fbpx
Le trasformazioni della donna
  • Chi siamo
    • Carla Barzanò, dietista, esperta in educazione alimentare
    • Fiorenza Zanchi, ginecologa, psicosomatista e omeopata
    • Pierluisa Robecchi, fisoterapista esperta in discipline corporee
  • Collaborano con noi
    • Anna Agostoni, dermatologa
    • Paola Barzanò, consulente moda e immagine
    • Vanessa Bosquet Ortega, fotografa e film maker
    • Cristiana Cella, giornalista
    • Gabriella Cella Al-Chamali, maestra di yoga
    • Paola Dorigoni, avvocato
    • Luisa Gardella, consulente politiche del lavoro
    • Paola Vignelli, web designer e consulente comunicazione
  • Missione
  • Contatti
  • Privacy Policy

Uno spazio di scambio dedicato a tutte le donne per imparare a stare bene con se stesse

Menu
  • Salute per la donna
    • Sessualità età della vita
    • Ginecologia
    • Menopausa
    • Gravidanza
  • Cibo e Benessere
    • Ricette
    • Dimagrire
    • Suggerimenti
  • Corpo e mente
    • Esercizi
    • Riflessioni e suggerimenti
  • Integratori e lifestyle
  • Terapie naturali
  • Eros e bellezza
    • Bellezza fai da te
    • Eros
    • Immagine, colore, moda
  • Società, lavoro e comunicazione
  • Storie di vita
  • Seminari e Corsi
  • Libri

natura

DIETA MEDITERRANEA: UN SUPPORTO ANCHE PER L’ATTIVITÀ FISICA

Posted by carlab on 13 Luglio 2020 | Leave a response
camminare all'alba

Passeggiate in montagna, nuotate al mare, giri in bicicletta. Con le sue lunghe giornate l’estate è un momento favorevole per praticare abitualmente attività fisica, con grandi benefici per il benessere generale. Ma quale menu seguire? Un’ ispirazione viene dalla dieta mediterranea che con i suoi molteplici ingredienti vegetali , olio d’oliva in testa, aiuta a migliorare resistenza e capacità di recupero. Senza contare che fa risparmiare preziose risorse ambientali. Specialmente se non si abusa di proteine animali. Ecco alcuni accorgimenti per un menu adatto a godere pienamente l’effetto riequilibrante dell’attività fisica.

acqua

Acqua in primo piano

La prima cosa da non scordare, qualunque sia l’attività fisica praticata, è il costante approvvigionamento di acqua. Mai iniziare lo sport in uno stato di bassa idratazione. Meglio, invece, cominciare a idratarsi con 3-4 ore di anticipo, assumendo circa 5-7 ml di acqua per chilo di peso corporeo. Durante il movimento va comunque evitata anche un’ idratazione eccessiva, che potrebbe compromettere l’equilibrio degli elettroliti e di conseguenza il rendimento.
L’integrazione di liquidi necessaria dipende da fattori individuali che hanno a che fare, soprattutto, con la sudorazione. Pesarsi prima e dopo lo sport può dare un ‘idea abbastanza precisa dell’acqua perduta per orientarsi, poi, le volte successive. Quando non è possibile una valutazione così personale, ci si può regolare bevendo a intervalli regolari, ogni 15-20 minuti di esercizio, in piccole quantità, bevande fresche, ma non gelate. Senza però sforzarsi eccessivamente.
In caso di sudorazione intensa, per reintegrare le perdite minerali, è consigliabile aggiungere 1 g di sale per ogni litro di liquidi. Come base su può preparare una miscela composta da 2/3 di acqua e 1/3 di frullato di frutta, in questa stagione, per esempio, fragole, mirtilli e pesca. Unire a un cucchiaio di miele favorisce l’effetto idratante.
Se preferite ricorrere agli integratori salini già pronti sceglieteli senza coloranti , additivi e caffeina, che può favorire la diuresi, quindi la disidratazione.

