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Search Results for: LA LUCE NELLA DONNA

LA LUCE NELLA DONNA E I SUOI RITMI

Posted by carlab on 12 Maggio 2020 | Leave a response
alba con acqua e albero

di Fiorenza Zanchi

Il ritmo è donna

Il corpo della donna ha ritmi suoi, unici.

Una specificità che oggi la medicina studia per adottare nuovi punti di vista e garantire ad ognuna (così come ad ogni uomo) la cura realmente migliore, giusta per quella particolare peculiarità fisica e psichica (1)

A partire dalla mestruazione che, dal suo primo apparire, la immerge in cicli che variano periodicamente in relazione alle fasi mestruali e sono propri dell’identità femminile.
Per proseguire con la cadenza e le caratteristiche con cui si alternano sonno e veglia, differenti nelle donne rispetto agli uomini. La velocità con cui si abbassa la temperatura corporea quando si addormentano è maggiore, così come paiono più accelerati quasi tutti i ritmi circadiani che, in più, variano anche in relazione alla fase del ciclo mestruale in cui la donna si trova.
Secondo gli studiosi, proprio queste differenze nei bioritmi, potrebbero spiegare l’elevata suscettibilità femminile ai disturbi del sonno, nonché il minor livello di vigilanza durante la notte, fornendo una spiegazione “fisiologica” anche alla maggiore difficoltà ad adattarsi a lavori che prevedono turni notturni. (2)

I bioritmi

Ritmi infradiani
Ritmi circadiani
Ritmi ultradiani
Ritmi infradiani

ritmi biologici che durano più di 24 ore: i ritmi lunari che seguono le fasi della luna (circa 29,5 giorni) e i ritmi semi lunari (circa 14 giorni) normalmente associati ai cicli delle maree e il ciclo riproduttivo delle donne.

Ritmi circadiani

durano circa 24 ore: il ciclo sonno/veglia è il più noto e studiato.

Ritmi ultradiani

ritmi biologici che durano meno di 24 ore: fame/sazietà, battito cardiaco, la secrezione di alcuni ormoni, attenzione/distrazione.

donna che dorme

Luce fuori e…

Si è visto infatti che lavorare al buio, esposte a luci artificiali, modifica l’alternanza sonno/veglia e incide anche profondamente sugli equilibri endocrini in particolare della sfera riproduttiva, alterando i principali ormoni che stimolano la produzione di estrogeni, androgeni e progesterone da parte dell’ovaio.
Questi fattori, sebbene ancora da approfondire, sembrano influire, oltre che sugli equilibri mestruali e sulla fertilità, anche su un rischio aumentato di tumori correlati agli ormoni (3,4,5) tra cui quello alla mammella (6,8), all’endometrio (7) e altre neoplasie come quella al colon (8).

...dentro di noi

L’esposizione alla luce artificiale infatti, modifica in modo rilevante i ritmi circadiani attraverso l’alterazione di un ormone: la Melatonina. Prodotta, seguendo regolarmente l’alternanza luce-buio dell’ambiente esterno, dall’Epifisi, o ghiandola pineale, una piccola ghiandola a forma di pigna di meno di 1cm di lunghezza e 150 gr. di peso, situata alla base del cervello, a livello della parete posteriore del terzo ventricolo.

Epifisi occhio ancestrale
Epifisi 3° occhio
Epifisi occhio ancestrale

Da punto di vista evolutivo l’Epifisi sembra costituire un vero e proprio fotorecettore, con la medesima derivazione dei nostri occhi laterali che, come questa ghiandola, originano da estroflessioni di una area cerebrale molto importante che sta alla base del cervello: il diencefalo. Sembra dunque che rappresentasse un occhio dorsale filogeneticamente molto antico. Risalendo la scala evolutiva, al di sopra degli anfibi, la pineale diviene essenzialmente ghiandolare, come se la sua funzione visiva si fosse “interiorizzata” e l’ormone principale che produce è la Melatonina.

