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PASQUA: UOVA IN PRIMO PIANO

Posted by carlab on 2 Aprile 2021 | Leave a response
CONIGLIO CON UOVA PASQUALI

Simbolo di rinascita le uova sono da tempo immemorabile al centro dei rituali primaverili di rinnovamento e hanno un ruolo da protagoniste della cucina pasquale, in molte forme diverse. Ecco alcuni consigli per valorizzarle.
Vi auguriamo giornate rigeneranti.

di Carla Barzanò

Il mito delle uova

Al centro di molti riti di fertilità e di rigenerazione le uova fanno parte degli ingredienti magici della rinascita primaverile. Se ne trovano resti in numerosi scavi archeologici, anche in forma di piccole sculture di pietra ed altri materiali. Nella tradizione popolare e nella medicina alchemica, pozioni a base di uova risultano fra i ricostituenti d’elezione come afrodisiaci, per favorire la fertilità e rinvigorire le forze dei convalescenti e delle puerpere. Anche le medicine tradizionali orientali vedono nelle uova virtù fortificanti e le raccomandano soprattutto per i soggetti affaticati fisicamente.
In effetti, non c’ è alimento che più delle uova richiama le potenzialità della vita. Oggi, però, allevamenti intensivi e abuso di proteine ne hanno offuscato l’immagine di apportatrici di forza e di salute. Le uova sono giustamente messe in discussione perché la loro produzione può causare problemi ambientali e maltrattamenti agli animali.
D’altra parte, la primavera è il periodo migliore per utilizzare le uova. Quando le giornate si allungano, e le ore di luce e di buio iniziano ad equivalersi, le galline ne producono spontaneamente di più, senza bisogno di illuminazione artificiale.

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Uppa probiotica depurativa

Il valore nutritivo

In questa stagione di rinnovamento le uova forniscono numerose sostanze nutritive utili per la rigenerazione dell’organismo. Al primo posto per la qualità delle loro proteine, complete di tutti gli aminoacidi essenziali, quindi facili da assimilare, contengono numerose vitamine, fra cui emergono la A, la E ed il gruppo B. Rappresentano, in particolare, un’ottima fonte di vitamina B12, sostanza che negli ingredienti vegetali è assente, o presente in forma non disponibile. Possiedono, poi, una buona concentrazione di ferro e zinco, tanto che rappresentano una delle migliori sorgenti dei due minerali per chi segue regimi vegetariani.
Contrariamente ai luoghi comuni, le uova sembrano non danneggiare il fegato. Svolgono, invece, un’azione protettiva nei confronti delle cellule epatiche, grazie al loro contenuto di colina e inositolo, utili per depurare e prevenire depositi di grassi. Solo chi ha problemi di calcoli alla cistifellea dovrebbe limitarle drasticamente, perché le uova ne stimolano la contrazione favorendo le coliche.
Anche il temuto effetto sull’innalzamento del colesterolo è stato ridimensionato. I tuorli d’uovo ne contengono, effettivamente, una concentrazione decisamente di più elevata di altri ingredienti d’origine animale, ma sono anche ricchi di lipoproteine capaci di regolarne l’assorbimento. Alcune indagini epidemiologiche mostrano che a parità di stile di vita, l’assunzione moderata di uova non aumenta il rischio di malattie cardiovascolari e ictus nelle persone sane. Resta comunque valido il suggerimento di non abusarne.

la cosva della gallina
L’ etichetta racconta
L’ etichetta racconta

uova confezionate possono risultare più sicure di quelle sfuse poiché soggette a etichettatura con le indicazioni definite dalla legge.

 

  • La definizione “uova provenienti da galline allevate a terra” indica che gli animali vivono al chiuso, in locali illuminati da luce parzialmente naturale, con otto ore di buio al giorno, e condividono uno spazio ristretto, tanto che talvolta è necessaria la mutilazione del becco per evitare aggressioni.

  • Le galline “allevate all’aperto” vivono in condizioni analoghe con un piccolo spazio all’aperto per le ore diurne.

