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fegato

FEGATO: COME AIUTARLO QUANDO È AFFATICATO

Posted by carlab on 7 Aprile 2020 | Leave a response
albero che si riflette nella notte

Organo di importanza vitale, il fegato governa i processi di rinnovamento e depurazione così importanti in questa stagione. Come abbiamo visto, le sue eccezionali capacità di rigenerarsi sono sostenute anche da dieta e stile di vita equilibrati, fondamentali per proteggerlo, tanto più in questo periodo che mette alla prova le nostre capacità di resistenza. Una corretta integrazione alimentare può essere un ulteriore sostegno, soprattutto quando il fegato è affaticato e necessita di un supporto mirato . La dottoressa Barbara Aghina, responsabile scientifica della nutraceutica Guna, ci aiuta a comprendere come e quando utilizzarla.

Di Barbara Aghina

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Perché proteggere il fegato?

È uno degli organi più complessi e sofisticati dell’intero organismo. Straordinario  “laboratorio” biologico, produce la bile, essenziale per la digestione dei grassi, presiede alla sintesi di numerose sostanze ed è una sede di deposito fondamentale per diversi principi nutritivi, fra cui il Ferro, la Vitamina B12 e il rame. Il fegato possiede, inoltre, una insostituibile capacità di filtro per l’eliminazione delle scorie alimentari e per le sostanze tossiche. La sua funzione gioca quindi un ruolo centrale per il nostro equilibrio.

Come proteggerlo?

Alimentazione sbilanciata, eccesso di grassi o zuccheri, stili di vita sregolati, possono alterare la sua normale funzione. Per salvaguardarla è quindi per prima cosa indispensabile curare menu e stile di vita evitando ciò che rischia danneggiarlo, in particolare alcol, fumo, abuso di farmaci e cibi di scarsa qualità. Conta anche praticare regolarmente attività fisica. Lo yoga, per esempio, che abbina respirazione e movimenti mirati a riequilibrare, è un valido supporto cui far riferimento anche fra le mura domestiche.

 

yoga in città

Quando è consigliabile ricorrere a una integrazione alimentare?

L’attività del fegato può essere rallentata per la presenza di alcune situazioni di disequilibrio, dal necessario carico di farmaci da assumere per periodi prolungati, da un sovrappeso accentuato, specialmente legato a una dieta sovrabbondante. Anche l’avanzamento dell’età comporta un fisiologico rallentamento della funzionalità epatica.     
Gonfiore addominale, difficoltà digestive e sensazione di amaro in bocca, sonnolenza dopo i pasti, stanchezza, sono segnali di un affaticamento della funzionalità del  fegato. Oltre a prendersi cura di alimentazione e stile di vita, in situazioni di aumentato del fabbisogno, può essere utile ricorrere a una integrazione alimentare, che può contribuire a mantenere la fisiologica funzionalità epatica.

Quale integratore alimentare utilizzare?

La moderna ricerca nutraceutica Guna ha messo a punto Epatoguna, un integratore alimentare per la funzione epatica in compresse gastro protette a rilascio controllato. I suoi costituenti sono:

  • Fegato di suino liofilizzato: attraverso un processo di liofilizzazione controllata di fegato fresco di giovani suini, vengono resi maggiormente biodisponibili i suoi nutrienti.

  • Colina: nutriente essenziale che gioca diversi ruoli fondamentali per la salute dell’organismo. Numerosi studi evidenziano che l’integrazione di colina è utile per sostenere il buon funzionamento del fegato e contribuisce al normale metabolismo dei lipidi.

  • Tè verde (titolato al 40% in Epigallocatechina-3-gallato[EGCG]). È noto che tra i diversi composti presenti nel Tè verde vi sono i composti polifenolici, in particolare la catechina chiamata Epigallocatechina-3-gallato (EGCG), il cui consumo è raccomandato per favorire la funzionalità epatica.