Epifisi 3° occhio

In alcuni pesci e anfibi l’Epifisi ancora si protende dorsalmente attraverso un foro della sutura che unisce le due ossa parietali del cranio (sutura sagittale) e presenta all’apice una protuberanza arrotondata, situata sotto la pelle, alla sommità della testa, tra gli occhi, con la funzione di occhio mediano. Un terzo occhio?
Nelle lamprede, ad es., la pineale termina dorsalmente, sotto un’area di cute traslucida, posta tra gli occhi pari, ed è sensibile alla luce, in particolare, ai cambiamenti d’intensità luminosa.

mongolfiera notturna

La luce e i suoi ritmi

La percezione del buio provoca la sintesi di Melatonina, la luce invece ne blocca la secrezione: bastano pochi minuti di esposizione ad una luce brillante perché si determini una caduta dei suoi livelli circolanti.
Così l’esposizione notturna alla luce artificiale, sospendendo la percezione del buio, diminuisce la formazione di questo ormone, altera il ritmo circadiano della Melatonina e con esso la possibilità di riequilibrio dell’organismo che vi è strettamente legata.
E’ esperienza comune, ad es., che quando si viene esposti a improvvise variazioni dei ritmi luce-buio, come nei viaggi transcontinentali, può insorgere una vere e propria sindrome da diminuita efficienza psico/fisica la “jet lag syndrom”. Questo proprio perché l’epifisi si “de sincronizza” e deve risincronizzarsi sui mutati cicli luce/buio. Di media ci vogliono 10 giorni circa dall’avvenuto cambiamento.

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Il ritmo delle “stagioni” in noi

L’epifisi, con la Melatonina prodotta, sarebbe perciò una vera e propria guida della struttura temporale dell’organismo: indipendentemente dalla visione, il corpo sa se è giorno o notte o in quale periodo dell’anno si trova (fotoperiodismo).
La pineale contemporaneamente detta il ritmo delle “stagioni” interne: diminuisce la melatonina alla pubertà, durante l’ovulazione, in menopausa, nella vecchiaia…
E, allo stato attuale della ricerca, i bioritmi epifisari sembrano influire, tra l’altro, sugli equilibri ormonali, in particolare delle donne.

L’importanza dei bioritmi
L’importanza dei bioritmi

Insieme agli equilibri ormonali risulterebbero essere connessi all’Epifisi, attraverso la ritmica produzione di Melatonina: -il tono dell’umore: nei depressi, ad es., si è registrata una diminuzione della secrezione notturna di Melatonina; – la reattività immunitaria: appare significativamente inibita a seguito di inibizione della produzione di questo ormone; -lo stress: la Melatonina antagonizzerebbe l’effetto immuno/soppressore esercitato dallo stress o dalla somministrazione di corticosteroidi.

proteggi sogni

Mezzanotte l’ora della ... Melatonina

Le ricerche sono in corso e le conferme aumentano ma, in attesa di certezze, meglio proteggersi mantenendo il più possibile equilibrati i livelli di Melatonina, la “luce” in noi, attraverso un ritmo sonno/veglia regolare. Proprio come per Cenerentola, l’ora “magica” dopo la quale “il sogno svanisce” (e iniziano e rischi!), è mezzanotte! Andare a dormire intorno allo scoccare delle 24 garantisce infatti il picco serale fisiologico di questo ormone, sostenendo i nostri “orologi biologici” e con essi gli equilibri endocrini e, in generale, la salute.