  • Le “uova biologiche” provengono da allevamenti dove le galline crescono all’aperto, ed hanno a disposizione minimo 4 metri quadrati ciascuna. Il periodo di riposo, senza luci artificiali, è di otto ore al giorno in ricoveri chiusi con un metro quadrato ogni sei animali, nidi, lettiere di materiali naturali e non più di 3000 ospiti per allevamento. Mutilazioni, farmaci anabolizzanti e trattamenti antibiotici preventivi sono vietati. Alcune ricerche evidenziano che le uova “bio” hanno una concentrazione di grassi insaturi, caroteni e altri antiossidanti superiore rispetto ai corrispettivi degli allevamenti di massa. Una ragione in più per sceglierle. Per potersi convertire al loro impiego bisogna, però, ridurre di 1/3 l’attuale consumo, la loro produzione costa, infatti, più spazio di quella convenzionale. La disponibilità, dunque, è limitata.

da provare:

uova

Frittatine primavera con spinaci e yogurt

uova
prezzemolo
yogurt
olio evo

Ingredienti per 4 persone:

  • 4 uova
  • 400 g di spinaci (o erbette)
  • 80 g di farina integrale biologica
  • 1 mazzetto di prezzemolo
  • 1 ciuffo d’aneto
  • 1 ciuffo di coriandolo fresco
  • 2 porri piccoli
  • 3-4 cucchiai d’olio extra vergine d’oliva
  • sale e noce moscata q.b
  • Per accompagnare
  • 200 g di yogurt denso
  • prezzemolo per guarnire

Preparazione:

1. Mondare

Mondate, lavate gli spinaci e cuoceteli, ancora bagnati, senza altra aggiunta d’ acqua, con una presa di sale. Scolateli, pressateli bene, per eliminare tutti i residui d’acqua.

2. Lavare

Lavate e asciugate il prezzemolo e il coriandolo (in sua assenza usate una presa di coriandolo in grani macinato). Ponete le erbe nel tritatutto con gli spinaci; tritate finemente.

3. Mondare

Mondate, lavate i porri (facendo attenzione ad eliminare bene la terra) e tagliateli molto sottili.

4. Sbattere

In una terrina sbattete le uova con la farina, fino a formare una pastella senza grumi.. Unite il trito di spinaci e i porri. Aggiustate di sale, insaporite con una spolverata di noce moscata. Mescolate.

5. Ungere

Ungete bene una grande padella antiaderente e fatevi ricadere, a cucchiaiate, il composto. Rigirate le frittatine, da entrambi i lati, perché prendano un bel colore dorato. Tenetele al caldo, in forno, a 120 gradi, fino al momento di servire.

6. Tritare

Tritate l’aneto e mescolatelo con lo yogurt e un goccio d’olio.

7. Distribuire

Distribuite le frittatine, ben calde, sui piatti. Decorate ogni porzione con qualche cucchiaio di yogurt e un ciuffetto di prezzemolo.

Posted in: Cibo e Benessere, Ricette | Tagged: albume, allevamento a terra, allevamento intensivo, aneto, apporto proteico, bio, biologico, Carla barzanò, coniglio, cucina, cucinare, fragranza, leggera, Pasqua, prezzemolo, primavera, proteine, ricette, rito, salute, sapori, stare bene, tuorlo, uova, veg, vegetariani

15 MARZO, SCIOPERO PER IL CLIMA

Posted by carlab on 13 Marzo 2019 | Leave a response

La Cucina Sostenibile

L’esigenza di trovare un modo di vivere che salvaguardi le risorse della natura incalza. Ognuna di noi può avere un ruolo fondamentale per rinnovare i percorsi della vita quotidiana in questa direzione. Approfittiamo di questa giornata dedicata all’ambiente per condividere con voi alcune riflessione sul tema del cibo e della dieta sostenibile. Vi invitiamo calorosamente a esprimere idee, proposte, esperienze.

