attività fisica
Ossa forti e muscoli tonici? nello stile di vita il segreto per mantenerli! di Fiorenza Zanchi
Ossa forti e muscoli tonici? nello stile di vita il segreto per mantenerli!
di Fiorenza Zanchi
“After fifty five never say goodbye” mi diceva tra il serio e il faceto un’amica molti anni or sono e ai tempi, ben precedenti i fatidici 55 anni, non realizzavo veramente il significato di questa arguta raccomandazione.
Come capii bene più tardi, sottolineava il comparire della nota “tendina” che, con il progredire dell’età, oscilla ineluttabilmente sotto il braccio quando lo si muove come per salutare.
Causa: la perdita di tono e massa muscolare (sarcopenia), che accompagna, come una vera e propria anima gemella, l’osteoporosi una delle conseguenze più temute della menopausa e, più in generale, del passare degli anni.
Le nostre ossa infatti, raggiungono un picco di contenuto in tessuto minerale osseo (picco di massa ossea), dai 20 ai 30anni, con differenze individuali legate per
– 80% alla costituzione genetica e per il
– 20% allo stile di vita: infatti frequenza ed intensità dell’attività fisica e tipo di alimentazione, influenzano in prima linea la robustezza delle ossa, ma sono determinanti anche il clima (es. in Inghilterra, dove c’è meno sole, c’è più osteoporosi che in Italia), lo stress e il fumo di sigaretta.
Ma cosa è l’osteoporosi?
E’ un processo di rarefazione e indebolimento delle ossa che si instaura con il progredire dell’età e che, fatta salva la costituzione genetica, risulta più o meno marcato in relazione, come si diceva, allo stile di vita passato e presente, in particolare all’attività fisica e alle abitudini alimentari.
Perché, oltre che delle ossa, doversi preoccupare anche dei muscoli?
E’ un fatto: salute delle ossa e funzionalità muscolare, ovvero attività fisica, sono strettamente legate e questo profondo legame, può diventare un punto di forza su cui agire.
Infatti è proprio la stimolazione meccanica esercitata dal muscolo sull’osso durante l’attività fisica, che (insieme alla produzione di particolari sostanze: le miochine), contribuisce in modo determinante a una buona mineralizzazione delle ossa: attira e fissa il calcio nell’osso!
“Due piccioni con una fava” e..
In parole povere il temuto deterioramento dell’apparato scheletrico che può accompagnare, tra l’altro, le trasformazioni ormonali della menopausa, ha un competitor naturale che possiamo efficacemente utilizzare: i muscoli.
Tono ed efficienza muscolare sono in grado di contrastare efficacemente l’indebolimento dell’osso con un “effetto collaterale” in più: contribuiscono a mantenere più netti e sodi i contorni del corpo.
…due regole d’oro
Dunque è possibile e alla portata di tutte mettere le nostre ossa nelle condizioni migliori per affrontare le trasformazioni degli anni e, contemporaneamente, preservare agilità e forma fisica, basta seguire 2 regole d’oro
-1 movimento fisico regolare
1 ora di ginnastica eseguita regolarmente almeno due volte alla settimana, è già in grado di determinare un miglioramento dei parametri metabolici e funzionali oltre che delle ossa, dell’intero organismo(v. articolo: “bellezza: alla ricerca di un nuovo aspetto” di Pierluisa Robecchi)
inoltre migliora
– l’abilità motoria, cioè riduce il pericolo di cadute. In tal modo l’atività fisica diviene protettiva anche nei confronti del rischio di fratture che è legato, oltre che all’osteoporosi, proprio anche alla sedentarietà, causa primaria dell’indebolimento e della perdita di massa muscolare con ridotto equilibrio posturale e cadute più frequenti.