Un menu vario e ricco di cibi protettivi

La dieta mediterranea è un orientamento valido per tutti gli sport. Attenzione invece ai menu iperproteici che prevedono una drastica riduzione dei carboidrati. In effetti, per aumentare la massa muscolare si può raggiungere un apporto di proteine fino 1,6 grammi per chilo di peso corporeo, secondo l’attività svolta. Superare questo quantitativo può, però, comportare un sovraccarico di reni e fegato senza alcun risultato positivo.
I carboidrati, in forma di cereali integrali, ortaggi e frutta non dovrebbero mancare perché oltre a fornire energia di facile utilizzazione, permettono all’organismo di usare le proteine assunte con la dieta per rigenerare i muscoli, e non per il metabolismo energetico.
Di conseguenza, il menu ottimale dovrebbe prevedere una porzione di cereali con verdure abbondanti e un ingrediente ricco di proteine con un rapporto 1 a 10 a favore dei carboidrati. Il tutto ben condito con olio extra vergine d’oliva, che fornisce, fra le altre cose, polifenoli utili per attenuare lo stress ossidativo.
Se si prevedono attività fisiche intense e di lunga durata, come le passeggiate in montagna, o un giro in bicicletta, la quota di carboidrati può esser ulteriormente aumentata per accrescere le riserve di glicogeno nei muscoli, fonte privilegiata di energia per il movimento. Allo scopo può aiutare un pasto preparatorio ricco di cereali, 3-4 ore prima, o, eventualmente la sera precedente, quando lo sport è previsto nella mattinata seguente.

Leggi anche

Cammina cammina

Quali proteine?

Oltre a pesce, carne magra, formaggio e uva, fonti proteiche di origine animale, i legumi sono una valida sorgete di proteine vegetali, specialmente se abbinati ai cereali. Hanno il pregio di fornire diversi principi attivi protettivi, fra cui minerali e fibre. Inoltre, sono una buona fonte di carboidrati a lento assorbimento, presenti insieme alle proteine. Pasta e fagioli, riso e lenticchie e altri piatti unici di antica tradizione mediterranea rappresentano quindi uno spunto utile.
La pasta di legumi semplifica notevolmente le procedure di preparazione di questi ingredienti senza dover rinunciare la gusto ed è un’ottima alternativa per i pasti prima e dopo l’attività fisica. L’ideale è abbinarla a semi oleosi, oppure a piccole quantità di formaggio, come il grana e a ortaggi freschi. Aggiungere una fetta di pane, o in alternativa mescolare la pasta di legumi a pasta di cereali, permette di completare al meglio il mix di proteine vegetali.
In alcuni casi sono poi di supporto integratori alimentari mirati, da scegliere con la massima attenzione a qualità e composizione.

Frutta come e quando

La frutta fresca può venire utilizzata sia a fine pasto che come spuntino, anche prima dell’attività fisica, per il suo effetto rimineralizzante e idratante. In piccole quantità, o in forma di estratti, è ottima anche come integrazione delle bevande idratanti da assumere durante il movimento.
Accanto alla frutta fresca, un valido supporto al menu per lo sport sono poi frutta secca e semi oleosi. La prima, da scegliere senza additivi e anidride solforosa, comprende, per esempio, uvette, albicocche, fichi, susine. Facile da trasportare per il suo peso modesto, rappresenta una sorgente di energia di cui fare tesoro durante i tragitti a piedi, sempre abbinata a adeguate quantità di liquidi. La frutta oleosa, fra cui mandorle, noci (solo in autunno inverno), nocciole, semi di zucca, secondo la stagione , oltre a fornire proteine e minerali, integrando in modo ottimale anche il menu vegetariano o vegano, è una fonte preziosa di acidi grassi essenziali, utili, fra le altre cose, per prevenire processi infiammatori.

Qualità, varietà e digeribilità con i giusti tempi

Un lasso di tempo di 1 ora per gli spuntini, e di 3-4 ore per i pasti principali è sempre consigliabile quando sono previste attività intense. Se si svolgono invece attività moderate, come una passeggiata nei boschi, si può prevedere di spezzarla con un momento di relax accompagnato da un picnic, per poi proseguire.
Qualsiasi siano i tempi e le attività prescelte è comunque importate cucinare in modo digeribile, per esempio a vapore o al cartoccio, senza abusare di grassi cotti e intingoli.
La cura per la qualità e la varietà vale anche per i pasti di recupero dopo il movimento. L’organismo ha bisogno infatti di rigenerarsi e riequilibrarsi con un connubio adeguato di principi nutritivi.
Un accorgimento essenziale infine è mangiare con calma, masticando bene, e dedicando ai pasti, spuntini compresi, il tempo e l’attenzione che si meritano.

Posted in: Cibo e Benessere, Suggerimenti | Tagged: benessere, legumi, montagna, movimento, natura, olio, proteine, salute, sport

UN NUOVO ANNO PIÙ SOSTENIBILE

Posted by carlab on 11 Gennaio 2020 | Leave a response

Individuare e praticare strategie per la sostenibilità è un percorso di ricerca incessante, che ci coinvolge tutte e diventa sempre più importante nella quotidianità. Irene Pizzoccaro non lo affronta solo sul piano personale ma anche contribuendo a definire la pianificazione di Guna, azienda di cui è Vicepresidente. Attiva dal 1983 nel settore farmaceutico della medicina dei bassi dosaggi e della nutraceutica, Guna racchiude già nel suo nome sanscrito la vocazione a prendersi cura delle “qualità dell’essere”. La sostenibilità fa parte quindi delle sue priorità strategiche e il contributo di Irene Pizzoccaro è determinante per assicurare continua attenzione e rinnovamento verso questo tema complesso e irrinunciabile. Ecco la sua esperienza, di buon auspicio per rafforzare il nostro impegno nel nuovo anno.

