviamo.

Opportunità all’aria aperta

Prendiamo come esempio un’ attività di movimento come la passeggiata. Dopo le restrizioni di movimento causate dalla necessità di arginare la pandemia, oggi sentiamo la necessità di muoverci, di stare all’aria aperta. 
Proviamo ad applicare alla nostra passeggiata alcune di queste qualità intrinseche. Per esempio scegliamo di muoverci ( definendo velocità, tempi, distanze, ecc…) ” né troppo, né troppo poco” . Impariamo a sentire quello che è il giusto per noi in quel momento, evitando di sottoporre il nostro corpo a stress inutili e dannosi. Restiamo interiorizzate, ascoltando le percezioni che provengono dal nostro corpo, consapevoli del movimento, delle variazioni di equilibrio, del fluire del nostro respiro, del battito del nostro cuore… Sviluppiamo quell’attenzione rilassata, che ci permette di acquisire naturalmente nuove informazioni, aumentando la percezione e la conoscenza del nostro corpo, quindi anche di noi stesse. Rendiamo il rapporto con la realtà che ci circonda un atto creativo di comunicazione, evitiamo di osservare distrattamente ciò che ci circonda, superiamo quel senso di separazione, entrando, per esempio, in contatto con una pianta, un filo d’erba, un fiore o un insetto.

NUOTARE LIBERI

Un modo creativo di muoversi

Anche solo osservando con amore e attenzione, apriamo le porte della comunicazione fra noi e quello che stiamo osservando. Il fiore ci comunicherà la sua bellezza, la sua luce attraverso il colore, Forse potremo per un attimo diventare nella nostra coscienza quel fiore, così come il fiore per un attimo coglierà nella sua la nostra presenza amica. Questo è un modo creativo di muoverci,

il femminile che è la nostra radice, ci aiuta a sviluppare conoscenza e benessere.

Quest’ estate proviamo in ogni attività motoria che compiamo, a rimanere attente e focalizzate, a sentire le sensazioni del corpo, e il piacere del rapporto con la realtà che ci circonda. Se nuotiamo, per esempio, oltre a percepire il movimento del corpo in acqua, godiamo della presenza di questo elemento, cominciando a conoscerlo, a fonderci con esso  nello scambio di informazioni reciproco. 

 

Posted in: Corpo e mente, Esercizi | Tagged: ascolto, cardio, disciplina, movimento, nuoto, perseveranza, profumo, relax, respirazione, rilassamento, unione

PER LE FESTE RISCOPRIAMO LA MAGIA DI IMPASTARE…

Posted by carlab on 9 Dicembre 2019 | Leave a response
pasta fatta in casa

di Carla Barzanò

In questo mese vi accompagniamo a riscoprire la pasta fatta in casa, per esplorare una antica tradizione ricca di magia. Impastare, “mettere insieme”, dare nuove forme, riconduce ai riti della trasformazione che fanno parte del patrimonio culturale femminile
Approfittate delle feste per concedervi il tempo di provare alcune ricette molto facili. Se riuscite, fatelo in compagnia di amiche e famigliari, piccoli e grandi, per creare un momento di scambio, gioco, comunicazione piacevole e rilassante.
Non occorrono attrezzature speciali. Usate farine di qualità, preferibilmente integrali, di cereali diversi e arricchite la pasta con differenti ortaggi. Otterrete, così, piatti leggeri, sazianti, equilibrati e ricchi di principi attivi protettivi.
Ecco la prima ricetta da assaggiare. Nelle prossime settimane ve ne daremo altre. Se avete vostre ricette da suggerire siete benvenute sulla nostra pagina!

4 tappe per la pasta fatta in casa

 

  1. Versate le farine, a fontana, sul tavolo pulito. Fate un incavo nel mezzo e mettete al centro olio, uova e/o acqua nelle quantità raccomandate dalla ricetta.

  2. Impastate 15 minuti , per ottenere un impasto morbido e elastico, che si stacca facilmente dalle mani. Se vi sembra necessario, unite altra farina e acqua. Date all’impasto la forma di una palla, copritelo e fatelo riposare mezz’ora a temperatura ambiente.

  3. Ricavate 4 pezzi dall’impasto e tirateli con il mattarello formando 4 sfoglie molto sottili sul piano di lavoro ben infarinato.

  4. Tagliate la pasta nella forma desiderata e fatela riposare su un vassoio, cosparsa di farina, fino al momento di cuocerla.