in più
–l’attività fisica regolare, anche se non molto intensa, (ma meglio se quattro volte alla settimana) ha un bonus in più: riduce significativamente la mortalità dovuta a qualunque causa nelle donne in post menopausa; in particolare l’associazione è più stretta per 2 cause di morte:
- le malattie cardiovascolari e
- le patologie respiratorie
-2 adeguate abitudini alimentari, ovvero: introduzione giornaliera di proteine alimentari, calcio e vitamina D;
In particolare, a questo proposito, la European Society for Clinical and Economic Aspects of Osteoporosis and Osteoarthritis (ESCEO) raccomanda:
– assunzione di 1.0-1.2 g di proteine per chilogrammo di peso al giorno, con almeno 20-25 g di proteine di alta qualità ad ogni pasto principale: oltre che proteggere osso e muscoli aiutano a mantenere il “peso forma” ideale (v. articolo: Gunamino Formula: “dimagrire – gli integratori aiutano?” di Barbara Aghina)
– introduzione di 800 UI al giorno di vitamina D, per mantenere un livello plasmatico di questa vitamina superiore a 50 nmol/L;
– introduzione di 1000 mg di calcio al giorno, meglio se alimentare; (v. articoli: “la dieta naturale – dimagrire“ di Carla Barzanò e “acido ialuronico- un aiuto per il benessere di ossa, articolazioni, cute” di Barbara Aghina)
– movimento fisico almeno 4 volte la settimana, combinato con un’assunzione di proteine in prossimità dell’esercizio.
E’ stato infatti riscontrato un effetto combinato dell’introito proteico e dell’esercizio fisico sul muscolo e sull’osso
Un consiglio
Va bene prendere vit.D ma… non dimentichiamo il sole!
2 ore al giorno di sole sono fondamentali per combattere l’osteoporosi: in particolare i raggi ultravioletti sono attivi nella loro azione favorente la formazione della vit.D, quindi l’assorbimento del calcio, quando il sole sulla linea dell’orizzonte ha un’inclinazione superiore ai 35 gradi.
E per finire… qualche aiuto dalla natura:
-Integratori fitoterapici
– equiseto favorisce la mineralizzazione in particolare se assunto alle 10 di sera (alle 5 del pomeriggio, favorisce prevalentemente la diuresi)
– fieno greco integra eventuali carenze di sali minerali e vitamine.
-Omeopatia
- calcarea carbonica: con artrosi
- fosforica : con scoliosi e schiacciamento vertebrale
- fluorica : con rachitismo ed iperlassità legamentosa
- silicea : fragilità e sottigliezza ossea
Le tre calcaree e la silicea, possono essere assunte separatamente o insieme opportunamente assemblate, anche già presenti in specifici prodotti in commercio
Osteoporosi: prevenirla è meglio che curarla – Gli accorgimenti che aiutano, di Carla Barzanò
La dieta naturale
Osteoporosi: prevenirla è meglio che curarla
Gli accorgimenti che aiutano
Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità l’osteoporosi è in crescita.
Ne soffrono soprattutto le donne.
Anche se esiste una predisposizione genetica, alimentazione e stile di vita aiutano a prevenirla.
Ecco alcuni suggerimenti da mettere in pratica fin da giovani.
Movimento e luce
- Abituatevi a svolgere attività fisica regolare all’aria aperta. Durante il movimento, il carico che le ossa sostengono in posizione eretta, quando l’effetto della forza di gravità è massimo, stimola la rigenerazione del tessuto osseo.
Questo effetto benefico si mantiene durante tutta la vita: praticare regolarmente attività fisica (almeno 1 ora 3 volte la settimana) conserva e migliora la densità ossea ad ogni età. - Esponetevi alla luce solare, che assicura , attraverso la pelle, la sintesi di vitamina D, determinante per l’assorbimento del calcio.
Il suo equilibrio è necessario, fra le altre cose, per rinforzare il sistema immunitario.
La vitamina D si trova anche nel pesce, nel tuorlo d’uovo e in alcuni vegetali, ma l’apporto alimentare è modesto e spesso, con la guida di un medico, può essere d’aiuto un’integrazione dietetica.