Intervista a Irene Pizzoccaro, Vicepresidente Guna

1. La vostra impresa è particolarmente sensibile al tema della sostenibilità. Come è nato il suo interesse a rafforzare questo aspetto?

Guna pone da sempre attenzione al tema della sostenibilità, perchè è insito nella nostra stessa mission, offrire soluzioni terapeutiche efficaci, rispettose dell’Uomo e senza effetti collaterali.
Io e le mie sorelle, in molti sensi, siamo nate e cresciute insieme a Guna, che è stata fondata dai nostri genitori. Di conseguenza siamo state educate nello stesso spirito che ha animato l’ambiente promosso e frequentato dai nostri genitori, per lo sviluppo di un modello di medicina centrato sull’Uomo come Unità di corpo, emozioni, mente, spirito, in armonia con la Natura.
Come Vicepresidente, partecipo alla scelta e al monitoraggio continuo delle azioni con cui Guna direttamente e indirettamente contribuisce al rispetto dell’ambiente, della natura, della persona. Le attività di responsabilità sociale di Guna sono ampie e variegate: sosteniamo alcuni progetti di cooperazione allo sviluppo, per garantire, ad esempio, un facile accesso alle risorse sanitarie e all’istruzione, così come aderiamo al sistema di rimboscamento per compensare le emissioni di CO2 associate all’attività produttiva. Il nostro stabilimento ha incorporato da diversi anni un impianto di trigenerazione per la produzione e il consumo efficienti e sostenibili dell’energia necessaria al suo funzionamento.
Cerchiamo di avere un impatto equilibrato nell’ambiente che siamo noi stesse, in cui operiamo e viviamo: dal microcosmo individuale, familiare e aziendale al macrocosmo planetario.

2. Gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU mettono in primo piano i temi della sostenibilità a 360° e sono un punto di riferimento importante per cittadini, produttori e legislatori. Quali aspetti rappresentano una priorità per la vostra azienda e vengono affrontati nel suo sviluppo?

Seguendo gli obiettivi dell’agenda ONU, i più rilevanti per Guna sono quelli in cui sentiamo di potere contribuire in modo più diretto e incisivo: il 3.”Salute e Benessere”, il 7 “Energia pulita”, il 12 “Consumo e produzione responsabile”, il 16 “Pace e giustizia”.
In un sistema mondiale fortemente orientato al business e al ritorno degli investimenti, l’agenda ONU 2030 potrebbe essere percepita come utopistica.
È altresì vero che i grandi cambiamenti possono partire da piccoli passi, come ci insegna il Premio Nobel per la Pace Wangari Maathai, che, nel 1977 iniziando da un villaggio kenyota, promosse il “Green Belt movement” in diversi Paesi africani, movimento di ecologia, rimboscamento e emancipazione femminile che ha portato a piantare 30 milioni di alberi e piante autoctone, in pochi anni.

 

 

salute
consumo produzione

Correlando l’obiettivo 3.”Salute e benessere” e il 12.”Consumo e produzione responsabile”, Guna si chiama in causa prepotentemente. Il nostro modello di business è opposto a quello di molte altre aziende farmaceutiche: dal momento che la nostra attenzione è incentrata sulla prevenzione delle malattie, non è sbagliato affermare che Guna “vince” e fa utili quando i cittadini non si ammalano. Al centro del nostro impegno è l’affermazione di un modello di salute differente, mediante la diffusione di una medicina focalizzata sulla persona, che mette in primo piano il paziente nella sua interezza e non solo la malattia o uno specifico organo, come fosse un oggetto rotto o un robot da riparare.
In tal senso, ritengo che Guna stia dando il suo piccolo contributo al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

energia pulita

L’obiettivo 7. viene portato avanti, oltre che dall’impianto di trigenerazione incorporato nel nostro stabilimento produttivo e dal sostegno ad azioni e progetti di terzi nell’ambito della Responsabilita’ sociale, anche dalla scelta di un parco auto sempre meno inquinante  e dalla continua ricerca di soluzioni per la produzione e il consumo di energia sempre piu’ rinnovabile da parte dello stabilimento e della sede aziendale.

pace e giustizia

Anche l’obiettivo 16. “Pace e giustizia” è nel nostro orizzonte: siamo l’unica azienda che ha introdotto ormai nove anni fa un Peace Manager, funzione che abbiamo assegnato a una nostra storica collaboratrice, Antonella Zaghini, con l’obiettivo di essere di supporto ai dipendenti e collaboratori dell’azienda e di organizzare iniziative attorno al tema della non violenza in azienda come in famiglia. Il due di ottobre, ad esempio, giorno della nascita di Gandhi e Giornata Mondiale della non violenza, organizziamo laboratori per i dipendenti, invitando nella nostra sede esperti internazionali in materia.