Bibliografia

(1) La Conferenza Stato-Regioni, il 30 maggio 2019, ha approvato il “Piano per  l’applicazione e la diffusione della Medicina di Genere” sul territorio nazionale, previsto dall’articolo 3 della Legge 3/2018. Insieme alla ricerca sui meccanismi fisiopatologici responsabili delle differenze di genere e sugli effetti dello stile di vita e dell’ambiente sulla salute della donna.
(2) Diurnal and circadian variation of sleep and alertness in men vs. naturally cycling women – Diane B. Boivin, Ari Shechter, Philippe Boudreau, Esmot Ara Begum, and Ng Mien Kwong Ng Ying-Kin – PNAS September 27, 2016 113 (39) 10980-10985; first published September 12, 2016
3) Davis S. Mirik D.K. Circadian disruption, shift work and the risk of cancer: a summary of the evidence and studies in Seattle Cancer Causes Control 2006; 17 (4): 539-45
4) Reiter R.J. Tan D.X. Korkmaz A. Erren T.C. Piekarski C. Tamura H. Manchester L.C. Light at night, chronodisruption, melatonin suppression, and cancer risk: a reviewCrit Rev Oncog. 2007; 13 (4): 303-28
5) Nagata C. Nagao Y. Yamamoto S. Shibuya C. Kashiki Y. Shimizu H. Light exposure at night, urinary 6-sulfatoxymelatonin, and serum estrogens and androgens in postmenopausal Japanese women Cancer Epidemiol Biomarkers Prev. 2008 Jun; 17 (6): 1418-23
6) Megdal S.P. Kroenke C.H. Laden F. et Al. Night work and breast cancer risk: a systematic review and meta-analysisEur J Cancer 2005; 41 (13): 2023-32
7) Viswanathan A.N. Hankinson S.E. Schernhammer E.S. Night shift work and the risk of endometrial cancer Cancer Res. 2007 Nov 1; 67 (21): 10618-22
8) Kolstad H.A. Nigh shift work and risk of breast cancer and other cancers – a critical review of theepidemiologic evidenceScand J Work Environ Health. 2008 Feb; 34 (1): 5-22

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IL POTERE CREATIVO DELLA DONNA, AMOME

Posted by carlab on 25 Gennaio 2021 | Leave a response
la placidità dell'acqua amome

“Amo me” è il nuovo spazio che una fotografa, formata nella rappresentazione delle immagini, ha creato per condividerlo con altre donne e aiutarle a coltivare il benessere. Ecco cosa ci racconta.

Vanessa, tu hai una formazione artistica, quali affinità hai trovato fra arte, equilibrio e salute?

L’essere artista ti porta ad osservare ciò che ti circonda mettendolo in relazione con la nostra sensibilità interiore. Per dipingere il cielo, devi osservarlo a lungo per comprendere le diverse sfumature di colore che lo compongono, per fotografare una foglia cerchi di sintetizzare in un instante, una particolare luce che si riflette sulla sua superficie. Il prodotto finale è il risultato di un dialogo tra la realtà circostante e la nostra emotività, un abbraccio che porta all’unione di entrambe. Nello yoga accade qualcosa di molto simile a ciò che accade nella produzione artistica con la differenza che l’abbraccio è tra il corpo e la mente. In entrambi i casi, entrambe le attività mi hanno consentito di raggiungere serenità interiore.

A chi ti rivolgi nella pagina che hai messo a punto?

La pagina è rivolta principalmente alle donne. Come donna, sono conscia di tutti i ruoli che ricopriamo: figlie, madri, compagne, colleghe e amiche, solo per dirne alcuni. Ad ogni ruolo, corrispondono diverse responsabilità a cui far fronte in un limitato lasso di tempo. L’attenzione per noi stesse viene sempre all’ultimo posto. AmoMe vuole dare la possibilità ad ogni donna di ritagliare un pò di tempo da dedicare a sé stessa. Sono convinta che prenderci cura di noi stesse contribuisca a migliorare la nostra serenità interiore consentendoci di svolgere in nostri ruoli con più energia, pazienza e compassione.

dune di sabbia su cielo grigio amome

Quindi “Amo me”…non è un percorso che esclude egoisticamente gli altri e il mondo esterno?

Non vedo l’atto di prendersi cura, un atto egoista. Egoismo è non voler condividere invece, in questo caso, invito la persona ad amarsi per poter amare ancora di più il prossimo. Perché quando una donna si ama, non prova invidia o gelosia verso gli altri, al contrario, sente la voglia di avvicinarsi ad un’altra persona per scambiare questo sentimento di amore. Anche le religioni spesso ci insegnano questo, penso ad esempio a quella cattolica che dice: “ama il prossimo tuo come te stesso”. Sono convinta che se facessimo così, vivremmo in un mondo migliore.

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Nella tua pagina, come pensi di aiutare le donne  a ritrovare questo equilibrio?

Il percorso è stato preparato per trovare vitalità, equilibrio e serenità nella mente e nel corpo tramite 4 pratiche : lo yoga, la meditazione, l’alimentazione e la lettura. La mente e il corpo, anche se tendiamo a dimenticarcelo, dovrebbero vivere in strettissimo rapporto. Quando riusciamo a riscoprire questa relazione tra mente e corpo, la nostra vita acquisisce un’interezza che altrimenti sarebbe impensabile.

