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covid

RESPIRARE…CON IL CUORE

Posted by carlab on 11 Febbraio 2021 | Leave a response
donna che respira

di Fiorenza Zanchi

Il respiro. La forza che tiene in vita il corpo, che sostiene la vita. Così naturale che normalmente neppure lo percepiamo. Ma in questo momento al centro dell’attenzione a causa del Covid-19 la patologia che ha cambiato i nostri giorni obbligandoci, tra l’altro, proprio a controllare il respiro, a divenire consapevoli della sua capacità di “portare il mondo in noi e noi nel mondo”. Ecco un percorso per riscoprirne il senso.

Crescere nonostante le difficoltà

 Un abbraccio, un bacio, anche solo una stretta di mano sono diventati “tabù”, perché avvicinano troppo: la bocca e il naso vanno coperti per non incontrare il respiro altrui.
In questa sorta di sterilizzazione dei rapporti imposta da SARS-CoV-2 ,
riuscire a “dare un senso” a ciò che sta accadendo aiuta a non arrendersi alla desolazione delle lontananze e della mancanza di contatto e può trasformare questa prova in una occasione di crescita.

buddha che respira

Chakra, l’universo in noi

I simboli, come quelli dei chakra, i centri di energia dell’antica disciplina Yoga che racchiudono e descrivono i diversi piani della realtà(1), possono aiutare, attraverso le analogie suggerite proprio dalla necessità di contenimento del nostro spazio di respiro, dalla paura e dall’impossibilità di scambio, dalla stessa difficoltà a respirare…

A partire dal chakra cui pare relata questa funzione.
Anahata chakra: localizzato nel cuore, al centro del torace e correlato all’elemento aria: centro del respiro e centro dell’Amore, della virtù e della saggezza (2). La “dimora della misericordia”, della “pietas”, dove alita Pavana, signore del vento: soffio, respiro, spirito vitale.
Essere in Anahata significa sviluppare quella che il Shatchakra Nirupana chiama misericordia e il Dalai Lama compassione: “l’unica via contro la rovina collettiva”.

“L’autentica compassione è un sentimento onnicomprensivo che si estende a tutti: agli amici come ai nemici. “(3)

Non il sentimento e lo stato mentale dominante oggi.

Anahata è in pericolo ?

Dunque è questo il chakra che sembra essere il centro della crisi di questo periodo così difficile che stiamo vivendo, il centro della prova che stiamo affrontando.

Simbolo di equilibrio ed Empatia (ἐν, “in” e –πάθεια “sofferenza”: patire, soffrire, sentire dentro, essere nella stessa sofferenza) profonda, contatto intenso con l’altro, proprio quel contatto che ora pare negato.

Simbolo di quel salto di consapevolezza che, anche dal punto di vista fisico, elevandoci al di sopra del diaframma nel regno aereo dei polmoni, ci consente di abbandonare il mondo viscerale, ovvero per analogia ma non solo, anche per neurofisiologia, il mondo delle pulsioni incontrollate che ci dominano, per entrare in un luogo aereo più leggero e sottile, dove anche la volontà consapevole gioca la sua parte, portando dal dominio dei visceri a quello dello spirito/psiche.

respiro flebile

Se il corpo cambia, lo spirito cambia, l’universo cambia(4)

In Anahata si cambia, si “cresce”. Ci si solleva al di sopra di Manipura, il chakra precedente collocato al centro dell’addome, il cui elemento è il fuoco, la “pienezza dell’energia”(5) ma capace di costringere sotto il diaframma, prigionieri di una visceralità cieca che guida l’agire, se in Manipura prevale, con Rudra il distruttore, il fuoco delle passioni viscerali, della rabbia, dell’aggressività, dell’Ego che regna sovrano (5).
“Rabbia, aggressività, ira sono il prodotto di menti nevrotiche e infelici” (6)
“La maggior parte degli esseri umani, oggi, è imprigionata nella trappola infernale dell’Ego”(7).