3. Rispetto alle materie prime, ai fornitori, alle scelte produttive e agli imballaggi cosa può comunicarci?

Siamo un’azienda farmaceutica e, come tale, sottoposta a stringenti norme legislative e regolatorie. Non è tuttavia impossibile integrare soluzioni di sostenibilità con la produzione e il commercio di medicinali, dispositivi medici, integratori e cosmetici. Per esempio, da diversi anni, abbiamo integrato le normative in ambito produttivo GMP, Good Manufacturing Practice, e distributivo GDP, Good Distribution Practice, con un codice etico da noi predisposto e che chiediamo ai nostri fornitori di sottoscrivere; nel corso delle periodiche ispezioni per la qualita’ che conduciamo presso i fornitori di materie prime, semilavorati e imballaggi e presso i corrieri e distributori, verifichiamo e controlliamo anche l’applicazione del codice etico.
Come avrete capito, non ci accontentiamo dei risultati raggiunti. A ogni traguardo ci poniamo obiettivi piu’ ambiziosi. Tra i vari progetti in corso, stiamo lavorando per raggiungere uno status sempre piu’ “plastic-free”.

pensa in modo differente

4. Rispetto alla pubblicità?

Seguiamo le disposizioni di legge in materia, pertanto al momento non possiamo in alcun modo fare pubblicità ai nostri farmaci omeopatici. Nostro ambasciatore al grande pubblico, per la linea di integratori nutraceutici, è Alessandro Del Piero, esempio molto positivo di eccellenza e fair play nello sport. Per il resto la nostra comunicazione è di tipo corporate: ci teniamo a far conoscere la missione dell’azienda, i nostri valori e i progetti di responsabilità sociale che ci vedono coinvolti, circa una trentina attualmente.

farmaci naturali

5. Crede che essere donna possa rappresentare un vantaggio per progettare percorsi produttivi più sostenibili?

Storicamente, le donne hanno mostrato una maggiore sensibilità anche verso l’ambiente. Oggi, tale sensibilità, anche a causa dei rischi sempre più evidenti che il Pianeta corre, mi sembra condivisa in modo trasversale tra i generi, soprattutto dalle nuove generazioni. Per questo motivo, non credo che per la buona riuscita di un progetto sostenibile sia rilevante il genere ma la sensibilità individuale e del gruppo con cui si lavora.

6. Il suo punto di vista femminile è in contraddizione con la logica aziendale legata alla produttività e al profitto?

Se con punto di vista femminile si intende una spiccata sensibilità verso l’ambiente in senso ampio, come ho illustrato nelle domande precedenti, non riscontro alcuna contraddizione. Al contrario, sono personalmente convinta, e con me le mie sorelle e nostro padre, che creare valore, anche per gli stessi azionisti, non sia in contrasto con l’assunzione di impegni a carattere etico in azienda e da parte dell’azienda. Anzi: crediamo che introdurre queste preoccupazioni, contribuire a risolverle e a renderle “sostenibili”, aumenti la resilienza dell’azienda, la sua capacità di reagire efficacemente ad eventuali crisi, la sua capacità di ottenere profitto attraverso l’innovazione continua. Fondamentalmente, facendo le cose bene, si è soddisfatti moralmente e si raggiunge il giusto ritorno sugli investimenti.

libertà

7. L’impegno nei confronti della sostenibilità sul piano lavorativo ha una ricaduta anche nella vita privata e in famiglia?

Guna è una tipica azienda familiare italiana: l’interazione tra famiglia e lavoro, tra educazione familiare e valori aziendali è continua e sinergica.
Posso citare un esempio tra tanti, di vita privata. Da quando ho iniziato a viaggiare autonomamente, le mie mete sono spesso in paesi in via di sviluppo economico, dove presto servizio per una ONG locale, in forma anonima. È stato naturale, fin dal mio primo viaggio a vent’anni, e continua ad esserlo, traslare il concetto di scambio e restituzione di beni e conoscenze tra imprenditori, scienziati, medici, pazienti (sistema Guna) nel contatto che ho con culture e terre più a Sud.
Siamo tutti parte di sistemi circolari complessi, in forte interazione: credo che l’approccio sistemico sia l’unico da cui possiamo trarre gli strumenti per salvare il Pianeta.