Dieta
- Per assicurare l’apporto di calcio, componente fondamentale delle ossa, prima di ricorrere agli integratori, non privi di effetti collaterali, è importante migliorare sia l’assorbimento che l’utilizzazione del minerale attraverso alcuni accorgimenti dietetici.
- Un’ importanza decisiva hanno le proteine.
La loro concentrazione non dovrebbe essere troppo bassa, per garantire la sintesi del collagene che costituisce il tessuto osseo, senza però superare 1,5 grammi al giorno per chilo di peso corporeo.
L’ abuso di proteine, infatti, acidifica il sangue e favorisce la mobilizzazione di calcio dal tessuto osseo per tamponarla. - Negli Stati Uniti, dove il consumo di carne è molto elevato, il fabbisogno di calcio è doppio rispetto a quello delle popolazioni africane prevalentemente vegetariane. Vegetariani e “onnivori” hanno comunque un’analoga densità ossea, a patto che consumino una quantità equilibrata di proteine.
- Altri principi nutritivi correlati positivamente con la densità ossea sono la vitamina C, presente negli agrumi, nei pomodori e in altri ortaggi, la vitamina K, reperibile in verdure a foglia e legumi, il potassio concentrato in cacao, patate, banane e frutta oleosa, come noci e mandorle e il magnesio, che si trova in verdure a foglia e semi.
- Sale e zucchero in eccesso, al contrario, favoriscono la decalcificazione, come hanno messo in evidenza diversi studi condotti sui bambini che consumano elevate quantità di bevande dolci, soprattutto abbinate a snack dolci o salati.
No alle diete drastiche
- Un menù equilibrato e vario è la base fondamentale per la salute delle ossa. Meglio quindi bandire diete troppo drastiche per inseguire una linea filiforme: l’eccessiva magrezza rappresenta, infatti, un fattore di rischio per l’osteoporosi, soprattutto quando, dalla menopausa in poi, cala la produzione di estrogeni, ormoni in parte sintetizzati dal tessuto adiposo che favoriscono la rigenerazione dello scheletro.
Proteggere e prevenire in menopausa: quando gli integratori aiutano, di Barbara Aghina
Proteggere e prevenire in menopausa
Menopausa. Un periodo della vita che è parte integrante della identità femminile e che tutte le donne hanno sempre vissuto, spesso in modo silenzioso e sereno.
Oggi se ne parla molto, talvolta, forse, troppo.
Emergono timori, ansie. Come cambia il corpo?
È vero che dopo la menopausa si invecchia molto più rapidamente? Il desiderio sessuale diminuisce? Le ossa diventano più fragili?
Cosa può aiutare a conservare il benessere anche in questo periodo delicato di trasformazione?
Sono queste le domande più frequenti delle donne che incontriamo ogni giorno e desideriamo cercare insieme alcune risposte per favorire strategie nella direzione di benessere e serenità.
Iniziamo con i suggerimenti della dottoressa Barbara Aghina, biologa molecolare esperta in prodotti nutraceutici.
Proteggere e prevenire in menopausa
Quando gli integratori aiutano
di Barbara Aghina
Vampate di calore, modificazioni della pelle e dei capelli, incremento del peso corporeo, inquietudine e difficoltà di dormire, sono alcuni dei disturbi legati ai mutamenti ormonali della menopausa, che talvolta assillano le donne.
Come superarli senza ricorrere alle terapie ormonali?
Occorre subito dire una cosa. Le basi per una menopausa serena ed equilibrata si costruiscono presto.
Le prime modificazioni, anche se non immediatamente percepibili, iniziano, infatti, già a partire dai 40 anni.
È importante, quindi, incominciare precocemente a prendersi cura di sé con più attenzione.