Ridare un senso al risparmio

Gli anni del boom economico ci hanno diseducato a risparmiare. Dopo tanti secoli di ristrettezze, superate grazie a un grande allenamento al risparmio, ci siamo abituati a sprecare, coltivando l’illusione di avere a disposizione risorse illimitate.
Oggi il tema del risparmio torna a diventare un’emergenza. Non solo perché la crisi economica ha ridotto il budget a nostra disposizione, ma anche, e soprattutto, perché la natura sta indicando in modo talvolta drammatico che abbiamo superato ogni limite; non possiamo continuare a sfruttarla in modo indiscriminato. Lo sperpero pesa anche sulla nostra salute: inquinamento e consumi sovrabbondanti incidono pesantemente sul bilancio delle malattie degenerative in continua crescita. Occorre voltare pagina. Imparare di nuovo a risparmiare.

Risparmiare: come?

In realtà, il costo del cibo non è mai stato così basso. Si fa strada, quindi, la tentazione di approfittare delle offerte di discount e supermercati senza andare troppo per il sottile riguardo alla qualità di quello che acquistiamo. Formaggi, carne, pesce, primizie e frutta esotica a prezzi “stracciati” danno la sensazione di poterci concedere  ciò che vogliamo, aiutano a rinfrancarci dalle ristrettezze che dobbiamo imporci in altri settori.
Così, troppo spesso, acquistiamo più cibo di quanto ne abbiamo bisogno. Il risultato è una dieta squilibrata per eccesso, con tutte le conseguenze negative che conosciamo. Senza contare che capita sempre più frequentemente di scartare il cibo senza utilizzarlo. Uno spreco di risorse (non solo soldi ma acqua, terra, energia, lavoro umano) che non possiamo più permetterci.

Un nuovo modo di fare i conti


Ci siamo mai chieste cosa si nasconde dietro i costi apparentemente ridotti di alcuni prodotti?
Allevamenti di massa, abuso di pesticidi, importazione da paesi dove la produzione alimentare è ancora insufficientemente regolamentata da norme ambientali, sociali e igieniche, sono spesso i retroscena di alcune politiche produttive al ribasso. Il prezzo da pagare, in realtà, è molto alto. Inquinamento dell’acqua e del suolo, drastica riduzione della biodiversità e della fertilità del terreno, decimazione di insetti utili, come le api, provocano conseguenze ambientali dai costi incalcolabili per noi e per le generazioni future. Senza contare la ricaduta negativa sulla salute, la cui gestione rappresenta un drammatico passivo nei bilanci nazionali.
 Meglio quindi iniziare a vedere il risparmio con occhi diversi. Valutare i costi nel loro complesso, senza limitarsi al prezzo immediato. Un lusso per pochi? No, se riusciamo a riprogrammare le nostre scelte alimentari nella direzione di una qualità sostenibile per la salute e per l’ambiente.

Risparmiare è naturale

La capacità di risparmiare, del resto, fa parte di noi, è integrata in ogni essere vivente. Basta osservare i cicli delle stagioni, il modo di nutrirsi di animali, piante e insetti, per rendersi conto di quanto i processi biologici naturali siano orientati al risparmio.
Anche il nostro metabolismo tende a risparmiare. La capacità fisiologica di accumulare energia sotto forma di grasso, e di non bruciarla troppo rapidamente, ha rappresentato nei lunghi tempi di carestia un grande vantaggio selettivo.
Oggi sembra dominare l’esigenza opposta: bruciare il più possibile, perché il nostro corpo non evidenzi gli abusi quotidiani legati alla società del benessere. Fatichiamo a dosare, a porci dei limiti; da grande privilegio l’abbondanza sembra talvolta essersi trasformata in una condanna che ci infligge i supplizi più impensati.
Alcuni consigli delle tante riviste femminili sconcertano per il trionfo dello sperpero. Cibi troppo ricchi di calorie e di proteine sono alternati a suggerimenti volti a consumare il più possibile attraverso ogni sorta di esercizio ginnico, per superare la nostra tendenza naturale e fisiologica al risparmio.
Sarebbe più conveniente, per noi e per l’ambiente, riscoprire il regime parsimonioso che ci ha accompagnato per secoli, affidarci alla saggezza del corpo assecondando la sua natura volta al risparmio. Sfoltire il mondo troppo affollato del cibo e imparare a selezionare non è una privazione. Al contrario, rassicura, rilassa. Una volta esclusi gli ingredienti superflui, non occorre più chiedersi continuamente cosa e quanto mangiare, si può scegliere liberamente, ascoltare senza sensi di colpa l’appetito, lasciare spazio alla soddisfazione dei sensi, che ha un ruolo così importante nel processo fisiologico dell’assimilazione del cibo.