Un’aria “irrespirabile”

Nei simboli è come se questo virus obbligasse a toccare con mano come il mondo viscerale, l’Ego chiuso in sé stesso in balia del suo “fuoco” magmatico, possa diventare “una trappola infernale”, rendere l’aria irrespirabile.
Basta pensare come è dura la nostra società, in particolare, ma non solo, con le nuove generazioni stritolate da un ingranaggio senza “compassioni”, costrette a scontrarsi ogni giorno con un mondo di spietata competizione dove il Cuore è il grande assente e si vive realmente in una Apnea continua per l’ansia e l’incertezza del domani.  Anahata si chiude. Lo spirito, il respiro si chiude. E …
 – fa sperimentare come questa chiusura sia solitudine, separazione dal mondo, mancanza di libertà, sofferenza…
– suggerisce di ampliare la nostra capacità di mettere una maggiore consapevolezza al di sopra di tutti i riflessi viscerali che normalmente guidano la nostra respirazione e la nostra vita, per la maggior parte del tempo.  
– invita ad avviare il processo di “trasformazione” del nostro stato mentale, delle emozioni grossolane e viscerali in un sentimento di consapevolezza, di attenzione, di apertura al mondo, di superamento della paura.

Salire ad Anahata, aprire il cuore

Che significa non sentirsi in balia degli eventi e non rinunciare ad aprire il cuore, anzi fare rete più che mai e creare sempre più spazi di comunicazione, non chiudersi al mondo ma ampliare i propri orizzonti, senza rinunciare alla prevenzione della virosi, ma cercando nuove soluzioni di comunicazione.

Significa amare il mondo che ci circonda:
– incrementando gli stili di vita che migliorano le condizioni dell’ambiente, l’alimentazione sostenibile, il produrre meno scarti possibile, consumare meno e inquinare meno, usare l’energia (luce, gas, acqua…) con parsimonia…
– occupandoci di persone più fragili, magari il vicino di casa, anche solo usando il telefono per scambiare una parola di conforto…
– non rinunciando mai alla cura di sé, all’attività fisica, anche solo una bella passeggiata tutti i giorni, cercando luoghi tranquilli..
Tutte cose che si possono fare.
L’importante è non chiudersi nel proprio mondo, non isolarsi nel proprio io ma, nel vero senso della parola, fare un respiro profondo e aprire il cuore.

apnea
BIBLIOGRAFIA
BIBLIOGRAFIA

(1)F.Zanchi – “Introduzione” in: “I Chakra – l’universo in noi”
Albanese-Cella – Zanchi – ed. Xenia
(2)F.Zanchi- “Se il corpo cambia lo spirito cambia- Yoga e medicina a confronto” in: “I Chakra – l’universo in noi” Albanese-Cella – Zanchi – ed. Xenia
(3)Dalai Lama intervista – espresso.repubblica.it>cultura> 2015/01/05
(4) Aforisma Yoga
(5)C.G.Jung – “Commento psicologico sul Kundalini Yoga” in: L’immaginale –

rassegna di psicologia immaginale – 6 – anno 4° Aprile 1986
(6) Dalai Lama – discorso alla consegna del premio Nobel per la pace 1989
(7)F.Lamendola LA TRAPPOLA DELL’EGO – Accademia Adriatica di Filosofia
2 mar 2018 — Francesco Lamendola. Articolo d’archivio.

Posted in: Corpo e mente, Riflessioni e suggerimenti | Tagged: assenza, breath, camminare, chakra, covid, cuore, fiato, intenso, relazioni, resilienza, respiro, sondividere, stare bene, yoga

MANGIARE BENE PER AIUTARE LE DIFESE IMMUNITARIE

Posted by carlab on 18 Gennaio 2021 | Leave a response
aurora boreale

In questo periodo il sistema immunitario è messo alla prova. Un menu allegro, colorato, ricco di ortaggi e frutta, con una quantità equilibrata di grassi e proteine, è d’aiuto per sostenerlo. Ecco alcuni suggerimenti.