Ridurre lo stress, smettere di fumare, diminuire caffè e bevande alcoliche, per esempio, sono accorgimenti necessari nella vita frenetica di ogni giorno.
Di importanza fondamentale, inoltre, è la dieta.
Ortaggi, legumi, frutta, ricche in vitamine, minerali ed antiossidanti, sono alcuni degli ingredienti da non farsi mancare fin da giovani per fare rifornimento di sostanze protettive che rallentano l’invecchiamento e prevengono l’osteoporosi.
Infine è indispensabile abituarsi a svolgere regolarmente attività fisica: almeno mezz’ora al giorno, anche frazionata in brevi, ma ripetute, pause di 10 minuti, meglio ancora all’aria aperta.
È raccomandabile che questa buona abitudine diventi parte integrante della quotidianità, creando opportunità giocose e rilassanti.
Ci sono integratori alimentari utili?
Premesso che uno stile di vita equilibrato e armonioso è insostituibile, alcuni integratori possono effettivamente essere d’aiuto.
L’offerta di prodotti è molto ampia, e quando i disturbi della menopausa sono già conclamati è preferibile rivolgersi a un esperto per scegliere in modo personalizzato.
La funzione e l’efficacia dei diversi integratori dipende infatti, spesso, dalla costituzione individuale e dai sintomi che ne conseguono.
Alcuni integratori possono invece essere utilizzati in autonomia per prevenire l’invecchiamento.
In questo caso è raccomandabile fare cicli periodici di trattamento un paio di volte l’anno, già prima della menopausa.
A Partire dai 40 anni, un’ integrazione giornaliera di antiossidanti e anti-aging, per 30 giorni, ai cambi di stagione, specie primavera e autunno quando il metabolismo si “risetta”, aiutano a mantenere forma ed equilibrio psicofisico.
Quali integratori consiglia per l’effetto antiaging?
Un integratore bilanciato è composto da diversi ingredienti dotati di una azione specifica e sinergica sui differenti aspetti critici dei processi di invecchiamento,
Sono in particolare utili:
- vitamina D 3, regola l’omeostasi del calcio e del fosforo, e di conseguenza della densità ossea. Inoltre sembra avere un effetto regolatore sull’immunità, la regolazione della glicemia e il tono dell’umore.
Molte donne soffrono di una carenza latente, a causa della vita in ambienti chiusi, poiché la sintesi avviene soprattutto grazie all’esposizione ai raggi solari, mentre le fonti alimentari sono scarse. - Biotina. Chiamata anche vitamina H o B7, è coinvolta come coenzima in molte reazioni metaboliche ed entra in gioco nel mantenimento e nella rigenerazione dei tessuti, in particolare del sistema nervoso centrale, delle mucose, della pelle e dei capelli.
Le fonti alimentari sono numerose sia nei cibi animali, sia nei vegetali, tuttavia la sua concentrazione può essere ridotta da alcuni farmaci, fra cui gli antibiotici, e da un’alterazione della flora batterica intestinale ad esempio in caso di disbiosi. - Calcio. Indispensabile per la regolazione degli impulsi nervosi, della coagulazione, del movimento muscolare e per numerose altre funzioni dell’organismo è uno dei componenti fondamentali del tessuto osseo.
La sua assunzione con la dieta può risultare insufficiente anche a causa di un abuso di cibi animali e di una carenza di ortaggi e frutta, che ne impediscono la fissazione nelle ossa. - Probiotici. Sono i microrganismi benefici che popolano il nostro intestino e svolgono un ruolo fondamentale nel mantenimento dell’equilibro psicofisico regolando, oltre all’assorbimento di molti principi nutritivi e protettivi, anche l’umore, l’immunità e i processi anti-invecchiamento naturali.
Un prodotto sinergico
Symbiofem® Plus è un prodotto con più nuclei d’azione che fornisce questi principi attivi in dosaggi tali da coprire i fabbisogni senza correre il rischio di sovradosaggi.
