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Search Results for: la sottile violenza dell apparire

La sottile violenza dell’apparire di F.Zanchi

Posted by donnetra on 7 Aprile 2014 | Leave a response

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La sottile violenza dell’apparire

Apparire significa oggi adeguarsi ad uno stereotipo di donna tendenzialmente androgino: pancia piatta, fianchi stretti, gambe sottili sono “parole d’ordine” e immagini che dominano la cultura dei media. Nella mia esperienza omologarsi a questo modello è  in effetti percepito da molte donne come unica possibilità di apparire belle ed essere accettate.

Vedo ingaggiare lotte senza quartiere a fianchi rotondi e cosce ben tornite, ad ogni prezzo e spesso con grandi sacrifici fisici, psichici ed economici, per eliminare forme vissute come inadeguate.

E’ come se peso e forme corporee fossero diventati una sorta di ago della bilancia in base al quale calcolare il proprio valore personale che, in qualche modo, si assimila a un aspetto quanto meno “morbido” possibile.

Non a caso l’insoddisfazione e il rifiuto sono sempre diretti proprio verso quelle parti del corpo, dove quantità e tipo di distribuzione del grasso giocano un ruolo specifico nelle forme/ funzioni femminili:  il ventre, le natiche,  per non parlare poi delle cosce dove si deposita l’oggi poco valorizzato grasso trocanterico ovvero quel grasso che in misura maggiore o minore tutte le donne hanno sul lato esterno della coscia e che disegna la tipica forma femminile:  la forma ginoide.

Perché apparire e funzioni femminili?

Ma la funzione femminile, mestruazioni, gravidanza, menopausa, ha caratteristiche che sono strettamente legate proprio alla forma e quindi all’apparire del corpo delle donne, per questo l’aspetto ginecologico è praticamente sempre coinvolto in queste “lotte” sebbene, di volta in volta, attraverso disfunzioni di diversa gravità.
Dalle semplici irregolarità nel ciclo mestruale sino all’amenorrea vera e propria e all’infertilità, ma anche alla maggiore vulnerabilità alle infezioni o ai disturbi della sessualità  così come, nell’epoca climaterica, ad un aumentato rischio di osteoporosi o di depressione.

Parlo anche di epoca climaterica perché, se il conflitto delle donne con la loro forma corporea è un problema che incontro da almeno trent’anni, il fatto nuovo o più nuovo è che man mano la fascia di età in cui si manifesta si è notevolmente allargata e ormai si estende dalle bambine in età pre-pubere alle donne mature, specie al tempo della menopausa.

Grasso organo multifunzionale

Il fattore determinante in questa relazione tra forma e funzione, è che esiste uno stretto rapporto tra:  quantità, tipologia, distribuzione del tessuto adiposo  ed  equilibrio ormonale, riproduzione e non da ultimo,  SNC (sistema nervoso centrale).

Infatti il  tessuto adiposo non è un “optional”, una sorta di vestito da indossare o togliere quando e come si vuole, ma un vero e proprio organo multifunzionale.

Tanto per cominciare il tessuto adiposo è  in grado di produrre ormoni, veri e propri “postini”chimici capaci di trasportare messaggi da una parte all’altra del corpo, influenzandone le diverse funzioni, in particolare può trasformare (aromatizzare) gli androgeni, ormoni maschili, in estrogeni, importanti ormoni della funzione femminile.
Se diminuisce troppo il grasso, anche gli estrogeni diminuiranno lasciando campo libero agli androgeni che, tra l’altro, possono dare, ad es., noiosi problemi di acne o maggior fragilità e caduta dei capelli.

Magra a tutti i costi: anche in menopausa

In fasi della vita come il climaterio, in cui gli estrogeni che vengono dalle ovaie diminuiscono, la quota ormonale proveniente dal distretto adiposo diviene più importante. Un eccessivo dimagrimento, specie se troppo veloce, modifica i processi di trasformazione ormonale in questo tessuto e può accentuare, ad esempio, il rischio di osteoporosi a causa dello stretto legame tra estrogeni e massa ossea.

Ugualmente una diminuzione troppo veloce e accentuata di estrogeni nel sistema nervoso centrale può favorire la tendenza alla depressione, il nervosismo, l’irritabilità, l’affaticamento.

Insomma qualche curva in più in questa fase della vita favorisce, oltre che una pelle sicuramente più distesa e idratata, anche ossa più sane e un umore più “luminoso”!

Peso equilibrato? Te lo dice il ciclo mestruale

Un rischio di osteoporosi è presente anche nelle ragazze giovani troppo sotto peso, ad esempio nei casi di anoressia.
Ma il sintomo più visibile e più frequente, legato all’eccessiva perdita di peso nella donna giovane, è l’irregolarità mestruale fino alla cessazione del ciclo o amenorrea.
L’amenorrea è infatti spesso correlata al calo ponderale o, comunque, ad una insufficiente presenza di tessuto adiposo: è come se il cervello registrasse una situazione di “carestia cronica” e di conseguenza riducesse ogni dispersione di energia e ogni funzione non fondamentale per la sopravvivenza.