7. Potrebbe indicarci tre parole chiave per un nuovo anno più sostenibile?

Consapevolezza di sé, “per sé”, per l’Altro e per l’Ambiente. Prendersi Cura, Empatia.

Irene Pizzoccaro  

Vicepresidente / GUNA Spa 

Laurea in Economia per le Arti, la Cultura e la Comunicazione all'Università Bocconi e Executive Master in Business Administration all’Ecole Supérieure de Commerce de Paris ESCP Europe, Irene Pizzoccaro è Vicepresidente con delega alla governance di GUNA Spa, azienda farmaceutica italiana che dal 1983 sviluppa proposte terapeutiche d’avanguardia nella medicina dei bassi dosaggi. Nel 2010 è entrata in GUNA, lavorando nella direzione commerciale. Tra le esperienze precedenti ha ricoperto per tre anni il ruolo di account in Mondadori Electa. Appassionata di arte contemporanea dei Paesi emergenti, sostiene personalmente diversi progetti in Europa e Africa.

Posted in: Storie di vita | Tagged: cura, Guna, irene pizzocano, natura, naturopata, onu, prevenzione, risparmio energetico, sentirsi bene, sostenibile, sostenibilità

TESSERE INSIEME UN NUOVO FUTURO

Posted by carlab on 17 Novembre 2019 | Leave a response

Filo&fibra, una cooperativa femminile fra tradizione e innovazione

baco da seta

Un gruppo di donne si è consolidato formando una cooperativa di comunità per contrastare l’abbandono dei piccoli centri e recuperare i prodotti artigianali locali in un’ottica di economia circolare e di sostenibilità.

Di Francesca Vitelli

La vocazione di Filo&fibra

Succede al confine tra la Toscana e l’Umbria. Qui la cooperativa Filo & fibra svolge le sue attività tra lo spazio di coworking, il laboratorio e la vendita. Trasformazione, innovazione, tradizione, tutela, responsabilità e contaminazione sono le parole chiave. La cooperativa cerca piccole aziende familiari e realtà etiche, con cui condividere il progetto di recupero di materie prime naturali fra cui lana e seta selvaggia, un materiale che attraverso la sua realizzazione consente al baco di vivere diventando farfalla.

pecore

Riscoprire il territorio e le sue tradizioni

Si propongono, in versione rivisitata e attualizzata, oggetti del territorio usati nel passato come la “cassetta di cottura” una scatola di legno foderata di lana in cui, sfruttando il principio di inerzia termica, si cuoce lentamente, senza avere bisogno di energia esterna. Grazie a questa magica alchimia, in un passato non lontanissimo, la sera si avviava la cottura di carni in umido, legumi, verdure, minestroni e zuppe da consumare il giorno successivo.

filo per cucire

Perché questa ricerca?

Cosa spinge questo gruppo di donne a reinventare l’economia del territorio partendo dalle tradizioni? La convinzione che bisogna rigenerare in chiave contemporanea le comunità. Come? Attraverso la creazione di reti con soggetti che vogliano costruire insieme una società in cui le persone, le cose e i luoghi recuperino identità e significati.
Il mondo cambia ma si può scegliere come vivere il cambiamento e come declinarlo. Le donne di Filo & fibra hanno optato per il contrasto all’omologazione e all’appiattimento che spersonalizza e distrugge i legami.
II rispetto e la tutela per l’ambiente partono dalla vita quotidiana, dalle abitudini e dai comportamenti, dalle scelte di acquisto con cui si premiano le imprese e le loro politiche aziendali. Filo & fibra propone un modello in cui la comunità collabora e condivide idee, progetti e attività per migliorare la qualità della vita dei suoi membri e sviluppare uno stile di vita che contrasti lo spopolamento dei piccoli centri e il depauperamento della provincia italiana. Un modello replicabile in molteplici luoghi che comunichino tra loro per condividere buone prassi e scambiare esperienze.

un borgo dell'umbria
Leggi anche

Sara Pellicari, l'arte antica di curare la pelle rinnovata per le donne di oggi.

Un sito per comunicare

Una realtà giovane, nata nel 2018, alla ricerca di modalità con cui proporre una produzione che è scelta di vita. L’attenzione per la provenienza delle materie prime, la cura per il recupero di tradizioni e professionalità locali e la creazione di luoghi di incontro e aggregazione fisici e virtuali.
Questo cantiere femminile in via di continuo sviluppo, sta lavorando su arredamento, accessori moda, illustrazioni ad acquerello e tanto altro. Per comunicare all’esterno e condividere il percorso è già attivo un sito in progress dove acquistare on line, connettersi e crescere: www.filoefibra.it.

