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equilibrio

BUON GIORNO A TAVOLA

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Prima colazione primaverile per superare la stanchezza.

di Carla Barzanò

Al mattino da re, recita un proverbio della tradizione. Non a torto. Sono sempre più numerose le ricerche che mostrano l’importanza di una prima colazione generosa e equilibrata per regolare il metabolismo. Senza contare l’effetto positivo sulla capacità di concentrazione durante le ore mattutine.
Le ricette che vi suggeriamo mettono in primo piano semi, frutta, verdura e cereali integrali. Aiutano a mantenere l’equilibrio acido base e a superare la stanchezza . Provatele soprattutto nei momenti di stress e intensa attività lavorativa, in alternativa a cappuccio e brioches. Accompagnatele con un paio di tazze di tè bancha.

IMPORTANTE!

Usate prodotti provenienti da agricoltura biologica. Scegliete avocado Italiano (per esempio varietà Hass o Reed, reperibili fino a fine maggio, presso i gruppi di acquisto solidali, oppure Sicilia Avocado). Man mano che la stagione lo consente rinnovate i frullati con prodotti stagionali, per esempio susine, pesche, albicocche, frutti di bosco e fra la verdura tutti i tipi di insalate verdi, pomodori e cetrioli.   Ricordate: da giugno a ottobre l’ avocado italiano non è disponibile.

 

 

 

Posted in: Cibo e Benessere, Ricette | Tagged: acido base, alternativa, Carla barzanò, cereali, colazione, dieta, equilibrata, equilibrio, frullati, frutta, generosa, importanza, intensa attività lavorativa, mattino, ore mattutine, prima colazione, primavera, primo piano, re, ricerca, ricette, rigenerante, rimineralizzante, semi, stanchezza, stress, superare, superare stanchezza, verdura

COME RAFFORZARE LE DIFESE DELL’INTESTINO?

Posted by carlab on | Leave a response

 

Universo affascinante e vitale, l’intestino gioca un ruolo chiave per il nostro benessere e l’equilibrio del sistema immunitario. Le ricerche si moltiplicano offrendo nuove prospettive. Insieme alla flora batterica benefica che lo popola, l’integrità delle mucose di cui è rivestito svolge un’importantissima azione protettiva. Come rafforzarla?

Ne parliamo con la dottoressa Barbara Aghina, biologa molecolare e responsabile scientifica del settore nutraceutici Guna .

Quale è il ruolo dell’apparato gastrointestinale nella regolazione del sistema immunitario?

La sua funzione di “barriera” rappresenta uno dei cardini per l’equilibrio del sistema immunitario e le difese di tutto l’organismo. I circa 300 m2 di superficie di contatto tra esterno e interno dell’organismo, fanno del sistema gastrointestinale il più importante terreno di scambio tra ciò che è “fuori di noi” e ciò che è “dentro di noi”.
Le caratteristiche della mucosa che ricopre la parete interna del tubo digerente (compreso tra cavità orale e ano), sono comuni con quelle del tessuto che riveste le vie respiratorie, la vescica e l’uretra perché derivano tutte dal medesimo foglietto embrionale. Ciò determina una stretta connessione tra questi tessuti, spiegando la complessità dei rapporti tra loro e le particolari correlazioni con il sistema immunitario delle mucose stesse, chiamato Sistema Linfoide Associato alle Mucose o MALT.

A quali fattori è collegato l’effetto barriera?

La formidabile funzione di “barriera” dell’intestino, affianca il compito primario di elaborazione, assorbimento dei nutrienti ed eliminazione delle scorie metaboliche.
La sua azione straordinaria è determinata principalmente da tre elementi. Gioca un ruolo da protagonista la mucosa intestinale, in particolare quella dell’intestino tenue, in cui è integrata una parte fondamentale del sistema immunitario, detta anche Sistema Linfatico Associato all’Intestino. Sostiene la sua attività il microbiota intestinale con i suoi batteri benefici, che aderiscono alla superficie della mucosa in una forma di simbiosi mutualistica. Fondamentale infine è il muco che riveste la mucosa intestinale e non ha solo una vera e propria funzione di barriera fisica, ma contiene anche elementi nutrizionali e regolatori essenziali per il microbiota intestinale. Si realizza, così, un’azione di “riconoscimento e selezione” degli agenti esterni fondamentale per la salute e l’equilibrio dell’organismo, in quanto sostanze alimentari o chimiche, tossine, inquinanti ambientali, germi patogeni e altri elementi nocivi vengono sostanzialmente trattenuti .