Le sue potenzialità anti-invecchiamento sono arricchite dalla presenza di estratti di tè verde, ricco di tannini e alcaloidi dotati, fra le altre cose di un effetto antiossidante e regolatore dell’appetito. Contiene, inoltre, isoflavoni della soia in quantità moderate, tali da supportare il metabolismo osseo e il trofismo delle mucose e degli annessi cutanei.
Come e quanto
Symbiofem® Plus è realizzato in monodosi, costituite da due bustine separate per salvaguardare l’efficacia dei probiotici.
Il contenuto delle bustine va versato insieme in un bicchiere di acqua mescolando fino a completo scioglimento.
Si assumono 1 volta al giorno, durante uno dei pasti principali.
In caso di particolari problematiche e patologie, prima di utilizzare l’integratore è sempre consigliabile sentire il parere del proprio Medico.
Dott. Barbara Aghina
Salute, bellezza, buonumore: il ruolo dell’intestino “Equilibro della flora batterica intestinale: garanzia di benessere” di Barbara Aghina
L’intestino gioca un ruolo decisivo per salute e benessere dell’intero organismo ed ha un’importanza fondamentale per le difese immunitarie dell’intero organismo .
Il suo equilibrio è quindi molto importante per proteggerci da diverse malattie e aiuta a prevenire le sindromi influenzali o
para-influenzali con interessamento gastro-intestinale, i disturbi da raffreddamento stagionali, ma anche diversi altri squilibri.
Capita, per esempio, di non seguire una dieta ricca in frutta e verdura o di aver bisogno di alcune medicine, come antibiotici o antinfiammatori, il cui uso prolungato rischia di compromettere proprio l’equilibrio intestinale, indebolendolo.
In particolare l’alimentazione incongrua o l’uso continuo di farmaci, possono alterare il delicato ecosistema intestinale, costituito da una grande comunità di batteri, chiamata “microbiota intestinale” .
“Microbiota intestinale”: una comunità da conoscere e difendere…
Questa grande comunità è costituita da numerose famiglie batteriche benefiche che, nel corso di centinaia di migliaia di anni, sono entrate in equilibrio tra di loro e in stretta simbiosi di reciproco scambio, con le cellule della nostra mucosa intestinale creando la condizione fisiologica detta anche di “eubiosi”.
Sono diventate così una parte integrante dell’intestino di cui regolano numerose funzioni essenziali per la salute.
In particolare fanno parte del microbiota i grandi gruppi di batteri chiamati Lattobacilli ed i Bifidobatteri, tra le cui numerose attività di regolazione dell’organismo, figurano:
- aiutare il buon funzionamento della cosiddetta “barriera intestinale”, fondamentale per le difese contro l’aggressione di virus e batteri esterni nocivi;
- sostenere i processi di digestione degli alimenti;
- favorire la produzione di importanti vitamine;
- regolare il nostro sistema immunitario intestinale.
… Mantenere e
Dunque, vi sono diverse situazioni come: stress, alimentazione sbilanciata, ad esempio eccesso di zuccheri e grassi, o carenza di frutta e verdura, uso non corretto o abuso di farmaci, fumo, alcol, sedentarietà, che possono portare a un progressivo impoverimento, detto disbiosi, del numero e del tipo di batteri “buoni”.
Ciò favorisce l’alterazione di quelle funzioni benefiche che hanno questi batteri; ad esempio la barriera di difesa intestinale può indebolirsi, aprendo più facilmente la strada all’ingresso di virus o batteri nocivi, o di tossine di derivazione chimica o alimentare, favorendo l’impoverimento della produzione di importanti vitamine, o il rallentamento dei processi digestivi e abbassando l’assorbimento dei minerali e delle sostanze nutritive.