Varietà al primo posto: l'unione fa la forza

Ciò che mangiamo e beviamo influenza in modo significativo il sistema immunitario. L’effetto protettivo non è da ricondurre a un’unica sostanza, alimento o bevanda, ma a un’ orchestra di ingredienti e principi nutritivi. La varietà merita quindi il primo posto.

Un connubio di principi nutritivi

Diverse vitamine, fra cui quelle del gruppo B, la vitamina A, la vitamina C e la vitamina D, hanno un ruolo importante per mantenere l’integrità delle cellule, prevenire i processi infiammatori, regolare la produzione di anticorpi. Per conservare le difese immunitarie entrano in gioco poi diversi minerali, fra cui zinco, ferro, e selenio. Importanti sono, inoltre, le proteine e i grassi.

vegetali

Il ruolo di fibre e flora batterica

Nel cocktail che protegge il sistema immunitario non devono mancare le fibre, indispensabili per la salute della flora batterica intestinale. Il 70% delle cellule del sistema immunitario è collocato nell’intestino e ci difende da ospiti e sostanze indesiderabili. La flora che lo popola, a sua volta, ne regola in modo significativo le funzioni. Ortaggi, frutta, cereali integrali, legumi e cibi fermentati hanno un effetto positivo sul suo equilibrio.

Né troppo né troppo poco

Se varietà e qualità sono fondamentali, conta anche la quantità. Recenti ricerche, svolte per indagare il ruolo del menu nella prevenzione e nella cura del Covid 19, hanno confermato che un’ alimentazione sovrabbondante e sbilanciata favorisce una forma di infiammazione cronica, a sua volta correlata a un maggior rischio di contrarre la malattia e a un decorso più difficile.
D’altra parte, anche la carenza di principi nutritivi e/o un’eccessiva magrezza riducono le nostre capacità di difesa.

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Valorizzare la semplicità

La strategia migliore per creare una sinergia protettiva è adottare un menu semplice, ricco di cibi freschi, poco lavorati e raffinati, cucinati in modo delicato. Alcune spezie e erbe aromatiche aiutano a rendere le ricette più gradevoli, stimolano l’appetito e la digestione, rafforzando l’effetto antinfiammatorio e la sensazione di appagamento che hanno un effetto benefico sull’intero l’equilibrio del corpo e della mente.

Accorgimenti che aiutano le nostre difese
Accorgimenti che aiutano le nostre difese
  1. Consumate ogni giorno almeno 5 porzioni fra frutta e verdura, fresche e di stagione. Scegliete nell’arco della settimana varietà e colori diversi, per godere a pieno dei differenti principi attivi protettivi presenti.

  2. Favorite cereali integrali provenienti da coltivazioni biologiche e cambiate frequentemente la varietà alternando mais, grano saraceno, riso, miglio, avena; farro, segale. Usate orzo, frumento e segale solo se non soffrite di intolleranze al glutine.

  3. Utilizzate quotidianamente accanto al buon olio extra vergine d’oliva almeno 30 grammi di frutta oleosa, in particolare, in inverno, noci.

  4. Aggiungete a ogni pasto una fonte proteica: legumi, uova, latticini, pesce e carne magra (se non siete vegetariane) in alternanza fra loro.

  5. Bevete adeguatamente acqua di qualità, non nelle bottiglie di plastica, eventualmente in forma di infusi e tisane

cavolo verza

Crauti fatti in casa

Il cavolo è naturalmente ricco di vitamina C, fibre e altri principi attivi secondari salutari. La fermentazione lo arricchisce di batteri probiotici, utili per l’intestino, e lo trasforma in un delizioso condimento per le verdure crude. Ecco una ricetta di antica tradizione per provare a fare i crauti in casa. Utilizzatene ogni giorno due tre cucchiai aggiungendoli, senza cuocerli, alle insalate e ad altre verdure crude, in sostituzione o in abbinamento ad aceto e succo di limone.