 

uova
carciofi

Lasagne di grano saraceno con i carciofi

  • Senza Glutine
  • Preparazione 60'
  • Cottura 25'
  • Facile
  • Da preparare con anticipo

Ingredienti per 4 persone:

  • PER LA PASTA:
  • 250 g di grano saraceno
  • 50 g di farina di ceci (oppure di riso)
  • 2 uova
  • circa 3 cucchiai d’acqua
  • 1 cucchiaio di olio extra vergine d’oliva
  • PER SUGO:
  • 4 carciofi con il gambo
  • 1 limone
  • 1 spicchio d'aglio
  • 3 cucchiai di olio extra vergine d’oliva,
  • 1 cucchiaio di prezzemolo tritato,
  • 80 g di pecorino grattugiato
  • sale q.b.
  • prezzemolo per decorare
pasta fresca

Preparazione:

1. Preparate la pasta

Preparate la pasta seguendo le indicazioni del box.

2. Togliete le foglie

Togliete le foglie coriacee dei carciofi, le spine e la peluria interna. Dividete ciascuno in 4 spicchi e metteteli a bagno in acqua e limone, insieme ai gambi privati della parte fibrosa.

3. Tritate l’aglio

Tritate l’aglio e fatelo stufare, delicatamente, 2 minuti, con poco olio. Aggiungete i carciofi e gambi ridotti a fettine sottili. Salate, unite 2-3 cucchiai di acqua, coprite e stufate, a fiamma bassa, per 15 minuti. Aggiungete il prezzemolo tritato. Mescolate e controllate il sale.

4. Cuocete la pasta

Cuocete la pasta molto al dente in abbondante acqua salata. Con l’aiuto di un ramaiolo scolatela e distribuitela in una pirofila calda, formando alcuni strati alternati con carciofi e pecorino grattugiato.

5. Distribuite la pasta

 Distribuite la pasta, ben calda, nei piatti e decoratela con qualche foglia di prezzemolo. Servitela subito.

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Ricette dell'autunno

grano saraceno

Grano Saraceno

Grazie alla presenza di inositolo, aiuta a regolare la glicemia.

caciofi

Carciofi

Un effetto rafforzato dall’inulina dei carciofi, fibra solubile che favorisce anche la crescita della flora intestinale benefica.

Posted in: Cibo e Benessere, Ricette | Tagged: buono, carciofi, grano saraceno, impastare, lasagne, pasta, pecorino, primo, profumo, sapore, senza glutine, uova

RICETTE DELL’AUTUNNO

Posted by carlab on 12 Novembre 2019 | Leave a response
Zucche al tramonto

di Carla Barzanò

Acqua Cotta

Semplice, saporita, l’acqua cotta è una minestra nata per recuperare i resti del pane e godere i prodotti di stagione dell’orto. Vi proponiamo due varianti autunnali, riscaldanti e depurative. Sono ideali come piatto unico per una cena leggera. Gli ortaggi che abbiamo scelto aiutano a prevenire le malattie da raffreddamento. Provatene anche varianti con verdure differenti: zucca, cipolle, porri, carote, sedano, cavolo. Se seguite un menu senza lieviti/glutine, sostituite il pane con riso integrale, oppure grano saraceno, già cotti.

pane di pasta madre
formaggio di capra
uova
cipolle

Con pane, uova e formaggio di capra

  • Vegetariana
  • Preparazione 20'
  • Cottura 40'
  • Facile

Ingredienti per 4 persone:

  • 2 gambi di sedano con le foglie
  • 2 carote
  • 3 cipolle rosse
  • 1 pezzo di cavolo verza
  • 4 cucchiai di olio evo
  • 1 cucchiaio di zenzero grattugiato
  • pizzico di sale
  • 1 rametto di rosmarino
  • 4 fette di pane integrale raffermo (o altro pane casereccio, meglio a pasta madre)
  • 1 spicchio d'aglio
  • 60 g di formaggio di capra stagionato, grattuggiato
  • 4 uova
  • 8 dl abbondanti di brodo vegetale
  • 4 foglie di sedano intere per decorare

Preparazione:

1. Lavare

lavate e pulite la verdura. Affettate finemente il sedano e tritate le foglie. Mettetele da parte. Tagliate a striscioline la verza, a fettine la carota.