L’unione fa la forza

L’intento è quello di diventare un modello di innovazione sociale in cui i cittadini sono produttori e fruitori di beni e servizi in un’ottica di sinergia e di mutua collaborazione. Un modello di sviluppo consapevole orientato alla serenità, che deriva dal costruire nella propria comunità un presente e un futuro migliore. Partecipazione, coinvolgimento, sperimentazione, energie e risorse sono gli ingredienti di quest’avventura.

Non c’è lavoro e le giovani – e adesso anche le meno giovani – partono alla ricerca di un luogo dove il mercato del lavoro ancora esiste? I piccoli centri si spopolano e le tradizioni e i mestieri del passato scompaiono? La storia delle comunità si sfalda?
Ci si rimbocca le maniche per costruire un’alternativa ripartendo dalla comunità. Un progetto interessante che genera speranza e induce a riflettere sull’importanza dell’impegno condiviso.

Posted in: Storie di vita | Tagged: cooworking, natura, piccoli borghi, recupero

CLOROFILLATI

Posted by carlab on 17 Giugno 2019 | Leave a response

L’amica psicologa Marcella Danon ha redatto per noi una presentazione del suo nuovo libro pubblicato da Feltrinelli:”Clorofillati”. Ve la proponiamo di seguito con l’auspicio che questa lettura oltre che a stimolo per la riflessione possa allietare la vostra estate.

di Marcella Danon

Perchè Clorofillati

Clorofillati è frutto sia del mio lavoro di ecopsicologa, sia di ciò che sono io come persona. Nata e cresciuta in città, in una grande città come Milano, sono da sempre sensibile all’intenso richiamo da parte di tutto quello che è ambiente naturale,  vita agricola e, in particolare, civiltà contadina di montagna. Mio padre mi portava con sé in passeggiate, in collina, boschi e rive dei laghi, ho frequentato gli scout durante l’adolescenza, poi il gruppo botanico del Museo di Scienze Naturali di Milano, il mio primo fidanzatino era entomologo e andavamo insieme per montagne e grotte… ho cercato tutte le vie possibili immaginabili per liberarmi dalla presa tentacolare della mia origine cittadina. Era una promessa fatta a me stessa ancora in giovane età: da grande farò qualcosa che ha a che fare con la Natura. Da ragazza, in una delle esplorazioni in solitaria, in un’epoca in cui ancora si permetteva agli adolescenti di andare da soli nei boschi, più volte mi ero persa e poi  ritrovata, chiedendo aiuto al bosco stesso. Una pratica nata spontaneamente oggi parte integrante del mio atteggiamento nei confronti dell’ambiente naturale: qualche cosa di vivo, con cui possibile entrare in connessione e, addirittura, in dialogo.

 

 

Manuale pratico di ecopsicologia

Clorofillati è un manuale pratico. In altri luoghi e altri testi ho approfondito la teoria che ne sta alla base, l’ecopsicologia.  È un libro soprattutto per chi, come me, è nato in città, vorrebbe staccarsene, ma ancora non può.  Accompagna ad arricchire la propria quotidianità di momenti di esperienze che permettono di sentire quella profonda connessione con l’ambiente naturale che è sempre viva dentro di noi, anche quando crediamo di averla dimenticata. La buona notizia è che anche la città è Natura. Un cambiamento si può fare, prima di tutto, nel nostro atteggiamento: nella percezione di ciò che ci circonda, nella visione del mondo, nei valori per i quali scegliamo di impegnarci.

Messaggio di speranza

Clorofillati non è solo un manuale pratico per raggiungere un maggior benessere fisico e psicologico frequentando la Natura, è anche un messaggio di speranza. C’è un salto evolutivo che ci aspetta come umanità, quello di riconnetterci con consapevolezza che non siamo qualche cosa di diverso da ciò che ci circonda, non siamo ospiti scomodi giunti da un altro pianeta su questa Terra, ma siamo parte integrante del suo processo evolutivo. Questa è la tappa in cui dobbiamo risvegliarci  a una nostra identità più ampia e al margine di libertà, creatività e responsabilità che ci spetta e ci tocca – onore e onere, allo stesso tempo – in modo da diventare agente attivi di quell’intelligenza ecologica oggi indispensabile per il nostro futuro.