Il peso corporeo viene registrato da una zona specifica del cervello: l’Ipotalamo.
Questa regione alla base del cranio, tra le più antiche, è anche collegata ad una delle ghiandole più importanti del nostro organismo: l’ipofisi, proprio la ghiandola che, tra l’altro, produce gli  ormoni che dirigono la funzione delle ovaie e di conseguenza del ciclo mestruale.
L’Ipotalamo è inoltre contemporaneamente coinvolto nel controllo del metabolismo.

Quando si dimagrisce, specie se molto velocemente, l’ipotalamo registra la diminuzione della massa corporea e rallenta la produzione degli ormoni dell’ipofisi, rallentando il metabolismo per risparmiare energia e bloccando il ciclo mestruale.

In effetti in tempi relativamente recenti si è scoperto che  la perdita di grasso è associata alla riduzione di un piccolo ormone proteico, chiamato Leptina, prodotto proprio dalle cellule del tessuto adiposo, e coinvolto nella regolazione del peso corporeo addirittura a livello dei centri nervosi superiori.

E’ questa proteina infatti che informa particolari aree del cervello (Ipotalamo), sui livelli “critici” di riserve di tessuto adiposo, necessarie per l’attività ciclica dell’apparato genitale femminile.

Pubertà: l’energia che fiorisce

L’inizio della pubertà che segna, con la comparsa della prima mestruazione, lo sbocciare della femminilità, è associato a livelli crescenti di Leptina. Se il tessuto adiposo è troppo scarso, la Leptina non cresce a sufficienza e la pubertà si blocca: per questo è particolarmente rischioso il dilagare di diete dimagranti anche in ragazze giovanissime.

Ugualmente livelli adeguati di Leptina sono necessari poi per il mantenimento del ciclo mestruale e di una normale funzione riproduttiva, così come livelli calanti di Leptina, in risposta ad eccessivo dimagrimento, sono associati a caduta di estradiolo (uno dei principali ormoni femminili) con conseguente amenorrea ed infertilità.

Forma e funzione allo specchio

Non si tratta di mitizzare il grasso, ma neanche di demonizzarlo, come per lo più si tende a fare. E’ necessario invece trovare il giusto equilibrio, valorizzando al massimo la propria specifica individualità e sapere che l’eccessiva eliminazione di questo fondamentale tessuto corporeo, il cambiare e costringere la forma femminile dentro panni non suoi,  possono coinvolgere e alterare l’equilibrio dei centri nervosi superiori femminili e con essi, del ciclo mestruale con i suoi periodici mutamenti.

In questo senso, “la sottile violenza dell’apparire” può penalizzare non solo la forma del corpo delle donne, ma molto più profondamente, la funzione femminile, in particolare annullando una delle sue più specifiche caratteristiche: la ciclica alternanza di tempi e ritmi.

*estratto relazione tavola rotonda FILDIS-CPO Università di Pavia, 2007

Posted in: Eros e bellezza, Ginecologia, Salute per la donna | Tagged: Fiorenza Zanchi, grasso multifunzionale, ipotalamo, mestruazioni, peso

CAPELLI: IN CHE “STAGIONE” SIAMO?

Posted by carlab on 1 Dicembre 2020 | Leave a response
CAPELLI AL TRAMONTO

di Fiorenza Zanchi

I capelli, così come tutti i peli e anche le unghie, subiscono l’azione dell’equilibro endocrino, in cui giocano un ruolo particolarmente positivo gli Estrogeni, i principali ormoni femminili.
Non è dunque strano vederli cambiare in relazione al periodo che stiamo vivendo, alla dieta che stiamo facendo, allo stile di vita che adottiamo, all’età e alle fasi del ciclo che attraversiamo.

In gravidanza l’Estate “fiorisce”

Molte di voi avranno sperimentato, ad es., come durante la gravidanza i capelli appaiano più belli e folti, si possa verificare un leggero aumento di peli e crescano di più le unghie.
Questo accade perché gli elevati livelli di Estrogeni, caratteristici della gestazione, modificano il normale equilibrio che regola la loro periodica crescita e caduta: la prima aumenta mentre diminuisce la seconda.

BOSCO D'AUTUNNO
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Dopo il parto è “Autunno”

Questa vera e propria “fioritura” cessa una volta avvenuta la nascita. Dopo il parto infatti si ripristina, a poco a poco, il precedente clima ormonale e con esso il ritmo di crescita e di caduta dei capelli torna alla normalità.
In alcuni casi, durante la fase di transizione tra gli equilibri della gestazione e la ripresa del consueto ritmo mestruale, può verificarsi anche una vera e propria stagione “autunnale” con caduta rilevante dei capelli. Un evento del tutto fisiologico e “compensatore” del precedente rigoglioso periodo.