2. Pulire

Pulite e affettate le cipolle. Stufatele, delicatamente, con poco olio, in una casseruola dal fondo pesante, per 10 minuti. Aggiungete le altre verdure. Salate leggermente e proseguite la cottura altri 5 minuti.

3. Unire

Unite circa 8 dl di brodo, coprite e cuocete per 20 minuti.

4. Tostare

Tostate leggermente il pane, senza bruciacchiature, strofinatelo con l’aglio e cospargetelo con poco olio. Distribuitelo in 4 terrine monoporzione precedentemente riscaldate. Cospargete ogni porzione con un po’ di formaggio, tenendone da parte la metà.

5. Sgusciare

Sgusciate le uova e fatele ricadere, una alla volta, nella minestra, facendo in modo che si rapprendano senza rompersi. Cospargetele con le foglie di sedano.

5. Trasferire

Trasferite la minestra nelle terrine, prelevando 1 uovo per ciascuna porzione con l’aiuto di un ramaiolo, per non romperlo. Distribuite su ogni porzione un po’ del formaggio rimasto e un filo d’olio. Servite subito, decorando con foglie di sedano.

cipolle rosse

Cipolle

hanno un effetto diuretico e aiutano a regolare pressione e glicemia.

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Zuppa prebiotica depurativa

la zucca

Con zucca, erbette e pesto di pomodorini secchi

  • Senza uova e latticini
  • Preparazione 35'
  • Cottura 30'
  • Facile

Ingredienti per 4 persone:

  • Una fetta di zucca da circa ½ kg
  • 2 patate medie a pasta gialla
  • 300 g di erbette
  • 120 g di lenticchie rosse decorticate
  • cipolla bianca
  • 2 spicchi d'aglio
  • 1 cucchiaio di prezzemolo tritato
  • 4 fette di pane integrale a pasta madre
  • 30 g di pomodorini secchi ammorbiditi in acqua
  • 4 cucchiai di olio evo
  • 3 cucchiai di semi di zucca
  • 1 presa di sale
  • 1 limone
  • 8 dl di brodo vegetale

Preparazione:

1. Pulire

Pulite e lavate le verdure.

2. Tritare

Tritate la cipolla con 1 spicchio d’aglio.

3.Sbucciare

Sbucciate e tagliate a dadini le patate e la zucca.

4.Ridurre

Riducete a striscioline le erbette.

5.Raccogliere

Raccogliete tutto in una pentola dal fondo pesante. Unite 2cucchiai di olio, 1 presa di sale. Mescolate. Stufate 5 minuti. Aggiungete le lenticchie, il brodo.
e proseguite la cottura, a fiamma bassa e pentola coperta, altri 25 minuti.

6.Passare

Passate al tritatutto i semi di zucca leggermente tostati con i pomodorini e poco aglio. Unite il prezzemolo. Diluite con poco brodo e 1 cucchiaio di olio in modo da ottenere una consistenza cremosa. 

7.Tostare

Tostate il pane, strofinatelo con l’aglio rimasto, ungetelo con poco olio e tagliatelo a dadini.

8.Distribuire

Distribuite la minestra in 4 fondine, servitela con il pesto di pomodorini e il pane da aggiungere a piacere.

zucche

Zucca

ricca di betacaroteni, che hanno proprietà antiossidanti. I semi sono una buona fonte di magnesio, minerale antistress.

Posted in: Benessere | Tagged: Autunno, Carla barzanò, cipolla rossa, formaggio di capra, pane, pasta madre, profumo, ricette, salute, sapor, zucca, zuppa

ADELE SCIRROTTA: L’OLIO È LA FONTE DELLA VITA

Posted by carlab on 5 Novembre 2018 | Leave a response

Di Francesca Vitelli

 

Il lavoro come vocazione

Adele non fa l’olivicoltrice ma È una olivicoltrice perché questo lavoro, la passione della sua vita, lo ha assorbito per osmosi prima dai nonni e poi dai genitori. A testimoniarlo c’è il nome dell’azienda A.co.s olearia: le iniziali dei nomi dei genitori. Adele coltiva, trasforma, imbottiglia e commercializza olio extra vergine di oliva italiano. Solo olive italiane.
Prendersi cura degli alberi significa alimentare la speranza, testimoniare il passato, ricercare il progresso, contribuire a un processo culturale per creare un futuro alle nuove generazioni.“La terra non spaventa” è il suo motto, anche quando le annate non sono buone, perché nella terra e con la terra non c’è mai fallimento, l’ulivo poi, è la pianta rigenerativa per eccellenza, il sempiterno, l’albero della speranza.