Grazie alla particolare forma farmaceutica (compressa a strato “gastro protetto”), i componenti di Epatoguna oltrepassano intatti la barriera gastrica e resistono all’aggressione dei succhi gastrici, arrivando a livello del primo tratto dell’intestino tenue dove vengono rilasciati e resi disponibili.

 

In che modo agisce Epatoguna?

Le parziali capacità riparative e rigenerative fisiologiche del fegato sono note da tempo, ma solo negli ultimi anni si è potuto evidenziare che esse sono legate principalmente alle cellule epatiche (o epatociti ), in particolare alla componente di cellule staminali epatiche adulte di cui il fegato è molto ricco.
Si tratta di un sistema costantemente in equilibrio dinamico (o in omeostasi) che regola finemente i tempi dei processi di riparazione e di rigenerazione necessari per mantenere il fegato in salute. Quando questo equilibrio si altera, come nel caso di alimentazione troppo ricca in grassi saturi, zuccheri semplici, in particolare fruttosio, alcol, o in seguito ad un uso elevato di farmaci, gli epatociti si trovano “soffocati”, soprattutto dalla sedimentazione dei grassi al loro interno, con un conseguente rallentamento di tutte le funzioni che svolgono. L’integrazione alimentare con Epatoguna può essere coadiuvante per l’equilibrio del fegato.

Come assumerlo?

Epatoguna si assume in ragione di 1 compressa deglutibile 2 volte al giorno, accompagnandola con acqua. Si consiglia l’assunzione di Epatoguna per almeno 2 mesi consecutivi.

Posted in: Integratori e lifestyle | Tagged: Barbara Aghina, bile, carciofi, equilibrio, fegato, ferro, grassi, omeostasi, rame, salute, serenità, star bene, vitamina b12, yoga

RESILIENZA E ELASTICITÀ

Posted by carlab on 30 Marzo 2020 | Leave a response

GLI ESERCIZIA PER FEGATO E POLMONI

Il fegato ha una funzione chiave in questa stagione e può aiutarci ad aumentare resistenza e capacità di adattamento.
Ecco gli esercizi suggeriti dalla fisioterapista Pierluisa Robecchi da praticare mattina, o pomeriggio, lontano dai pasti, per favorire la funzione del fegato, dell’apparato digerente e dei polmoni. Se per voi la sequenza è troppo lunga, dividetela in due parti, in diversi momenti della giornata.

di Pierluisa Robecchi

1.

sdraiati

Sdraiatevi a terra e per qualche minuto e ascoltate il fluire del respiro naturale.

2.

Ponete le mani sull’addome, inspirate sentendo l’aria che le riempie, mentre la parte bassa delle costole e l’addome si ampliano. Siate consapevoli del movimento del diaframma che si abbassa, apprezzandone la spinta che opera sugli organi e visceri dell’addome.
Espirando, lasciate che il diaframma risalga naturalmente, accompagnate la fine dell’espiro con una contrazione leggera degli addominali, per favorire un miglior svuotamento dei polmoni.
Questo è il massaggio continuo che il corpo opera, con il respiro diaframmatico, su organi e visceri .
Continuate per qualche minuto, senza forzare, sentendo che il respiro diventa più profondo.
Quindi, rimanendo rilassate, ritornate a sentire il fluire il vostro respiro naturale.

3.

gambe incrociate

Nella stessa posizione piegate e incrociate le gambe, se sentite tensione alla zona lombare, ponete dei cuscini sotto le ginocchia per sostenerle. Tenete le braccia a terra, lungo i fianchi. Praticate lo stesso respiro diaframmatico, avendo cura, alla fine dell’inspirazione, di trattenere per qualche attimo il respiro all’interno. Dopo questo breve trattenimento dell’aria a polmoni pieni, espirate lentamente e a lungo.
Continuate l’esercizio per qualche minuto, poi stendete le gambe a terra e rilassatele, ascoltandovi.

4.

Piegate entrambe le gambe sull’addome, abbracciatele, proseguite ascoltando il movimento del respiro addominale.