Ingredienti:

  • un piccolo cavolo verza, preferibilmente da coltivazione biologica
  • bacche di ginepro
  • semi di senape e di cumino come desiderato
  • 2-3 foglie di alloro
  • 3-4 cucchiai di sale grosso

Preparazione:

1. Togliere

Togliete le foglie esterne più dure del cavolo, lavate il cuore e riducetelo in 4 parti. Lavatele bene.

2. Eliminare

Eliminate la nervatura centrale (mettetela da parte, insieme alle foglie esterne, per una minestra).

3. Tagliare

Tagliate il resto molto sottile e raccoglietelo in una ciotola capiente di terracotta. Aggiungete il sale.

4. Premere

Con le mani ben pulite, chiuse a pugno, premete energeticamente il cavolo, a più riprese, per circa 10 minuti. Lascerà fuoriuscire del liquido: più è, meglio è.

5. Lavorare

Lavoratelo altri 5 minuti con le mani, premendolo ripetutamente. Unite senape, bacche di ginepro, cumino e mescolate.

6. Trasferire

Trasferitelo in un grande vaso di vetro sterile, unite l’alloro e tutto il liquido fuoriuscito, che dovrebbe coprirlo.

7. Chiudere

Chiudete il recipiente con un pezzo di stoffa pulita e fermatela con spago da cucina.

8. Tenere

Tenete il vaso al riparo dal sole, a temperatura ambiente, e rimestate il contenuto con un cucchiaio di legno 2-3 volte al giorno. Occorrono circa 10 giorni per completare la fermentazione.

9. Conservare

Quando il gusto acido ha raggiunto un’intensità gradevole, chiudere il recipiente e mettete i crauti in frigorifero prelevandoli man mano che vi servono.

Posted in: Cibo e Benessere, Suggerimenti | Tagged: aceto, cavolo verza, condire, covid, crauti, cucina, difendersi con il cibo, difese immunitarie, fermentare, influenza, limone, mngiare bene, probiotici, ricett, ricette sane, sapori, soluzioni culinarie, stare bene, verza

LA CAPACITÀ DI CAMBIARE

Posted by carlab on 23 Aprile 2020 | Leave a response
ballerina orizzonte

Ballerina e maestra di ballo, Maria Cira si è trasformata in una piccola imprenditrice per realizzare, con l’aiuto di 7 collaboratrici, abiti e costumi per la danza e il teatro. Prodotti sartoriali, confezionati con stoffe eleganti e leggere, luccicanti di lustrini, quando necessario, confezionati su misura. Un’attività frenetica, di solito, in questi mesi di saggi, feste, eventi teatrali. Ma in questo momento di emergenza nel laboratorio artigianale era calato il silenzio. Finché Maria ha deciso di cambiare organizzando a tempo di record un percorso per realizzare le richiestissime e necessarie mascherine protettive. Oggi nel suo laboratorio è tornata la vita. Le mascherine prendono forma incessantemente e sono disponibili anche on line. A prezzi calmierati. Francesca Vitelli ci racconta la storia di Maria.

di Francesca Vitelli

Una imprenditrice creativa

Le situazioni eccezionali richiedono decisioni eccezionali, è così che è accaduto per Maria Cira Iacomino, ballerina, coreografa e imprenditrice. Dalla scuola di ballo gestita con la sorella Antonella alla sartoria artigianale di tutù e costumi da ballo il passo è stato breve. Mai soddisfatta di tutù e costumi disponibili sul mercato Maria Cira ha iniziato a disegnarli e realizzarli su misura, quando ha capito che uno spazio poteva esserci ha deciso di avviare una piccola sartoria artigianale. Oggi con lei lavorano sette donne a cui si rivolgono scuole di danza, ballerine, ballerini, pattinatrici e ginnaste. Anche quando la richiesta prevede un numero consistente di body, tutù, borse, il prodotto rimane sartoriale mantenendo le sue caratteristiche artigianali. In questo periodo – da marzo a giugno – da Palcoscenico, in condizioni non pandemiche, ci sarebbe stato un gran da fare, è il periodo in cui le scuole di danza organizzano il saggio di fine anno: tutù, costumi, scarpe e calzamaglie in quantità da modellare, tagliare, cucire e rifinire.