Hai dedicato uno spazio al cibo, quale è l’obiettivo?

Il cibo è uno dei pilastri della nostra salute e di quella dell’ambiente. Non si può trascurare. Con due ricette al mese, forniamo spunti per collegare le scelte alimentari alle stagioni ed imparare a godere di ingredienti semplici che le caratterizzano. Vogliamo avvicinare il piacere di mangiare sano anche alle donne che come me non mettono in primo piano la cucina. Condividendo una chiave di lettura amica di ambiente e salute mi auguro che saranno sollecitate a scoprire nuove ricette e nuove esperienze.

Una sezione della tua pagina, infine, lascia spazio alla lettura.  Cosa ti proponi?

La lettura mi ha sempre portato a fare dei bellissimi viaggi. Le parole scritte in una pagina possono essere quasi magiche. In diversi momenti della mia vita, ho letto frasi che mi hanno toccato nel profondo e sono rimaste con me come sussurri, promemoria di valori esistenziali.
I libri che consigliamo sono semplicemente un modo per condividere e approfondire argomenti connessi ai temi che vengono trattati nel sito.

Come partecipare a questo percorso?

Partecipare a questo percorso è molto semplice basta andare sulla pagina del sito: AmoMe e abbonarsi alla nostra offerta.

ffiore sul muro amome
Vanessa Ortega
Vanessa Ortega

Cresciuta tra Sud America, Stati Uniti e Svizzera, si specializza in fotografia presso il College di Middlebury, Vermont (USA), dove ha conseguito la laurea con lode in Arts. Si occupa da molti anni di narrazione fotografica e filmica realizzando fotografie e filmati al fine di documentare e raccontare eventi personali e collettivi.  I suoi percorsi di immagine sono la rappresentazione della continua ricerca di equilibrio tra il mondo esterno e quello interiore.

Ha cominciato ad appassionarsi allo Yoga e alla meditazione a metà anni novanta a San Francisco, una pratica che l’ha accompagnata anche quando è tornata in Europa e che è culminata nell’idea di creare la piattaforma AmoMe. Da più di dieci anni vive sul lago di Como con suo marito, i suoi due figli ed un cane.

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PELLE E CAPELLI: LA BELLEZZA VIENE DALL’INTERNO

Posted by carlab on 25 Ottobre 2020 | Leave a response
strada nel bosco in autunno

Ci teniamo, a qualsiasi età: pelle e capelli esprimono il nostro equilibrio. Raccontano la nostra storia. Quando sono sani e ben tenuti, danno una sensazione di benessere e sicurezza. Non a caso investiamo molte risorse per curarli. Creme, shampoo e lozioni esterne sono sicuramente d’aiuto ma rischiano di essere vani senza il supporto di uno stile di vita armonioso. È quello, infatti, più di ogni altra cosa, che assicura le risorse necessarie per mantenere e migliorare anche l’aspetto esteriore. Ecco alcuni suggerimenti della dottoressa Aghina per coltivarlo in questa stagione.

Di Barbara Aghina

Coltivare il benessere e la bellezza

In questo momento, che appare particolarmente difficile per il cambio di stagione e i timori legati al Covid, si potrebbe pensare che l’aspetto esteriore non rappresenti una priorità. In realtà, se lo viviamo come un’espressione del nostro benessere complessivo, stati d’animo compresi, rivela molto di noi. Quando ci sentiamo in pace con noi stesse siamo più luminose, emaniamo una bellezza naturale, indipendentemente dall’età, che fa bene a noi e anche a chi ci circonda. In questo senso la cura di se non è tanto una frivolezza femminile, come vogliono alcuni luoghi comuni, quanto soprattutto una forma di rispetto verso se stesse e verso gli altri.