5.

arco concavo e convesso

A quattro zampe, distribuite il peso uniformemente sui quattro punti di appoggio, Inspirate lasciando che la colonna si porti vertebra per vertebra in arco concavo. L’attenzione è sulla respirazione che va dall’ombelico alla gola, ampliando progressivamente l’addome e il petto.

Espirando invertire la curva, dal bacino sino al capo, vertebra per vertebra, in modo che la colonna si porti in arco convesso. Rilassate il capo verso il basso. Nel farlo, contraete progressivamente i glutei, i muscoli del perineo (ano, vagina) e i muscoli addominali. Ripetete per 10 volte. Quindi ritornate a terra.

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Acquietare la mente

6.

Sdraiate a terra, con la pancia rivolta verso l’alto, aprite le braccia in fuori, all’altezza delle spalle, con i palmi rivolti a terra. facendole riposare contatto con il suolo.

Afferrate con le mani le caviglie, sollevate il bacino e la schiena dal suolo. Sollevate la gamba destra portandola verso l’addome e piegando il ginocchio. Inspirate ed espirando rotolate, accompagnandovi con il braccio e la gamba destra sul fianco sinistro.( non poggiate né la gamba né il braccio a terra).

Ispirando ritornate al centro, stendete la gamba destra, piegate la sinistra e rotolate sul fianco destro. Ripetete più volte. Quindi riposate a terra, respirando naturalmente.

7.

A terra, piegate le gambe, poggiate i piedi paralleli al suolo, aperti quanto l’ampiezza del vostro bacino. Afferrate con le mani le caviglie. Inspirando sollevate progressivamente il bacino e poi la colonna, sino a portare il peso del corpo distribuito sui piedi e la parte superiore delle scapole. Tutto il tronco s’inarca. Mantenete le ginocchia parallele.
Respirate profondamente, per il tempo che vi è possibile, senza forzare. Se avete difficoltà ad afferrare le caviglie, rispettate la vostra possibilità di movimento. Intrecciate le mani e lasciate che le braccia riposino a terra, sotto l’arco che la vostra schiena ha formato. Ritornate alla posizione iniziale.

8.

RESPIRARE

In piedi gambe aperte quanto l’ampiezza del vostro bacino, piedi paralleli, braccia lungo i fianchi. Colonna vertebrale eretta.

Con una lenta e profonda inspirazione sollevate le braccia in fuori continuando verso l’alto, appena al disopra del capo. Gomiti leggermente flessi, braccia morbide, ruotate il palmo delle mani verso il basso. Espirare emettendo il suono XU ( è il suono dell’organo Fegato) che accompagna il movimento di discesa delle mani e delle braccia, davanti, lungo la parte anteriore del tronco, sino a ritornare in posizione di partenza. Sentire che la vibrazione del suono arriva al fegato e lo pervade. Ripetete l’esercizio da 12 fino a 36 volte.

9.

A terra, sdraiate sul fianco destro, raccogliete le gambe in posizione fetale. Piegate il braccio destro, la mano si appoggia a contatto con il lato destro del capo. La posizione deve essere confortevole e rilassante . Chiudete gli occhi. Immaginate che tutto intorno una luce bianca splendente, purissima, vi circondi. Inspirando, assorbitela e dirigetela al vostro fegato, riempiendolo. Espirando immaginate che tutte le tossine e le disarmonie dell’organo escano insieme al vostro respiro. Continuate a lungo. Quindi, inspirando, immaginate che la stessa luce di rigenerazione si espanda, contemporaneamente, ai polmoni e agli organi della digestione. Espirate come prima.
Potete praticare questo rilassamento-visualizzazione prima di andare a letto e in ogni momento, quando sentite la possibilità di rilassarvi .

Posted in: Corpo e mente, Esercizi | Tagged: benessere, diaframma, elasticità, equilibrio, esercizi, fegato, flessibilità, pier luisa robecchi, yoga

RESILIENZA E RIMEDI DI DRENAGGIO PER LA PRIMAVERA.