costumi
mascherine
mascherina
maschera protettiva


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Resilienza e capacità di comprensione

Non scoraggiarsi davanti alle emergenze

L’inaspettata emergenza sanitaria ha stravolto ogni cosa e fino a qualche giorno fa nella bottega dei lustrini e del tulle ha regnato il silenzio, un silenzio carico di preoccupazione, tristezza e assenza. Tutto fermo, tutto chiuso, i saggi di fine anno sfumati insieme con il resto della vita “normale” , quella che conoscevamo. Dopo due settimane di chiusura, però, Maria Cira ha preso una decisione: riaprire riconvertendo la produzione, da tutù a dispositivi di tutela per la salute, mascherine in tessuto, non tessuto impermeabile, lavabile e confezionato secondo quanto previsto dalle autorità preposte.
La decisione l’ha presa valutando due aspetti: contribuire allo sforzo collettivo di produrre un bene necessario per la salvaguardia della salute difficile da reperire e salvare la sua azienda. Se avesse avuto qualche remora le è passata assistendo ai primi accenni di speculazione, le sue mascherine hanno un prezzo calmierato di 1 euro al pezzo più IVA vendute in bustine da 5 con consegna a domicilio tramite corriere.
Dopo aver studiato come avviare la produzione e aver reperito il tessuto necessario ha fatto sanificare l’azienda e organizzato la produzione a ranghi ridotti per rispettare l’obbligo del distanziamento sociale.
Le prime mascherine realizzate le ha donate al Comune in cui ha sede l’azienda, quello in cui ha sede la scuola di ballo e quello in cui abita, comuni limitrofi della fascia costiera in provincia di Napoli. Adesso sta pensando a come migliorare la produzione acquistando un macchinario- un investimento in questo momento è decisone audace- ma Maria Cira ha la mentalità di chi fa impresa sapendo che in questa scelta è connaturato il rischio, questo è il momento di avere coraggio e darsi da fare.

ballerina classica

Disciplina e rispetto dei tempi per dar forma alla creatività

La sua natura di danzatrice, il senso di disciplina che questa impone, la porta a fermarsi e pensare con lucidità, il suo essere coreografa la conduce a costruire con armonia mentre l’attitudine all’impresa la spinge a cogliere opportunità. Da questa capacità di leggere la realtà attraverso chiavi interpretative differenti è nata una riflessione che ha fatto pendere la bilancia verso la decisione di avviare una nuova produzione, quella di mascherine protettive.
La riflessione riguarda il tempo, nella danza c’è un tempo “in levare” in cui i movimenti e l’espressione diventano briosi, veloci e dinamici, un contro tempo che anticipa la battuta, saper cogliere quel tempo significa cambiare le cose. Nelle due settimane in cui ha fermato l’attività Maria Cira sentiva un pensiero ronzarle in testa, un pensiero che ha preso forma: scegli di essere “in levare” con la consapevolezza che il regista del tuo tempo sei tu.
Dopo aver scelto il suo tempo Maria Cira ha avviato la produzione e sta lavorando per passare da una produzione di ottocento a ventisettemila mascherine al giorno. Il tempo nella battaglia per sconfiggere il virus è un fattore cruciale, il tempo che scegliamo per noi stessi lo è altrettanto.

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palcoscenicotg@hotmail.it

Posted in: Storie di vita | Tagged: arte, convertire, corona virus, covid, creare, difendere, imprendere, innovare, Maria Cira Iacomino, maschere, mascherine, reagire, rischiare, stilista, tulle, vestiti

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