Inizia solitamente verso alla fine del puerperio, ma anche più tardi, da 4 a 2O settimane dopo il parto e può durare 3-4 mesi.

Per qualche mese viene “l’Inverno”

Può addirittura comparire una Alopecia, ovvero una perdita di capelli, fino alla scomparsa, in aree del cuoio capelluto distribuite a “chiazze”. E’ generalmente moderata e, a sua volta, assolutamente transitoria. Una sorta di stagione “invernale” in cui il germogliare di nuovi bulbi è decisamente rallentato.
La causa è un temporaneo prevalere degli Androgeni, gli ormoni maschili che si trovano a loro volta nel corpo femminile in piccole quantità e che, in questa fase di passaggio, possono non essere ancora ben compensati da una sufficiente ripresa degli Estrogeni. (leggi anche: cisti ovariche: quale realtà?)

Niente paura, in ogni caso nel giro di 6-15 mesi tutto si normalizzerà.

PRIMAVERE

Poi ritorna la Primavera

Con la ripresa dell’ovulazione e la normalizzazione della mestruazione la produzione di ormoni femminili aumenta e si stabilizza il rapporto con gli Androgeni. In particolare gli Estrogeni hanno anche un ruolo importante nel deprimere la secrezione sebacea e nel provocare l’aumento della irrorazione sanguigna della cute. Ciò la rende più ossigenata dal sangue che, oltre a donarle più tono e luminosità, può meglio nutrire i bulbi piliferi.

L’intero equilibrio ormonale si ristabilisce, ripristinando i cicli di periodica crescita e caduta dei capelli: è Primavera e nuovi bulbi iniziano a “sbocciare”.

Da non dimenticare che...

Lo stress, così come un sovvertimento dei ritmi sonno veglia, un eccessivo aumento o diminuzione di peso, diverse alterazioni endocrine o una dieta inadeguata, possono influire negativamente sulla salute e la bellezza dei capelli poiché incidono significativamente sugli equilibri ormonali, alterandoli.

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Posted in: Benessere | Tagged: acqua, androgeni, capelli. Dott.ssa Fiorenza Zanchi, endocrino, peli, sole, unghie, vento

Vampate di calore: il fuoco che sale di Fiorenza Zanchi

Posted by donnetra on 9 Giugno 2014 | Leave a response

VAMPATE

 

 

 

 


Vampate di calore: il fuoco che sale

La gran pare delle donne alle prese con la menopausa, ultima grande trasformazione del femminile, sperimenta le “vampate di calore” .
Ma di cosa si tratta esattamente? Di un disturbo dovuto all’ instabilità dei centri ipotalamici (*)di termoregolazione con vasodilatazione, aumento della circolazione e arrossamento della parte alta del corpo: una sensazione di forte calore, appunto, che dalla bocca dello stomaco improvvisamente sale verso il collo e il viso che possono iniziare a sudare e diventare rossi.
Quanto più si è stanche e stressate, quanto più questa sorta di “fuoco” che sale crea ansia e imbarazzo, tanto più la reazione peggiora.

Godersi la vampata

Dunque primo trucco: niente disagi, anzi godersi la vampata.
Chiudere gli occhi e respirare lentamente, percependo l’aria fresca che entra dalle narici inspirando e il calore che esce espirando, mentre una nuova energia sale a nutrire il cervello.
Recita un passo dell’alchimia femminile taoista a proposito dell’arrestarsi del flusso mestruale:

“Il drago rosso ritorna alla testa e contempla le nuvole purpuree”

Come a dire che se da un lato il corpo si modifica e con esso l’immagine che abbiamo di noi stesse, dall’altro si liberano energie prima impegnate su fronti esterni (mestruazioni, gravidanze, fluttuazioni cicliche…) e “tornano alla testa” ovvero si rendono disponibili ad alimentare una nuova creatività interiore.

A ognuna il suo rimedio

Allora i cambiamenti della menopausa, mentre obbligano a fare i conti con il tempo che passa, favoriscono una  consapevolezza che può valere la pena sperimentare, ma in ogni caso, come ogni fase di trasformazione, non sono mai facili e variano da donna a donna. Per questo vanno accompagnati e  guidati  tenendo conto delle specifiche esigenze individuali, utilizzando di volta in volta rimedi che possono aiutare a modulare “quella” particolare “dimensione”.

Omeopatia

Per un trattamento di base si può utilizzare:

– F.S.H 15 CH 5 granuli da assumere di primo mattino;  sciogliere lentamente sotto la lingua, almeno mezzora prima di colazione.
E’ un ormone dell’ipofisi (*), la ghiandola che “dirige” la funzione delle ovaie, “omeopatizzato”.
Aiuta a stabilizzare i centri nervosi del cervello in cerca di nuovi equilibri.