Incontrare persone e spiegare il valore dell’olio

Del suo lavoro le piace la possibilità di incontrare persone semplici di tutte le età: i bambini, i giovani, gli adulti e gli anziani a cui spiegare quanto sia importante, per la propria salute e per il benessere delle piante, scegliere un olio extravergine di qualità.
Portare in tavola un olio extra vergine italiano valorizza i territori, accentua le peculiarità delle diverse varietà che conferiscono caratteristiche di sapore, colore e piccantezza. Ma va bene anche l’olio di provenienza estera, nessuna demonizzazione a patto però, che siano rispettate due condizioni irrinunciabili: la qualità e la certezza della provenienza. Le etichette vanno lette. Sempre. Da dove vengono le olive, chi e dove le ha trasformate, chi, dove e in che anno ha imbottigliato l’olio.

Un ingrediente dalle proprietà uniche

L’olio extravergine – non si stanca mai di ricordarlo – ha le stesse proprietà chimico fisico del latte materno ed offre mille impieghi, non solo gastronomici. È usato per la preparazione dei saponi, delle creme di bellezza, dei prodotti per la cura dei capelli e per la manutenzione di utensili e oggetti in legno. I bambini delle scuole elementari – nei suoi progetti futuri – oltre ad andare in visita nelle fattorie, dovrebbero imparare l’educazione agroalimentare per conoscere e capire cosa c’è dietro un panino, un piatto di pasta e un uovo in tegamino, troppo spesso non hanno mai visto dal vero una mucca né una gallina. Una carenza da colmare.

Il mondo del frantoio

Ma dove Adele fa la differenza è nella trasformazione. Il frantoio è un mondo maschile, le frantoiane sono figure di rottura. Adele è una frantoiana. Le donne, da sempre, si sono dedicate alla raccolta delle olive e ancora oggi in diverse aziende, non in quella di Adele, sono pagate meno degli uomini. Al frantoio ci andavano gli uomini che parlavano con altri uomini. Le donne e i bambini partecipavano al momento della condivisione dell’assaggio dell’olio nuovo sul pane accompagnato dalla trasmissione orale dei racconti, che creano la storia di una comunità.
Oggi il frantoio ha perso questa funzione socio-antropologica a favore della burocrazia diventando un luogo dove compilare dichiarazioni. Adele sente la mancanza della magia vissuta da bambina nella sua terra natale, la Calabria.
Già la Calabria. I terreni di famiglia sono lì, ma la sede legale Adele l’ha portata in Toscana dove ha deciso di vivere. I motivi della scelta sono diversi ma questa è un’altra storia…

Posted in: Società, lavoro e comunicazione | Tagged: a.co.s olearia, adele scirotta, amore, bambini, coltivare, cultura, extra vergine, frantoiane, frantoio, gusto, imbottigliare, imprenditrice, italiano, latte materno, lavoro, lavoro come vocazione, olio fonte di vita, olive, olive italiane, olivi, olivicoltrice, passione, profumo, qualità, salute, sapore, testimoniare, trasformazione, vocazione

Godere il profumo del cibo, di Carla Barzanò

Posted by donnetra on 6 Gennaio 2014 | Leave a response

 Profumo e qualità
Il profumo “naturale” di un cibo dice molto sulla sua qualità: solo se la produzione si è svolta rispettando la natura e i suoi tempi, può sprigionarsi il meglio dell’aroma. Basta pensare al differente profumo della frutta maturata al sole rispetto a quella di serra, oppure all’aroma del latte fresco, proveniente da mucche allevate al pascolo, in confronto quello industriale a lunga conservazione.

Un cibo senza profumo, o peggio, con un odore sgradevole, risulta poco invitante ancora prima di metterlo in bocca e non procura piacere mangiandolo. Molti alimenti industiali confezionati perdono il loro aroma durante la lavorazione. L’industria sopperisce allo scadimento delle qualità odorose aggiungendo aromi, ma difficilmente la loro presenza può sostituire il profumo naturale del cibo e la sua sottile energia.

Le radici dell’istinto
L’olfatto è un senso molto importante per riconoscere e apprezzare il buon cibo e guidare le scelte più istintive. Il buon profumo di un cibo conosciuto, per esempio, fa venire la cosiddetta “acquolina in bocca” e predispone ad accoglierlo.