Attenzione e continuità

Lo sappiamo: per raggiungere questo stato di benessere profondo creme e lozioni non bastano. Servono soprattutto attenzione e continuità per dare forma ad abitudini che aiutino a trovare armonia.
A partire dal sonno. Un riposo adeguato (v. articolo sulla luce) è indispensabile per assicurare i processi di rigenerazione. Sul ruolo protettivo e rigenerante della dieta si parla molto. In questo momento dell’anno abbondano ingredienti benefici per la pelle e i capelli, fra cui noci e altri semi oleosi, agrumi, zucca e ortaggi dai colori vivaci, da abbinare a cereali integrali, legumi, olio extra vergine d’oliva.
Ripetiamo spesso quanto sia importante la consuetudine di muoversi regolarmente, meglio quando possibile all’aria aperta, per godere delle ore di luce che in questo periodo rischiano di scarseggiare.
Anche le pratiche che aiutano ad affrontare lo stress e la fatica mentale, per molte di noi difficili da superare nella quotidianità, sono importanti. Yoga, meditazione, vari training fisici o psicologici, o anche semplicemente una buona lettura, l’ascolto della musica, un film coinvolgente, insieme ai rapporti sociali, da coltivare, se necessario a distanza, in questo periodo di covid, possono dare un contributo importante al benessere che si rispecchia anche nel nostro aspetto.

yoga al mare

Vit Formula : un supporto nei momenti di aumentato fabbisogno di vitamine e minerali, per il normale metabolismo energetico e la protezione dai radicali liberi

Soddisfatte queste premesse, all’interno di un regime alimentare equilibrato, alcuni integratori possono supportare, a tutto vantaggio anche di pelle e capelli.
Vit Formula Guna è un integratore multivitaminico e minerale scientificamente documentato, utile quando si verificano condizioni di aumentato fabbisogno o di ridotto apporto di questi nutrienti. Il suo impiego è consigliato soprattutto in caso di impegno fisico , intensa attività sportiva e ridotto apporto alimentare.

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Sinergie ed equilibrio

Composto da 15 vitamine e 9 minerali, selezionati e in quantità controllata, Vit Formula fornisce fra gli altri vitamina A, C, E, B12, B6, e fra i minerali magnesio, calcio e ferro. Nella sua formulazione sono poi presenti diversi oligoelementi fra cui rame, manganese e selenio.
Le quantità di questi nutrienti sono state determinate in relazione ai livelli di assunzione raccomandati per la popolazione italiana (VNR), bilanciandole per valorizzare l’apporto di ciascun componente nutrizionale. In altre parole, sono stati dosati in modo da integrare con equilibrio i principi nutritivi contenuti naturalmente nei cibi
Una caratteristica di Vit Formula è la presenza di metionina, aminoacido essenziale che deve essere assunto con l’alimentazione in quanto il nostro organismo non è in grado di sintetizzarlo; lo ritroviamo specialmente nella pelle e nei capelli. Da rilevare, inoltre, i componenti colina e inositolo.

ragazza capelli al vento in autunno

Come e quando

Vit formula è realizzato in una formulazione orosolubile, da assumere direttamente in bocca, di conseguenza si può usare con facilità, anche in caso di problemi di deglutizione, cattiva digestione e malassorbimento.
Attraverso la sua forma farmaceutica orosolubile, senza glutine, i sui componenti sono più biodisponibili transitando solo in piccola parte nello stomaco. Si riducono così le probabilità di reflussi gastrici e difficoltà digestive. 
Inoltre, la formulazione orosolubile consente di assumere Vit Formula senza acqua, oppure con poca acqua a parte e di utilizzare il prodotto fuori casa.
La dose consigliata è 1 bustina al giorno.
Si può utilizzare in qualsiasi momento della giornata, sia ai pasti che fuori pasto, ma l’ideale per evitare di scordarlo è assumerlo durante la prima colazione.
L’assunzione può essere di un mese.

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ANCHE LA LUCE PUÓ INQUINARE

Posted by carlab on 27 Maggio 2020 | Leave a response
pontile con sole

L’”inquinamento luminoso” , collegato soprattutto all’eccessiva presenza di luce artificiale notturna, è un aspetto troppo spesso sottovalutato quando si parla di equilibrio ambientale e salute . In realtà può incidere sugli ecosistemi e sulla salute umana. Ce ne parla la dottoressa Barbara Aghina. Responsabile scientifica della nutraceutica Guna, molto attenta a questo tema.