In questi casi prima di tutto è opportuno:
- riequilibrare la propria alimentazione, in particolare eliminando l’eccesso di zuccheri semplici, grassi e alcol, aumentando, invece, la quota giornaliera di frutta e verdura fresca e di stagione , per accrescere l’introduzione di fibre vegetali , importante “alimento” di rinforzo per i nostri batteri intestinali buoni , in particolare per i Bifidobatteri;
- limitare il fumo;
- praticare abitualmente attività fisica, per aiutare a “risvegliare” la motilità intestinale.
… Ripopolare
Inoltre è utile “rinforzare” direttamente il microbiota attraverso l’integrazione alimentare, e quindi il “ripopolamento” dei nostri batteri benefici, utilizzando simbiotici specifici, cioè preparati, certificati e monitorati con studi scientifici .
Gli integratori migliori sono a base di batteri “probiotici” benefici e mirati e fibra vegetale “prebiotica”, che possiedono un’attività di rinforzo sicura e un’ efficacia riequilibrante documentata dell’”eubiosi” intestinale.
L’impiego abituale di yogurt, o di altri prodotti fermentati (per esempio crauti) eventualmente fatti in casa, può essere una pratica alimentare quotidiana che completa un regime alimentare equilibrato ed uno stile di vita sano.
Periodicamente, e soprattutto nei periodi “critici” che accompagnano e seguono stress e malattie, è poi d’aiuto un’ integrazione realizzata con tipologie di fermenti lattici batterici appositamente selezionati e finalizzata al ripopolamento del microbiota intestinale, quindi specifica per ristabilire l’eubiosi intestinale.
Questa selezione, consente di controllare sia il dosaggio che la sicurezza e la capacità attiva di colonizzare l’ambiente intestinale dei microrganismi prescelti.
La scelta dei batteri è il frutto di ricerche scientifiche specifiche, che permettono di identificare integratori alimentari costituiti da diversi tipi di fermenti lattici con la “carta di identità” e di associarli in modo tale da conseguire la massima efficacia di ripopolamento della microflora batterica intestinale, garantendo sicurezza e assenza di effetti collaterali.
…Un integratore speciale
Proflora (Guna) è un integratore alimentare, certificato privo di allergeni, di tipo simbiotico, cioè costituito da 6 diversi tipi di fermenti lattici “ probiotici” (chiamati anche ceppi), in forma microincapsulata gastroprotetta, associati a fibra naturale prebiotica, utile per riequilibrare efficacemente l’ecosistema intestinale.
Il processo brevettato di “microincapsulazione” protegge ciascuno dei 6 tipi di fermenti lattici probiotici dall’aggressione dei succhi gastrici, migliorando decisamente la loro sopravvivenza durante il transito gastroduodenale.
Si assicura così il raggiungimento dell’intestino del 100% dei fermenti lattici ingeriti, ancora vivi e vitali.
I fermenti lattici probiotici di Proflora, appartengono proprio ai Lattobacilli ed ai Bifidobatteri, ed insieme hanno un’azione sinergica che garantisce una pronta colonizzazione dei diversi segmenti intestinali.
La componente prebiotica è costituita da fibre vegetali chiamate “frutto-oligosaccaridi (FOS)”, che non essendo attaccati dagli enzimi digestivi, né assorbiti dalla mucosa intestinale , riescono a giungere intatti nel colon dove vengono fermentati selettivamente dalla microflora intestinale, in particolare dai Lattobacilli e Bifidobatteri benefici , aumentando l’effetto “barriera” della mucosa intestinale, favorendo l’assorbimento di alcuni minerali, in particolare calcio e magnesio.
Come si usa Proflora
È consigliata l’assunzione di 1 bustina al giorno, per un ciclo di almeno 30 giorni; il contenuto della bustina si scioglie in un bicchiere d’acqua.
Essendo i fermenti probiotici protetti dall’azione dei succhi gastrici, Proflora può essere assunto in qualunque momento della giornata, indipendentemente dai pasti.
Dottoressa Barbara Aghina