Posted by carlab on 17 Marzo 2020 | Leave a response

FEGATO: FORZA E CORAGGIO!

primavera

di Fiorenza Zanchi

Mai come in questo momento di timori, insicurezze, incertezze, cambiamenti radicali delle abitudini, c’è bisogno di farsi forza e avere coraggio. Aiutare il nostro fegato a svolgere al meglio la sua funzione di “scudo protettivo” attraverso alimenti che lo sostengano e una pratica quotidiana che ne potenzi le capacità difensive, migliora la nostra salute fisica e psichica e ci mette nelle condizioni migliori per affrontare positivamente la pandemia in cui siamo immersi e la quarantena cui siamo costretti.

È ora di “avere fegato”

Fegato, vero e proprio organo “coraggioso” e non solo per il significato simbolico di audacia e forza fisica, una persona coraggiosa “ha fegato”, ma perché in prima linea, pasto dopo pasto, nell’ affrontare e assorbire l’impatto con la moltitudine di sostanze sempre più spesso sconosciute, con cui veniamo a contatto per nutrirci, senza che ci danneggino. Il nutrimento infatti, prima di entrare nel sangue e arrivare alle nostre cellule, passa attraverso il fegato che controlla, seleziona e purifica il cibo prima che entri nel circolo ematico da cui successivamente arriverà al cuore e da lì ai tessuti e al cervello.

la cascata

“Siamo quello che mangiamo”

Se il cibo che assorbiamo nell’intestino, inizialmente “estraneo”, non venisse preparato adeguatamente prima di entrare in contatto diretto con il sangue, rischierebbe di danneggiare l’organismo, intossicandolo. Il fegato ci rende “resilienti”, ci permette di far fronte positivamente al “diverso” integrandolo senza danni: il cibo che scegliamo ogni giorno nella nostra alimentazione può dunque trasformarci dall’interno, divenendo parte di noi e influendo sulla nostra salute e sul nostro benessere, grazie alla coraggiosa mediazione del fegato.

Uno “scudo protettivo”

Anche in Estremo Oriente molte espressioni hanno il duplice significato di fegato e di coraggio. 
Per i cinesi il fegato è “lo scudo protettivo”: non solo capace di incontrare la “diversità”, ovvero le sostanze nutritive sempre differenti che ogni giorno introduciamo, “relazionandosi” per integrarle e adattarci ai cambiamenti, ma anche in grado di rigenerarsi quasi totalmente quando viene danneggiato. Se, per esempio, in un intervento chirurgico si rende necessario toglierne una parte, nel giro di pochi mesi il corpo riesce a reintegrarlo totalmente e senza mai perdere le sue funzioni di sintesi, disintossicazione e metabolismo di sostanze.

Prometeo
IL MITO DI PROMETEO
IL MITO DI PROMETEO

Prometeo (letteralmente: Colui che riflette prima) era un titano amico degli uomini, che coraggiosamente rubò il fuoco agli dei (l’intelligenza e la coscienza) per donarlo agli uomini (dotandoli di mente e di ragione)
Questo regalo non piacque a Zeus, il padre degli dei, che per punire il furto lo condannò a essere incatenato per l’eternità ad una altissima roccia e ordinò che ogni giorno un’aquila gli divorasse il fegato. Ogni notte però il suo fegato si rigenerava, così che l’aquila potesse tornare a divorarlo, sino a che Ercole, passando da quelle parti, non trafisse l’aquila con una freccia e gli restituì la libertà.

Un “occhio” consapevole e...

Nel mito è presente dunque una verità: il fegato è il solo organo del corpo umano capace di rigenerarsi. Non solo. E’ simbolicamente luogo, oltre che di coraggio, forza e potenza, anche di intelligenza: in grado di dominare le forze esterne e ridurle ai propri scopi attraverso la consapevolezza, la capacità di cambiare punto di vista, equilibrare le proprie emozioni, concentrare l’attenzione su ciò che si può controllare.
Era tale la percezione che questo organo fosse in grado di “conoscere” e “vedere” ciò che è bene e ciò che è male per l’individuo, che nell’antichità veniva associato all’occhio, organo della vista e il fegato degli animali veniva utilizzato per leggervi l’avvenire.