Come salvaguardare la barriera intestinale?

La scienza dell’alimentazione più moderna e lo studio della fisiologia umana, indicano come fattore determinante per mantenere in salute questa essenziale barriera intestinale, lo stile di vita. Una dieta poco equilibrata, soprattutto rispetto all’apporto di acqua, vitamine, aminoacidi essenziali, fibre e acidi grassi polinsaturi, così come l’eccesso di fumo e alcol, l’uso incongruo di farmaci, la scarsa attività fisica, la carenza di tempo dedicato al sonno e al recupero dallo stress quotidiano, concorrono attivamente ad alterare questa barriera difensiva, favorendo l’indebolimento dell’intero organismo.
Rivedere, quando necessario, le proprie abitudini e indirizzarle verso un maggiore equilibrio, oltre a migliorare il benessere generale, è certamente una strategia prioritaria per salvaguardare l’integrità della barriera intestinale.

Ci sono integratori specifici?

Numerosi studi hanno consentito di sviluppare nuove conoscenze sull’ effetto di una corretta nutrizione. Nei casi di aumentato fabbisogno, o di eccessiva perdita di nutrienti, la dieta può essere affiancata da un’ integrazione alimentare specifica. Spesso, accanto ai probiotici di elevata qualità, è d’aiuto associare altri integratori.

Posted in: casino 2 | Tagged: Barbara Aghina, barriera, benessere, Carla barzanò, dentro noi, difese, difese organismo, equilibrio, flora batterica, fuoti di noi, intestino, MALT, mucose, prebiotici, rafforzare le difese dell'intestino, ruolo chiave intestino, sistema gastrointestinale, sistema immunitario, sistema linfatico, terreno di scambio

MANGIARE VEGETARIANO?

Posted by carlab on | Leave a response

Di Carla Barzanò

L’esigenza di ridurre il consumo di carne e altri cibi di origine animale è ormai ampiamente condivisa. Ma quale strada percorrere? Le ricerche condotte negli ultimi anni sembrano mostrare che il percorso migliore è quello di rispettare le esigenze individuali e le differenti fasi della vita, ispirandosi al modello mediterraneo.

Perché ridurre i cibi di origine animale?

L’abuso di cibi di origine animale può compromettere il nostro equilibrio, la salute. Inoltre, gli allevamenti intensivi causano elevate sofferenze agli animali. Senza contare le ricadute negative sull’ambiente: aumento della produzione di CO 2, maggiore consumo di acqua e elevato carico di sostanze inquinanti sono alcune delle conseguenze di modalità di produzione che non sono più sostenibili.

Occorre adottare un regime rigorosamente vegetariano, o vegano? 

La dieta migliore per favorire il benessere e l’equilibrio dell’ambiente è varia e moderata, ricca di cibi protettivi, come ortaggi e legumi, prodotti in modo sostenibile per la natura, gli animali e le risorse umane. Il modello mediterraneo tradizionale, che prevede anche piccole quantità di ingredienti animali, sembra essere ottimale per rispettare questi presupposti.

Una dieta tutta vegetale può assicurare l’equilibrio nutritivo?

Diverse ricerche mostrano che nell’età adulta, la scelta di eliminare completamente i cibi animali è compatibile con un’alimentazione equilibrata a patto di valutare con attenzione alcuni principi nutritivi che richiedono un’integrazione.
Nella prima, delicata, fase dell’accrescimento, l’attenzione deve essere ancora maggiore. Le indagini sull’effetto di un menu completamente vegetale sono ancora relativamente limitate e i risultati controversi suggeriscono la massima prudenza.

Come trovare una strada armoniosa?

D’altra parte, anche i bambini con un menu onnivoro vanno seguiti con attenzione. Abuso di zuccheri semplici, calorie, proteine di origine animale, per esempio, sono all’ordine del giorno con conseguenze negative per la salute.
La cosa migliore è non cercare di stabilire a priori “torti” o “ragioni”, come talvolta accade nei conflitti che emergono in rete, e sui media, fra vegani, vegetariani e onnivori, ma di trovare una strada che aiuti a scegliere un menu armonioso, equilibrato e personalizzato con la massima serenità.
Eliminare carne e derivati dalla dieta, non è automaticamente positivo, se ci si limita a sostituirli con ingredienti preconfezionati.
Occorre coltivare il rispetto delle risorse personali, sociali e emotive legate al cibo, della qualità, degli animali e dell’ambiente. È indispensabile concedersi tempo per ascoltare i segnali del corpo, scegliere, preparare e condividere i pasti.