Di Barbara Aghina

Per quale motivo il tema dell’inquinamento luminoso è così importante?

La letteratura scientifica internazionale evidenzia che soprattutto nelle aree urbane del mondo occidentale, la luce notturna artificiale, è un elemento onnipresente, che altera il nomale ciclo della luce solare provocando stimoli luminosi ininterrotti anche durante le ore di buio, quando invece dovrebbero essere assenti. Il problema è accentuato dalla ulteriore onnipresenza dei device elettronici (computer, tablet, cellulari ,etc.),con la loro luce continua e spesso trascorriamo molte ore davanti agli schermi, anche nello ore notturne. Questa illuminazione si aggiunge alle numerose altre fonti luminose che ci circondano all’esterno (fra le diverse sorgenti lampioni di illuminazione, illuminazioni nei cortili e nei giardini…) e fra le mura domestiche, per esempio tra le diverse spie degli elettrodomestici.
Va poi aggiunto che alcune persone sono costrette dal loro lavoro a stare sveglie anche durante la notte, in ambienti illuminati. Sta di fatto che raramente possiamo godere di spazi completamente privi di luce artificiale anche nelle fasi notturne, quando la natura prevederebbe solo la luce tenue e naturale di luna e stelle. Questo può alterare il nostro equilibrio e i sistemi biologici del ritmo sonno /veglia.

lampade

Quali sono le conseguenze?

La presenza continua di luce artificiale, stimola ininterrottamente i nostri sistemi di veglia in contrapposizione con la fase fisiologica del sonno, interferendo con la secrezione di un ormone che si chiama melatonina, atto non solo a farci dormire, ma anche a sostenere la salute dell’organismo. Il risultato è che l’eccessiva luce artificiale notturna, altera l’azione di regolazione fisiologica di questo ormone, facendo aumentare gli ormoni prodotti per gli stati di veglia come il cortisolo.
Questa situazione ci fa dormire meno in termini di numero di ore e peggiora la qualità del sonno, così da svegliarci al mattino poco riposati, quindi meno reattivi, sia da un punto di vista mentale che fisico. I nostri sistemi di regolazione vengono influenzati negativamente e i sintomi tipici del sonno insufficiente sono: stress, irritabilità, stanchezza generalizzata, difficoltà nel concentrarsi, nervosismo.
Gli effetti sulla salute non sono solo dovuti a un’illuminazione eccessiva o a un’eccessiva esposizione della luce notturna nel tempo, ma anche a una composizione spettrale della luce impropria (ad esempio ad alcuni colori della luce).

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Ci sono accorgimenti che aiutano a difendersi dall’eccesso di stimoli luminosi durante la notte?

In casa aiuta fare una revisione accurata di tutte le possibili fonti di luce artificiale presenti, che potrebbero restare accese anche di notte, soprattutto in camera da letto. A partire da sveglia, orologio ed eventuali spie luminose, come quella della televisione. Sarebbe preferibile tenere questo elettrodomestico fuori dal luogo in cui si dorme, anche per evitare di addormentarsi davanti allo schermo, che rischia così di restare acceso e bombardarci con la sua luce indipendente dalla nostra volontà. Altri apparecchi che non dovrebbero entrare nel locale dove si dorme sono computer e cellulari. Lavorare a letto, oppure navigare fino a tarda ora, è una consuetudine che rischia di compromettere la qualità del sonno. Tanto più che se si resta collegati al WIFI si è sottoposti senza interruzione anche all’effetto delle radiazioni elettromagnetiche.
La camera da letto dovrebbe essere spoglia da qualsiasi apparecchiatura che mette radiazioni, luminose e non. Un luogo di puro riposo, dove leggere un buon libro, o praticare esercizi di rilassamento e meditazione, per favorire un buon sonno ristoratore.
Un tendaggio di materiali naturali, come il cotone, abbastanza pesante, protegge da luce e rumori esterni.
Naturalmente tutti questi accorgimenti vanno accompagnati da un ritmo regolare e fisiologico. È preferibile prepararsi al sonno notturno evitando pasti troppo copiosi la sera, dedicandosi a attività rilassanti e non coricarsi troppo tardi, altrimenti c´`e il rischio di favorire squilibri della regolazione ormonale.

fari nella notte

Cosa succede quando si è costretti a lavorare nelle ore notturne?