...una promessa di rinascita


Nella medicina tradizionale cinese il fegato è l’organo legato alla Primavera, la stagione della rinascita, in cui la Natura si trasforma e inizia un nuovo ciclo. Dunque proprio questo periodo dell’anno è ideale per rinnovarci, depurare il fegato e favorire al meglio le sue funzioni difensive e rinforzanti di cui abbiamo più che mai bisogno.

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Per favorire la funzione epatica

tarassaco

-Taraxacum

o dente di leone, o soffione, utilizzato da sempre nella medicina popolare come depurativo primaverile, capace di “lavare via” la pesantezza accumulata nell’inverno, fiorisce proprio in Primavera riempiendo di fiori dorati e poi di soffici e svolazzanti piumini i nostri prati.

E’ un digestivo e depurativo in particolare del fegato, stimola l’eliminazione di sostanze tossiche per l’organismo e aumenta la secrezione biliare prevenendo la formazione di calcoli della colecisti. Bene in caso di difficoltà digestive da ipotonia e ipoacidità gastrica, con stitichezza e tendenza alla stasi biliare, in particolare quando è presente la cosiddetta “lingua a carta geografica” ovvero con aree biancastre irregolarmente alternate ad aree rossastre.

OMEOPATIA

In bassa diluizione omeopatica si può assumere prima dei pasti mettendo le gocce direttamente sotto la lingua o in un bicchiere di acqua oligominerale da bere a piccoli sorsi che vanno tenuti un po’ in bocca.

 

  • Diluizione: 6dh – gocce;

 

  • posologia: 20gg x 2 al dì

 

  • Marzo/Aprile/Maggio

 

FITOTERAPIA

Il Tarassaco può essere utilizzato anche fresco: le foglie tenere, raccolte lontano dai centri abitati o dalle strade carrozzabili (non ora!!!), si possono aggiungere alle insalate o mangiare in minestre, frittate e stufate. Le tisane di foglie di tarassaco essiccate, inoltre, hanno anche un’ottima attività diuretica


Cardus Marianus

-Carduus Marianus

simile al carciofo e utilizzato fin dall’antichità per migliorare la digestione, fiorisce nei campi, nei pascoli, lungo i margini dei sentieri, in tutta l’area mediterranea da Maggio a Luglio.

Bene per liberare da scorie e tossine il fegato specie quando è affaticato da eccessi alimentari o da alcool o ancora per chi non riesce a smettere di fumare o assume sovente farmaci: è un vero depuratore e rinnova i tessuti epatici grazie a un insieme di sostanze –silimarina- presenti nei semi e nel frutto.
Bene anche quando vi sono stasi venosa, specie varici dell’arto inferiore sinistro, o emorroidi che denunciano una cattiva circolazione epatica e nella stitichezza per il suo effetto leggermente lassativo.

Evitate se avete la pressione alta o calcoli alla colecisti.

OMEOPATIA

In bassa diluizione omeopatica si può assumere almeno ½ ora prima dei pasti mettendo le gocce direttamente sotto la lingua o in un bicchiere di acqua oligominerale da bere a piccoli sorsi che vanno tenuti un po’ in bocca.

 

  •  Diluizione: 3dh – gocce;

 

  • posologia: 20gg x 2 al giorno

 

  • Maggio/Giugno

 

FITOTERAPIA

Tintura Madre (T.M.): 20/30 gocce 2/3 volte al giorno, in acqua, lontano dai pasti
Estratto secco titolato e standardizzato: cps 50 mg; 1cps x 2/3 volte al dì, lontano dai pasti.

- Chelidonium Majus

fiorisce nella stagione delle rondini.

Bene come drenaggio epatico per chi ha difficoltà digestive da insufficienza biliare ed epatica caratterizzata da senso di pesantezza soprattutto nell’area epatica e all’angolo inferiore della scapola destra, sonnolenza dopo i pasti e cefalee . Curiosamente i sintomi migliorano mangiando, in particolare alimenti caldi.
Bene anche nelle forme dolorose spastiche del digerente per la sua azione spasmolitica.