Esiste un modello vegetariano flessibile?

Il libro: “Mangiare vegetariano” aiuta a migliorare il menu e a renderlo più sostenibile e per l’ambiente e per la salute in modo flessibile, scegliendo in cosa mettere in tavola in relazione alle proprie esigenze.
Adatto a chi desidera seguire un modello vegetariano, o vegano, e sta cercando un primo orientamento per non incorrere in carenze o squilibri, il libro fornisce spunti e ricette anche alle numerose persone che pur rinunciando solo in parte agli ingredienti di origine animale hanno bisogno di suggerimenti per valorizzare ricette e menu vegetali.
Un valido punto di riferimento viene dalla tradizione mediterranea, che prevede molte ricette interamente vegetali, o quasi.
Cambiare è più facile di quanto sembri: basta inserire tre-quattro giornate vegetariane, o vegane, nel menu settimanale per imparare nuove ricette e acquisire, gradualmente, l’abitudine a consumare meno cibi animali rispettando le esigenze di tutta la famiglia.
Resta valido l’accorgimento di rivolgersi agli esperti nei momenti più delicati della vita, come gravidanza, allattamento e svezzamento, quando monitorare il menu è particolarmente importante.

Domande e approfondimenti?

barzano@gmx.de

Posted in: Cibo e Benessere, Suggerimenti | Tagged: abuso, acqua, allevamenti intensivi, benessere, carnivori, cibi origine animale, CO2, equilibrio, fasi della vita, inquinanti, mangiare vegetariano, modello mediterraneo, onnivori, produzione non sostenibile, ridurre carne, rispettare esigenze individuali, salute, vegano, vegetariano

AUTUNNO: INTESTINO IN PRIMO PIANO PER PROTEGGERCI

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Di Barbara Aghina

 

In autunno l’intestino è in primo piano per proteggerci dalle malattie della stagione invernale che si avvicina: mal di gola, tosse, raffreddori, sinusiti.
L’ influsso di questa parte del corpo, spesso sottovalutata, sul nostro benessere generale è ormai dimostrata da numerose ricerche. Si allarga, quindi, l’offerta di integratori volti a migliorarne l’equilibrio e favorire le potenzialità positive della sua flora batterica. Quali sono gli accorgimenti per scegliere?
Lo chiediamo alla dottoressa Barbara Aghina, biologa molecolare responsabile scientifica della nutraceutica Guna.

Perché l’intestino è così importante per il nostro equilibrio?

Grazie alla sua ampissima superficie di contatto, l’intestino è un punto di connessione cruciale fra interno e esterno dell’organismo. È capace di digerire e assorbire in modo mirato i principi nutritivi e altre sostanze utili. Ma le sue funzioni non si riducono alla digestione e all’assorbimento. Nell’intestino è inserita una buona parte del nostro sistema immunitario, una straordinaria barriera selettiva che ci ha dato la natura per difenderci da microrganismi patogeni di ogni tipo. Inoltre, l’intestino produce ormoni capaci di regolare il senso della fame e neuro peptidi, come la serotonina, che influenzano umore e stati d’animo. Il suo equilibrio incide sull’insorgere di diversi disturbi a livello locale, per esempio cattiva digestione, malassorbimento, intolleranza al glutine, ed è importante attore per i fattori di rischio coinvolti nell’insorgenza di diverse patologie infiammatorie sia locali che sistemiche. Si moltiplicano, infatti, le ricerche che confermano il suo ruolo nell’origine di diversi squilibri psico-fisici.

 

Quali sono i fattori che ne influenzano l’equilibrio?

Come risaputo, la salute dell’’intestino è strettamente collegata a quella della flora batterica intestinale. Questo complesso ecosistema, chiamato microbiota è formato da oltre 500 specie batteriche differenti, miceti e virus , che nel corso di migliaia di anni sono entrati in stretto rapporto con le cellule della nostra mucosa intestinale sviluppando una simbiosi. Si è creata, così, la cosiddetta eubiosi, una condizione fisiologica di convivenza, fondamentale per difenderci da composti e agenti nocivi, assicurare la sintesi di diverse sostanze, fra cui le vitamine, regolare digestione e sistema immunitario.
Stress, vita sedentaria, alimentazione squilibrata, farmaci, sono alcuni dei fattori che possono alterare la flora batterica intestinale favorendo la disbiosi intestinale, che a sua volta influisce negativamente sulla permeabilità della mucosa intestinale, favorendo l’insorgenza anche di uno stato di infiammazione cronica di bassa intensità.