 

La qualità al primo posto

Certo, dobbiamo imparare a conoscere e riconoscere l’origine e la natura del cibo mentre facciamo la spesa, investire un po’ di tempo in cucina e a tavola. È un percorso di apprendimento che comporta qualche rinuncia ma anche molte soddisfazioni. Il piacere di saper scegliere, trasformare e creare ricette appaganti per l’immaginario e per il gusto. La possibilità di costruire storie avvincenti per ogni cosa che mangiamo, ricollegandoci così all’ambiente, alla natura, alle risorse umane che hanno contribuito a generarla. La soddisfazione di alleggerire il menù dai cibi inutili, quando non addirittura dannosi, con una ricaduta immediata, positiva e percepibile sulla salute. L’opportunità di dare un senso alle azioni quotidiane apparentemente più banali, come cucinare e fare la spesa, sentendoci parte attiva nella progettazione del futuro. Così si supera la sensazione di frustrazione legata alle ristrettezze della crisi andando al di là dei meri problemi finanziari e immergendosi in una dimensione più complessiva e condivisa. 
È un percorso praticabile. Lo dimostra il fatto che nonostante l’austerità degli ultimi anni, alcuni prodotti di qualità stanno acquistando spazio anche fra le persone che non hanno un reddito elevato. Ma quali ingredienti scegliere?

 

Biologico e nuove tecniche per produrre il cibo

Anche se le polemiche degli ultimi tempi lo mettono in discussione, diverse ricerche mostrano che il biologico presenta un minore inquinamento da sostanze indesiderabili, come pesticidi e fertilizzanti di sintesi. Alcune indagini hanno poi messo in evidenza un gusto migliore e la presenza di una maggiore concentrazione di diverse sostanze nutritive nei prodotti biologici.
Certo, anche il ciclo produttivo del biologico presenta le sue criticità. Sceglierlo implica la necessità di ridurre i consumi (fatto del resto spesso positivo) per via degli spazi e dei tempi maggiori che richiede rispetto all’ agricoltura convenzionale.
Probabilmente le modalità di produzione biologica potranno essere migliorate con nuove tecniche ancora più rispettose dell’ambiente. Ma già da oggi ci sono numerosi vantaggi a suo favore nella direzione della sostenibilità e del risparmio delle risorse.
I costi più elevati del cibo biologico di elevata qualità non devono diventare un motivo per rinunciarci. La cucina sostenibile è raggiungibile anche con pochi soldi e una famiglia numerosa. Basta imparare a scegliere. Approfittare delle offerte locali e stagionali, senza lasciarsi tentare dalle primizie. Diminuire i cibi conservati. Evitare eccessi e avanzi. Vale la pena di provarci.

 

Testo tratto dal libro “Risparmiare con la cucina bio” di Carla Barzanò, ed. Tecniche Nuove

 

Posted in: Cibo e Benessere, Suggerimenti | Tagged: 15 maro, ambiente, bio, biologico, Carla barzanò, cibo, condividere, condizioni di lavoro, cucina sostenibile, gusto, inquinamento, qualità, ridare senso, rinnovare i percorsi, risparmio, ruolo fondamentale, salute, salvaguardare la natura, sapore, sciopero del clima, sostenibilità, spreco, vita quotidiana

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