Durante la giornata:

se le vampate sono particolarmente improvvise, il viso diventa molto caldo e arrossato e c’è notevole sudorazione, si può utilizzare, alla comparsa del disturbo,

Belladonna 7 CH 5 granuli, eventualmente ripetuti al ritmo delle vampate. Sciogliere lentamente sotto la lingua, possibilmente lontano dai pasti

oppure

se l’arrossamento è più circoscritto alle guance e alle orecchie che sentiamo brucianti e magari il bruciore si estende alle mani e ai piedi, meglio

Sanguinaria canadensis 9 CH, 5 granuli due volte al giorno. Ha anche un ottimo effetto regolatore sugli sbalzi di pressione sovente legati a questo particolare periodo di instabilità neurovegetativa.
Sciogliere lentamente sotto la lingua, lontano dai pasti.

Se invece predomina una particolare stanchezza o la tendenza a deprimersi, la vampate non sono accompagnate da arrossamento del viso e magari si presenta un inizio di prolasso con senso di pesantezza al basso ventre o alle gambe, tendenza alle emorroidi e alle varici, può aiutare

Sepia 15 CH  1 mono dose ogni domenica. Sciogliere lentamente sotto la lingua, lontano dai pasti

Infine, se state facendo sogni particolarmente angoscianti, con fuoco, morte, spettri o simili, le vostre vampate si accompagnano a piedi freddi, andate soggette mal di testa congestizi, palpitazioni e tendenza al rialzo della pressione, siete facili alla comparsa di ecchimosi o magari alternate momenti di irrefrenabile parlantina ad altri di mutismo, il vostro rimedio  è

Lachesis 15 CH, 5 granuli alla sera prima di dormire

Oltre ai medicinali omeopatici, possono integrare utilmente anche alcuni

Fiori di Bach

Potete assumerli come trattamento di base insieme all’ F.S.H.:

Walnut è indicato per l’ansia dovuta ai cambiamenti, aiuta la trasformazione

Gentian combatte la tristezza

Olive rigenera in caso di stress. Se siete molto stanche può favorire il sonno e farvi fare una bella dormita ristoratrice.

Si possono prendere per bocca cinque gocce di ciascuno quattro volte al giorno per un mese o farvi preparare dal farmacista i 3 rimedi già miscelati in un flaconcino con contagocce da 30ml che potrete portare comodamente in borsa e prenderne durante il giorno sempre 5 gocce per quattro volte al giorno.

Fitoterapia

Se non riuscite a individuare la vostra specifica tipologia in quelle omeopatiche sopra indicate potete iniziare ad usare con beneficio qualche rimedio fitoterapico:

Biancospino: un cespuglio che secondo una leggenda è nato dal bastone piantato a terra da Giuseppe d’Arimatea la vigilia di Natale; ottimo equilibratore del sistema neuro vegetativo, aiuta quando compaiono angosce, irritabilità, palpitazioni e tachicardia;  favorisce il sonno e controlla la pressione che tende a rialzarsi e l’ansia, potete assumerlo in Tintura madre,  30 gocce alla sera o  2/3 volte al giorno: mattino, primo pomeriggio e sera prima di dormire.

Passiflora:  va bene per il controllo delle vampate di calore, in più riduce l’ansia serale e favorisce il sonno

Usate la Tintura madre, 30 gocce per  3 volte al al giorno, oppure l’estratto secco 200 mg per 2/3 volte al giorno,

se i problemi di insonnia sono importanti si può abbinare alla

Valeriana: Tintura madre (radice: titolata in ac. Valerenici 0,4 mg/ml) 50 gocce per 2 volte al giorno

Infine

Cimicifuga: è una delle piante più utilizzate nel trattamento dei disturbi neurovegetativi e psichici della menopausa.
Contiene isoflavoni.
Conosciuta come erba medicinale sin dal lontano Medioevo cresce in Europa, Asia del nord, Siberia e Nord America.
Se ne raccomandava l’uso già nel settecento anche per indurre il travaglio e curare la dismenorrea.

Tintura madre: 20 gocce in poca acqua tre volte al giorno, lontano dai pasti;

Attenzione a non eccedere: un dosaggio eccessivo può provocare cefalee, vertigini, nausea, vomito, diarrea e dolori addominali, disturbi della vista e bradicardia

(*) Per il significato di Ipotalamo e Ipofisi vedere articolo: “la sottile violenza dell’apparire”di F.Zanchi

 

Posted in: Menopausa, Salute per la donna | Tagged: calore, Fiorenza Zanchi, fiori di bach, fitoterapia, menopausa, omeopatia, vampate

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