Come proteggere la flora batterica intestinale?

Per prima cosa giova uno stile di vita sano. A partire dalla dieta, che dovrebbe basarsi sulla varietà: cibi, freschi, vitali, in particolare ortaggi, frutta, legumi, cereali poco raffinati, alcuni ingredienti fermentati, come lo yogurt, anche ricavato da latte vegetale. Un’azione positiva hanno, inoltre, lo sport e le discipline volte a ridurre lo stress, per esempio meditazione e yoga.
A sostegno di questi accorgimenti si può poi ricorrere a integratori alimentari specifici per ripopolare la flora intestinale.

Quali integratori consiglia?

Oggi si parla molto dei probiotici e dei simbiotici. Le ricerche che li riguardano sono in pieno sviluppo e stanno evidenziando diverse proprietà: il loro impiego è di supporto per l’equilibrio della flora batterica intestinale e la sua fisiologica funzionalità, ad esempio per sostenere l’equilibrio della microflora in caso di terapie antibiotiche, transito intestinale alterato o maggiore suscettibilità a stati di stress che possono sbilanciare il suo equilibrio.
Si consigliano, generalmente, cicli di 3-4 settimane di assunzione giornaliera .
È indispensabile, però, sceglierli con attenzione. E’ assodato infatti, che non tutti i probiotici e simbiotici hanno la stessa efficacia e può essere preferibile personalizzare la scelta, poiché ciascuno di noi ha una sua flora intestinale particolare. In caso di dubbi meglio quindi rivolgersi a un esperto, farmacista o medico curante.
Importantissima, inoltre, è la qualità. Alcune indagini hanno dimostrato che in commercio si trovano prodotti scadenti, che contengono microrganismi poco utili, privi della vitalità sufficiente per raggiungere e colonizzare l’intestino.

Come scegliere probiotici di qualità?

Secondo le direttive internazionali, i probiotici devono essere composti da microrganismi (batteri) in sinergia specifica e certificata, vivi e vitali, in grado di raggiungere l’intestino, oltrepassando la barriera gastrica e capaci di recare benefici alla nostra flora batterica . Si parla di “simbiotici” quando nella stessa formulazione coesistono i batteri probiotici, con le caratteristiche indicate prima e la fibra vegetale “prebiotica”.

Conoscere le normative

La normativa italiana, è particolarmente severa in tema di regolazione dei prodotti probiotici e simbiotici e impone di utilizzare solo i batteri probiotici già residenti nella flora batterica umana, in particolare Lattobacilli e Bifidobatteri, riconosciuti e testati per la loro capacità di colonizzare l’intestino, indicando sempre sulle confezioni i ceppi presenti e la loro concentrazione.

Controlli genetici

I batteri prescelti devono essere testati, anche geneticamente, per verificarne la sicurezza e identificarli con dei codici che rappresentano la loro “carta di identità “ a garanzia di sicurezza e reale efficacia.
In linea con queste indicazioni, abbiamo messo a punto Proflora, un integratore alimentare simbiotico composto da sei diversi tipi di fermenti lattici probiotici del genere dei Bifidobatteri e dei Lattobacilli, che insieme hanno un’azione sinergica specifica per favorire l’equilibrio della flora nei diversi distretti intestinali.

Garanzia di qualità

Un processo di preparazione brevettato, consente di ottenere la forma “microincapsulata” e gastroprotetta di ciascun dei ceppi batterici probiotici, che si mantengono così vivi e vitali durante tutto il transito nell’apparato digerente e arrivano intatti in sede intestinale.

Aggiunta di prebiotici

Proflora è inoltre arricchito con “prebiotici”, particolari fibre derivate da Barbabietola da zucchero, chiamate Frutto-oligosaccaridi (FOS) , che a differenza dei probiotici, non sono elementi vivi, ma una volta nell’intestino, fungono da nutrimento e vengono digerite, senza la produzione di fastidiosi gas, dai batteri intestinali benefici contribuendo alla loro vitalità e attività fisiologica .
Anche i prebiotici sono quindi utili per favorire l’equilibrio della flora intestinale.

Quali sono le caratteristiche dei prebiotici?