Il riconoscimento degli odori entra in gioco molto precocemente nella vita. I neonati riconoscono il latte materno già nei primi giorni e durante lo svezzamento, l’odore degli ingredienti che vengono somministrati rimane impresso nella memoria condizionando i gusti fino all’età adulta. Non per niente latte, omogeneizzati, biscotti e altri prodotti per l’infanzia sono spesso arricchiti con aromi, come quello di vaniglia, capaci di lasciare tracce indelebili nel ricordo. Gli stessi aromi compaiono poi in diversi prodotti per gli adulti, fra cui cioccolata e altri dolciumi, che proprio per questo esercitano una grande forza di attrazione. Per contro, odori sconosciuti, o sgraditi perché collegati a ricordi spiacevoli, ci spingono a rifiutare il cibo automaticamente.

Attenzione, però, all’uso degli aromi aggiunti artificialmente al cibo per renderlo più gradevole, secondo alcune ricerche il loro abuso può ingannare la capacità istintiva di regolare fame e sazietà ed avere un’influenza negativa anche sul tono dell’umore.

Scoprite il piacere degli aromi naturali
Meglio quindi scegliere cibi naturalmente ricchi di aromi perché di qualità elevata. Le possibilità sono infinite, frutta e ortaggi freschi, miele, olio, vino, erbe aromatiche e spezie, per esempio, offrono una molteplicità di profumi che vi raccontano dove e come sono stati prodotti. Imparate a apprezzarli. Evitate, invece, gli alimenti confezionati che contengono aromi aggiunti.

Come riconoscerli?

La dicitura “aromi” in etichetta indica la presenza di aromi artificiali. Ma anche la scritta “aromi naturali” può nascondere complessi processi tecnologici che trasformano materie prime effettivamente presenti in natura in sostanze aromatiche. L’aroma “naturale” di fragole aggiunto agli yogurt, per esempio, deriva dalla segatura. Solo l’indicazione “aroma naturale di…”, con specificato l’ingrediente di provenienza (per esempio arancio), garantisce che almeno il 90% di dell’aroma aggiunto è stato ricavato dal prodotto specificato.

Rafforzando il vostro olfatto, senza ingannarlo con cibi aromatizzati artificialmente, diventate molto più sensibili al profumo naturale del cibo e imparate ad apprezzarlo.

Percepite a fondo l’aroma
Percepire a fondo l’aroma naturale dei cibi vi aiuta anche a raggiungere un piacevole benessere e a sentirvi sazie al momento giusto, durante i pasti, evitando di magiare più del necessario.

Per percepire gli aromi nel modo migliore non consumate gli alimenti (per esempio la frutta, o i formaggi) freddi di frigorifero.

Poiché a tavola annusare è considerato un tabù, o quasi, dal galateo, allenatevi a sentire gli aromi con la bocca. Mentre masticate, tenete la bocca chiusa e espirate lentamente e profondamente. Le particelle odorose del cibo raggiungeranno così le cellule olfattive, situate fra il naso e la bocca, facendovi registrare a pieno gli aromi.

Usate spezie delicate, erbe aromatiche e poco sale
Mangiare troppo salato, o molto piccante, attira l’attenzione dei sensi sul gusto e può rendere l’olfatto meno sensibile. Abituatevi quindi a moderare l’intensità di sale e spezie. Preferite spezie delicate e erbe aromatiche, come cannella, coriandolo, curcuma, salvia, rosmarino…Aggiunte in piccole quantità migliorano l’appetito, l’umore la digestione e attenuano stress e fatica.

Riempitevi di profumo
Se soffrite di attacchi di fame improvvisa provate a attenuarli con gli oli essenziali. Spargeteli nell’ambiente con l’apposito fornello “spargi aromi”, oppure, mettetene qualche goccia su un batuffolo di cotone. Per godere le loro proprietà annusateli inspirando ripetutamente, rapidamente, a più riprese, un po’ come fanno gli animali, per 3-4 minuti. Continuate poi a respirare lentamente e profondamente finché la percezione del profumo si attenuerà spontaneamente. La menta ha un effetto saziante, mentre lavanda e scorza d’arancia aiutano a attenuare l’ansia e di conseguenza leniscono la fame nervosa.

Posted in: Eros, Eros e bellezza | Tagged: aromi naturali, Carla barzanò, cibo, erbe aromatiche, olfatto, profumo, qualità cibo, spezie

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