In questi casi è importante mettere in atto delle misure di bilanciamento per contrastare squilibri, dedicandosi, nelle giornate successive alla notte, a attività che favoriscono il rilassamento e aiutano a recuperare le ore di sonno perduto, per esempio yoga, meditazione, passeggiate, lettura e ascolto di musica.
Non tutti però riescono a recuperare facilmente e spesso chi è costretto a turni notturni, specie se frequenti, soffre di disturbi cronici del sonno. Lo stesso vale per le persone che vivono momenti difficili in famiglia o sul lavoro e faticano a prendere le distanze dai problemi della vita quotidiana.

Eleuterococco

Ci sono integratori che possono contribuire ad un buon riposo?

Oltre a regolare il menu serale, può essere utile l’integrazione alimentare con Tonicoguna ; un integratore alimentare in forma liquida, che contiene oltre ad un mix di estratti vegetali con proprietà toniche, stimolanti ed energizzanti, l’estratto di Morinda citrifolia, pianta polinesiana più nota con il nome di Noni. Il suo succo, è ricco di vitamine, minerali, aminoacidi, enzimi, oligoelementi, steroli e xeronina: sostanze ad azione tonica (contro stanchezza fisica e mentale) ed antiossidante.
Ad integrazione degli effetti peculiari del succo di Noni, in Tonico Guna sono stati selezionati altri 8 componenti vegetali quali :
Ginseng: ha un effetto tonico ed antiossidante  
L’Eleuterococco ha proprietà tonico-adattogene ed è utile per la memoria e le funzioni cognitive.
L’Iperico e la Melissa, contribuiscono al normale tono dell’umore al rilassamento e al benessere mentale.
Ginkgo biloba è antiossidante e utile per la memoria e le funzioni cognitive.
Tonicoguna è l’integratore alimentare utile in tutti i casi in cui c’è bisogno di carica ed energia.
Tonicoguna è dolcificato con glicosidi steviolici (Stevia) ed è senza Fruttosio. Si assume preferibilmente al mattino in ragione di 20 ml al giorno utilizzando il tappo dosatore già inserito sul flacone. Si prosegue l’assunzione per 7-15 giorni.

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RESILIENZA E ELASTICITÀ

Posted by carlab on 30 Marzo 2020 | Leave a response

GLI ESERCIZIA PER FEGATO E POLMONI

Il fegato ha una funzione chiave in questa stagione e può aiutarci ad aumentare resistenza e capacità di adattamento.
Ecco gli esercizi suggeriti dalla fisioterapista Pierluisa Robecchi da praticare mattina, o pomeriggio, lontano dai pasti, per favorire la funzione del fegato, dell’apparato digerente e dei polmoni. Se per voi la sequenza è troppo lunga, dividetela in due parti, in diversi momenti della giornata.

di Pierluisa Robecchi

1.

sdraiati

Sdraiatevi a terra e per qualche minuto e ascoltate il fluire del respiro naturale.

2.

Ponete le mani sull’addome, inspirate sentendo l’aria che le riempie, mentre la parte bassa delle costole e l’addome si ampliano. Siate consapevoli del movimento del diaframma che si abbassa, apprezzandone la spinta che opera sugli organi e visceri dell’addome.
Espirando, lasciate che il diaframma risalga naturalmente, accompagnate la fine dell’espiro con una contrazione leggera degli addominali, per favorire un miglior svuotamento dei polmoni.
Questo è il massaggio continuo che il corpo opera, con il respiro diaframmatico, su organi e visceri .
Continuate per qualche minuto, senza forzare, sentendo che il respiro diventa più profondo.
Quindi, rimanendo rilassate, ritornate a sentire il fluire il vostro respiro naturale.

3.

gambe incrociate

Nella stessa posizione piegate e incrociate le gambe, se sentite tensione alla zona lombare, ponete dei cuscini sotto le ginocchia per sostenerle. Tenete le braccia a terra, lungo i fianchi. Praticate lo stesso respiro diaframmatico, avendo cura, alla fine dell’inspirazione, di trattenere per qualche attimo il respiro all’interno. Dopo questo breve trattenimento dell’aria a polmoni pieni, espirate lentamente e a lungo.
Continuate l’esercizio per qualche minuto, poi stendete le gambe a terra e rilassatele, ascoltandovi.