OMEOPATIA

  • Diluizione 4ch – granuli;

  • posologia: 5 granuli x 2 volte al giorno 1 ora prima dei pasti

  • Maggio/Giugno

Se siete molto stressate e sentite lo stomaco contratto come se avesse un nodo in mezzo allo stomaco, potete associare un gemmoderivato:

-Ficus carica

gemmoderivato di Fico; ha un’azione riequilibrante sul sistema neurovegetativo; è perciò d’aiuto nei casi di somatizzazioni ansiose e da stress in particolare a carico di stomaco e intestino. 

OMEOPATIA

  • 1dh; posologia: 30-40 gocce di macerato glicerico 2 volte al giorno,

  • alla sera prima di dormire e al mattino appena sveglie per circa 2 mesi.

  • Maggio/Giugno

Posted in: Salute per la donna | Tagged: carduus marianus, Chelidonium Majus, drenaggio, fegato, ficus carica, fitoterapia, forenza zanchi, forza, mangiare, omeopatia, prometeo, Taraxacum

Primavera: favorire la depurazione per rigenerarsi, di Pierluisa Robecchi

Posted by donnetra on 24 Febbraio 2016 | Leave a response

springflower
Primavera: favorire la depurazione per rigenerarsi.

Stress, inquinamento, cibi troppo cotti o poco equilibrati, mancanza di movimento e respirazione inadeguata producono un aumento delle tossine e tendono a squilibrarci.
A risentirne non è solo la forma fisica ma anche il tono dell’umore.
Il risultato è che spesso in primavera ci sentiamo stanche, prive di energia, incapaci di affrontare questa stagione ricca di vitalità.
Se lo aiutiamo, il nostro corpo ha grandi capacità di ripresa ed è in grado di rigenerarsi.
Ecco, per cominciare, un esercizio suggerito dalla maestra yoga Pierluisa Robecchi.

 Esercizio per depurare il fegato

  • Sdraiatevi a terra con un cuscino sotto il capo e un altro cuscino a rotolo sotto le ginocchia (oppure una coperta arrotolata).
  • Le braccia riposano rilassate lungo i fianchi, il palmo delle mani è rivolto verso l’alto.
  • Le gambe leggermente divaricate sono rilassate.
  • Chiudete gli occhi e ammorbidite tutti i muscoli del viso, rilassate la mandibola.
  • Ora rivolgete la vostra attenzione al respiro naturale che entra ed esce.
    Fatelo a lungo, sino a quando sentite che il vostro essere entra in uno stato di quiete rilassata.
  • Quindi immaginate di essere immerse in un campo di energia fatta di luce purissima.
  • Focalizzate la vostra attenzione sul Fegato (situato sotto l’arcata costale destra).
  • Inspirando assorbite attraverso il vostro respiro e i pori della pelle questa energia che vi circonda fatta di luce, riempite con il suo potere di purificazione tutte le cellule del Fegato.
  • Espirando immaginate che tutte le tossine e le disarmonie escano all’esterno del fegato sotto forma di luce grigia.
    Continuate per alcuni minuti.

*Per approfondire
Seminario residenziale immersi nel paesaggio mediterraneo
Venerdì 8 aprile ore 15  Domenica 10 aprile ore 16
Varazze Casa Vacanze Fatebenefratelli

“Un percorso per depurare corpo e mente”

Il percorso al mare che vi proponiamo offre la possibilità di riposarsi e depurarsi in una cornice paesaggistica che favorisce il rilassamento e la contemplazione.
Esercizi di yoga e meditazione, passeggiate, ricette e menu a base di ortaggi, con succhi e tisane depurative vi daranno spunti per proseguire il programma anche fra le mura domestiche.

Informazioni 0382 21237
barzano@gmx.de

 

Posted in: Corpo e mente, Esercizi | Tagged: alimentazione, depurazione, esercizi, fegato, Pierluisa Robecchi, primavera, respirazione, stanchezza, stress, tossine, umore, yoga

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