Un approccio archetipicamente femminile alla vita

Siamo molto coinvolte in questo salto evolutivo, proprio quanto donne. Si tratta di reintegrare un approccio archetipicamente femminile alla vita, che è andato perso con la rivoluzione industriale e la modernità. Un approccio con focus su relazioni, qualità della vita, inclusione, accoglienza delle emozioni, connessione, intuizione, sensibilità, bellezza. Il risveglio del femminile, come viene chiamato in ecopsicologia, è una riconnessione, sul piano psicologico, valoriale, ed esistenziale, che non riguarda solo le donne, ma anche gli uomini. Il salto di qualità che ci attende è un’integrazione delle nostre potenzialità dell’emisfero sinistro del nostro cervello con quelle dell’emisfero destro: il principio attivo, penetrante e  razionale, con quello ricettivo, accogliente e  relazionale. La liberazione degli anni 70 ha portato le donne a incarnare modi stili e valori proprio dell’archetipo maschile; una tappa necessaria, probabilmente, che ha bisogno ora di reintegrare nuovamente il femminile nella propria vita, da un livello di parità di diritti. Le donne potranno così riappropriarsi della loro prevalente femminilità senza per questo perdere la conquistata posizione nella società e gli uomini potranno riappropriarsi del loro diritto di esprimere le loro qualità femminili – sensibilità, emotività, intuizione – senza per questo perdere in mascolinità. In questa integrazione tra maschile e femminile, mente e natura, ambiente urbano urbana e selvatico,  si gioca la nostra sfida evolutiva.

 

Posted in: Libri | Tagged: accoglienza delle emozioni, agricoltura, bellezza. Il risveglio del femminile, bosco, che non riguarda solo le donne, clorofillati, con quello ricettivo, connessione, è una riconnessione, ecopsicologia, ed esistenziale, entomologo, estate, inclusione, intuizione, libro, marcella danon, Milano, museo scienze naturali, natura, penetrante e razionale, persona, probabilmente, qualità della vita, sensibilità, Siamo molto coinvolte in questo salto evolutivo, sul piano psicologico, valoriale

RINNOVARSI IN PRIMAVERA: L’EQUILIBRIO ACIDO BASE AIUTA

Posted by carlab on 24 Aprile 2019 | Leave a response

Di Barbara Aghina


Il desiderio di rinnovamento si fa strada, complice la natura che ci circonda, ma talvolta fatichiamo a entrare nel nuovo ritmo della stagione. Stanchezza, difficoltà di concentrazione, senso di pesantezza, sono disturbi frequenti dopo i mesi invernali e possono essere legati a una alterazione del fisiologico equilibrio acido- base dell’organismo, fondamentale per il nostro benessere. Rivedere le abitudini quotidiane, aiuta a superare il disagio e a ritrovare l’armonia, liberandosi dalle sostanze indesiderabili accumulate in inverno.

 

Un equilibrio delicato e importante

L’equilibrio acido- base dell’organismo (definito anche “del pH “), è fondamentale per la nostra vitalità ed il nostro benessere. La sua regolazione guida i complessi processi metabolici legati al mantenimento e al rinnovamento dei tessuti; inoltre sostiene l’equilibrio dei sali minerali e delle funzioni depurative dell’organismo.
Anche lievi alterazioni del pH, che nel sangue è pari al 7,41, quindi leggermente alcalino, possono provocare squilibri di questi sistemi.

La capacità dell’organismo di regolare l’equilibrio acido-base

Il ciclo fisiologico del metabolismo produce maggiormente sostanze acide, che in condizioni normali l’organismo stesso è in grado di riequilibrare, grazie a delicati processi di bilanciamento compiuti attraverso i polmoni , l’intestino e i reni. Per mantenere questo equilibrio entrano in gioco anche alcune sostanze organiche, fra cui sali minerali come i carbonati e i citrati, e i minerali calcio e sodio. Questi sali minerali hanno anche una funzione di “tampone” dell’acidità organica, e aiutano così a mantenere il fisiologico pH costante, contrastando quindi la tendenza ad un’eccessiva acidosi metabolica.
Anche la matrice extra- cellulare o connettivale dei tessuti, ha un ruolo centrale nel mantenimento dell’equilibrio acido-base, attraverso un ritmo circadiano ciclico di “carico” e di “purificazione” dell’acidosi, che si compie in parte in fase diurna e in parte in fase notturna.
In una condizione di eccessiva tendenza all’acidosi organica, quando i nostri sistemi tampone risultano insufficienti, può crearsi una condizione favorevole al deposito troppo elevato di acidi nella matrice extra cellulare, alla base di diversi squilibri generali.