4.

Piegate entrambe le gambe sull’addome, abbracciatele, proseguite ascoltando il movimento del respiro addominale.

5.

arco concavo e convesso

A quattro zampe, distribuite il peso uniformemente sui quattro punti di appoggio, Inspirate lasciando che la colonna si porti vertebra per vertebra in arco concavo. L’attenzione è sulla respirazione che va dall’ombelico alla gola, ampliando progressivamente l’addome e il petto.

Espirando invertire la curva, dal bacino sino al capo, vertebra per vertebra, in modo che la colonna si porti in arco convesso. Rilassate il capo verso il basso. Nel farlo, contraete progressivamente i glutei, i muscoli del perineo (ano, vagina) e i muscoli addominali. Ripetete per 10 volte. Quindi ritornate a terra.

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6.

Sdraiate a terra, con la pancia rivolta verso l’alto, aprite le braccia in fuori, all’altezza delle spalle, con i palmi rivolti a terra. facendole riposare contatto con il suolo.

Afferrate con le mani le caviglie, sollevate il bacino e la schiena dal suolo. Sollevate la gamba destra portandola verso l’addome e piegando il ginocchio. Inspirate ed espirando rotolate, accompagnandovi con il braccio e la gamba destra sul fianco sinistro.( non poggiate né la gamba né il braccio a terra).

Ispirando ritornate al centro, stendete la gamba destra, piegate la sinistra e rotolate sul fianco destro. Ripetete più volte. Quindi riposate a terra, respirando naturalmente.

7.

A terra, piegate le gambe, poggiate i piedi paralleli al suolo, aperti quanto l’ampiezza del vostro bacino. Afferrate con le mani le caviglie. Inspirando sollevate progressivamente il bacino e poi la colonna, sino a portare il peso del corpo distribuito sui piedi e la parte superiore delle scapole. Tutto il tronco s’inarca. Mantenete le ginocchia parallele.
Respirate profondamente, per il tempo che vi è possibile, senza forzare. Se avete difficoltà ad afferrare le caviglie, rispettate la vostra possibilità di movimento. Intrecciate le mani e lasciate che le braccia riposino a terra, sotto l’arco che la vostra schiena ha formato. Ritornate alla posizione iniziale.

8.

RESPIRARE

In piedi gambe aperte quanto l’ampiezza del vostro bacino, piedi paralleli, braccia lungo i fianchi. Colonna vertebrale eretta.

Con una lenta e profonda inspirazione sollevate le braccia in fuori continuando verso l’alto, appena al disopra del capo. Gomiti leggermente flessi, braccia morbide, ruotate il palmo delle mani verso il basso. Espirare emettendo il suono XU ( è il suono dell’organo Fegato) che accompagna il movimento di discesa delle mani e delle braccia, davanti, lungo la parte anteriore del tronco, sino a ritornare in posizione di partenza. Sentire che la vibrazione del suono arriva al fegato e lo pervade. Ripetete l’esercizio da 12 fino a 36 volte.

9.

A terra, sdraiate sul fianco destro, raccogliete le gambe in posizione fetale. Piegate il braccio destro, la mano si appoggia a contatto con il lato destro del capo. La posizione deve essere confortevole e rilassante . Chiudete gli occhi. Immaginate che tutto intorno una luce bianca splendente, purissima, vi circondi. Inspirando, assorbitela e dirigetela al vostro fegato, riempiendolo. Espirando immaginate che tutte le tossine e le disarmonie dell’organo escano insieme al vostro respiro. Continuate a lungo. Quindi, inspirando, immaginate che la stessa luce di rigenerazione si espanda, contemporaneamente, ai polmoni e agli organi della digestione. Espirate come prima.
Potete praticare questo rilassamento-visualizzazione prima di andare a letto e in ogni momento, quando sentite la possibilità di rilassarvi .

Posted in: Corpo e mente, Esercizi | Tagged: benessere, diaframma, elasticità, equilibrio, esercizi, fegato, flessibilità, pier luisa robecchi, yoga
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