Occorre tenere presente che per meritare questa definizione i prebiotici devono avere particolari requisiti: passare inalterati attraverso i processi digestivi del primo tratto del tubo digerente, stimolare in modo selettivo la crescita dei batteri benefici della microflora a sfavore di quella “nemica” e avere effetti positivi per la salute umana.

I prebiotici si trovano anche nei comuni cibi?

Rispondono a queste caratteristiche gli oligosaccaridi, in particolare inulina e frutto oligosaccaridi (FOS), che in natura sono concentrati specialmente in alcuni ortaggi, fra cui carciofi, topinambur, porri, aglio e cicoria. Anche legumi, banane, noci, frumento e avena integrali ne contengono. Il consumo regolare di questi alimenti aiuta quindi a garantirne apporti adeguati.

 

 

Quando sono consigliabili integrazioni di simbiotici?

Spesso, come nel caso di Proflora, i prebiotici vengono abbinati ai probiotici, per contribuire all’effetto benefico, così da creare degli integratori “simbiotici” specifici da poter utilizzare anche ciclicamente, se necessario.

Quando usare solo i prebiotici?

Gli integratori a base di soli prebiotici, si possono invece usare anche ogni giorno, come supporto a una dieta sana, per aiutare la regolare attività intestinale, soprattutto in caso di transito rallentato o irregolare. Inoltre, favoriscono l’equilibrio della flora batterica intestinale benefica.
E’ in fase di studio il loro impiego come supporto per mantenere l’equilibrio del colesterolo e della glicemia.

 

Inuvital plus, è l’integratore alimentare prebiotico che proponiamo, a base di Frutto- oligosaccaridi, Polidestrosio e vitamine utile in caso di carenze nutrizionali o di aumentato fabbisogno; i Frutto-oligosaccaridi (FOS) favoriscono l’equilibrio della flora intestinale, il Polidestrosio è una fibra prebiotica Il prodotto è arricchito da vitamina A utile per il mantenimento di membrane e mucose i, vitamine B12 e C , che sostengono la funzione del sistema immunitario, vitamina E importante per proteggere le cellule dallo stress ossidativo e acido folico.

Posted in: Integratori e lifestyle | Tagged: aglio, alimentazione, Autunno, avena, banane, Barbara Aghina, bifidobatteri, carciofi, cicoria. legumi, connessione, disbiosi intestinale, equilibrio, eubiosi, flora batterica, flora batterica intestinale, frumento, Guna, intestino, intestino in primo piano, inuvital plus, lattobacilli, microbiota, noci, organismo, porri, prebiotici, Proflora, squilibrio, topinambur

Donne, sessualità ed età della vita – Ritrovare equilibrio e forma fisica e dare nuovo impulso al desiderio? Integrare con le erbe aiuta! suggerimenti di Barbara Aghina

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patcarra1Ritrovare equilibrio e forma fisica e dare nuovo impulso al desiderio? Integrare con le erbe aiuta!
I suggerimenti di Barbara Aghina

La primavera è alle porte: è il momento lasciare alle spalle lo stress accumulato nei lunghi mesi “bui”.
Speciali miscele di erbe aiutano a risvegliare forma fisica e Eros.

Quali sono i legami tra stress e salute?

Lo stress prolungato o cronico costituisce un fattore di scompenso che si traduce in una alterazione del sistema psico-neuro-endocrino-immunitario (PNEI), ovvero di quella complessa rete di relazioni psiche/soma che permette alle diverse parti del nostro organismo di “parlarsi” per mantenere reciproci e salutari equilibri.

Cosa succede quando questo “dialogo” si interrompe?

Si verifica una perdita dell’ “omeostasi”, la capacità dell’ organismo di mantenere la stabilità dell’asse neuro-endocrino.
Ciò crea ripercussioni sui sistemi neuro-vegetativi ed emotivi e sull’assetto immunitario.
Quando questo squilibrio inizia a manifestarsi, può determinare l’insorgenza di stanchezza, affaticabilità maggiore suscettibilità alle infezioni, depressione, ansia.
Ma non solo…

Lo stress può alterare il ciclo mestruale?

Proprio a causa degli squilibri neuro endocrini ad esso collegati lo stress cronico è in grado di alterare il bioritmo del ciclo mestruale.(1)

D’altra parte, numerose osservazioni rilevano che, nella donna, il desiderio sessuale è fisiologicamente discontinuo in relazione proprio alle variazioni del ciclo mestruale.
Dunque è ipotizzabile che alterazioni del ciclo, legate a stress cronici, si riflettano anche sul desiderio sessuale.