Quando la tendenza all’acidosi è persistente

Stati di agitazione, nervosismo, difficoltà ad addormentarsi, alterazioni del tono dell’umore, sono alcune delle possibili conseguenze sul sistema nervoso di una tendenza persistente all’acidosi dell’organismo. A livello dell’apparato digerente si possono invece manifestare acidità e difficoltà digestive, sonnolenza postprandiale, mentre a carico dell’apparato locomotore possono evidenziarsi tensioni muscolari e depauperamento dei minerali ossei.

Superare i fattori di rischio dell’acidosi


La vita di ogni giorno presenta diverse situazioni che favoriscono questa condizione di squilibrio: stress, sedentarietà, inquinamento atmosferico, permanenza in ambienti chiusi, respirazione disarmonica, in particolare, sono fattori predisponenti, tanto più dopo i cinquant’anni, quando i meccanismi naturali di riequilibrio sono meno efficienti.
Per prima cosa quindi in questa stagione è importante incrementare l’attività fisica all’aria aperta in luoghi lontano da traffico e imparare nuovi esercizi di respirazione e rilassamento per attenuare la tensione nervosa.
Anche rinnovare la dieta può influire positivamente sull’equilibrio acido-base. La carne e altri cibi di origine animale, lo zucchero, i cereali raffinati, risultano essere i cibi più acidificanti. Frutta e verdura, anche se di gusto acidulo, hanno invece proprietà più verso la basificazione dell’organismo e andrebbero inseriti in ogni pasto per bilanciare gli altri alimenti. Menu frequenti a base di pizza, o panini, senza aggiunta di ortaggi e frutta, magari accompagnati da caffè, bevande alcoliche e zuccherine, soprattutto se ripetuti, possono influenzare negativamente l’equilibrio acido-base dell’organismo.

Gli integratori aiutano?

Stile di vita e dieta equilibrata sono sicuramente insostituibili per favorirlo.In alcuni casi, poi, anche gli integratori alimentari possono contribuire alla fisiologica regolazione dell’equilibrio acido-base. Una integrazione è utile, per esempio, durante i cambi di stagione, specialmente in primavera e in autunno, nei regimi alimentari squilibrati e in periodi di intensa attività sia fisica che mentale.

Quali integratori?

Gunabasic è un integratore alimentare a base di estratti vegetali e sali minerali. Senza glutine, viene dolcificato con Stevia ed ha un gusto gradevole.
Gunabasic apporta minerali, oligoelementi ed estratti vegetali, utili per il naturale benessere dell’organismo. Tra i suoi componenti spiccano:
Lo Zinco che contribuisce al fisiologico metabolismo acido-base.
Il Magnesio importante per l’equilibrio elettrolitico.
Gli estratti vegetali di Carota e Finocchio utili per il drenaggio dei liquidi corporei.
L’estratto vegetale di Tarassaco in grado di favorire le funzioni depurative dell’organismo.
Si consiglia di utilizzarne 1 bustina al giorno, da sciogliere in un bicchiere d’acqua (200 ml) la sera, prima di coricarsi, comunque lontano dai pasti.

Un accorgimento da non trascurare: prima di assumere integratori è importante leggere attentamente le avvertenze riportate sulla confezione, e chiedere sempre consiglio al medico, o al farmacista, se si stanno assumendo medicinali.

 

Posted in: Integratori e lifestyle | Tagged: abitudini, acido base, alterazione, Barbara Aghina, benessere, commplice, concentrazione, desiderio, difficoltà, disturbi, entrare, equilibrio, fisiologica, fondamenentale, frequenti, indesidirabili, inverno, natura, nuovo, organismo, pesantezza, rinnovamento, ritmo, senso, sostanze, stagione, stanchezza
1 2 Successivo »

Iscriviti alla nostra Newsletter

Consigliati da noi

vitformula

Seguiteci anche su Facebook!

Seguiteci anche su Facebook!

Articoli recenti

  • IL POTERE CREATIVO DELLA DONNA, AMOME
  • MANGIARE BENE PER AIUTARE LE DIFESE IMMUNITARIE
  • DELIZIOSE CRESPELLE PER INIZIARE L’ANNO CON DOLCEZZA.

Copyright © 2021 Le trasformazioni della donna.

Powered by WordPress and Magazine.

MENU
  • Salute per la donna
    • Sessualità età della vita
    • Ginecologia
    • Menopausa
    • Gravidanza
  • Cibo e Benessere
    • Ricette
    • Dimagrire
    • Suggerimenti
  • Corpo e mente
    • Esercizi
    • Riflessioni e suggerimenti
  • Integratori e lifestyle
  • Terapie naturali
  • Eros e bellezza
    • Bellezza fai da te
    • Eros
    • Immagine, colore, moda
  • Società, lavoro e comunicazione
  • Storie di vita
  • Seminari e Corsi
  • Libri