La diminuzione del desiderio sessuale può quindi correlarsi allo stress?

In effetti stress prolungati o cronici possono determinare un aumento, ad es, di adrenalina e/o di  prolattina. 
Entrambi questi ormoni inibiscono il desiderio femminile che ha bisogno di calma, rilassamento e senso di benessere per potersi manifestare.

Dunque lo stile di vita che conduciamo è importante?

Modificare o rimuovere le cause che inducono questa tensione cronica è certamente è un passo fondamentale; in particolare possono aiutare una corretta attività fisica, tecniche di rilassamento, supporto psicologico e una dieta appropriata

Come è possibile affiancare e rinforzare questi strumenti?

La sindrome da “Stress Cronico” comporta il progressivo esaurirsi delle capacità dell’organismo di sintetizzare i mediatori neuro-ormonali deputati al controllo del sistema PNEI (in particolare l’asse HPA: ipotalamo/ipofisi/surrene).

Per favorire ulteriormente un processo di riequilibrio degli “ormoni dello stress” e, di conseguenza riequilibrare la forma fisica e apportare un beneficio anche alla vita sessuale, è necessario favorire il ripristino di queste capacità perdute.

Quali principi attivi aiutano?

Diversi studi legati all’osservazione (2) dimostrano che l’utilizzo dell’integratore alimentare Tonicoguna, anche in associazione a complessi vitaminici scelti, fornisce un apporto di sostanze vegetali attive proprio sul controllo della funzionalità dell’asse HPA , indispensabili per ripristinare le funzioni enzimatiche e di sintesi proteica compromesse dall’alterazione dell’omeostasi PNEI.

In particolare la presenza in Tonicoguna del succo di Morinda Citrifolia in quantità rilevante (33%) garantisce una efficace protezione del Sistema Nervoso Centrale dai danni ossidativi e vascolari causati dallo stress.
Questa condizione è essenziale per il ripristino dell’omeostasi PNEI che a sua volta può aiutare a  ritrovare forma fisica e desiderio sessuale.(3)

(1) NB Il prodotto contiene Hipericum perforatum dunque non va assunto dalle donne che prendono la pillola perché può determinare una perdita dell’effetto anticoncezionale
(2) Advanced Therapies ISSN 2281-485X / anno III- n.4- 2014 Desincronizzazione dell’asse HPA, stress e Sindrome da Stanchezza Cronica Studio osservazionale multicentrico sull’attività di Tonicoguna e Vit Formula™ nel sostegno della funzione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene
Desynchronization of HPA axis, stress and Chronic Fatigue Syndrome.

Observational cohort study on Tonicoguna and Vit Formula™ to support the function of Hypothalamus-Pituitary Gland-Adrenals axis
Donatella Brazioli1, Rosa Maria Calderone2, Simona Chierici3, Giuseppe Chimenti4, Ferdinando Diodati5, Maurizio  Lucarelli6,Vito Mannino7, Maria Letizia Primo8, Ornella Righi9, Paolo Spagnul10, Antonio Tartaglia11, Lucio Turco12
1Specialista in Malattie dell Apparato Digerente, Torino – 2Medico Chirurgo, Palermo – 3Medico Chirurgo, Bologna – 4Specialista in MedicinaInterna e Pediatria, Palermo – 5Specialista in Medicina Aeronautica e Spaziale, Roma – 6Specialista in Endocrinologia, Perugia – 7Specialistain Medicina dello Sport, Palermo – 8Medico Chirurgo Eq. in Psichiatria, Torino – 9Specialista in Pediatria, Piacenza – 10Specialista in MedicinaInterna, Udine – 11Medico Chirurgo Eq. in Psichiatria, Torino – 12Specialista in Psichiatria, Latina

(3) Quadro sinottico delle sostanze vegetali presenti in Tonico Guna e del rispettivo tropismo cellulare e d’organo

tabella_guna

Dottoressa Barbara Aghina

*(Illustrazione, in alto, di Pat Carra, tratta dal libro “Sex of humour”)

Posted in: Benessere, Eros | Tagged: adrenalina, Barbara Aghina, benessere, ciclo mestruale, desiderio, desiderio sessuale, donna, equilibrio, forma fisica, Guna, prolattina, salute, stress, Tonicoguna
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